OTELLO CIRCUS AL FESTIVAL VERDI

La tragedia shakespeariana ambientata di un vecchio circo abbandonato, nello spettacolo lirico-teatrale del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt di Bolzano con la regia di Antonio Viganò e con l’Orchestra AllegroModerato diretta da Pilar Bravo.

Parma, WOPA, Via Palermo 6

domenica 8 ottobre 2023, ore 15.00 e ore 20.00

In un vecchio circo abbandonato il protagonista di una delle più celebri tragedie shakespeariane rivive, attraverso il racconto, la sua condanna: Otello Circus è l’opera lirico-teatrale in scena al Wopa di via Palermo, nel cuore del nascente “Distretto delle imprese creative e rigenerazione urbana” di Parma, nata dall’incontro tra il Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt di Bolzano e l’Orchestra AllegroModerato di Milano, diretta da Pilar Bravo, con la regia e le scene di Antonio Viganò, i costumi di Roberto Banci e le luci di Michelangelo Campanale, l’orchestrazione di Marco Sciammarella. In scena gli attori della Compagnia Rodrigo Scaggiante, Mirenia Lonardi, Paolo Grossi, Maria Magdolna Johannes, Jason De Majo, Michael Untertrifaller, Rocco Ventura, con il soprano Francesca Pacileo, il tenore Paolo Cauteruccio e il baritono Massimo Marotta.

Ispirata ai capolavori di Verdi e Shakespeare, lo spettacolo rappresenta i protagonisti della tragedia nelle vesti di artisti circensi: così, Otello, Cassio, Jago, Roderigo ed Emilia incarnano un acrobata, un lanciatore di coltelli, un equilibrista, un inserviente, un domatore. Ma i loro sono personaggi consumati, deboli e fragili che cercano invano di fermare il continuo ripetersi di una tragedia, quella giostra inarrestabile che, ogni giorno, li porta a rivivere il gesto efferato del protagonista. Intorno a loro, i fantasmi delle vittime di femminicidio, per ricordare, a chi guarda, che l’amore che uccide è contro natura.

Attiva da circa un decennio, la Compagnia Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt di Bolzano è costituita in maggioranza da attori e da attrici in situazioni di disagio psichico. Diretta da Antonio Viganò, “per la qualità della ricerca artistica, creativa e politica in ambiti spesso marginali e con attenzione capillare alla diversità” ha conseguito, nel 2018, il prestigioso Premio UBU, oltre a tanti altri riconoscimenti che testimoniano il suo impegno nel promuovere e nel riconoscere la diversità rifuggendo da ogni retorica terapeutica o pedagogica, senza rimuoverla o esibirla ma, anzi, valorizzandone l’autenticità. La Compagnia attualmente è costituita da 15 persone, di cui 10 attori permanenti e 5 persone nel settore artistico, organizzativo e amministrativo.

AllegroModerato è una cooperativa sociale creata nel 2011 a Milano da un gruppo di insegnanti forti di una lunga esperienza professionale nell’insegnamento della musica, rivolta a bambini, giovani e adulti con disabilità, nella convinzione che la musica sia un reale mezzo di emancipazione, espressione e gratificazione prima ancora che mero strumento terapeutico. Negli anni, questa realtà è cresciuta assumendo il carattere di una vera e propria orchestra sinfonica, con proposte dedicate alla musica leggera, al coro, alla musica elettronica, esibendosi in tutto il mondo (Russia, Ungheria, Regno Unito, Argentina…) e collaborando con artisti come Stefano Bollani, Eugenio Finardi, Morgan, Franco Mussida, Giovanni Guidi.

BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Biglietto € 20,00.

Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it

Orari di apertura: dal martedì al sabato ore 11.00-13.00 e 17.00-19.00 e un’ora precedente lo spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora precedente lo spettacolo. Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi. Il pagamento presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma può essere effettuato con denaro contante in Euro, con assegno circolare non trasferibile intestato a Fondazione Teatro Regio di Parma, con PagoBancomat, con carte di credito Visa, Cartasi, Diners, Mastercard, American Express. I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili anche su teatroregioparma.it. L’acquisto online non comporta alcuna commissione di servizio.

Il lago dei cigni di Čajkovskij, con l’immortale coreografia di Rudolf Nureyev e le stelle del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, per la Stagione lirica e di balletto 2023 del Teatro Lirico di Cagliari.

Martedì 3 ottobre alle 20.30 (turno A), dopo la pausa estiva, la Stagione lirica e di balletto 2023 del Teatro Lirico di Cagliari riprende con il sesto, attesissimo appuntamento: ritorna la grande danza classica d’autore con un titolo che manca dal 2017, Il lago dei cigni, balletto in quattro atti su coreografia di Rudolf Nureyev, da Marius Petipa e Lev Ivanov, e musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nell’interpretazione dei Primi ballerini, Solisti e artisti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, una delle più celebri e prestigiose compagnie di danza al mondo e massimo esempio della tradizione coreografica romantica che ritorna al Teatro Lirico di Cagliari, unica tappa italiana della tournée 2023, dopo il Sogno di una notte di mezza estate del settembre 2009 e Le corsaire del maggio 2019.

La versione coreografica e musicale del balletto di Čajkovskij presentata a Cagliari è firmata da Rudolf Nureyev (1938-1993), celeberrima étoile internazionale, ed è nota per la rilettura del personaggio di Siegfried, qui melanconico principe romantico. Scrive Rudolf Nureyev: «Il lago dei cigni è per me un lungo sogno del principe che, nutrito di letture romantiche che hanno esaltato il suo desiderio di infinito, rifiuta la realtà del potere e del matrimonio che gli impongono la madre e il precettore. È lui, quindi, che, per sfuggire al malinconico destino che gli si prepara, fa entrare nella sua vita la visione del lago. Nella sua mente nasce un amore idealizzato e la proibizione che esso comporta: di qui il cigno nero e Rothbart, figure speculari, trasposizioni negative del cigno bianco e del precettore. Quando il sogno svanisce la ragione del principe non potrà sopravvivere».

Dopo aver allestito il suo primo Lago dei cigni alla Wiener Staatsoper nel 1964, Nureyev metterà in scena vent’anni dopo, nel 1984 come direttore del Ballo all’Opéra di Parigi, la sua definitiva produzione del capolavoro čajkovskijano. Questa stessa produzione che adesso arriva a Cagliari, entrerà dal 1990 nel repertorio del Teatro alla Scala. Quando il “suo” Lago approda alla Scala nel 1990, Nureyev è anche in scena, e tiene per sé il ruolo chiave, equivoco, speculare, di Wolfgang/Rothbart. Ma è per il Principe che Nureyev ha creato ardue variazioni, ponendolo al centro di tutte le linee drammaturgiche. Nella lettura di Rudolf Nureyev il protagonista assoluto è Siegfried, un principe romantico dall’animo malinconico più che eroico, contemplativo e meditativo. Una versione introspettiva e complessa sul piano tecnico e interpretativo, una tragedia totale che non lascia spazio a lieto fine o riscatto eroico.

Questo prezioso e storico allestimento firmato da Ezio Frigerio (scene) e Franca Squarciapino (costumi) dosa luci e colori riflettendo il romanticismo della musica in un richiamo a Claude Monet, per rappresentare i candidi cigni di Čajkovskij sulle acque placide eppure inquiete del giardino di Giverny.

L’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari è diretta da Kevin Rhodes.

Basato su un’antica fiaba tedesca, Der geraubte Schleier (Il velo rubato), Il lago dei cigni viene composto da Pëtr Il’ič Čajkovskij (Kamsko-Votkinsk, governatorato di Vjatka, 1840 – San Pietroburgo, 1893) tra il 1875 e il 1876 e rappresentato, per la prima volta, al Teatro Bolshoi di Mosca il 20 febbraio 1877. Sebbene esistano molte versioni diverse del balletto, l’allestimento più ripreso è quello curato da Marius Petipa e Lev Ivanov per il Balletto Imperiale (su cui ha lavorato anche Nureyev), presentato la prima volta il 15 gennaio 1895 al Teatro Imperiale Mariinskij di San Pietroburgo.

Il balletto ha una durata complessiva di 2 ore e 45 minuti circa compreso un intervallo.

Il lago dei cigni viene replicato: mercoledì 4 ottobre alle 20.30 (turno B); giovedì 5 ottobre alle 19 (turno F); venerdì 6 ottobre alle 20.30 (turno C); sabato 7 ottobre alle 15.30 (turno E); sabato 7 ottobre alle 21 (turno G); domenica 8 ottobre alle 17 (turno D).

L’orario di inizio della recita del 7 ottobre (turno E), inizialmente fissato per le 16, è stato anticipato alle 15.30.

I due primi ballerini Nicoletta Manni (Odette/Odile) e Timofej Andrijashenko (Principe Siegfried), coppia sulla scena e nella vita, hanno proseguito l’esempio di Carla Fracci e sono diventati i nuovi testimonial della Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite (FIRA) che li presenterà alla stampa venerdì 6 ottobre alle 12 nel foyer di platea del Teatro Lirico di Cagliari.

I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.

È possibile acquistare da martedì 7 febbraio 2023 i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione lirica e di balletto; lo stesso servizio è attivo anche online attraverso il circuito di prevendita www.vivaticket.it.

Prezzi biglietti: platea da € 75,00 a € 50,00 (settore giallo), da € 60,00 a € 40,00 (settore rosso), da € 50,00 a € 30,00 (settore blu); I loggia da € 55,00 a € 40,00 (settore giallo), da € 45,00 a € 30,00 (settore rosso), da € 40,00 a € 25,00 (settore blu); II loggia da € 35,00 a € 25,00 (settore giallo), da € 25,00 a € 20,00 (settore rosso), da € 20,00 a € 15,00 (settore blu).

Ai giovani under 35 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

Sono previste, inoltre, per tutti gli spettacoli della Stagione 2023 (concertistica, lirica e balletto), tre distinte riduzioni, sempre sull’acquisto di biglietti, del 30% (residenti delle province di Oristano, Nuoro e Sassari), del 20% (residenti della provincia del Sud Sardegna) e del 50% (residenti nelle isole di San Pietro e La Maddalena).

È consentito l’uso dei voucher (Stagione concertistica 2020 – Stagione lirica e di balletto 2020) per il pagamento dei biglietti (dietro presentazione degli stessi voucher). Si invita ad utilizzare il pagamento elettronico (carte di credito e bancomat), soprattutto per un’eventuale differenza da integrare (se il voucher fosse di importo inferiore al prezzo del biglietto).

Il Teatro Lirico di Cagliari continua ad offrire la possibilità, al variegato e multiforme pubblico di giovani e giovanissimi studenti di tutte le scuole sarde di qualsiasi ordine e grado, di avvicinarsi ancora una volta o, in alcuni casi, per la prima volta all’affascinante mondo del teatro musicale a condizioni davvero vantaggiose ed agevolate.

Anche in occasione di questo spettacolo, sono a disposizione biglietti, al prezzo promozionale di € 5, per tutte le scuole della Sardegna, compresi i conservatori e le università.

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell’inizio.

Il lago dei cigni

coreografia Rudolf Nureyev

musica Pëtr Il’ič Čajkovskij

3, 4, 5, 6, 7, 8 ottobre

tempi di spettacolo

I atto – II atto

1 ora e 15 minuti circa

intervallo

25 minuti circa

III atto

36 minuti circa

pausa tecnica 4 minuti circa

IV atto

25 minuti circa

durata totale dello spettacolo

2 ore e 45 minuti circa

STAGIONE LIRICA E DI BALLETTO 2023

martedì 3 ottobre, ore 20.30 – turno A

mercoledì 4 ottobre, ore 20.30 – turno B

giovedì 5 ottobre, ore 19 – turno F

venerdì 6 ottobre, ore 20.30 – turno C

sabato 7 ottobre, ore 15.30 – turno E

sabato 7 ottobre, ore 21 – turno G

domenica 8 ottobre, ore 17 – turno D

Il lago dei cigni

balletto in quattro atti

coreografia Rudolf Nureyev, da Marius Petipa e Lev Ivanov

musica Pëtr Il’ič Čajkovskij

supervisione e ripresa coreografica Manuel Legris

in collaborazione con Laura Contardi, Massimo Murru, Lara Montanaro, Antonino Sutera

coach per i ruoli principali Isabelle Guérin

Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

direttore Manuel Legris

direttore Kevin Rhodes

Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari

regia Rudolf Nureyev

scene Ezio Frigerio

costumi Franca Squarciapino

produzione del Teatro alla Scala

personaggi e interpreti

Odette/Odile

Nicoletta Manni (3-5-8)/Martina Arduino (4-7 s.)/Alice Mariani (6)/Maria Celeste Losa (7 p.)

Principe Siegfried

Timofej Andrijashenko (3-5-8)/Claudio Coviello (4-7s.)/Mattia Semperboni (6)/Navrin Turnbull (7p.)

Rothbart

Marco Agostino (3-5-8)/Christian Fagetti (4-7 s.)/Gabriele Corrado (6)/Emanuele Cazzato (7 p.)

La regina

Francesca Podini (3-5-7-8)/Chiara Borgia (4-6)

Passo a tre

Caterina Bianchi, Gaia Andreanò, Mattia Semperboni (3-7 s.)

Linda Giubelli, Alessandra Vassallo, Navrin Turnbull (4-5)

Agnese Di Clemente, Benedetta Montefiore, Alessandro Paoloni (6)

Agnese Di Clemente, Benedetta Montefiore, Edward Cooper (7 p.)

Marta Gerani, Gaia Andreanò, Emanuele Cazzato (8)

Solisti valzer

Linda Giubelli (3-6-7)/Caterina Bianchi (4-5-8), Agnese Di Clemente (3-4-5-8)/Greta Giacon (6-7), Denise Gazzo, Alessandra Vassallo (3-6-7 s.-8)/Gaia Andreanò (4-5-7 p.),

Christian Fagetti (3-5-6-8)/Gioacchino Starace (4-7),

Domenico Di Cristo (3-4-5-6-8)/Andrea Crescenzi (7),

Federico Fresi (3-4-5-6)/Andrea Risso (7-8), Gabriele Corrado (3-4-5-8)/Edoardo Caporaletti (6-7)

Quattro cigni grandi

Alessandra Vassallo (3-7-8)/Greta Giacon (4-5-6), Gaia Andreanò (3-7-8)/Martina Valentini (4-5-6), Maria Celeste Losa (3-4-5-8)/Giulia Lunardi (6-7), Caterina Bianchi (3-7-8)/Letizia Masini (4-5-6)

Quattro cigni piccoli

Agnese Di Clemente, Giordana Granata, Linda Giubelli, Marta Gerani (3-4-5-6)

Benedetta Montefiore, Sabrina Solcia, Alessia Auriemma, Madoka Sasaki (7-8)

Solisti ciarda

Greta Giacon, Christian Fagetti (3-5-8)

Maria Celeste Losa, Navrin Turnbull (4-7 s.)

Giulia Lunardi, Darius Gramada (6-7 p.)

Spagnoli

Maria Celeste Losa, Alessandra Vassallo, Gabriele Corrado, Gioacchino Starace (3-5)

Francesca Podini, Caterina Bianchi, Edoardo Caporaletti, Emanuele Cazzato (4-6)

Linda Giubelli, Giulia Schembri, Massimo Garon, Andrea Crescenzi (7)

Linda Giubelli, Caterina Bianchi, Rinaldo Venuti, Saïd Ramos Ponce (8)

Solisti tarantella

Linda Giubelli, Federico Fresi (3-4-5)

Linda Giubelli, Andrea Risso (6)

Agnese Di Clemente, Domenico Di Cristo (7-8)

Le fidanzate

Gaia Andreanò, Caterina Bianchi (3-5-7)/Asia Matteazzi (4-6-8), Marta Gerani,

Paola Giovenzana, Letizia Masini, Martina Valentini e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin. Biglietteria online: www.vivaticket.com. Servizio promozione culturale scuola@teatroliricodicagliari.it.

La Direzione si riserva di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it.

AL VIA LA RASSEGNA CORI AL RIDOTTO

Questo fine settimana i primi due appuntamenti della rassegna corale del Festival Verdi.

Ridotto del Teatro Regio di Parma

sabato 30 settembre 2023, ore 17.00

Coro di voci bianche “Parma Musicale”

diretto da Beniamina Carretta

domenica 1 ottobre, ore 19.00

Corale “Giuseppe Verdi”

Maestro del coro Claudio Cirelli

Le grandi pagine corali verdiane, conosciute e amate per la loro capacità di esprimere i sentimenti universali in maniera profonda e immediata, interpretate dalle corali cittadine: prende il via questo fine settimana al XXIII Festival Verdi la rassegna Cori al Ridotto con i primi due appuntamenti Ridotto del Teatro Regio di Parma.

Il concerto di sabato 30 settembre 2023, ore 17.00, vedrà protagonista il Coro di voci bianche “Parma Musicale”, diretto da Beniamina Carretta e accompagnato al pianoforte da Roberto Barrali, con la partecipazione straordinaria di Luca Haidar alla tromba, in un programma che intreccerà musica, cinema, teatro, tra Giuseppe Verdi, Charlie Chaplin, Henry Mancini, Nino Rota, Ennio Morricone.

Domenica 1 ottobre, ore 19.00 appuntamento con la Corale “Giuseppe Verdi”, diretta da Claudio Cirelli e accompagnata al pianoforte da Federico Toscano, che interpreterà una selezione di brani dall’opera Alzira di Giuseppe Verdi con i solisti Anta Jankovska (Alzira), Simone Fenotti (Zamoro), Alex Franzò (Gusmano), Laura Massari (Zuma), Nino Vinciguerra (Alvaro), Carmelo D’Auria (Ovando). Presenta il programma Giuseppe Martini.

Prossimi appuntamenti: il 7 ottobre, con il Coro di voci bianche della Corale “Giuseppe Verdi”, maestro del coro Niccolò Paganini; l’8 ottobre con il Coro di voci bianche “Chorus Cordis”, maestro del coro Gabriella Corsaro; il 13 ottobre con il Coro di voci bianche Ars Canto “Giuseppe Verdi”, maestro del coro Eugenio Maria Degiacomi; il 14 ottobre con il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina.

BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Biglietto € 5,00 (posto unico).

Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it

Orari di apertura: dal martedì al sabato ore 11.00-13.00 e 17.00-19.00 e un’ora precedente lo spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora precedente lo spettacolo.

Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi.

LA NOTTE DEI CORI A VERDI OFF

A Verdi Off una lunga serata dedicata alle pagine corali verdiane, e a quelle del repertorio antico, classico e popolare, a cura di AERCO.

Parma, Portici del Grano

sabato 30 settembre 2023, dalle ore 19.00

Torna a Verdi Off La notte dei Cori, la lunga maratona che nella serata di sabato 30 settembre 2023, a partire dalle ore 19.00, diffonderà dai Portici del grano a Parma le grandi pagine corali verdiane, affiancate alla polifonia antica, classica e popolare,a cura di AERCO – Associazione Emiliano-Romagnola Cori.

Sedici cori scandiranno il programma di questa lunga serata, che sarà aperta dal Coro voci bianche del Teatro Regio di Parma diretto da Massimo Fiocchi Malaspina e proseguirà con il Coro di Voci bianche Ars Canto “Giuseppe Verdi” diretto da Eugenio Maria Degiacomi, il Coro di voci bianche della Corale “Giuseppe Verdi” diretto da Niccolò Paganini, il Coro di voci bianche Parma Musicale diretto da Beniamina Carretta, il Coro Chorus Cordis diretto da Gabriella Corsaro, la Corale Verdi diretta da Claudio Cirelli, il Coro Adorno diretto da Luigi Pagliarini, il Coro Monte Dosso diretto da Antonia Corsini, il Coro Dolci Armonie diretto da Gabriella Corsaro, il Coro Vox Canora diretto da Monica Lodesani, il Coro San Benedetto diretto da Niccolò Paganini, il Coro Pezzani diretto da Gabriella Corsaro, la Corale Contrappunto Medesano, diretta da Maria Laura Di Gennaro, il Coro Storie dai Monti diretto da Attilio Lutero, il Coro Interculturale di Viarolo diretto da Rita Giuffredi, il Coro CAI Mariotti diretto da Monica Lodesani.

Stagione 2023-2024 del Teatro Carlo Felice.

Dal 10 ottobre 2023 tutti gli eventi che inaugurano la Stagione 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice,

le collaborazioni con il Premio Paganini e il Conservatorio “N. Paganini” di Genova

e la rassegna Liguria Musica.

A partire dal mese di ottobre 2023, l’Opera Carlo Felice Genova inaugura la Stagione con una serie di eventi volti ad offrire al pubblico una panoramica ampia sulla proposta artistica 2023-2024. La programmazione spazia dalla musica barocca alla contemporanea, tra opera, concerti sinfonico-corali, musica vocale da camera e live electronics, coinvolgendo tutte le maestranze del Teatro. Gli eventi inaugurali si pregiano della presenza di diversi ospiti e delle collaborazioni che la Fondazione Teatro Carlo Felice rinnova con Istituzioni quali il Premio Paganini e il Conservatorio “N. Paganini” di Genova, e per la rassegna Liguria Musica con la Chiesa di San Matteo di Laigueglia e la Concattedrale dei Santi Maurizio e Compagni Martiri di Imperia.

Dal 10 ottobre 2023, tutti gli eventi in cartellone:

– Martedì 10 ottobre alle ore 20.00, alla Chiesa di Santa Maria delle Vigne di Genova, Andrea De Carlo dirigerà l’Ensemble Mare Nostrum e i solisti Giulia Bolcato, Danilo Pastore e Masashi Tomosugi in una serata dedicata al Barocco italiano di Alessandro Stradella. In programma la Sinfonia dall’oratorio La Susanna e la serenata Il barcheggio, che venne eseguita a Genova il 19 giugno 1681 per le nozze di Paola, figlia di Ridolfo Brignole, Marchese di Groppoli, con Carlo figlio del Marchese Giorgio Spinola. Alessandro Stradella (1643 – 1682) è stato uno dei protagonisti del ‘600 italiano, con una produzione che consta di sette opere e numerosi oratori, cantate e brani strumentali. Il suo nome è legato alla città di Genova, dove trascorse i suoi ultimi anni; il concerto omaggia il suo grande contributo alla cultura musicale italiana, e si tiene simbolicamente nel suo luogo di sepoltura. Affermato interprete e studioso, Andrea De Carlo ha contribuito enormemente alla ricerca sulla musica di Stradella e alla sua diffusione. Dal 2017 è direttore del Festival Barocco Alessandro Stradella.

– Venerdì 13 ottobre alle ore 20.00, l’Opera Carlo Felice Genova inaugura la Stagione Lirica con l’opera in tre atti A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten, su libretto dall’omonima commedia di William Shakespeare. La direzione è affidata a Donato Renzetti, direttore emerito del Teatro, per la regia di Laurence Dale.

Scene e costumi di Gary McCann, coreografia di Carmine De Amicis e luci di John Bishop. Il nuovo allestimento è stato realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con la Royal Opera House di Muscat (Oman). Il cast si compone di Christopher Ainslie (Oberon),Sydney Mancasola(Tytania), Matteo Anselmi (Puck), Scott Wilde (Theseus), Kamelia Kader (Hippolyta),Peter Kirk (Lysander), John Chest (Demetrius), Hagar Sharvit (Hermia), Keri Fuge (Helena), David Shipley (Bottom), David Ireland (Quince), Seumas Begg (Flute), Sion Goronwy (Snug), Robert Burt (Snout), Benjamin Bevan (Starveling). A Midsummer Night’s Dream sarà in replica domenica 15 ottobre alle ore 15.00, martedì 17 ottobre alle ore 20.00 e giovedì 19 ottobre alle ore 20.00; nel febbraio del 2024 la produzione verrà ripresa alla Royal Opera House di Muscat. La première del 13 ottobre verrà inoltre registrata e trasmessa in differita da Rai Radio 3.

– Sabato 14 ottobre alle ore 20.00, il direttore musicale del Teatro, Riccardo Minasi, inaugurerà la Stagione Sinfonica alla guida dell’Orchestra e del Coro dell’Opera Carlo Felice. In programma l’oratorio per soli, coro e orchestra Die Schöpfung (La creazione), di Franz Joseph Haydn. Interpreti solisti saranno il soprano Anna El-Khashem (Gabriel / Eva), il tenore Mauro Peter (Uriel) e il basso Matthias Winckhler (Raphael / Adam). Il concerto sarà in replica martedì 18 alle ore 20.00 e trasmesso in diretta da Rai Radio 3. La creazione è una delle più ampie composizioni di Haydn. Con un vasto organico orchestrale e corale, il compositore rende omaggio al Creato attraverso un testo ispirato alla Genesi e a Paradise Lost di John Milton. La musica di Haydn esprime la grandiosa magnificenza dell’opera divina in chiave luminosa e ottimista, in un oratorio che permette di esprimere tutto il potenziale dell’orchestra e del coro in piena sinergia con gli interpreti solisti.

– Domenica 15 ottobre alle ore 11.00 si inaugura con Folk Wonder il ciclo di concerti di musica vocale da camera Novecenti. Per un totale di sei appuntamenti distribuiti durante la Stagione, Novecenti esplora il prezioso patrimonio della tradizione popolare europea e statunitense. Ciascuno dei concerti vede Claudio Marino Moretti, maestro del coro dell’Opera Carlo Felice, nella veste di pianista. In Folk Wonder, il baritono David Ireland sarà interprete delle raccolte Songs of Travel e The House of Life del compositore britannico Ralph Vaughan Williams, rispettivamente su testi di Robert Louis Stevenson e Dante Gabriel Rossetti. Il concerto verrà registrato e trasmesso in differita da Rai Radio 3.

– Venerdì 20 ottobre alle ore 21.00, si terrà l’evento di riapertura del Teatro della gioventù. Protagonista della serata sarà il compositore Marco Stroppa, che eseguirà i suoi brani Hidinefte, o l’altra faccia di Traiettoria, Why do you run?, in prima esecuzione assoluta, e Little i, insieme al flautista Steven Haschke. «Sono particolarmente contento di poter presentare un mio nuovo brano per elettronica – commenta Marco Stroppa. Il materiale proviene da Come Play with Me, il primo concerto per elettronica solista (materializzata da un “totem” elettroacustico, cioè una colonna di 7 altoparlanti verticali) ed orchestra. Rielaborato, ristrutturato e proiettato in uno spazio orizzontale intorno alla sala da concerto, spero che il pubblico apprezzerà questo mondo sonoro particolare, fatto di strumenti fisici immaginari».

Con questo concerto si inaugura una nuova stagione per il Teatro della gioventù, chiuso nel 2020 e in seguito adibito a centro vaccinale. Lo spazio, costituito da due sale per una capienza totale di circa 460 posti, torna in attività con una programmazione rivolta ai giovani, per permettere loro di vivere da vicino la cultura teatrale e musicale. L’intervento di Marco Stroppa – tra i compositori più affermati del panorama contemporaneo – si pone proprio in quest’ottica, come occasione per approfondire la conoscenza della musica elettronica di oggi, con particolare riguardo per le nuove tecniche e tecnologie compositive. Il concerto si svolge in collaborazione con il Conservatorio “N. Paganini” di Genova.

– Mercoledì 25 e venerdì 27 ottobre alle ore 15.00, l’Opera Carlo Felice ospiterà le finali aperte al pubblico della 57ª edizione del Premio Paganini. Dal 1954 il Premio Paganini offre alle giovani promesse del violino la possibilità di distinguersi in un concorso di rilevanza internazionale nella città che ha dato i natali ad uno dei più talentuosi violinisti della storia: Niccolò Paganini. Con l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice, nella finale del 25 ottobre i partecipanti concerteranno ed eseguiranno uno dei concerti per violino e orchestra di Mozart. Nella finale del 27 ottobre, Orchestra e solisti saranno diretti da Michele Gamba.

– Giovedì 2 e venerdì 3 novembre alle ore 21.00, la rassegna Liguria Musica riprende con un concerto del ciclo Mozart l’italiano. Diego Fasolis sarà alla direzione dell’Orchestra dell’opera Carlo Felice e dei solisti Angelica Disanto (Cabri / Amital), Antonia Fino (Giuditta), Luigi Morassi (Ozia), e Omar Cepparolli (Achior). Gli appuntamenti saranno giovedì 2 alla Chiesa di San Matteo di Laigueglia e venerdì 3 alla Concattedrale dei Santi Maurizio e Compagni Martiri di Imperia. In programma una selezione dall’oratorio La Betulia liberata K. 118, su libretto di Pietro Metastasio, con la quale prosegue la ricerca attorno allo stretto rapporto tra Mozart e la scuola italiana del ‘700.

«L’inaugurazione della Stagione 2023 – 2024 dell’Opera Carlo Felice di Genova – commenta il Sovrintendente – conferma la vocazione d’avanguardia del Teatro, orientata alla valorizzazione di una ampia gamma di repertori musicali dal barocco al contemporaneo. In questo modo l’esecuzione della serenata Il barcheggio di Alessandro Stradella, prosegue la ricerca sulle fonti musicali genovesi declinata nella collana “Civiltà musicale genovese”. Dalle radici barocche ai nuovi orizzonti della musica dei nostri giorni con una prima esecuzione assoluta di brani di Marco Stroppa.

In tale contesto si inserisce l’opera inaugurale A Midsummer Night’s Dream di Britten che sancisce la proiezione internazionale del Teatro, grazie alla collaborazione con la Royal Opera House di Muscat che la ospiterà nel febbraio 2024. Una collaborazione che aveva visto l’Opera Carlo Felice inaugurare la stagione omanita nel settembre 2022 e che proseguirà nei prossimi anni.

Di seguito il capolavoro Die Schöpfung di Haydn sarà l’occasione per evidenziare l’alta qualità dell’orchestra e del coro, fortemente cresciuti negli ultimi anni.  Ritorna, inoltre, la musica vocale da camera con un ciclo di concerti che lo scorso anno ha ottenuto un grande successo.

Imperdibile l’appuntamento con la 57° Edizione del Premio Paganini, come il grande ciclo di concerti previsti nel cartellone “Liguria musica” che verranno eseguiti nei luoghi di rilevante interesse storico, artistico e spirituale di tutta la Regione.

Lo scorso anno 42 concerti sono stati accolti in ogni luogo con successo e se ne prevedono altrettanti per il nuovo ciclo. Un’attività quella dell’Opera Carlo Felice di Genova ricca e vasta che nella sua composizione si avvale di masse artistiche e personale tecnico – amministrativo altamente professionali ai quali va un sentito ringraziamento da parte della Sovrintendenza per l’impegno profuso nella realizzazione della progettualità artistica del Teatro.

Il Ministero della Cultura, la Regione Liguria, il Comune di Genova, il Gruppo Iren e i partner privati sostengono con determinazione tutti gli impegni del Teatro in linea con gli obiettivi statutari, con particolare attenzione alla formazione di un nuovo pubblico e all’estensione territoriale nazionale ed internazionale del Teatro. Infine, un ringraziamento speciale è rivolto al Direttore Onorario Fabio Luisi, al Direttore Emerito Donato Renzetti, Direttore Musicale Riccardo Minasi, nonché ai partner mediatici di Rai Liguria, Rai Cultura, Rai 5, Rai Radio 3.»

Info e biglietti: www.operacarlofelicegenova.it

L’ORCHESTRA RAI TORNA IN OMAN CON IL BARBIERE DI SIVIGLIA DI ROSSINI E UN CONCERTO SINFONICO

Sul podio Antonino Fogliani e Michele Gamba

 

Dal 29 settembre al 1° ottobre alla Royal Opera House di Muscat

Dopo aver eseguito per la prima volta in assoluto in Oman, nel dicembre 2016, la Nona Sinfonia di Beethoven, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai torna nel Sultanato della Penisola Arabica per un nuovo impegno alla Royal Opera House di Muscat.

Venerdì 29 e sabato 30 settembre esegue Il barbiere di Siviglia di Rossini. Sul podio sale Antonino Fogliani, Direttore ospite principale della Deutsche Oper am Rhein diDüsseldorf e Direttore musicale del Belcanto Opera Festival Rossini di Wildbad. Sul palco sono impegnati Antonino Siragusa nel ruolo del Conte d’Almaviva, Carlo Lepore come Bartolo, Nicola Ulivieri nei panni di Don Basilio, Maria Kataeva in quelli di Rosina e Vito Priante come Figaro. Completano il cast Lavinia Bini (Berta) ed Eugenio Di Lieto (Fiorello e un ufficiale). Insieme a loro il Coro Intermezzo e l’Omani Opera Choir diretti da Andres Juncos Spiller.

La regia dello spettacolo – un allestimento del Teatro de la Maestranza di Siviglia – è affidata a José Luis Castro, le scene sono di Carmen Laffón e Juan Suárez, i costumi di Ana María Abascal, le luci di Vinicio Cheli. 

Dopo le due recite del capolavoro rossiniano, l’OSN Rai è impegnata anche in un concerto sinfonico, in programma domenica 1° ottobre, sempre alla Royal Opera House della capitale omanita. Sul podio sale Michele Gamba, già protagonista con la compagine Rai nel maggio scorso a Torino e alla Scala di Milano di un concerto di musica contemporanea.

In apertura di serata l’Ouverture da Il barbiere di Siviglia di Paisiello. Seguono due pagine di Rossini: la Sonata a quattro n. 3 per archi – scritta all’età di 12 anni durante l’estate del 1804 – e Une larme per violoncello e archi dalla raccolta Pechès de ma vieillesse (Peccati di vecchiaia), quest’ultima affidata al giovanissimo violoncellista Ettore Pagano, che a soli vent’anni ha già collezionato vittorie in competizioni internazionali come la Chačaturjan International Competition e il Concorso Internazionale Johannes Brahms. Nella seconda parte del concerto Gamba propone l’Ouverture dal dramma giocoso Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa e ancora Rossini con le Ouverture da Il Signor Bruschino e da L’italiana in Algeri.

ROBERTO GABBIANI NOMINATO MAESTRO DEL CORO DI FONDAZIONE ARENA DI VERONA FINO AL 2027.

Il maestro Roberto Gabbiani è stato nominato maestro del Coro di Fondazione Arena di Verona fino alla fine del 2027. Dopo i felici esiti di pubblico e critica del primo periodo di collaborazione con i complessi artistici areniani, coinciso con il 100° Opera Festival 2023, rimarrà legato a Fondazione Arena per altri quattro anni comprendenti anche le stagioni liriche e sinfoniche al Teatro Filarmonico di Verona, con un ampio repertorio dal Rinascimento alla contemporaneità.

Nato a Prato, Roberto Gabbiani si è diplomato in Pianoforte e Composizione presso il Conservatorio Cherubini di Firenze, città dove ha costruito un duraturo legame con il Maggio Musicale Fiorentino, prima come maestro collaboratore, quindi come maestro del coro su nomina dell’allora direttore Riccardo Muti. Nel 1990 lascia Firenze per il Teatro alla Scala di Milano, dove è rimasto fino al 2002 sempre a fianco del M° Muti, che lo inviterà anche al Teatro dell’Opera di Roma dal 2010. In queste istituzioni, oltre alle produzioni liriche con i più grandi direttori, solisti e registi degli ultimi cinquant’anni, affronta tutte le più importanti pagine sinfonico-corali del repertorio e vi affianca annualmente l’esecuzione di nuovi brani in prima assoluta, spesso su commissione. Il prestigioso curriculum, premiato e documento anche in numerose registrazioni discografiche e video, comprende altri incarichi stabili, come quello dal 2002 al 2006 alla guida del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia su invito di Luciano Berio con una nuova programmazione dedicata alla polifonia corale, o il periodo al Regio di Torino con Gianandrea Noseda dal 2008 al 2010. Appassionato di musica corale, ricercatore e giurato in importanti concorsi nazionali e internazionali, è spesso invitato anche all’estero da numerose istituzioni quali Radio France e la città di Tokyo.

Il Sovrintendente Cecilia Gasdia, la cui carriera si è più volte intrecciata a quella del M° Gabbiani tanto a Firenze quanto a Milano, esprime a nome di Fondazione Arena la più profonda soddisfazione per il nuovo percorso intrapreso assieme con fiducia ed entusiasmo, definito dallo stesso Maestro “una nuova primavera musicale” che “si apre per percorrere insieme strade di cultura, vitalità e spiritualità”.

“C’è Musica & Musica”, 8 appuntamenti per la divulgazione della Musica tra i più giovani.

I concerti della domenica mattina nella Sala Zubin Mehta.

Il nuovo frizzante ciclo di spettacoli del Maggio dedicato al suo pubblico più giovane e alle famiglie.

Domenica 1°ottobre 2023, alle ore 11 in Sala Zubin Mehta, il primo appuntamento del progetto che si sviluppa in otto domeniche dal 1° ottobre al 17 dicembre 2023

In cartellone per il primo concerto “Il carnevale degli animali”, la celebre composizione di Camille Saint-Saëns,

Cesare Della Sciucca dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Gaia Nanni interpreta “La zoologa”

Con lo spumeggiante spettacolo de Il carnevale degli animali, in programma domenica 1°ottobre 2023 alle ore 11 in Sala Mehta, si alza il sipario sul nuovo, colorato ciclo di concerti del Maggio dedicati ai più giovani e alle famiglie: “C’è Musica & Musica”. Il titolo stesso è un riferimento al compositore Luciano Berio, a vent’anni dalla sua scomparsa, e a un suo celebre programma televisivo dedicato proprio alla divulgazione e all’insegnamento della musica.

Per otto domeniche mattina, fino al 17 dicembre, il Teatro del Maggio propone un modo fresco, brioso e soprattutto divertente per avvicinare il pubblico (non solo quello di domani), al teatro e alla seduzione dei suoi spettacoli, in particolar modo all’orchestra e al suo fascino.  Nelle otto domeniche, in due cicli, si illustreranno  – nei primi quattro appuntamenti –  gli strumenti che compongono una orchestra con il loro ruolo e l’importanza che hanno e, poi,  le forme della musica stessa – dalla sinfonia ai grandi brani con voci – esplorate e narrate negli altri quattro appuntamenti del ciclo. 

Come detto – negli spettacoli – verranno illustrati, attraverso programmi originali e divertenti, gli strumenti dell’orchestra nei primi quattro appuntamenti – ossia Il carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns il 1° ottobreStoria di Babar, l’elefantino di Francis Poulenc l’8 ottobreGuida del giovane all’orchestra di Benjamin Britten il 15 ottobre Pierino e il lupo di Sergej Prokof’evil 29 ottobre – e le varie forme della musica nei successivi quattro appuntamenti: i Carmina Burana di Carl Orffil 12 novembreNon ci sono più le mezze stagioni-La primavera e l’autunno di Antonio Vivaldiil 26 novembreTris di primi il 10 dicembre sino ad arrivare all’ultima tappa del ciclo presente in cartellone, Wolfi&Ludwi, in programma il 17 dicembre.

I concerti, tutti alle ore 11, saranno anticipati dalle presentazioni di Giovanni Vitali e Cristina Bersanelli.

Ogni concerto è proposto a 15 euro per gli adulti e 5 euro per i ragazzi fino a 18 anni ed è comprensivo della prima colazione – a partire dalle ore 9.30 – servita presso il bar del Foyer del Teatro. 

Inoltre, grazie alla collaborazione con Unicoop Firenze, è allestita, in uno spazio adiacente alla zona del bar del Foyer, una zona dedicata ai giovanissimi, con i prodotti di cancelleria della linea ecologica ViviVerde Coop, che mette a disposizione dei ragazzi materiali per la scrittura e il disegno.

Tanti i protagonisti di queste mattinate di festa e di apprendimento: l’Orchestra del Maggio, il Coro del Maggio e il suo direttore e maestro Lorenzo Fratini, il Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale e la maestra del Coro di voci bianche Sara Matteucci; cinque giovani talenti della direzione d’orchestra: Cesare Della SciuccaAttilia Kiyoko CernitoriNicolò Jacopo SuppaMatteo ParmeggianiRiccardo Bisatti e Pietro Mazzetti; la spalla dell’Orchestra del Maggio Salvatore Quaranta, nelle vesti di concertatore e solista, e tre prime parti dell’Orchestra: il violista Jörg Winkler, il violoncellista Simão Pedro Alcoforado Barriera e il contrabbassista Marco Martelli.  Ad arricchire ulteriormente la proposta, inoltre, saranno presenti in alcuni spettacoli, narratori e voci recitanti: Gaia Nanni e Lorenzo Baglioni, due apprezzatissimi attori fiorentini conosciuti anche per le loro apparizioni televisive e cinematografiche; Davide Gasparro, più volte presente negli spettacoli per i ragazzi del Teatro del Maggio, tra i quali la recente Italiana in Algeri per le scuole dello scorso aprile 2023 e Alfonso Antoniozzi, fra i più celebri baritoni italiani degli ultimi decenni, nei panni del narratore per Pierino e il lupo

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È dunque una tra le più conosciute e amate composizioni di Camille Saint-Saëns,Il carnevale degli animali, a inaugurare questo nuovo, frizzantissimo ciclo di appuntamenti: fu composta dall’autore nel 1886 mentre si trovava a Vienna, durante un periodo di riposo. Il grande pubblico, però, dovette aspettare quasi quarant’anni prima di poterla sentire perché, per ordine di Camille Saint-Saëns in persona, la suite non doveva essere eseguita pubblicamente almeno fino a che lui fosse stato in vita. La composizione, piena di brio e di humour, venne amata fin da subito anche per la singolarità del soggetto, con gli animali – descritti in musica da Saint-Saëns – che altro non erano che una buffa carrellata di personaggi dell’ambiente musicale parigino come i burberi critici musicali che, incapaci di capire il nuovo corso della musica per colpa della loro mentalità vecchia e polverosa, vengono addirittura “trasportati in scena” dall’autore e “trasformati” in dei fossili! 

La narratrice che, nelle vesti de La zoologa, guiderà tutto il pubblico attraverso le varie parti che compongono Il carnevale degli animali è Gaia Nanni, fra le più apprezzate e talentuose attrici fiorentine, conosciuta inoltre per le sue presenze sul grande e piccolo schermo. L’adattamento del testo è di Manuela Critelli. Sul podio della Sala Zubin Mehta il maestro Cesare Della Sciucca

La locandina

CAMILLE SAINT-SAËNS 

Il carnevale degli animali

Adattamento del testo di Manuela Critelli

Direttore Cesare Della Sciucca

La zoologa Gaia Nanni

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Prezzi:

Fino ai 18: 5€ – Posto unico: 15€

FORTE VERDI. LA YURTA DI PEPPINO

GLI APPUNTAMENTI DEL WEEKEND

Continuano gli appuntamenti del weekend di Verdi Off per bambini e famiglie a Forte Verdi. La yurta di Peppino a Piazzale Picelli: un presidio di musica e di condivisione, un pacifico fortino colorato che si ispira alle abitazioni nomadi delle popolazioni kirghize e mongole, dove i più piccoli, attraverso spettacoli e laboratori, potranno avvicinarsi al mondo del teatro, curiosare tra gli strumenti di un’orchestra, sperimentare con la musica, scoprire la figura di Verdi e la sua opera.

Sabato 30 settembre 2023 ore 10.00 e ore 16.00, il laboratorio per bambini dai 3 ai 7 anni della Compagnia Rodisio, a cura di Manuela Capece e Davide Doro: Respiro, come in un piccolo rito collettivo, accompagnerà i piccoli partecipanti e le loro famiglie in un viaggio di grande intensità emotiva, per scoprire, nel ritmo del vento, nei gesti e nella gioia delle piccole cose, il valore della lentezza, dell’ascolto, della scoperta. Prenotazione su festivalverdi.it fino a esaurimento dei 20 posti disponibili.

Il lavoro con i bambini è da anni al centro della costruzione drammaturgica della Compagnia Rodisio, fondata nel 2007 da Manuela Capece e Davide Doro, attori, autori e registi, che fondano la loro poetica sulla ricerca, la rielaborazione e la composizione di materiali raccolti nel corso di laboratori con i bambini, condotti da anni in Italia e all’estero, a scuola e nei teatri.

Domenica 1 ottobre 2023 ore 10.00 e ore 16.00 lo spettacolo di burattini a cura di Teatro Medico Ipnotico, di e con Patrizio Dall’Argine, Veronica Ambrosini, Andrea Alberici, per i bambini dai 5 ai 10 anni: Safari racconta le avventure del piccolo Peppino e della sua amica immaginaria, Violetta, che ama scattare fotografie e ha sempre il raffreddore.

Con la sua macchina fotografica a tracolla, Violetta parte per un avventuroso safari a caccia d’immagini. Tra i tanti animali che incontra c’è anche il vitello Remigio, che tingerà di melodramma questa storia semplice e divertente.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

Venerdì 29 e sabato 30 settembre 2023 alle ore 20, in sala Mehta, il direttore principale Daniele Gatti affronta il primo appuntamento del ciclo sinfonico “Beethoven – Honegger e l’Europa”

Cinque occasioni, replicate tutte in due serate,  con l’esecuzione dei 5 concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven, l’integrale delle 5 sinfonie di Arthur Honegger e una composizione di un autore europeo del XX secolo

Il ciclo delle cinque sinfonie di Arthur Honegger è proposto integralmente per la prima volta in Italia

Solista, al pianoforte, Filippo Gorini.

Sul podio della Sala Mehta, in doppia data venerdì 29 e sabato 30 settembre 2023 alle ore 20, il direttore principale Daniele Gatti torna alla guida dell’Orchestra del Maggio dopo gli applauditi concerti del “Ciclo Čajkovskij” dello scorso 85° Festival del Maggio. Il maestro Gatti propone un nuovo ciclo sinfonico “Beethoven-Honegger e l’Europa” dirigendo i cinque concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven, le composizioni di alcuni fra i più importanti autori del XX secolo: Igor Stravinski, Ottorino Respighi, John Ireland, Paul Hindemith e Claude Debussy ed eseguendo integralmente per la prima volta in Italia le cinque sinfonie di Arthur Honegger delle quali sia la prima che la quarta mai eseguite prima d’ora a Firenze.

Per il primo appuntamento dei cinque del Ciclo, sui leggii dell’Orchestra del Maggio, negli appuntamenti di venerdì 29 e sabato 30, il Concerto n. 3 in do minore op. 37 per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven; la Sinfonia n. 1 in do di Arthur Honegger e la suite de L’uccello di fuoco di Igor Stravinskij nella versione del 1919.  Solista al pianoforte Filippo Gorini, giovane talento insignito del celebre e prestigioso “Premio Abbiati” nella categoria miglior solista per l’anno 2022, al suo debutto al Teatro del Maggio. Nelle occasioni successive seguiranno i pianisti Enrico Pace, Pietro De Maria, Andrea Lucchesini e Benedetto Lupo.

“Ho desiderato comporre questo ciclo  – ha detto il maestro Gatti – con le 5 sinfonie di Honegger, con i 5 concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven e cinque compositori di 5 scuole: la russa, l’italiana, l’inglese, la tedesca, e la francese senza tenere conto di un “filo rosso verticale” che rappresentasse un comun denominatore tra i programmi. Bensì ho tenuto conto e rispettato la cifra distintiva del Maggio e della sua proposta artistica e quindi ho pensato a un percorso che avesse invece una linea orizzontale: nulla accomuna Honegger a Beethoven, questo è chiaro, ma a fianco di una proposta di sinfonie rarissime  –  penso alla Prima, alla Quarta e la Quinta che anche io non ho mai diretto  – abbiamo pensato a offrire una sorta di “controbilanciamento” al pubblico eseguendo i cinque concerti per pianoforte di Beethoven  – che sono più familiari – con cinque solisti italiani. Per completare il programma abbiamo scelto le composizioni di cinque autori di scuole diverse, proponendo oltre a ben note composizioni come quella di Stravinskij (L’uccello di fuoco, suite) nel primo concerto, o Fontane di Roma di Respighi nel secondo appuntamento, altre meno eseguite; dunque nel terzo eseguiremo un brano di John Ireland, compositore inglese del Novecento meno noto al pubblico al contrario di Britten o Elgar, nel quarto concerto chiuderemo la serata con un brano virtuosistico, forte e potente di Hindemith, Konzertmusik per archi e ottoni; nell’ultimo concerto  del 6 e 7 dicembre ci sarà Debussy, uno dei miei autori francesi prediletti. Sono curioso di vedere la reazione del pubblico e sono confidente che sarà apprezzata perché è in linea con la storia più autentica della nostra istituzione.”

Il Teatro del Maggio, oltre alle guide all’ascolto che hanno inizio 45 minuti prima di ogni concerto e che sono riservate ai possessori del biglietto e che presentano ogni esecuzione in locandina,  ha organizzato un percorso tematico a ingresso libero “Conoscere Honegger” che illustrerà la figura del compositore e le sue sinfonie: giovedì 28 settembre alle ore 16 Katiuscia Manetta parlerà della Sinfonia n.1 in do; mercoledì 4 ottobre alle ore 16, Gregorio Moppi parlerà della Sinfonia n. 2; mercoledì 11 ottobre alle ore 16, Giuseppe Rossi illustrerà la sinfonia n.3 Symphonie Liturgique; il 7 novembre alle ore 21, Alberto Batisti  (con la collaborazione di “Il Foyer”) tratterà del “Gruppo dei Sei e la musica europea”; mercoledì 15 novembre alle ore 16, Marco Cosci parlerà della Sinfonia n.4 Deliciae Basilienses e per finire mercoledì 29 novembre alle ore 16,  Francesco Ermini Polacci illustrerà la Sinfonia n.5 in re minore , Di Tre Re.

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In apertura al programma, come detto, il Concerto n. 3 in do minore op. 37 per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven, composto fra il 1800 e il 1802 ed eseguito per la prima volta nell’aprile del 1803 al Theater an der Wien con Beethoven stesso al pianoforte. Questo concerto occupa una posizione centrale nella cornice dei cinque concerti per pianoforte e orchestra, tra i due concerti della giovinezza e i due capolavori della maturità. Nel Concerto n. 3 la ricchezza inventiva beethoveniana mette a fuoco tutte le possibilità dello strumento, e il pianoforte, capace di slanci tanto lirici quanto drammatici, conquista così il ruolo di protagonista. Solista Filippo Gorini  che ha dichiarato: “Sono molto felice ed emozionato di tornare a suonare a Firenze, questa volta al Teatro del Maggio e con un grande musicista come Daniele Gatti. Beethoven è uno degli autori che eseguo più spesso: amo la forza della sua musica priva di compromessi e capace di esplorare ogni regione dell’animo umano, da quelle tragiche a quelle trionfanti. Per questo è così commovente per chiunque. Spero di riuscire a trasmettere tutto questo al pubblico di venerdì e sabato sera!”

Segue la Sinfonia n. 1 in do H. 75 di Arthur Honegger, per la prima volta proposta a Firenze, composta fra la fine del 1929 alla primavera del 1930, con  il debutto che avvenne il 13 febbraio 1931 all’American Academy of Music di Boston, accompagnato da un caloroso successo: a differenza delle altre quattro sinfonie che seguiranno, la prima manca di qualsiasi traccia programmatica o titolo descrittivo; come le altre è articolata in tre movimenti (senza lo Scherzo); inoltre è possibile intuire che il virtuosismo strumentale e i passaggi tecnici ardui della Sinfonia n. 1 siano ricollegabili alle doti eccellenti dell’orchestra dedicataria dell’opera, ossia la Boston Symphony Orchestra.

Chiude la serata una fra le più conosciute e amate composizioni del XX secolo, L’uccello di fuoco di Igor Stravinskij, nella sua versione del 1919: ispirato a un’antica favola russa, L’Oiseau de feu descrive la lotta tra le forze del bene e del male. La composizione fu commissionata a Stravinskij da Sergej Djagilev, il fondatore dei celeberrimi Balletti Russi: inizialmente diede l’incarico al suo professore di armonia, ma questi non si dimostrò all’altezza del compito e Djagilev pensò allora di parlare del lavoro a Stravinskij, il quale vi iniziò a lavorare intensamente, terminando il lavoro nel maggio del 1910. Dalla partitura furono tratte nel corso degli anni per ben tre suites che entrarono velocemente nel repertorio delle orchestre europee: la prima (1911) con cinque numeri del balletto, la seconda (1919), la più nota, con sei numeri musicali e la terza (1945) con dieci numeri. 

La scheda del concerto

Ludwig van Beethoven 

Concerto n. 3 in do minore op. 37 per pianoforte e orchestra

Composto tra il 1800 e il 1802, il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra in do minore op. 37 debutta a Vienna il 5 aprile del 1803, con lo stesso Beethoven in veste di solista. La posizione centrale che occupa nella cornice dei cinque concerti per pianoforte e orchestra – tra i due concerti della giovinezza e i due capolavori della maturità – attribuisce a quest’opera un ruolo cardine. Nel Concerto n. 3 la ricchezza inventiva beethoveniana mette a fuoco tutte le possibilità dello strumento, e il pianoforte, capace di slanci tanto lirici quanto drammatici, conquista così il ruolo di protagonista dalla forte individualità contrapposta alla compagine orchestrale. Come da tradizione, è l’orchestra ad aprire il dialogo con il solista e nell’Allegro la tonalità d’impianto scelta, il drammatico do minore, serve all’autore per scolpire uno dei suoi temi eroici e incisivi, a cui segue un secondo tema dall’accento malinconico. Il Largo, strutturato nella forma del Lied tripartito, è una pagina dall’intenso lirismo che ha il fascino di un nobile recitativo accompagnato da una strumentazione raffinata, mentre nel Rondò finale, in cui domina la brillantezza tecnica, il pathos trova sbocco in un ardente slancio trionfale.

Arthur Honegger

Sinfonia n. 1 in do H. 75

Negli anni Venti del secolo scorso Arthur Honegger, compositore svizzero trapiantato a Parigi, aveva conquistato la fama di nuova leva della musica moderna francese guadagnandosi la stima del mondo musicale internazionale. Le sue composizioni erano richieste ed eseguite ovunque in Europa e nel 1928 Honegger ricevette l’invito a recarsi negli Stati Uniti per presentare i suoi lavori in una lunga tournée che lo avrebbe visto impegnato in una ventina di concerti. Era stato l’amico Sergej Kusevickij, direttore principale della Boston Symphony Orchestra e suo grande sostenitore, a preparare il terreno propizio all’arrivo del compositore in terra americana. Oltre al successo della tournée, Honegger riportò con sé in Francia anche una nuova e importante commissione che lo avrebbe portato a cimentarsi per la prima volta con il genere sinfonico. Kusevickij gli aveva infatti richiesto una composizione per le celebrazioni del cinquantesimo anniversario della fondazione della sua orchestra da eseguirsi nella stagione 1930-31. Honegger lavorò alla Sinfonia n. 1 in do dalla fine del 1929 alla primavera del 1930 e il debutto dell’opera avvenne il 13 febbraio 1931 all’American Academy of Music di Boston, accompagnato da un caloroso successo. A differenza delle altre quattro sinfonie che seguiranno, la prima manca di qualsiasi traccia programmatica o titolo descrittivo. Come le altre è articolata in tre movimenti (senza lo Scherzo) dove i movimenti esterni sono riconducibili ai principi della forma-sonata, mentre il movimento centrale adotta la forma tripartita. Il virtuosismo strumentale e i passaggi tecnici ardui della Sinfonia n. 1 sono collegabili alle doti eccellenti dell’orchestra dedicataria dell’opera, mentre il linguaggio armonico spigoloso, ricco di dissonanze e cromatismi, e la densità contrappuntistica che caratterizzano la scrittura sono in linea con i principi estetici di Honegger, che già all’inizio degli anni Venti aveva dichiarato di avere la tendenza a cercare sempre nella sua musica la complessità armonica, un elemento che diventerà peculiare della sua produzione.

Igor Stravinskij

L’uccello di fuoco, suite (ver. 1919)

Forte della fiducia nel proprio talento, nel 1909 Igor Stravinskij inizia a scrivere la musica de L’Oiseau de feu ancor prima di aver ricevuto l’incarico ufficiale da Sergej Djagilev. Le speranze del giovane musicista russo non vengono deluse ma anzi ricompensate dal clamoroso successo che il suo lavoro otterrà l’anno seguente a Parigi. Dalla partitura furono tratte nel corso degli anni per ben tre suites che entrarono velocemente nel repertorio delle orchestre europee: la prima (1911) con cinque numeri del balletto, la seconda (1919), la più nota, con sei numeri musicali e la terza (1945) con dieci numeri. Ispirato a un’antica favola russa, L’Oiseau de feu descrive la lotta tra le forze del bene e del male. Nella musica di Stravinskij il mondo incantato delle fiabe, abitato da uccelli magici e mostri, e il mondo umano del principe Ivan e delle tredici principesse prigioniere prendono vita in una scrittura orchestrale dai colori smaglianti e dagli accostamenti timbrici inusuali, in cui seducenti temi di gusto orientaleggiante si mescolano a episodi ritmici incisivi e angosciosi.

La locandina

LUDWIG VAN BEETHOVEN

Concerto n. 3 in do minore op. 37 per pianoforte e orchestra

Allegro con brio / Largo / Rondò: Allegro. Presto

ARTHUR HONEGGER

Sinfonia n. 1 in do maggiore H. 75

Allegro marcato / Adagio / Presto. Andante tranquillo

IGOR STRAVINSKIJ

L’oiseau de feu, Suite 1919

Introduzione / L’oiseau de feu et sa danse. / Chovorod: Ronde des Princesses / 

Danse du roi Kaščei / Berceuse / Finale

Direttore Daniele Gatti

Pianoforte Filippo Gorini

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Prezzi:

Settore D: 20 € – Settore C: 35 € – Settore B: 50 € – Settore A: 70 €