Venerdì 17 e sabato 18 novembre 2023 alle ore 20, in sala Mehta, il direttore principale Daniele Gatti sul podio per il quarto appuntamento del ciclo sinfonico “Beethoven – Honegger e l’Europa”.
Daniele Gatti– Chiefconductor Royal Concertgebouw Orchestra. Photo: Marco Borggreve

In cartellone le composizioni di Ludwig van Beethoven, di Arthur Honegger e di Paul Hindemith.

Solista, al pianoforte, Andrea Lucchesini.

In foto : Andrea Lucchesini

Dopo il successo dei primi tre appuntamenti, continua al Maggio il Ciclo Beethoven-Honegger e l’Europa, insieme al direttore principale Daniele Gatti che torna alla guida dell’Orchestra del Maggio – sempre in doppia serata – in Sala Mehta, il 17 e 18 novembre alle ore 20. In cartellone il Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73 per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven, conosciuto anche con l’epiteto Imperatore; la Sinfonia n. 4, conosciuta come Deliciae Basilienses di Arthur Honegger e Konzertmusik per orchestra d’archi e ottoni op.50 di Paul Hindemith.

Al pianoforte, ad accompagnare il maestro Gatti, un musicista ‘di casa’ ormai al Teatro del Maggio: Andrea Lucchesini, che torna sul palcoscenico fiorentino a distanza di pochi mesi dall’ultima esibizione, avvenuta nell’ambito dello scorso 85°Festival del Maggio nel concerto tenuto insieme al maestro Zubin Mehta.

Apre la serata dunque una delle più celebri composizioni del repertorio concertistico di Ludwig van Beethoven, il Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73, conosciuto anche come Imperatore: fu composto, così come il precedente Concerto, in omaggio all’arciduca Rodolfo Giovanni d’Asburgo-Lorena fra il 1809 e il 1810. Il titolo di Imperatore, che ormai accompagna il Concerto, non è invece originale e sembra sia stato messo in circolazione compositore Johann Baptist Cramer: è in realtà un epiteto appropriato e può essere messo in relazione con la contemporanea occupazione di Vienna da parte dei francesi di Napoleone imperatore, oppure, più generalmente, per alcune analogie con la Sinfonia Eroica e la propensione alla costruzione grandiosa e solenne. Parlando della composizione del genio di Bonn e del suo ritorno al Maggio, il maestro Andrea Lucchesini ha sottolineato la felicità nel tornare a esibirsi al Maggio: “Sono molto felice di tornare a collaborare con l’Orchestra del Maggio e con un grande artista come Daniele Gatti, al quale mi lega un’antica amicizia, nata oltre trent’anni fa durante le tournée americane. In particolare mi fa molto piacere suonare con lui il Quinto Concerto di Beethoven, opera rivoluzionaria che ancora oggi ci sorprende per la sua magniloquenza e insieme per l’intensa dolcezza del lirismo, due aspetti sempre compresenti nella straordinaria personalità dell’ autore”.

Segue la Sinfonia n. 4, detta anche Deliciae Basilienses,di Arthur Honegger:fu composta da nel 1946, durante un soggiorno estivo trascorso nella tenuta di campagna dell’amico e direttore d’orchestra Paul Sacher, che già aveva commissionato ad Honegger la Sinfonia n. 2, con lo scopo di celebrare il ventesimo anniversario della Basler Kammerorchester. Il risultato fu una sinfonia che per forma e spirito “segue le orme di Haydn e di Mozart”, come ebbe modo di dichiarare il compositore che volle dare “un tessuto sonoro trasparente e quasi sempre lineare”. La Sinfonia n. 4 – la quale contiene citazioni musicali di due canzoni popolari della città di Basilea – si distingue dalle precedenti per un’atmosfera sonora limpida, una ‘ventata fresca’ dopo la paura che aveva caratterizzato le sinfonie realizzate negli anni del secondo conflitto mondiale.

In chiusura, Konzertmusik per orchestra d’archi e ottoni op.50 di Paul Hindemith: Serge Koussevitzky, direttore della Boston Symphony Orchestra, decise di festeggiare in grande stile il cinquantesimo anniversario della sua orchestra commissionando ai più noti compositori del tempo lavori da eseguire nel corso della stagione celebrativa del 1931. Furono coinvolti Igor Stravinskij, Maurice Ravel, Arthur Honegger (che compose la sua prima Sinfonia proprio per quest’occasione) e anche Paul Hindemith, che per l’occasione realizzò la Konzertmusik per archi e ottoni, eseguita il 3 aprile 1931 nella Boston Symphony Hall.

Il concerto:

Ludwig van Beethoven

Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73 per pianoforte e orchestra

Il più noto nonché ultimo concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven, il n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73, vide la luce nel 1809. Fu un anno particolare, pieno di inquietudini per le sorti di Vienna assediata dall’esercito napoleonico ma altresì fruttuoso sotto il profilo creativo; a quell’anno risalgono infatti pagine come il Quartetto op. 74, la Sesta Sinfonia e la Fantasia op. 80. Grandioso nei toni e nelle intenzioni, il Concerto n. 5 si meritò, non a torto, l’epiteto di Imperatore. In esso Beethoven aveva riversato tutte le esperienze pregresse maturate in campo concertistico amplificandone i contenuti. Nonostante serbi la struttura tradizionale con un un primo movimento di taglio militare, un secondo lirico e un finale brillante, il Concerto Imperatore si distingue per imponenza di suono, gesto magniloquente e aspirazione eroica. Dall’enfasi battagliera che anima l’Allegro iniziale, al pathos palpitante del solista accompagnato dagli archi in sordina nell’Adagio fino alla frenesia ritmica del Rondò conclusivo, tutto rimanda a un percorso musicale pieno di ardore e trasporto. Il concerto n. 5 fu presentato per la prima volta in pubblico al Gewandhaus di Lipsia il 28 novembre 1811 con Friedrich Schneider solista.

Arthur Honegger

Sinfonia n. 4, Deliciae Basilienses

La Sinfonia n. 4 fu composta da Arthur Honegger nel 1946 durante un soggiorno estivo trascorso nella tenuta di campagna di Paul Sacher. Il rapporto di stima e amicizia che legava Honegger a Sacher, direttore d’orchestra svizzero e mecenate di molti dei più noti compositori del XX secolo, risaliva alla fine degli anni Venti. Sacher aveva diretto a Basilea alcuni importanti lavori del compositore come Le Roi David, Cris du monde e la Sinfonia n. 2, e nel 1946, per celebrare il ventesimo anniversario della Basler Kammerorchester, commissionò a Honegger una nuova sinfonia, la Quarta appunto, sottotitolata Deliciae Basiliensis per il forte legame con il contesto in cui nacque e per le citazioni di alcuni canti popolari svizzeri contenute nella partitura. Una sinfonia che per forma e spirito “segue le orme di Haydn e di Mozart”, come dichiarò il compositore che scelse volutamente un “formato orchestrale da camera” per ottenere “un tessuto sonoro trasparente e quasi sempre lineare”. La Sinfonia n. 4 si distingue infatti dalle precedenti per l’atmosfera sonora più luminosa e rilassata, una boccata d’aria fresca dopo la malinconia e la tensione che avevano caratterizzato le sinfonie realizzate negli anni bellici. Honegger la considerava, al pari della Terza, la sua sinfonia preferita descrivendo in maniera dettagliata i tre movimenti che la compongono. Se il primo si apre con un’introduzione lenta in cui sono già presenti elementi tematici che verranno poi ripresi nell’Allegro dal tono leggero e giocoso, il movimento centrale – Larghetto – è basato, come dice l’autore, “sul vecchio canto popolare di Basilea Z’Basel an mym Rhy, citato per intero nella sua semplice forma originale verso la fine del movimento”. Il terzo e ultimo movimento presenta invece “una fantasiosa e complessa struttura polifonica nella quale le varie componenti gradualmente si sovrappongono. Lo schema formale contiene elementi di rondò, passacaglia e fuga.” Anche nel movimento finale Honegger impiega un canto popolare svizzero – Basler Morgenstreich – che emerge in primo piano all’apice della sovrapposizione polifonica. La sinfonia n. 4 fu tenuta a battesimo da Paul Sacher con la Basler Kammerorchester allo Stadttheater di Basilea il 21 gennaio del 1947.

Paul Hindemith

Konzertmusik per orchestra d’archi e ottoni op.50

Al cinquantesimo anniversario dalla fondazione della Boston Symphony Orchestra si deve la nascita di alcune importanti composizioni orchestrali del secolo scorso. Serge Koussevitzky, direttore della compagine americana, scelse infatti di festeggiare in grande stile la sua orchestra commissionando ai più noti compositori del tempo pagine sinfoniche da eseguire nel corso della stagione celebrativa nel 1931. Furono coinvolti Stravinskij, Ravel, Honegger e anche Paul Hindemith, che per l’occasione realizzò la Konzertmusik per archi e ottoni, eseguita il 3 aprile 1931 nella Boston Symphony Hall. La scelta dell’organico, con una poderosa sezione di ottoni (composta da quattro corni, tre trombe, tre tromboni e un basso tuba) contrapposta alla sola sezione degli archi, fu dettata dalla volontà di mettere in luce la maestosità sonora della famiglia degli ottoni e soprattutto la maestria degli esecutori dell’orchestra americana. Articolata in due parti, la Konzertmusik poggia su solide basi contrappuntistiche. Nella prima sezione prevale uno scattante dinamismo con le due famiglie orchestrali di ottoni e archi che si contrappongono esponendo materiali tematici opposti. Nella seconda parte, invece, è la polifonia a dettare legge: dopo il fugato iniziale si staglia leggero un inciso dei violini e della tromba di breve durata che cede il passo al ritorno di una fitta trama contrappuntistica.

La locandina:

LUDWIG VAN BEETHOVEN

Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73 per pianoforte e orchestra Imperatore

Allegro / Adagio un poco mosso / Rondò: Allegro

ARTHUR HONEGGER

Sinfonia n. 4 Deliciae Basiliensis H. 191
Lento e misterioso. Allegro. Lento. Allegro molto tranquillo / Larghetto /

Allegro. Adagio. Tempo I. Adagio. Allegro

PAUL HINDEMITH

Konzertmusik per archi e ottoni op. 50 Mäßig schnell, mit Kraft. Sehr breit, aber stets fließend /

Lebhaft. Langsam. Im ersten Zeitmaß

Direttore Daniele Gatti
Pianoforte Andrea Lucchesini

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino