LE OPERE DI PONCHIELLI E PUCCINI, Il PARLATORE ETERNO ED IL TABARRO IN SCENA AL FILARMONICO FINO A DOMENICA 26 NOVEMBRE

Successo alla prima per il cast internazionale diretto da Gianna Fratta nei due spettacoli firmati da Trespidi, Gavazzeni e Maranghi

Il Parlatore eterno di Amilcare Ponchielli

Il Tabarro di Giacomo Puccini

Mercoledì 22 novembre ore 19.00

Venerdì 24 novembre ore 20.00

Domenica 26 novembre ore 15.30

Teatro Filarmonico di Verona

Dopo il debutto di domenica scorsa, tornano in scena Il Parlatore eterno e Il Tabarro.  Le due rarità, nate in streaming, replicano mercoledì 22 novembre, alle ore 19, venerdì 24, alle ore 20, e domenica 26 alle 15.30. Tra risate e lacrime. L’avvincente Tabarro pucciniano, storia verista di passione e delitto, è preceduto infatti dal breve “scherzo” per il buffo mattatore protagonista de Il Parlatore eterno di Ponchielli.

Un dittico insolito, proposto per la trasmissione in streaming nella primavera 2021, che va finalmente in scena con il pubblico in sala: mai visto a Verona era Il Parlatore eterno (1873), la prima delle due opere, unico esperimento buffo di Amilcare Ponchielli, altrimenti celebre per La Gioconda. Quasi altrettanto rara è la seconda opera, il drammatico Il Tabarro (1913-16), primo dei tre atti unici di Puccini, che al Filarmonico vanta un solo precedente, ventitré anni fa. Con gli altri due titoli del Trittico recentemente allestiti a Verona, Gianni Schicchi e Suor Angelica, Fondazione Arena prosegue il cammino verso l’integrale pucciniana, accostando le opere del maestro lucchese a titoli inediti.

A dominare la brillante mezzora di Ponchielli è il baritono Biagio Pizzuti, nei panni del protagonista Lelio Cinguetta, adorabile logorroico pronto alla fatidica proposta. Attorno a lui l’amata Susetta è Grazia Montanari, servitù e gendarmi sono impersonati da Maurizio Pantò, Francesca Cucuzza, Sonia Bianchetti, Salvatore Schiano Di Cola e Francesco Azzolini. Lo spettacolo, tra velocipedi e buffi duelli, allude all’epoca di composizione ed è firmato da Stefano Trespidi, con scene di Filippo Tonon e luci di Paolo Mazzon.

Dopo l’intervallo, tramonti lividi e tinte noir invadono la scena per Il Tabarro: sul barcone che lentamente trasporta carichi lungo la Senna, scricchiola l’unione fra Michele (il baritono Gevorg Hakobyan) e Giorgetta (il soprano Alessandra Di Giorgio al debutto veronese). Dopo lutti e incomprensioni, il cuore di lei batte per Luigi (il tenore Samuele Simoncini) che lavora proprio per Michele: una storia di passione, speranze e incontri clandestini, in un’atmosfera ad alto tasso di tensione ed erotismo. Il significato del titolo è rivelato a fine vicenda, la più verista di Puccini, rapida e cinematografica. I ruoli di fianco sono affidati a Rossana Rinaldi (la Frugola), Davide Procaccini e Saverio Fiore (il Talpa e il Tinca), e alle voci di Matteo Macchioni, Grazia Montanari, Dario Righetti. Lo spettacolo vede alla regia Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, con le scene impostate al realismo di Leila Fteita, i costumi di Silvia Bonetti e le luci di Paolo Mazzon.