Venerdì 2 e sabato 3 febbraio il concerto inaugurale della Stagione Sinfonica 2024 del Teatro Filarmonico con Pinchas Steinberg alla direzione ed un quartetto di grandi voci soliste

GRANDIOSO E VISIONARIO, FONDAZIONE ARENA OMAGGIA BRUCKNER A 200 ANNI DALLA NASCITA

Oltre 140 artisti fra Orchestra e Coro sul palcoscenico del Teatro Filarmonico per la Quarta Sinfonia “Romantica” e il colossale Te Deum.

TEATRO FILARMONICO DI VERONA

Bruckner Romantica Steinberg

1° Concerto

Musiche di Anton Bruckner

Pinchas Steinberg Direttore

Mariangela Sicilia, Anna Maria Chiuri, Galeano Salas, Fabrizio Beggi Solisti

Venerdì 2 febbraio ore 20.00

Sabato 3 febbraio ore 17.00

Fondazione Arena di Verona inaugura la Stagione Sinfonica 2024 del Teatro Filarmonico con un grande omaggio. Il primo concerto, che si terrà venerdì 2 e sabato 3 febbraio, sarà dedicato a Anton Bruckner, di cui si celebrano quest’anno i 200 anni dalla nascita.

Oltre 140 le voci e gli strumenti in campo per l’esecuzione della Quarta Sinfonia “Romantica” e del colossale Te Deum, l’inno di lode per eccellenza che Bruckner scrisse quasi di getto nel 1881, completandolo tre anni dopo. Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona saranno accompagnati da un quartetto di grandi voci soliste, artisti di eccellenza nel repertorio operistico e non solo: il soprano Mariangela Sicilia, il mezzosoprano Anna Maria Chiuri, il tenore Galeano Salas e il basso Fabrizio Beggi. La bacchetta di questo incanto sonoro sarà affidata ad uno dei più grandi maestri di oggi, pronto a tornare a Verona dopo venticinque anni: Pinchas Steinberg.

Anton Bruckner (1824-1896) veniva da un’umile famiglia austriaca di provincia: talento precoce ma persona schiva, eccellente organista ma compositore autodidatta, dovette aspettare i quarant’anni per ottenere l’ambìto diploma e per dedicarsi a pieno regime alla creazione, insegnando Teoria al Conservatorio di Vienna ma rimanendo un outsider nell’agguerrito panorama musicale della Capitale, diviso in partiti pro- e contro Wagner e la sua idea di musica dell’avvenire. In questo clima scrisse e continuò a rielaborare, in incessante autocritica, undici sinfonie e molta musica sacra, imprinting originale dell’autore.

Sin dal loro apparire, le ampie architetture sonore di Bruckner sono state paragonate a quelle delle grandi cattedrali, costruite esplorando la varietà dei registri e l’estensione dell’organo, fra possenti e fragorosi accordi e temi misteriosi ed evocativi. Aggettivi che ben si addicono alla musica in programma per il primo concerto sinfonico 2024 al Teatro Filarmonico che si aprirà con il Te Deum, poco più di venti minuti di enorme impatto sonoro, quasi un unisono che apre e chiude un vortice vario e complesso, ricco di oasi liriche per solisti impegnati.

Oggi le più alte istituzioni concertistiche del mondo ricordano Bruckner, quando però la sua musica non era certo popolare, fu il suo allievo Gustav Mahler, alfiere tra i pochi e massimo direttore d’orchestra, a scrivere sulla propria copia del Te Deum “per voci angeliche, cercatori di Dio, cuori tormentati e anime purificate nel fuoco”.

Dopo l’intervallo toccherà alla Quarta sinfonia, la più celebre del repertorio bruckneriano, eseguita solo una volta dalla compagine areniana oltre vent’anni fa. Come da sua prassi, per sette volte l’autore la rimaneggiò, creando altrettante versioni: quella in programma nel fine settimana seguirà l’edizione ancora oggi più diffusa, più o meno come la approntò Bruckner per la prima esecuzione, con i primi tre movimenti del 1878 e l’ampio Finale riveduto nel 1880. Pur non seguendo un programma extra-musicale, per quest’opera Bruckner fece più volte riferimento a immagine concrete, che sono rintracciabili nei quattro movimenti della Sinfonia e che le valsero il nomignolo, presto accettato, di “Romantica”, in senso letterario e artistico. Sin dall’ipnotico richiamo del corno che apre la sinfonia su un misterioso tremolo degli archi, la magia è presto tracciata: “…una città medievale, cavalieri che escono dalla grande porta a cavallo, l’ombra della foresta che li attornia…”. Il secondo movimento, Andante, ha un tono composto e processionale, mentre gli echi della caccia sono espliciti nello Scherzo. Come da tradizione beethoveniana, le cellule tematiche della sinfonia tornano rielaborate nel complesso Finale, che riporta la luce solenne ed eroica del Mi bemolle maggiore.

Il 1° concerto sinfonico, che vedrà esibirsi a pieno organico l’Orchestra della Fondazione Arena e il Coro preparato dal maestro Roberto Gabbiani, debutterà venerdì 2 febbraio alle 20 e replicherà sabato 3 febbraio alle 17. La durata prevista è di 110 minuti circa compreso un intervallo. L’intera Stagione Artistica 2024 è in vendita con un ricco programma di opera, balletto, musica sinfonica e cameristica. È possibile abbonarsi abbonamenti o scegliere un carnet al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico.

Anche quest’anno BCC di Verona e Vicenza è main sponsor della Stagione Artistica 2024 al Teatro Filarmonico.

 INFORMAZIONI
Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona – Via Roma 7/D, 37121 Verona
Per informazioni e prenotazioni: Area Formazione e Promozione Scuole scuola@arenadiverona.it – tel 045 8051933

E per i giovani, il Preludio raddoppia e offre un’introduzione all’ascolto prima di ogni concerto. La rassegna Ritorno a teatro riprende anche per la Stagione Sinfonica, fra le diverse iniziative di Arena Young rivolte a studenti e personale di scuole, università, accademie. In questo percorso di avvicinamento alla musica sinfonica, il mondo della Scuola potrà assistere agli spettacoli del Teatro Filarmonico con l’opportunità di partecipare ad un Preludio un’ora prima dell’inizio a cura della Fondazione. Per il 1° concerto è possibile prenotare sia il Preludio di venerdì 2 febbraio alle 19 sia quello di sabato 3 febbraio alle 16.

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona

Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45

Tel. 045 8005151

BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona

Aperta due ore prima dello spettacolo

Tel. 045 8002880

biglietteria@arenadiverona.it Call center (+39) 045 8005151 www.arena.it

Punti vendita TicketOne.it

Mercoledì 31 gennaio 2024 ~ ore 20, al Teatro alla Scala : DANIIL TRIFONOV

Grandi Pianisti alla Scala 2023/2024

DANIIL TRIFONOV

Pianoforte

Jean- Philippe Rameau

Suite in la min. RCT 5

Wolfgang Amadeus Mozart

Sonata n. 12 in fa magg. K. 332

Felix Mendelssohn-Bartholdy

Variations sérieuses in re min. op. 54

Ludwig van Beethoven

Sonata in si bem. magg. op. 106 “Große Sonate für das Hammerklavier”

Prezzi: da 110 a 18 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

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PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL CICLO “GRANDI PIANISTI ALLA SCALA”:

3 giugno 2024 – Hélène Grimaud (in vendita dal 30 gennaio)

13 ottobre 2024 – Beatrice Rana (in vendita dal 23 maggio)

20 ottobre 2024 – Maurizio Pollini (in vendita dal 23 maggio)

19 novembre 2024 – Alexandre Kantorow (in vendita dal 23 maggio)

DANIIL TRIFONOV

Nato a Nižnij Novgorod nel 1991, Daniil Trifonov ha iniziato lo studio del pianoforte a cinque anni e lo ha proseguito alla Scuola Gnesin di Mosca nella classe di Tatiana Zelikman, perfezionandosi poi al Cleveland Institute of Music sotto la guida di Sergei Babayan. Ha studiato anche composizione e continua a scrivere musica per pianoforte, per orchestra e da camera. Durante la Stagione 2010-2011 ha vinto il terzo premio al Concorso Chopin di Varsavia, il primo premio al Concorso Rubinstein di Tel Aviv, il primo premio e il gran premio al Concorso Čajkovskij di Mosca. Nel 2013 gli è stato conferito il Premio Franco Abbiati della critica musicale italiana e nel 2019 è stato nominato “Artist of the Year” ai Musical America Awards. Nella Stagione 2019-2020 è stato artist-in-residence presso la New York Philharmonic, eseguendo, tra l’altro, la prima mondiale del proprio Quintetto per pianoforte e il Concerto per pianoforte di Skrjabin sotto la direzione di Jaap van Zweden e un ciclo di sette concerti per la serie “Perspectives” alla Carnegie Hall, coronato con l’esecuzione del suo Concerto per pianoforte con Gergiev e l’Orchestra del Teatro Mariinskij; ha interpretato il Concerto n. 1 di Čajkovskij diretto da Riccardo Muti nel gala che ha concluso le celebrazioni per il 125° anniversario della Chicago Symphony; ha eseguito il ciclo completo dei Concerti per pianoforte di Rachmaninov al Festival Rachmaninov di New York, con la Philharmonia Orchestra di Londra e in tournée con i Münchner Philharmoniker; e ha partecipato al Concerto di Capodanno dei Berliner Philharmoniker diretti da Simon Rattle. È stato in residenza anche presso i Berliner Philharmoniker e al Musikverein di Vienna, dove si è esibito con i Wiener Philharmoniker e ha interpretato il suo Concerto per pianoforte per la prima volta in Austria. Dal suo debutto come solista alla Carnegie Hall di New York, alla Wigmore Hall di Londra, alla Suntory Hall di Tokyo e alla Salle Pleyel di Parigi nel 2012-2013, ha continuato a esibirsi nelle sedi più prestigiose al mondo.

Nell’autunno del 2022 ha partecipato ai gala inaugurali delle stagioni della National Symphony Orchestra di Washington e della Carnegie Hall di New York, dove è poi tornato con la National Symphony Orchestra e Joshua Bell. Gli altri momenti salienti della Stagione 2022-2023 hanno incluso concerti con la New York Philharmonic e la Chicago Symphony, residenze artistiche stagionali con la Filarmonica di Rotterdam e Radio France nonché tournée con l’Orchestre National de France e la Royal Philharmonic Orchestra.

La Stagione 2023-2024 prevede importanti impegni in tre diversi continenti, che comprendono il Concerto per pianoforte n. 1 di Brahms con la Cleveland Orchestra e la Toronto Symphony, il Concerto per pianoforte n. 2 di Brahms con la Los Angeles Philharmonic, l’Atlanta Symphony e la Israel Philharmonic Orchestra; il Concerto per pianoforte di Schumann con la New York Philharmonic; il Concerto n. 9 K. 271 “Jeunehomme” di Mozart con la Filarmonica di Rotterdam alla Carnegie Hall, al Kennedy Center e in altre sedi degli Stati Uniti; il Concerto per pianoforte n. 1 di Chopin con l’Orchestre de Paris; il Concerto per pianoforte di Mason Bates (composto per Daniil Trifonov durante la pandemia) con la Chicago Symphony, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e la Deutsches Symphonie-Orchester Berlin; e i Concerti di Gershwin e Rachmaninov con la Philadelphia Orchestra, alla quale si unirà in una tournée europea.

In recital, nella stagione in corso presenterà un programma di Sonate di Prokof’ev e Debussy in un tour europeo con il violoncellista Gautier Capuçon; inoltre porterà in tournée a Vienna, Monaco, Barcellona, Madrid, Venezia, Boston, San Francisco, Dallas e New York, oltre che a Milano, un nuovo programma per pianoforte solo, con brani di Rameau, Mozart, Mendelssohn e Beethoven.

Trifonov vanta un’ampia e premiata discografia che comprende, tra i titoli più recenti, Bach: The Art of Life e Transcendental, un album dedicato a Liszt che gli è valso il Grammy Award come “miglior album solista strumentale” nel 2018. Nel 2021 è stato insignito del titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Governo francese.

Gli Oper! Awards premiano l’Orchestra scaligera

Il premio è il principale riconoscimento assegnato da una giuria di critici musicali tedeschi.

La cerimonia ieri sera ad Amsterdam. Nella motivazione il lavoro di Riccardo Chailly sull’opera italiana ma anche la versatilità dell’Orchestra dal contemporaneo al repertorio tedesco.

Si è svolta ieri ad Amsterdam la cerimonia di assegnazione degli Oper! Awards 2024, il premio operistico internazionale assegnato ogni anno in Germania da una giuria formata dai critici musicali delle principali testate. Il premio per la migliore Orchestra, assegnato all’Orchestra della Scala, è stato ritirato dal Coordinatore Artistico del Teatro, André Comploi.  

La motivazione cita il lavoro del Direttore Musicale Riccardo Chailly su Lucia di Lammermoor, ma ricorda anche lo scavo nella partitura di Fin de partie del 2018, il cui eco non si è ancora spento, la dedizione a rarità come L’amore dei tre re e il repertorio tedesco.

“Anche gli esperti di Donizetti – recita la motivazione – sono rimasti sorpresi dai colori scuri trovati dall’Orchestra del Teatro alla Scala con Riccardo Chailly in Lucia di Lammermoor: il belcanto inteso non come veicolo di star con un accompagnamento ancillare, ma come un profondo dramma sociale di cui l’orchestra stessa è il motore. I suoni sensuali della prima assoluta di Fin de partie di Kurtág sono anch’essi indimenticabili. Sia che affronti L’amore dei tre re di Montemezzi, non molto tempo fa, o il monumentale repertorio tedesco, l’Orchestra suona sempre a partire dalla tradizione musicale italiana, ovvero tenendo conto delle possibilità della voce umana”.

Tra gli altri premi, il riconoscimento ai cantanti Ermonela Jaho e Michael Spyres, alla direttrice Nathalie Stutzmann, alla regista Lydia Steier, alla Dutch National Opera di Amsterdam come migliore compagnia e un “Honorary lifetime achievement” a Waltraud Meier.

Tutte le informazioni su www.oper-awards.com

Carnevale in Fenice con La bohème di Giacomo Puccini

Nel pieno del periodo di carnevale, la Fenice riporta in scena uno dei suoi spettacoli più amati dal pubblico, La bohème di Giacomo Puccini. Il capolavoro pucciniano tornerà in scena nel Teatro di Campo San Fantin per celebrare i cento anni dalla morte del compositore toscano, nel fortunato allestimento firmato da Francesco Micheli per la regia, Edoardo Sanchi per le scene, Silvia Aymonino per i costumi e Fabio Barettin per il disegno luci.

Stefano Ranzani dirigerà l’Orchestra e al Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo preparato da Alfonso Caiani – e guiderà anche le voci bianche dei Piccoli Cantori Veneziani, istruite dal maestro Diana D’Alessio. Alla prima di venerdì 2 febbraio 2024 ore 19.00 – che sarà tra l’altro trasmessa in diretta su Rai Radio3 – seguiranno quattro recite: il 4, 6, 8 e 10 febbraio 2024.

Dopo l’affermazione ottenuta con Manon Lescaut (1893), il trentacinquenne Giacomo Puccini prese in considerazione come soggetto per la sua opera successiva le Scènes de la vie de bohème di Henri Murger, un romanzo d’appendice pubblicato a puntate più di quarant’anni prima nella rivista parigina «Le corsaire Satan», trasformato poi dallo stesso Murger e da Théodore Barrière in una pièce in cinque atti, rappresentata con successo nel 1849. La stesura del nuovo libretto per Puccini fu affidata dall’editore Giulio Ricordi ai letterati Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, un binomio artistico destinato ad affiancare il compositore lucchese per più di un decennio, fino a Tosca (1900) e Madama Butterfly (1904).

Rappresentata al Teatro Regio di Torino sotto la direzione del ventinovenne Arturo Toscanini l’1 febbraio 1896, La bohème fu accolta con perplessità dalla critica, ma incontrò nelle riprese un sempre crescente successo di pubblico, tanto da divenire una delle opere più popolari di tutti i tempi. Il libretto, un affresco in cui si alternano momenti di vivacità, di intimità, di rimpianto per il tempo trascorso, di tristezza dolorosa, prevede sei personaggi principali: un quartetto di giovani amici (il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard, il filosofo Colline) e due fanciulle (Mimì e Musetta), tutti ricchi di simpatia e di entusiasmo quanto poveri di quattrini. Il dramma si conclude con la morte per tisi di Mimì tra le braccia dell’amato Rodolfo dopo una separazione ricomposta in extremis; ma più che di una trama vera e propria si può parlare di un susseguirsi di situazioni liriche accomunate da un tema unitario, la celebrazione della giovinezza.

Di assoluto richiamo il cast di questa ripresa della Bohème, che comprende Celso Albelo (Rodolfo), Alessio Arduini (Marcello), Armando Gabba (Schaunard), Adolfo Corrado (Colline), Matteo Ferrara (Benoît, Alcindoro), Claudia Pavone (Mimì) e Mariam Battistelli (Musetta). Inoltre gli artisti del Coro Dionigi D’Ostuni e Massimo Squizzato si alterneranno nel ruolo di Parpignol, Alessandro Vannucci e Salvatore Benedetto in quello del venditore ambulante, Salvatore Giacalone e Giampaolo Baldin in quello del sergente dei doganieri, infine Emanuele Pedrini ed Enzo Borghetti in quello del doganiere.

L’opera sarà proposta con i sopratitoli in italiano e in inglese.

Cinque le recite in programma, con i seguenti turni di abbonamento: venerdì 2 febbraio 2024 ore 19.00 (turno A); domenica 4 febbraio ore 15.30 (turno B); martedì 6 febbraio ore 19.00 (turno D); giovedì 8 febbraio ore 19.0 (turno E); sabato 10 febbraio ore 15.30 (turno C).

IL RITORNO DI ENRICO DINDO ALL’AUDITORIUM DI TORINO CON L’ORCHESTRA RAI

Sul podio Andris Poga. In programma brani di Weinberg, Boulanger e Stravinskij

Giovedì 1 e venerdì 2 febbraio all’Auditorium Rai di Torino

È il grande violoncellista torinese Enrico Dindo il protagonista del concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in programma giovedì 1° febbraio alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, anche in live streaming su raicultura.it e in replica venerdì 2 febbraio alle 20. Il concerto è registrato da Rai Radio3, che lo trasmetterà in differita.

Vincitore del Premio Rostropovič di Parigi nel 1997, Dindo è ospite regolare di orchestre internazionali e festival prestigiosi al fianco di direttori come Riccardo Chailly, Myung-whun Chung e Riccardo Muti. Per il suo ritorno con l’Orchestra Rai propone il Concerto in do minore per violoncello e orchestra op. 43 scritto nel 1948 da Mieczyslaw Weinberg, presentato per la prima volta dall’OSN Rai a Torino. Si tratta in realtà di una versione più ampia, rielaborata nel 1956, del Concertino che il compositore scrisse dopo l’assassinio da parte del KGB del suocero, il celebre attore ebreo Solomon Mikhoels, per ordine di Stalin. La versione orchestrale, di carattere cupo e inquieto al pari di quella originaria, fu eseguita per la prima volta nel 1957 con la Filarmonica di Mosca diretta da Kirill Kondrašin e Mstislav Rostropovitch al violoncello.

Sul podio sale il direttore lettone Andris Poga, che propone altre due prime esecuzioni Rai a Torino: D’un matin de printemps e D’un soir triste di Lili Boulanger. Scritti entrambi tra il 1917 e il 1918, i due brani sono fortemente evocativi e in netto contrasto tra loro, rappresentando diversi stati d’animo della compositrice francese. Il primo richiama sentimenti di speranza e ottimismo, mentre il secondo di angoscia e dolore. Boulanger morì pochi mesi dopo averli scritti, a soli 24 anni.

In chiusura Poga propone la suite sinfonica dal balletto L’oiseau de feu di Igor Stravinskij, nella seconda versione che il compositore russo riorchestrò in Svizzera nel 1919, dopo quella preparata nel 1911, immediatamente a ridosso della prima parigina dei Ballets Russes di Djagilev. L’iridescente, spigolosa e vitalissima partitura, fortemente debitrice del teatro di Rimskij-Korsakov, segnò la prima affermazione dell’originalità del ventottenne Stravinskij, imponendolo definitivamente all’attenzione internazionale.  

I biglietti per il concerto, da 9 a 30 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino. Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.

Carla Moreni presenta Nerone di Arrigo Boito, al Teatro Lirico di Cagliari

Venerdì 2 febbraio, alle 17, nel foyer di platea del Teatro Lirico di Cagliari, la musicologa e critica musicale Carla Moreni presenta Nerone di Arrigo Boito, in un incontro con il pubblico. La tragedia in quattro atti va in scena venerdì 9 febbraio alle 20.30 (turno A), quale titolo inaugurale della Stagione lirica e di balletto 2024 del Teatro Lirico di Cagliari.

L’ingresso alla presentazione è libero.

Carla Moreni

È docente di Poesia per musica e Drammaturgia musicale al Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Como. Dal 2000 è titolare della critica musicale per il supplemento culturale del Domenicale di “Il Sole 24 Ore”, dopo aver collaborato con “Avvenire” (1993-2000) e “Il Giorno” (1986-1993). Scrive saggi musicologici per le principali istituzioni concertistiche e teatrali in Italia e traduce libretti d’opera dal tedesco. Per le edizioni del Sole 24 Ore ha firmato i testi delle collane “Bacchette d’oro” e “Grandi interpreti della classica”. È intervenuta al Libro dell’anno Treccani, per le edizioni 2011-2012-2013. Ha fatto parte della giuria dei Concorsi “Busoni”, “Borciani”, “Trio di Trieste” e “Premio Venezia”. Milanese, diplomata in Flauto al Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” della sua città, si è laureata in Storia della musica all’Università Statale, con una tesi dedicata al collezionismo musicale a Milano nell’Ottocento, che è stata pubblicata come primo numero della collana “Musica e Teatro” dagli Amici della Scala.

Nerone viene replicato: sabato 10 febbraio alle 19 (turno G); domenica 11 febbraio alle 17 (turno D); mercoledì 14 febbraio alle 20.30 (turno B); giovedì 15 febbraio alle 19 (turno F); venerdì 16 febbraio alle 20.30 (turno C); sabato 17 febbraio alle 17 (turno I); domenica 18 febbraio alle 17 (turno E).

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell’inizio.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin. Biglietteria online: www.vivaticket.com.

La Direzione si riserva di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it.

CONCORSO RUDOLF NOUREEV : sabato 16 e domenica 17 marzo 2024, presso la Sala Ballo del Teatro del Maggio, le masterclass e le preselezioni in presenza della V edizione del concorso

Una collaborazione tra la Fondation Rudolf Noureev, il Teatro Amintore Galli di Rimini e il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

Sabato 16 e domenica 17 marzo 2024, presso la Sala ballo del Teatro del Maggio si terranno le Masterclass e le preselezioni in presenza per accedere alla Quinta edizione del Concorso Rudolf Noureev  – organizzato dall’Associazione Culturale ARTFEST  – che si svolgerà al Teatro Amintore Galli di Rimini dal 16 al 21 luglio 2024 nel pomeriggio di sabato 16 e durante la mattinata di domenica 17 marzo.

L’appuntamento del 16 e 17 marzo è rivolto a ballerini e ballerine, dai 14 anni ai giovani professionisti, che saranno giudicati da una giuria d’eccezione composta da Elisabeth Platel (Étoile e Direttrice École de Danse de l’Opéra National de Paris) e da Daniel Agésilas (Opéra National de Paris, Étoile Ballet Joseph Russillo), già Direttore del Conservatoire National Supérieure de Musique et Danse de Paris, Presidente di Giuria del Concorso Rudolf Noureev.

Il programma prevede due lezioni complete di due ore (sbarra e centro) con la professoressa Elisa Scala della Scuola di Ballo Accademia Teatro Alla Scala di Milano, rispettivamente il sabato pomeriggio e la domenica mattina, terminate le quali i giurati effettueranno una prima selezione.

Ai candidati pre-selezionati verrà chiesto di eseguire una loro variazione libera di classico dopo la quale saranno rivelati i nomi di coloro i quali saranno ammessi alla V edizione del Concorso Rudolf Noureev.

Nel mese di luglio, per sei giorni, al Teatro Galli di Rimini, i ballerini selezionati avranno la possibilità di perfezionare la conoscenza delle coreografie di Noureev con Étoiles quali Monique Loudières, Elisabeth Maurin e Wilfried Romoli, oltre che importanti pedagogisti, di vincere Premi di categoria e stage in Grandi scuole o Compagnie Internazionali e, infine, l’opportunità di esibirsi nello spettacolo finale.

“La scelta di fare le preselezioni a Firenze è dettata certamente dal desiderio di facilitare l’accesso a questa opportunità anche in altre regioni, ma anche da un mio antico legame professionale con questa città che accolse con grande slancio l’evento straordinario del ritorno di Martha Graham in Europa negli anni ‘80. Ovviamente potranno iscriversi ballerini di ogni regione e nazionalità, purché rispettino i requisiti illustrati nel regolamento”, afferma Maria Perchiazzi Guaraldi, coordinatrice e co-fondatrice del concorso Rudolf Noureev.

“Rimini crea un asse con Firenze nel segno della grande danza, grazie allo straordinario lavoro  dell’Associazione culturale Artfest e di Maria Perchiazzi Guaraldi – è il commento di Laura Fontana, responsabile della direzione del Teatri del Comune di Rimini – Questa capacità di coinvolgere nel Concorso anche realtà esterne alla città non solo testimonia il valore di una rassegna di livello internazionale, ma rappresenta al contempo un’occasione di crescita per il nostro Teatro e per la nostra città, che può presentarsi come polo di produzione culturale e artistica in fermento, proiettato al futuro e alle nuove generazioni, coerentemente col percorso di candidatura a capitale italiana della cultura che abbiamo intrapreso”.

Il Concorso Rudolf Noureev è organizzato dall’Associazione Culturale ARTFEST, in collaborazione con il Comune di Rimini e con il sostegno e il patrocinio della Fondazione Noureev.

Info: concours.rudolfnoureev@gmail.com | +39 380 6413533 www.concoursrudolfnoureev.org

MUSEO IN MUSICA: sold out il primo concerto da camera della nuova rassegna di Fondazione Arena a palazzo Maffei

Sabato 28 gennaio, il primo degli 8 appuntamenti della domenica mattina,

con visita alla Casa Museo

Protagonista la musica da camera, dal ‘500 al ‘900, eseguita dai professori d’Orchestra di Fondazione Arena

Parte con un tutto esaurito la nuova rassegna di Fondazione Arena di Verona. Domenica 28 gennaio, inaugura, infatti, Museo in Musica, 8 concerti da camera, la domenica mattina alle ore 11, nella prestigiosa cornice del teatrino di Palazzo Maffei Casa Museo. Abbinata al biglietto dello spettacolo anche la visita alla collezione Luigi Carlon, nelle sale che si affacciano su piazza Erbe.

Ricco e variegato il programma musicale eseguito dai professori d’Orchestra della Fondazione Arena. Domenica 28 gennaio saranno accostati i Quintetti per clarinetto e archi di Mozart e Brahms, considerati vertici assoluti dell’arte di entrambi nonché pezzi d’obbligo nel repertorio clarinettistico. Il concerto è inserito nella programmazione del Festival Mozart a Verona.

L’ampio Quintetto per clarinetto del compositore austriaco nacque nel 1789 come segno d’amicizia per Anton Stadler, lo stesso dedicatario del Concerto K 622 di poco successivo: oltre a condividere la tonalità (con tre “massonici” diesis in chiave), i due brani sono fra le vette assolute del repertorio per lo strumento. All’epoca doveva essere uno sperimentale clarinetto di bassetto, con estensione più grave degli strumenti coevi, già ricchi come pochi per timbrica, ampiezza e possibilità espressive, esplorate appieno da Mozart in quattro movimenti (contro gli usuali tre). Più o meno un secolo dopo, a contatto con l’orchestra di Meiningen, l’ormai stanco Brahms si imbatte in un virtuoso del clarinetto, l’ex violinista Richard Mühlfeld e, come Mozart affascinato dalle capacità tanto dello strumento che del suo interprete, gli dedica un insolito Trio (op. 114), le due celebri Sonate op. 120 e questo Quintetto (1891) che si ispira per organico e struttura all’illustre precedente mozartiano, adattandolo ovviamente alla ritrovata inventiva, equilibrata e melanconica, del tardo romantico autore, in cui sempre paiono convivere le temperie nordiche della natia Amburgo e la tradizione elegante e formale dell’adottiva Vienna.

Ogni concerto sarà abbinato ad un’opera d’arte della Casa Museo, che per questo primo appuntamento sarà La Bagnante di Alessandro Puttinati.

Il programma proseguirà il 4 febbraio con tre diverse rarità del Novecento per piccolo ensemble di fiati: il Settimino di Hindemith e quattro brani dei francesi Ibert e Milhaud. Altra vetta storica della musica da camera sarà l’Ottetto di Schubert, capolavoro giovanile per fiati e archi in programma domenica 18 febbraio. Diverse formazioni di archi e legni solisti del Novecento saranno al centro della locandina successiva, il 3 marzo, con i Quintetti e la Sonata per due violini di Prokof’ev e Urie. Domenica 17 marzo sarà eseguita l’integrale dei Quartetti per flauto e archi di Mozart, mentre il 7 aprile i Violoncelli di Verona proporranno inedite trascrizioni di pagine d’opera per ensemble di otto violoncelli. Il repertorio barocco sarà protagonista del concerto di domenica 21 aprile, con Sonate e Variazioni per fiati e continuo di Händel, C. P. E. Bach, Lotti, Zelenka e Beethoven. Diversa la sede per l’appuntamento che chiuderà la rassegna: domenica 5 maggio, in Sala Maffeiana (ingresso da piazza Bra), il quartetto di tromboni di Fondazione Arena eseguirà brani e trascrizioni dedicate spaziando dal Rinascimento alla musica americana contemporanea.

Biglietti e abbonamenti possono essere acquistati sul sito www.arena.it, alla biglietteria dell’Arena e a Palazzo Maffei (nelle domeniche di spettacolo in base alla disponibilità di posti rimasti). Ogni data è acquistabile con un biglietto singolo a 15 euro (ridotto under30 a 10 euro) che varrà per l’ingresso al concerto (alle ore 11) abbinato a una visita libera a Palazzo Maffei Casa Museo, da effettuarsi nello stesso giorno, prima dello spettacolo (alle ore 10).

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA

Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona

Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45

Tel. 045 8005151

biglietteria@arenadiverona.it

Call center (+39) 045 8005151

www.arena.it

Punti vendita TicketOne.it

IL RITORNO DI RICCARDO MUTI ALL’OPERA DI ROMA CON LA CHICAGO SYMPHONY PER I CENT’ANNI DELLA BANCA DEL FUCINO

Spettacolo unico lunedì 29 gennaio 2024

Tutti esauriti i biglietti gratuiti messi a disposizione del pubblico

dalla Banca del Fucino l’8 gennaio

Riccardo Muti torna sul podio dell’Opera di Roma per la tappa conclusiva della sua ottava tournée europea alla guida della Chicago Symphony Orchestra, di cui è Direttore musicale dal 2010 e di cui è stato nominato, da settembre 2023, anche Direttore musicale emerito a vita. Ultima data del tour italiano dell’orchestra americana – dopo il 26 gennaio all’Auditorium del Lingotto di Torino e il 27 alla Scala di Milano – il concerto, in programma al Teatro Costanzi lunedì 29 gennaio 2024 alle ore 20.00, è offerto dalla Banca del Fucino in occasione del centenario della sua fondazione. La banca è Mecenate della Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma dal maggio del 2020, così in questa speciale occasione, e in coerenza con il suo impegno al rilancio e valorizzazione della scena artistica della Capitale, ha reso disponibili al pubblico della città 700 biglietti gratuiti, 110 dei quali destinati ai licei che abitualmente partecipano alle attività del Teatro. I posti sono andati esauriti l’8 gennaio dopo l’apertura della prenotazione online tramite la pagina di Ticketone.

Fondata da Theodore Thomas nel 1891, la Chicago Symphony Orchestra (CSO) è considerata una delle migliori orchestre al mondo. Nel corso dei suoi oltre cento anni di storia, alla sua guida si sono susseguiti direttori come Fritz Reiner, Sir Georg Solti e Daniel Barenboim; Pierre Boulez, Carlo Maria Giulini e Claudio Abbado ne hanno inoltre ricoperto la carica di direttori ospiti principali. Con un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo, la CSO si esibisce in più di 150 concerti l’anno presso il Symphony Center di Chicago e il Ravinia Festival, mentre le sue registrazioni discografiche – insieme a quelle del Coro e comprese le recenti pubblicazioni su CSO Resound, l’etichetta indipendente dell’Orchestra nata nel 2007 – hanno ottenuto ben 64 Grammy Awards. La compagine possiede inoltre una lunga tradizione di tournée internazionali: dal 1982 ne ha effettuate 63, toccando fino a 29 paesi. L’ultimo suo concerto all’Opera di Roma risale al 2012, con il Maestro Muti sul podio.

Come suo decimo direttore musicale, Riccardo Muti si è distinto per la forza del proprio legame artistico con l’orchestra e per la dedizione nell’esecuzione di opere tanto del passato quanto del presente: nel corso di questi anni ha diretto con l’ensemble sedici prime mondiali e registrato dodici album. Un lavoro che ha trovato esito in prestigiosi riconoscimenti: alla 53ª cerimonia annuale dei Grammy Awards nel 2011, la sua esecuzione dal vivo della Messa da Requiem di Verdi con la Chicago Symphony Orchestra e il Coro ha vinto due premi come Miglior Album Classico e Migliore Performance Corale. Con la CSO Muti ha compiuto sette tour europei, l’ultima nel 2020. Tra i più affermati e importanti direttori d’orchestra al mondo, il Maestro è stato precedentemente alla guida del Maggio Musicale Fiorentino (1968-1980), della Philharmonia Orchestra di Londra (1972-1982), della Philadelphia Orchestra (1980-1992) e del Teatro alla Scala (1986-2005) e ha diretto tutti prestigiosi ensemble internazionali: dai Berliner Philharmoniker alla New York Philharmonic, passando per l’Orchestre National de France e i Wiener Philharmoniker, che gli ha conferito l’Anello d’Oro. Quest’ultimo è solo uno dei riconoscimenti onorifici ricevuti nel corso della sua carriera, tra i quali si segnalano: Direttore Onorario a Vita della Fondazione Capitolina, Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana e la Grande Medaglia d’oro della Città di Milano; la Verdienstkreuz della Repubblica Federale Tedesca; la Legione d’Onore in Francia (già Cavaliere, nel 2010 il Presidente Nicolas Sarkozy lo ha insignito del titolo di Ufficiale) e il titolo di Cavaliere dell’Impero Britannico conferitogli dalla Regina Elisabetta II.

La tappa romana della tournée della Chicago Symphony Orchestra si apre con Il lago incantato (Poema sinfonico, Op. 62. 1909) di Anatolij Ljadov: questa scena da favola – come la definisce il suo autore – si ispira alle acque del lago Illmen, in Russia, evocandone lo scorrere placido e indolente delle onde; è la descrizione di uno spazio immobile, misterioso, talvolta mistico. A questa composizione segue la suite dal balletto L’uccello di fuoco (L’oiseau de feu) di Igor Stravinskij, eseguito nella seconda versione del 1919. Il lavoro rielabora in musica la fiaba del principe Ivan che, con l’aiuto di una penna dorata dell’Uccello di Fuoco da lui catturato, dovrà liberare dal mago Kascej – protagonista di una celebre danza poliritmica e ribollente – la principessa Vassilissa. A conclusione del concerto, poi, un’altra nota pagina sinfonica, questa volta di Richard Strauss: la fantasia sinfonica in Sol maggiore op. 16 del 1886 Aus Italien (Dall’Italia). Suddivisa in quattro quadri (Nella campagna romana, Tra le rovine di Roma, Sulla spiaggia di Sorrento e Vita popolare di Napoli) è il primo esperimento straussiano di musica a programma: opera musicalmente coloratissima, intreccio di temi e frammenti di natura descrittiva, dalle tarantelle alle canzonette napoletane (di cui il finale Funiculì Funicolà è il più noto esempio).

Ad Arezzo, sabato 27 gennaio, alle ore 19, presso Auditorium Guido D’Arezzo Caurum Hall, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

La Stagione Concertistica Aretina inaugurazione il cartellone sinfonico 2024 della Fondazione Guido d’Arezzo con l’Orchestra del Maggio Fiorentino

Sul podio il direttore Ion Marin

Sabato 27 gennaio alle ore 19, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta dal maestro Ion Marin, inaugura la Stagione Concertistica Aretina 2024, il cartellone di appuntamenti promosso da Fondazione Guido d’Arezzo e Comune di Arezzo con la direzione artistica di Giovanni Andrea Zanon e il sostegno del Ministero della Cultura. In programma la Sinfonia in re maggiore K. 504 “Praga” di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36 Pëtr Il’ič Čajkovskij.

Fondata nel 1928 da Vittorio Gui come Stabile Orchestrale Fiorentina e rinominata nel 1933 alla nascita dell’omonimo Festival, nel corso della sua storia l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino è stata diretta da alcuni fra i massimi direttori quali: Victor De Sabata, Antonio Guarnieri, Gianandrea Gavazzeni, Tullio Serafin, Wilhelm Furtwängler, Bruno Walter, Otto Klemperer, Issay Dobrowen, Erich Kleiber, Arthur Rodzinski, Dimitri Mitropoulos, Herbert von Karajan, Leonard Bernstein, Thomas Schippers, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Carlo Maria Giulini, Georges Prêtre, Wolfgang Sawallisch, Carlos Kleiber, Georg Solti, Riccardo Chailly, Giuseppe Sinopoli, Seiji Ozawa, Daniele Gatti e Fabio Luisi. Attualmente Daniele Gatti ne è il Direttore principale e Zubin Mehta il Direttore onorario a vita. Illustri compositori come Richard Strauss, Pietro Mascagni, Ildebrando Pizzetti, Paul Hindemith, Igor Stravinskij, Luigi Dallapiccola, Krzysztof Penderecki e Luciano Berio hanno diretto le loro composizioni al Maggio Musicale Fiorentino, spesso in prima esecuzione. Fin dagli anni Cinquanta l’Orchestra realizza numerose incisioni discografiche, radiofoniche e televisive, insignite di prestigiosi riconoscimenti fra i quali, nel 1990, il Grammy Award.

Protagonista sulla scena musicale internazionale, Ion Marin ha lavorato con tutte le maggiori orchestre d’Europa – dai Berliner Philharmoniker alla London Symphony Orchestra, fino all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e alla St. Petersburg Philharmonic – è ospite abituale delle maggiori istituzioni operistiche del mondo – dal Metropolitan Opera di New York al Teatro all’Opéra National de Paris – con una discografia di oltre 40 titoli che gli è valsa tre nomination ai Grammy.

BIGLIETTI:

1° settore auditorium 15 euro intero, 12 euro ridotto – 2° settore auditorium 10 euro intero, 7 euro ridotto

PREVENDITA BIGLIETTI:

Teatro Petrarca via Guido Monaco, 12 – Arezzo – tel. 0575 1739608 (nei giorni e orari di apertura)

Prevendita ONLINE: discoverarezzo.ticka.it

Circuito punti vendita Discover Arezzo www.discoverarezzo.com

VENDITA BIGLIETTI:

Teatro Petrarca il giorno dello spettacolo orario 12 -14, 16 – 19

INFORMAZIONI

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