La danza francese da Serge Lifar a Roland Petit

Cortile d’Onore di Palazzo Reale, da sabato 7 a mercoledì 11 settembre

La programmazione artistica del Teatro di San Carlo riprende dopo la pausa estiva con La danza francese da Serge Lifar a Roland Petit: la soirée,che chiude la Stagione di Danza 23-24, celebra due leggendari nomi della coreutica. È in scena da sabato 7 a mercoledì 11 settembre per quattro repliche, sempre alle ore 20:30.

Verrà proposto, di Serge Lifar, Suite en blanc. Seguono L’Arlésienne e Le jeune homme et la mort, coreografie di Roland Petit.

Lo spettacolo, una produzione del Teatro dell’Opera di Roma, vede la speciale collaborazione di Palazzo Reale: Étoiles, Solisti e Corpo di Ballo del Lirico napoletano, la cui direzione è affidata a Clotilde Vayer, danzeranno nella suggestiva cornice del Cortile d’Onore.

A dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo è Jonathan Darlington.

Il Direttore del Palazzo Reale di Napoli, Mario Epifani, dichiara: “Già in passato il Cortile d’Onore ha ospitato concerti ed eventi in collaborazione col Teatro di San Carlo; a settembre per la prima volta sarà protagonista il balletto. L’iniziativa rafforza il legame storico tra la Reggia e il Teatro fondato da Carlo di Borbone nel 1737, rinnovando una tradizione in cui architettura, arte, musica e teatro si fondono e il Palazzo diventa sontuosa scenografia naturale per uno spettacolo che celebra due coreografi del secolo scorso”.

Serge Lifar viene omaggiato con il suo più vivo esempio di pura danza: Suite en Blanc, sulla musica che Édouard Lalo compone per il balletto Namouna. Riprende la coreografia Charles Jude. Scene e costumi sono di Maurice Moulène.

Il genio di Roland Petit rivive attraverso un dittico struggente, in cui L’Arlésienne viene accostato a Le jeune homme et la mort. Fil rouge che lega i due lavori, le cui coreografie sono riprese da Luigi Bonino, è il dramma di un amore che converge drammaticamente verso la morte.

Ne L’Arlésienne,Frédéri e Vivette sono i protagonisti dell’omonima piéce nata dalla penna di Alphonse Daudet e per cui Geoges Bizet realizza le musiche di scena. Incombe sui due promessi sposi il ricordo di una donna di Arles che Frédéri amò in passato: la sua ombra, sempre più cupa, offusca e logora la mente del giovane fino a condurlo al suicidio.

Le scene di René Allio si uniscono ai costumi di Christine Laurent. Le luci sono di Jean-Michel Desiré.

L’ambientazione si sposta, dunque, nella cupa Parigi di Le jeune homme et la mort, il visionario capolavoro che Roland Petit costruisce sul libretto di Jean Cocteau coreografandolo su musiche di Johann Sebastian Bach. I protagonisti ripercorrono lo stesso, tragico epilogo: un giovane viene spinto al suicidio dalla donna amata, che si rivela la personificazione stessa della Morte.

Le scene sono di Georges Wakhévitch, i costumi di Barbara Karinska. È ancora Jean-Michel Desiré a firmare le luci.

“In questa soirée sono protagonisti due straordinari coreografi francesi e, con loro, il Balletto del San Carlo – dichiara Clotilde Vayer. Ho scelto Lifar e Petit perché i miei ballerini potessero danzarli, e non soltanto perché sono due grandi nomi del XX secolo. Sono qui a Napoli da ormai tre anni ed è ben precisa la visione che ho per questa compagnia, il percorso che intendo seguire attraverso il repertorio e i coreografi. Ritengo che, per un ballerino, sia necessario lavorare su Lifar, Petit, così come su Robbins, Balanchine, MacMillan e tutti i grandi coreografi del Novecento: ognuno di loro ha un suo stile ed è importante, per un danzatore, conoscerli a fondo per poter crescere artisticamente e professionalmente”.

E prosegue: “Di Lifar ho scelto uno dei suoi lavori non narrativi, Suite en blanc, e l’ho fatto con l’intento di mostrare la qualità della compagnia. È un balletto che non perdona la mediocrità, molto complesso non solo per i solisti, ma per l’intero Corpo di Ballo.

Ho accostato, poi, due lavori di Roland Petit, L’Arlésienne e Le jeune homme et la mort. Petit è un grande coreografo narrativo: le storie che qui racconta riescono a far commuovere.”

Danza

Dal 07 Settembre al 11 Settembre

La Danza Francese da Serge Lifar a Roland Petit

Suite en Blanc
Extrait de Namouna
Musica di Édouard Lalo

Coreografia | Serge Lifar
Ripresa da Charles Jude
Scene e Costumi | Maurice Moulène

***

L’Arlésienne
Musica di Georges Bizet

Coreografia | Roland Petit
Ripresa da Luigi Bonino
Scene | René Allio
Costumi | Christine Laurent
Luci | Jean-Michel Desiré

Le jeune homme et la mort
Musica di Johann Sebastian Bach

Coreografia | Roland Petit
Ripresa da Luigi Bonino
Scene | Georges Wakhévitch
Costumi | Barbara Karinska
Libretto | Jean Cocteau
Luci | Jean-Michel Desiré
Direttore | Jonathan Darlington


Orchestra, Étoiles, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

Direttore del Balletto | Clotilde Vayer

Produzione del Teatro dell’Opera di Roma

Durata: 2 ore circa, con intervallo

Cortile d’Onore di Palazzo Reale | BLU
sabato 7 settembre 2024, ore 20:30 – A – BLU – XII
domenica 8 settembre 2024, ore 20:30 – F – BLU – XIII
martedì 10 settembre 2024, ore 20:30 – B – BLU – XIII
mercoledì 11 settembre 2024, ore 20:30 – C/D – BLU – XIII

Biglietti
Posto unico

XII, 65 euro
XIII, 40 euro

JONAS KAUFMANN IN OPERA, ANNUNCIATO UN NUOVO GALA PER IL FESTIVAL ARENIANO 2025

Jonas Kaufmann, artista di fama internazionale e stella dell’Opera, annuncia per l’estate 2025 una serata evento all’Arena di Verona. 

Domenica 3 agosto 2025, all’interno del 102° Festival areniano, il tenore tedesco sarà protagonista del gala Jonas Kaufmann in Opera. L’evento, da oggi, è in vendita sul sito www.arena.it e in tutti i punti Ticketone.

Il tenore tedesco rinnova così il suo legame con il più grande palcoscenico sotto le stelle, dopo il successo riscosso in Aida (2022) e nei gala del 2021 e del 2023, entrambi conclusi con sette bis e ovazioni di pubblico. Negli ultimi anni, gli spettatori lo hanno ascoltato e apprezzato in un repertorio ampio comprendente l’opera italiana, Wagner, l’operetta, fino alla musica cinematografica.

L’annuncio di Kaufmann è avvenuto oggi a Verona, dove, tra ventiquattro ore, interpreterà per la prima volta uno dei suoi ruoli simbolo: Mario Cavaradossi in Tosca. Presenti il Sovrintendente di Fondazione Arena Cecilia Gasdia e il Vicedirettore artistico Stefano Trespidi.

Info: www.arena.it

DA DRESDA E VIENNA IN EUROPA : DUE APERTURE DI STAGIONE E DUE TOURNÉE PER DANIELE GATTI

Con la Staatskapelle di Dresda dal 31 agosto al 14 settembre e con i Wiener Philharmoniker dal 27 settembre al 6 ottobre

Due aperture di stagione a Dresda e Vienna, seguite da due tournée europee con due tra le più prestigiose orchestre del mondo: la Staatskapelle Dresden e i Wiener Philharmoniker. Sono i prossimi impegni del direttore d’orchestra Daniele Gatti che il 31 agosto, con repliche l’1 e 2 settembre, inaugura la sua prima stagione da Direttore principale della Staatskapelle di Dresda con un concerto alla Semperoper del capoluogo della Sassonia, seguito da una tournée che toccherà Grafenegg, Torre del Lago, Merano, Verona e Francoforte. La seconda inaugurazione è quella della stagione dei Wiener Philharmoniker al Musikverein di Vienna, la celebre sala del Concerto di Capodanno, in programma il 27, 28 e 29 settembre, seguita da una tournée che arriverà a Madrid, Saragozza, Barcellona, Parigi e Saarbrücken.

Eletto dai musicisti nel giugno del 2022, il 1° agosto 2024 Daniele Gatti inizia il suo mandato come direttore principale della Staatskapelle Dresden, fondata nel 1548 e diretta da musicisti come Carl Maria von Weber, Richard Wagner, Richard Strauss, Karl Böhm e Rudolf Kempe. Gatti ha debuttato sul suo podio nel febbraio del 2000, invitato da Giuseppe Sinopoli, allora direttore principale della compagine sassone. Negli anni seguenti è proseguita regolarmente una fruttuosa collaborazione, arrivata poi alla nomina come direttore stabile fino al 2030. Per la sua prima inaugurazione di stagione – 31 agosto, 1 e 2 settembre alla Semperoper di Dresda – il musicista milanese ha scelto di affiancare Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) di Arnold Schönberg, nella revisione per orchestra d’archi del 1943, alla Sinfonia n. 1 di Gustav Mahler. Le due pagine saranno proposte anche il 7 settembre al Wolkenturm di Grafenegg in Austria, il 10 settembre a Torre del Lago, il 13 settembre all’Accademia Filarmonica di Verona e il 14 settembre all’Alte Oper di Francoforte. Durante la tournée sarà eseguito anche un secondo programma musicale, con il pianista Rudolf Buchbinder impegnato nel Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 op. 58 di Beethoven, affiancato dall’Ouverture del balletto Die Geschöpfe des Prometheus (Le creature di Prometeo) op. 43 sempre di Beethoven e dalla Sinfonia n. 4 op. 120 in re minore di Robert Schumann, che si potranno ascoltare al Wolkenturm di Grafenegg l’8 settembre e al Kursaal di Merano il 12 settembre.

Al Musikverein di Vienna invece, Gatti inaugurerà la stagione dei Wiener Philharmoniker, che dirige fin dal 2005. Il 27, 28 e 29 settembre propongono pagine di due grandi compositori russi del Novecento: Igor Stravinskij, con il suo balletto Apollon Musagète del 1928,e Dmitrij Šostakovič con la sua Decima sinfonia in mi minore, scritta nel 1953. 

Il programma sarà poi portato in tournée al Teatro Real di Madrid il 1° ottobre, al Palacio de Congresos di Saragozza il 2 ottobre, all’Auditori di Barcellona il 3 ottobre, al Théâtre des Champs-Èlysèes di Parigi il 5 ottobre e all’E-Werk di Saarbrücken il 6 ottobre

AL VIA LA CAMPAGNA ABBONAMENTI A “VOLTI DEL POTERE”, LA NUOVA STAGIONE 2024/25 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Dal 7 settembre al 15 ottobre è possibile abbonarsi

Il 16 ottobre parte la vendita dei biglietti per i singoli spettacoli

Dopo la pausa estiva si torna al Teatro Costanzi. La biglietteria riapre il 2 settembre e da sabato 7 è possibile abbonarsi a “Volti del potere”, la nuova stagione del Teatro dell’Opera di Roma che vede 12 titoli operistici, 7 balletti e 6 concerti. Le nuove produzioni sono 11, 9 d’opera e 2 di danza. L’inaugurazione, preceduta dalla serata straordinaria del 7 novembre che vede ospite Esa-Pekka Salonen con la Philharmonia Orchestra di Londra, si tiene come di consueto il 27 novembre, anniversario della prima assoluta al Costanzi nel 1880. Apre la stagione 2024/25 Simon Boccanegra di Verdi, nuovo allestimento firmato da Richard Jones. Il grande regista inglese torna all’Opera di Roma dopo i successi de La dama di picche e Kát’a Kabanová. L’Orchestra è guidata da Michele Mariotti, Direttore musicale della Fondazione capitolina. In scena il Coro dell’Opera di Roma diretto da Ciro Visco.

Dal 7 settembre al 1° ottobre si possono sottoscrivere il “Gran Teatro All inclusive”, “Gran Teatro” e “Leggero”; dal 5 al 15 ottobre disponibili anche i “Fantasia” e gli altri abbonamenti “mini”: “Tutto Danza”, “Concerti”, “Week end”, “Vietato ai maggiori di 30 anni”, “Lezioni di Opera” con Giovanni Bietti e, novità assoluta della stagione 2024-25, “Passaporti di Danza” con Eleonora Abbagnato; il 16 ottobre parte la vendita dei singoli biglietti.

Così le diverse formule di abbonamento:

“Gran Teatro All inclusive”: il migliore abbonamento per assistere agli spettacoli della stagione 2024/25, garantendosi un posto sicuro e privilegiato per 17 titoli, 10 opere e 7 balletti, sui 19 in cartellone.

“Gran Teatro”: ampia la scelta anche con questa tipologia di abbonamento che consente di assistere a 14 spettacoli della stagione 2024/25, 9 opere e 5 balletti.

“Leggero”: così diventano gli abbonamenti “Gran Teatro” e “Gran Teatro All inclusive” per adulti oltre i 65 anni d’età cui spetta un prezzo scontato.

“Fantasia”: è l’abbonamento a 5 titoli della stagione 2024/25 a scelta tra una delle seguenti opzioni: 5 opere; 4 opere + 1 balletto; 3 opere + 2 balletti.

“Tutto Danza”: la formula di abbonamento per gli amanti della danza che consente di abbonarsi ai 6 balletti in scena al Teatro Costanzi.

“Concerti”: è previsto un abbonamento anche per i 6 appuntamenti che vedono sul podio il Direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma Michele Mariotti, impegnato in due concerti, Esa-Pekka Salonen, Ignazio Maria Schifani, James Conlon e Diego Ceretta.

“Week end”: un abbonamento speciale che permette di assistere a 4 spettacoli (4 opere oppure 3 opere + 1 balletto) durante il week end ideale anche per chi vive fuori Roma, un’occasione per un soggiorno indimenticabile in uno dei luoghi culturali della città.

“Vietato ai maggiori di 30 anni”: è dedicato ai giovani che potranno assistere in anteprima alle prove generali (5 opere e 3 balletti).

“Lezioni di Opera”: 8 appuntamenti che precedono altrettante “prime” per soddisfare le molte domande e curiosità degli spettatori. Con un linguaggio semplice e accessibile Giovanni Bietti illustra il contesto e i contenuti musicali e drammatici di ogni opera per permettere a chiunque di godersi la rappresentazione apprezzandone ogni sfumatura.

“Passaporti di Danza”: il progetto, a cura di Eleonora Abbagnato, vede 3 incontri in cui la Direttrice del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma dialoga con il pubblico per entrare nel cuore della grande Danza. Anche per questa novità assoluta della stagione 2024-25 è previsto un abbonamento.

Lunedì 2 settembre riapre la biglietteria del Teatro dell’Opera di Roma. Gli abbonamenti alla nuova stagione 2024/25 possono essere acquistati da sabato 7 secondo i seguenti orari: dal lunedì al sabato 10.30-17.00.

È cominciato all’Ambasciata Italiana a Berlino il ciclo di presentazioni internazionali della Stagione 2024/2025

Dominique Meyer ha introdotto i titoli del prossimo anno e la programmazione di LaScalaTv

nel corso di una conferenza stampa presso l’Ambasciata d’Italia.

Ieri Riccardo Chailly ha diretto la Filarmonica della Scala alla Philharmonie; alla Scala sono attesi nei

prossimi mesi i direttori dei Berliner Philharmoniker Kirill Petrenko e della Staatsoper Christian Thielemann

Il Sovrintendente Dominique Meyer ha aperto questa mattina con una conferenza stampa ospitata dall’Ambasciatore Armando Varricchio presso l’Ambasciata d’Italia a Berlino il ciclo delle presentazioni internazionali della Stagione 2024/2025 del Teatro alla Scala e della programmazione della ScalaTV.

La conferenza di Berlino cade dopo il concerto della Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly ieri sera alla Philharmonie per il Musikfest nell’ambito delle iniziative dell’Italia Ospite d’Onore alla Frankfurter Buchmesse 2024. L’incontro, che dopo il saluto dell’Ambasciatore ha visto un intervento del Coordinatore Artistico della Filarmonica della Scala Damiano Cottalasso, ha incluso tre trascrizioni operistiche eseguite dalle prime parti della Filarmonica e dell’Orchestra della Scala Marco Zoni (flauto), Simonide Braconi (viola) e Massimo Polidori (violoncello).

L’ormai tradizionale ciclo di presentazioni proseguirà a Vienna (16 settembre), New York (30 settembre), Parigi (2 ottobre) e Londra (16 ottobre).

Oltre al programma artistico, il Sovrintendente ha presentato alcuni dati che testimoniano dello stato di salute del Teatro e del progresso del programma di riforme intrapreso in questi anni: il bilancio 2023 ha registrato un attivo di oltre sette milioni di euro, mentre la percentuale di riempimento ha raggiunto negli ultimi mesi il 93%. Tra i progetti realizzati, la costruzione della nuova torre in via Verdi con la nuova sala prove per l’Orchestra che sarà ultimata in questi mesi, il programma di inclusione delle persone disabili e il nuovo sistema di videolibretti che saranno disponibili in cinque lingue, incluso il tedesco.

“Questo nuovo ciclo di presentazioni – ha spiegato il Sovrintendente e Direttore Artistico Dominique Meyer – è l’occasione per condividere anche quest’anno la programmazione e i progetti del Teatro con il pubblico, la stampa e le istituzioni internazionali. Un terzo del pubblico della Scala viene dall’estero e attraverso la piattaforma LaScalaTv il Teatro ha reso la sua programmazione accessibile anche a chi non può assistere agli spettacoli in sala. Sono particolarmente felice di iniziare da Berlino, dove la Filarmonica è tornata ieri sera con Riccardo Chailly, e per questo ringrazio l’Ambasciatore Armando Varricchio. I legami artistici con la capitale tedesca sono particolarmente significativi: tra poche settimane lo Chefdirigent dei Berliner Philharmoniker Kirill Petrenko farà il suo debutto in un’opera alla Scala con Der Rosenkavalier di Strauss e tra i progetti più rilevanti dei prossimi anni alla Scala spicca la nuova produzione del Ring des Nibelungen di Wagner diretto dal Generalmusikdirektor della Staatsoper Unter den Linden Christian Thielemann. Inoltre, dal 24 ottobre il Museo Teatrale alla Scala ospiterà in collaborazione con Bertelsmann e Archivio Ricordi la mostra ‘Opera meets new media – Puccini e la moderna industria dello spettacolo’ attualmente visibile a Berlino”.

“Il duplice appuntamento di fine agosto all’insegna della Scala si tiene in un anno particolare per la cultura italiana in Germania” – ha sottolineato l’Ambasciatore Varricchio, ricordando la forte presenza del nostro Paese quest’anno su suolo tedesco nell’ambito del cinema, della letteratura, dell’arte – con il trittico di mostre dedicate a Modigliani, Max Liebermann in Italia e a Puccini – e naturalmente in campo musicale, con un’ampia scelta di concerti che si terranno anche durante i giorni della Fiera del Libro di Francoforte.   Nella prossima Stagione, ha anticipato l’Ambasciatore Varricchio, “vivono, armoniosamente l’una al fianco dell’altra, in un quadro di dialoghi e rimandi, le opere del Seicento e Settecento e il Ring per arrivare a opere di contemporanei. Il tutto inaugurato da un’opera di grande complessità come La forza del destino”.

Il concerto della Filarmonica della Scala alla Philharmonie di Berlino fa parte della tournée europea che segna il ritorno anche a San Sebastian (27 agosto), Santander (28 agosto), Mecklenburg (31 agosto), Grafenegg (1° settembre) e Lubiana (2 settembre). Il programma di Berlino (Berio, Rihm, Ravel) sarà replicato al Teatro alla Scala l’8 settembre per l’inaugurazione del Festival MITO.

Belliniana – Omaggio al Cigno di Catania 

Si chiama Belliniana – Omaggio al Cigno di Catania la quarta edizione della rassegna direttamente promossa e organizzata dall’assessorato del Turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana che si svolgerà principalmente nel capoluogo etneo e a Messina dal 14 al 28 settembre prossimi, con una fitta serie di appuntamenti (a ingresso gratuito su prenotazione) dedicati a Vincenzo Bellini.

Dal 14 al 28 settembre tra Catania e Messina la rassegna dedicata al grande operista catanese.

Si comincerà sabato 14 settembre con un grande concerto alla Villa Bellini di Catania con il soprano Desirée Rancatore, il tenore Vittorio Grigolo e l’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Gianluca Marcianò, per poi andare avanti con altri 16 appuntamenti tra concerti sinfonici, cameristici, conversazioni, musica sacra, teatro, danza, nuove creazioni e grande repertorio; al centro un’opera lirica in forma di concerto al Teatro Bellini di Catania diretta da Fabrizio Maria Carminati.
 
Fortemente voluta dal governo regionale e affidata alla direttrice d’orchestra Gianna Fratta, Belliniana – Omaggio al Cigno di Catania (precedentemente denominata “Bellini International Context”) si realizza grazie alla collaborazione delle Città di Catania, Messina e Palermo e delle più importanti istituzioni culturali dell’Isola: Teatro Massimo Bellini di Catania, Teatro Massimo di Palermo, Teatro di Messina, Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Università degli Studi di Catania, Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Catania, Conservatorio di Musica “Arcangelo Corelli” di Messina, Catania Summer Fest e Arcidiocesi di Catania.
 
«La Belliniana – sottolinea la coordinatrice artistica Gianna Fratta – sulla scia delle manifestazioni dedicate a Bellini cui la Regione Siciliana e l’assessorato al Turismo, allo sport e allo spettacolo hanno sempre riservato la massima attenzione, vuole essere un grande contenitore culturale intitolato al Cigno catanese, pronto ad accogliere artisticamente non solo la musica di Bellini, che rappresenta il fulcro della programmazione, ma anche i lavori di compositori coevi, dando slancio contestualmente a composizioni contemporanee a lui dedicate o ispirate. Non solo musica alla Belliniana, anche teatro, danza, conversazioni, incontri. Nell’ottica di una concreta diffusione dell’opera di Bellini anche presso le giovani generazioni, ecco che la rassegna spazia sia all’interno dei linguaggi artistici, sia all’interno dei generi e delle forme: dalla musica classica al jazz, dall’opera ai galà, dai recital ai programmi sinfonici, dalla musica sacra a quella popolare, per una kermesse che diventa strategica occasione di promozione artistica e culturale sotto il segno del Cigno di Catania».
 
Il programma dettagliato sarà presentato all’inizio di settembre e sarà disponibile su www.belliniana.it

La prima recita di Turandot programmata venerdì 30 agosto non avrà luogo

Le repliche del 3, 8, 14 e 18 settembre si svolgeranno regolarmente

A seguito della proclamazione di uno sciopero delle principali sigle sindacali, la Fondazione Teatro La Fenice informa che la prima recita di Turandot annunciata per venerdì 30 agosto 2024 al Teatro La Fenice non avrà luogo; le altre quattro recite in programma il 3, 8, 14 e 18 settembre, tutte alle ore 19.00, si svolgeranno regolarmente

Turandot, l’ultimo capolavoro di Giacomo Puccini, va in scena al Teatro La Fenice nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2023/2024 della Fondazione veneziana. Il dramma lirico in tre atti di Giuseppe Adami e Renato Simoni, dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi, sarà proposto nell’allestimento con la regia di Cecilia Ligorio, le scene di Alessia Colosso, i costumi di Simone Valsecchi e il light design di Fabio Barettin. Alla testa dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice la direzione di Francesco Ivan Ciampa. Nel cast spiccano per i ruoli principali la presenza del soprano Saioa Hernández nel ruolo della principessa di ghiaccio; del tenore Roberto Aronica in quello del principe ignoto Calaf; di Selene Zanetti in quello di Liù; e di Michele Pertusi in quello di Timur. Nel cast anche Marcello Nardis nel ruolo dell’imperatore Altoum; mentre Simone Alberghini, Valentino Buzza e Paolo Antognetti interpreteranno rispettivamente Ping, Pang e Pong; infine Armando Gabba sarà il mandarino. Il Coro del Teatro La Fenice, preparato da Alfonso Caiani, sarà affiancato dal Piccoli Cantori Veneziani istruiti da Diana D’Alessio. 

Ecco di seguito le modalità di rimborso dei biglietti: gli spettatori che hanno acquistato il biglietto online riceveranno automaticamente, entro 30 giorni, il rimborso sulla carta di credito utilizzata al momento dell’acquisto. Non è necessaria nessuna richiesta di rimborso. Per coloro invece che hanno acquistato i biglietti presso le biglietterie e tramite la biglietteria telefonica, gli acquirenti riceveranno una comunicazione dall’Ufficio Ticketing di Vela Spa con richiesta dei dati bancari per ricevere il rimborso tramite bonifico; i dati dovranno pervenire entro il giorno 10 settembre 2024.

La Scala alla ripresa d’autunno

Dopo l’apertura con la deliziosa opera di Nino Rota affidata all’Accademia,

la Stagione riprende con i grandi direttori: Riccardo Chailly dirige i Gurre-Lieder,

Giovanni Antonini fa rivivere Cesti nello spettacolo di Carsen e a ottobre Kirill Petrenko debutta con Der Rosenkavalier e Christian Thielemann inaugura il nuovo Ring scaligero.  

Dopo la pausa estiva le rappresentazioni riprendono mercoledì 4 settembre con la prima del Cappello di paglia di Firenze di Nino Rota, nuovo appuntamento con i complessi dell’Accademia con la direzione esperta di Donato Renzetti e uno spettacolo firmato da Mario Acampa, autore tra l’altro degli spettacoli per bambini e ragazzi del Teatro, insieme a un team di giovani e giovanissimi: le scene sono di Riccardo Sgaramella e i costumi di Chiara Amaltea Ciarelli.

Domenica 8 settembre Riccardo Chailly alla testa della Filarmonica della Scala inaugura il Festival MITO con uno splendido programma novecentesco che comprende Quatre dédicaces di Luciano Berio (di cui nel 2025 si celebrerà il centenario della nascita), Dis-Kontour di Wolfgang Rihm e Daphnis et Chloé di Ravel (riferimenti e info www.mitosettembremusica.it).

Sempre Riccardo Chailly torna venerdì 13, lunedì 16 e martedì 17 settembre per l’appuntamento conclusivo e più importante della Stagione Sinfonica: il ritorno dei Gurre-Lieder di Arnold Schönberg nel giorno del centocinquantenario della nascita del compositore (13 settembre 1874) con un cast formidabile che include Camilla Nylund, Andreas Schager, Okka von der Damerau e Michael Volle. Il colossale ciclo, opera di un giovane affamato di gloria e ancora imbevuto di wagnerismo, fu eseguito alla Scala una sola volta nel 1973 e vi torna innanzitutto grazie alle nuove condizioni di ascolto garantite dalla nuova camera acustica, che hanno permesso nella scorsa Stagione l’esecuzione dell’Ottava sinfonia di Mahler.

Domenica 15 settembre tocca all’Orchestra Sinfonica di Milano inaugurare, come ormai da tradizione, la sua Stagione alla Scala con un concerto affidato al nuovo e giovane Direttore Musicale Emmanuel Tjeknavorian. Sui leggii l’Ouverture festiva di Šostakovič, la Sinfonia n° 2 di Beethoven e la Sinfonia n° 4 di Čajkovskij.

Il balletto riprende dal 25 settembre con otto rappresentazioni della Dame aux camélias di John Neumeier su musiche di Chopin, con Roberto Bolle protagonista in tre serate e la direzione di Simon Hewett.

Il 26 settembre debutta una delle produzioni più interessanti della Stagione: L’Orontea di Antonio Cesti, battezzata a Innsbruck nel 1656 e nota ai milanesi di lunga memoria per essere andata in scena alla Piccola Scala nel 1961 con Bruno Bartoletti sul podio e Teresa Berganza protagonista; torna in scena in un allestimento attesissimo di Robert Carsen con la direzione di Giovanni Antonini. La produzione è una nuova tappa del ciclo sulle origini italiane del melodramma voluto da Dominique Meyer, che ha già portato alla Scala titoli di Francesco Cavalli e Leonardo Vinci. Protagonista di questa arguta e sensualissima commedia è Stéphanie d’Oustrac. Il ritorno dell’Orontea sarà preceduto il 20 settembre (Ridotto dei Palchi a partire dalle ore 15, ingresso libero) dall’incontro di studi “Un capolavoro comico del Seicento” organizzato e condotto da Raffaele Mellace, cui parteciperanno Lorenzo Bianconi, Davide Daolmi, Paolo Fabbri e il Maestro Antonini.

Uno sguardo alla programmazione di ottobre individua subito due eventi di rilievo particolarissimo: Kirill Petrenko, il direttore dei Berliner Philharmoniker, dirige quasi esclusivamente la sua Orchestra (fanno eccezione nei prossimi mesi solo due appuntamenti con la Chicago Symphony e la Israel Philharmonic) e quasi esclusivamente repertorio sinfonico (nell’aprile 2025 si ascolterà una Butterfly a Baden-Baden con i Berliner e la regia di Davide Livermore). Dal 12 ottobre sarà però alla Scala, dove ha diretto solo una volta la Bayerisches Staatsorchester in concerto nel 2016, per sei rappresentazioni di Der Rosenkavalier nello spettacolo di Harry Kupfer con Krassimira Stoyanova, Kate Lindsey, Sabine Devieilhe e Günther Groissböck. Restano pochissimi posti.   

Dal 28 ottobre è invece Christian Thielemann il protagonista sul podio di sei rappresentazioni di Das Rheingold, con cui la Scala inizia il nuovo viaggio nella Tetralogia di Wagner. Lo spettacolo è di David McVicar e il cast capitanato dal Wotan di Michael Volle include Okka von der Damerau, Olga Bezsmertna e Wolfgang Ablinger-Sperrhacke. Nel corso del 2025 andranno in scena Die Walküre e Siegfried mentre nel 2026 sarà la volta di Götterdämmerung e di esecuzioni complete del ciclo.

OPERA, BALLO E CONCERTI. L’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL APRE UNA SETTIMANA ALL’INSEGNA DEI SOLD-OUT

Sette eventi in sei giorni tra opera, ballo e concerti

Già sold-out i primi tre: Zorba il greco, il 27 e 28 agosto al Teatro Romano, e l’anteprima mondiale dello show immersivo Viva Vivaldi in Arena il 28

Posti ancora disponibili per l’opera con stelle quali Pirozzi, Kaufmann, Luciano, Tézier: Aida giovedì 29 agosto, Tosca venerdì 30, Il Barbiere di Siviglia sabato 31

Chiudono la settimana i Carmina Burana, domenica 1° settembre

Dal 27 agosto al 1° settembre, l’Arena di Verona Opera Festival raddoppia i suoi palcoscenici, offrendo sette spettacoli in sei giorni. Martedì 27 e mercoledì 28 torna il balletto al Teatro Romano con Zorba il greco, già sold-out entrambe le serate. Tutto esaurito anche per l’anteprima mondiale in Arena dello show immersivo Viva Vivaldi coprodotto da Balich Wonder Studio. Seguono tre date di grande opera negli allestimenti classici del Festival: Aida giovedì 29, Tosca venerdì 30, Il Barbiere di Siviglia sabato 31 agosto, tutti con prestigiose bacchette e cast di stelle internazionali. Domenica 1° settembre, il giovane Michele Spotti dirige Orchestra e Coro areniani negli spettacolari Carmina Burana di Orff.

TRE SOLD-OUT IN DUE GIORNI. I posti per Zorba il Greco e per lo show Viva Vivaldi sono giù esauriti. Zorba il greco è forse il balletto più legato alla storia veronese: in prima assoluta, diretto dall’autore Mikis Theodorakis, debuttò proprio all’Arena nel 1988. Riproposto nel 2023 dopo otto anni di assenza del Ballo areniano dal Teatro Romano con un successo travolgente, Zorba ritorna nella stessa cornice martedì 27 e mercoledì 28 agosto alle 21.15, grazie alla collaborazione con il Comune di Verona e l’Estate Teatrale Veronese. L’allestimento è firmato da Filippo Tonon (scene) e Sergio Toffali (luci) mentre le coreografie sono state riprese dal loro creatore, Lorca Massine. I solisti sono primi ballerini da tutta Europa: Davide Buffone debutta a Verona nei panni del protagonista, con Eleana Andreoudi (Marina), Liudmila Konovalova (Hortense), Gioacchino Starace (John) e Denys Cherevychko (Manolios).

In contemporanea, mercoledì 28 agosto alle 21.30, anche l’Arena è sold-out per Viva Vivaldi – The Four Seasons Immersive Concert, coprodotto con Balich Wonder Studio e la regia di Marco Balich per celebrare con un grande e inedito show multimediale i 300 anni dalla pubblicazione dei concerti intitolati alle Quattro stagioni del compositore veneziano, qui eseguiti dall’Orchestra di Fondazione Arena diretta dal violino solista Giovanni Andrea Zanon, enfant prodige da sempre legato all’Anfiteatro veronese. Lo spettacolo, con tecnologie innovative, comprende anche il concerto Tempesta di mare, per una durata complessiva di 75 minuti circa senza intervallo.

AIDA. Giovedì 29 agosto, alle 21, torna l’opera in Arena con l’Antico Egitto immaginato da Verdi peril titolo simbolo dell’Anfiteatro, nell’allestimento curato da Gianfranco de Boso, di cui ricorre il centenario dalla nascita. Un’edizione storica che rievoca la magia della prima notte d’opera in Arena nel 1913 e che rivive grazie ai grandi interpreti internazionali. Protagonista per un’unica sera è il soprano Anna Pirozzi, accanto al Radames di Gregory Kunde e alla rivale Amneris di Ekaterina Semenchuk. Amonasro d’eccezione è Ludovid Tézier, con i bassi Alexander Vinogradov (gran sacerdote Ramfis) e Riccardo Fassi (Re degli Egizi). Completano il cast Francesca Maionchi (sacerdotessa) e Riccardo Rados (messaggero). Con i complessi artistici e tecnici di Fondazione Arena diretti da Daniel Oren, il Ballo è impegnato nelle coreografie originali di Susanna Egri con tre stelle internazionali della danza quali solisti: Eleana Andreoudi, Gioacchino Starace e Denys Cherevychko. Ultima replica: 5 settembre.

TOSCA. Venerdì 30 agosto, alle 21, va in scena l’ultima Tosca, con un cast di stelle. Elena Stikhina è la diva romana dell’800 Floria Tosca, Jonas Kaufmann è l’amato pittore e rivoluzionario Mario Cavaradossi mentre Ludovic Tézier veste i panni del Barone Scarpia, capo della polizia. Nei ruoli di fianco altri importanti interpreti: Gabriele Sagona è Angelotti, Giulio Mastrototaro il Sagrestano, Carlo Bosi è Spoletta, Nicolò Ceriani Sciarrone, Carlo Striuli il carcerire, la giovanissima Erika Zaha il pastorello. Dirige il maestro Daniel Oren, nello stesso titolo con cui debuttò in Arena 40 anni fa: il capolavoro di Puccini va in scena nell’elegante allestimento del regista, scenografo e costumista argentino Hugo De Ana, con imponenti effetti speciali, simboli incombenti, costumi d’epoca e ritmo serrato da film noir.

IL BARBIERE DI SIVIGLIA. Sabato 31 agosto, alle 21, penultima rappresentazione per la più classica delle opere buffe: il brillante barbiere e factotum Figaro del baritono Davide Luciano guida il nuovo cast nell’iconico giardino all’italiana con grandi rose rosse firmato da Hugo De Ana per l’Anfiteatro veronese. Il Conte di Almaviva sarà interpretato dal giovane tenore statunitense Jack Swanson, Bartolo, burbero tutore, da Carlo Lepore e Basilio, maestro di musica, da Alexander Vinogradov. La bella Rosina che il Conte dovrà conquistare sarà interpretata da Ekaterine Buachidze, giovane mezzosoprano georgiano al suo debutto in Arena. Completano il cast Marianna Mappa, Nicolò Ceriani e Domenico Apollonio. L’Orchestra di Fondazione Arena, il Coro maschile e il Ballo areniano sono diretti da George Petrou, che accompagna al cembalo i frizzanti recitativi della commedia di Rossini.Ultima replica: 6 settembre.

CARMINA BURANA. Domenica 1° settembre, alle 21.30, ancora pochi posti disponibili per le celebri cantiones profanae medievali ricreate da Carl Orff. I tre solisti Gilda Fiume, Filippo Mineccia e Youngjun Park cantano l’amore, la goliardia, la fortuna con un grandissimo organico comprendente l’Orchestra e il Coro di Fondazione Arena a pieni ranghi, i due cori di voci bianche A.LI.VE. e A.d’A.Mus., con la direzione del giovane Michele Spotti, maestro che ha inaugurato il Festival con Turandot trasmessa da Rai Cultura. 

L’Arena di Verona Opera Festival 2024, con 50 serate di spettacolo fino al 7 settembre, è sostenuta da numerosi sponsor, in primis UniCredit, che vanta una longevità di collaborazione di oltre 25 anni, e poi Calzedonia, Pastificio Rana, Volkswagen Group Italia, DB Bahn, Forno Bonomi, RTL 102.5, Genny, che firma le divise del personale adibito all’accoglienza del pubblico, e Müller, che sostiene i progetti di accessibilità dedicati alle persone con disabilità. Tra gli official partner marchi storici quali Veronafiere, Air Dolomiti, A4 Holding, Metinvest, SABA Italia, SDG Group, Sartori di Verona, Palazzo Maffei e Mantova Village. Tra i nuovi sostenitori, Poste Italiane, ManPower Group e Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Oltre a imprese, privati, ordini professionali che compongono la schiera della Membership 67 Colonne per l’Arena di Verona, fondata da Gianluca Rana dell’omonimo pastificio e da Sandro Veronesi, patron del Gruppo Oniverse, con il Gruppo Editoriale Athesis, media partner. 

Info: www.arena.it

LE STELLE DELLA DANZA A VERONA PER ZORBA IL GRECO

Davide Buffone e Gioacchino Starace debuttano al Teatro Romano con Eleana Andreoudi, Liudmila Konovalova, Denis Cherevychko e il Ballo di Fondazione Arena nell’immortale titolo di Theodorakis coreografato da Massine

Zorba il greco torna in doppia data per il Festival 2024, il 27 e il 28 agosto

Ultimi biglietti disponibili

Lo scorso anno fu un ritorno memorabile per Verona e il mondo della danza. Tanto che quest’anno raddoppiano le serate. Dopo il successo del 2023, che vide un Teatro Romano gremito chiedere ai ballerini oltre sette bis, Zorba il greco è pronto a tornare tra le mura scaligere. Il celebre titolo di Mikis Theodarakis sarà sul palcoscenico del Teatro Romano di Verona, il 27 e 28 agosto alle 21.15. Grazie alla collaborazione con il Comune di Verona, il 101° Arena di Verona Opera Festival 2024 cambia palcoscenico per due serate esclusive.

Insieme al Ballo areniano, calcheranno le scene dei solisti di prima grandezza: l’applaudito Denys Cherevychko tornerà accanto a Eleana Andreoudi e Liudmila Konovalova, Prime Ballerine rispettivamente dell’Opera di Atene e di Vienna. E, novità dell’edizione 2024, il debutto di Davide Buffone, primo ballerino del Teatro Nazionale Sloveno di Maribor, come Zorba e di Gioacchino Starace, Solista del Teatro alla Scala, come John.

Zorba il greco è uno spettacolo significativo per la storia areniana: il balletto fu scritto appositamente per l’Arena nel 1988 e diretto dal compositore stesso su ideazione del coreografo Lorca Massine, riproposto a Verona nel ’90 e nel 2002, quindi replicato in tutto il mondo entusiasmando milioni di spettatori. Ancora oggi Zorba, tratto dal romanzo di Nikos Kazantzakis, rappresenta nella trama e nella musica un inno alla vita, alla scoperta dell’altro, al superamento del lutto, alla forza interiore, alla Grecia stessa.

Per il ritorno a Verona del Ballo areniano, Zorba il greco è andato in scena nel 2023 con una nuova produzione di Fondazione Arena resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Verona e l’Estate Teatrale Veronese. Sinergia che si ripete anche quest’anno.

Torna anche il team creativo al completo: coordinatore del Ballo Gaetano Bouy Petrosino alla presenza dello stesso autore e coreografo Lorca Massine, con scene di Filippo Tonon e luci di Sergio Toffali.

Le due eccezionali serate, parte del 101° Arena di Verona Opera Festival 2024, si preannunciano sold-out. Ultimi biglietti in vendita sul sito www.arena.it, alla biglietteria di via Dietro Anfiteatro e nei punti Ticketone.