Le quattro sinfonie di Johannes Brahms al Teatro del Maggio

Sul podio della Sala Mehta, alla guida dell’Orchestra del Maggio, il direttore principale Daniele Gatti

Giovedì 17 ottobre 2024 alle ore 20, dirige la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90

e la Sinfonia n. 1 in do minore op. 68.

Prima del concerto, giovedì 17 ottobre alle ore 19, nel Foyer del Teatro, verrà inaugurata la mostra “Al Comunale! Dal Politeama Vittorio Emanuele II al Teatro del Maggio”

Si informa il gentile pubblico che i posti per il concerto sono in rapida fase di esaurimento e sono ancora solo disponibili i biglietti per le poltrone in tribuna Coro

Dopo il concerto dedicato all’esecuzione di Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms nella Sala Mehta lo scorso 10 ottobre, gremita in ogni ordine di posto, altri due appuntamenti sinfonici, il 17 e poi il 26 ottobre 2024, con la proposta delle quattro sinfone sono dedicati al grande compositore tedesco dal maestro Daniele Gatti alla testa dell’Orchestra del Maggio.

In apertura al concerto di giovedì 17 ottobre, la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90, scritta nell’estate del 1883 a quasi sei anni di distanza dal completamento del suo ultimo lavoro sinfonico: la prima esecuzione ebbe luogo nel dicembre dello stesso anno a Vienna, con la direzione di Hans Richter, e il trionfo fu tale da stupire lo stesso Brahms che da sempre guardava con diffidenza agli immediati successi e acclamazioni da parte del pubblico per quanto questa volta egli ne trasse un, seppur intimo, grande e consapevole compiacimento.

Chiude il concerto la Sinfonia n. 1 in do minore op. 68, il cui debutto ebbe luogo nel 1876 ma i cui primi appunti di Brahms su di essa risalgono a più di vent’anni prima, ossia al 1855: la gestazione del primo sforzo sinfonico del compositore tedesco fu molto lunga ed elaborata; il primo tempo di essa fu completato solo nel 1862 mentre l’attuale forma del lavoro fu terminata nelle estati del biennio 1874-1876 che Brahms trascorse in quasi totale isolamento sull’isola di Rügen, nel Mar Baltico, in un contesto a lui del tutto congeniale per dedicarsi alla composizione.

L’ultimo appuntamento con i concerti dedicato alle sinfonie di Johannes Brahms, sempre diretto dal maestro Daniele Gatti, è in programma – in Sala Mehta – sabato 26 ottobre 2024 alle ore 20: in cartellone la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 e la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98.

Al Comunale! Dal Politeama Vittorio Emanuele II al Teatro del Maggio:

La mostra Al Comunale! Dal Politeama Vittorio Emanuele II al Teatro del Maggio, in programma dal 17 ottobre al 22 dicembre 2024 nelle date e negli orari di spettacolo, nasce dalla collaborazione tra ADSI Toscana, Fondazione Alinari per la Fotografia e la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e si inserisce all’interno delle attività legate a Carte in dimora – Archivi.doc con il patrocinio della Regione Toscana.

Questa mostra racconta la storia e le trasformazioni del teatro Comunale attraverso 31 fotografie selezionate dagli Archivi Alinari e dall’Archivio storico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. E sono le architetture ad andare in scena in un viaggio fotografico che partendo dal 1865 (con una rara immagine del Politeama) approda al 2011.

Il programma:

JOHANNES BRAHMS

Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90

La Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 debuttò il 2 dicembre 1883 diretta da Hans Richter a capo dei Filarmonici di Berlino. Il successo fu grandioso e la Sinfonia, definita con autoironia dall’autore “disgraziatamente troppo celebre”, conquistò in breve tutta Europa. Clara Schumann la descrisse come un’opera grandiosa e piena di poesia dove “tutti i movimenti scaturiscono come da una colata unica, da un battito del cuore, ogni movimento un gioiello”. L’amica fidata aveva da subito individuato l’essenza dell’opera in quel motivo di tre note in apertura (fa – la bemolle – fa) che lega i quattro i movimenti. Le tre note iniziali, secondo la nomenclatura tedesca, corrispondono al motto brahmsiano di gioventù Frei aber Froh (libero ma felice). E di motivi per sentirsi libero e felice in quel periodo Brahms ne aveva davvero molti: era nel pieno della sua maturità artistica, era amato dai suoi estimatori ma, soprattutto, era considerato dal mondo musicale del tempo il più eminente e grande musicista dopo Bach e Beethoven, secondo una celebre definizione di Hans von Bülow.

La Sinfonia n. 3 si apre con le imponenti prime battute che vedono legni e archi intonare il motto di tre note: un’esplosione sonora trionfale che dà vita all’esposizione, in cui il primo tema energico e pulsante si relaziona senza contrasto con il secondo, dal tono affettuoso e cullante. L’Andante è animato da un tema lirico dalle movenze popolari, mentre lo Scherzo è una pagina dalle mezze tinte spiccatamente melodica con il celeberrimo tema cantato inizialmente dai violoncelli. A differenza del primo movimento, il Finale, dopo un decorso tortuoso, si chiude in maniera inaspettata con un accordo dell’orchestra in pianissimo: la calma solenne che ha il sapore di una nuova conquista sinfonica.

Sinfonia n. 1 in do minore op. 68

L’esordio tanto atteso di Johannes Brahms in campo sinfonico giunse finalmente nel 1876 con la Sinfonia n. 1 in do minore op. 68. In un celebre articolo pubblicato nel 1853 Robert Schumann lo aveva definito ‘l’eletto’, ossia il musicista chiamato a proseguire il cammino sinfonico tracciato da Beethoven. E Brahms, perfezionista intransigente e desideroso di non deludere le aspettative, si era preso i suoi tempi – oltre vent’anni – avvicinandosi alla meta sinfonica con cautela ed estrema prudenza. L’investitura a erede del sommo Beethoven richiedeva una riflessione profonda sull’opera del maestro di Bonn non solo per assimilarla e farne tesoro ma anche per emanciparsene dando vita a un proprio stile. La Sinfonia n. 1, i cui primi abbozzi risalgono a vent’anni prima, fu portata a compimento tra le estati del 1874 e del 1876, trascorse da Brahms nell’isola di Rügen sul Mar Baltico. Il 4 novembre del 1876 la sinfonia debuttò a Karlsruhe con l’Orchestra Granducale diretta da Felix Otto Dessoff. Il pubblico l’accolse con favore, anticipando il grande successo che nel giro di pochi mesi avrebbe riscosso nelle maggiori città tedesche. Salutata dal direttore Hans von Bülow come ‘Decima’, per il legame spirituale che unisce Brahms a Beethoven, la Sinfonia n. 1 mostra tratti di originalità riscontrabili nella minuziosa elaborazione tematica di elementi minimi, trasformati e ampliati secondo il principio della variazione. Un’introduzione grandiosa scandita dal timbro dei timpani apre il primo movimento, dove Brahms espone in nuce i temi essenziali che prenderanno forma definitiva nell’Allegro. L’Andante ha il carattere di una pagina liederistica con i lunghi assolo di archi e oboi, mentre lo Scherzo suona garbato e leggiadro. Nel quarto movimento, infine, Brahms ripropone una drammatica introduzione che sfocia in un Allegro di ampio respiro, caratterizzato da un primo tema affine all’Inno alla gioia beethoveniano.

La locandina:

JOHANNES BRAHMS

Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90

Allegro con brio/Andante/Poco Allegretto/Allegro

Sinfonia n. 1 in do minore op. 68

Un poco sostenuto. Allegro. Meno allegro/Andante sostenuto/ Un poco Allegretto e grazioso/

Finale: Adagio. Più Andante. Allegro non troppo, ma con brio. Più allegro

Direttore

Daniele Gatti


Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Prezzi:

Settore D: 20€; Settore C: 35€; Settore B: 50€; Settore A: 70€

Durata complessiva 2 ore circa (intervallo incluso)