Teatro Massimo sempre più inclusivo e accessibile

Installate mappe tattili, modelli 3D, video e audio guide per persone non udenti e non vedenti

Una delegazione di rappresentanti dell’Istituto dei Sordi di Torino e di ricercatori dell’Università di Nitra in Slovacchia, ha visitato ieri il Teatro Massimo di Palermo, sperimentando in prima persona i nuovi ausili per le persone non vedenti e non udenti di cui si è dotato il Teatro. Si tratta di audio-guide in italiano e in inglese, con descrizioni dettagliate per non vedenti, di video-guide nella Lingua dei Segni italiana (LIS), American Sign Language (ASL) e International Sign (IS), con la descrizione dei percorsi di visita accessibili alle persone non udenti. Ma anche tre modelli 3D esplorabili al tatto con le riproduzioni tridimensionali dell’edificio e delle sale principali, e cinque mappe tattili con planimetria a rilievo e testo in Braille, con le informazioni sulle sale del Teatro. Sono stati ultimati così alcuni degli interventi previsti dal finanziamento che la Fondazione Teatro Massimo ha ottenuto nel 2022 partecipando all’avviso del Ministero della Cultura con risorse che attingono ai fondi del PNRR. Il finanziamento è mirato a rendere accessibili alle persone con disabilità i luoghi di cultura pubblici, secondo principi di non discriminazione e pari opportunità, rimuovendo le barriere fisiche, cognitive e sensoriali. Il piano di interventi ha consentito anche l’aggiornamento del sito web del Teatro Massimo secondo il livello di accessibilità W3C e la formazione del personale della Fondazione che ha appreso i fondamenti della Lingua dei Segni Italiana attraverso un corso LIS svolto in collaborazione con l’Istituto dei Sordi di Torino. A questi interventi si è aggiunta anche la dotazione di fasciatoi in due dei servizi riservati alle signore e l’acquisizione di una sedia a rotelle a disposizione dei visitatori del Teatro.

Per l’esecuzione del progetto, la Fondazione si è avvalsa della consulenza della società 2S Consulting S.r.l., degli ingegneri Fabrizio Hopps e Alessio Melis, in sinergia con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo, l’Istituto dei Ciechi di Palermo, la Stamperia Braille, la società SudTitles s.r.l. e l’Ente Nazionale Sordi di Palermo, che hanno fornito indicazioni indispensabili per superare il concetto di “barriera”.

“La Fondazione ha sfruttato al meglio gli investimenti del PNRR per rendere il Teatro Massimo sempre più ospitale – afferma il Sindaco di Palermo e Presidente della Fondazione Teatro Massimo Roberto Lagalla. Accorgimenti e nuove infrastrutture che servono a eliminare ostacoli e barriere e fanno diventare il teatro sempre più al passo coi tempi e accessibile ai soggetti con disabilità”. “Un teatro in cammino sempre più aperto a tutti, l’accessibilità è un valore fondamentale per il Teatro Massimo – sottolinea il Sovrintendente Marco Betta. Questi nuovi strumenti rappresentano un passo significativo per vivere con profondità l’esperienza unica della musica e del teatro”.

BEETHOVEN ALLA CONQUISTA DI PALAZZO MAFFEI CON MUSEI IN MUSICA

A Palazzo Maffei, domenica 2 marzo alle 11, otto professori dell’Orchestra di Fondazione Arena eseguono due gemme settecentesche di Beethoven prima di diventare il titano della musica romantica. Appuntamento già sold-out.

Stasera e domani, al Teatro Filarmonico, omaggio a Šostakovič con Dmitri Jurowski ed Ettore Pagano

Domenica 2 marzo, alle 11, torna Musei in Musica, la rassegna da camera di Fondazione Arena, con un nuovo appuntamento al teatrino di Palazzo Maffei Casa Museo, con la suggestiva vista su piazza Erbe e la ricchezza artistica della collezione Carlon. Il concerto (già sold out) vede protagonista Beethoven, con due brani dell’ultimo decennio del Settecento, quando l’autore non era ancora divenuto il titano della musica romantica ma stava cercando un linguaggio personale nel solco della tradizione più leggera e salottiera. A questa appartengono il Settimino op. 20 e la Serenata op. 25, oggi di rara esecuzione ma di grande successo all’epoca per la fama di Beethoven. Ad eseguire il programma sono chiamati otto prime parti di fiati e archi dell’Orchestra areniana. Prerogativa di Musei in Musica è l’abbinamento del concerto con la visita libera omaggio al museo un’ora prima dell’evento. La rassegna proseguirà nelle diverse sedi museali della città, tra cui il Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, alla tomba di Giulietta, e la Sala Maffeiana, grazie alla collaborazione con i Musei Civici del Comune di Verona e l’Accademia Filarmonica, con programmi che spaziano da Bach alla contemporaneità, tra grandi classici e prime esecuzioni. Ogni data è acquistabile con un biglietto singolo a 15 euro (ridotto under30 a 10 euro) sul sito www.arena.it e alla biglietteria dell’Arena. Solamente per i concerti che si tengono a Palazzo Maffei, biglietti in vendita anche la mattina stessa dell’evento, direttamente alla Casa Museo, in base alla disponibilità.

La stessa sera, tutta l’Orchestra sarà in trasferta straordinaria al Teatro Salieri di Legnago per il concerto sinfonico Šostakovič 50 a 50 anni dalla morte del grande compositore: l’ardito programma, diretto dal maestro Dmitri Jurowski, debutta al Teatro Filarmonico di Verona venerdì 28 febbraio alle 20 e replica sabato 1° marzo alle 17. Saranno due le prime esecuzioni per l’Orchestra di Fondazione Arena: l’ultima sinfonia di Šostakovič, la Quindicesima, summa artistica fra disillusione, sogno e ricordo, e il Secondo concerto per violoncello, dedicato al massimo virtuoso Rostropovič ed eseguito dall’enfant prodige Ettore Pagano, al debutto con i complessi artistici areniani. È ancora possibile acquistare biglietti singoli e carnet per ogni data al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni concerto, alla Biglietteria del Teatro Filarmonico in via Mutilati.

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona

Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45

Tel. 045 8005151

BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona

Aperta due ore prima dello spettacolo

Tel. 045 8002880

Al Giovanni da Udine è il momento dell’operetta: domenica 2 marzo di scena Il pipistrello

Appuntamento da non perdere per la domenica di Carnevale, con la presenza di oltre 50 artisti fra cantanti solisti, ballerini, coro e orchestra

Carnevale è tutto nel segno della grande operetta al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, dove domenica 2 marzo, con inizio alle 18.00, sarà di scena un capolavoro assoluto di questo genere sempre amatissimo: Il pipistrello, con le splendide musiche d Johann Strauss figlio di cui, nel 2025, si celebra il bicentenario della nascita.

Lo spettacolo, in una nuova produzione realizzata appositamente per il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, vedrà impegnati oltre una sessantina di artisti fra cantanti solisti, ballerini, professori d’orchestra e del coro, per una serata che si preannuncia di assoluto appeal, fra divertimento e ottima musica.

L’arrivo del Pipistrello al Giovanni da Udine sarà preceduto, sabato 1° marzo alle 17.30, da una conferenza di approfondimento dal titolo “Svolazzar d’ali, mantelli e chimono”. Accompagnato da Andrea Merli, regista, giornalista e autore radiofonico, il pubblico potrà scoprire la storia compositiva, la fortuna e qualche gustoso segreto sia dello spettacolo in scena il giorno seguente che di Cin ci là, secondo e ultimo titolo della Stagione dedicato all’Operetta. Saranno presenti all’incontro due ospiti speciali: il soprano Daniela Mazzuccato e il tenore Max René Cosotti, amatissimi dal pubblico per le loro interpretazioni dei capolavori dell’operetta.

“Quello con Il pipistrello è il primo appuntamento dedicato all’Operetta di questa Stagione – è il commento della Direttrice Artistica Opera, Operetta e Danza Fiorenza Cedolins -, un genere che ho sempre amato moltissimo per la sua capacità di fondere meravigliosamente leggerezza e magnifica musica, attirando un pubblico trasversale fin dalla sua nascita. Per questo Pipistrello abbiamo chiesto a uno dei più apprezzati produttori di spettacoli d’operetta in Italia di pensare a un allestimento particolarmente accurato, con la presenza di un ricco organico di professionisti e con scene e costumi di pregiata fattura, con l’obiettivo di recuperare tutto il fascino che questo genere musicale ha ottenuto nei secoli”.

La storia de Il pipistrello inizia a Vienna nel 1874 quando Johann Strauss, appassionatosi al libretto di Carl Haffner e Richard Genée tratto dalla commedia francese di grande successo Le Réveillon di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, decide di metterlo in musica – e che musica! – riuscendo nell’impresa in meno di un mese. La vicenda, com’è noto, si dipana tra salotti e feste in maschera, ambientazioni perfette per intrecci amorosi, travestimenti e fraintendimenti. Con i suoi splendidi valzer, le arie all’italiana, le polke e una trama che strizza l’occhio alla società del tempo e in cui il pubblico di Vienna poteva facilmente rispecchiarsi, Il pipistrello diventa in men che non si dica uno dei più amati esempi del genere operettistico. Mettendo in scena ambienti e personaggi contemporanei, Strauss violava una delle più solide convenzioni del costume musicale e il successo che ottenne nel tempo gli diede ragione. Dopo l’Austria, Il pipistrello fu applaudito in Germania, in Italia e in Inghilterra, diventando in breve tempo una delle operette più rappresentate al mondo.

Lo spettacolo, prodotto da Teatro Musica Novecento, vede in scena nei ruoli principali Alessandro Fantoni (Gabriel von Eisenstein), Alessandro Brachetti (Dr. Falke, detto il Pipistrello) Nadia Ponte (Rosalinde, sua moglie) e Lina Tsiklauri (Adele, cameriera di Rosalinde), Anna Malavasi (Principe Orlofsky). Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane e Coro dell’Opera di Parma sono diretti dalmaestro concertatore e direttore Stefano Giaroli. Scene e costumi Artemio Cabassi sonorealizzati da Arte Scenica Reggio Emilia, regia di Alessandro Brachetti.

Fondata nel 1995 a Reggio Emilia ad opera di un gruppo di cantanti e attori con una ricca esperienza in campo teatrale e operettistico, capeggiati – allora come oggi – dal pianista e direttore Stefano Giaroli, la Compagnia Teatro Musica Novecento è una delle più importanti compagnie d’operetta italiane. Non c’è capolavoro del genere che non sia stato inserito nel ricchissimo repertorio: La Vedova allegra, Al Cavallino Bianco, Cin Ci Là, Il Paese dei campanelli, La principessa della Czarda, La duchessa del Bal Tabarin, L’acqua cheta, Scugnizza, Boccaccio, Fiore d’Hawaii, La vie parisienne, La Danza delle Libellule, Orfeo all’Inferno. Teatro Musica Novecento è una delle pochissime compagnie d’Operetta in Italia che può vantare la presenza dell’orchestra dal vivo in ogni suo spettacolo, grazie alla stretta collaborazione con l’Orchestra Cantieri d’Arte, o con l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane. Regista e primo attore comico della Compagnia è Alessandro Brachetti, attore e cantante diplomato con merito alla Bernstein School of Musical Theater di Bologna. Tutti gli allestimenti sono firmati da Artemio Cabassi, che firma costumi e scene per i maggiori teatri lirici d’Europa e che per questa produzione ha disegnato quindici nuove creazioni.

Stefano Giaroli ha studiato pianoforte, composizione, direzione di coro e d’orchestra. Ha fondato l’Orchestra da Camera dei Concerti d’Autunno, l’Orchestra Sinfonica Cantieri d’Arte (2003) e l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane (2012), formazioni con le quali svolge un’intensa attività sia in Italia che in Europa, tanto con le produzioni dell’Associazione Fantasia in Re, quanto, su invito, nei maggiori teatri d’Italia, Svizzera e Francia.

Info e biglietteria

La biglietteria del Teatro in via Trento 4 a Udine è aperta dal martedì al sabato (escluso festivi) dalle 16.00 alle 19.00 e a partire da 90 minuti prima di ogni spettacolo e concerto.

Infopoint in via Rialto 2/b a Udine attivo per la vendita di biglietti e abbonamenti dal martedì al venerdì (escluso festivi) dalle 10.00 alle 12.30.Acquisti online su vivaticket.it.

Per informazioni: tel. 0432 248418 (dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00). biglietteria@teatroudine.it  www.teatroudine.it

TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE

Via Trento, 4 – 33100 Udine

domenica 2 marzo 2025 – ore 18.00

IL PIPISTRELLO

musica di Johann Strauss

libretto Carl Haffner e Richard Genée

traduzione italiana L. Zambianchi

adattamento di Silvia Felisetti e Alessandro Brachetti

Gabriel von Eisenstein               Alessandro Fantoni

Rosalinde, sua moglie                Nadia Ponte

Dr. Falke, detto il Pipistrello       Alessandro Brachetti

Principe Orlofsky                         Anna Malavasi

Adele, cameriera di Rosalinde  Lina Tsiklauri

Alfred, cantante italiano             Danilo Formaggia

Frank, direttore della prigione   Fulvio Massa

Dr. Blind, avvocato                      Simone Mastria

Ida, sorella di Adele                     Silvia Felisetti

Frosh, carceriere                         Alessandro Brachetti

danzatori                                        Silvia Caprini e Brenno Simonetti

Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane

Coro dell’Opera di Parma

maestro concertatore e direttore Stefano Giaroli

scene e costumi Artemio Cabassi

realizzati da Arte Scenica Reggio Emilia

regia Alessandro Brachetti

produzione Teatro Musica Novecento

TRITTICO CONTEMPORANEO A LA NUVOLA

Due prime italiane e una prima assoluta.

Coreografie di Philippe Kratz, Francesco Annarumma e Vittoria Girelli

Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo dell’Opera di Roma in scena il 2, 4 e 5 marzo

Forte del successo delle ultime stagioni, torna la formula del Trittico di danza, tenacemente voluta da Eleonora Abbagnato. L’appuntamento è a La Nuvola dal 2 al 5 marzo, con un nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma, in coproduzione con EUR SpA. Il programma è composto da S di Philippe Kratz In Esisto di Vittoria Girelli, due lavori del 2023 che arrivano in Italia per la prima volta, e Creature di Francesco Annarumma, una prima assoluta. Gli interpreti sono Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo della Fondazione Capitolina.

La serata di apre con S di Philippe Kratz. Nato nel 1985 in Germania, dopo il diploma e una prima esperienza nel Ballett Dortmund, è entrato nell’Aterballetto (2008), dove ha iniziato a creare e ad affermarsi sempre di più come coreografo. Premiato nel 2018 ad Hannover e nel 2019 dalla rivista ‘Danza&Danza’ (miglior coreografo), dal 2024 è direttore artistico del Nuovo Balletto di Toscana. Per S, Kratz si è ispirato al mito di Sisifo, condannato a spingere un masso fino alla cima della montagna per vederlo puntualmente ricadere giù e quindi ricominciare la scalata. La ripetitività dell’impresa diventa spunto per una riflessione sulla progressiva sostituzione dell’uomo con la macchina e sull’invadenza della tecnologia nella vita umana. Il tutto avviene attraverso il segno coreografico di Kratz, un linguaggio molto fisico. L’atmosfera rarefatta, creata dalla musica di Soundwalk Collective, le scene di Denis Rubinić e le luci di Valerio Tiberi, impone che tra i ballerini ci siano una particolare connessione, anche visiva, e grandissima complicità. Tra i cinque interpreti, tre uomini e due donne, il primo ballerino Claudio Cocino. Costumi di Mia Rejc Prajninger.

Si prosegue con Creature, nuova creazione di Francesco Annarumma sulla Sonata n.1 “The 12th Room” di Ezio Bosso. Napoletano, nato nel 1988, allo Staatstheater am Gärtnerplatz ha raggiunto la maturità artistica, come ballerino e come coreografo. In quest’ultimo ambito si è presto affermato in Europa. Nel 2023 le prime commissioni da parte della direttrice della Scuola di Danza dell’Opera di Roma, per i cui allievi ha creato Atto Due e Match!. Sempre Eleonora Abbagnato, gli affida ora sedici ballerini della Compagnia, tra cui le étoiles Alessandra Amato Susanna Salvi e le prime ballerine Federica Maine e Marianna Suriano. Annarumma, con il suo stile neoclassico-contemporaneo che non lascia nulla all’improvvisazione, si è lasciato ispirare completamente dalla musica di Ezio Bosso e dai danzatori, veri protagonisti sotto forma di creature. Sono uccelli, animali liberi che, in una situazione in cui si percepisce qualcosa di cupo, riescono a vedere la luce e a farla vedere al pubblico. È un balletto che parla di relazioni, di leggerezza e di emotività. Interpretando sé stessi, i ballerini arrivano a raccontare qualcos’altro, un messaggio emotivo che il pubblico è lasciato libero di interpretare. I costumi sono di Anna Biagiotti, le luci di Valerio Tiberi.

Chiude la serata In Esisto di Vittoria Girelli. La coreografa italiana, classe 1997, è già affermata in Germania, ma al debutto con l’Opera di Roma. Formatasi all’Accademia del Teatro alla Scala e poi all’English National Ballet School, dal 2016 fa parte dello Stuttgart Ballet, di cui è Demi-Soloist dalla stagione 2022-23. Ha creato In Esisto nel 2023 sull’omonima musica appositamente composta da Davidson Jaconello. L’ispirazione è nata dal movimento artistico anni Sessanta ‘Light and Space’, che incentrava la ricerca sull’influenza che le forme geometriche e l’uso della luce possono avere sull’ambiente e sulla percezione dello spettatore. Avvalendosi della collaborazione di un artista come A.J. Wiessbard per le scene e le luci, Girelli crea un ‘luogo-non luogo’, inizialmente asettico e senza identità, che con la musica, le luci, i movimenti, e le varie personalità e anime dei dodici ballerini che entrano in scena si evolve. Con le atmosfere primordiali che evocano diverse sensazioni accompagna il pubblico in un viaggio sul filo dell’essere e del non essere. I bianchi costumi, semplici ma efficaci, sono firmati dalla stessa Vittoria Girelli.

Dopo la prima di domenica 2 marzo, ore 18.00Trittico Contemporaneo torna in scena, sempre a La Nuvola, martedì 4 (ore 21.00) e mercoledì 5 marzo (ore 21.00).

Biglietti in vendita: sul sito https://www.operaroma.it/spettacoli/trittico-contemporaneo-2/ e al botteghino del Teatro dell’Opera; presso La Nuvola solo in occasione degli spettacoli, a partire da un’ora prima dell’inizio.

Myung-Whun Chung sul podio con Schubert e Beethoven

Nelle tre date del 17, 19 e 21 marzo sostituisce l’indisposto Riccardo Chailly

per la Stagione Sinfonica.

Modificato il programma: l’Incompiuta di Schubert

e la Settima di Beethoven al posto della prevista Nona di Bruckner.

Lunedì 17, mercoledì 19 e venerdì 21 marzo per la Stagione Sinfonica del Teatro alla Scala il Maestro Myung-Whun Chung dirige la Sinfonia n. 8 “Incompiuta” di Franz Schubert e la Sinfonia n. 7 di Ludwig van Beethoven. Il M° Chung sostituisce il M° Riccardo Chailly, che a causa di una perdurante indisposizione ha dovuto rinunciare a presentare per la prima volta a Milano il completamento della Sinfonia n. 9 di Anton Bruckner curato da John A. Phillips. Di conseguenza è annullato anche il convegno sul completamento della Sinfonia originariamente previsto per il 14 marzo. Il M° Chailly riprogrammerà l’esecuzione della Sinfonia.

Le ultime apparizioni del M° Chung alla Scala risalgono all’anno scorso con due appuntamenti dedicati ai concerti per pianoforte di Mozart e alle sinfonie di Bruckner: il programma del primo, con il Concertgebouw di Amsterdam e il pianista Emanuel Ax, includeva il Concerto K 453 e la Sinfonia n. 7, nel secondo ha eseguito al pianoforte il concerto K488 e ha diretto la Sinfonia n. 6 di Bruckner con la Filarmonica della Scala. Il prossimo 12 ottobre il Maestro tornerà nella Stagione della Filarmonica con il Concerto n. 2 di Rachmaninov, pianista Mao Fujita, e la Sinfonia n. 6 di Čajkovskij.

Myung-Whun Chung ha debuttato con un’opera alla Scala nel 1992 con Una lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič; negli anni seguenti è tornato con Salome di Strauss (1985), Madama Butterfly di Puccini (2007), Idomeneo di Mozart (2009), Simon Boccanegra (2016 e 2018) e Don Carlo (2017) di Verdi, Der Freischütz di Weber (2018), Fidelio di Beethoven (2018) e La traviata di Verdi (2019). Intensissimo il legame con l’Orchestra, testimoniato anche da un’ininterrotta attività sinfonica in sede e in tournée, sfociata nel 2023 nella nomina a Direttore Emerito della Filarmonica della Scala.

Myung-Whun Chung

La lunga e straordinaria attività musicale di Myung-Whun Chung è segnata dalla nomina a Direttore Emerito – primo in assoluto – della Filarmonica della Scala di Milano dal 2023; primo in assoluto Direttore Ospite Principale della Staatskapelle di Dresda; Direttore Musicale Onorario della Tokyo Philharmonic Orchestra, dell’Orchestre Philharmonique de Radio France di Parigi e della KBS (Korean Broadcasting System); la recente nomina a Direttore Artistico della nuova Busan Opera and Concert Hall in Corea del Sud.

Il Maestro Chung è stato Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Saarbrücken, Direttore Principale Ospite del Teatro Comunale di Firenze, Direttore Principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e Direttore Musicale dell’Opéra de Paris-Bastille. Nel corso della sua carriera ha diretto alcune delle più importanti orchestre del mondo in Europa, Asia e Stati Uniti.

È stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti, tra cui Commandeur de la Légion d’Honneur dal Governo francese, Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia e Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Governo italiano, il Premio Abbiati per la direzione d’orchestra al Teatro La Fenice di Venezia, con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Filarmonica della Scala. Gli sono state inoltre consegnate le chiavi della città di Venezia e nel 2024 le chiavi della città di Firenze. È stato insignito del Keumkwan, il più alto riconoscimento culturale del Governo coreano.

Nel 2008 Myung-Whun Chung è stato il primo direttore d’orchestra nominato Ambasciatore di buona volontà per il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF).

Prezzi: da 110 a 20 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

ANNA NETREBKO È TOSCA ALL’OPERA DI ROMA

Dal 1° al 6 marzo con la direzione di Daniel Oren, Yusif Eyvazov come Cavaradossi

e Amartuvshin Enkbath nei panni di Scarpia

Yolanda Auyanet, Luciano Ganci e Gabriele Viviani sono invece impegnati

nelle repliche del 2 e del 5 marzo

Al Costanzi anche ‘Tosca 125. Oltre la scena’, una mostra che esplora la genesi del

capolavoro di Puccini realizzata in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi

Dopo aver festeggiato alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella i 125 anni dalla sua prima rappresentazione assoluta lo scorso 14 gennaio, Tosca, il più romano dei capolavori di Giacomo Puccini torna all’Opera di Roma dal 1° al 6 marzo 2025 con una straordinaria protagonista: Anna Netrebko. Accanto a lei sono impegnati Yusif Eyvazov come Cavaradossi e Amartuvshin Enkbath che canta Scarpia. Nelle repliche del 2 e del 5 marzo i rispettivi ruoli sono invece incarnati da Yolanda AuyanetLuciano Ganci e Gabriele Viviani. Sul podio è impegnato Daniel Oren.

Completano il cast Gabriele Sagona come Cesare Angelotti, Domenico Colaianni nella parte del Sagrestano e Saverio Fiore come Spoletta. 

Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma. Con la partecipazione della Scuola di Canto CoraleLa prima di sabato 1° marzo, ore 20.00, è trasmessa in diretta su Radio3 Rai.

Lo spettacolo è proposto nella versione scenica della prima rappresentazione assoluta, ricostruita dalla fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi nel 2015 a partire dagli originali bozzetti e, da allora, in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi. Le scene e i costumi di Tosca, disegnati da Adolf Hohenstein, sono stati ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi Anna Biagiotti. Luci di Vinicio Cheli. Ospitata anche in Spagna, Israele e Giappone, questa produzione di Tosca ricostruisce per lo spettatore odierno la Roma vissuta dal compositore lucchese. «Non ho mai smesso di ammirare la sottigliezza e la cura dei particolari con cui Puccini crea i suoi scenari – dice Alessandro Talevi – e il modo in cui richiedono costantemente un’indagine psicologica profonda da parte di cantanti e regista». Le vedute dell’alba romana dalla terrazza di Castel Sant’Angelo, gli interni dorati di Sant’Andrea della Valle, i rintocchi del Mattutino che Giacomo Puccini aspettava di cogliere all’alba per annotare l’intonazione corretta da inserire in partitura. Seguendo le originali volontà pucciniane, l’allestimento punta a far rivivere al pubblico l’opera così come Puccini la vide per la prima volta.

In occasione del 125° anniversario della prima assoluta di Tosca, per esplorarne e approfondirne la genesi, l’Opera di Roma allestisce la mostra ‘Tosca 125. Oltre la scena’, con preziosi documenti, bozzetti, fotografie, manufatti e costumi provenienti dall’Archivio Storico Ricordi e dalle proprie collezioni. Un coinvolgente percorso espositivo in sette tappe, che svela le origini di Tosca nell’omonimo dramma di Victorien Sardou ammirato da Puccini; racconta aspetti poco noti del lavoro del compositore, del suo editore e dei suoi librettisti; illustra come vennero concepite scene, costumi e attrezzeria dell’originario allestimento di Adolf Hohenstein; e narra attraverso contributi audiovisivi in che modo il Teatro dell’Opera di Roma abbia ridato vita, nei propri laboratori e sul proprio palcoscenico, alla prima Tosca. ‘Tosca 125’ è curata da Giuliano Danieli, Maria Pia Ferraris, Pierluigi Ledda e Alessandra Malusardi, ed è frutto della collaborazione istituzionale tra Teatro dell’Opera di Roma e Archivio Storico Ricordi, con l’apporto di LeviDigiLab – Fondazione Ugo e Olga Levi per i contenuti audiovisivi. Sarà fruibile gratuitamente prima e durante gli intervalli degli spettacoli, e nel corso delle visite guidate, nella sala-museo al terzo piano del Teatro Costanzi, per l’occasione rinnovata in uno spazio moderno, immersivo e dinamico, che in futuro ospiterà altre esposizioni in dialogo con la programmazione artistica del Teatro.

Il capolavoro di Puccini sarà ripreso nella versione della prima assoluta anche in un ulteriore periodo della Stagione in corso, dal 9 al 13 maggio 2025.

A dirigere in questa occasione è James Conlon.

Protagonisti Anna Pirozzi nel ruolo di Tosca, Luciano Ganci in quello di Cavaradossi e Claudio Sgura come Scarpia.

Info: https://www.operaroma.it/

Biglietti in vendita al botteghino e sul sito https://www.operaroma.it/spettacoli/tosca2marzo/

TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

VOLTI DEL POTERE | STAGIONE 2024/25 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Tosca

Musica Giacomo Puccini

Melodramma in tre atti

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Tratto dal dramma omonimo di Victorien Sardou

DIRETTORE Daniel Oren

REGIA Alessandro Talevi

Maestro del Coro Ciro Visco

Scene Adolf Hohenstein

Ricostruite da Carlo Savi

Costumi Adolf Hohenstein

Ricostruiti da Anna Biagiotti

Luci Vinicio Cheli

PERSONAGGI e INTERPRETI

Floria Tosca Anna Netrebko

Mario Cavaradossi Yusif Eyvazov

Barone Scarpia Amartuvshin Enkbath

Cesare Angelotti Gabriele Sagona

Sagrestano Domenico Colaianni

Spoletta Saverio Fiore

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma

Allestimento Teatro dell’Opera di Roma

Ricostruzione dell’allestimento storico del 1900

PRIMA RAPPRESENTAZIONE

sabato 1° marzo, ore 20.00 in diretta su Radio3 Rai

REPLICHE

domenica 2 marzo, ore 16.30

martedì 4 marzo, ore 20.00

mercoledì 5 marzo, ore 20.00

giovedì 6 marzo, ore 20.00

IL TCBO VOLA PER LA PRIMA VOLTA A HONG KONG

L’Orchestra della fondazione lirico-sinfonica felsinea, guidata da Donato Renzetti, inaugura l’Hong Kong Arts Festival

La tournée vede in programma due concerti al Cultural Centre, con le voci di Cecilia Molinari e Simone Alberghini

Venerdì 28 febbraio e sabato 1° marzo 2025

La lirica italiana arriva a Hong Kong sulle note dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Donato Renzetti, insieme alle voci del mezzosoprano Cecilia Molinari e, diversamente da quanto già annunciato, del basso-baritono Simone Alberghini. Per la prima volta la fondazione lirico-sinfonica felsinea è protagonista nella “città più verticale del mondo” con due concerti impaginati in modo differente, in programma venerdì 28 febbraio alle 20.00 e sabato 1° marzo alla stessa ora alla Concert Hall del Cultural Centre, aprendo la 53esima edizione dell’Hong Kong Arts Festival.

Il primo appuntamento del 28 febbraio – che in parte ricalca il concerto inaugurale della Stagione Sinfonica 2025 dello scorso 12 gennaio all’Auditorium Manzoni – si concentra su pagine dalle opere di Gioachino Rossini: dalla Gazza ladra vengono proposte l’Ouverture e l’aria di Fernando “Accusata di furto!”, interpretata da Alberghini, artista che dalla vittoria del Concorso Operalia nel 1994 ha calcato palcoscenici prestigiosi come quello della Royal Opera House di Londra e del Metropolitan di New York, ha cantato con compagini come la Staatskapelle di Dresda e la Gewandhausorchester di Lipsia, ed è stato ospite frequente del Rossini Opera Festival e del Teatro Comunale di Bologna. Da Semiramide si ascoltano, sempre con la voce del basso-baritono bolognese, l’aria di Assur “Deh ti ferma… Ti placa… Perdona…” tratta dalla scena della pazzia, e il duetto tra Assur e Semiramide “Se la vita ancor t’è cara”, insieme a Molinari. Tra le voci belcantiste più promettenti del panorama lirico odierno, già sul palco del Festival di Salisburgo, del Teatro alla Scala e della Staatsoper di Vienna, il mezzosoprano di Riva del Garda canta anche l’aria di Desdemona “Assisa ai piè d’un salice” da Otello e la cavatina nella parte en travesti di Edoardo “Piange il mio ciglio, è vero” da Matilde di Shabran.

Direttore emerito del Teatro Carlo Felice di Genova, già Direttore musicale del Macerata Opera Festival e della Filarmonica Rossini di Pesaro, Renzetti completa questa prima serata a Hong Kong con l’esecuzione della Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 detta “Italiana” di Felix Mendelssohn, e con il suo caratteristico Saltarello del Finale, lavoro scaturito dal viaggio da Venezia a Roma che il compositore tedesco – all’epoca ventunenne – fece in Italia tra il 1830 e il 1831 sulla scia dei connazionali Goethe e Heine.

Rossini è protagonista anche del secondo appuntamento ancora con l’Ouverture dalla Gazza ladra,cui si aggiungono La danza “Già la luna è in mezzo al mare” dalle Soirées musicales e l’aria di Rosina “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia, entrambe interpretate da Cecilia Molinari, impegnata poi con Simone Alberghini nel duetto tra Figaro e Rosina “Dunque io son… tu non m’inganni?” sempre dal Barbiere di Siviglia. Alberghini canta, inoltre, l’aria di Gianni Schicchi “Era uguale la voce” dall’opera omonima di Giacomo Puccini e l’aria di Enrico “Mesci, mesci e sperda il vento” dalla farsa Il campanello di Gaetano Donizetti. Questo concerto del 1° marzo è dedicato alle famiglie, che possono ascoltare anche – sotto la bacchetta di Renzetti – celebri pagine orchestrali di Maurice Ravel come la suite Ma Mère l’Oye (Mamma oca), cinque pezzi infantili ispirati alle fiabe più amate, tra cui La bella addormentata nel boscoPollicino e La bella e la bestia,la lenta danza cinquecentesca Pavane pour une infante défunte, il cui titolo rimanda all’idea di descrivere “una pavana che una piccola principessa (una infanta) può aver ballato in tempi passati presso la corte spagnola”, e la suite Le tombeau de Couperin, omaggio al noto compositore e all’intera musica francese del XVIII secolo, nella quale ogni pezzo è dedicato da Ravel a un amico scomparso nella Grande Guerra.

Questi tre capolavori di Ravel accostati alla Sinfonia “Italiana” di Mendelssohn saranno, poi, al centro del concerto della Stagione Sinfonica del TCBO diretto sempre da Renzetti giovedì 6 marzo alle 20.30 all’Auditorium Manzoni.

«Siamo orgogliosi di tornare in Oriente e per la prima volta a Hong Kong con la nostra Orchestra diretta da Donato Renzetti – dice il Sovrintendente Fulvio Macciardi – proponendo pagine dal repertorio operistico italiano con due apprezzati interpreti del belcanto come Cecilia Molinari e Simone Alberghini. Bologna e il canto lirico – riconosciuti dall’UNESCO rispettivamente Città della Musica e Patrimonio Immateriale dell’Umanità – sono nuovamente un ponte culturale, segnando un passo importante nel legame tra le due realtà».

TOURNÉE A HONG KONG 2025

Hong Kong Arts Festival

Cultural Centre, Concert Hall

Direttore Donato Renzetti

Mezzosoprano Cecilia Molinari

Basso-baritono Simone Alberghini

Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Primo concerto, 28 febbraio 2025

G. Rossini, Ouverture da La gazza ladra

Felix Mendelssohn, Sinfonia n. 4 in la maggiore, op. 90 “Italiana”

G. Rossini, Aria di Edoardo “Piange il mio ciglio, è vero” da Matilde di Shabran

G. Rossini, Aria di Assur “Deh ti ferma… Ti placa… Perdona” da Semiramide

G. Rossini, Aria di Desdemona “Assisa ai piè d’un salice” da Otello

G. Rossini, Aria di Fernando “Accusata di furto!” da La gazza ladra

G. Rossini, Duetto di Assur e Semiramide “Se la vita ancor t’è cara” da Semiramide

Secondo concerto, 1° marzo 2025

Maurice Ravel, Pavane pour une infante défunte

Maurice Ravel, Le tombeau de Couperin

Maurice Ravel, Ma Mère l’Oye

G. Rossini, Ouverture da La gazza ladra

G. Puccini, Aria di Gianni Schicchi “Era uguale la voce” da Gianni Schicchi

G. Rossini, Aria di Rosina “Una voce poco fa” da Il barbiere di Siviglia

G. Donizetti, Aria di Enrico “Mesci, mesci e sperda il vento” da Il campanello

G. Rossini, La danza “Già la luna è in mezzo al mare” dalle Soirées musicales

G. Rossini, Duetto di Figaro e Rosina “Dunque io son… Tu non m’inganni?” da Il barbiere di Siviglia

MUSICHE DI RAVEL E STRAVINSKYPER IL CONCERTO DIRETTO DA GABRIELE FERRO AL TEATRO MASSIMO 

Sabato 1 marzo alle 20:30, torna sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo il direttore musicale onorario Gabriele Ferro, con un programma musicale che rende omaggio al compositore Maurice Ravel, a 150 anni esatti dalla nascita. Il concerto si conclude infatti con la sua composizione più nota in assoluto, il Boléro, col suo ritmo ostinato scandito dal tamburo, e gli strumenti che intervengono uno dopo l’altro ad esporre i due temi principali che per tutta la composizione si alternano, in modo affascinante e ossessivo. Composto nel 1928 come balletto, il Boléro si è affermato fin da subito anche in sala da concerto, diventando uno dei temi classici più conosciuti al mondo. “È il primo esempio di musica minimalista che verrà molto dopo con Philip Glass e altri negli anni ‘70 – dice Gabriele Ferro – Iniziato quasi per gioco, è diventato per l’ossessiva ripetizione dei temi ed il costante crescendo e ispessimento della strumentazione, un lavoro drammatico. Confermato dagli accordi finali che squarciano la composizione”.

Al Boléro sono accostati, nella prima parte del concerto, una composizione di Stravinsky dello stesso periodo (1930) ma di carattere totalmente diverso, cioè la Sinfonia di Salmi, per coro e orchestra, la più famosa tra le sue composizioni sacre. Tre salmi dalla Bibbia sono uniti in successione, in un percorso – dalla supplica al ringraziamento – che già nel testo dà ampio spazio a dettagli musicali, sapientemente sfruttati da Stravinsky. “Una musica che proviene dall’inconscio, primordiale, arcaico, profondo” – come afferma Gabriele Ferro

Orchestra e Coro del Teatro Massimo. Maestro del Coro Salvatore Punturo.

Sempre di Ravel, sarà eseguita un’altra composizione legata alla danza, la Suite n. 2 dal balletto Daphnis et Chloé, scritto nel 1912 per i Ballets russes di Diaghilev, che riporta invece al mondo spensierato della Belle époque: un mondo dove l’attrazione per la Grecia antica, con il riferimento al romanzo ellenistico, non è rivolto all’austera classicità del marmo bianco ma agli intensi colori pastello delle sensuali scene bucoliche. Un mondo della cultura francese che, come sottolinea il maestro Gabriele Ferro, “è già dadaista nella sua ricerca di libertà espressiva”.

Gabriele Ferro. Diplomato in pianoforte e composizione presso il Conservatorio di Santa Cecilia ha vinto nel 1970 il concorso RAI per giovani direttori d’orchestra. Ha diretto le orchestre RAI, di Santa Cecilia, della Scala di Milano, i Wiener Symphoniker, l’Orchestre de la Suisse Romande, l’Orchestre de Radio France, la BBC Symphony Orchestra, la Gewandhaus di Lipsia, l’Orchestre National de France. È stato direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, direttore principale dell’Orchestra Rai di Roma, Generalmusikdirektor dello Stuttgart Staatstheater, direttore musicale del San Carlo di Napoli e direttore principale (2001-2006) e dal 2014 al 2019 direttore musicale del Teatro Massimo di Palermo, del quale ora è direttore onorario a vita. Ha diretto in prima mondiale opere di Berio, Clementi, Maderna, Stockhausen, Ligeti, Nono. E ha collaborato con i più importanti teatri e festival (Fenice di Venezia, Scala di Milano, Opera di Roma, Comunale di Firenze, Bastille e Châtelet di Parigi, Muziektheater di Amsterdam, Grand Théâtre di Ginevra, Bayerische Staatsoper, Chicago Opera, San Francisco Opera, Los Angeles Opera, Opera di Tel Aviv, Deutsche Oper di Berlino, Teatro Real di Madrid, Covent Garden ROH di Londra, Wiener Festwochen, Rossini Opera Festival, Maggio Musicale Fiorentino e Biennale di Venezia). Per Elektra a Napoli ha ricevuto il premio Abbiati. È docente di Direzione alla Scuola di Musica di Fiesole e accademico di Santa Cecilia. Nel 2019 ha diretto Turandot per l’inaugurazione di stagione e Das Paradies und die Peri al Teatro Massimo, e Madama Butterfly al Teatro San Carlo di Napoli. Al Teatro Massimo nel 2021 ha diretto Dido and Aeneas, nel 2022 Prometeo con la regia e le installazioni video di Masbedo, nel 2023 Orfeo ed Euridice e nel 2024 Les pêcheurs de perles.

IL DEBUTTO DI GIULIO CILONA E STEFAN MILENKOVICH PER IL CONCERTO DI CARNEVALE DELL’ORCHESTRA RAI

Domenica 2 marzo alle 18, anche in live streaming su www.raicultura.it

Dall’Ouverture da Ruslan e Ljudmila di Mikhail Glinka al travolgente Can can dall’Orphée aux enfers di Jacques Offenbach, passando per una scelta di celebri momenti coreutici come la Danza delle oredalla Gioconda di Amilcare Ponchielli, restituita in immagini da Walt Disney con Fantasia, e la Danza Ritual del Fuego da El amor brujo di Manuel de Falla.

È il tradizionale “Concerto di Carnevale” dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, in programma domenica 2 marzo alle 18 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, trasmesso in live streaming sul portale di Rai Cultura e registrato da Radio3 che lo proporrà in differita.

Sul podio è impegnato il ventinovenne direttore d’orchestra belga-americano Giulio Cilona – al suo debutto con l’OSN Rai – attualmente Kapellmeister alla Deutsche Oper di Berlino, ruolo che ha ricoperto fin da giovanissimo. Con lui debutta anche il violinista serbo Stefan Milenkovich, che ha iniziato la sua carriera a soli dieci anni, suonando per il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan in un concerto di Natale ed è poi stato protagonista nelle sale da concerto più prestigiose, dalla Carnegie Hall di New a York alla Suntury Hall di Tokyo. Per la sua prima volta con la compagine Rai Milenkovich propone l’Introduzione e Tarantella op. 43 del virtuoso spagnolo Pablo de Sarasate. Segue l’Introduzione e Rondò capriccioso in la minore per violino e orchestra op. 28 che Camille Saint-Saëns scrisse proprio per Pablo de Sarasate. Eseguito per la prima volta nel 1867, il brano coniuga gli effetti del più acrobatico virtuosismo con una chiarezza di scrittura che pare quasi di stampo razionalista.

Il programma è completato da Erinnerung an Ernst, oder “Der Karneval in Venedig” di Johann Strauss padre e Mardi Gras dalla Mississippi suite di Ferde Grofé, in pieno spirito carnascialesco. Non mancano poi una celebre pagina operistica come la Sinfonia da La gazza ladra di Gioachino Rossini e la sognante Barcarolle da Les contes d’Hoffmann ancora di Offenbach.

I biglietti per il concerto, fuori abbonamento, sono proposti a 10 e 15 euro, e sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai oltre che presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino. Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.

FONDAZIONE ARENA OMAGGIA ŠOSTAKOVIČ A 50 ANNI DALLA SCOMPARSA

Ottanta professori dell’Orchestra areniana diretti dal maestro Dmitri Jurowski, con il violoncellista Ettore Pagano

ŠOSTAKOVIČ 50 Jurowski Pagano

 2° concerto

venerdì 28 febbraio ore 20.00

sabato 1° marzo ore 17.00

Teatro Filarmonico di Verona

Un omaggio al genio di Dmitrij Šostakovič (1906-1975), nel 50° della scomparsa. Venerdì 28 febbraio alle 20 e sabato 1° marzo alle 17, al Teatro Filarmonico, ottanta professori d’Orchestra di Fondazione Arena, diretti dall’eclettico maestro Dmitri Jurowski eseguiranno due capolavori, inediti a Verona: l’originale Secondo concerto per violoncello, dedicato all’amico Rostropovič, e l’ultima sinfonia, la misteriosa Quindicesima, che combina sogno, disillusione, squarci grotteschi e ricordi affidati a citazioni di Rossini, Glinka e Wagner. Solista d’eccezione Ettore Paganoenfant prodige del violoncello. Da Verona a Legnago. Domenica 2 marzo, alle ore 20.45, Fondazione Arena sarà al Teatro Salieri per la terza replica del concerto.

Sensibile, introverso, tormentato, Šostakovič si trovò a rappresentare nel mondo l’arte dell’Unione Sovietica, di cui, dietro il velo dell’apparente grandeur, seppe raccontare sconvolgimenti storici e inquietudini con sinfonie, opere, quartetti e composizioni in ogni genere, compresa la musica da film. 

Si può dire che a metà del XX secolo il grande erede del genere sinfonico fosse proprio il russo Šostakovič, stimato da colleghi di tutto il mondo, pubblicamente premiato dal regime sovietico e in realtà sorvegliato speciale anche in patria, costretto a ritirare le proprie opere dalla pubblicazione o dai palcoscenici se ritenute troppo ardite e non conformi. Quelli presentati nel fine settimana da Fondazione Arena, per la prima volta nella programmazione sinfonica del Teatro Filarmonico e del Teatro Salieri, sono due vertici della maturità, ormai già oltre il compromesso con la libertà creativa: il Secondo concerto per violoncello fu eseguito per il 60° compleanno dell’autore dal leggendario virtuoso Mstislav Rostropovič, dedicatario del lavoro e parte attiva nella stesura dell’avvincente parte solistica. Se è tradizionale la forma tripartita del brano, non lo è il contenuto, che a un cupo e meditabondo Largo iniziale fa seguire due diversi Allegretto collegati tra loro, che combinano efficaci invenzioni melodiche e timbriche, reminiscenze popolari e beffarda ironia tipica di Šostakovič. Protagonista dei tre concerti è il violoncellista romano Ettore Pagano, classe 2003, vincitore di numerosi concorsi internazionali e del X Concorso Internazionale “Antonio Salieri”, nel 2019. Pagano ha tenuto recital nelle sale più prestigiose d’Europa, Medio Oriente e Stati Uniti. Con lui ben ottanta professori d’Orchestra di Fondazione Arena, diretti dall’eclettico maestro Dmitri Jurowski, apprezzato interprete del repertorio di tardo-Ottocento e Novecento, esponente di una celebrata dinastia di musicisti, nonché amici e apostoli fra i massimi dell’opera di Šostakovič.

La seconda parte del programma è tutta per la Quindicesima sinfonia, l’ultima, che l’autore scrisse nel 1972 ormai malato e disilluso: un’amarezza che si mescola all’onnipresente ironia e alla tenerezza dei ricordi, con citazioni esplicite dal Guglielmo Tell rossiniano, dal ciclo del Ring wagneriano, da temi degli autori russi che l’avevano preceduto. Apparizioni post-moderne che trapuntano i quattro movimenti canonici della Sinfonia come una summa autobiografica e, tra sarcastico distacco e gesti ancora grandiosi, riecheggiano le sinfonie-mondo di Mahler, dove la dimensione epica e tragica convivono con quella quotidiana e triviale. Il tutto realizzato da un’orchestra ampia e dai colori iridescenti, summa della sapienza compositiva di Šostakovič.

Il programma ha una durata di 80 minuti circa, con un intervallo. È possibile acquistare nuovi carnet e biglietti singoli per ogni data del Teatro Filarmonico al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni concerto, alla Biglietteria stessa del Teatro Filarmonico in via Mutilati.

Per le iniziative di Arena Young, il mondo della scuola potrà accedere alla prima di venerdì 28 febbraio a tariffe agevolate.

La Stagione Sinfonica prosegue con 10 appuntamenti in abbonamento e 2 concerti straordinari, abbracciando oltre tre secoli di musica, importanti anniversari di grandi compositori tra cui anche Ravel, Salieri, Bartók, eseguiti da giovani di talento, solisti e direttori di prestigio internazionale.

Venerdì 28 febbraio ore 20.00 turno A

Sabato 1° marzo ore 17 turno B

Domenica 2 marzo, ore 20.45 – TEATRO SALIERI DI LEGNAGO

ŠOSTAKOVIČ 50 Jurowski Pagano

 2° concerto

Direttore Dmitri Jurowski

Violoncello Ettore Pagano

Orchestra di Fondazione Arena di Verona

Dmitrij Dmitrievič Šostakovič

(San Pietroburgo 1906 – Mosca 1975)

Concerto per violoncello e orchestra n. 2 in Sol maggiore, op. 126

Edizioni Casa Ricordi

I. Largo – II. Allegretto – III. Allegretto

Sinfonia n. 15 in La maggiore, op. 141

Edizioni DSCH Publishers rappresentate da Casa Ricordi

I. Allegretto – II. Adagio. Largo. Adagio. Largo – III. Allegretto – IV. Adagio. Allegretto. Adagio. Allegretto

Prime esecuzioni di Fondazione Arena di Verona al Teatro Filarmonico

In occasione dei 50 anni della morte del compositore

Tempi di spettacolo 80’ circa (più un intervallo)