Europa Galante in concerto al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per una serata nel segno di Johann Sebastian Bach

Considerata dalla stampa internazionale la “Ferrari” della musica barocca italiana, la formazione si esibirà in un programma dedicato ai Sei concerti Brandeburghesi

Appuntamento da non perdere, per gli appassionati di musica barocca e non solo, quello in programma mercoledì 5 marzo 2025 quando, alle ore 20.30, saliranno sul palcoscenico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, per un’unica data attesa in tutta la regione, l’ensemble Europa Galante e il suo direttore e fondatore, Fabio Biondi.

Tutto dedicato al capolavoro strumentale di Johann Sebastian Bach il programma della serata, che prevedrà l’esecuzione dei Sei concerti Brandeburghesi. Composte nel 1721, queste splendide partiture – intitolate a Cristiano Lodovico di Brandeburgo, da lì il loro titolo – hanno attraversato il tempo consegnando ai posteri alcuni fra i più fulgidi esempi della musica barocca. Il tempo ma anche lo spazio: una registrazione dei Concerti Brandeburghesi è infatti ancora in viaggio a bordo del Voyager, la sonda lanciata nel 1977 alla ricerca di segnali di vita nelle profondità dell’universo. 

Probabilmente mai eseguiti all’epoca di Bach, i Sei concerti Brandeburghesi vennero poi scoperti più di un secolo dopo e sono diventati un caposaldo del repertorio classico. Organizzati in forma di concerto con quattro o tre tempi, ogni brandeburghese vede protagonista uno o più strumenti solisti: flauti dolci, viole da braccio, clavicembalo, corni e pure un violino piccolo. 

Il trionfo del barocco, la preziosità dell’organico strumentale e l’eccezionale virtuosismo richiesto ai musicisti rendono queste partiture patrimonio dell’umanità, per l’occasione affidate a un ensemble riconosciuto fra i migliori al mondo, il più famoso e premiato in campo internazionale per quanto attiene alla musica antica. Nata nel 1989 dalla passione e dalla curiosità culturale e musicale del suo direttore, Fabio Biondi, Europa Galante è definita dalla stampa internazionale la “Ferrari” della musica barocca italiana ed è orchestra residente della Fondazione Teatro Due di Parma.

Frequenti e sempre apprezzate dal pubblico e dalla critica le sue esibizioni nei teatri e nelle sale da concerto più famose del mondo come, solo per citarne alcune, il Teatro alla Scala, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Suntory Hall di Tokyo, il Concertgebouw di Amsterdam, la Royal Albert Hall di Londra, il Musikverein di Vienna, il Lincoln Center di New York. Di incredibile successo anche le incisioni discografiche premiate con prestigiosi riconoscimenti – numerosi Diapason d’Oro e Choc du Monde de la Musique, svariati BBC editor’s choice, premi RTL e ben tre nomination per i Grammy Awards – e una presenza costante nei festival internazionali, a testimonianza di una qualità eccelsa di suono e interpretazione.

Info e biglietteria

La biglietteria del Teatro in via Trento 4 a Udine è aperta dal martedì al sabato (escluso festivi) dalle 16.00 alle 19.00 e a partire da 90 minuti prima di ogni spettacolo e concerto.

Infopoint in via Rialto 2/b a Udine attivo per la vendita di biglietti e abbonamenti dal martedì al venerdì (escluso festivi) dalle 10.00 alle 12.30.Acquisti online su vivaticket.it.

Per informazioni: tel. 0432 248418 (dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00). biglietteria@teatroudine.it  www.teatroudine.it

TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE

Via Trento, 4 – 33100 Udine

mercoledì 5 marzo 2025 ore 20:30

EUROPA GALANTE

FABIO BIONDI direttore

Johann Sebastian Bach 

Concerto brandeburghese n. 1 in Fa maggiore BWV 1046
Concerto brandeburghese n. 2 in Fa maggiore BWV 1047 
Concerto brandeburghese n. 3 in Sol maggiore BWV 1048
Concerto brandeburghese n. 4 in Sol maggiore BWV 1049                   
Concerto brandeburghese n. 5 in Re maggiore BWV 1050
Concerto brandeburghese n. 6 in Si bemolle maggiore BWV 1051 

Il Novecento in una soirée: omaggio a Serge Lifar, Roland Petit e William Forsythe

Teatro di San Carlo

Domenica 2 marzo, ore 17:00

Fino a giovedì 6 marzo

Tre straordinari coreografi del Novecento per ripercorrere, in una soirée, un secolo di danza: al Teatro di San Carlo è in scena un trittico dedicato a Serge Lifar, Roland Petit e William Forsythe. Impegnati Étoiles, Solisti e Corpo di Ballo del Lirico di Napoli, la cui direzione è affidata a Clotilde Vayer.

Il sipario si alzerà domenica 2 marzo,alle ore 17:00, con repliche fino a giovedì 6 marzo.

Il programma guida il pubblico in un viaggio che ripercorre l’evoluzione del linguaggio coreutico nel Novecento: si apre con Suite en blanc di Serge Lifar per proseguire con L’Arlésienne di Roland Petit. La soirée chiude con In the Middle, Somewhat Elevated di William Forsythe. L’esecuzione avverrà su musica registrata.

Serge Lifar viene omaggiato con il suo più vivo esempio di pura danza: Suite en Blanc, creata nel 1943, è una celebrazione del neoclassicismo in cui la purezza delle linee e l’eleganza accademica esaltano la tradizione francese attraverso una coreografia astratta sulla musica che Édouard Lalo compone per il balletto Namouna. Riprende la coreografia Charles Jude. Scene e costumi sono di Maurice Moulène.

Il genio di Roland Petit rivive attraverso una delle sue opere più struggenti, L’Arlésienne, ideata nel 1974, la cui coreografia è ripresa da Luigi Bonino.

Le scene di René Allio si uniscono ai costumi di Christine Laurent. Le luci sono di Jean-Michel Desiré. È il dramma di un amore che converge drammaticamente verso la morte: Frédéri e Vivette sono i protagonisti dell’omonima piéce nata dalla penna di Alphonse Daudet e per cui Geoges Bizet realizza le musiche di scena. Incombe sui due promessi sposi il ricordo di una donna di Arles che Frédéri amò in passato: la sua ombra, sempre più cupa, offusca e logora la mente del giovane fino a condurlo al suicidio.

Con In the Middle, Somewhat Elevated, creato nel 1987 su commissione di Rudolf Nureyev per l’Opéra di Parigi, William Forsythe spinge i limiti del linguaggio classico con dinamiche estreme, scomposizioni del movimento e un uso innovativo dello spazio, amplificato dalla colonna sonora elettronica di Thom Willems. Kathryn Bennetts riprende la coreografia di quest’opera iconica del balletto contemporaneo.

“Città Metropolitana della Musica”, unprogettoin partnership tra la Fondazione Teatro di San Carlo e la Città Metropolitana di Napoli, prosegue anche per questo appuntamento.

I cittadini della Città Metropolitana di Napoli avranno la possibilità di acquistare 400 posti a un prezzo speciale di 15 euro per gli spettacoli che si terranno martedì 4 marzo (200 posti) e mercoledì 5 marzo 2025 (200 posti) alle ore 20:00.

La promozione è valida fino a esaurimento disponibilità.

STEFANO BOLLANI IN CONCERTO AL TEATRO MASSIMO DI PALERMO

Due serate di pura improvvisazione e virtuosismo pianistico il 3 e 4 marzo 2025, ore 21:00

Il Teatro Massimo di Palermo si prepara ad accogliere Stefano Bollani, uno dei pianisti più talentuosi ed eclettici del panorama musicale italiano, che si esibirà lunedì 3 e martedì 4 marzo alle ore 21:00 in due concerti della sua nuova tournée Piano Solo Tour. Jazzista di prima grandezza, e grande performer, Bollani è amato per la sua straordinaria capacità di improvvisazione e per la sua versatilità musicale. Sul palco del Teatro Massimo porterà un repertorio che spazia dalla musica classica al jazz, dal pop ai ritmi sudamericani, in un viaggio musicale senza confini. La scaletta del concerto prenderà forma in tempo reale, guidata dalle suggestioni del pubblico e dalla creatività dell’artista.”Il ‘Piano Solo Tour’ è un’esperienza di libertà e di condivisione” – dice Bollani – “Ogni concerto è un’avventura, un dialogo con il pubblico, in cui la musica nasce e si trasforma in un flusso continuo di emozioni”. 
 

Stefano Bollani (Milano, 1972) all’età di sei anni comincia a studiare pianoforte ed esordisce professionalmente a quindici anni. La sua musica è un enorme gioco da re-inventare, da solo o con i partners più diversi, cercando stimoli nella musica del passato e del presente, improvvisando a fianco di grandi artisti come il suo nobile mentore Enrico Rava, Chick Corea, Richard Galliano, Bill Frisell, Lee Konitz, Paul Motian, Pat Metheny, incidendo per le etichette di jazz più prestigiose quali ECM, Label Bleu e ACT records. Collabora con orchestre sinfoniche come la Gewandhaus di Leipzig, la Scala di Milano e l’Orchestre National de Paris suonando musiche dei suoi prediletti Gershwin, Ravel e Poulenc con direttori come Riccardo Chailly, Krjstian Jarvi, Daniel Harding, Zubin Mehta, Anthony Pappano. Ha un forte legame con il Brasile. Ha registrato due dischi a Rio de Janeiro (Carioca, 2007, e Que bom, 2018) e ha avuto modo di collaborare con molti artisti brasiliani tra cui Hamilton de Holanda, Caetano Veloso e Chico Buarque. Scrive libri (tra cui il romanzo La sindrome di Brontolo) o inventa spettacoli teatrali come Primo Piano, con la Banda Osiris o La regina dada, scritto e interpretato insieme a sua moglie Valentina Cenni. In radio, insieme a David Riondino, ha dato vita al Dottor Djembè, onnisciente musicologo che ha sparso semi di ironia e sarcasmo per svariati anni dai microfoni di RadioRai3. In tv, dopo l’ esperienza alla corte del grande Renzo Arbore, ha condotto programmi-jam session di parole e musica (Sostiene Bollani su Rai3 e L’ importante è avere un piano su Rai1). Dal 2021, su Rai3, conduce insieme a Valentina Cenni Via dei matti numero zero, una striscia quotidiana pre-serale dedicata alla musica giunta alla quarta edizione. Al festival del cinema di Venezia 2022 è stato insignito del prestigioso premio della critica Soundtrack Stars Award per la sua attività di compositore per i film, premiata anche con un Nastro d’argento nel 2021 (per Carosello Carosone) e con il David di Donatello nel 2023 (per Il pataffio).

I concerti sono organizzati in collaborazione con Angeli Musicanti Fest e Ponderosa https://ponderosa.it/

Biglietti (da 15 a 60 euro) in vendita al Teatro Massimo e sul sito di Ticketone.
Infowww.teatromassimo.it/event/stefano-bollani-piano-solo-tour/;

Il trionfo dell’onore di Alessandro Scarlatti per la prima volta a Venezia per i trecento anni dalla morte del compositore siciliano

La Fenice celebra i trecento anni dalla morte di Alessandro Scarlatti con la messinscena di un titolo del palermitano finora mai rappresentato a Venezia, Il trionfo dell’onore: un capolavoro di comicità, che sarà proposto in un nuovo allestimento con la regia di Stefano Vizioli, le scene e i costumi di Ugo Nespolo – con i costumi realizzati da Carlos Tieppo – e il light design di Nevio Cavina. La partitura, frutto dell’accurato lavoro di revisione effettuato da Aaron Carpenè sul manoscritto originale, sarà diretta da uno specialista di questo repertorio quale è Enrico Onofri, che sarà alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice. Cinque le repliche al Teatro Malibran, nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2024-2025, il 7, 9, 11, 13 e 15 marzo 2025.

Commedia in tre atti di Francesco Antonio Tullio, Il trionfo dell’onore debuttò in prima assoluta al Teatro dei Fiorentini di Napoli il 26 novembre 1718. Capolavoro di comicità – ed è l’unico titolo appartenente a questo genere a firma del compositore siciliano –, si ispira vagamente alla figura di Don Giovanni, che rivive nel personaggio del giovane dissoluto Riccardo Albenori, interpretato da un soprano en travesti. L’opera riveste una grande importanza dal punto di vista storico-musicale perché pose le basi per un nuovo modello di opera buffa: con una struttura drammaturgica e musicale coerente e con la preferenza della lingua italiana sul napoletano si può affermare che anticipò Pergolesi e gli altri esponenti della scuola napoletana.

Il trionfo dell’onore è l’unica commedia per musica in un vastissimo catalogo di opere teatrali di Alessandro Scarlatti. Sin dal suo debutto fu un successo, anche se poi, come spesso succede, cadde nell’oblio e venne recuperata soltanto nella prima metà del Novecento. «Rispetto ad altre opere di Scarlatti – spiega il direttore d’orchestra Enrico Onofri – pare proiettarsi verso un’altra dimensione, e non è improbabile che abbia fatto da modello nel successivo sviluppo dell’opera buffa. Tra gli elementi peculiari vi sono ad esempio i recitativi, che pur profumando ancora di Seicento, in certe formule sono già rivolti al recitativo propriamente settecentesco che ci è più familiare; o alcune delle arie, in cui le linee frammentarie affidate alle voci non impediscono però al canto di dispiegarsi, e con grande espressione: l’effetto di questa tensione fa sì che ogni singola aria di questo genere rimanga impressa quanto quelle dalle melodie più accattivanti».

«Il protagonista Riccardo Albenori è un seduttore impenitente – commenta il regista Stefano Vizioli –, un seduttore che per di più confessa nelle sue affermazioni di filosofia un po’ spicciola il suo desiderio bulimico di sedurre e abbandonare. Per lui l’amore è frode, inganno, tradimento, artificio. In un’aria, che ricorda quella celebre di Dandini nella Cenerentola («Come un’ape ne’ giorni di aprile»), Riccardo si paragona a un’ape che va da un fiore all’altro. I riferimenti a questa sua volubilità sono ben descritti sia nei recitativi che nelle arie del cristallino libretto di Francesco Antonio Tullio. Questa figura di seduttore richiama certamente don Giovanni, come quella che l’accompagna, il fanfarone capitano Rodimarte Bombarda, potrebbe essere accostata a Leporello. Ma i due sono più che altro ‘compagni di merende’ e hanno per moltissimi aspetti caratteristiche borderline:c’è sicuramente un aspetto caratteriale incontrollato, legato alla sensualità, all’appagamento immediato e direi al collezionismo, molto affine a don Giovanni. Ma Il trionfo dell’onore, con le avventure goderecce del nostro Riccardo, non ha i vapori sulfurei del capolavoro di Mozart; non c’è la metafisica presenza della giustizia divina e soprattutto non ci sono né un tentativo di stupro né un omicidio, i due sconvolgenti accadimenti che aprono il Don Giovanni. C’è invece un duello riparatore, nel quale Riccardo viene ferito dal rivale Erminio, e ciò induce il protagonista a pensare che in futuro sarà meglio comportarsi bene per evitare pericolose conseguenze. Questo finale piuttosto accomodante lascia aperti moltissimi punti di domanda, un po’ come nel caso di Così fan tutte: quando opere così, dopo inauditi sconvolgimenti emotivi, finiscono con un’invocazione a volersi tutti bene come se nulla fosse successo, il sipario si chiude con molti più dubbi di quanti se ne avessero all’inizio».

Il cast del nuovo allestimento del Trionfo dell’onore comprende interpreti di riferimento per questo repertorio: Dave Monaco canterà nel ruolo di Flaminio Castravacca; Luca Cervoni in quello di Cornelia Buffacci; Rosa Bove in quello di Leonora Dorini; Francesca Lombardi Mazzulli sarà Doralice Rossetti; Giulia Bolcato, Riccardo Albenori; Raffaele Pe, Erminio Dorini; Giuseppina Bridelli, Rosina Caruccia; Tommaso Barea, il capitano Rodimarte Bombarda.

            Ecco il dettaglio delle recite al Teatro Malibran, con orari e turni di abbonamento: venerdì 7 marzo 2025 ore 19.00 (turno A); domenica 9 marzo ore 15.30 (turno B); martedì 11 marzo ore 19.00 (turno D); giovedì 13 marzo ore 19.00 (turno E); sabato 15 marzo ore 15.30 (turno C). La prima di venerdì 7 marzo 2025 sarà trasmessa in differita da Rai Radio3.