Grande successo in Cina per i Professori d’Orchestra del Teatro di San Carlo con il Jazzphony Sextet
Ha riscosso straordinario successo la tournée in Cina dei Professori d’Orchestra del Teatro di San Carlo, che ha visto protagonista il Jazzphony Sextet in due concerti: mercoledì 16 aprile alle 19:30 presso il Grand Theatre di Hangzhou, nell’ambito del Festival Musicale di Primavera di Hangzhou 2025, e oggi venerdì 18 aprile alle 19:00 presso l’Auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino.
Impegnati Pasquale Bardaro al vibrafono con Salvo Lombardo e Giovanna Maggio ai violini, Pietro Lopopolo alla viola, Silvano Fusco al violoncello e Giovanni Giugliano al contrabbasso.
Una esperienza musicale innovativa, in cui sonorità d’avanguardia hanno donato nuova, inedita linfa alle linee melodiche tradizionali. La performance si è arricchita di una singolare complicità scenica prevedendo anche un’interazione giocosa con il pubblico.
Il progetto Jazzphony Sextet nasce nel 2024 dallo stesso Pasquale Bardaro: il percussionista ha composto e arrangiato otto brani musicali ispirati alle più celebri arie d’opera di Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, coniugando i temi della tradizione operistica italiana al linguaggio proprio del jazz. Il concerto ha debuttato, poi, al Lirico di Napoli nel giugno dello stesso anno con il titolo “Omaggio alla Lirica”, nell’ambito della Stagione di Musica da Camera.
Nel programma, la “Traviata” di Verdi viene dunque ripresa attraverso “Amami Alfredo” e “Libiamo ne’ lieti calici” che, negli arrangiamenti di Bardaro, diventano “Love me now” e “Cheers”. E ancora del compositore di Busseto, “Brown’s dance” si ispira alla “Danza dei piccoli schiavi mori” da “Aida”, mentre “Woman” a “La donna è mobile” dal “Rigoletto”. Tre, invece, le proposte che omaggiano Giacomo Puccini: “The bright stars” si ispira a “E lucevan le stelle” da “Tosca”, “Come on let’s go” all’intermezzo da “Manon Lescaut” e “My name is” a “Mi chiamano Mimì” da “La bohème”. In chiusura “Rossiniana”, una composizione in cui si mescolano “La calunnia è un venticello” da “Il barbiere di Siviglia” e la “Cavatina” da “La Cenerentola”.