La bohème, al Teatro Carlo Felice di Genova dal 12 aprile, in occasione delle celebrazioni per il centenario di Puccini.

La Stagione Lirica dell’Opera Carlo Felice Genova prosegue con il settimo titolo in cartellone: La bohème, opera in quattro quadri di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger, sarà in scena da venerdì 12 aprile alle ore 20.00. L’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova viene ripreso in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del compositore.

La direzione è affidata a Francesco Ivan Ciampa, per la regia di Augusto Fornari, le scene e i costumi di Francesco Musante, e le luci di Luciano Novelli.

Orchestra, coro, coro di voci bianche e tecnici dell’Opera Carlo Felice.

Maestro del coro Claudio Marino Moretti, Maestro del coro di voci bianche Gino Tanasini.

La bohème sarà in replica sabato 13 aprile alle ore 15.00, domenica 14 aprile alle ore 15.00, venerdì 19 aprile alle ore 20.00, sabato 20 aprile alle ore 20.00 e domenica 21 aprile alle ore 15.00.

A dar vita ai protagonisti: Anastasia Bartoli / Serena Gamberoni (Mimì), Galeano Salas / Alessandro Scotto di Luzio (Rodolfo), Alessio Arduini / Leon Kim (Marcello), Benedetta Torre / Maria Novella Malfatti  (Musetta), Gabriele Sagona / Luca Dall’Amico (Colline), Pablo Ruiz / Fernando Cisneros (Schaunard), Claudio Ottino (Benoît), Matteo Peirone (Alcindoro) Giampiero De Paoli / Alberto Angeleri (Parpignol), Claudio Isoardi / Antonio Mannarino (Un venditore ambulante), Franco Rios Castro (Sergente), Loris Purpura (Doganiere).

La genesi della Bohème nasce quasi come una sfida tra due tra i più acclamati operisti di fine Ottocento: Ruggero Leoncavallo e Giacomo Puccini. Entrambi volevano scrivere un’opera tratta dal romanzo Scene della vita di Bohème, di Henri Murger, finalmente libero dai diritti d’autore. Il lavoro di Puccini venne rappresentato il primo febbraio del 1896 al Teatro Regio di Torino, e dato l’enorme successo raggiunto sin da subito, l’opera di Leoncavallo venne presto dimenticata. Puccini si avvalse dei librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, che strutturarono l’opera in quattro quadri. La storia è ambientata negli anni Trenta dell’Ottocento a Parigi, dove un gruppo di artisti bohemiens (Rodolfo, Marcello, Colline e Schaunard) vive cercando di sbarcare il lunario. Gli innamorati Rodolfo e Mimì vivono un idillio destinato a finire troppo presto e tragicamente, ma la bellezza del loro incontro risiede proprio nella spontaneità e nella semplicità che li accomuna. È quindi in una dimensione sospesa tra spensieratezza e disillusione che prende forma la drammaturgia della Bohème.

Francesco Ivan Ciampa commenta: «La semplice definizione di capolavoro non basta per trasmettere la genialità di Puccini. E non solo in quest’opera, ma in tutto il suo straordinario percorso artistico. Quest’anno tutto il mondo celebra questo Genio italiano a 100 anni dalla sua scomparsa, ma non dimentichiamo una cosa: lui ha celebrato tutti noi per l’intera sua vita. Ci ha raccontati, ci ha dipinti in palcoscenico, ha colto le corde più intime delle nostre anime e le ha sublimate con la musica. Celebrare veramente Puccini non è solo eseguire le sue opere, ma ricordarsi di vivere la vita, emozionarsi, amare».

La regia di Augusto Fornari esplora la drammaturgia pucciniana attraverso una chiave di lettura originale: «È per gioco che mi sono avvicinato all’opera lirica ed è per uno strano gioco di incastri che dal teatro di prosa mi sono trovato a dirigere La bohème. Ed è con stupore che m’è parso di ritrovare nei meccanismi drammatici del capolavoro pucciniano il “Gioco” come elemento propulsore della storia. Il “Gioco” quello serio, con la G maiuscola, quello dei bambini, quello che va fino in fondo, che irride la fame, il freddo, la povertà, la ricchezza, la borghesia, gli schemi sociali, quello che vorrebbe sgambettare anche la morte. Rodolfo e compagnia non fanno altro che “prendersi gioco” di tutto con una leggerezza e una distanza, come fossero consapevoli di essere personaggi da romanzo, da opera lirica. E insieme a loro, gioca il gran burattinaio Puccini che, con grazia di sublime regista, gli fa conoscere l’amore subitaneo e fragile, li conduce nelle strade, nei caffè, che diventano parco giochi pieni di balocchi, frittelle e donne frivole. E gioca, Puccini, con le situazioni e sovrappone struggenti duetti d’amore a contrasti da opera buffa, quasi a voler ricordare a sé stesso e ai suoi protagonisti di non prendersi troppo sul serio».

Jessica Nicolini, coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria, dichiara: «Il nostro Teatro ricorda quest’anno, come fanno tutti i teatri dell’opera italiani, i cento anni dalla morte di Giacomo Puccini, uno degli artisti italiani in assoluto più amati del mondo. Quello che emerge ancora una volta nella Stagione Lirica 2023-2024 del Carlo Felice è che si tratta di una programmazione coraggiosa, con opere assolutamente innovative e non famose, con un’unica eccezione costituita da Puccini con Madama Butterfly a gennaio e oggi con La bohème. Due dei melodrammi più celebri in assoluto nel mondo. Oggi siamo qui pronti per celebrare una delle opere più amate del repertorio lirico mondiale, un capolavoro senza tempo, un’opera amatissima che ha attraversato i secoli, toccando i cuori di generazioni di spettatori in tutto il mondo. Ambientata nella Parigi bohémien della metà dell’Ottocento, questa storia di amore e di vita ci trasporta in un mondo fatto di passione, di gioia, dolore e soprattutto di profonda umanità. Un’opera che oltre a essere un inno all’amore puro è in grado ancora oggi di commuovere e meravigliare. La storia d’amore di Mimì e Rodolfo e le schermaglie amorose di Marcello e Musetta sono spettacolari momenti di vita che ispirano registi, scenografi e artisti da ormai 113 anni. La bohème  ci regalerà una serata indimenticabile, grazie a un cast eccezionale di artisti, alla maestria della direzione affidata a Francesco Ivan Ciampa, alla regia di Augusto Fornari,  ma anche alla bellezza delle scenografie e dei costumi realizzati da un grande artista genovese e pittore delle favole come Francesco Musante, che ha saputo conferire un nuovo e innovativo stile all’opera di Puccini, infondendo colore nei personaggi e nelle scene e restituendo quella spensieratezza propria dell’era bohemienne, come lui stesso ha detto. Una festa di colori e di bellezza con i bambini che ripropongono e doppiano, in controscena, i movimenti e i gesti dei sei interpreti principali. Un’occasione imperdibile non solo per gli appassionati di lirica, ma per tutti coloro che vorranno immergersi nell’intensità di un’opera unica e nella storia ricca di tradizione e innovazione dell’Opera Carlo Felice, che si conferma una delle gemme culturali di Genova e del panorama teatrale italiano. Siamo sicuri che sarà un successo».

Biografie

Francesco Ivan Ciampa si è diplomato in Direzione d’orchestra, Composizione e Strumentazione per banda presso il Conservatorio di Roma e perfezionato nelle più importanti Accademie e Scuole nazionali e internazionali. È stato assistente di Antonio Pappano e Daniel Oren. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il primo Premio Nazionale delle Arti edizione 2010/2011 e il primo premio assoluto del I Concorso Nazionale per Direzione d’orchestra dal M.I.U.R. È regolarmente invitato a dirigere presso i teatri più importanti del mondo come Covent Garden – Royal Opera House, Bayerische Staatsoper di Monaco, Deutsche Oper di Berlino, Arena di Verona, Staatsoper di Hamburg, Teatro di San Carlo, Teatro Regio di Parma, Teatro alla Fenice di Venezia, Teatro Regio di Torino e Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e molti altri. Affianca regolarmente i più grandi nomi della lirica internazionale: Leo Nucci con le acclamate produzioni di Macbeth e Simon Boccanegra a Piacenza; Diana Damrau a Parigi, Barcellona, Genova e Monaco.

Augusto Fornari si diploma al Laboratorio Teatrale di Esercitazioni Sceniche di Gigi Proietti e al Corso di Alto Perfezionamento per Attori del Teatro Argentina diretto da Luca Ronconi. Partecipa in seguito a diversi stage in recitazione e scrittura a Parigi e New York. Intraprende un’intensa attività come regista nel teatro di prosa, partecipando ad alcune produzioni anche come sceneggiatore e interprete. In ambito operistico, ha curato la regia di opere quali La bohème, La vedova allegra e Così fan tutte. In qualità di autore, ha scritto più di quaranta spettacoli spaziando dal cabaret, alla commedia, al dramma. Ha scritto il libretto della Ballata dell’amore disonesto, opera in versi su musica di Germano Mazzocchetti. Attivo anche nel mondo del cinema e della televisione, ha scritto e diretto La Casa di Famiglia, con Stefano Fresi, Lino Guanciale, Matilde Gioli, Libero De Rienzo, la sua opera prima come regista sul grande schermo, e ha scritto la sceneggiatura di Finché giudice non ci separi e Ritorno al presente, regia Toni Fornari e Andrea Maia, dove inoltre recita come attore protagonista. Si dedica anche  all’insegnamento, organizzando da molti anni stage a Napoli, Catania, Roma, Padova, Palermo. Insegna alla Golden Academy diretta da Laura Ruocco e al Laboratorio d’Arti Sceniche di Roma diretto Massimiliano Bruno.

Biglietti

I settore: 100,00 euro

II settore: 80,00 euro

III settore: 60,00 euro

IV settore: 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Carnevale in Fenice con La bohème di Giacomo Puccini

Nel pieno del periodo di carnevale, la Fenice riporta in scena uno dei suoi spettacoli più amati dal pubblico, La bohème di Giacomo Puccini. Il capolavoro pucciniano tornerà in scena nel Teatro di Campo San Fantin per celebrare i cento anni dalla morte del compositore toscano, nel fortunato allestimento firmato da Francesco Micheli per la regia, Edoardo Sanchi per le scene, Silvia Aymonino per i costumi e Fabio Barettin per il disegno luci.

Stefano Ranzani dirigerà l’Orchestra e al Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo preparato da Alfonso Caiani – e guiderà anche le voci bianche dei Piccoli Cantori Veneziani, istruite dal maestro Diana D’Alessio. Alla prima di venerdì 2 febbraio 2024 ore 19.00 – che sarà tra l’altro trasmessa in diretta su Rai Radio3 – seguiranno quattro recite: il 4, 6, 8 e 10 febbraio 2024.

Dopo l’affermazione ottenuta con Manon Lescaut (1893), il trentacinquenne Giacomo Puccini prese in considerazione come soggetto per la sua opera successiva le Scènes de la vie de bohème di Henri Murger, un romanzo d’appendice pubblicato a puntate più di quarant’anni prima nella rivista parigina «Le corsaire Satan», trasformato poi dallo stesso Murger e da Théodore Barrière in una pièce in cinque atti, rappresentata con successo nel 1849. La stesura del nuovo libretto per Puccini fu affidata dall’editore Giulio Ricordi ai letterati Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, un binomio artistico destinato ad affiancare il compositore lucchese per più di un decennio, fino a Tosca (1900) e Madama Butterfly (1904).

Rappresentata al Teatro Regio di Torino sotto la direzione del ventinovenne Arturo Toscanini l’1 febbraio 1896, La bohème fu accolta con perplessità dalla critica, ma incontrò nelle riprese un sempre crescente successo di pubblico, tanto da divenire una delle opere più popolari di tutti i tempi. Il libretto, un affresco in cui si alternano momenti di vivacità, di intimità, di rimpianto per il tempo trascorso, di tristezza dolorosa, prevede sei personaggi principali: un quartetto di giovani amici (il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard, il filosofo Colline) e due fanciulle (Mimì e Musetta), tutti ricchi di simpatia e di entusiasmo quanto poveri di quattrini. Il dramma si conclude con la morte per tisi di Mimì tra le braccia dell’amato Rodolfo dopo una separazione ricomposta in extremis; ma più che di una trama vera e propria si può parlare di un susseguirsi di situazioni liriche accomunate da un tema unitario, la celebrazione della giovinezza.

Di assoluto richiamo il cast di questa ripresa della Bohème, che comprende Celso Albelo (Rodolfo), Alessio Arduini (Marcello), Armando Gabba (Schaunard), Adolfo Corrado (Colline), Matteo Ferrara (Benoît, Alcindoro), Claudia Pavone (Mimì) e Mariam Battistelli (Musetta). Inoltre gli artisti del Coro Dionigi D’Ostuni e Massimo Squizzato si alterneranno nel ruolo di Parpignol, Alessandro Vannucci e Salvatore Benedetto in quello del venditore ambulante, Salvatore Giacalone e Giampaolo Baldin in quello del sergente dei doganieri, infine Emanuele Pedrini ed Enzo Borghetti in quello del doganiere.

L’opera sarà proposta con i sopratitoli in italiano e in inglese.

Cinque le recite in programma, con i seguenti turni di abbonamento: venerdì 2 febbraio 2024 ore 19.00 (turno A); domenica 4 febbraio ore 15.30 (turno B); martedì 6 febbraio ore 19.00 (turno D); giovedì 8 febbraio ore 19.0 (turno E); sabato 10 febbraio ore 15.30 (turno C).

Con la Turandot di Giacomo Puccini firmata da Vasily Barkhatov e diretta da Dan Ettinger il Teatro di San Carlo inaugura la Stagione 2023/2024 dedicata alle celebrazioni dei Centenari di Giacomo Puccini (1924-2024) e di Maria Callas (1923-2023)

 

 Protagonisti Sondra Radvanovsky, Yusif Eyvazov e Rosa Feola

Sabato 9 dicembre ore 20

Lo spettacolo sarà trasmesso da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15 e in diretta streaming sulla piattaforma Medici.tv

 Il Teatro di San Carlo inaugura la Stagione 2023/2024 con Turandot, ultimo capolavoro di Giacomo Puccini, compositore di cui nel 2024 ricorrono i 100 anni dalla morte.

Il sipario si alzerà sabato 9 dicembre 2023 sulla nuova produzione per la regia di Vasily Barkhatov, al suo debutto al San Carlo.

Barkhatov, nato a Mosca nel 1983, è tra i registi più richiesti della sua generazione, tra le ultime produzioni operistiche che ha firmato si ricordano Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi alla Deutsche Oper Berlin e Le Grand Macabre di György Ligeti all’Opera di Francoforte.

“In questa produzione – dichiara il regista – desideravo preservare la bellezza del trionfo finale dell’amore che sembra un super Happy End, un concentrato di tutti i lieto-fine della storia dell’opera. Certo, non sappiamo quale fosse l’intenzione reale di Puccini, ma per me è molto rilevante che ci fosse un precedente, il lieto-fine a sorpresa della Fanciulla del West, quasi come un musical (o un futuro film hollywoodiano). Il mio secondo punto di partenza è stato attribuire un maggiore valore umano ai due protagonisti. Nel tempo infatti Calaf e Turandot si sono trasformati in nomi simbolici conosciuti da tutti, proprio come Romeo e Giulietta, Otello e Desdemona, ma di cui non conosciamo l’intima umanità. Volevo offrire più livelli, a loro e alla storia, con ulteriori sottotesti e contesti, ma allo stesso tempo conservare il carattere originario, la bellezza della fiaba”.

La direzione di Turandot è affidata al direttore musicale Dan Ettinger, alla sua prima inaugurazione sancarliana, sul podio alla testa di Orchestra e Coro del Lirico di Napoli.

“Lo sguardo curioso di Puccini – afferma Ettinger – va con questa sua ultima opera ben oltre Butterfly. In Turandot giunge all’estremo la voglia del compositore di sperimentare, la sua curiosità. Puccini sperimenta motivi, melodie, frammenti ritmici, ogni possibile via per portare il suo viaggio davvero oltre i limiti. Pensiamo all’orchestrazione, dove usa strumenti esclusivamente occidentali, ma che imitano quelli cinesi senza inserirne di autentici. Con mezzi del tutto tradizionali, raggiunge il suo scopo che è di “imitare” non copiare la realtà, con risultati artistici eccezionali. Da un lato l’uso dell’orchestra sembra davvero convenzionale, soprattutto nella situazione attuale delle grandi orchestre occidentali. Ma è l’uso che Puccini fa dell’orchestra, la sua orchestrazione, che è semplicemente geniale. È vero che inserisce un solo autentico strumento cinese, il gong, ma se guardiamo all’intera sezione delle percussioni, tutte rigorosamente occidentali, quel che riesce a creare con questi diversi strumenti non può che essere definito geniale”.

Le scene di questa nuova produzione del Teatro di San Carlo sono di Zinovy Margolin mentre firma i costumi Galya Solodovnikova, le luci sono di Alexander Sivaev.

Un cast internazionale vede in primo piano Sondra Radvanovsky, una delle grandi voci del nostro tempo, affrontare il ruolo della principessa Turandot con al suo fianco Yusif Eyvazov nei panni del principe Calaf e Rosa Feola in quelli di Liù.

In alternanza con il cast principale saranno invece impegnati nelle recite del 10, 13 e 16 dicembre, Oksana Dyka (Turandot), SeokJong Baek (Calaf), Amina Edris (Liù).

Nella compagnia di canto anche Alexander Tsymbalyuk (Timur), Nicola Martinucci (Altoum), Alessio Arduini (Ping), Gregory Bonfatti (Pang), Francesco Pittari (Pong), Sergio Vitale (Un mandarino).

Completano il cast Valeria Attianese (Prima ancella), Linda Airoldi (Seconda ancella), Vasco Maria Vagnoli (Il Principino di Persia). Maestro del Coro è Piero Monti.  Il Coro di voci bianche è guidato come sempre da Stefania Rinaldi.

Lo spettacolo è dedicato anche a Maria Callas nel centenario dalla nascita (1923 – 2023), che cantò per la prima volta al Teatro San Carlo nel 1949 proprio il ruolo di Turandot per tre rappresentazioni.

Opera in tre atti e cinque quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, Turandot mancava dalle scene sancarliane dal 2015 e andrà in scena nella versione con il finale di Franco Alfano.  Sette in tutto le recite, in programma dal 9 al 17 dicembre.

La serata del 9 dicembre sarà trasmessa da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15 e in diretta streaming sulla piattaforma Medici.tv.

Nei primi mesi del 2024 Turandot sarà diffusa anche nei cinema internazionali di Australia, Spagna e paesi di lingua spagnola oltre che sulla piattaforma SigmArt.

Teatro di San Carlo

sabato 9 dicembre 2023, ore 20

INAUGURAZIONE

Giacomo Puccini
TURANDOT

dramma lirico in tre atti e cinque quadri

Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi

Direttore | Dan Ettinger
Regia | Vasily Barkhatov
Scene | Zinovy Margolin
Costumi | Galya Solodovnikova
Luci | Alexander Sivaev ♭

Interpreti
La Principessa Turandot | Sondra Radvanovsky (9, 12, 15, 17) / Oksana Dyka (10, 13, 16)

L’Imperatore Altoum | Nicola Martinucci

Timur | Alexander Tsymbalyuk

Calaf | Yusif Eyvazov (9, 12, 15, 17) / Seokjong Baek  (10, 13, 16)

Liù | Rosa Feola (9, 12, 15, 17) / Amina Edris  (10, 13, 16)

Ping | Alessio Arduini

Pang | Gregory Bonfatti

Pong | Francesco Pittari

Un Mandarino | Sergio Vitale

Prima ancella | Valeria Attianese 

Seconda ancella | Linda Airoldi 

Il Principino di Persia | Vasco Maria Vagnoli 

  debutto al Teatro di San Carlo ♮ Artista del Coro

Orchestra e Coro e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro | Piero Monti

Maestro del Coro di Voci Bianche | Stefania Rinaldi 

Nuova produzione del Teatro di San Carlo

Teatro di San Carlo
sabato 9 dicembre 2023, ore 20 – domenica 10 dicembre 2023, ore 17

martedì 12 dicembre 2023, ore 20 – mercoledì 13 dicembre 2023, ore 20

venerdì 15 dicembre 2023, ore 20 – sabato 16 dicembre 2023, ore 20

domenica 17 dicembre 2023, ore 17

Con la Turandot di Giacomo Puccini firmata da Vasily Barkhatov e diretta da Dan Ettinger  il Teatro di San Carlo inaugura la Stagione 2023 – 2024 e apre le celebrazioni per i 100 anni dalla morte del compositore (1924 – 2024)

 Protagonisti Sondra Radvanovsky, Yusif Eyvazov e Rosa Feola

Sabato 9 dicembre ore 20

Lo spettacolo sarà trasmesso da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15

Il Teatro di San Carlo inaugura la Stagione 2023/2024 con Turandot, ultimo capolavoro di Giacomo Puccini, compositore di cui nel 2024 ricorrono i 100 anni dalla morte.

Il sipario si alzerà sabato 9 dicembre 2023 sulla nuova produzione per la regia di Vasily Barkhatov, al suo debutto al San Carlo.

La direzione di Turandot è affidata al direttore musicale Dan Ettinger, alla sua prima inaugurazione sancarliana, sul podio alla testa di Orchestra e Coro del Lirico di Napoli.

Nato a Mosca, classe 1983, Barkhatov è tra i registi più richiesti della sua generazione, tra le ultime produzioni operistiche che ha firmato si ricordano Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi alla Deutsche Oper Berlin e Le Grand Macabre di György Ligeti all’Opera di Francoforte.

Le scene sono di Zinovy Margolin mentre firma i costumi Galaya Solodovnikova, le luci sono di Alexander Sivaev.

Un cast internazionale vede in primo piano Sondra Radvanovsky, una delle grandi voci del nostro tempo, affrontare il ruolo della principessa Turandot con al suo fianco Yusif Eyvazov nei panni del principe Calaf e Rosa Feola in quelli di Liù.

In alternanza con il cast principale ci saranno invece, nelle recite del 10, 13 e 16 dicembre, Oksana Dyka (Turandot), Seok Jong Baek (Calaf), Amina Edris (Liù).

Nella compagnia di canto anche Alexander Tsymbalyuk (Timur), Alessio Arduini (Ping), Gregory Bonfatti (Pang), Francesco Pittari (Pong), Sergio Vitale (Un mandarino). Completano il cast Valeria Attianese (Prima ancella), Linda Airoldi (Seconda ancella), Vasco Maria Vagnoli (Il Principino di Persia). Maestro del Coro è Piero Monti.

Opera in tre atti e cinque quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, Turandot mancava dalle scene sancarliane dal 2015 e andrà in scena nella versione con il finale di Franco Alfano.   Sette in tutto le recite, in programma dal 9 al 17 dicembre.

La serata è trasmessa da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15.

Teatro di San Carlo

sabato 9 dicembre 2023, ore 20

INAUGURAZIONE

Giacomo Puccini
TURANDOT

dramma lirico in tre atti e cinque quadri

Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi

Direttore | Dan Ettinger
Regia | Vasily Barkhatov
Scene | Zinovy Margolin
Costumi | Galya Solodovnikova
Luci | Alexander Sivaev 

Interpreti
La Principessa Turandot | Sondra Radvanovsky (9, 12, 15, 17) / Oksana Dyka (10, 13, 16)

L’Imperatore Altoum | Nicola Martinucci

Timur | Alexander Tsymbalyuk

Calaf | Yusif Eyvazov (9, 12, 15, 17) / Seokjong Baek  (10, 13, 16)

Liù | Rosa Feola (9, 12, 15, 17) / Amina Edris  (10, 13, 16)

Ping | Alessio Arduini

Pang | Gregory Bonfatti

Pong | Francesco Pittari

Un Mandarino | Sergio Vitale

Prima ancella | Valeria Attianese 

Seconda ancella | Linda Airoldi 

Il Principino di Persia | Vasco Maria Vagnoli 

debutto al Teatro di San Carlo

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro | Piero Monti

Nuova produzione del Teatro di San Carlo

Teatro di San Carlo
sabato 9 dicembre 2023, ore 20 – domenica 10 dicembre 2023, ore 17

martedì 12 dicembre 2023, ore 20 – mercoledì 13 dicembre 2023, ore 20

venerdì 15 dicembre 2023, ore 20 – sabato 16 dicembre 2023, ore 20

domenica 17 dicembre 2023, ore 17