Giovedì 13 giugno alle ore 20, il maestro Zubin Mehta sul podio della sala a lui dedicata per il concerto sinfonico corale che chiude l’86ª edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino.

In programma le musiche di Hugo Wolf, Frédéric Chopin e Antonín Dvořák.

Solista al pianoforte Alexander Gadjiev.

Il concerto sarà trasmesso in diretta su Rai Radio 3

Si ringrazia Ferragamo per il sostegno all’86° Festival del Maggio

Si informa il gentile pubblico che il concerto è esaurito in ogni ordine di posto

Esattamente dopo tre mesi di intensa programmazione lirica e sinfonica giunge al termine il Festival del Maggio Musicale Fiorentino iniziato il 13 aprile scorso: giovedì 13 giugno alle ore 20, nella Sala a lui intitolata, il direttore emerito a vita Zubin Mehta sul podio, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio,per il concerto sinfonico corale conclusivo dell’86ª edizione del Festival.  Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.

Il concerto del maestro Mehta – a pochi giorni dalle due prestigiose tournée che lo vedrà protagonista, insieme all’Orchestra e al Coro del Maggio prima in Cina a Tianjin  e a Beijing ( 19, 20, 21, 22, 23 giugno 9 e poi in luglio al Festival di Lubjana – segna inoltre un altro tutto esaurito per questa edizione del Festival del Maggio. 

In cartellone, in apertura alla serata, la ballata gotica Der Feuerreiter di Hugo Wolf, estratta dalla sua raccolta Zwölf Lieder nach Gedichten von Eduard Mörike e composta nel 1892: il brano narra la folle corsa di un misterioso ‘cavaliere del fuoco’ chiamato a domare l’incendio di un mulino dove troverà la morte.

Segue una delle più amate composizioni di Frédéric Chopin, il Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra op. 21: fu scritto tra il 1829 e l’inizio del 1830 ed eseguito per la prima volta a Varsavia il 17 marzo dello stesso anno, quando Chopin aveva da poco compiuto 19 anni. Anche se la partitura riporta la dedica alla contessa Delphine Potocka, il Concerto n. 2 fu ispirato dall’amore platonico del compositore per Konstancja Gladkowoska, un’allieva di canto del Conservatorio di Varsavia. 

Protagonista al pianoforte nel Concerto n. 2  Alexander Gadjiev: fra i più valenti pianisti del panorama internazionale e vincitore di numerosi premi nel corso della sua già intensa carriera – tra cui il primo premio al Concorso Internazionale di Sydney 2021, quello del Terence Judd Award 2022, del Montecarlo “World Piano Masters” e del 42° Premio Abbiati come miglior solista per l’anno 2022 – è al suo debutto assoluto al Teatro del Maggio. Gadjiev suona un pianoforte Shigeru Kawai SK-EX.

Chiude il concerto la Sinfonia n. 7 in re minore op. 70 di Antonín Dvořák: questa nacque all’epoca dei primi successi internazionali del suo autore; e fu la Società Filarmonica di Londra a commissionare al maestro boemo questa nuova sinfonia sulla scia dei successi ottenuti durante una serie di concerti nella capitale inglese nel 1884, città dove Dvořák era conosciuto e stimato soprattutto per la trasposizione orchestrale delle Danze slave, composizioni spiccatamente folkloristiche e particolarmente apprezzate dal pubblico inglese.

Il programma

Hugo Wolf

Da Mörike Lieder:“Der Feuerreiter”

Come altri compositori di area germanica anche Hugo Wolf si dedicò con passione al Lied, il genere che più di ogni altro rappresentava il punto d’incontro ideale tra musica e poesia. La quasi totalità della sua produzione artistica è rappresentata da Lieder, oltre trecento pagine spesso ispirate in blocco a singoli autori come Mörike, Eichendorff, Goethe. Fra questi spicca senza subbio il nome di Eduard Mörike con ben cinquantatré testi tutti messi in musica nel 1888, anno particolarmente felice e produttivo per il compositore austriaco. Fu lo stesso Wolf a dichiarare che era stato proprio Mörike ad aprirgli le porte del Lied con la bellezza della parola poetica. Nella raccolta dei Zwölf Lieder nach Gedichten von Eduard Mörike un posto di rilievo è occupato dalla ballata gotica Der Feuerreiter, di cui Wolf approntò anche una versione per coro e orchestra nel 1892. La ballata, che assume i contorni di danza macabra nella perfetta simbiosi tra descrittivismo musicale e simbologia,

narra la folle corsa di un misterioso ‘cavaliere del fuoco’ chiamato a domare l’incendio di un mulino dove troverà la morte.

Frédéric Chopin

Concerto n. 2 in in fa minore op. 21

Opera di un diciannovenne Chopin, il Concerto n. 2 in fa minore op. 21 fu composto tra il 1829 e l’inizio del 1830 ed eseguito per la prima volta a Varsavia il 17 marzo dello stesso anno. Anche se la partitura riporta la dedica alla contessa Delphine Potocka, il Concerto n. 2 fu ispirato dall’amore platonico del compositore per Konstancja Gladkowoska, un’allieva di canto del Conservatorio di Varsavia. Nel primo movimento, Maestoso, dopo l’esposizione orchestrale fa il suo ingresso il pianoforte che con un andamento di carattere improvvisativo diventa il protagonista assoluto del discorso musicale lasciando all’orchestra solo la funzione di accompagnamento. Nel Larghetto Chopin si abbandona a un fraseggio sognante e sentimentale di matrice melodrammatica mentre nell’Allegro finale sceglie di siglare il concerto con il ritmo trascinante della mazurka, danza polacca di origine popolare entrata di diritto nei salotti ottocenteschi. Oltre a essere il preferito da Chopin, che lo eseguì con maggiore frequenza rispetto al Concerto n. 1, il Concerto in fa minore fu anche tra le pagine predilette da Clara Schumann che lo interpretò nel corso della sua carriera.

Antonín Dvořák

Sinfonia n. 7 in re minore op. 70

Sintesi esemplare di tradizione colta e spirito popolare slavo, la Sinfonia n. 7 in re minore, op. 70 di Antonín Dvořák nacque all’epoca dei primi successi internazionali dell’autore. Fu la Società Filarmonica di Londra a commissionare al maestro boemo questa nuova sinfonia, sulla scia dei successi ottenuti durante una serie di concerti nella capitale inglese nel 1884, dove Dvořák era conosciuto e stimato soprattutto per la trasposizione orchestrale delle Danze slave, pagine dai tratti marcatamente folklorici particolarmente apprezzate dal pubblico inglese. Realizzata nell’arco di pochi mesi, tra dicembre del 1884 e marzo del 1885, la Sinfonia n. 7  debuttò al St. James Hall di Londra il 22 aprile del 1885 sotto la direzione dell’autore. Vicina al modello sinfonico di Brahms – di cui Dvořák aveva ascoltato poco tempo prima la Terza Sinfoniarimanendo fortemente impressionato – la Sinfonia n. 7 mostra un carattere austero ed equilibrato, soprattutto nel primo movimento, ma anche tratti tipicamente slavi riscontrabili nelle melodie espanse che animano il secondo movimento (Poco Adagio), nello scatenato ritmo di danza boema dello Scherzo, fino al tema zingaresco e appassionato che dà vita e chiude trionfalmente l’Allegro finale.

La locandina:

HUGO WOLF

Da Mörike Lieder:”Der Feuerreiter” per coro e orchestra

FRÉDÉRIC CHOPIN

Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra op. 21

Maestoso/Larghetto/Allegro vivace

ANTONIN DVORÁK

Sinfonia n. 7 in re minore op. 70

Allegro maestoso/Poco adagio/Scherzo: Vivace. Poco meno mosso/Finale: Allegro

Direttore

Zubin Mehta

Pianoforte

Alexander Gadjiev


Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino 

Maestro del Coro Lorenzo Fratini

 Alexander Gadjiev suona un pianoforte Shigeru Kawai SK-EX messo a disposizione da Kawai Europa

Prezzi:

Settore D: 20€

Settore C: 35€

Settore B: 50€

Settore A: 70€ 

Durata complessiva 1 ora e 20 minuti circa (più intervallo)

IL PREMIO CHOPIN ALEXANDER GADJIEV TORNA A SUONARE CON L’ORCHESTRA RAI

Sul podio debutta Hannu Lintu, nel concerto di mercoledì 6 dicembre proposto in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura

Replica giovedì 7 dicembre

Alexander Gadjiev,è balzato agli onori delle cronache per essersi classificato secondo all’edizione 2021 del celebre Concorso Chopin di Varsavia: una delle più antiche competizioni musicali, fondata nel 1927, che ha laureato pianisti come Maurizio Pollini, Martha Argerich e Krystian Zimerman.

 Il pianista italo-sloveno Alexander Gadjiev(nella foto), che torna a suonare con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai mercoledì 6 dicembre alle 20.30 all’Auditorium Rai ““Arturo Toscanini” di Torino, con trasmissione in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale raicultura.it. Replica giovedì 7 dicembre 2023 alle 20.30.

Il pianista goriziano al Concorso Chopin si è aggiudicato anche il “Premio speciale Krystian Zimerman” per la miglior esecuzione di una Sonata. Precedentemente ha vinto il Concorso di Hamamatsu, in Giappone nel 2015, il Montecarlo “World Piano Masters” nel 2018 e il Concorso Internazionale di Sydney nel 2021. È stato inoltre nominatoBBC New Generation Artist per l’anno 2019-2021 e Ambasciatore di Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025.

Per il suo ritorno con l’Orchestra Rai Gadjiev – classe 1994 – propone il Concerto in fa diesis minore per pianoforte e orchestra op. 20 di Aleksandr Skrjabin. Scritto nel 1896, è il primo lavoro con orchestra del compositore russo, nonché l’unico suo concerto solistico dedicato al pianoforte e fortemente debitore del lascito artistico di Chopin. Fu eseguito per la prima volta a Odessa nel 1897. 

Sul podio sale Hannu Lintu, Direttore principale dell’Orquestra Gulbenkian di Lisbona e Direttore principale dell’Opera e del Balletto Nazionale del suo paese, la Finlandia. Per il suo debutto con l’OSN Rai propone la Suite Scita op. 20 di Sergej Prokof’ev. Scritta tra il 1914 e il 1915, è tratta dal balletto incompiuto Ala e Lolli, che fu commissionato a Prokof’ev da Diaghilev ma poi rifiutato. Il compositore decise allora di trasformare la musica in una suite sinfonica, che fu eseguita per la prima volta al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo nel 1916 con lo stesso compositore sul podio. 

Nella seconda parte della serata è in programma Wanderer di Luca Francesconi (1956), scritto tra il 1998 e il 1999 su commissione dal Teatro alla Scala. Il brano è stato eseguito per la prima volta nel 2000 dall’Orchestra Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Muti, ed è proposto per la prima volta dall’Orchestra Rai a Torino.

In chiusura la Sinfonia n. 4 op. 54 detta Le poème de lextase (Il poema dell’estasi) di Skrjabin, che occupò il suo autore negli anni tra il 1905 e il 1908, quando fu eseguita per la prima volta alla Carnegie Hall di New York, città dove fu fondata nel 1875 la Società Teosofica. L’organizzazione nasceva intenzionata a divulgare un pensiero secondo il quale tutte le religioni derivano da una stessa verità divina, aderendo al principio di fratellanza universale. La partitura di Skrjabin è fortemente legata al concetto teosofico dell’estasi: uno stato dallo spirito umano nel quale l’anima del singolo e l’universo si uniscono in un’esperienza mistica.

I biglietti per il concerto, da 9 a 30 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino. Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.