Attesissima nuova produzione firmata da Valentina Carrasco Mentre i primi film di ambientazione western, brevissimi e muti, facevano furore sul grande schermo, nel 1910 Giacomo Puccini pensò di trasferire una di quelle storie di pistoleri e di disperati sul prestigioso palcoscenico del Metropolitan Opera di New York. Il risultato fu La fanciulla del West, un’opera del tutto originale sia per il soggetto sia per lo stile musicale. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio, il maestro Francesco Ivan Ciampa saprà stabilire tra orchestra e palcoscenico la necessaria e stretta collaborazione, con la precisione e il vigore che lo contraddistinguono
Al suo debutto al Regio, la regista argentina Valentina Carrasco – vincitrice del Premio Abbiati per La Favorite del Donizetti Opera 2022 – prende spunto dalle suggestioni cinematografiche del libretto e della partitura, proponendo un nuovo allestimento che rende omaggio al genere western. Tre interpreti acclamati per le loro qualità musicali e sceniche ricoprono i ruoli principali: Jennifer Rowley debutta nel ruolo di Minnie, Roberto Aronica è il bandito Johnson e Gabriele Viviani lo sceriffo Jack Rance. La nuova produzione sarà in scena a partire da venerdì 22 marzo alle ore 20 per otto recite fino a martedì 2 aprile.
Compositore e direttore d’orchestra, Francesco Ivan Ciampa torna a dirigere le compagini artistiche del Teatro dopo l’ultima esperienza con Cavalleria rusticana (Regio Opera Festival, 2022). Alla guida di grandi produzioni italiane e internazionali, negli ultimi anni ha diretto Turandot e Madama Butterfly al Festival Puccini a Torre del Lago e Il corsaro, I masnadieri e Nabucco al Festival Verdi di Parma. Durante la sua carriera è stato anche assistente di Antonio Pappano e di Daniel Oren.
Valentina Carrasco firma la sua prima regia per il Teatro Regio. Nata a Buenos Aires, studia musica, danza e letteratura. A Parigi prosegue il lavoro nel campo del film e dei video. Collabora con La Fura dels Baus dal 2000, è co-autrice di XXX, lo spettacolo più rappresentato della compagnia. In ambito operistico, con Àlex Ollé firma Le Grand Macabre di Ligeti (Bruxelles, Londra, Barcellona, Buenos Aires, Adelaide Festival, Opera di Roma), nel 2011 Quartett di Francesconi (Scala di Milano, Holland Festival, Lille) e Tristan und Isolde (Opéra de Lyon), nel 2017 Il trovatore all’Opera di Roma, Oedipe di Enescu (Royal Opera House di Londra), nel 2019 Manon Lescaut a Francoforte.
Al di fuori de La Fura dels Baus firma la prima mondiale di una nuova versione del ciclo wagneriano al Colón di Buenos Aires, la coreografia de La strada di Luc van Hove ad Anversa e Gand, Don Giovanni a Perm, diretto da Teodor Currentzis e vincitore del Golden Mask di Mosca. Apre la stagione 2019/20 dell’Opera di Roma con Les Vêpres siciliennes diretti da Daniele Gatti, regia per la quale è nominata come migliore regista all’International Opera Awards di Londra. A giugno 2020 firma Gianni Schicchi al Festival Puccini, prima produzione europea post lockdown. Nel 2021 ha messo in scena Aida al Festival di Macerata e, nel 2022, Simon Boccanegra al Festival Verdi di Parma e La Favorite al Teatro Donizetti di Bergamo, premio Abbiati dell’Associazione Italiana dei Critici Musicali come migliore spettacolo dell’anno, poi ripresa all’Opéra national de Bordeaux. Ha debuttato con Nixon in China all’Opéra di Parigi nel 2023.
Debutta nel ruolo di Minnie, proprietaria della “Polka”, il soprano americano Jennifer Rowley, acclamata in tutto il mondo per la sua voce indimenticabile e la straordinaria presenza scenica, sarà per la prima volta ospite del Teatro Regio. Riprenderà quindi il ruolo a luglio sotto la direzione del maestro Daniel Oren per la stagione del Centro Nazionale per le Arti dello Spettacolo di Pechino. Due graditissimi ritorni al Regio: il baritono Gabriele Viviani, come sceriffo Jake Rance, e il tenore Roberto Aronica, nel ruolo del fuorilegge Dick Johnson (Ramerrez).
Nei ruoli principali si alterneranno: Oksana Dyka (Minnie), Massimo Cavalletti (Jake Rance) e Amadi Lagha (Dick Johnson). Completano il cast: Francesco Pittari (Nick), Paolo Battaglia (Ashby), Filippo Morace (Sonora), Cristiano Olivieri (Trin), Eduardo Martínez (Sid e Billy Jackrabbit), Alessio Verna (Bello), Enzo Peroni (Harry), Enrico Maria Piazza (Joe), Giuseppe Esposito (Happy), Tyler Zimmerman (Larkens), Ksenia Chubunova (Wowkle), Gustavo Castillo (Jake Wallace), Adriano Gramigni (José Castro), Alejandro Escobar e Luigi Della Monica (un postiglione). Eduardo Martínez, Enrico Maria Piazza, Tyler Zimmerman e Ksenia Chubunova sono tutti Artisti del Regio Ensemble.
Ambientazione western e originale utilizzo della tecnologia, per un effetto “cinema” live, caratterizzano le scene della nuova produzione firmate da Carles Berga e Peter van Praet.
Silvia Aymonino ha creato i costumi che richiamano le atmosfere di film cult di Sergio Leone come C’era una volta il West e Il buono, il brutto e il cattivo, e si ispirano a fotografie e documenti storici. Gianluca Mamino è direttore della fotografia; le luci sono di Peter van Praet.
Lorenzo Nencini è assistente alla regia, Agnese Rabatti assistente ai costumi e Chiara La Ferlita assistente alle scene. Il Coro del Teatro Regio è istruito, come di consueto, dal Maestro Ulisse Trabacchin.
«È necessario rinnovarsi o morire», poiché «l’armonia oggi e l’orchestra non sono le stesse», così Giacomo Puccini esprimeva all’inizio del ‘900 il proprio desiderio di rinnovamento. La fanciulla del West, andata in scena a New York nel 1910 con protagonisti Enrico Caruso, Emmy Destinn e Pasquale Amato e con Arturo Toscanini sul podio, incarna questa aspirazione.
L’opera in tre atti, su libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini, è tratta dal dramma The Girl of the Golden West di David Belasco, una pièce di forti contrasti passionali e d’avventura che propone uno scontro all’interno di un triangolo amoroso (come già in Tosca), incorniciato dal mondo dei minatori all’epoca della febbre dell’oro, che tanto affascinò Puccini. Il compositore – come già aveva mirabilmente ottenuto con il Giappone in Madama Butterfly – evoca in musica l’ambiente western utilizzando materiale folklorico americano, melodie autentiche come quella di Jake Wallace «Che faranno i vecchi miei», il canto Dooda dooda day, danze esotiche (ragtime, bolero), una ninna-nanna pellerossa; inventa melodie ad hoc per l’arrivo della posta, per l’inseguimento a cavallo dei cowboys, preannunciando il tipico stile dei commenti musicali dei film western americani.
La fanciulla protagonista dell’opera è Minnie, una giovane energica e generosa che gestisce il saloon di un villaggio di cercatori d’oro in California. Di lei è innamorato, non ricambiato, lo sceriffo Jake Rance. La vita di Minnie è sconvolta dall’arrivo del bandito Dick Johnson, che ne conquista il cuore; nel tentativo di salvarlo dalla forca, la giovane arriverà a giocarsi la felicità in una partita a poker.
L’Anteprima Giovani, riservata agli Under 30, è in programma giovedì 21 marzo alle ore 20. L’opera sarà presentata mercoledì 20 marzo al Piccolo Regio Puccini alle ore 18, nella conferenza-concerto a ingresso libero condotta da Susanna Franchi.
La Stagioni concertistica, lirica e di balletto 2024 del Teatro Lirico di Cagliari, sono state presentate questa mattina, nella Media Factory, dal Sovrintendente Nicola Colabianchi e dall’Assessore all’innovazione tecnologica, ambiente e politiche del mare del Comune di Cagliari Alessandro Guarracino:
“La Stagione lirica e di balletto 2024 vuole essere un sentito e rispettoso omaggio del Teatro Lirico di Cagliari all’arte immensa che ci ha lasciato il maestro Giacomo Puccini, in occasione del centenario della sua scomparsa.
Ecco quindi che due fra i suoi popolarissimi capolavori sono il fulcro della nostra rassegna musicale, anche se la stessa viene inaugurata, come consuetudine, da un titolo raro che quest’anno è il monumentale Nerone di Arrigo Boito che vedeva la luce proprio nello stesso 1924.
A queste opere si aggiungono un allestimento coloratissimo e spassosissimo dell’Italiana rossiniana e La fille mal gardée uno dei balletti classici di più rara esecuzione.
La Stagione concertistica 2024 prevede 5 concerti sinfonico-corali, 3 sinfonici e 4 cameristici con dei graditissimi debutti a Cagliari ed altrettanto graditi ritorni sul nostro palcoscenico e con dei programmi musicali talvolta ricercati talaltra popolari ma mai banali.
Entrambe le Stagioni dureranno, solo per quest’anno, da gennaio/febbraio fino a luglio, dal momento che, a partire dalla successiva (2024-2025), queste seguiranno una diversa calendarizzazione iniziando in settembre/ottobre per concludersi nella primavera inoltrata dell’anno seguente. Questo per uniformarci agli altri teatri nazionali ed internazionali ed avere con loro un rapporto artistico e cronologico omogeneo.
Un “anno zero” importante, quindi, per la nostra Fondazione, per i suoi lavoratori, ma soprattutto per l’affezionato pubblico che invito al sostegno, alla presenza e al consueto calore per un reciproco scambio di emozioni.” Nicola Colabianchi
Venerdì 9 febbraio alle 20.30 si alza il sipario sulla Stagione lirica e di balletto 2024 del Teatro Lirico di Cagliari. Una stagione sempre molto attesa dal numeroso pubblico che anche quest’anno assume un valore aggiunto e un carattere di ripresa ancora più importanti e che, nonostante la breve durata, propone un ricco cartellone di opere e balletti. Nello specifico sono previste quattro opere ed un balletto per gli otto turni di abbonamento (oltre alle recite mattutine rivolte a scuole e famiglie), a dimostrazione della continua crescita della produzione e delle alzate di sipario. I titoli delle quattro opere, di cui una nuova produzione del Teatro Lirico di Cagliari, sono: Nerone, Tosca, L’Italiana in Algeri, Madama Butterfly e il classico La fille mal gardée per il balletto.
Anche la Stagione 2024 è tesa a valorizzare la grande Opera italiana con tre fra i più significativi compositori dell’Ottocento e Novecento: Rossini, Puccini e Boito. Un cartellone di equilibrio tra la musica di repertorio e quella più “nascosta” e sconosciuta, alla quale il Teatro Lirico di Cagliari pone sempre molta attenzione nel rendersi attivo nella sua promozione culturale e non solo nella sua tutela e salvaguardia. La novità assoluta riguarda la figura di Arrigo Boito, insigne compositore, librettista e letterato che aderì al movimento della Scapigliatura e firmò soltanto due opere liriche: Mefistofele, una fra le più note e amate nel secolo scorso e che oggi merita una giusta riscoperta, e Nerone. Un’occasione unica per il pubblico cagliaritano che potrà, in soli quattro mesi (novembre 2023/febbraio 2024), ascoltare entrambe le opere ed apprezzare i due nuovi allestimenti scenici, in un immaginario viaggio fra il grandioso dramma musicale di matrice letteraria (Faust di Goethe) e il monumentale affresco storico dai tratti spiccatamente decadentistici.
Dopo le inaugurazioni dedicate alla musica del Novecento italiano (La campana sommersa nel 2016 e La bella dormente nel 2017, entrambe di Respighi, Turandot di Busoni nel 2018, Palla de’ Mozzi di Marinuzzi nel 2020, Cecilia di Refice nel 2022, Gloria di Cilea nel 2023), la Stagione 2024 vede un’altra preziosa rarità musicale questa volta di Arrigo Boito (Padova, 1842 – Milano, 1918) che viene eseguita per la prima volta in Sardegna: Nerone, tragedia in quattro atti, su libretto proprio. La seconda ed ultima opera composta da Arrigo Boito che la lasciò incompiuta e che viene completata da Antonio Smareglia e Vincenzo Tommasini, viene rappresentata per la prima volta il 1° maggio 1924 al Teatro alla Scala di Milano (direttore Arturo Toscanini), ed ottiene, per l’epoca, uno straordinario successo (“il più grande evento artistico dell’anno” scrissero all’epoca), anche se presto uscirà dal repertorio dei teatri ed è ormai raramente eseguita (l’ultima esecuzione in Italia risale al 1975 all’Auditorium Rai di Torino, diretta da Gianandrea Gavazzeni).
Nerone viene rappresentato dal 9 al 18 febbraio, in un nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari. Sul podio c’è il maestro Francesco Cilluffo (Torino, 1979), direttore e compositore, tra i giovani musicisti italiani più seguiti dalla critica, già applaudito a Cagliari nel febbraio 2023, in occasione dell’inaugurazione della Stagione lirica con Gloria, mentre la regia è firmata da Fabio Ceresa (Rivolta d’Adda, 1981), apprezzato librettista e regista al suo debutto a Cagliari, e che, fra l’altro, ha curato, nel 2015, il libretto per La Ciociara di Marco Tutino, eseguita al Teatro Lirico di Cagliari nel 2017.
Nel ruolo dell’imperatore romano protagonista dell’opera si alternano Amadi Lagha e Konstantin Kipiani, mentre in quello di Simon Mago cantano Franco Vassallo e Abramo Rosalen e in quello di AsteriaValentina Boi e Rachele Stanisci.
Cinquantasei anni trascorsero tra il primo segnale del progetto Nerone (una lettera di Boito al fratello Camillo del 19 aprile 1862) e la morte del suo autore, che lasciò l’opera incompleta nell’orchestrazione. Un enorme arco di tempo, che probabilmente non ha eguali nella storia dell’opera e che la dice lunga sui problemi e sulle incertezze che caratterizzarono il Boito post-Mefistofele. In questi cinquantasei anni Boito mise a punto un’impressionante mole di materiale preparatorio (abbozzi musicali, appunti e iconografia su scene e costumi, schede su personaggi e situazioni drammatiche, taccuini di lessico e metrica e persino un intero trattato di armonia concepito ad hoc), utilizzando fra l’altro, in maniera capillare, un’amplissima bibliografia, che va dai più importanti storici latini (Tacito, Svetonio) fino agli studiosi del suo tempo (Renan, Mommsen). L’opera, progettata originariamente in cinque atti, fu ridotta a quattro negli anni Dieci, dopo la pubblicazione della tragedia in versi (1901), nella quale è presente anche il quinto atto. Al completamento dell’orchestrazione lavorarono Tommasini e Smareglia, sotto la supervisione di Toscanini, che fu anche il direttore della prima rappresentazione. Lo sfarzosissimo allestimento del Nerone, con le scene e i costumi disegnati da Lodovico Pogliaghi seguendo le minuziose indicazioni lasciate da Boito stesso, fu uno dei massimi esiti della scenotecnica scaligera del primo Novecento.
Il secondo appuntamento con l’opera, in scena dal 15 al 24 marzo, è con Tosca, melodramma in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, tratto dal dramma La Tosca di Victorien Sardou, e musica di Giacomo Puccini (Lucca, 1858 – Bruxelles, 1924), assente da Cagliari dal 2019.
È il primo dei due omaggi che il Teatro Lirico di Cagliari rivolge alla memoria del maestro Puccini, in occasione del Centenario della sua scomparsa.
Si tratta della ripresa di un coinvolgente allestimento del Teatro Lirico di Cagliari, la cui regia è curata dal fiorentino Pier Francesco Maestrini che, a Cagliari, ha firmato Turandot di Puccini (con le scene di Pinuccio Sciola), La campana sommersa di Respighi, Rigoletto di Verdi e, appunto nel marzo 2019, Tosca.
La direzione musicale è affidata a Beatrice Venezi (Lucca, 1990), una delle giovani rivelazioni della scena internazionale che ritorna a Cagliari dopo l’enorme successo di pubblico ottenuto lo scorso maggio/giugno con La Traviata. A lei spetta il compito di dirigere l’Orchestra, il Coro del Teatro Lirico di Cagliari e il Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari nel capolavoro del geniale compositore toscano.
Il cast d’interpreti è composto da: Veronika Dzhioeva (Floria Tosca); Murat Karahan (Mario Cavaradossi); Dalibor Jenis/Ivan Inverardi (Il barone Scarpia).
Un gradito ritorno per il pubblico cagliaritano del celeberrimo ed amatissimo melodramma di Giacomo Puccini, la cui prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900: l’opera è ricca di effetti scenici a tinte forti, di particolari realistici, di passioni elementari espresse da motivi energici e melodie impetuose, ed è indubbiamente tra le più rappresentative e popolari del repertorio verista. Accanto ai due protagonisti, Tosca e Cavaradossi, si delinea la figura di Scarpia, motore del dramma, prima grande parte scritta da Puccini per una voce baritonale.
La vicenda, ambientata a Roma nel giugno 1800, si sviluppa, nell’arco di una sola giornata, in tre celebri ed affascinanti monumenti: la Basilica di Sant’Andrea della Valle (atto I), Palazzo Farnese (atto II) e Castel Sant’Angelo (atto III). L’amore passionale e sincero che unisce Floria Tosca, celebre cantante, a Mario Cavaradossi, pittore d’idee liberali, viene usato dal barone Scarpia, capo della polizia, a suo favore («L’uno al capestro, l’altra fra le mie braccia…», atto I). Si innesca, così, un dramma della gelosia e dell’inganno che, irrimediabilmente, condurrà al tragico epilogo: Scarpia, dopo aver firmato la condanna a morte di Cavaradossi, viene pugnalato da Tosca che, dopo aver assistito alla finta/vera fucilazione dell’amante, si lancia da Castel Sant’Angelo.
Dal 3 al 12 maggio, ritorna, dopo ventisette anni (l’ultima edizione risale al 1997), uno dei capolavori buffi più popolari e amati: L’Italiana in Algeri, dramma giocoso in due atti su libretto di Angelo Anelli e musica di Gioachino Rossini (Pesaro, 1792 – Parigi, 1868). L’allestimento, del 2009, arriva dal Teatro Regio di Torino, ed è firmato, per la regia, da Vittorio Borrelli (Torino, 1959), acuto interprete soprattutto del Cigno di Pesaro, il compositore che più ha diretto durante la sua carriera.
Il cast vede, quali raffinati ed espressivi protagonisti: Teresa Iervolino/Anna-Doris Capitelli (Isabella), Maharram Huseynov (Mustafà), Bogdan Mihai/Chuan Wang (Lindoro), Giulio Mastrototaro/Vincenzo Taormina (Taddeo).
Certamente graditissimo sarà il ritorno sul podio di Jan Latham-Koenig (Regno Unito, 1953), che diresse una sola volta a Cagliari, all’Auditorium del Conservatorio, nell’aprile 1988. Maestro di levatura internazionale dalla carriera stellare ed ampia che comprende un repertorio vastissimo di musica sinfonica e lirica, oltre 50 registrazioni, la direzione delle maggiori orchestre mondiali, la fondazione di nuovi complessi e la direzione artistica di prestigiosi teatri quali, attualmente, il Colòn di Buenos Aires.
Se la manciata di giorni che Gioachino Rossini, poco più che ventenne, impiegò per comporre L’Italiana in Algeri è forse una leggenda teatrale, certo è che il ritmo vivacissimo della musica che scandisce e sottolinea le divertenti trovate drammaturgiche, insieme alla modernità del tema, fece subito entrare l’opera nel mito. Quasi certamente tratta da una storia vera, l’opera è un concentrato di vitalità, un gioioso ingranaggio musicale.
Il Bey Mustafà è stanco della moglie Elvira e vorrebbe ripudiarla dandola in sposa allo schiavo Lindoro: vuole prendere nel suo harem una donna italiana piena di carattere, e chi meglio dell’affascinante Isabella, appena naufragata sulle coste algerine? Ma il carattere vivace della donna, in realtà fidanzata di Lindoro, è davvero forte e indipendente, e Isabella saprà prendere per il naso tutti i suoi spasimanti in un gioco degli equivoci in cui alla fine trionfano l’intelligenza femminile e la fedeltà coniugale.
Un ammiratore d’eccezione come Stendhal definì il dramma giocoso «una follia organizzata e completa: la perfezione del genere buffo», e infatti il suo successo è ininterrotto dal 22 maggio 1813 a oggi: dal suo debutto, al Teatro San Benedetto di Venezia, l’opera non è mai uscita dal repertorio ed è oggi uno dei titoli rossiniani più rappresentati al mondo.
La Stagione lirica e di balletto riprende, dal 21 al 26 maggio (sette recite), con il ritorno della grande danza classica d’autore con un titolo tanto raro quanto coinvolgente che viene eseguito per la seconda volta a Cagliari (la prima fu nell’estate 1986 all’Anfiteatro Romano), nonostante la sua lunga ed articolata storia pluricentenaria: La fille mal gardée, balletto in due atti su musica di Peter Ludwig Hertel (Berlino, 1817-1899), nell’interpretazione del Corpo di Ballo e dei Solisti dell’Accademia Ucraina di Balletto e con la coreografia di Egor Scepaciov.
La fille mal gardée ha subìto nel tempo le più inimmaginabili modifiche nel titolo, nei nomi dei personaggi, nella coreografia e nella musica. Fu rappresentato la prima volta a Bordeaux nel 1789. È un’incantevole commedia che fa sorridere ed è proprio questo l’intento di tutti gli allievi dell’Accademia coinvolti nei vari ruoli sulle coreografie di Egor Scepaciov, direttore artistico dell’Accademia Ucraina di Balletto, in una versione appositamente creata per la tournée italiana.
La Stagione lirica e di balletto si conclude nei mesi estivi, a favore del pubblico di abbonati e dei numerosissimi turisti presenti nell’Isola, con un gradito ritorno, a distanza di tre anni dall’ultima rappresentazione (marzo 2021, in diretta televisiva e in streaming durante il lockdown) e sei dall’ultima con il pubblico in sala.
Si tratta di uno dei melodrammi più celebri, amati e popolari della storia della musica: Madama Butterfly, tragedia giapponese in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal racconto Madame Butterfly di John Luther Long e dal dramma Madame Butterfly di David Belasco, su musica di Giacomo Puccini che viene rappresentato dal 28 giugno al 7 luglio per nove serate, di cui 8 in abbonamento e 1 fuori abbonamento.
L’affascinante allestimento originale arriva dal Teatro alla Scala (dove è andato in scena, per la prima volta, nel dicembre 1985/gennaio 1986 e poi fino al 2006-2007 per altre sei volte) ed attualmente è di proprietà del Teatro Lirico di Cagliari: si tratta di una messinscena di essenziale semplicità, con precisi riferimenti storici della tradizione nipponica, moderna, sobria e nel totale rispetto del dettato pucciniano che a Cagliari è firmata per la regia daDaniela Zedda da un’idea di Keita Asari, illustre regista cinematografico e teatrale nipponico (Tokyo, 1933-2018).
L’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico saranno guidati da Gianluca Martinenghi (Milano, 1968), bacchetta che ha affiancato alla direzione d’orchestra, anche importanti studi in musicologia e numerosi incarichi direttivi (attualmente è il Segretario artistico del Teatro Regio di Torino).
Nei quattro ruoli principali si alternano i cantanti: Marta Mari (Madama Butterfly – Cio-Cio-San); Carlo Ventre/Ragaa Eldin (F. B. Pinkerton); Devid Cecconi (Sharpless); Agostina Smimmero/Emilia Rukavina (Suzuki).
Rappresentata per la prima volta a Milano, al Teatro alla Scala, il 17 febbraio 1904, l’opera è ambientata a Nagasaki ed è incentrata sul personaggio di Butterfly, giovanissima geisha sedotta dal tenente americano Pinkerton, da lui abbandonata e infine suicida. Madama Butterfly può essere definita un monodramma in cui la musica analizza la storia interiore dell’unica protagonista, dall’ingenuità iniziale ai primi sospetti sul proprio destino, fino al terzo atto in cui domina assoluta sulla scena. Siamo davanti al dramma psicologico di una donna all’ombra della quale si muovono tutti gli altri personaggi, l’ancella Suzuki con delicata partecipazione, le pallide figure di Pinkerton e Sharpless e le macchiette di Goro e Yamadori. Attento all’atmosfera esotica del dramma, Puccini ricorse a ritmi e motivi giapponesi liberamente reinventati, nel massimo sforzo di ricostruzione ambientale di quell’estremo Oriente che, alla fine dell’Ottocento, aveva sostituito, nella moda letteraria e teatrale, le turcherie in voga nel Settecento ed in età rossiniana.
Tutti gli spettacoli vengono eseguiti dall’Orchestra e dal Coro, diretto da Giovanni Andreoli, del Teatro Lirico di Cagliari.
Stagione lirica e di balletto 2024
venerdì 9 febbraio, ore 20.30 – turno A
sabato 10 febbraio, ore 19 – turno G
domenica 11 febbraio, ore 17 – turno D
martedì 13 febbraio, ore 11 – Ragazzi all’opera!
mercoledì 14 febbraio, ore 20.30 – turno B
giovedì 15 febbraio, ore 19 – turno F
venerdì 16 febbraio, ore 11 – Ragazzi all’opera!
venerdì 16 febbraio, ore 20.30 – turno C
sabato 17 febbraio, ore 17 – turno I
domenica 18 febbraio, ore 17 – turno E
Nerone
tragedia in quattro atti
libretto e musicaArrigo Boito
personaggi e interpreti principali
Nerone Amadi Lagha/Konstantin Kipiani
Simon Mago Franco Vassallo/Abramo Rosalen
Asteria Valentina Boi/Rachele Stanisci
Rubria Deniz Uzun/Mariangela Marini
Fanuel Roberto Frontali/Leon Kim
Tigellino Dongho Kim/Alessandro Abis
maestro concertatore e direttore Francesco Cilluffo
Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari
maestro del coro Giovanni Andreoli
regia Fabio Ceresa
nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari
venerdì 15 marzo, ore 20.30 – turno A
sabato 16 marzo, ore 19 – turno G
domenica 17 marzo, ore 17 – turno D
martedì 19 marzo, ore 11 – Ragazzi all’opera!
mercoledì 20 marzo, ore 20.30 – turno B
giovedì 21 marzo, ore 19 – turno F
venerdì 22 marzo, ore 11 – Ragazzi all’opera!
venerdì 22 marzo, ore 20.30 – turno C
sabato 23 marzo, ore 17 – turno I
domenica 24 marzo, ore 17 – turno E
Centenario pucciniano
Tosca
melodramma in tre atti
libretto Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal dramma La Tosca di Victorien Sardou
musicaGiacomo Puccini
personaggi e interpreti principali
Floria Tosca Veronika Dzhioeva
Mario Cavaradossi Murat Karahan
Il barone Scarpia Dalibor Jenis/Ivan Inverardi
maestro concertatore e direttore Beatrice Venezi
Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari
Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari
maestro del coro Giovanni Andreoli
maestro del coro di voci bianche Francesco Marceddu
regia Pier Francesco Maestrini
allestimento del Teatro Lirico di Cagliari
venerdì 3 maggio, ore 20.30 – turno A
sabato 4 maggio, ore 19 – turno G
domenica 5 maggio, ore 17 – turno D
martedì 7 maggio, ore 11 – Ragazzi all’opera!
mercoledì 8 maggio, ore 20.30 – turno B
giovedì 9 maggio, ore 19 – turno F
venerdì 10 maggio, ore 11 – Ragazzi all’opera!
venerdì 10 maggio, ore 20.30 – turno C
sabato 11 maggio, ore 17 – turno I
domenica 12 maggio, ore 17 – turno E
L’Italiana in Algeri
dramma giocoso in due atti
libretto Angelo Anelli
musicaGioachino Rossini
personaggi e interpreti principali
Isabella Teresa Iervolino/Anna-Doris Capitelli
Mustafà Maharram Huseynov
Lindoro Bogdan Mihai/Chuan Wang
Taddeo Giulio Mastrototaro/Vincenzo Taormina
maestro concertatore e direttore Jan Latham-Koenig
Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari
maestro del coro Giovanni Andreoli
regia Vittorio Borrelli
allestimento del Teatro Regio di Torino
martedì 21 maggio, ore 20.30 – turno A
mercoledì 22 maggio, ore 20.30 – turno B
giovedì 23 maggio, ore 19 – turno F
venerdì 24 maggio, ore 20.30 – turno C
sabato 25 maggio, ore 15.30 – turno E
sabato 25 maggio, ore 20.30 – turno G
domenica 26 maggio, ore 17 – turno D
La fille mal gardée
balletto in due atti
coreografia Egor Scepaciov
musica Peter Ludwig Hertel
Corpo di Ballo e Solisti dell’Accademia Ucraina di Balletto
Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari
venerdì 28 giugno, ore 20.30 – turno A
sabato 29 giugno, ore 19 – turno G
domenica 30 giugno, ore 17 – turno D
martedì 2 luglio, ore 20.30 – fuori abbonamento
mercoledì 3 luglio, ore 20.30 – turno B
giovedì 4 luglio, ore 19 – turno F
venerdì 5 luglio, ore 20.30 – turno C
sabato 6 luglio, ore 19 – turno I
domenica 7 luglio, ore 17 – turno E
Centenario pucciniano
Madama Butterfly
tragedia giapponese in tre atti
libretto Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal racconto Madame Butterfly di John Luther Long e dal dramma Madame Butterfly di David Belasco
musicaGiacomo Puccini
personaggi e interpreti principali
Madama Butterfly (Cio-Cio-San) Marta Mari
F. B. Pinkerton Carlo Ventre/Ragaa Eldin
Sharpless Devid Cecconi
Suzuki Agostina Smimmero/Emilia Rukavina
maestro concertatore e direttore Gianluca Martinenghi
Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari
maestro del coro Giovanni Andreoli
regia Daniela Zedda, da un’idea di Keita Asari
allestimento originale del Teatro alla Scala, di proprietà del Teatro Lirico di Cagliari
La Biglietteria del Teatro Lirico di Cagliari
I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.
La Stagione lirica e di balletto 2024 prevede sette turni di abbonamento (A, B, C, D, E, F, G), per cinque spettacoli ciascuno (quattro serate di lirica e il balletto) e l’ottavo turno I per quattro opere liriche (tutte tranne il balletto).
La campagna abbonamenti per la Stagione lirica e di balletto si apre giovedì 9 novembre 2023 con le conferme e variazioni su posti disponibili possibili fino a sabato 20 gennaio 2024. I nuovi abbonamenti saranno in vendita da giovedì 9 novembre 2023 fino a domenica 24 marzo 2024 (termine ultimo per abbonarsi ad un numero ridotto di spettacoli).
Da sottolineare, inoltre, la possibilità di acquistare da martedì 6 febbraio 2024 i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione lirica e di balletto; lo stesso servizio è possibile anche online attraverso il circuito di prevendita www.vivaticket.it.
Ai giovani under 35 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di abbonamenti e biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.
La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell’inizio.
La Direzione si riserva di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it