TCBO: ANTEPRIMA DELLA STAGIONE D’OPERA 2025 al Comunale Nouveau / Auditorium Manzoni 

10 titoli, di cui 3 nuove produzioni in prima assoluta, 3 spettacoli per la prima volta a Bologna e 2 opere in forma di concerto 

Inaugurazione il 24 gennaio con un nuovo allestimento della Fanciulla del West di Puccini firmato da Paul Curran e diretto da Riccardo Frizza 

Due pagine del Novecento come Candide di Bernstein – per la prima volta in scena nella storia del Comunale, con la direzione di Kevin Rhodes e la regia di Renato Zanella – e, dopo 57 anni di assenza, Oedipus Rex di Stravinskij nella lettura di Gabriele Lavia e con Oksana Lyniv sul podio 

Tra le voci protagoniste quelle di Jessica Pratt, Fabio Sartori, Anastasia Bartoli, Amartuvshin Enkhbat, Mariangela Sicilia, Peter Wedd, Claudio Otelli, Juliana Grigoryan, Stefan Pop e Nicola Alaimo

Accosta titoli del grande repertorio a pagine meno frequentate la Stagione d’Opera 2025 del Teatro Comunale di Bologna, che si svolgerà ancora al Comunale Nouveau in Piazza della Costituzione, nell’attesa della riapertura – a seguito dei lavori di riqualificazione – della sede storica di Largo Respighi, prevista nel corso del 2026. A più di un anno dal trasferimento nel padiglione fieristico, il pubblico ha premiato gli sforzi fatti dal Teatro e la proposta artistica: è infatti in crescita il numero degli spettatori al Comunale Nouveau, che negli spettacoli lirici della Stagione 2024 sta registrando un riempimento medio complessivo intorno all’85%, con picchi del 97% circa nel caso del recente Don Giovanni. «Registrare una presenza media al Nouveau tra le 850 e le 900 persone a recita – dice il Sovrintendente Fulvio Macciardi – equivale al tutto esaurito nella meno capiente Sala Bibiena del Teatro Comunale. Sentire la vicinanza della città ci riempie di orgoglio e ci spinge a fare sempre meglio, anche per la prossima Stagione. Già dall’anno scorso è inoltre in atto un rinnovamento del pubblico, che vede una maggior presenza di giovani Under30. Nel 2024 abbiamo anche ampliato l’offerta di biglietti a prezzi più economici, per rendere il nostro Teatro sempre più accessibile a tutti, e nel 2025 proseguiremo in questa direzione». 

Dieci sono le opere in programma, delle quali tre sono nuove produzioni proposte in prima assoluta, tre sono spettacoli che arrivano per la prima volta a Bologna e due sono titoli in forma di concerto. Nonostante le particolari caratteristiche del palcoscenico del Comunale Nouveau, tre allestimenti sono frutto di una coproduzione con altri teatri italiani, nell’ottica di valorizzare la collaborazione e la circuitazione su base nazionale.  

Sulla scia delle celebrazioni pucciniane, anche l’inaugurazione del 2025 sarà all’insegna della musica del grande compositore toscano con La fanciulla del West (24-30 gennaio): una nuova produzione in prima assoluta con la regia di Paul Curran – recentemente impegnato a Bologna in due grandi titoli del repertorio tedesco come Der fliegende Holländer di Richard Wagner e Ariadne auf Naxos di Richard Strauss – e diretta da Riccardo Frizza. L’opera “western” di Giacomo Puccini, che fu rappresentata per la prima volta nel 1910 al Metropolitan di New York, ha tra i protagonisti principali Carmen Giannattasio, Angelo Villari e Claudio Sgura. 

Dopo il battesimo nella versione francese al Teatro Sociale di Bergamo per il Festival Donizetti, la Lucia di Lammermoor firmata da Jacopo Spirei – che denuncia la violenza della società sulle donne e riflette sul tema della salute mentale – debutta al Comunale dal 20 al 25 febbraio nell’originale italiano. Sul podio Daniel Oren, ospite frequente delle ultime stagioni felsinee. Il capolavoro donizettiano su libretto di Salvadore Cammarano vede Jessica Pratt nel ruolo del titolo; accanto a lei Giovanni Sala e Lucas Meachem. Lo spettacolo è frutto di una coproduzione con la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo. 
 

Dalla collaborazione con il Teatro Regio di Parma e la Fondazione Rete lirica delle Marche nasce poi l’allestimento del Ballo in maschera nella lettura del giovane regista in ascesa – con esperienza anche nel mondo della prosa – Daniele Menghini, che andrà in scena al Teatro Verdi di Busseto per il XXIV Festival Verdi il prossimo settembre e arriverà al Nouveau dal 13 al 19 aprile. Cast di pregio per questo titolo, il secondo con la bacchetta di Riccardo Frizza, con Fabio Sartori insieme ad Anastasia Bartoli e Amartuvshin Enkhbat, entrambi al debutto al Comunale, e a Silvia Beltrami. 

Si chiude il ciclo della Trilogia Mozart/Da Ponte firmato da Alessandro Talevi e diretto da Martijn Dendievel con la nuova produzione di Così fan tutte, dopo Le nozze di Figaro del 2023 e Don Giovanni del 2024. Dal 25 maggio all’1 giugno sul palco cantano Mariangela Sicilia, Francesca Di Sauro, Marco Ciaponi e Nahuel Di Pierro. 

Viene rappresentata per la prima volta nella storia del Comunale Candide, l’operetta comica in due atti del 1956 di Leonard Bernstein dal racconto filosofico di Voltaire. Il nuovo allestimento, realizzato insieme al Teatro Verdi di Trieste dove andrà in scena a giugno, è firmato dal ballerino, coreografo e regista Renato Zanella e debutterà il mese successivo al Nouveau – dal 4 al 12 luglio – con la direzione dell’americano Kevin Rhodes.  

Mancava invece al Comunale dal 1968 Oedipus Rex di Igor Stravinskij, opera-oratorio in due atti su un testo di Jean Cocteau dalla tragedia di Sofocle – tradotto dal francese al latino da Jean Daniélou – composta nel 1927, che sarà riletta dall’attore e regista Gabriele Lavia, al ritorno dopo l’Otello verdiano del 2022. Il nuovo spettacolo, in scena in prima assoluta dal 7 al 12 ottobre, vedrà la guida dell’attuale Direttrice musicale del TCBO Oksana Lyniv e tra gli interpreti principali lo stesso Lavia come voce recitante, e i cantanti Paolo Antognetti e Claudio Otelli. 

Lyniv sarà, inoltre, sul podio delle due opere in forma di concerto che concludono il ciclo del Ring des Nibelungen di Richard Wagner, avviato quest’anno all’Auditorium Manzoni: Siegfried (Sigfrido) il 13 e 15 giugno, con solisti Peter Wedd, Claudio Otelli, Sorin Coliban e Sonja Šarić, e Götterdämmerung (Il crepuscolo degli dei) il 24 e 26 ottobre, ancora con Wedd, Otelli e Šarić accanto a Ewa Vesin e Atala Schöck. 

A completare la Stagione 2025 in autunno tornano due apprezzati allestimenti del TCBO: La bohème di Giacomo Puccini ideata da Graham Vick nel 2018, vincitrice del Premio “Abbiati”, diretta dal belga Martijn Dendievel alla guida di un cast vocale tra cui spiccano Juliana Grigoryan, Stefan Pop, Giuliana Gianfaldoni e Davide Luciano, dal 23 al 30 novembre.Infine Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini con la regia di Federico Grazzini, nel 2019 in scena a Bologna e in tournée in Giappone, che vedrà sul podio Renato Palumbo, con le voci rossiniane di Aya Wakizono, Dave Monaco e Nicola Alaimo, dal 19 al 30 dicembre. 

Si rinnova anche per il prossimo anno il Club del TCBO, dedicato alle aziende e ai privati e a tutti gli appassionati che vogliono sostenere il Teatro e partecipare attivamente alla sua proposta culturale, prendendo parte ad eventi e momenti speciali e usufruendo di vantaggi e opportunità. 

Info: www.tcbo.it 

STAGIONE D’OPERA 2025 

Comunale Nouveau / Auditorium Manzoni 

INFO ABBONAMENTI 

Prelazioni e rinnovo dal 20 settembre all’ 8 ottobre 2024 

Nuovi abbonamenti dal 16 ottobre 2024 

I prezzi degli abbonamenti e ulteriori dettagli saranno comunicati dal Teatro agli abbonati nelle prossime settimane e inviati con spedizione cartacea a tutti gli abbonati  

www.tcbo.it 

INFO BIGLIETTI 

Prevendita dal 5 dicembre 2024 

I prezzi dei biglietti verranno pubblicati prossimamente sul sito  www.tcbo.it 

  

BIGLIETTERIA TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA 

Largo Respighi, 1 

Dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 

Tel. +39 051529019 / E-mail boxoffice@comunalebologna.it 

Dal 12 ottobre 2024 al 19 giugno 2025: 9 titoli d’opera con 4 nuovi allestimenti, un titolo di balletto, 12 concerti sinfonici, 6 concerti di musica vocale da camera, tournée e attività culturali

INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE LIRICA e BALLETTO

La Stagione di Lirica e Balletto con un’inaugurazione congiunta che vede protagonisti la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova e il Teatro Nazionale di Genova. In programma la doppia rappresentazione di Giro di vite, racconto di Henry James tradotto e adattato per il teatro di prosa da Carlo Sciaccaluga con la regia di Davide Livermore, e di The Turn of the Screw, opera in un prologo e due atti di Benjamin Britten tratta dal racconto di James, con la direzione di Riccardo Minasi – direttore musicale dell’Opera Carlo Felice – e la regia di Davide Livermore. Entrambe le nuove produzioni sono realizzate in collaborazione tra la Fondazione Teatro Carlo Felice, il Teatro Nazionale di Genova e il Palau de les Arts Reina Sofía di València.

TUTTI I TITOLI DELLA STAGIONE LIRICA e BALLETTO

Lucia di Lammermoor, dramma tragico in tre atti di Gaetano Donizetti, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e l’ABAO-OLBE di Bilbao, sarà diretto da Francesco Ivan Ciampa per la regia di Lorenzo Mariani.

Giampaolo Bisanti sarà maestro concertatore e direttore de Il cappello di Paglia di Firenze, nella Nuova versione dell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con l’Opéra Royal de Wallonie-Liège. Regia di Damiano Michieletto.

Lo schiaccianoci, balletto in due atti di Pëtr Il’ič Čajkovskij sarà interpretato dall’Armenian National Opera and Ballet Theatre, direttore

Karen Durgaryan,coreografia di Georgy Kovtun da Marius Petipa.

Con la direzione di Renato Palumbo e la regia di Giorgio Gallione, sarà in scena il melodramma in tre atti La traviata, di Giuseppe Verdi, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice.

Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro – dirigerà Andrea Chénier, dramma storico in quattro quadri di Umberto Giordano, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e dell’Opéra Garnier Monte-Carlo, con la regia di Pier Francesco Maestrini.

Nell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, sarà in scena Falstaff , commedia lirica in tre atti di Giuseppe Verdi, per la direzione di Riccardo Minasi e la regia di Damiano Michieletto.

Die Liebe der Danae (L’amore di Danae), commedia mitologica in tre atti di Richard Strauss, nel Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, sarà per la prima volta rappresentata nella versione originale con complessi artistici italiani. La direzione è affidata a Fabio Luisi – direttore onorario del Teatro –, con la regia di Laurence Dale.

Carmen, opéra-comique in quattro atti di Georges Bizet, sarà in scena nell’Allestimento della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, maestro concertatore e direttore Donato Renzetti, regia di Emilio Sagi.

Chiude la stagione lirica Die Zauberflöte (Il flauto magico), Singspiel in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart, Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, direzione di Giancarlo Andretta e regia di Daniele Abbado. Protagonisti, i Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici dell’Opera Carlo Felice diretta da Francesco Meli.

Tra i solisti in cast nella Stagione Lirica:

Karen Gardeazabal, Franco Vassallo, Nina Minasyan, Iván Ayón Rivas, Luca Tittoto, Marco Ciaponi, Nicola Ulivieri, Paolo Bordogna, Benedetta Torre, Olga Peretyatko, Francesco Meli, Roberto Frontali, Fabio Sartori, Amartuvshin Enkhbat, Maria Josè Siri, Ambrogio Maestri, Galeano Salas, Ernesto Petti, Erika Grimaldi, Caterina Sala, Sara Mingardo, Scott Hendricks, Angela Meade, John Matthew Myers, Piero Pretti, Annalisa Stroppa, Giuliana Gianfaldoni.

I direttori della Stagione Sinfonica:

Riccardo Minasi – direttore musicale del Teatro – Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro, Wolfram Christ, Claudio Marino Moretti – Maestro del Coro dell’Opera Carlo Felice – Hartmut Haenchen, Leonhard Garms,

Da mercoledì 26 giugno alle ore 15.00, inizio della vendita degli abbonamenti

Da lunedì 1° luglio, inizio della vendita dei biglietti singoli

Info e biglietti: www.operacarlofelicegenova.it

«A conclusione di una Stagione lirico-sinfonica 2023/2024 che ha conseguito un enorme successo di pubblico e di critica – dichiara il Sovrintendente Claudio Orazi – vi è grande attesa per il cartellone artistico 2024/2025 che si annuncia ricco di nuove emozioni. Con il sostegno di decine di migliaia di spettatori, tra fedeli abbonati e tantissimi giovani, abbiamo raggiunto un ruolo di primo piano tra le istituzioni musicali nazionali ed internazionali attraverso una programmazione che spazia dalla musica barocca a quella contemporanea, assicurando la conservazione, la tutela e la valorizzazione del grande repertorio operistico italiano. Un progetto che, anche per la prossima Stagione, sarà condiviso con direttori e artisti di fama internazionale unitamente a registi che sono al vertice della ricerca di nuovi linguaggi dell’arte e della scena teatrale.

Un teatro fortemente impegnato nel coinvolgimento di un nuovo pubblico, impegno al quale contribuiscono, in forma motivata e crescente, il Ministero della Cultura, la Regione Liguria, il Comune di Genova ed il Gruppo Iren in qualità di soci fondatori. Al loro fianco risaltano le qualificate sponsorizzazioni di Banca Passadore, Intesa San Paolo, Esselunga. Di rilievo la qualità dei partner che, ad oggi, condividono e cooperano alle attività ed ai progetti del teatro: basti ricordare il Teatro Nazionale di Genova, l’Università, il Conservatorio e l’Accademia di Belle Arti di Genova, cui si aggiungono l’Ufficio Scolastico Regionale, l’Arcidiocesi di Genova, la Gog, il Premio Paganini.

In ambito territoriale, con la stagione di Liguria Musica, sono decine i Comuni che collaborano stabilmente con il teatro; da Imperia a La Spezia, da Rapallo a Monterosso, da Alessandria a Novi Ligure e molti altri. Al forte radicamento territoriale, sinonimo di identità e memoria, si aggiungono rilevanti collaborazioni internazionali quali quelle con la Royal Opera House di Muscat, il National Centre for the Performing Arts di Pechino, l’Opera di Montecarlo, l’Opera di Parigi, il Teatro Nazionale di Zagabria, il Teatro alla Scala, la Columbia University e la Saint Patrick’s Old Cathedral di New York. Collaborazioni queste ultime cui si aggiungerà un nuovo progetto dedicato all’Euro-Mediterraneo, a partire dalla città di Tangeri.

Sulla base di tali risultati è intenzione del teatro crescere ancora, nel solco di una Fondazione Lirica a “carattere policentrico” che oggi gestisce direttamente diversi luoghi di spettacolo (Teatro Carlo Felice, Teatro della Gioventù, Teatro Auditorium Montale, Foyer del Teatro, Teatro ai Parchi di Nervi) e collaborazioni in Italia e nel Mondo con decine di altre istituzioni. Tutto questo è possibile, grazie all’impegno dei lavoratori di tutti i comparti e ad un formidabile team artistico composto da Fabio Luisi (direttore onorario), Donato Renzetti (direttore emerito), Riccardo Minasi (direttore musicale)».

«Una nuova Stagione artistica in cui non mancano solisti e direttori di spessore con la nota Orchestra dell’Opera Carlo Felice e tantissime collaborazioni che sapranno coinvolgere non solo tutti gli appassionati, ma quel folto pubblico composto da tanti giovani che l’Opera Carlo Felice ha saputo attrarre in questi anni insieme ai grandi talenti dell’Accademia di alto perfezionamento – dice il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana. Una Stagione all’insegna del nuovo e della tradizione con un programma molto ricco. Un omaggio a capolavori immortali della lirica, con allestimenti prestigiosi, versioni originali e tematiche che continuano ad emozionare il pubblico di ogni età. E accanto proposte che testimoniano l’impegno del nostro Teatro nel promuovere la creatività e l’innovazione come è ben evidente nell’inaugurazione congiunta, che si svolgerà il 12 ottobre, tra Opera Carlo Felice e Teatro Nazionale di Genova, con la messa in scena del dittico Giro di vite – The Turn of the Screw dando modo al pubblico genovese di cogliere ogni legame tra prosa e versione musicale. Un’importante proposta a livello nazionale che testimonia la collaborazione tra istituzioni, portata avanti con grande successo in questi anni.

Anche per questo siamo certi che le emozioni non mancheranno sia nelle rappresentazioni liriche sia nei concerti sinfonici e sinfonico-corali, nei concerti di musica vocale da camera, negli eventi su tutto il territorio ligure e nel progetto di promozione internazionale a New York che sarà un vero e proprio ponte tra culture diverse all’insegna dell’arte. Ogni serata rappresenterà un’occasione unica per vivere la magia della musica dal vivo in uno dei teatri più prestigiosi e suggestivi d’Italia che ha saputo nel tempo rinnovarsi continuamente e affacciarsi a tanti palcoscenici internazionali».

La Stagione di Lirica e Balletto

• Sabato 12 ottobre 2024 si terrà l’inaugurazione congiunta della Stagione Lirica e Balletto dell’Opera Carlo Felice Genova e della Stagione Teatrale del Teatro Nazionale di Genova con The Turn of the Screw racconto scritto da Henry James nel 1898 – alternando un adattamento teatrale in prosa fedele al testo originale e la versione musicata da Benjamin Britten in un unico allestimento presso il Teatro Ivo Chiesa. Tale importante iniziativa è unica a livello nazionale ed in linea con gli obiettivi statutari del Carlo Felice tesi alla cooperazione integrata tra istituzioni culturali. Il dittico si apre con Giro di vite, traduzione e adattamento di Carlo Sciaccaluga, Produzione del Teatro Nazionale in collaborazione con la Fondazione Teatro Carlo Felice e il Palau de les Arts Reina Sofía di València, con la regia di Davide Livermore, le scene di Manuel Zuriaga, i costumi di Mariana Fracasso, le luci di Antonio Castro e le musiche di Giua e Mario Conte; interpreti, Linda Gennari (Istitutrice), Gaia Aprea (Mrs. Grose), Aleph Viola (Peter Quint), Virginia Campolucci (Miss Jessel), Ludovica Iannetti (Flora), Luigi Bignone (Miles). A seguire, verrà rappresentata The Turn of the Screw, opera in un prologo e due atti di Benjamin Britten su libretto di Myfawny Piper dal racconto di James, nel Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con il Teatro Nazionale e con il Palau de les Arts Reina Sofía. La direzione sarà affidata a Riccardo Minasi, direttore musicale dell’Opera Carlo Felice Genova al 2022, i cui recenti e imminenti debutti sinfonici includono i Berliner Philharmoniker, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Gürzenich-Orchester Köln, la Staatskapelle Dresden, la Royal Concertgebouw Orchestra, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, la Swedish Radio Symphony Orchestra, la Frankfurt Radio Symphony Orchestra e la Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra. La regia sarà curata da Davide Livermore, con le scene di Manuel Zuriaga, i costumi di Mariana Fracasso e le luci di Antonio Castro; interpreti:  Valentino Buzza (Quint), Karen Gardeazabal (The Governess), Oliver Barlow (Miles), Lucy Barlow (Flora), Polly Leech (Mrs. Grose), Marianna Mappa (Miss Jessel). Commenta Davide Livermore: «Ho la gioia enorme di potervi raccontare che il Teatro Nazionale e l’Opera Carlo Felice inaugureranno congiuntamente le Stagioni con Giro di vite di Henry James, lo stesso titolo, che ho l’onore di mettere in scena sia nella versione di prosa per il Teatro Nazionale sia nella versione operistica di Benjamin Britten per il Carlo Felice. Ne sono entusiasta, è un modo per sottolineare quanto è fondamentale fare sistema, quanto è fondamentale che le eccellenze di una città non si isolino in una roccaforte, ma che continuino invece a desiderare di essere a disposizione della cittadinanza con progettualità, con apertura e con idee. Sono grato al Carlo Felice per aver accolto questa idea, organizzandola insieme a noi in piena collaborazione di spirito. Ringrazio nuovamente il Sovrintendente Claudio Orazi e il Direttore artistico Pierangelo Conte.»

• Lucia di Lammermoor, dramma tragico in tre atti di Gaetano Donizetti, su libretto di Salvatore Cammarano dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter Scott, sarà in scena a partire da venerdì 15 novembre nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e con l’ABAO-OLBE di Bilbao. Francesco Ivan Ciampa sarà alla direzione dell’Orchestra e del Coro dell’Opera Carlo Felice, con la regia di Lorenzo Mariani, le scene di Maurizio Balò, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Linus Fellbom. Il cast si compone di: Franco Vassallo (Enrico), Nina Minasyan (Lucia), Iván Ayón Rivas (Edgardo), Paolo Antognetti (Arturo), Luca Tittoto (Raimondo), Alena Sautier (Alisa) e Manuel Pierattelli (Normanno).

• A partire da venerdì 13 dicembre, sarà in scena la Nuova versione dell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con l’Opéra Royal de Wallonie-Liège de Il cappello di paglia di Firenze, farsa musicale in quattro atti di Nino Rota su libretto proprio e di Ernesta Rinaldi da Un chapeau de paille d’Italie di Eugène Laviche e Marc Michel.  Giampaolo Bisanti sarà alla direzione dell’Orchestra e del Coro dell’Opera Carlo Felice, con la regia di Damiano Michieletto, le scene di Paolo Fantin, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Luciano Novelli. Nel cast: Marco Ciaponi (Fadinard), Nicola Ulivieri (Nonancourt), Paolo Bordogna (Beaupertuis / Emilio), Didier Pieri (Lo zio Vezinet), David Ferri Durà (Felice), Blagoj Nacoski (Achille di Rosalba / Una guardia), Benedetta Torre (Elena), Giulia Bolcato (Anaide), Marika Colasanto (La modista), Sonia Ganassi (La Baronessa di Champigny).

• Lo schiaccianoci, balletto in due atti di Pëtr Il’ič Čajkovskij dal racconto Nußknacker und Mausekönig di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, sarà in scena da sabato 21 dicembre. Con la direzione di Karen Durgaryan, il corpo di ballo dell’Armenian National Opera and Ballet Theatre sarà interprete della coreografia di Georgy Kovtun da Marius Petipa, scene e costumi di Vyacheslav Okunev.

• Da domenica 12 gennaio 2025 sarà in scena La traviata, melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave dal romanzo La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. La direzione sarà affidata a Renato Palumbo, per la regia di Giorgio Gallione, con le scene e i costumi di Guido Fiorato e le luci di Luciano Novelli. A dare vita ai protagonisti dell’opera: Olga Peretyatko / Elena Schirru (14, 16, 18) (Violetta Valery), Carlotta Vichi (Flora Bervoix), Chiara Polese (Annina), Francesco Meli / Klodjan Kaçani (14, 16, 18) (Alfredo Germont), Roberto Frontali / Leon Kim (14, 16, 18) (Giorgio Germont), Roberto Covatta (Gastone), Claudio Ottino (Barone Douphol), Andrea Porta (Marchese d’Obigny), Francesco Milanese (Dottor Grenvil).

• Il dramma storico in quattro quadri Andrea Chénier, di Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica, sarà in scena da giovedì 6 febbraio nell’Allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e dell’Opéra Garnier Monte-Carlo. Torna sul podio del Carlo Felice Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro, tra i più stimati direttori d’orchestra della scuola italiana. Durante la sua carriera, Renzetti ha diretto molte delle più prestigiose orchestre, tra cui la London Sinfonietta, la London Philharmonic, la Philharmonia Orchestra, la English Chamber Orchestra, la DSO Berlin, la Tokyo Philharmonic, l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Rai, la Dallas Symphony, la Belgian Radio and Television Orchestra a Bruxelles, l’Orchestre National du Capitol de Toulouse e l’Orchestre National de Lyon. La regia è affidata a Pier Francesco Maestrini, con le scene e i video di Nicolás Boni, i costumi di Stefania Scaraggi e le luci di Daniele Naldi. Il cast si compone di Fabio Sartori (Andrea Chénier), Amartuvshin Enkhbat / Stefano Meo (9, 12) (Carlo Gérard), Maria Josè Siri (Maddalena di Coigny), Cristina Melis (La mulatta Bersi), Siranush Khachatryan (La contessa di Coigny), Manuela Custer (Madelon), Nicolò Ceriani (Roucher), Matteo Peirone (Fléville), Marco Camastra (Fouquier Tinville), Luciano Roberti (Matthieu), Didier Pieri (Un incredibile), Gianluca Sorrentino (L’abate), Andrea Porta (Schmidt).

• Nell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, sarà in scena da venerdì 7 marzo la commedia lirica in tre atti Falstaff, di Giuseppe Verdi, su libretto di Arrigo Boito dalla commedia The Merry Wives of Windsor e dal dramma The History of Henry the Fourth di William Shakespeare. Riccardo Minasi tornerà alla direzione, per la regia di Damiano Michieletto e con le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti e le luci di Alessandro Carletti. Nel cast figurano Ambrogio Maestri (Sir John Falstaff), Ernesto Petti (Ford), Galeano Salas (Fenton), Blagoj Nacoski (Dottor Caius), Cristiano Olivieri (Bardolfo), Luciano Leoni (Pistola), Erika Grimaldi (Alice Ford), Caterina Sala (Nannetta), Sara Mingardo (Mrs. Quickly), Paola Gardina (Mrs. Meg Page).

Commenta Damiano Michieletto: «Vi mando un saluto e faccio un grande in bocca al lupo all’Opera Carlo Felice, al Direttore artistico Pierangelo Conte e al Sovrintendente Claudio Orazi, per una Stagione ricca di successi e ricca di vita sul palcoscenico per il pubblico di Genova. Pubblico che sono molto contento di ritrovare con i due spettacoli Il cappello di paglia di Firenze e Falstaff. La prima produzione è della Fondazione Teatro Carlo Felice e torna a distanza di anni in una veste nuova, con cambiamenti nell’impianto scenico e nei movimenti del coro,  per proporre una ripresa che sia allo stesso tempo qualcosa di diverso e con qualche idea nuova. Falstaff è un’altra opera a cui sono molto legato e questo allestimento pone l’opera di Verdi a contatto con la vita e con l’idea di anzianità del compositore, a questo proposito è ambientata nella casa di riposo che Verdi fece costruire proprio per gli artisti ormai sulla via del tramonto, come è Falstaff. Sono due spettacoli che spero possano incontrare il gusto del pubblico, emozionare, divertire, e trasmettere la bellezza dello spettacolo dal vivo, un contatto diretto con il pubblico e con le sue emozioni. Un grande in bocca al lupo a tutti i dipendenti e le maestranze dell’Opera Carlo Felice, ci vediamo nella vostra città!»

• Da domenica 6 aprile sarà in scena – in prima rappresentazione italiana della versione originale con complessi artistici italianiDie Liebe der Danae (L’amore di Danae), commedia mitologica in tre atti di Richard Strauss su libretto di Joseph Gregor. La direzione è affidata a Fabio Luisi – direttore onorario dell’Opera Carlo Felice, direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, direttore principale della Danish National Symphony, direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e direttore principale della NHK Symphony Orchestra di Tokyo – e a Michael Zlabinger, che sarà sul podio nella recita di mercoledì 16 aprile. Dopo il successo di A Midsummer Night’s Dream, titolo inaugurale della Stagione 2023-2024, Laurence Dale cura la regia del Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, con le scene e i costumi di Gary McCann e le luci di John Bishop. A dare vita ai protagonisti dell’opera: Scott Hendricks (Jupiter), Timothy Oliver (Merkur), Tuomas Katajala (Pollux), Angela Meade (Danae), Valentina Farcas (Xanthe), John Matthew Myers (Midas), Albert Memeti (Erste König), Eamonn Mulhall (Zweite König), Nicolas Legoux (Dritte König), Giovanni Battista Parodi (Vierte König), Anna Graf (Semele), Agnieszka Adamczak (Europa), Hagar Sharvit (Alkmene), Valentina Stadler (Leda).

Commenta Fabio Luisi: «Sono felicissimo di presentare per la prima volta in Italia l’ultima opera di Richard Strauss, L’amore di Danae, che rappresenta in un certo senso un testamento spirituale e drammaturgico del compositore bavarese. Sempre oscillando, come nei suoi capolavori Arianna a Nasso e La donna senz’ombra fra mitologia e mito, fra commedia e rappresentazione sacra, fra buffo e tragico, Strauss dipinge un poliedrico ed a tratti spietato ritratto delle passioni e delle debolezze umane, con un linguaggio musicale complesso e maturo. Ringrazio l’Opera Carlo Felice per il coraggio nel voler produrre questo progetto».

Laurence Dale: «L’anno scorso ho avuto un’esperienza meravigliosa con la regia di A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten all’Opera Carlo Felice Genova. Non c’è complimento più grande che essere nuovamente invitato, e sono molto felice di tornare a Genova per lavorare insieme ai colleghi e agli amici del Teatro a un progetto per me ancora più difficile. Si tratta di Die Liebe der Danae, penultima opera di Richard Strauss. Anche questa volta abbiamo un meraviglioso direttore musicale, Fabio Luisi, esperto in questo repertorio, che conosco da molto tempo e con il quale sono molto contento di lavorare per la prima volta. Per questa produzione molto complessa sul piano vocale abbiamo inoltre gli interpreti più adatti. Die Liebe der Danae è una commedia, caso raro per Strauss se pensiamo a Salome o Elektra, è quindi una bella un’opportunità per realizzare una commedia con una musica di grande ricchezza e invenzione. La protagonista dell’opera è la principessa Danae, della quale Giove è sinceramente innamorato. Danae adora l’oro, così Giove fingere di essere Mida, che può trasformare tutto in oro. Danae dovrà scegliere tra il vero amore e la ricchezza, e alla fine troverà l’amore. Non vedo l’ora di tornare a Genova!»

Carmen, opéra-comique in quattro atti di Georges Bizet su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy dalla novella di Prosper Mérimée, nell’Allestimento della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, sarà in scena da venerdì 16 maggio. Donato Renzetti sarà maestro concertatore e direttore, con la regia di Emilio Sagi, le scene di Daniel Bianco, i costumi di Renata Schussheim e le luci di Eduardo Bravo. Il cast si compone di: Piero Pretti / Amadi Lagha (17, 24) (Don Josè), Luca Tittolo / Abramo Rosalen (17, 24) (Escamillo), Saverio Fiore (Le Dancaire), Armando Gabba (Le Remendado), Paolo Ingrasciotta (Morales), Luca Dall’Amico (Zuniga), Annalisa Stroppa / Caterina Piva (17, 24) (Carmen), Giuliana Gianfaldoni / Angela Nisi (17, 24) (Micaela), Vittoriana De Amicis (Frasquita), Alessandra Della Croce (Mercedes).

• In chiusura di Stagione, Die Zauberflöte (Il flauto magico), Singspiel in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Emanuel Schikaneder, sarà rappresentato da venerdì 13 giugno nell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. Direzione di Giancarlo Andretta, regia di Daniele Abbado, scene di Lele Luzzati, costumi di Santuzza Calì e luci di Luciano Novelli. Saranno i Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale dell’Opera Carlo Felice Genova a interpretare i personaggi mozartiani, nell’ambito di un progetto formativo che anche nella quinta edizione dell’Accademia – nata nel 2020 – prevede il debutto degli allievi nell’ultimo titolo della Stagione Lirica. Commenta Daniele Abbado: «Sono molto contento di riprendere Il flauto magico realizzato con Lele Luzzati nel 2002, è un’occasione molto importante per ricordare l’artista straordinario che è stato. Conobbi Lele durante gli anni di formazione e diventammo amici, quando lui mi dette fiducia nei miei primi anni come regista fu per me un grande onore. Insieme lavorammo ad un film d’animazione con Giulio Giannini, a uno spettacolo per bambini su testi di Bruno Munari, e poi realizzammo Il flauto per il Carlo Felice di Genova. Ricordo un lungo periodo di progettazione serena e positiva, tanti incontri che si svolgevano quasi sempre a casa di Lele a Genova tra confronti, discussioni e ricerca. Per me era la prima volta, invece Lele Luzzati aveva già lavorato a Il flauto magico in diverse occasioni, era evidente che ci fosse uno sposalizio poetico tra il mondo artistico di Lele e quest’opera, fu molto stimolato a trovare soluzioni scenotecniche nuove, inaspettate e interessanti. Anche il periodo di prove fu sereno, con un ottimo cast e un bravissimo direttore. Lo spettacolo nacque bene e venne apprezzato dal pubblico. Il ricordo è molto forte e sono felice di avere la possibilità di ricostruire questo spettacolo e ritrovare un’altra volta Lele Luzzati».

I titoli La traviata (1853), Andrea Chénier (1896), Falstaff (1893) e Carmen (1875), si inseriscono nell’ambito del progetto culturale “Genova nell’Ottocento”, tema protagonista del 2025 genovese, che nel corso dell’anno verrà declinato attraverso diverse attività del Comune di Genova e delle Istituzioni culturali del territorio.

Donato Renzetti: «La Stagione passata 2023-24 ha avuto un notevole riscontro positivo, non solo da parte della critica cittadina, nazionale e internazionale, ma anche e soprattutto del pubblico, sempre più numeroso. Il successo non è stato solo delle produzioni alle cui ho partecipato – A Midsummer Night’s Dream che poi è stata ripresa alla Royal Opera House di Muscat, Werther, e la prima mondiale di Édith – ma anche di tutte le opere in cartellone, che hanno avuto notevoli consensi. Ciò è dovuto alla progettazione e all’ideazione della Stagione, e alla sinergia tra il Sovrintendente Claudio Orazi e il Direttore artistico Pierangelo Conte. Non ci si è fermati solo alla Stagione Lirica in Teatro, un altro grande traguardo è stato quello di portare numerosi concerti in tutta la Regione Liguria, con musica da camera, sacra, contemporanea, spaziando quindi in tutti i campi della musica. Importante è stata anche la scoperta di giovani talenti, direttori, solisti, e i cantanti con la nostra Accademia. Una particolarità che ha solo Genova è la disposizione a collaborare con i giovani, dalle scuole medie alle superiori e all’università: ad ogni spettacolo abbiamo visto numerosi studenti. La cultura fa parte della nostra storia, a partire dalle scuole, e un popolo senza cultura non ha sicuramente futuro. La nuova Stagione ricalcherà l’idea della Stagione passata. Io dirigerò tre programmi sinfonici e due opere molto importanti del nostro repertorio: Andrea Chénier e Carmen. C’è un rapporto straordinario con le maestranze, con l’Orchestra e con il Coro, ma anche con i Tecnici e tutti i lavoratori del Teatro, che ringrazio. Il lavoro e il successo sono di tutte le maestranze, perché tutti collaborano. Sono convinto che la Stagione sarà positiva, accorrete numerosi: “senza musica la vita sarebbe un errore”!»

Grandi voci per Cavalleria rusticana e Pagliacci nel classico spettacolo di Mario Martone

Dirige Giampaolo Bisanti. Diretta streaming il 26 aprile su LaScalaTV.

Il ritorno in scena dal 16 aprile al 5 maggio del dittico formato dagli atti unici Cavalleria rusticana di Piero Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, nella produzione ormai classica firmata da Mario Martone nel 2011 e già ripresa nel 2014 (solo Cavalleria insieme a Le spectre de la rose) e 2015, si avvale di una spettacolare sfilata di grandi voci nelle parti principali. Il direttore Giampaolo Bisanti avrà a disposizione in Cavalleria rusticana Elīna Garanča e Saioa Hernández come Santuzza, Brian Jagde e Yusif Eyvazov come Turiddu, Amartuvshin Enkhbat e Roman Burdenko come Alfio, oltre a Francesca Di Sauro come Lola ed Elena Zilio come Mamma Lucia. In Pagliacci canteranno Irina Lungu come Nedda, Fabio Sartori come Canio, Mattia Olivieri come Silvio, Amartuvshin Enkhbat e Roman Burdenko come Tonioe Jinxu Xiahou come Peppe.

La rappresentazione del 26 aprile sarà trasmessa in live streaming sulla piattaforma LaScalaTv. Prosegue la collaborazione fra Teatro alla Scala e Corriere della Sera/7 con la conduzione congiunta di Mario Acampa e Gian Luca Bauzano durante l’intervallo. Dopo la diretta, il video resterà disponibile on demand fino al 3 maggio.

Un’ora prima dell’inizio di ogni recita, presso il Ridotto dei Palchi, si terrà una conferenza introduttiva all’opera tenuta da Liana Püschel.

Il dittico Cavalleria rusticana e Pagliacci fa parte del progetto inclusivo del Teatro: saranno disponibili servizi per persone con disabilità uditiva il 26 aprile alle ore 20; per persone con disabilità visiva il 28 aprile alle ore 14.30.

Il dittico probabilmente più famoso della storia dello spettacolo calca nuovamente le scene scaligere dopo l’ultima ripresa in occasione dell’Expo. In quel frangente si proponeva come uno dei volti più rappresentativi del teatro musicale italiano. Analogamente, nel breve giro di due anni e quattro giorni (maggio 1890 - maggio 1892), fra il Teatro Costanzi (l’attuale Teatro dell’Opera) di Roma e il Teatro Dal Verme di Milano quei due titoli avevano rappresentato l’apertura di una via nuova dell’opera italiana, con cui una nuova generazione di compositori nati nel decennio attorno all’Unità d’Italia archiviava di prepotenza, aggirando qualsiasi costruzione teorica, la stagione del Romanticismo. Lo faceva, peraltro non senza ambiguità né astuzie, in nome della realtà, di un vero assai meno poetico e più brutale di quello perseguito da Verdi o da Manzoni.

Stagione d’Opera 2023~2024

16, 18, 21, 23, 26, 28, 30 aprile; 2, 5 maggio 2024

Pietro Mascagni

Cavalleria rusticana

Melodramma in un atto

Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci

(Edizione Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)

Ruggero Leoncavallo

Pagliacci

Dramma in un prologo e due atti

Libretto di Ruggero Leoncavallo

 (Edizione Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)

Produzione Teatro alla Scala

Direttore GIAMPAOLO BISANTI

Regia MARIO MARTONE

Scene SERGIO TRAMONTI

Costumi URSULA PATZAK

Luci PASQUALE MARI

Coreografia DANIELA SCHIAVONE

Personaggi e interpreti di Cavalleria rusticana

Santuzza          Elīna Garanča

                        Saioa Hernández (30 apr.; 2, 5 mag.)

Lola                 Francesca Di Sauro

Turiddu           Brian Jagde

                        Yusif Eyvazov (18, 30 apr.)

Alfio                Amartuvshin Enkhbat
Roman Burdenko (18, 21, 23, 26 apr.)

Mamma Lucia Elena Zilio

Personaggi e interpreti di Pagliacci

Nedda              Irina Lungu

Canio               Fabio Sartori

Tonio               Amartuvshin Enkhbat

                        Roman Burdenko (18, 21, 23, 26 apr.)

Peppe               Jinxu Xiahou

Silvio               Mattia Olivieri

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala

Maestro del Coro ALBERTO MALAZZI

Maestro del Coro di Voci Bianche BRUNO CASONI

Date:

Martedì 16 aprile 2024 ore 20 ~ Turno Prime Opera

Giovedì 18 aprile 2024 ore 20 ~ Turno M Abbonamento Mini

Domenica 21 aprile 2024 ore 14.30 ~ Turno N Abbonamento Weekend

Martedì 23 aprile 2024 ore 20 ~ Turno O Abbonamento Mini

Venerdì 26 aprile 2024 ore 20 ~ Fuori abbonamento

Domenica 28 aprile 2024 ore 14.30 ~ Fuori abbonamento

Martedì 30 aprile 2024 ore 20 ~ Fuori abbonamento

Giovedì 2 maggio 2024 ore 20 ~ Turno G

Domenica 5 maggio 2024 ore 14.30 ~ Fuori abbonamento

Prezzi: da 300 a 36 euro

Infotel: 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.or

101° Arena di Verona Opera Festival 2024 : Inaugurazione il 7 giugno con la celebrazione del Canto lirico in Italia patrimonio dell’umanità

IL NUOVO SECOLO DEL TEATRO OPERISTICO PIÙ GRANDE DEL MONDO

Inaugurazione il 7 giugno con l’evento straordinario del Ministero della Cultura per celebrare la pratica del canto lirico in Italia patrimonio dell’umanità 

 E l’8 giugno grande apertura di stagione con la Turandot firmata da Zeffirelli nel centenario della scomparsa di Puccini

Una nuova produzione della Bohème con la regia di Alfonso Signorini, al debutto areniano

Per la prima volta Anna Netrebko è Tosca in Arena 

Grandi ritorni di Ekaterina Semenchuk, Yusif Eyvazov, Amartuvshin Enkhbat, Ludovic Tèzier, Vasilisa Berzhanskaya, Lawrence Brownlee, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Roberto Alagna, Luca Micheletti, Vittorio Grigolo, Elena Stikhina, Jonas Kaufmann, Luca Salsi 

Tra le voci che debuttano in Arena Aigul Akhmetshina, Pretty Yende, Erin Morley, Juliana Grigoryan, René Barbera, Igor Golovatenko, Marta Torbidoni, Paolo Bordogna

Prima volta in Anfiteatro anche per i direttori Michele Spotti, George Petrou e Leonardo Sini 

Inizia il nuovo secolo dell’Arena di Verona Opera Festival. Cinquanta appuntamenti in cartellone dal 7 giugno al 7 settembre, fra cui tre titoli dedicati a Giacomo Puccini nel centenario della morte.

La 101a stagione apre con la spettacolare Turandot firmata da Franco Zeffirelli, in programma l’8 giugno alle 21.30 Tosca che vede Anna Netrebko per la prima volta in questo ruolo in Arena, nella storica produzione “noir” di Hugo De Ana e un nuovo allestimento della Bohème firmato da Alfonso Signorini al debutto in Anfiteatro  sono gli altri due capolavori del compositore lucchese in scena nell’edizione 2024. 

 Altre quattro opere iconiche coronano il Festival: l’Aida di Giuseppe Verdi è rappresentata in due diverse produzioni, quella “di cristallo” firmata da Stefano Poda per il centesimo Festival (dal 14 giugno al 1° agosto) e l’allestimento rievocativo della storica Aida del 1913 curata da Gianfranco de Bosio (dal 10 agosto al 5 settembre) di cui ricorre il centenario dalla nascita; Carmen di George Bizet nella messinscena “kolossal” con regia e scene di Franco Zeffirelli (dal 5 luglio al 7 settembre); Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nell’elegante allestimento rococò di Hugo De Ana (dal 21 giugno al 6 settembre). 

Inaugurazione straordinaria il 7 giugno con l’evento in mondovisione La Grande Opera italiana Patrimonio dell’Umanità, promosso dal Ministero della Cultura e realizzato in collaborazione con la Fondazione Arena di Verona, per celebrare la pratica del canto lirico in Italia, proclamata patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

Protagonisti 150 professori d’orchestra e oltre 300 artisti del coro, provenienti da tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche italiane. 7

Sul podio anche il Maestro Riccardo Muti

La Turandot che apre l’Opera Festival sarà registrata da Rai Cultura e trasmessa in differita su Rai3, è diretta dal giovane Michele Spotti – al debutto areniano come le bacchette di George Petrou, impegnato nel Barbiere di Siviglia, e Leonardo Sini, sul podio per Carmen – e vede protagoniste nella serata di apertura le voci di Ekaterina Semenchuk (ruolo del titolo), Yusif Eyvazov (Il principe ignoto) e Mariangela Sicilia (Liù). Lo spettacolo è in scena dall’8 al 29 giugno. 

Come sempre, le grandi stelle internazionali dell’opera lirica rinnovano la loro presenza in Anfiteatro, rendendo ogni serata una prima. Fra le oltre settanta presenze da tutto il mondo, i graditi ritorni di Amartuvshin Enkhbat, Ludovic Tèzier, Vasilisa Berzhanskaya, Lawrence Brownlee, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Roberto Alagna, Luca Micheletti, Vittorio Grigolo, Elena Stikhina, Jonas Kaufmann, Luca Salsi, e oltre un terzo del cast alla prima volta in Arena, fra cui si segnalano debutti illustri come quelli di Aigul Akhmetshina, che è Carmen (5 e 13 luglio), Pretty Yende, che è Micaela nella stessa produzione (3 e 8 agosto), Juliana Grigoryan, che è Mimì nella Bohème (19 e 27 luglio), René Barbera (21 e 27 giugno) nella parte del Conte di Almaviva nel Barbiere di Siviglia

Anche per il Festival 2024 non mancano le serate-evento, quest’anno ben sei. Torna la grande danza di Roberto Bolle and friends in doppia data il 23 e il 24 luglio; la Nona Sinfonia di Beethoven, a duecento anni dalla sua creazione, diretta da Andrea Battistoni e con i complessi areniani e le voci soliste di Erin Morley e Ivan Magrì, entrambi al debutto in Arena, insieme ad Anna Maria Chiuri e Alexander Vinogradov, l’11 agosto. E ancora Plácido Domingo Noche Española è la serata di gala in programma il 21 agosto, che vede il ritorno dell’artista insieme ad altre grandi voci della lirica; sempre attesi i Carmina Burana di Orff, diretti da Michele Spotti, in programma il 1° settembre con solisti Jessica Pratt, Filippo Mineccia, Youngjun Park. Torna infine il balletto al Teatro Romano di Verona con due date di Zorba il greco di Theodorakis, con le coreografie originali di Lorca Massine, il 27 e il 28 agosto.   

Inoltre, in anteprima mondiale, Fondazione Arena di Verona e Balich Wonder Studio presentano un grande concerto immersivo con proiezioni tridimensionali per celebrare Le quattro stagioni, in occasione dei 300 anni dalla pubblicazione del capolavoro di Antonio Vivaldi. Viva Vivaldi. The four seasons immersive concert è in programma il 28 agosto con l’Orchestra dell’Arena di Verona e il violinista Giovanni Andrea Zanon, nel progetto visionario e multisensoriale del creative director Marco Balich. Un approccio completamente nuovo alla scenografia, attraverso la tecnologia, per avvicinare un pubblico sempre più giovane all’Opera Festival. 

Si segnala per il Festival 2024 la variazione degli orari d’inizio spettacolo, posticipati di 15 minuti rispetto alle ultime edizioni: le rappresentazioni di giugno inizieranno alle 21.30, a luglio alle 21.15 e in agosto e settembre alle 21.00. Sono confermati i biglietti alle stesse tariffe 2023, già in vendita su arena.it, sui canali social dell’Arena di Verona e su Ticketone, gestore della biglietteria con UniCredit, major partner di Fondazione Arena. Speciali riduzioni sono riservate agli under 30 e agli over 65.

Alla conferenza stampa di Roma, nella nuova sede dell’Associazione Stampa Estera in Italia, presente il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, che dichiara: «L’Arena di Verona, con la sua storia lunga 101 Festival, ha il know-how artistico e professionale per ospitare il grande evento del 7 giugno, una serata unica che raduna tutto il mondo della cultura in un omaggio all’opera. Sarà il primo evento di quella che diventerà una tradizione annuale, da tenere ogni volta in un grande luogo di incontro all’insegna dell’immenso patrimonio che è il canto lirico».

«Il nuovo secolo del Festival areniano si apre con le celebrazioni della pratica del Canto lirico patrimonio dell’Umanità e con un’estate sorprendente di opera e grande spettacolo – afferma Cecilia Gasdia, Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona -.  Per tre mesi esatti, sul palcoscenico dell’Arena di Verona saliranno i più importanti cantanti e direttori, sia artisti affermati e di fama internazionale sia giovani stelle e promesse dell’opera e della musica sinfonica. Siamo orgogliosi di presentare non solo una stagione ricca di proposte, di spessore e qualità artistica, ma anche uno sguardo sul futuro dell’opera e della musica classica, sugli artisti di domani e sul modo stesso di fruizione dell’esperienza a teatro. E tutto ciò si aggiunge all’Arena di Verona, che è un teatro a cielo aperto davvero speciale».

«Una programmazione straordinaria che, dopo i record del centesimo Festival, alza nuovamente l’asticella della proposta culturale di Fondazione Arena – sottolinea Stefano Trespidi, Vice Direttore Artistico di Fondazione Arena -. Il cartellone della stagione 2024 accontenterà diverse tipologie di pubblico, con proposte tradizionali, come Aida nello storico allestimento 1913, a centoundici anni esatti dalla prima Aida in Arena, e Tosca eseguita dalle stelle della lirica, affiancate a progetti contemporanei e d’avanguardia come l’immersivo Viva Vivaldi e la più recente Aida ‘di cristallo’, che aggiungono innovazione nell’esperienza e nell’impatto visivo alla qualità artistica dei massimi compositori e delle loro opere».

Info: www.arena.it

Biglietteria 

Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona – biglietteria@arenadiverona.it  

Call center (+39) 045 800.51.51 – www.arena.it

Punti di prevendita TicketOne  

Informazioni 

Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona 

Via Roma 7/D, 37121 Verona – ufficio.stampa@arenadiverona.it  

tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939 -1847 

Dieci minuti di applausi al Teatro Massimo di Palermo per il Rigoletto di Verdi firmato da John Turturro.

Ovazioni per gli interpreti e per la trascinante direzione del Maestro Daniel Oren.
Dedica alla memoria di Claudio Abbado nel decennale della scomparsa.
Comincia con una dedica commossa del sovrintendente Marco Betta alla memoria del Maestro
Claudio Abbado, la serata che ha visto il ritorno sul palco del Teatro Massimo di Palermo, dopo aver
girato il mondo, di Rigoletto, l’allestimento del melodramma di Verdi diretto nel 2018 da John
Turturro e realizzato dal Massimo in coproduzione con il Teatro Regio di Torino, l’Opéra Royal di
Liègi e la Shaanxi Opera House cinese.

Un ritorno accompagnato da applausi a scena aperta e bis reclamati a gran voce che ha visto sul podio uno dei più grandi direttori della scena internazionale, il Maestro Daniel Oren, calamitare l’attenzione del pubblico con la sua appassionata e trascinante direzione dell’Orchestra del Teatro Massimo.

Dieci minuti di applausi per gli interpreti: dal baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat, già indimenticabile
Rigoletto nel 2018, al soprano Giuliana Gianfaldoni, applauditissima Gilda, che insieme a Enkhbat ha
regalato al pubblico il bis di “sì, vendetta, tremenda vendetta”, al tenore peruviano Ivan Ayon Rivas, nel
ruolo del Duca di Mantova, e per la regia dell’opera, ripresa dalla giovane e affermata regista Cecilia
Ligorio, che aveva già affiancato Turturro nell’allestimento di cinque anni fa.

Di livello tutto il cast che ha visto negli altri ruoli Agostina Smimmero (Giovanna);
Aleksei Kulagin (Sparafucile); Valeria Girardello (Maddalena); Massimiliano Chiarolla (Borsa);Alessio Verna (Marullo); Italo Proferisce (Ceprano); Nicolò Ceriani (Monterone); Emanuela Sgarlata
(Contessa di Ceprano/Paggio); Enrico Cossutta e Federico Cucinotta (Usciere di corte).

Le scene, di grande impatto e accuratezza sono di Francesco Frigeri, i costumi sontuosi sono firmati da Marco Piemontese, le luci di Alessandro Carletti sono riprese da Ludovico Gobbi, mentre la coreografia è di Giuseppe Bonanno. Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo, Maestro del Coro Salvatore Punturo, direttore del Corpo di Ballo Jean Sébastien Colau.

Le repliche dell’opera, in scena fino al 28 gennaio, vedranno nel cast alternativo il
baritono ispano-americano Daniel Luis De Vicente nel ruolo del titolo, il tenore Ioan Hotea, di ritorno
a Palermo dopo I Capuleti e i Montecchi, in quello del Duca di Mantova, mentre Gilda è il soprano
palermitano Federica Guida che torna sul palcoscenico del Massimo dopo il successo come Musetta
nella Bohème dell’anno scorso.
Domenica 28 gennaio alle 17:30 Rigoletto tornerà anche nella riduzione per i più piccoli con Bambini
all’Opera, il laboratorio a cura di Francesca Cosentino pensato per avvicinare i bambini (6-10 anni)
alla magia del teatro. Durante il laboratorio, che si svolge nella Sala Stemmi del Teatro Massimo, viene
narrata la trama, si ascoltano brani dell’opera, e alla fine i bambini assistono in Sala Grande allo
svolgimento dello spettacolo. Animazioni teatrali di Gisella Vitrano; interventi cantati di Sonia Sala;
illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro. Info e prenotazioni tel. 329 7260846

Il Rigoletto di Verdi firmato da John Turturro torna dal 20 al 28 gennaio sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo dopo aver girato il mondo

Sul podio dirige il Maestro Daniel Oren

ph © rosellina garbo 2019

Il cast di grande livello impegna nei ruoli principali il baritono Amartuvshin Enkhbat, il tenore Ivan Ayon Rivas e il soprano Giuliana Gianfaldoni
  Sarà in scena da sabato 20 gennaio alle 20:00, al Teatro Massimo di Palermo, Rigoletto, melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. L’allestimento è quello che nel 2018 ha segnato il debutto sulla scena lirica dell’attore e regista italo-americano John Turturro. La regia dell’opera, realizzata dal Teatro Massimo in coproduzione con il Teatro Regio di Torino, l’Opéra Royal di Liègi e la Shaanxi Opera House cinese,èripresa da Cecilia Ligorio, giovane e affermata regista che aveva lavorato con Turturro nell’allestimento di cinque anni fa. Il podio dell’Orchestra del Teatro Massimo vede il ritorno del Maestro Daniel Oren, protagonista di spicco della scena lirica internazionale e beniamino del pubblico palermitano. Il cast, che è in buona parte quello dell’edizione originale del 2018, conta su una star come il baritono Amartuvshin Enkhbat, nato in Mongolia e apprezzato anche per l’impeccabile pronuncia italiana; già indimenticabile interprete del buffone di Mantova nel 2018, Enkhbat torna a Palermo dove è stato anche un acclamato Tonio in Pagliacci, e si alterna nelle repliche con Marco Caria.

Il Duca di Mantova è interpretato dal tenore peruviano Ivan AyonRivas, vincitore del Premio Abbiati 2022, che già giovanissimo aveva fatto parte del cast palermitano e in alternanza da IoanHotea, recentemente apprezzato nel ruolo di Tebaldo nell’opera che ha inaugurato la stagione: I Capuleti e i Montecchi.Gilda è Giuliana Gianfaldoni  che torna a Palermo dopo il successo di Don Pasquale e nelle repliche è Caterina Sala. Negli altri ruoliAgostinaSmimmero (Giovanna); AlekseiKulagin (Sparafucile); ValeriaGirardello (Maddalena); MassimilianoChiarolla (Borsa); AlessioVerna (Marullo); ItaloProferisce (Ceprano); NicolòCeriani (Monterone); EmanuelaSgarlata (Contessa di Ceprano/Paggio); EnricoCossutta e Federico Cucinotta (Usciere di corte). Le scene, di grande impatto e accuratezza sono di Francesco Frigeri e si muovono tra gli splendori della corte e le nebbie padane, i costumi sontuosi sono firmati da Marco Piemontese, le luci di Alessandro Carletti sono riprese da Ludovico Gobbi, mentre la coreografia èdi Giuseppe Bonanno. Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo, Maestro del Coro Salvatore Punturo, direttore del Corpo di Ballo Jean-Sébastien Colau. Repliche fino al 28 gennaio.

Ambientato in un palazzo tardo-rinascimentale che evoca la Sala dei Giganti di Palazzo Te a Mantova, il Rigoletto di Turturroè ricco di atmosfere pittoriche e cinematografiche, pur avendo un impianto registico tradizionale.“Rigoletto – dice il regista nelle note rilasciate prima del debutto – è un capolavoro fantastico e tenterò di rendere giustizia al materiale privilegiando i dettagli umani, senza tentare di reinventare qualcosa che non esiste o di portare un punto di vista moderno senza altro scopo che la ricerca della novità; vorrei invece scandagliare le profondità del dramma. La musica è così bella. Posso solo immaginare l’emozione di chi la sente per la prima volta … vorrei aiutare i personaggi ad emergere nel modo più umano possibile, lasciando che la storia e la musica si dispieghino, senza aggiunta di orpelli, nel loro pieno potere e gloria”.

Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo torna a dirigere il Maestro Daniel Oren, tra i più ricercati e apprezzati direttori della scena operistica internazionale, con un repertorio che abbraccia la maggiore produzione romantica e verista italiana. Il suo rapporto privilegiato con i teatri italiani lo ha visto negli anni alla guida delle principali fondazioni liriche italiane oltre agli stretti rapporti di collaborazione che intrattiene con i più autorevoli teatri europei e americani. Dotato di un talento naturale e precocissimo, Oren deve il suo particolare interesse per l’opera a Leonard Bernstein che nel 1968 lo scelse, appena tredicenne, come voce solista nei suoi Chichester’s Psalms. Perfezionò poi i suoi studi in Europa, dedicandosi quasi esclusivamente alla direzione d’orchestra e nel 1975 prese parte, vincendolo, al Concorso “Herbert von Karajan” riservato a giovani direttori d’orchestra che diede inizio alla sua carriera internazionale.

Protagonista nel ruolo del titolo è il baritono Amartuvshin Enkhbat, nato e cresciuto in Mongolia, dove ha studiato canto e ha iniziato la sua carriera professionale come solista principale al Teatro dell’Opera di Stato. Da allora, coltivando una passione per le opere di Verdi, ha accresciuto di anno in anno la sua fama cantando sui palcoscenici più prestigiosi della scena internazionale, dal Teatro alla Scala, all’Arena di Verona, e ricevendo i più importanti riconoscimenti (Operalia, International Opera Competition Baikal, International Tchaikovsky Competition di San Pietroburgo, Concurso Tenor Viñas, BBC Cardiff Competition). È stato premiato come Artista Onorato della Mongolia.

Rigoletto, diciottesima opera nella prolifica produzione verdiana, era considerato da Verdi la sua opera migliore ed è la prima tappa della trilogia popolare, seguita da La traviata e dal Trovatore. Venne accolto con grandissimo successo al Teatro La Fenice di Venezia nel marzo del 1851 eda allora è uno dei melodrammi più amati ed eseguiti nei teatri di tutto il mondo. Il soggetto, tratto dal dramma di Victor Hugo, Le roi s’amuse (Il re si diverte) del 1832, venne censurato in Francia al debutto per la sua critica alla monarchia ma anche per la scelta di rappresentare un aristocratico in atteggiamenti sconvenienti e per avere attribuito a un personaggio di basso profilo il nobile ruolo di padre. Ne è protagonista infatti Triboulet, il gobbo buffone di corte, personaggio dalla doppia anima, che è al centro di una vicenda drammatica che gli toglierà per sempre il sorriso. Nella versione di Piave e Verdi, dopo il vaglio della censura austriaca che aveva criticato l’immoralità del soggetto, l’opera venne rinominata Rigoletto dal francese rigoler (scherzare) e venne ambientata a Mantova nel ‘500 alla corte dei Gonzaga, invece che alla corte di Francesco I re di Francia. Qui Rigoletto, che aveva schernito il padre di una ragazza abusata dal Duca di Mantova e che per questo era stato oggetto de la maledizione, assolda un sicario e progetta di vendicarsi del Duca che ha sedotto e rapito con l’inganno anche sua figlia Gilda. Ma sarà proprio lei, per un tragico destino, a finire uccisa al posto del Duca.

Il debutto dell’opera sarà preceduto giovedì 18 gennaio alle 18:00 in Sala Onu da un incontro di introduzione all’ascolto a cura dell’Associazione Amici del Teatro Massimo con AnnaTedesco, presidente dell’Associazione, e Alessia Cervini, docente di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Palermo (DAMS). L’ingresso è libero. Mentre domenica 28 gennaio alle 17:30 torna Bambini all’Opera il laboratorio a cura di Francesca Cosentino pensato per avvicinare i bambini (6-10 anni) alla magia del teatro. Durante il laboratorio, che si svolge nella Sala Stemmi del Teatro Massimo, viene narrata la trama dell’opera, si ascoltano brani, e al termine i bambini vengono accompagnati in Sala Grande per assistere allo svolgimento dello spettacolo. Le animazioni teatrali sono di Gisella Vitrano; gli interventi cantati di Sonia Sala; le illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro. Infoe prenotazioni tel. 329 7260846.

Calendario delle recite: sabato 20 gennaio, ore 20 (Turno Prime); domenica 21 gennaio ore 18:30 (Turno Danza); martedì 23 gennaio ore 18:30 (Turno Opera); mercoledì 24 gennaio ore 18:30 (Turno B); giovedì 25 gennaio ore 18:30 (Turno Scuola); venerdì 26 gennaio ore 18:30 (Turno C); sabato 27 gennaio ore 18:30 (fuori abbonamento); domenica 28 gennaio ore 17:30 (Turno D).

MICHELE MARIOTTI DIRIGE TOSCA PER LA PRIMA VOLTA ALL’OPERA DI ROMA

Protagonisti Anna Pirozzi, Fabio Sartori, Erwin Schrott

e Amartuvshin Enkhbat

9, 12 e 14 dicembre al Teatro Costanzi

Qualche mese dopo aver debuttato con Tosca durante la tournée capitolina in Giappone e subito dopo il Mefistofele di Boito che apre la nuova stagione dell’Opera di Roma, Michele Mariotti affronta il titolo pucciniano per la prima volta sul podio dell’Opera di Roma il 9, il 12 e il 14 dicembre. Lo spettacolo è riproposto nella versione della prima rappresentazione assoluta, avvenuta al Costanzi il 14 gennaio 1900, ricostruita dalla fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi nel 2015 e da allora in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi. Nel ruolo del titolo torna il soprano Anna Pirozzi – già Tosca nell’allestimento del 2022 – mentre Cavaradossi è il tenore Fabio Sartori. Il barone Scarpia è interpretato dal basso-baritono Erwin Schrott nelle date del 9 e del 12 dicembre e da Amartuvshin Enkhbat nella replica del 14. Le scene e i costumi originali, disegnati da Adolf Hohenstein, sono stati ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi e Anna Biagiotti. Luci di Vinicio Cheli.

Nessuna opera è legata ad una città quanto Tosca con Roma: e non solo per ragioni librettistiche, che vedono il dramma aprirsi qualche giorno dopo la caduta della prima Repubblica Romana. La terrazza di Castel Sant’Angelo, gli interni dorati di Sant’Andrea della Valle, i rintocchi del Mattutino che Giacomo Puccini aspettava di cogliere all’alba per annotarsi l’intonazione corretta da inserire in partitura. «Non ho mai smesso di ammirare la sottigliezza e la cura dei particolari con cui Puccini crea i suoi scenari – dice Alessandro Talevi – e il modo in cui richiedono costantemente un’indagine psicologica profonda da parte di cantanti e regista». Seguendo le originali volontà pucciniane, il regista ha ricostruito per lo spettatore odierno la Roma vissuta dal compositore lucchese. Talevi, che nel 2007 ha vinto l’European Opera-directing Prize per la sua Rusalka, in Italia ha collaborato con il Festival della Valle d’Itria, il Macerata Opera Festival, il Comunale di Bologna, il Maggio Fiorentino, il Regio di Torino, La Fenice di Venezia, il Massimo di Palermo e, all’estero con Opera di Tel Aviv, Opera North di Leeds, Santa Fe e Philadelphia Opera, Cape Town Opera, Korea National Opera, Teatro Real di Madrid, Malmö Opera. Formatosi alla Royal Academy of Music di Londra, nella capitale inglese è stato direttore artistico della Independent Opera al Sadler’s Wells.

Con il titolo pucciniano, invece, Michele Mariotti prosegue il suo percorso da direttore musicale dell’Opera di Roma. Premio Abbiati 2017 come Miglior direttore d’orchestra, Mariotti è recentemente rientrato dalla tournée capitolina in Giappone, dove ha ottenuto un successo personale dirigendo La traviata di Giuseppe Verdi nella messa in scena di Sofia Coppola e interpretando per la prima volta Tosca, qui con la regia di Franco Zeffirelli. Ospite regolare dei principali teatri italiani e internazionali – Wiener Staatsoper, Royal Opera House di Londra, Deutsche Oper Berlin, Festival di Salisburgo, Metropolitan Opera House di New York – ha inaugurato la nuova stagione del Teatro il 27 novembre con il Mefistofele di Arrigo Boito firmato da Simon Stone, segnando anche il proprio debutto con l’opera dell’autore scapigliato. Tornerà a dirigere all’Opera di Roma il dittico Gianni Schicchi/L’heure espagnole, Peter Grimes e due concerti sinfonici.

Nel ruolo di Tosca torna, dopo averla interpretata anche nella stagione 2021/22, Anna Pirozzi, che dal debutto dieci anni fa al Festival di Salisburgo nelle vesti di Abigaille (Nabucco) sotto la direzione musicale di Riccardo Muti, calca i più prestigiosi palcoscenici italiani e internazionali. Ad affiancarla come Cavaradossi è Fabio Sartori (Premio Pavarotti d’oro 2022), acclamato tenore di ruoli pucciniani e verdiani che ha collaborato con direttori del calibro di Zubin Mehta, Daniel Oren e Daniel Barenboim. Il basso-baritono Erwin Schrott (Vincitore del Primo Premio e del Premio del pubblico “Operalia” 1998) è invece Scarpia nelle repliche del 9 e del 12 dicembre. Nella data del 14 dicembre a interpretare il capo della polizia pontificia è invece Amartuvshin Enkhbat che, dopo aver ottenuto uno straordinario successo come Germont padre nella Traviata della tournée capitolina in Giappone, torna all’Opera di Roma con un altro grande ruolo da baritono. Nella parte del sagrestano Domenico Colaianni, di Spoletta Carlo Bosi e di Angelotti Gabriele Sagona. Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono dell’Opera di Roma, con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro.

Tratta dall’omonimo dramma di Victorien Sardou, Tosca è un’opera in tre atti del compositore Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Protagonista è la cantante Floria Tosca, amante del pittore Mario Cavaradossi, che protegge e nasconde un ex capo della caduta Repubblica Romana, Angelo Angelotti. Catturato da Scarpia, capo della polizia pontificia, con l’accusa di tradimento, Cavaradossi è condannato alla fucilazione. Affinché Tosca possa salvarlo, lei dovrebbe cedere al ricatto del barone, concedersi a lui: la donna accetta, ottenendo la possibilità di avvisare l’amante e liberarlo. Ma la fucilazione avverrà lo stesso e Tosca, per salvarsi dalle guardie di Scarpia, si getta dalla terrazza di Castel Sant’Angelo.

La prima rappresentazione è prevista sabato 9 dicembre 2023, ore 20. Repliche martedì 12 e giovedì 14 dicembre, sempre alle ore 20.

Ogni rappresentazione è in lingua originale con sovratitoli in italiano e in inglese.

Biglietti in vendita sul sito https://www.operaroma.it/ e al botteghino. 

MICHELE MARIOTTI DIRIGE TOSCA PER LA PRIMA VOLTA ALL’OPERA DI ROMA

Protagonisti Anna Pirozzi, Fabio Sartori, Erwin Schrott e Amartuvshin Enkhbat il 9, 12 e 14 dicembre al Teatro Costanzi

Qualche mese dopo aver debuttato con Tosca durante la tournée capitolina in Giappone e subito dopo il Mefistofele di Boito che apre la nuova stagione dell’Opera di Roma, Michele Mariotti affronta il titolo pucciniano per la prima volta sul podio dell’Opera di Roma il 9, il 12 e il 14 dicembre. Lo spettacolo è riproposto nella versione della prima rappresentazione assoluta, avvenuta al Costanzi il 14 gennaio 1900, ricostruita dalla fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi nel 2015 e da allora in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi. Nel ruolo del titolo torna il soprano Anna Pirozzi – già Tosca nell’allestimento del 2022 – mentre Cavaradossi è il tenore Fabio Sartori. Il barone Scarpia è interpretato dal basso-baritono Erwin Schrott nelle date del 9 e del 12 dicembre e da Amartuvshin Enkhbat nella replica del 14. Le scene e i costumi originali, disegnati da Adolf Hohenstein, sono stati ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi e Anna Biagiotti.

Nessuna opera è legata ad una città quanto Tosca con Roma: e non solo per ragioni librettistiche, che vedono il dramma aprirsi qualche giorno dopo la caduta della prima Repubblica Romana. La terrazza di Castel Sant’Angelo, gli interni dorati di Sant’Andrea della Valle, i rintocchi del Mattutino che Giacomo Puccini aspettava di cogliere all’alba per annotarsi l’intonazione corretta da inserire in partitura. «Non ho mai smesso di ammirare la sottigliezza e la cura dei particolari con cui Puccini crea i suoi scenari – dice Alessandro Talevi – e il modo in cui richiedono costantemente un’indagine psicologica profonda da parte di cantanti e regista». Seguendo le originali volontà pucciniane, il regista ha ricostruito per lo spettatore odierno la Roma vissuta dal compositore lucchese. Talevi, che nel 2007 ha vinto l’European Opera-directing Prize per la sua Rusalka, in Italia ha collaborato con il Maggio Fiorentino, il Regio di Torino, La Fenice di Venezia e, all’estero, con il Colorado Central City Opera di Denver – quest’ultimo un teatro in cui si è cimentato nei più diversi repertori (The Turn of the Screw di Britten, La damoiselle élue di Debussy, Litanies à la Vierge Noire di Poulenc) – e l’Opera North di Leeds. Formatosi alla Royal Academy of Music di Londra, ha creato nuove produzioni per questa e altre istituzioni musicali britanniche, come la Guildhall School of Music and Drama e il Royal College of Music; nella capitale inglese è stato inoltre direttore artistico della Independent Opera at Sadler’s Wells, e per la BBC Proms ha allestito uno spettacolo shakespeariano. La sua Tosca della prima assoluta è stata ospitata anche al Bunka Kaikan di Tokyo, all’Israeli Opera di Tel Aviv e al Teatro Real di Madrid, e riproposta negli anni regolarmente a Costanzi.

Con il titolo pucciniano, invece, Michele Mariotti prosegue il suo percorso da direttore musicale dell’Opera di Roma. Premio Abbiati 2017 come Miglior direttore d’orchestra, Mariotti è recentemente rientrato dalla tournée capitolina in Giappone, dove ha ottenuto un successo personale dirigendo La traviata di Giuseppe Verdi nella messa in scena di Sofia Coppola e interpretando per la prima volta Tosca, qui con la regia di Franco Zeffirelli. Ospite regolare dei principali teatri italiani e internazionali – Wiener Staatsoper, Royal Opera House di Londra, Deutsche Oper Berlin, Festival di Salisburgo, Metropolitan Opera House di New York – ha inaugurato la nuova stagione del Teatro il 27 novembre con il Mefistofele di Arrigo Boito firmato da Simon Stone, segnando anche il proprio debutto con l’opera dell’autore scapigliato. Tornerà a dirigere all’Opera di Roma il dittico Gianni Schicchi/L’heure espagnole, Peter Grimes e due concerti sinfonici.

Nel ruolo di Tosca torna, dopo averla interpretata anche nella stagione 2021/22, Anna Pirozzi, che dal debutto dieci anni fa al Festival di Salisburgo nelle vesti di Abigaille (Nabucco) sotto la direzione musicale di Riccardo Muti, calca i più prestigiosi palcoscenici italiani e internazionali. Ad affiancarla come Cavaradossi è Fabio Sartori (Premio Pavarotti d’oro 2022), acclamato tenore di ruoli pucciniani e verdiani che ha collaborato con direttori del calibro di Zubin Mehta, Daniel Oren e Daniel Barenboim. Il basso-baritono Erwin Schrott (Vincitore del Primo Premio e del Premio del pubblico “Operalia” 1998) è invece Scarpia nelle repliche del 9 e del 12 dicembre. Nella data del 14 dicembre a interpretare il capo della polizia pontificia è invece Amartuvshin Enkhbat che, dopo aver ottenuto uno straordinario successo come Germont padre nella Traviata della tournée capitolina in Giappone, torna all’Opera di Roma con un altro grande ruolo da baritono. Nella parte del sagrestano Domenico Colaianni, di Spoletta Carlo Bosi e di Angelotti Gabriele Sagona. Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono dell’Opera di Roma, con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro.

Tratta dall’omonimo dramma di Victorien Sardou, Tosca è un’opera in tre atti del compositore Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Protagonista è la cantante Floria Tosca, amante del pittore Mario Cavaradossi, che protegge e nasconde un ex capo della caduta Repubblica Romana, Angelo Angelotti. Catturato da Scarpia, capo della polizia pontificia, con l’accusa di tradimento, Cavaradossi è condannato alla fucilazione. Affinché Tosca possa salvarlo, lei dovrebbe cedere al ricatto del barone, concedersi a lui: la donna accetta, ottenendo la possibilità di avvisare l’amante e liberarlo. Ma la fucilazione avverrà lo stesso e Tosca, per salvarsi dalle guardie di Scarpia, si getta dalla terrazza di Castel Sant’Angelo.

La prima rappresentazione è prevista sabato 9 dicembre 2023, ore 20. Repliche martedì 12 e giovedì 14 dicembre, sempre alle ore 20.

Ogni rappresentazione è in lingua originale con sovratitoli in italiano e in inglese.

Biglietti in vendita sul sito https://www.operaroma.it/ e al botteghino.