TCBO: ANTEPRIMA DELLA STAGIONE D’OPERA 2025 al Comunale Nouveau / Auditorium Manzoni 

10 titoli, di cui 3 nuove produzioni in prima assoluta, 3 spettacoli per la prima volta a Bologna e 2 opere in forma di concerto 

Inaugurazione il 24 gennaio con un nuovo allestimento della Fanciulla del West di Puccini firmato da Paul Curran e diretto da Riccardo Frizza 

Due pagine del Novecento come Candide di Bernstein – per la prima volta in scena nella storia del Comunale, con la direzione di Kevin Rhodes e la regia di Renato Zanella – e, dopo 57 anni di assenza, Oedipus Rex di Stravinskij nella lettura di Gabriele Lavia e con Oksana Lyniv sul podio 

Tra le voci protagoniste quelle di Jessica Pratt, Fabio Sartori, Anastasia Bartoli, Amartuvshin Enkhbat, Mariangela Sicilia, Peter Wedd, Claudio Otelli, Juliana Grigoryan, Stefan Pop e Nicola Alaimo

Accosta titoli del grande repertorio a pagine meno frequentate la Stagione d’Opera 2025 del Teatro Comunale di Bologna, che si svolgerà ancora al Comunale Nouveau in Piazza della Costituzione, nell’attesa della riapertura – a seguito dei lavori di riqualificazione – della sede storica di Largo Respighi, prevista nel corso del 2026. A più di un anno dal trasferimento nel padiglione fieristico, il pubblico ha premiato gli sforzi fatti dal Teatro e la proposta artistica: è infatti in crescita il numero degli spettatori al Comunale Nouveau, che negli spettacoli lirici della Stagione 2024 sta registrando un riempimento medio complessivo intorno all’85%, con picchi del 97% circa nel caso del recente Don Giovanni. «Registrare una presenza media al Nouveau tra le 850 e le 900 persone a recita – dice il Sovrintendente Fulvio Macciardi – equivale al tutto esaurito nella meno capiente Sala Bibiena del Teatro Comunale. Sentire la vicinanza della città ci riempie di orgoglio e ci spinge a fare sempre meglio, anche per la prossima Stagione. Già dall’anno scorso è inoltre in atto un rinnovamento del pubblico, che vede una maggior presenza di giovani Under30. Nel 2024 abbiamo anche ampliato l’offerta di biglietti a prezzi più economici, per rendere il nostro Teatro sempre più accessibile a tutti, e nel 2025 proseguiremo in questa direzione». 

Dieci sono le opere in programma, delle quali tre sono nuove produzioni proposte in prima assoluta, tre sono spettacoli che arrivano per la prima volta a Bologna e due sono titoli in forma di concerto. Nonostante le particolari caratteristiche del palcoscenico del Comunale Nouveau, tre allestimenti sono frutto di una coproduzione con altri teatri italiani, nell’ottica di valorizzare la collaborazione e la circuitazione su base nazionale.  

Sulla scia delle celebrazioni pucciniane, anche l’inaugurazione del 2025 sarà all’insegna della musica del grande compositore toscano con La fanciulla del West (24-30 gennaio): una nuova produzione in prima assoluta con la regia di Paul Curran – recentemente impegnato a Bologna in due grandi titoli del repertorio tedesco come Der fliegende Holländer di Richard Wagner e Ariadne auf Naxos di Richard Strauss – e diretta da Riccardo Frizza. L’opera “western” di Giacomo Puccini, che fu rappresentata per la prima volta nel 1910 al Metropolitan di New York, ha tra i protagonisti principali Carmen Giannattasio, Angelo Villari e Claudio Sgura. 

Dopo il battesimo nella versione francese al Teatro Sociale di Bergamo per il Festival Donizetti, la Lucia di Lammermoor firmata da Jacopo Spirei – che denuncia la violenza della società sulle donne e riflette sul tema della salute mentale – debutta al Comunale dal 20 al 25 febbraio nell’originale italiano. Sul podio Daniel Oren, ospite frequente delle ultime stagioni felsinee. Il capolavoro donizettiano su libretto di Salvadore Cammarano vede Jessica Pratt nel ruolo del titolo; accanto a lei Giovanni Sala e Lucas Meachem. Lo spettacolo è frutto di una coproduzione con la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo. 
 

Dalla collaborazione con il Teatro Regio di Parma e la Fondazione Rete lirica delle Marche nasce poi l’allestimento del Ballo in maschera nella lettura del giovane regista in ascesa – con esperienza anche nel mondo della prosa – Daniele Menghini, che andrà in scena al Teatro Verdi di Busseto per il XXIV Festival Verdi il prossimo settembre e arriverà al Nouveau dal 13 al 19 aprile. Cast di pregio per questo titolo, il secondo con la bacchetta di Riccardo Frizza, con Fabio Sartori insieme ad Anastasia Bartoli e Amartuvshin Enkhbat, entrambi al debutto al Comunale, e a Silvia Beltrami. 

Si chiude il ciclo della Trilogia Mozart/Da Ponte firmato da Alessandro Talevi e diretto da Martijn Dendievel con la nuova produzione di Così fan tutte, dopo Le nozze di Figaro del 2023 e Don Giovanni del 2024. Dal 25 maggio all’1 giugno sul palco cantano Mariangela Sicilia, Francesca Di Sauro, Marco Ciaponi e Nahuel Di Pierro. 

Viene rappresentata per la prima volta nella storia del Comunale Candide, l’operetta comica in due atti del 1956 di Leonard Bernstein dal racconto filosofico di Voltaire. Il nuovo allestimento, realizzato insieme al Teatro Verdi di Trieste dove andrà in scena a giugno, è firmato dal ballerino, coreografo e regista Renato Zanella e debutterà il mese successivo al Nouveau – dal 4 al 12 luglio – con la direzione dell’americano Kevin Rhodes.  

Mancava invece al Comunale dal 1968 Oedipus Rex di Igor Stravinskij, opera-oratorio in due atti su un testo di Jean Cocteau dalla tragedia di Sofocle – tradotto dal francese al latino da Jean Daniélou – composta nel 1927, che sarà riletta dall’attore e regista Gabriele Lavia, al ritorno dopo l’Otello verdiano del 2022. Il nuovo spettacolo, in scena in prima assoluta dal 7 al 12 ottobre, vedrà la guida dell’attuale Direttrice musicale del TCBO Oksana Lyniv e tra gli interpreti principali lo stesso Lavia come voce recitante, e i cantanti Paolo Antognetti e Claudio Otelli. 

Lyniv sarà, inoltre, sul podio delle due opere in forma di concerto che concludono il ciclo del Ring des Nibelungen di Richard Wagner, avviato quest’anno all’Auditorium Manzoni: Siegfried (Sigfrido) il 13 e 15 giugno, con solisti Peter Wedd, Claudio Otelli, Sorin Coliban e Sonja Šarić, e Götterdämmerung (Il crepuscolo degli dei) il 24 e 26 ottobre, ancora con Wedd, Otelli e Šarić accanto a Ewa Vesin e Atala Schöck. 

A completare la Stagione 2025 in autunno tornano due apprezzati allestimenti del TCBO: La bohème di Giacomo Puccini ideata da Graham Vick nel 2018, vincitrice del Premio “Abbiati”, diretta dal belga Martijn Dendievel alla guida di un cast vocale tra cui spiccano Juliana Grigoryan, Stefan Pop, Giuliana Gianfaldoni e Davide Luciano, dal 23 al 30 novembre.Infine Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini con la regia di Federico Grazzini, nel 2019 in scena a Bologna e in tournée in Giappone, che vedrà sul podio Renato Palumbo, con le voci rossiniane di Aya Wakizono, Dave Monaco e Nicola Alaimo, dal 19 al 30 dicembre. 

Si rinnova anche per il prossimo anno il Club del TCBO, dedicato alle aziende e ai privati e a tutti gli appassionati che vogliono sostenere il Teatro e partecipare attivamente alla sua proposta culturale, prendendo parte ad eventi e momenti speciali e usufruendo di vantaggi e opportunità. 

Info: www.tcbo.it 

STAGIONE D’OPERA 2025 

Comunale Nouveau / Auditorium Manzoni 

INFO ABBONAMENTI 

Prelazioni e rinnovo dal 20 settembre all’ 8 ottobre 2024 

Nuovi abbonamenti dal 16 ottobre 2024 

I prezzi degli abbonamenti e ulteriori dettagli saranno comunicati dal Teatro agli abbonati nelle prossime settimane e inviati con spedizione cartacea a tutti gli abbonati  

www.tcbo.it 

INFO BIGLIETTI 

Prevendita dal 5 dicembre 2024 

I prezzi dei biglietti verranno pubblicati prossimamente sul sito  www.tcbo.it 

  

BIGLIETTERIA TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA 

Largo Respighi, 1 

Dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 

Tel. +39 051529019 / E-mail boxoffice@comunalebologna.it 

La bohème, al Teatro Carlo Felice di Genova dal 12 aprile, in occasione delle celebrazioni per il centenario di Puccini.

La Stagione Lirica dell’Opera Carlo Felice Genova prosegue con il settimo titolo in cartellone: La bohème, opera in quattro quadri di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger, sarà in scena da venerdì 12 aprile alle ore 20.00. L’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova viene ripreso in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del compositore.

La direzione è affidata a Francesco Ivan Ciampa, per la regia di Augusto Fornari, le scene e i costumi di Francesco Musante, e le luci di Luciano Novelli.

Orchestra, coro, coro di voci bianche e tecnici dell’Opera Carlo Felice.

Maestro del coro Claudio Marino Moretti, Maestro del coro di voci bianche Gino Tanasini.

La bohème sarà in replica sabato 13 aprile alle ore 15.00, domenica 14 aprile alle ore 15.00, venerdì 19 aprile alle ore 20.00, sabato 20 aprile alle ore 20.00 e domenica 21 aprile alle ore 15.00.

A dar vita ai protagonisti: Anastasia Bartoli / Serena Gamberoni (Mimì), Galeano Salas / Alessandro Scotto di Luzio (Rodolfo), Alessio Arduini / Leon Kim (Marcello), Benedetta Torre / Maria Novella Malfatti  (Musetta), Gabriele Sagona / Luca Dall’Amico (Colline), Pablo Ruiz / Fernando Cisneros (Schaunard), Claudio Ottino (Benoît), Matteo Peirone (Alcindoro) Giampiero De Paoli / Alberto Angeleri (Parpignol), Claudio Isoardi / Antonio Mannarino (Un venditore ambulante), Franco Rios Castro (Sergente), Loris Purpura (Doganiere).

La genesi della Bohème nasce quasi come una sfida tra due tra i più acclamati operisti di fine Ottocento: Ruggero Leoncavallo e Giacomo Puccini. Entrambi volevano scrivere un’opera tratta dal romanzo Scene della vita di Bohème, di Henri Murger, finalmente libero dai diritti d’autore. Il lavoro di Puccini venne rappresentato il primo febbraio del 1896 al Teatro Regio di Torino, e dato l’enorme successo raggiunto sin da subito, l’opera di Leoncavallo venne presto dimenticata. Puccini si avvalse dei librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, che strutturarono l’opera in quattro quadri. La storia è ambientata negli anni Trenta dell’Ottocento a Parigi, dove un gruppo di artisti bohemiens (Rodolfo, Marcello, Colline e Schaunard) vive cercando di sbarcare il lunario. Gli innamorati Rodolfo e Mimì vivono un idillio destinato a finire troppo presto e tragicamente, ma la bellezza del loro incontro risiede proprio nella spontaneità e nella semplicità che li accomuna. È quindi in una dimensione sospesa tra spensieratezza e disillusione che prende forma la drammaturgia della Bohème.

Francesco Ivan Ciampa commenta: «La semplice definizione di capolavoro non basta per trasmettere la genialità di Puccini. E non solo in quest’opera, ma in tutto il suo straordinario percorso artistico. Quest’anno tutto il mondo celebra questo Genio italiano a 100 anni dalla sua scomparsa, ma non dimentichiamo una cosa: lui ha celebrato tutti noi per l’intera sua vita. Ci ha raccontati, ci ha dipinti in palcoscenico, ha colto le corde più intime delle nostre anime e le ha sublimate con la musica. Celebrare veramente Puccini non è solo eseguire le sue opere, ma ricordarsi di vivere la vita, emozionarsi, amare».

La regia di Augusto Fornari esplora la drammaturgia pucciniana attraverso una chiave di lettura originale: «È per gioco che mi sono avvicinato all’opera lirica ed è per uno strano gioco di incastri che dal teatro di prosa mi sono trovato a dirigere La bohème. Ed è con stupore che m’è parso di ritrovare nei meccanismi drammatici del capolavoro pucciniano il “Gioco” come elemento propulsore della storia. Il “Gioco” quello serio, con la G maiuscola, quello dei bambini, quello che va fino in fondo, che irride la fame, il freddo, la povertà, la ricchezza, la borghesia, gli schemi sociali, quello che vorrebbe sgambettare anche la morte. Rodolfo e compagnia non fanno altro che “prendersi gioco” di tutto con una leggerezza e una distanza, come fossero consapevoli di essere personaggi da romanzo, da opera lirica. E insieme a loro, gioca il gran burattinaio Puccini che, con grazia di sublime regista, gli fa conoscere l’amore subitaneo e fragile, li conduce nelle strade, nei caffè, che diventano parco giochi pieni di balocchi, frittelle e donne frivole. E gioca, Puccini, con le situazioni e sovrappone struggenti duetti d’amore a contrasti da opera buffa, quasi a voler ricordare a sé stesso e ai suoi protagonisti di non prendersi troppo sul serio».

Jessica Nicolini, coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria, dichiara: «Il nostro Teatro ricorda quest’anno, come fanno tutti i teatri dell’opera italiani, i cento anni dalla morte di Giacomo Puccini, uno degli artisti italiani in assoluto più amati del mondo. Quello che emerge ancora una volta nella Stagione Lirica 2023-2024 del Carlo Felice è che si tratta di una programmazione coraggiosa, con opere assolutamente innovative e non famose, con un’unica eccezione costituita da Puccini con Madama Butterfly a gennaio e oggi con La bohème. Due dei melodrammi più celebri in assoluto nel mondo. Oggi siamo qui pronti per celebrare una delle opere più amate del repertorio lirico mondiale, un capolavoro senza tempo, un’opera amatissima che ha attraversato i secoli, toccando i cuori di generazioni di spettatori in tutto il mondo. Ambientata nella Parigi bohémien della metà dell’Ottocento, questa storia di amore e di vita ci trasporta in un mondo fatto di passione, di gioia, dolore e soprattutto di profonda umanità. Un’opera che oltre a essere un inno all’amore puro è in grado ancora oggi di commuovere e meravigliare. La storia d’amore di Mimì e Rodolfo e le schermaglie amorose di Marcello e Musetta sono spettacolari momenti di vita che ispirano registi, scenografi e artisti da ormai 113 anni. La bohème  ci regalerà una serata indimenticabile, grazie a un cast eccezionale di artisti, alla maestria della direzione affidata a Francesco Ivan Ciampa, alla regia di Augusto Fornari,  ma anche alla bellezza delle scenografie e dei costumi realizzati da un grande artista genovese e pittore delle favole come Francesco Musante, che ha saputo conferire un nuovo e innovativo stile all’opera di Puccini, infondendo colore nei personaggi e nelle scene e restituendo quella spensieratezza propria dell’era bohemienne, come lui stesso ha detto. Una festa di colori e di bellezza con i bambini che ripropongono e doppiano, in controscena, i movimenti e i gesti dei sei interpreti principali. Un’occasione imperdibile non solo per gli appassionati di lirica, ma per tutti coloro che vorranno immergersi nell’intensità di un’opera unica e nella storia ricca di tradizione e innovazione dell’Opera Carlo Felice, che si conferma una delle gemme culturali di Genova e del panorama teatrale italiano. Siamo sicuri che sarà un successo».

Biografie

Francesco Ivan Ciampa si è diplomato in Direzione d’orchestra, Composizione e Strumentazione per banda presso il Conservatorio di Roma e perfezionato nelle più importanti Accademie e Scuole nazionali e internazionali. È stato assistente di Antonio Pappano e Daniel Oren. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il primo Premio Nazionale delle Arti edizione 2010/2011 e il primo premio assoluto del I Concorso Nazionale per Direzione d’orchestra dal M.I.U.R. È regolarmente invitato a dirigere presso i teatri più importanti del mondo come Covent Garden – Royal Opera House, Bayerische Staatsoper di Monaco, Deutsche Oper di Berlino, Arena di Verona, Staatsoper di Hamburg, Teatro di San Carlo, Teatro Regio di Parma, Teatro alla Fenice di Venezia, Teatro Regio di Torino e Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e molti altri. Affianca regolarmente i più grandi nomi della lirica internazionale: Leo Nucci con le acclamate produzioni di Macbeth e Simon Boccanegra a Piacenza; Diana Damrau a Parigi, Barcellona, Genova e Monaco.

Augusto Fornari si diploma al Laboratorio Teatrale di Esercitazioni Sceniche di Gigi Proietti e al Corso di Alto Perfezionamento per Attori del Teatro Argentina diretto da Luca Ronconi. Partecipa in seguito a diversi stage in recitazione e scrittura a Parigi e New York. Intraprende un’intensa attività come regista nel teatro di prosa, partecipando ad alcune produzioni anche come sceneggiatore e interprete. In ambito operistico, ha curato la regia di opere quali La bohème, La vedova allegra e Così fan tutte. In qualità di autore, ha scritto più di quaranta spettacoli spaziando dal cabaret, alla commedia, al dramma. Ha scritto il libretto della Ballata dell’amore disonesto, opera in versi su musica di Germano Mazzocchetti. Attivo anche nel mondo del cinema e della televisione, ha scritto e diretto La Casa di Famiglia, con Stefano Fresi, Lino Guanciale, Matilde Gioli, Libero De Rienzo, la sua opera prima come regista sul grande schermo, e ha scritto la sceneggiatura di Finché giudice non ci separi e Ritorno al presente, regia Toni Fornari e Andrea Maia, dove inoltre recita come attore protagonista. Si dedica anche  all’insegnamento, organizzando da molti anni stage a Napoli, Catania, Roma, Padova, Palermo. Insegna alla Golden Academy diretta da Laura Ruocco e al Laboratorio d’Arti Sceniche di Roma diretto Massimiliano Bruno.

Biglietti

I settore: 100,00 euro

II settore: 80,00 euro

III settore: 60,00 euro

IV settore: 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

AL VIA LA VENDITA DEI BIGLIETTI PER LA STAGIONE 2024 DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Lirica, Concertistica, ParmaDanza: dal 25 ottobre alla Biglietteria del Teatro Regio e dal 26 online su teatroregioparma.it

STAGIONE 2024 DEL TEATRO REGIO DI PARMA

STAGIONE LIRICA

Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini,

L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti in un nuovo allestimento,

Tosca di Giacomo Puccini

sono le opere che da gennaio a maggio compongono la Stagione Lirica,

a cui si aggiunge il Concerto sinfonico corale per celebrare il 195° compleanno del Regio.

Sul podio Diego Ceretta, Sesto Quatrini, Daniel Oren, alla direzione della Filarmonica Arturo Toscanini, del Coro del Teatro Regio di Parma, dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.

Tra i protagonisti in scena Anastasia Bartoli, Maria Kataeva, Nina Minasyan, Roberto de Candia, Andrzej Filończyk, Brian Jagde, Maxim Mironov, John Osborn, Roberto Tagliavini, Luca Salsi.

STAGIONE CONCERTISTICA

Il Trio di Parma con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Diego Ceretta inaugura la Stagione Concertistica, realizzata da Società dei Concerti di Parma, nel primo dei sei concerti che, da gennaio a maggio, vedono protagonisti

il Quartetto Indaco con Alessandro Taverna, Emmanuel Pahud, Trevor Pinnock, Jonathan Manson, Michail Pletnëv, Andrea Lucchesini, Berta Rojas.

PARMADANZA

Da gennaio ad aprile Paul Taylor Dance Company per la prima volta al Regio,

Il lago dei cigni della Compagnia Paliashvili di Tbilisi,

FND/Aterballetto con una nuova creazione in prima assoluta,

Saburo Teshigawara & Rihoko Sato, Ballet Preljocaj con Torpeur in prima nazionale

REGIOYOUNG

Con i classici di Regio Young Una notte all’opera, Imparolopera e Opera meno 9, la rassegna per scuole e famiglie prende il via con Cartoons! e prosegue con le nuove produzioni di As.Li.Co. ispirate a Il flauto magico e a Turandot, l’appuntamento natalizio con Lo schiaccianoci e il re dei topi, e lo spettacolo musicale Caro Lupo di Drogheria Rebelot.

INCONTRI, LABORATORI, PROVE APERTE

La V edizione del workshop e del concorso Scrivere d’Opera, gli inviti all’ascolto di Prima che si alzi il sipario, le prove aperte, La danza dietro le quinte.

STAGIONE LIRICA

Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, Tosca di Giacomo Puccini sono i tre titoli che compongono la Stagione Lirica 2024 del Teatro Regio di Parma, da gennaio a maggio, arricchita dal Concerto sinfonico corale diretto da Daniel Oren per celebrare il 195° compleanno del Teatro il 16 maggio.

Il barbiere di Siviglia, opera buffa in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini, inaugura la Stagione venerdì 12 gennaio 2024 ore 20.00 (recite martedì 16, giovedì 18, ore 20.00, e sabato 20 gennaio, ore 17.00). L’opera va in scena nell’allestimento del Rossini Opera Festival del 2018, ripreso in occasione di Pesaro Capitale Italiana per la Cultura 2024, con la regia, le scene e i costumi di Pier Luigi Pizzi, registacollaboratore e luci Massimo Gasparon.

L’inaugurazione è affidata alla bacchetta del ventiseienne Diego Ceretta, al debutto nel titolo e per la prima volta al Teatro Regio di Parma,sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani.

In scena Maxim Mironov (Conte d’Almaviva, per la prima volta al Teatro Regio), Maria Kataeva (Rosina, per la prima volta a Parma), Andrzej Filończyk (Figaro, per la prima volta al Teatro Regio), Marco Filippo Romano (Don Bartolo), Roberto Tagliavini (Don Basilio), Elena Zilio (Berta), William Corrò (Fiorello / Un ufficiale).

Una fitta trama di inganni, stratagemmi e situazioni esilaranti, un linguaggio musicale brillante, un ritmo narrativo serrato fanno di quest’opera una delle più rappresentate al mondo. Un successo tutt’altro che scontato all’epoca del suo debutto, avvenuto il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina di Roma: il confronto con Giovanni Paisiello, autore appena trent’anni prima di un’opera omonima tratta dallo stesso dramma di Beaumarchais, era talmente pesante che molti detrattori di Rossini erano presenti alla première con l’unico scopo di boicottarla. Tuttavia, bastò una seconda rappresentazione per ribaltare il destino di quest’opera e consacrarla al successo assoluto.

Sulla scia della leggerezza dell’opera inaugurale la Stagione prosegue con L’elisir d’amore, melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani. Daniele Menghini firma questo nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma, che debutta venerdì 15 marzo 2024, ore 20.00 (recite domenica 17, venerdì 22 marzo, ore 20.00, domenica 24 marzo 2024, ore 15.30) con la direzione di Sesto Quatrini sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e del Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani. Completano il team creativo Davide Signorini alle scene, Nika Campisi ai costumi, Gianni Bertoli alle luci.

Nina Minasyan (per la prima volta a Parma) interpreta la ricca e capricciosa Adina, mentre John Osborn veste i panni di Nemorino, giovane e ingenuo contadino che, convinto di voler conquistare la ragazza, si affida al balsamico elisire spacciato come filtro d’amore dal sedicente dottor Dulcamara (Roberto de Candia).

Completano il cast Lodovico Filippo Ravizza (Belcore, per la prima volta a Parma) e Yulia Tkachenko (Giannetta).

Tratta dal dramma Le philtre del contemporaneo Eugène Scribe, composta in soltanto quattordici giorni, l’opera fu rappresentata il 12 maggio 1832 a Milano, con un successo che le valse oltre trenta repliche consecutive. L’inventiva melodica, la spiccata caratterizzazione dei personaggi, una leggerezza velata da accenti malinconici e a tratti elegiaci rendono quest’opera una tra le più amate nel repertorio ottocentesco, a cavallo tra l’opera buffa italiana, di cui conserva i tratti più brillanti, e un gusto più propriamente romantico.

La Stagione si chiude con Tosca, melodramma in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, in scena nell’allestimento del 2018 del Teatro Regio di Parma venerdì 17 maggio 2024, ore 20.00 (recite domenica 19, ore 15.30, giovedì 23 maggio, ore 20.00, sabato 25 maggio 2024, ore 20.00). La regia è di Joseph Franconi Lee, che riprende un’idea di Alberto Fassini, le scene e i costumi William Orlandi. La direzione è affidata alla bacchetta di Daniel Oren, sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani. In scena Anastasia Bartoli (Floria Tosca), Luca Salsi (Scarpia), Brian Jagde (Mario Cavaradossi, al debutto a Parma), Luciano Leoni (Angelotti), Roberto Abbondanza (Sagrestano), Marcello Nardis (Spoletta, al debutto a Parma).

Tratta dall’omonimo dramma storico di Victorien Sardou, a cui Puccini aveva assistito di persona nel 1889, l’opera andò in scena il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma. L’ambientazione connotata storicamente (siamo nel giugno 1800, a Roma, all’indomani della battaglia di Marengo) e la concentrazione dell’azione nel tempo e nello spazio contribuiscono a conferire a quest’opera una forte tensione drammatica e una grandiosità che segna un punto di svolta rispetto alla dimensione più intima dei lavori precedenti del compositore lucchese.

Il Concerto sinfonico corale diretto da Daniel Oren in occasione del 195° compleanno del Teatro Regio di Parma completa la Stagione giovedì 16 maggio 2024, ore 20.00. Il Maestro israeliano sarà sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani, per segnare questa nuova tappa del Teatro verso il suo bicentenario, che ricorrerà il 16 maggio 2028.

STAGIONE CONCERTISTICA

È affidato alla bacchetta di Diego Ceretta il concerto che inaugura la Stagione Concertistica 2024, realizzata da Società dei Concerti di Parma, venerdì 26 gennaio 2024, ore 20.30, che, per il secondo anno consecutivo, sarà aperta dalla Filarmonica Arturo Toscanini nel segno della forte sinergia che lega le tre principali istituzioni musicali della città. A condividere il palco con la Filarmonica Toscanini, un’altra grande eccellenza del nostro territorio: il Trio di Parma, con Ivan Rabaglia al violino, Enrico Bronzi al violoncello, Alberto Miodini al pianoforte. In programma il Triplo concerto in do maggiore per pianoforte, violino e violoncello, op. 56 di Ludwig van Beethoven e la Sinfonia n. 9 in mi minore “Dal Nuovo Mondo”, op. 95, di Antonín Dvořák.

Si prosegue con un’eccellenza della musica da camera internazionale, fresca della vittoria all’edizione 2023 del Concorso Internazionale di Osaka: il Quartetto Indaco, formatosi nel 2007 presso la Scuola di Musica di Fiesole e composto da Eleonora Matsuno e Ida Di Vita al violino, Jamiang Santi alla viola, Cosimo Carovani al violoncello, protagonisti insieme al pianista Alessandro Taverna del concerto di lunedì 19 febbraio 2024, ore 20.30,interpreti di pagine diJohannes Brahms.

Sonate, suite e fantasie di Johann Sebastian Bach e Georg Philipp Telemann compongono un programma interamente dedicato al barocco tedesco: per il terzo appuntamento della Stagione Concertistica, domenica 3 marzo 2024, ore 20.30, protagonisti Emmanuel Pahud al flauto, Trevor Pinnock al clavicembalo, Jonathan Manson al violoncello.

Poetica immaginativa e virtuosismo prodigioso contraddistinguono il pianismo di Michail Pletnëv che lunedì 18 marzo 2024 ore 20.30 offrirà all’ascolto i Preludi op. 11 di Alexander Skrjabin e i Preludi op. 28 di Frédéric Chopin: un programma interamente dedicato a una forma musicale che nell’ ‘800 si emancipa dal suo ruolo di introduzione strumentale per diventare una delle forme del pianismo romantico per eccellenza.

È ancora il pianoforte a essere protagonista nell’appuntamento di lunedì 22 aprile 2024, ore 20.30: Andrea Lucchesini, pianista dalla grande raffinatezza timbrica e dalla straordinaria capacità comunicativa, offre all’ascolto un programma che parte dalla Sonata op. 14 di Ludwig van Beethoven e si conclude con Sonata in si minore di Franz Liszt, con un’incursione nel mondo poetico e narrativo di Robert Schumann, con la Fantasia op. 17.

Domenica 26 maggio 2024, ore 17.30, la chitarrista paraguaiana Berta Rojas chiude la Stagione Concertistica 2024: un appuntamento che sarà anche l’evento conclusivo del “Paganini Guitar Festival”, la rassegna internazionale dedicata a Niccolò Paganini, virtuoso della chitarra oltre che del violino, che da vent’anni richiama a Parma appassionati delle sei corde da tutto il mondo.

PARMADANZA

Cinque gli appuntamenti di ParmaDanza 2024: dal 30 gennaio al 20 aprile, cinque compagnie di danza nazionali e internazionali scandiscono un cartellone che spazia dai classici più amati del balletto alla danza contemporanea.

La rassegna si apre martedì 30 gennaio 2024, ore 20.30,con una delle più iconiche compagnie della modern dance americana: per la prima volta al Teatro Regio di Parma, Paul Taylor Dance Company porterà in scena l’energia e la dirompente comunicativa che contraddistingue la cifra stilistica della Compagnia sin dalla sua fondazione, nel 1957. In programma due storiche creazioni di Paul Taylor: Airs, creazione del 1978 su musiche di Georg Friedrich Händel, e Piazzolla Caldera, del 1997, su musiche di Astor Piazzolla e Jerzy Petersbursky. Tra i due titoli si incastona Hope is the Thing with Feathers,coreografia di Michelle Manzanales del 2022 che intreccia ironia e sentimento in una colonna sonora che si ispira al mondo degli uccelli, da Bob Marley (Three little birds) ai Beatles (Blackbird), da Thomas Mendez (Cucurucucú Paloma) a Carla Morrison (Pajarito del Amor).

ParmaDanza prosegue martedì 6 febbraio 2024, ore 20.30,con un caposaldo del balletto romantico: la Compagnia Paliashvili di Tbilisiporta in scena Il lago dei cigni,balletto in due atti, con la coreografia Marius Petipa e Lev Ivanov, musica di Pëtr Il’ic Čajkovskij, nella versione coreografica di Alexey Fadeechev, con le scene di Vyacheslav Okunev e le luci di Steen Bjarke. Intitolata al compositore Zakaria Paliashvili, la Compagnia Paliashviliha sede stabilmente al Teatro dell’Opera e del Balletto di Tbilisi, in Georgia, ed è attualmente diretta da Nina Ananiashvili.

La compagnia FND/Aterballetto,porta in scena in prima assoluta sabato 17 febbraio 2024, ore 20.30,la Nuova creazione per sedici danzatori, firmata dalla danzatrice basca Iratxe Ansa insieme a Igor Bacovich, sodalizio artistico che li lega dal 2013, insieme a due creazioni, Yeled e Secus.

In quale momento della nostra vita abbiamo perso la sensazione di essere bambini? C’è stato un evento, una frase, che ha segnato la perdita della nostra innocenza? È questo il cuore di Yeled (dall’ebraico, “bambino”), creazione del 2022 con la coreografia e la musica di Eyal Dadon, i costumi Bregje van Balen, le scene, luci Fabiana Piccioli. Chiude la serata a trittico Secus, creazione del 2019 della coreografia Ohad Naharin. Tra gesti delicati e puliti e sinuose disarticolazioni sedici danzatori si muovono su un collage musicale che si estende dagli stili elettronici di AGF alle seducenti melodie indiane di Kaho Naa Pyar Hai ai Beach Boys, creando un alfabeto umano che spazia tra gioia, vulnerabilità, paura, innocenza, confusione e rabbia. Sound design e editing Ohad Fishof, i costumi sono di Rakefet Levy, le luci Avi Yona Bueno (Bambi).

Una rilettura visionaria e poetica di una delle storie d’amore più struggenti di tutti i tempi, sulle musiche di Richard Wagner: Tristan and Isoldeè la creazione del coreografo Saburo Teshigawara interpretein scena insieme a Rihoko Sato sabato 6 aprile 2024, ore 20.30. In un percorso di luci e movimenti, il coreografo giapponese trasforma radicalmente uno dei capolavori del romanticismo tedesco, sublimandolo nella simbolica rappresentazione dell’essenza di un amore inafferrabile, di cui il corpo diventa in qualche modo prolungamento e mediatore.

Il Ballet Preljocaj chiude ParmaDanza 2024 sabato 20 aprile 2024, ore 20.30, portando in scena in prima nazionale Torpeur, la nuova creazione per dieci ballerini, in coproduzione con il Festival Montpellier Danse. Apre il programma Annonciation, creazione del 1995 ispirata a uno dei temi più ricorrenti dell’iconografia cristiana, quello dell’Annunciazione, indagandone, tra misticismo, carnalità e umanità, il mistero più profondo, in una coreografia per due danzatrici su musiche di Stéphane Roy e di Antonio Vivaldi, con i costumi di Nathalie Sanson e le luci di Jacques Chatelet. Chiude la serata un altro brano iconico della compagnia, Noces (1989), sulle musiche dell’omonimo poema coreografico di Igor’ Stravinskij, con i costumi di Caroline Anteski e luci di Jacques Châtele.

Ballerini e coreografi delle compagnie ospiti di ParmaDanza 2024 saranno protagonisti de La danza dietro le quinte, ciclo di classi aperte, masterclass, dedicate agli allievi dei corsi avanzati delle scuole di danza, e incontri in cui il pubblico degli appassionati potrà scoprire da vicino il lavoro delle compagnie. Il calendario degli appuntamenti sarà annunciato prossimamente.

REGIOYOUNG

La musica, il teatro, l’opera abbracciano i più piccoli, le loro famiglie, le scuole, per incontrarsi, divertirsi e conoscersi da vicino, attraverso storie e melodie sorprendenti ed emozionanti.

9 titoli, 16 appuntamenti per famiglie, scuole, bambini e ragazzi da 0 a 14 anni, da ottobre 2023 ad aprile 2024 sono i numeri di RegioYoung 2024, la stagione del Teatro Regio di Parma dedicata al pubblico dei più giovani, sulle note della musica jazz e di quella di Mozart, Rossini, Čajkovskij, e molto altro.

Cartoons! dà il via a RegioYoung a ritmo di jazz: sabato 28 ottobre 2023, ore 15.30 e 18.00, al Ridotto del Teatro Regio di Parma, va in scena lo spettacolo di Parma Frontiere dedicato ai bambini a partire dai 6 anni, ideato e diretto da Sabina Borelli, voce narrante insieme a Pato Valderrama, con la voce di Diletta Longhi e con Matteo Valentini al sassofono, Francesco Cannito al pianoforte, Giancarlo Patris al contrabbasso, Benedetta Rositano alla batteria. Musicisti, cantanti e attori si uniscono per fare una magia di musica e teatro per grandi e piccini, uno spettacolo tutto da cantare e ballare. Per tutti la parola d’ordine è solo una: “Supercalifragilistichespiralidoso”!

Tornano gli appuntamenti di Opera meno 9 dedicati alle famiglie in attesa al Ridotto del Teatro Regio di Parma, sabato 18, 25 novembre, 2 dicembre 2023, ore 10.30, a cura di AsLiCo. Un percorso laboratoriale alla scoperta della musica e della propria voce dedicato alle mamme, ai papà e ai bimbi in arrivo, consigliato dal quinto all’ottavo mese di gravidanza, quando il bambino comincia a percepire e reagire ai suoni provenienti dall’esterno.

Due giovani alla ricerca di un posto nel complicato mondo degli adulti sono i protagonisti di Flauto magico. Il suono della pace in scena al Teatro Regio di Parma venerdì 24 novembre 2023, ore 9.00 e 11.00 per le scuole e sabato 25 novembre 2023, ore 15.30 e 18.00, per le famiglie, dedicato ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 14 anni. Ispirato all’opera Die Zauberflöte di Wolfgang Amadeus Mozart, lo spettacolo vede la regia di Caroline Leboutte, la direzione di Alfredo Salvatore Stillo sul podio dell’Orchestra 1813, rielaborazione musicale di Giacomo Mutigli, e l’adattamento drammaturgico di Caroline Leboutte, con le luci di Nicolas Olivier e i video di Damien Petitot, scene e costumi di Aurélie Borremans. Lo spettacolo è il nuovo allestimento di As.Li.Co. – Opera Domani in coproduzione con Opéra Grand Avignon, Opéra de Rouen Normandie e Bregenzer Festspiele. Al centro del racconto, il rapporto conflittuale tra Sarastro e la Regina della Notte, che prende la forma di una guerra nella quale i giovani Tamino e Pamina sono spesso chiamati a schierarsi.

Le musiche del capolavoro di Čajkovskij portano le emozioni del Natale sul palcoscenico del Teatro Regio di Parma: Lo schiaccianoci e il re dei topi va in scena sabato 2 dicembre 2023, ore 15.00 e ore 18.30 per i bambini dai 5 anni e le loro famiglie, e vedrà in scena gli allievi di Professione Danza Parma con la partecipazione del Balletto di Parma, con le coreografie di Lucia Giuffrida, Francesco Frola, Adria Luz Velasquez Castillo, da Lev Ivanovič Ivanov, Marius Petipa.

Sarà dedicato a due delle opere della Stagione Lirica Imparolopera, il format ideato da Bruno Stori per raccontare ai bambini e ai ragazzi delle scuole il mondo dell’opera: l’appuntamento di mercoledì 17 gennaio 2024, ore 9.00 e ore 11.00 sarà dedicato a Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, mentre mercoledì 20 marzo 2024, ore 9.00 e ore 11.00, a L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti. Interpretato e diretto da Bruno Stori, con gli allievi del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, e il coordinamento musicale di Donatella Saccardi.

Gli appuntamenti di RegioYoung proseguono con una storia di amore e coraggio, per dimostrare che anche le paure più profonde possono essere addomesticate se guardate da vicino: Caro Lupo è lo spettacolo in scena al Teatro Regio di Parma sabato 3 febbraio 2024, ore 15.00 e 18.00, per i bambini dai 5 anni, produzione di Drogheria Rebelot, ideato da Miriam Costamagna e Andrea Lopez Nunes, con la regia, drammaturgia e cura dell’animazione di Nadia Milani, le musiche originali di Andrea Ferrario. In scena, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes, Giacomo Occhi, Aurora Aramo, Arianna Aramo, Nadia Milani daranno vita alla storia della piccola Jolie, bambina curiosa e intraprendente che vive in una piccola casa in mezzo ad un grande bosco con la mamma e il papà. Un giorno il suo inseparabile orso di pezza Boh scompare e Jolie è mossa da grande coraggio che la spinge a inoltrarsi nel bosco alla ricerca del suo amico, sfidando le sue paure.

Sono ispirati all’opera Turandot di Giacomo Puccini gli appuntamenti di As.Li.Co. Opera Kids e As.Li.Co. Opera Domani. Al Ridotto del Teatro Regio di Parma va in scena per i bambini dai 3 ai 6 anni venerdì 1 marzo 2024, ore 9.00 e ore 11.00, per le scuole e sabato 2 marzo 2024, ore 15.30 e ore 18.00,per le famiglie Turandot. Cuore di ghiaccio, spettacolo con la drammaturgia musicale di Anna Pedrazzini, la regia di Massimiliano Burini, le maschere e i costumi di Mariella Carbone. In scena, un cantante, due attori e un pianista raccontano l’antica storia della Principessa Turandot, vittima di una maledizione che ha gelato il suo cuore e ha colpito tutto il suo regno, che ha perso vigore, luce e speranza. Solo l’arrivo di qualcuno di grande coraggio potrebbe rompere l’incantesimo.

Turandot. Enigmi al museo è lo spettacolo di teatro musicale per bambini e ragazzi da 6 a 14 anni, in scena al Teatro Regio di Parma venerdì 12 aprile 2024, ore 9.00 e ore 11.00 per le scuole e sabato 13 aprile 2024, ore 15.30 e ore 18.00 per le famiglie. La regia è di Andrea Bernard, la direzione di Sieva Borzak con l’Orchestra 1813. Sulle musiche di Giacomo Puccini, il libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni ambienta la vicenda nelle sale di un museo, dove la lettura di un antico manoscritto anima statue, ceramiche pregiate, costumi tradizionali e stampe d’epoca. Il giovane Calaf, con il padre Timur e Liù vengono catapultati nel misterioso mondo di Turandot, la principessa che, con l’aiuto di Ping, Pong e Pang (tre statue dell’esercito di terracotta) spera di trovare il vero amore ed essere ricordata per sempre.

Non è mai troppo presto per avvicinarsi all’opera. Lo spettacolo di OperaBaby ispirato a Turandot in programma sabato 27 aprile 2024, ore 15.30 e 18.00 è dedicato ai neonati dai 6 ai 36 mesi, un’età in cui recenti studi neuro-cognitivi dimostrano che la musica può avere un ruolo fondamentale per la crescita, lo sviluppo delle capacità motorie, dell’apprendimento e cognitivo. Drammaturgia musicale Anna Pedrazzini, regia Sara Zanobbio.

Sacco a pelo, tappetino, ciabatte, spazzolino da denti e una borraccia: ecco tutto l’occorrente per vivere una notte indimenticabile tra gli stucchi e i velluti del teatro, alla ricerca di un tesoro e alla scoperta degli angoli più nascosti del Regio. Non può ormai più mancare a RegioYoung, Una notte all’opera, l’esperienza per bambini da 7 a 10 anni che potranno trascorrere un’indimenticabile notte in teatro. Appuntamento sabato 1 giugno 2024, dalle ore 20.00 alle ore 8.00. In collaborazione con il Gruppo Appassionati Verdiani “Club dei 27”

PRIMA CHE SI ALZI IL SIPARIO

Il compositore, lo stile, la genesi delle opere, i capolavori letterari che ne hanno ispirato la produzione sono alcuni dei temi approfonditi da Giuseppe Martini in Prima che si alzi il sipario, ciclo di incontri di presentazione delle opere in programma al Teatro Regio: Il barbiere di Siviglia (domenica 7 gennaio 2024, ore 17.00), L’elisir d’amore (sabato 9 marzo 2024, ore 17.00), Tosca (sabato 11 maggio 2024, ore 17.00) con la partecipazione dei giovani cantanti del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, coordinati da Donatella Saccardi, che ne interpreteranno i brani più celebri.

PROVE APERTE

Nei giorni che precedono il debutto, sono aperte al pubblico le prove de Il barbiere di Siviglia (mercoledì 10 gennaio 2024, ore 15.30), L’elisir d’amore (martedì 12 marzo 2024, ore 15.30), Tosca(martedì 14 maggio 2024, ore 15.30).

Sono riservate al pubblico degli under30 le prove di Il barbiere di Siviglia (domenica 7 gennaio 2024, ore 20.00), L’elisir d’amore (domenica 10 marzo 2024, ore 20.00), Tosca (domenica 12 maggio 2024, ore 20.00). E, per chi lo vorrà, prima dello spettacolo un aperitivo in musica nelle sale del Ridotto.

REGIOINSIEME

RegioInsieme è il progetto dedicato alle realtà fragili del territorio, nato per creare opportunità e rendere accessibili a tutti spettacoli, concerti, laboratori, percorsi ed esperienze formative, per fare ancora una volta del teatro un’occasione di crescita, di benessere e di arricchimento. Il programma degli appuntamenti è disponibile su teatroregioparma.it.

SCRIVERE D’OPERA – V edizione

Workshop di introduzione alla scrittura critica dedicato a L’elisir d’amore

Giunge alla sua V edizione Scrivere d’Opera, workshop di introduzione alla scrittura critica gratuito e riservato a insegnanti e studenti delle classi III, IV e V delle scuole secondarie di II grado di Parma e Provincia, realizzato con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Critici Musicali e dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro. Nato con l’obiettivo di stimolare senso critico e avvicinare i più giovani all’opera attraverso un ascolto consapevole e autonomo, il workshop sarà quest’anno dedicato a L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti e si svolgerà al Ridotto Teatro Regio di Parma da ottobre 2023 a marzo 2024 per un totale di 9 incontri curati da Angelo Foletto, Presidente del Premio Franco Abbiati della critica musicale italiana e critico musicale de La Repubblica, Carla Moreni, Direttivo ANCM e critico musicale de Il Sole 24 Ore, Valeria Ottolenghi, responsabile delle relazioni esterne ANCT e critico teatrale della Gazzetta di Parma.

Attraverso letture, ascolti, incontri con gli artisti, gli allievi entreranno nel vivo dell’allestimento dell’opera, e, dopo aver preso assistito alla prova aperta de L’elisir d’amore dovranno cimentarsi nella scrittura di una recensione partecipando al Premio Scrivere d’Opera “Elena Formica”, concorso intitolato alla giornalista della Gazzetta di Parma prematuramente scomparsa. Le recensioni selezionate saranno valutate da una giuria composta da giornalisti e critici teatrali; le migliori saranno pubblicate sulla Gazzetta di Parma e i vincitori riceveranno in premio, in una cerimonia pubblica, biglietti e abbonamenti al Teatro Regio di Parma.

 I due Foscari di Giuseppe Verdi chiude la Stagione Lirica 2022-2023 del Teatro La Fenice.

Nel cast Luca Salsi, Francesco Meli e Anastasia Bartoli, direttore Sebastiano Rolli, regia Grischa Asagaroff

Con I due Foscari di Giuseppe Verdi si chiude la Stagione Lirica e Balletto 2022-2023 della Fondazione Teatro La Fenice. Altro titolo da tempo atteso sul palcoscenico veneziano, se si considera che l’ultima messinscena risale al 1977, l’opera verrà proposta in un allestimento della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con la regia di Grisha Asagaroff, scene e costumi d’ispirazione d’epoca di Luigi Perego, light design di Valerio Tiberi e coreografia di Cristiano Colangelo. Specialista del repertorio verdiano, Sebastiano Rolli guiderà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice – maestro del Coro Alfonso Caiani – e un cast che vede quali interpreti principali il baritono Luca Salsi, il tenore Francesco Meli e il soprano Anastasia Bartoli. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro La Fenice il 6, 8, 10, 12 e 14 ottobre 2023. La prima di venerdì 6 ottobre 2023 ore 19.00 sarà trasmessa in diretta su Rai Radio3.

            I due Foscari debuttò al Teatro Argentina di Roma il 3 novembre 1844: tragedia lirica in tre atti, su libretto di Francesco Maria Piave tratto dall’omonimo dramma di Lord Byron, l’opera è ambientata nella Venezia dei dogi del 1457 e rappresenta meglio di ogni altra la tinta tragica del genio verdiano. «Quest’opera – spiega il direttore d’orchestra Sebastiano Rolli – è un ulteriore passo avanti nello scavo della psicologia del personaggio: un padre che condanna il figlio perché lo Stato lo impone rappresenta un rovello che la musica cerca di risolvere; va da sé che nei Due Foscari Verdi non riuscirà a esaurire la figura del vecchio Francesco nella misura in cui verrà a capo di Simone, Filippo, Macbeth o Rigoletto. Da questo punto di vista siamo di fronte a una partitura preparatoria nella quale rinveniamo i temi e gli archetipi cari a Verdi, assistiamo a come il suo genio comincia a trattarli e tocchiamo con mano quanto il percorso da lui intrapreso sia stato straordinariamente ricco».

            «Nel costruire il nostro spettacolo – dichiara il regista Grischa Asagaroff –, siamo partiti dal sepolcro di Francesco Foscari che si trova alla chiesa dei Frari. Questa tomba è l’elemento portante di quasi tutta la nostra scena. Questo assume per me molta importanza, perché effettivamente il personaggio di Francesco è estremamente complesso nel suo essere dolorosamente diviso tra il grande amore che prova per suo figlio e la posizione che ricopre nello Stato. Si trova a che fare con un Consiglio dei Dieci composto da figure reazionarie che non gli sono amiche. Ritengono che sia stato per troppo a lungo doge e desiderano sbalzarlo dal trono. È un po’ come accade con la politica di oggi, dove le diverse fazioni cercano di ottenere il potere, magari anche attraverso azioni o accuse false. I seguaci di Loredano vogliono annientare Francesco. Lui vive questa scissione tra l’essere padre e l’essere doge con grande dolore. Inoltre è anziano, molto più anziano di quanto fosse normale a quei tempi. È molto vicino anche alla moglie di Jacopo, Lucrezia, e ai suoi bambini. Tuttavia nella sua veste di capo di Stato è costretto a condannare il figlio. La musica è splendida, non operiamo nessun taglio (o forse al massimo uno piccolissimo, vedremo insieme al direttore d’orchestra). Quando l’anno passato ho affrontato I due Foscari per la prima volta come regista ho studiato la partitura nei minimi particolari, e mi sono reso conto che è un’opera magnifica».

Nell’analisi dei costumi e delle soluzioni scenografiche adottate, il costumista e scenografo Luigi Perego ha sottolineato soprattutto la funzione evocativa che un’opera come questa, nella sua ambientazione storica, riesce a trasmettere: «Venezia è da sempre una fonte inesauribile di creazioni evocative: il fatto stesso che sia una città destinata a scomparire sprofondando nelle acque evidenzia perfettamente quello che è il cuore del capolavoro verdiano. Il mondo del doge Francesco Foscari che svanisce letteralmente davanti a lui. Per quanto riguarda le scene mi sono lasciato ispirare dal Monumento al Doge Francesco Foscari nella Basilica dei Frari a Venezia, penso che sia perfetto: elaborando scenograficamente il monumento come se fosse una grande torre, facendolo girare esso crea gli ambienti dell’opera». 

Nel cast dell’allestimento veneziano figurano Luca Salsi nel ruolo del doge di Venezia Francesco Foscari; Francesco Meli in quello di suo figlio Jacopo Foscari; mentre Anastasia Bartoli (6, 8, 12, 14/10), in alternanza con Marigona Qerkezi (10/10) sarà sua moglie, Lucrezia Contarini. Riccardo Fassi interpreterà Jacopo Loredano, membro del Consiglio dei Dieci; Marcello Nardis, Barbarigo, senatore, membro della Giunta; Carlotta Vichi sarà Pisana, amica e confidente di Lucrezia. Completano il cast i comprimari Alessandro Vannucci e Victor Hernan Godoy nel fante del Consiglio dei Dieci; Antonio Casagrande ed Enzo Borghetti nel servo del doge.I due Foscari sarà proposto con sopratitoli in italiano e in inglese. Ecco il dettaglio delle recite e dei turni di abbonamento: venerdì 6 ottobre 2023 ore 19.00 (turno A); domenica 8 ottobre ore 15.30 (turno B); martedì 10 ottobre ore 19.00 (turno D); giovedì 12 ottobre ore 19.00 (turno E); sabato 14 ottobre ore 15.30 (turno C).