TURANDOT AL TEATRO MASSIMO DI PALERMO, SABATO 21 SETTEMBRE

L’opera sarà eseguita nella versione integrale del finale di Franco Alfano

con la regia di Alessandro Talevi, la direzione di Carlo Goldstein

e un cast di cantanti di rilievo internazionale


L’omaggio a Giacomo Puccini, nel centenario della morte, riporta sabato 21 settembre alle 20:00 al Teatro Massimo di Palermo un nuovo allestimento di Turandot,dramma lirico in tre atti e cinque quadri, nella prima versione integrale del finale dell’opera ultimata da Franco Alfano alla morte del compositore. La regia è firmata da Alessandro Talevi, apprezzato per il suo stile inventivo e fantasioso mentre sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo sale il maestro Carlo Goldstein.

Coro e Coro di voci bianche del Teatro Massimo sono diretti dal maestro Salvatore Punturo.

Il cast vede il ritorno da protagonista del soprano Ewa Płonka, che il pubblico del Teatro Massimo ha molto amato nel ruolo di Abigaille in Nabucco; accanto a lei in alternanza un’altra Ewa polacca, Ewa Vesin. Ad interpretare il principe Calaf e l’aria diventata icona del melodramma italiano nel mondo (Nessun dorma…) è il tenore Martin Muehle, apprezzato, oltre che per l’abilità vocale, per l’intensità drammatica delle sue interpretazioni, e nel cast alternativo è Angelo Villari.

Accanto a loro, nei panni della dolce Liù, vi saranno l’armena Juliana Grigoryan, tra i soprani più ricercati del momento, e la palermitana Jessica Nuccio, che torna in un nuovo ruolo pucciniano dopo Bohème. Debuttano come Timur due tra le più belle giovani voci di basso: Giorgi Manoshvili, che al Teatro Massimo ha trionfato come Gremin in Evgenij Onegin un anno fa, e Jerzy Butryn.

Completano il cast Alessio Arduini (Ping), Matteo Mezzaro (Pong e Principe di Persia), Blagoj Nacoski (Pang), Luciano Roberti (Mandarino), Cristiano Olivieri (l’imperatore Altoum) e le ancelle affidate a Gabriella Barresi / Cecilia Galbo e Lorena Scarlata / Maria Luisa Aleccia. Regista assistente Anna Maria Bruzzese. Scene e costumi di Anna Bonomelli, luci di Marco Giusti. Maestro d’armi Ran Arthur Braun. Assistente ai costumi Angelica Forni. Repliche fino al 29 settembre.

Ispirata all’omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi, l’opera, che nel libretto di Adami e Simoni è ambientata in Cina, racconta la vicenda della bella e crudele principessa Turandot. Chiunque voglia sposarla dovrà provare a risolvere tre enigmi che racchiudono il mistero e il rancore della principessa per la violenza subita dalla sua antenata Lo-u-ling che rivive in lei. I malcapitati pretendenti, che uno dopo l’altro falliscono la prova vengono giustiziati senza alcuna pietà fino all’arrivo del principe Calaf, che non solo risolve gli enigmi ma, grazie al sacrificio della schiava Liù che si suicida pur di non tradire il suo segreto, riesce a infrangere il cuore di ghiaccio di Turandot con la forza più grande e misteriosa che esista: l’amore. Puccini compone Turandot unendo a un linguaggio musicale moderno la struttura della grande tradizione ottocentesca dell’opera italiana, ma muore prima di completare la composizione che viene affidata a Franco Alfano, che all’epoca aveva già scritto opere di successo come Risurrezione (1904) e La leggenda di Sakuntala (1921) e che poi a inizio degli anni Quaranta fu sovrintendente del Teatro Massimo. Turandot sarà eseguita per la prima volta al Teatro alla Scala nel 1926 con la direzione di Toscanini che però ferma l’esecuzione lì dove Puccini si era fermato prima di morire e in seguito eseguirà il finale di Alfano in una versione ridotta che si è poi imposta nell’uso comune.

Il nuovo allestimento del Teatro Massimo propone invece la prima versione integrale con l’ultimo duetto e il finale di Franco Alfano. Il regista Alessandro Talevi ambienta l’opera in “una dimensione fuori dal tempo, con rimandi antichi e moderni, nei costumi e nella scena, e abbraccia genericamente il concetto di Oriente per rendere universale una favola di mille anni fa, intrisa di violenza e riscatto, ma ancora oggi attuale … Analizzando i tre enigmi – aggiunge -si capisce la psicologia di Turandot, sono i simboli della sua vita, raccontano la sua crescita dall’infanzia fino a questa maturità cattiva, e spiegano perché lei si identifica così tanto e così ferocemente con la sua ava Lo-u-ling: la mia idea è che lei ha avuto un’esperienza simile nella sua adolescenza, o forse anche prima, ha vissuto anche lei in qualche modo l’esperienza della violenza da parte di uno o più uomini. Perché Lo-u-ling, la principessa morta secoli prima e che Turandot idolatra, si intuisce che non è stata solo uccisa da un invasore, ma anche violentata, stuprata”. E a proposito del tormentato finale lasciato incompiuto da Puccini e delle varie versioni scritte dopo la sua morte, conclude – “secondo me il finale integrale di Alfano è l’unico in grado di rendere l’idea di cosa Puccini probabilmente avrebbe voluto realizzare. È l’unico epilogo che rende plausibile la trasformazione di Turandot, in poche battute, da principessa di morte in donna innamorata ”.

Turandot sarà in scena dal 21 al 29 settembre ma, come consuetudine del Teatro Massimo, la prova generale dell’opera in programma venerdì 20 settembre alle ore 18:30 è aperta al pubblico per uno scopo benefico a favore stavolta della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. I biglietti sono in vendita all’AIRC di Palermo (com.sicilia@airc.it – 0916110340; 091329264) o presso la biglietteria del Teatro Massimo.

Il debutto dell’opera è preceduto anche da un altro appuntamento di rilievo dedicato alla memoria di Puccini. Sabato 21 settembre alle ore 17:30 nella Sala ONU del Teatro Massimo Giovanni Gavazzeni, critico musicale e musicologo, e Ilaria Grippaudo, ricercatrice di Storia della Musica dell’Università di Palermo, presentano il volume di Gianandrea Gavazzeni La minuziosa verità. Scritti su Giacomo Puccini (a cura di Giovanni Gavazzeni), Edizioni Pendragon. Gianandrea Gavazzeni, direttore d’orchestra, celebre e apprezzato interprete della vitalità, dell’originalità e della modernità dell’universo pucciniano, ha dedicato a Puccini saggi critici e memorie artistiche, cogliendone aspetti nascosti e offrendo intuizioni interpretative che risultano, ancor oggi, straordinariamente felici. Così le partiture di Tosca, Bohème, Madama Butterfly, Manon, Turandot, La fanciulla del West… diventano materia di analisi in brevi e illuminanti scritti e, al contempo, argomento di riflessione su tutti gli aspetti dello spettacolo operistico. La presentazione, nel giorno della prima di Turandot, ricorda che l’ultima opera di Puccini fu uno dei tanti titoli diretti da Gianandrea Gavazzeni al Teatro Massimo di Palermo nell’arco di più di quarant’anni: un percorso ricchissimo e indimenticabile che spazia da Mozart e Rossini fino al Novecento.

Altro immancabile appuntamento in programma, domenica 29 settembre alle 18:30,è con Bambini all’Opera, il laboratorio dedicato ai più piccoli (6-10 anni) che si svolge nella Sala Stemmi del Teatro Massimo mentre in Sala Grande è in scena lo spettacolo. L’ideazione e la cura sono di Francesca Cosentino che,con le animazioni teatrali di Gisella Vitrano, gli interventi cantati di Sonia Sala e le illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro racconta ai bambini la trama dell’opera, propone l’ascolto di alcuni brani, e al termine li conduce in Sala Grande per assistere ad alcuni momenti dello spettacolo e avvicinarli alla magia del teatro. Infoe prenotazioni tel. 329 7260846. I biglietti (da 18 a 165 euro) sono acquistabili presso la biglietteria di Piazza Verdi (aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 15.30, tel. +39 0916053580), su www.ticketone.it, o chiamando il Call Center +39 0918486000, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.00, per acquistare anche telefonicamente. Calendario delle recite: sabato 21 settembre, ore 20:00 (Turno Prime); domenica 22 settembre, ore 18:30 (Fuori abbonamento); martedì 24 settembre, ore 18:30 (Turno Scuola); mercoledì 25 settembre, ore 18:30 (Turno B); giovedì 26 settembre, ore 18:30 (Fuori abbonamento); venerdì 27 settembre, ore 18:30 (Turno C); sabato 28 settembre, ore 20:00 (fuori abbonamento); domenica 29 settembre, ore 18:30 (Turno D).

Durata: due ore e 45 minuti compresi gli intervalli;

MACERATA OPERA FESTIVAL 2024 : dal 19 luglio all’11 agosto allo Sferisterio omaggio a Giacomo Puccini con Turandot e La bohème e festa per le 60 stagioni con Norma di Vincenzo Bellini 

Una prima assoluta di danza con Notte Morricone di Marcos Morau e la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, ma anche un Concerto di gala e i Carmina burana
 
Tra gli artisti in locandina Francesco Ivan Ciampa, Fabrizio Maria Carminati, Valerio Galli, i soprani Ruth Iniesta, Roberta Mantegna, Mariangela Sicilia e Marta Torbidoni, i tenori Antonio Poli e Angelo Villari, i baritoni Mario Cassi e Lodovico Filippo Ravizza
Le produzioni sono firmate dai registi Paco Azorín, Maria Mauti e Leo Muscato.

Tutti all’opera è la nuova rassegna per conoscere le opere, gli artisti, il lavoro in palcoscenico
 
Finproject è Main sponsor, Banco Marchigiano Major sponsor, completo il gruppo dei Cento Mecenati
 
Numeri in crescita rispetto al 2023 nelle vendite al botteghino



“…e qui la Luna l’abbiamo vicina…” questo verso dalla Bohème di Puccini traccia la linea programmatica scelta dal sovrintendente Flavio Cavalli e dal direttore artistico Paolo Gavazzeni per il Macerata Opera Festival, dal 19 luglio all’11 agosto 2024 allo Sferisterio: Turandot e La bohème di Giacomo Puccini, Norma di Vincenzo Bellini, tre capolavori del repertorio, due dei quali del compositore toscano nel centenario della morte; il terzo titolo è legato invece al significativo traguardo delle 60 stagioni d’opera nel monumento iconico di Macerata, divenute negli anni un appuntamento musicale estivo da non perdere ma soprattutto un’occasione di valore assoluto per la città e per tutte le Marche. Il MOF rappresenta inoltre un fondamentale traino dal punto di vista turistico ed economico per la città, simboleggiata dallo Sferisterio che da alcuni mesi è diventato monumento nazionale. Tali motivazioni sono alla base del disegno di legge che assegna all’Associazione Arena Sferisterio un contributo aggiuntivo annuo di 400mila euro per l’attività artistica – in analogia con simili manifestazioni italiane – il cui iter di approvazione è in fase avanzata.
 
«Il Macerata Opera Festival 2024 – dichiara il sovrintendente Flavio Cavalli – è ormai alle porte e abbiamo alcuni dati, come quelli delle vendite di biglietteria, che ci permettono di essere ottimisti: i numeri sono superiori a quelli del 2019, anno record di presenze e incassi, e a quelli del 2023. Lo scorso anno il Macerata Opera Festival si era chiuso a metà agosto con un incasso di euro 1.349.950: adesso, quando manca ancora un mese alla fine del festival e una settimana all’inaugurazione, l’incasso è già di oltre euro 1.289.000. Per quanto riguarda il numero di biglietti venduti per le sole tre opere siamo siamo già a +75% rispetto allo stesso periodo del 2023, con un incasso di 946mila euro rispetto ai 706mila dello stesso periodo del 2023. Guardando il numero dei biglietti nella totalità, per le manifestazioni da maggio ad agosto (tre produzioni operistiche, spettacoli di danza, concerti e Lo Sferisterio a Scuola), nel 2023 il Macerata Opera Festival aveva raggiunto i 40.381 spettatori, nel 2024 siamo già a 36.968 spettatori. È opportuno ricordare che il bilancio di questa manifestazione è composto per il 60% da contributi pubblici e per la rimanente parte da quelli privati: alla città di Macerata, alla Provincia e alla Regione ne viene restituita la maggior parte attraverso il lavoro di tutte le maestranze regionali e alle commissioni fatte a piccole e medie imprese del territorio. I finanziamenti locali generano inoltre un indotto con un effetto moltiplicatore, scientificamente dimostrato, che è va da 6 a 7 volte per le attività commerciali di ogni genere. Soddisfazione anche per gli spettacoli del Macerata Opera Family, che registrano un incremento di quasi il 100% negli incassi e 14.946 presenze rispetto alle 10.558 del 2023. Il nostro programma artistico non si potrebbe poi realizzare senza il supporto di importanti realtà economiche e produttive del territorio che ringraziamo tutte e tra le quali desidero citare Finproject nostro Main sponsor per il secondo anno consecutivo, il Banco Marchigiano, nostro Major sponsor da tanti anni. A loro si unisce poi il fondamentale gruppo dei Cento Mecenati che, grazie ad Art Bonus, ogni anno dimostrano l’entusiasmo e il bello del sostegno italiano all’arte e allo spettacolo».
 
«Ogni teatro – racconta il direttore artistico Paolo Gavazzeni – ha un proprio DNA che va studiato e compreso; le mie idee artistiche si sono plasmate su questo luogo che ha una propria storia nella quale mi sono immerso. La meravigliosa acustica naturale dello Sferisterio permette di ideare grandi spettacoli musicali e, in più, quest’anno ci sono due anniversari che celebreremo: la 60a Stagione e il 100° anno della morte di Giacomo Puccini, figura fondamentale che ha contribuito affinché oggi il canto lirico italiano sia riconosciuto come patrimonio dell’umanità. Questo festival proporrà una programmazione compatta in quattro settimane, con uno spettacolo per ogni sera di ciascun weekend dal 19 luglio all’11 agosto. Insieme alle opere di Puccini, sarà proposta Norma, titolo che si sarebbe voluto mettere scena per la prima stagione lirica allo Sferisterio, quando il progetto non si realizzò a causa della guerra, e che oggi vuole essere un gesto di buon auspicio per il futuro dello Sferisterio. Sarà un festival molto italiano nel quale ho voluto privilegiare, quando ho potuto, artisti italiani, nella convinzione che un festival, per acquisire internazionalità, deve innanzitutto mostrare la propria identità artistica, che è importante costruire con le forze che ci sono sul territorio».
 
Alle sessanta edizioni del Macerata Opera Festival, al legame con la città, alle altre attività di spettacolo che prima della moderna manifestazione hanno riempito il monumento, sarà dedicato un nuovo libro a cura di Paolo Gavazzeni e Floriana Tessitore edito da Quodlibet, in uscita tra qualche settimana e intitolato Ad ornamento della città, a diletto pubblico. Sessanta edizioni del Macerata Opera Festival, pubblicazione che intende iniziare a colmare uno spazio nella bibliografia dello spettacolo in Italia, con l’augurio di avviare ulteriori approfondimenti.
 
La Luna – che illumina il pubblico nelle serate estive allo Sferisterio, offrendo un’esperienza unica di musica all’aperto, legata alla perfetta acustica naturale del luogo – attraversa significativamente i versi e l’ambientazione delle tre opere del Macerata Opera Festival 2024: una favolistica Luna d’Oriente risplende sul capolavoro incompiuto di Puccini; lo stesso argenteo chiarore si riflette sui volti di Rodolfo e Mimì; alla Luna si rivolge la sacerdotessa belliniana.
 
Turandot (19 e 28 luglio, 3 e 10 agosto) di Giacomo Puccini sarà eseguita incompiuta, così come lasciata dal compositore (cioè sino alla morte di Liù, come sancito al Teatro alla Scala dal direttore d’orchestra Arturo Toscanini in occasione della prima postuma). Allo Sferisterio, la struggente e crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, è affidata al regista spagnolo Paco Azorín, che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che aveva entusiasmato il pubblico nel Macbeth del 2019. Interpreti principali Olga Maslova (Turandot), Angelo Villari (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Antonio Di Matteo (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong). È un nuovo allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio in coproduzione con l’Opéra Grand Avignon.
 
Norma (20 e 26 luglio, 4 e 9 agosto) di Vincenzo Bellini festeggia il traguardo delle 60 edizioni di festival operistico allo Sferisterio: scegliendo il capolavoro del Cigno di Catania – che era tra le ipotesi valutate ai primi del Novecento quando si decise di trasformare lo stadio della palla al bracciale in teatro – si celebra la città e coloro che vollero portare l’opera in questo luogo. Il nuovo allestimento sarà firmato dalla regista e documentarista milanese Maria Mauti, alla sua prima esperienza con il teatro d’opera; sul podio un veterano del belcanto come Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico del Teatro Bellini di Catania. Protagonista Marta Torbidoni (Norma), giovane soprano marchigiano che si sta imponendo sui palcoscenici di tutto il mondo, affiancata da un’altra voce molto apprezzata come quella del soprano Roberta Mantegna (Adalgisa), mentre i principali ruoli maschili saranno sostenuti da Antonio Poli (Pollione) e Riccardo Fassi (Oroveso).
 
Con il terzo titolo, quello scelto tra i successi dei festival precedenti, si torna all’omaggio a Puccini: La bohème (27 luglio, 2, 7 e 11 agosto) nella produzione del regista Leo Muscato, vincitrice del XXXII Premio Abbiati 2012 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali. Sul podio un apprezzato interprete di Puccini come Valerio Galli e un cast di rilievo con Mariangela Sicilia (Mimì), Valerio Borgioni (Rodolfo), Mario Cassi (Marcello) e Daniela Cappiello (Musetta). Un’opera che già Puccini immagina giovane, carica di tensioni emotive e sociali, e che Muscato ha ambientato nella Parigi tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, caratterizzata da un fermento altrettanto intenso rispetto a quello evocato dal compositore.
 
Dalle locandine del Macerata Opera Festival 2024, composte in maggioranza da interpreti di rilievo e giovani emergenti soprattutto italiani, emerge la volontà di omaggiare il recente riconoscimento ottenuto dall’UNESCO che ha inserito la pratica del canto lirico italiano nella lista dei Beni Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
 
Nell’ottica di un più ampio coinvolgimento del pubblico nelle fasi preparatorie del festival – particolarmente sentite in una città soprattutto un una città come Macerata che ha nello Sferisterio un punto di aggregazione sociale di altissimo rilievo – il direttore artistico Paolo Gavazzeni ha ideato un percorso di avvicinamento agli spettacoli dedicato agli spettatori di ogni età, dal titolo Tutti all’opera composto da tre incontri con gli artisti al Teatro Lauro Rossi dedicati alle singole opere, la partecipazione alle prove d’assieme allo Sferisterio e, per gli Under30, la possibilità di acquistare i biglietti per gli spettacoli ad un prezzo agevolato dopo aver seguito le prove. I primi appuntamenti hanno registrato il sold out e grande apprezzamento del pubblico.
 
Nella programmazione del Macerata Opera Festival 2024 non mancano i concerti e la danza, componendo così un cartellone diversificato che torna nell’apprezzata formula dei tre titoli operistici per ogni weekend.
 
Domenica 21 luglio un concerto di gala Notte di luna completa – sotto la luna piena prevista in quei giorni – il weekend del debutto delle due nuove produzioni operistiche, un’occasione unica per completare i festeggiamenti per le 60 edizioni di festival allo Sferisterio. Sul podio Michelangelo Mazza, con alcuni degli interpreti vocali impegnati nelle produzioni e la partecipazione del violinista Giovanni Andrea Zanon, tra i virtuosi dell’archetto più apprezzati della scena internazionale.
Giovedì 8 agosto appuntamento con i celebri Carmina burana di Carl Orff diretti da Andrea Battistoni e con Giuliana Gianfaldoni (soprano), Dave Monaco (tenore) e Mario Cassi (baritono). Questa grande cantata scenica di ispirazione medievale a partire dal testo latino originale che intona, composta negli anni Trenta del Novecento, è una delle pagine sinfonico-corali più fortunate del secolo scorso, divenuta molto famosa anche per il suo uso frequente di alcuni suoi frammenti nella pubblicità e nel cinema. Entrambi gli appuntamenti concertistici saranno accompagnati, sul grande muro dello Sferisterio, dalle creazioni video realizzate dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, coinvolti secondo una fondamentale attività di collaborazione tra istituzioni cittadine.
 
Per la danza, debutta allo Sferisterio una nuova creazione dal titolo Notte Morricone (1° agosto) in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, ideata e firmata dal premiato coreografo spagnolo Marcos Morau con le musiche del celebre autore italiano di colonne sonore: sotto la luna risuoneranno così alcuni dei temi più celebri del compositore scomparso quattro anni fa, da quello scritti per Nuovo Cinema Paradiso o La leggenda del pianista sull’oceano, a quelli per C’era una volta in AmericaPer un pugno di dollari o ancora Uccellacci, Uccellini. «La musica di Morricone – scrive Morau – incarna quel senso astratto di ciò che non è detto e non si vede nei film. Sebbene sia quasi impossibile separare la sua musica dalle immagini che la accompagnano, Morricone trascende e si intreccia con la vita stessa, con i ricordi e con la bellezza e la crudeltà di un mondo che continua ad avanzare, distruggendo e costruendo sé stesso ogni giorno. La sua musica ha una potente qualità malinconica che deriva sia dalla contemplazione del passato sia dall’impossibilità di catturare qualsiasi esperienza passata».
 
Com’è tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma nel 2024, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali nelle attività dello Sferisterio.
 
Grazie poi al progetto InclusivOpera, tutte le opere del Festival sono accessibili al pubblico cieco e ipovedente, con audiodescrizioni e audiointroduzioni sia in italiano che in inglese; per il pubblico sordo e ipoudente viene offerto un servizio di ascolto assistito, oltre ai sopratitoli in italiano e inglese. Sono previsti percorsi partecipativi, inclusivi e multisensoriali in lingua italiana dei segni (LIS) e guidati da giovani con disabilità sensoriale (attività gratuita). InclusivOpera è nato nel 2009 e nel 2018 ha ricevuto il Premio Italiano “Inclusione 3.0” ed è stato inserito tra le “Best Practices” del progetto europeo REACH (RE-designing Access to Cultural Heritage). Il team è composto da Elena Di Giovanni (coordinatrice), Francesca Raffi (co-coordinatrice), ALI – Accessibilità Lingue Inclusione.

Da martedì 2 luglio a venerdì 2 agosto il Macerata Opera Festival ha una nuova finestra televisiva su Classica HD (Sky canale 136) dove stanno andando in onda diceci Cartoline dallo Sferisterio. 60° Macerata Opera Festival 2024 a cura del direttore artistico Paolo Gavazzeni: ogni settimana due diversi contenuti legati alla realizzazione del festival (prime visioni martedì alle ore 20.10, in replica mercoledì mattina, giovedì pomeriggio e venerdì mattina e poi venerdì sempre alle ore 20.10, in replica sabato mattina, domenica pomeriggio, lunedì mattina). Si è cominciato con lo speciale dedicato allo “Sferisterio a scuola”, poi “La sartoria e i costumi”, per conoscere da vicino il lavoro di preparazione di Turandot e Norma, quindi “Le scenografie”, poi i cantanti, registi e direttori delle opere, i debutti e lo spettacolo di danza. Le “Cartoline dallo Sferisterio” sono realizzare da Alia Simoncini con Luna Simoncini e prodotte da Piero Maranghi.

Da tanti anni ormai, i weekend festivalieri sono caratterizzati dagli Aperitivi culturali a cura di Cinzia Maroni e l’organizzazione dell’Associazione Sferisterio Cultura: a mezzogiorno, incontri, conversazioni e riflessioni sui temi proposti dalla programmazione artistica con la partecipazione degli stessi artisti e una serie di giornalisti, filosofi, studiosi, esperti di vari settori.
 
Tra fine maggio e inizio giugno al Teatro Lauro Rossi e allo Sferisterio sono andati in scena gli spettacoli del Macerata Opera Family legati al progetto “Lo Sferisterio a scuola” e destinati all’infanzia (3-5 anni), agli studenti delle classi elementari e medie (6-13 anni) e a quelli delle scuole superiori (14-18 anni). Si tratta di un’attività di formazione complessa e differenziata che si svolge durate l’anno scolastico grazie all’imprescindibile sostegno dei docenti: rispetto al record stabilito nel 2023 di 11mila presenze, quest’anno si sono sfiorate le 15mila.
 
Biglietteria 
I biglietti sono in vendita sia alla biglietteria di Macerata (piazza Mazzini 10) che online su sferisterio.it o su vivaticket.it
I prezzi per i titoli operistici (Turandot, Norma, La bohème) hanno un costo da euro 15 a euro 170; i biglietti del settore Platino per le prime rappresentazioni hanno un costo di 200 euro.
I biglietti per il balletto Notte Morricone hanno un costo da 15 a 70 euro.
I biglietti per i due concerti hanno un costo da 20 a 60 euro.
Sono previste le consuete riduzioni under30 e Over 65; per gli under14 biglietto a 1 euro se acquistato insieme ad un biglietto a prezzo intero.
Sono poi disponibili tre tipologie di abbonamento per le opere. Con la formula Open 2 si possono acquistare 2 biglietti per due dei tre titoli (es. un biglietto per una data a scelta di Turandot + un biglietto per una data a scelta di Norma o La bohème) con il 15% di sconto. Con la formula Open 3 invece si possono acquistare 3 biglietti per i tre titoli (uno per ogni opera) con il 25% di sconto. Con la formula Open 6 infine 6 biglietti per i tre titoli (due per ogni opera) con il 30% di sconto.
La biglietteria a Macerata in Piazza Mazzini 10 è aperta da martedì a sabato, ore 10-13 e 16:30-19:30
tel. 0733 230735 boxoffice@sferisterio.it.

MACERATA OPERA FESTIVAL 2024

Dal 19 luglio all’11 agosto allo Sferisterio omaggio a Giacomo Puccini con Turandot e La bohème, festa per le 60 stagioni con Norma di Vincenzo Bellini


Torna la danza con Notte Morricone di Marcos Morau con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, un concerto di gala e i Carmina burana
 
Tra gli artisti in locandina Francesco Ivan Ciampa, Fabrizio Maria Carminati, Valerio Galli, i soprani Ruth Iniesta, Roberta Mantegna, Mariangela Sicilia e Marta Torbidoni, i tenori Yusif Eyvazov, Antonio Poli e Angelo Villari, i baritoni Mario Cassi e Lodovico Filippo Ravizza
Le produzioni sono firmate dai registi Paco Azorín, Maria Mauti e Leo Muscato
 
Biglietti in vendita da martedì 19 dicembre a Macerata e online
“…e qui la Luna l’abbiamo vicina…” questo verso dalla Bohème di Puccini traccia la linea programmatica scelta dal sovrintendente Flavio Cavalli e dal nuovo direttore artistico Paolo Gavazzeni per il Macerata Opera Festival, dal 19 luglio all’11 agosto 2024 allo Sferisterio: Turandot e La bohème di Giacomo Puccini, Norma di Vincenzo Bellini, tre capolavori del repertorio due dei quali del compositore toscano nel centenario della morte; il terzo titolo è legato invece al significativo traguardo delle 60 stagioni d’opera nel monumento iconico di Macerata, divenute negli anni un appuntamento musicale estivo da non perdere ma soprattutto una occasione di valore assoluto per la città e per tutte le Marche.
 
«Siamo orgogliosi di presentare una stagione, quella del 60° Macerata Opera Festival, che darà lustro alla città e allo Sferisterio grazie al lavoro del sovrintendente Cavalli e del nuovo direttore artistico Gavazzeni e alla funzionalità della struttura – ha commentato il presidente Sandro Parcaroli – . Un’attività presentata nei tempi che proporrà titoli importanti e di grande successo con nomi di rilievo nazionale e internazionale. Una stagione che, nel centenario della morte, sarà dedicata al compositore Giacomo Puccini, uno dei più significativi operisti di tutti i tempi. Oltre alla proposta artistica di elevata qualità, il MOF rappresenta per Macerata un traino anche dal punto di vista turistico ed economico».

«Rivolgiamo ai maceratesi gli auguri di fine anno per noi nel miglior modo possibile presentando la nuova stagione del Macerata Opera Festival – dichiara il sovrintendente Flavio Cavalli. Il bilancio di questa manifestazione è composto per il 60% da contributi pubblici e da quelli privati: alla città di Macerata, alla Provincia e alla Regione ne viene restituita la maggior parte attraverso il lavoro di tutte le maestranze regionali e alle commissioni fatte a piccole e medie imprese del territorio. I finanziamenti generano inoltre un indotto con un effetto moltiplicatore che va da 6 a 7 per le attività commerciali di ogni genere. Questi dati diventano ancora più importanti alla luce della convocazione dell’Associazione Arena Sferisterio avvenuta quest’anno ad una audizione per la discussione di due disegni di legge, presentati dagli onorevoli Giorgia Latini e Irene Manzi e oggi in corso di approvazione, per l’erogazione di un contributo speciale a favore del nostro Ente e per riconoscere lo Sferisterio venga riconosciuto come monumento nazionale».
 
Ancora la Luna – che illumina il pubblico nelle serate estive allo Sferisterio, offre un’esperienza unica di musica all’aperto, legata alla perfetta acustica naturale del luogo – attraversa significativamente i versi e l’ambientazione delle tre opere: una favolistica Luna d’Oriente risplende sul capolavoro incompiuto di Puccini; lo stesso argenteo chiarore si riflette sui volti di Rodolfo e Mimì; alla Luna si rivolge la sacerdotessa belliniana.

«Ogni teatro – racconta il direttore artistico Paolo Gavazzeni – ha un proprio DNA che va studiato e compreso e le mie idee artistiche in questo mese si sono plasmate su questo luogo che ha una propria storia nella quale mi sono immerso. La meravigliosa acustica naturale dello Sferisterio permette di poter ideare grandi spettacoli musicali fatti per la gente e quest’anno ci sono due grandi anniversari che celebreremo: la 60a Stagione e il 100° anno della morte di Giacomo Puccini, figura fondamentale che ha contribuito affinché oggi il canto lirico italiano sia riconosciuto come patrimonio dell’umanità. Questo festival proporrà una programmazione compatta in quattro settimane e ogni sera di ogni weekend dal 19 luglio all’11 agosto proporrà uno spettacolo. Insieme alle opere di Puccini, sarà proposta “Norma”, titolo che si sarebbe voluto mettere scena per la prima stagione lirica allo Sferisterio, progetto che non si realizzò a causa della guerra: proporre l’opera di Bellini vuole essere un gesto di buon auspicio per il futuro del Sferisterio. Sarà un festival molto italiano e ho voluto privilegiare, quando ho potuto, artisti italiani nella convinzione che un festival per acquisire l’internazionalità deve innanzitutto mostrare la propria identità artistica che è importante costruire con le forze che ci sono sul territorio».
 
Turandot (19 e 28 luglio, 3 e 10 agosto) di Giacomo Puccini sarà eseguita incompiuta, così come lasciata dal compositore (cioè sino alla morte di Liù, come sancito al Teatro alla Scala dal direttore d’orchestra Arturo Toscanini in occasione della prima postuma). Allo Sferisterio, la struggente e crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, sarà affidata al regista spagnolo Paco Azorín, che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che aveva entusiasmato il pubblico nel Macbeth del 2019. Interpreti principali Olga Maslova (Turandot), Angelo Villari (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Antonio Di Matteo (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong).
 
Norma (20 e 26 luglio, 4 e 9 agosto) di Vincenzo Bellini festeggia il traguardo delle 60 edizioni di festival operistico allo Sferisterio: scegliendo il capolavoro del Cigno di Catania – che era tra le ipotesi valutate ai primi del Novecento quando si decise di trasformare lo stadio della palla al bracciale in teatro – si celebra la città e coloro che vollero portare l’opera in questo luogo. Il nuovo allestimento sarà firmato dalla regista e documentarista milanese Maria Mauti, alla sua prima esperienza con il teatro d’opera; sul podio un veterano del belcanto come Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico del Teatro Bellini di Catania. Protagonista Marta Torbidoni (Norma), giovane soprano marchigiano che si sta imponendo sui palcoscenici di tutto il mondo, affiancata da un’altra voce molto apprezzata come quella del soprano Roberta Mantegna (Adalgisa), mentre i principali ruoli maschili saranno sostenuti da Antonio Poli (Pollione) e Riccardo Fassi (Oroveso).
 
Con il terzo titolo, quello scelto tra i successi dei festival precedenti, si torna all’omaggio a Puccini: La bohème (27 luglio, 2, 7 e 11 agosto) nella produzione del regista Leo Muscato, vincitrice del XXXII Premio Abbiati 2012 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali. Sul podio un apprezzato interprete di Puccini come Valerio Galli e un cast di rilievo con Mariangela Sicilia (Mimì), Yusif Eyvazov (Rodolfo), Mario Cassi (Marcello) e Daniela Cappiello (Musetta). Un’opera che già Puccini immagina giovane, carica di tensioni emotive e sociali, e che Muscato ha ambientato nella Parigi tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, caratterizzata da un fermento altrettanto intenso rispetto a quello evocato dal compositore.
 
Dalle locandine del Macerata Opera Festival 2024, composte in maggioranza da interpreti di rilievo e giovani emergenti soprattutto italiani, emerge la volontà di omaggiare il recente riconoscimento ottenuto dall’UNESCO che ha inserito la pratica del canto lirico italiano nella lista dei Beni Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
 
Nella programmazione non mancheranno i concerti e la danza, componendo così un cartellone diversificato che torna nell’apprezzata formula dei tre titoli operistici per ogni weekend.
 
Domenica 21 luglio un concerto di gala “Notte di luna” completa il weekend del debutto delle due nuove produzioni operistiche, una occasione unica per completare i festeggiamenti per le 60 edizioni di festival allo Sferisterio. Sul podio Michelangelo Mazza, con alcuni degli interpreti vocali impegnati nelle produzioni e la partecipazione del violinista Giovanni Andrea Zanon, tra i virtuosi dell’archetto più apprezzati nelle sale da concerto del mondo.
Giovedì 8 agosto appuntamento con i celebri Carmina burana di Carl Orff diretti da Andrea Battistoni e con Giuliana Gianfaldoni (soprano), Alasdair Kent (tenore) e Mario Cassi (baritono). Questa grande cantata scenica di ispirazione medievale a partire dal testo latino originale che intona, composta negli anni Trenta del Novecento, è una delle pagine sinfonico-corali più fortunate del secolo scorso, divenuta molto famosa anche per il suo uso frequente di alcuni suoi frammenti nella pubblicità e nel cinema.
Per la danza, debutta allo Sferisterio una nuova creazione dal titolo Notte Morricone(1° agosto)in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, ideata e firmata dal premiato coreografo spagnolo Marcos Moraucon le musiche del celebre autore italiano di colonne sonore.
Anche questi spettacoli rientrano nel motivo conduttore lunare, sotteso sia ai testi cantati dei Carmina burana, sia ad alcuni dettagli delle ambientazioni del gala (il 21 luglio ci sarà Luna piena) nonché allo spettacolo di danza.
 
Come è ormai tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma nel 2024, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali nelle attività dello Sferisterio.
 
Accanto alle proposte del ciclo “Lo Sferisterio a scuola”, che saranno rese note nelle prossime settimane e saranno destinate all’infanzia (3-5 anni), agli studenti delle classi elementari e medie (6-13 anni) e a quelli delle scuole superiori (14-18 anni), il nuovo direttore artistico Paolo Gavazzeni ha ideato un nuovo percorso di avvicinamento dedicato agli spettatori di ogni età, dal titolo “Tutti all’opera” con una serie di incontri-spettacolo al Teatro Lauro Rossi dedicati alle opere, la partecipazione alle prove d’assieme allo Sferisterio e la possibilità per chi seguirà l’intero percorso di acquistare biglietti per gli spettacoli ad un prezzo agevolato.

Biglietteria
La vendita dei biglietti sarà aperta martedì 19 dicembre dalle ore 11,sia alla biglietteria di Macerata (piazza Mazzini 10) che online su sferisterio.it o su vivaticket.it
I prezzi per i titoli operistici (Turandot, Norma, La bohème)hanno un costo da euro 15 a euro 170; i biglietti del settore Platino per le prime rappresentazioni hanno un costo di 200 euro.
I biglietti per il balletto Notte Morricone hanno un costo da 15 a 70 euro.
I biglietti per i due concerti hanno un costo da 20 a 60 euro.
Sono previste le consuete riduzioni under30 e Over 65; per gli under14 biglietto a 1 euro se acquistato insieme ad un biglietto a prezzo intero.
Saranno poi disponibili tre tipologie di abbonamento per le opere. Con la formula Open 2 si potranno comprare 2 biglietti per due dei tre titoli (es. un biglietto per una data a scelta di Turandot + un biglietto per una data a scelta di Norma o La bohème) con il 15% di sconto. Con la formula Open 3 si potranno comprare 3 biglietti per i tre titoli (uno per ogni opera) con il 25% di sconto. Con la formula Open 6 si potranno comprare 6 biglietti per i tre titoli (due per ogni opera) con il 30% di sconto.
 
La biglietteria a Macerata in Piazza Mazzini 10 è aperta da martedì a sabato, ore 10-13 e 16:30-19:30
tel. 0733 230735 boxoffice@sferisterio.it.
 
Ulteriori dettagli e locandine complete su sferisterio.it
 
Turandot
Dramma lirico in tre atti su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi. Giacomo Puccini la lasciò incompiuta alla sua morte il 29 novembre 1924 e così venne eseguita in Prima al Teatro alla Scala il 26 aprile 1926. Esistono due finali realizzati da Franco Alfano e più recentemente a Luciano Berio. Ispirata a un oriente fantastico, racconta la sfida sensuale tra l’ostinato Calaf e la “principessa di gelo” Turandot cui si contrappone la purezza dell’amore di Liù.
 
Norma
Opera in due atti su libretto di Felice Romani, tratto dalla tragedia di Louis-Alexandre Soumet (1786-1845). Composta da Vincenzo Bellini in meno di tre mesi, nel 1831, debuttò al Teatro alla Scala il 26 dicembre dello stesso anno registrando un fiasco clamoroso a causa di ostilità nei confronti sia del Cigno catanese che della protagonista Giuditta Pasta. Considerato uno dei capolavori assoluti dell’opera Romantica, narra una vicenda affine al mito di Medea, è vicenda di amore e gelosia, ripicche e vendette tra innamorati traditi.
 
La bohème
Quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger. Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 1° febbraio 1896. Un gruppo di amici trascorre la giovinezza a Parigi destreggiandosi tra sogni d’amore e cruda realtà. Rodolfo e Mimì vedono infrangere il loro amore dinanzi alla povertà e alla malattia.