In un nuovo allestimento Ariadne auf Naxos di Richard Strauss in scena al Teatro La Fenice dal 21 al 30 giugno

Ariadne auf Naxos di Richard Strauss sarà in scena dal 21 al 30 giugno al Teatro La Fenice nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2023-2024. Il nuovo allestimento, realizzato dalla Fondazione Teatro La Fenice in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e con la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, è affidato al regista scozzese Paul Curran, con scene e costumi di Gary McCann e light design di Howard Hudson.

La direzione musicale sarà affidata a Markus Stenz, alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice e di un cast composto da Karl-Heinz Macek, Markus Werba, Anna Lucia Richter, John Matthew Myers, Nicola Pamio, Blagoj Nacoski, Francesco Milanese, Matteo Ferrara, Erin Morley, Sara Jakubiak, Äneas Humm, Mathias Frey, Szymon Chojnacki, Enrico Casari, Jasmin Delfs, Marie Seidler e Giulia Bolcato. Cinque le recite al Teatro La Fenice, il 21, 23, 25, 27, 30 giugno 2024.

Opera in un atto con prologo su libretto di Hugo von Hofmannsthal ispirato al mito di Arianna, questa composizione nacque come divertissement operistico per una rappresentazione del Bourgeois gentilhomme di Molière. Il progetto iniziale prevedeva che l’opera fosse eseguita come spettacolo presentato nel palazzo del protagonista della commedia; un esempio perfetto di teatro nel teatro. In questa prima forma il lavoro esordì il 25 ottobre 1912 a Stoccarda. Tuttavia il pubblico apprezzò l’opera più della commedia e Hugo von Hofmannsthal decise di slegare le due parti dando vita propria ad Ariadne, a cui aggiunse un Prologo che tiene in piedi l’espediente del teatro nel teatro. Nella nuova forma Ariadne auf Naxos debuttò a Vienna il 4 ottobre 1916.

«Non credo assolutamente che Ariadne sia un puro divertissement – ha spiegato il regista Paul Curran –. In questo lavoro Strauss fa quello che fa in tutte le sue opere: esamina lo stato umano, analizza come gli esseri umani reagiscono tra loro, la difficoltà del compromesso, come nel caso dell’insegnante di musica quando dice al suo studente: «Guarda: se vuoi farlo, devi scendere a compromessi perché il mondo non è perfetto». Quindi penso che – insieme a Hoffmansthal – oggi Strauss ci regali una lezione meravigliosa, in questo nostro mondo dove tutto è digitale, perfetto e meraviglioso. Ma il mondo è tutt’altro che perfetto e meraviglioso e qualsiasi essere umano che voglia raccontare una storia o fare ogni genere di lavoro o avere una relazione di successo dovrà scendere a compromessi e vivere una vita umana piuttosto che idealizzata. Ariadne rappresenta l’ideale: la sua volontà di stare con Teseo è prettamente idealistica. In realtà Teseo non torna, e arriva invece Bacco. La sua vicenda ci dice che l’idealismo vale solo per la mente, e non per la vita reale. Pertanto, ripeto, non penso che sia un divertissement; penso che sia molto divertente e sebbene il prologo sia scritto come una commedia e la seconda parte dell’opera sia una combinazione di commedia e tragedia, nell’ultima parte dell’opera non c’è più commedia dopo il secondo quintetto; si va dritti dentro la storia di Ariadne e Bacco. Credo che sia un lavoro meraviglioso, brillantemente strutturato».

«Quella di Ariadne si può definire una partitura su misura – ha dichiarato il direttore d’orchestra Markus Stenz –, qualcosa di particolarmente adatto e congeniale a questa storia e all’idea sorprendente di avere più situazioni che avvengono simultaneamente. Questo fatto già di per sé la rende molto moderna, perché se si guarda alla vita di oggi ci si rende conto che è estremamente complessa: quante volte alla settimana si deve affrontare una tragedia o ci si può fare una risata? Probabilmente è una verità universale, anche considerando il tempo in cui l’opera è stata scritta. Era particolarmente vera per quell’epoca: tristezza e allegria contemporaneamente, nella stessa scena. Strauss ha quindi inventato qualcosa che ci permette davvero di fare esperienza della completezza della vita, e che rende Ariadne così importante anche per il pubblico di oggi. Pertanto, se è vero che con quest’opera i due artisti volgono lo sguardo indietro, quello che la rende comunque così tanto attuale, simile alle partiture di oggi, è l’idea di unire le complessità della vita».

Ecco il dettaglio delle repliche con gli orari e i turni di abbonamento: venerdì 21 giugno 2024 ore 19.00 (turno A); domenica 23 giugno ore 17.00 (turno B); martedì 25 giugno ore 19.00 (turno D); giovedì 27 giugno ore 19.00 (turno E); domenica 30 giugno ore 17.00 (turno C). Le recite del 21 e 25 giugno rientrano nell’ambito del progetto «La Fenice per la città», quelle del 23, 27 e 30 giugno in «La Fenice per la città metropolitana», iniziative realizzate in collaborazione con la Municipalità e con la Città metropolitana di Venezia dedicate ai residenti nel comune e nel territorio della città metropolitana di Venezia. 

Per informazioni www.teatrolafenice.it

Al Teatro Carlo Felice : Idomeneo

Dramma per musica in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart
su libretto di Gianbattista Varesco

Venerdì 16 febbraio 2024, ore 20.00

La Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice procede con il quinto titolo in cartellone: Idomeneo, dramma per musica in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Gianbattista Varesco, in prima esecuzione assoluta a Genova, sarà in scena venerdì 16 febbraio alle ore 20.00 (turno A). Torna sul podio Riccardo Minasi, direttore musicale del Teatro, con la regia di Matthias Hartmann, le scene di Volker Hintermeier, i costumi Malte Lübben, le coreografie di Reginaldo Oliveira, e le luci di Mathias Märker e Valerio Tiberi. Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti. Violoncello Antonio Fantinuoli, Clavicembalo Sirio Restani. Balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS.

Idomeneo sarà in replica domenica 18 febbraio alle ore 15.00 (turno C)., venerdì 23 febbraio alle ore 20.00 (turno B). e domenica 25 febbraio alle ore 15.00 (turno F) (direttore Simone Ori).

A dare vita ai protagonisti dell’opera: Antonio Poli (Idomeneo), Cecilia Molinari (Idamante), Benedetta Torre (Ilia), Lenneke Ruiten (Elettra), Giorgio Misseri (Arbace), Blagoj Nacoski (Gran Sacerdote), Ugo Guagliardo (Voce di Nettuno), Lucia Nicotra / Maria Letizia Poltini (Due cretesi), Damiano Profumo / Franco Rios Castro (Due troiani).

«L’appuntamento con Idomeneo, in prima esecuzione assoluta a Genova,  – afferma il Sovrintendente – segue l’enorme successo conseguito dalla recente produzione di Madama Butterfly, con 12.000 spettatori presenti nell’arco delle sei rappresentazioni. Vi è grande attesa per il capolavoro mozartiano diretto da Riccardo Minasi, alla guida di una splendida compagnia di canto, con uno spettacolo di grande potenza visiva del regista Matthias Hartmann. In contemporanea con Idomeneo il Teatro è impegnato presso la Royal Opera House di Muscat in Oman con due rappresentazioni di A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten (il 9 e 10 febbraio), dopo il grande successo che la produzione ha conseguito per l’inaugurazione della Stagione Lirica  lo scorso ottobre. Tale profilo internazionale si coniuga perfettamente con l’altro importante progetto di “Liguria Musica”, tramite il quale oltre cinquanta concerti del Teatro vengono diffusi sul territorio regionale».

Idomeneo è un’opera in tre atti che Wolfgang Amadeus Mozart compose tra il 1780 e il 1781 su commissione del principe Carlo Teodoro di Baviera. La stesura del libretto venne affidata all’abate Gianbattista Varesco, cappellano dell’arcivescovo di Salisburgo, che trasse ispirazione dalla tragédie-lyrique Idoménée di Antoine Danchet, musicata da André Campra nel 1712. L’opera riscosse successo sin dalla prima rappresentazione, avvenuta a Monaco nel gennaio del 1781: fu la grande consacrazione di Mozart, allora venticinquenne, nell’ambito dell’opera seria. Il libretto racconta la storia di Idomeneo, re di Creta di ritorno in patria dopo la caduta di Troia, e del figlio Idamante. Le tematiche principali sono profondamente radicate nella letteratura e nella mitologia greca: si affrontano il complicato legame padre-figlio, gli amori contrastati dalle contingenze politiche, il rapporto tra uomini e dèi. Nella composizione Mozart ebbe come principale riferimento l’opera seria italiana, della quale riprese la struttura fondata sull’alternanza tra arie e recitativi. Nonostante la fedeltà al modello, il compositore inserì diversi momenti orchestrali e corali, con una predilezione per il recitativo accompagnato, distaccandosi dall’impostazione metastasiana e creando alcune tra le pagine più intense nella storia dell’opera seria. Un altro aspetto di rilievo è la rappresentazione di ciascun personaggio, che si delinea nella direzione di un realismo psicologico allora inedito. La vocalità, per la quale Mozart impiega vari stili, diventa centrale nell’espressione drammatica e accentua le più sottili sfaccettature dei protagonisti. La ricca complessità dell’opera apre diverse possibilità interpretative.

Sul piano drammatico, l’azione si svolge a ritmo sostenuto ed è molto significativa la presenza, oltre agli interpreti principali, del coro e del corpo di ballo, che in questo allestimento assumono anche un significato simbolico.

La regia di Matthias Hartmann si rifà in particolare agli elementi Sturm und Drang – quasi preromantici – dell’opera. Scene, costumi, coreografie e luci, di enorme impatto visivo, creano un’ambientazione densa, dove emergono a pieno gli elementi soprannaturali e divini propri dell’intreccio narrativo. Al centro della scena unica troneggiano il relitto di una nave e la testa di un toro – importante riferimento alla figura del minotauro e ai riti della civiltà minoica.

Biografie

Riccardo Minasi si è rapidamente affermato come uno dei talenti più entusiasmanti emersi sulla scena europea negli ultimi anni. Oltre alla sua posizione di direttore principale della Mozarteumorchester di Salisburgo, i recenti e imminenti debutti sinfonici includono alcune tra i più rinomati teatri e sale da concerto italiani e internazionali. Nel gennaio 2022 è stato nominato primo direttore artistico de La Scintilla all’Opera di Zurigo. Mantiene rapporti regolari con NDR Radiophilharmonie Hannover, Ensemble Resonanz e La Scintilla. Ha recentemente diretto produzioni operistiche per il Glyndebourne Festival Opera, per il Salzburger Festspiele, per l’Opera di Zurigo, per l’Opera di Stato di Amburgo, e ha debuttato alla Dutch National Opera, per l’Opéra National de Lyon. Riccardo Minasi ha una vasta esperienza discografica con i migliori artisti del mondo, ed è apparso in quattro album vincitori dell’Echo Klassik Award. Le sue registrazioni delle Sette ultime parole di Cristo sulla croce di Haydn e dei Concerti per violoncello di C. P. E. Bach hanno ricevuto il Diapason d’Or de l’Année. È stato consulente storico per l’Orchestra Sinfonica di Montréal, oltre a essere curatore ed editore con Maurizio Biondi dell’edizione critica 2016 Bärenreiter di Norma. Come solista e primo violino si è esibito con diverse importanti orchestre e solisti. Dal 2022 è direttore musicale dell’Opera Carlo Felice Genova.

Matthias Hartmann, nato a Osnabrück, lavora come regista per i più importanti teatri lirici e di prosa dei paesi di lingua tedesca. Nel 1990 è stato nominato direttore artistico presso lo Staatstheater di Hannover, dal 1993 al 1999 del Residenztheater di Monaco di Baviera, e in seguito della Deutsche Schauspielhaus di Amburgo e del Burgtheater di Vienna. Dal 2000 al 2005 è stato sovrintendente della Schauspielhaus di Bochum dove ha diretto lavori di Botho Strauss e Peter Turrini, En attendant Godot di Beckett e 1979 di Christian Kracht. Dal 2005 al 2009 è direttore artistico della Schauspielhaus di Zurigo, dove realizza la regia per Ivanov di Čechov, Je suis le vent di Jon Fosse e Emmanuel Kant: cómedie di Thomas Bernhard. Dal 2009 al 2014 è direttore del Burgtheater di Vienna e qui realizza le regie di Guerra e pace di Lev Tolstoj (Premio Nestroy 2010), Faust di Goethe, Ombra (Euridice parla) di Elfriede Jelinek e Die letzten Zeugen di Doron Rabinovici. Dal 2003 è attivo anche come regista di teatro d’opera, firmando Elektra all’Opéra di Parigi, Carmen a Zurigo, Lady Macbeth del distretto di Mzensk di Šostakovič per la Staatsoper di Vienna, La sposa venduta di Smetana, Tiefland di Eugen d’Albert, Rusalka di Dvořák, Mathis der Maler di Hindemith a Zurigo, Fidelio, La bohéme e Boris Godunov per il Grand Théâtre di Ginevra. Al Teatro alla Scala ha debuttato nel 2017 con la regia di Der Freischütz. Tra i suoi progetti più recenti, l’allestimento multimediale per Die Räuber di Schiller al Landesthater di Salisburgo, trasmesso in diretta televisiva; Michael Kohlhaas di Kleist e il musical di David Bowie ed Enda Walsh, Lazarus (2018) al Schauspielhaus di Düsseldorf. Come CEO di THE NET realizza serie televisive internazionali. Tra gli impegni più recenti Idomeneo e La dama di picche alla Scala; Fidelio, Ariadne auf Naxos e Carmen a Firenze. 

Biglietti

I settore: da 70 a 100,00 euro

II settore: da 55 a 80,00 euro

III settore: da 45 60,00 euro

IV settore: da 40 a 50,00 euro

V settore: da 3035,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Édith

Opera lirica in due atti di Maurizio Fabrizio su libretto di Guido Morra

Domenica 17 dicembre, ore 15.00, al Teatro Calo Felice

Commissione della Fondazione Teatro Carlo Felice

In occasione del 60° anniversario della morte di Édith Piaf (1915 – 1963)

Prima rappresentazione assoluta

Domenica 17 dicembre 2023 alle ore 15.00, si terrà la prima rappresentazione assoluta di Édith, opera lirica in due atti di Maurizio Fabrizio, su libretto di Guido Morra. L’opera è stata composta nel 2023 su commissione della Fondazione Teatro Carlo Felice, in occasione del 60° anniversario della morte di Édith Piaf. Il nuovo allestimento è realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. La direzione è affidata a Donato Renzetti, direttore emerito del Teatro, alla guida dell’Orchestra e del Coro dell’Opera Carlo Felice (preparato da Claudio Marino Moretti). L’allestimento scenico è curato dagli studenti dell’Accademia Ligustica Zoe Amato, Cecilia Danesi, Sara Guzzardi, Gaia Macassaro, Beatrice Napoli, Ilaria Romano, Natalia Sacco e Olimpia Cecilia Tonini, con le proiezioni video di Silvia Peschiera e Carola Rabaglio, e con il contributo della Direzioni Allestimenti Scenici del Teatro Carlo Felice. Il coordinamento artistico è affidato ai docenti Elisabetta Courir (regia), Francesca Marsella (allestimento scenico e costumi), Luciano Novelli (luci) e Angelo Boriolo (montaggio video). Il costume di Édith alla fine del secondo atto è firmato da Leo Fabrizio.

Édith sarà in replica martedì 19 dicembre alle ore 20.00 e giovedì 21 dicembre alle ore 20.00.

Il cast si compone di: Salome Jicia(Édith Piaf), Francesco Pio Galasso (Marcel Cerdan), Claudio Sgura(Jack La Motta), Blagoj Nacoski(Clifford Fisher), Giovanni Battista Parodi(Frankie Corbo), Alena Sautier(Marie Hannequin), Valentina Coletti(Marinette Cerdan), Manuel Pierattelli (Joe Longman) e Marco Camastra(Harry Burton).

Édith racconta la storia d’amore che tra il 1947 e il 1949 ha visto protagonisti Édith Piaf, una delle più grandi cantautrici francesi del Novecento, e il pugile Marcel Cerdan, allora campione del mondo dei pesi medi. «Édith è la mia prima opera lirica – commenta il compositore Maurizio Fabrizio. Desidero ringraziare il Sovrintendente Claudio Orazi, che l’ha fortemente voluta e il Direttore Artistico Pierangelo Conte. La gestazione di quest’opera viene da molto lontano, quando da bambino ascoltavo alla radio o sui dischi le intramontabili melodie di Édith Piaf. La cantautrice ha avuto una vita ricca di sofferenze e dolori, ma ha cercato sempre nell’amore un riscatto. Quando io e Guido Morra – autore del libretto – abbiamo deciso di scrivere quest’opera ci siamo soffermati proprio sull’aspetto dell’amore, e in particolare sull’amore più totalizzante nella vita di Édith Piaf, la storia con il pugile Marcel Cerdan. Un amore bellissimo e complesso, dal tragico epilogo. L’opera è molto dinamica, sia sul piano musicale sia nell’azione scenica. Sono onorato di avere accanto a me il Maestro Donato Renzetti, uno dei migliori direttori d’orchestra al mondo, il nostro sodalizio è molto forte e risale a tanti anni fa».

Durante la sua carriera, Fabrizio è stato protagonista della musica italiana, scrivendo alcune tra le canzoni più celebri del secondo Novecento per grandi interpreti quali Mia Martini, Riccardo Fogli, Ornella Vanoni, Renato Zero, Mina, Antonello Venditti e molti altri. Con Edith il linguaggio lineare e melodico della sua scrittura trova una nuova dimensione nel teatro musicale. Osserva Donato Renzetti: «Piaf è stata sicuramente la più influente cantautrice francese di tutti i tempi, il cui grande amore è stato il pugile Marcel Cerdan, morto tragicamente in un incidente aereo proprio mentre cercava di raggiungere la sua amata. A poche ore dal drammatico avvenimento, Edith decise di non rimandare il suo concerto, e dedicò a Marcel la prima canzone: Hymne à l’amour. Maurizio Fabrizio, con linguaggio comunicativo e ispirato, ci permetterà di ricordare la grandissima cantautrice a sessant’anni dalla scomparsa».

«L’Opera Carlo Felice – dichiara il Sovrintendente – conferma la sua vocazione di Teatro d’avanguardia commissionando una nuova opera al compositore Maurizio Fabrizio, dedicata ad Édith Piaf, in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa della grande cantautrice. Il Direttore emerito del Teatro Donato Renzetti guiderà l’orchestra e il coro insieme ad una compagnia di canto di prima grandezza, che annovera tra gli altri Salomé Jicia nel ruolo di Édith Piaf, Francesco Pio Galasso nel ruolo di Marcel Cerdan e Claudio Sgura in quello di Jack La Motta. La nuova produzione assume un ulteriore carattere speciale in quanto propone una collaborazione tra il Teatro e l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Come è noto la Fondazione Teatro Carlo Felice, nell’ambito dei propri obiettivi statutari, persegue la collaborazione con Università, Accademie, Conservatori; un’attività diretta sia alla formazione di musicisti e del personale delle aree artistiche e tecniche, sia all’accrescimento delle loro esperienze professionali.

In tale contesto la cooperazione con l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova raggiunge risultati di assoluto rilievo e coerenti con le missioni delle due Istituzioni. In occasione della Rita di Gaetano Donizetti gli allievi dell’Accademia hanno svolto il loro lavoro con i coetanei allievi dell’Accademia di Canto del Teatro, in una dimensione di teatro da camera presso l’Auditorium Montale. Con l’opera Édith di Maurizio Fabrizio collaborano con artisti nel pieno della loro carriera professionale. Firmano uno spettacolo, per la prima volta nella storia del Teatro, nel cartellone in abbonamento del Teatro, al fianco dei più grandi protagonisti della scena registica, scenografica e costumistica internazionale. Dopo le meravigliose produzioni di A Midsummer Night’s Dream e Werther, quest’ultima curata dal più volte Premio Oscar Dante Ferretti, il testimone passa nelle mani delle nuove generazioni di registi, scenografi, costumisti, light designer. Se a ciò aggiungiamo gli eccellenti risultati dell’Accademia di Canto e l’enorme presenza di giovani a Teatro, possiamo dire che l’opera Carlo Felice guarda al futuro con grande forza e determinazione».

La collaborazione tra la Fondazione Teatro Carlo Felice e l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova vede in Édith un progetto ideale per coinvolgere gli studenti nell’allestimento di un’opera contemporanea in prima rappresentazione assoluta. Guido Fiorato, Direttore dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, commenta: «l’identità della Scuola di Scenografia dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, è da sempre fortemente contrassegnata da uno stretto legame con il mondo professionale teatrale. Ambedue i livelli formativi accademici (triennio e biennio specialistico) vedono una preponderanza di professionisti dediti all’insegnamento come in nessuna, o raramente equivalente, altra Istituzione. In questa identità si inserisce il prolifico rapporto istituzionale con l’Opera Carlo Felice, sicuramente realtà di rilievo per la cultura cittadina, che ha riconosciuto nella nostra Istituzione un riferimento su cui scommettere nell’affidarci nella totalità la responsabilità della progettazione artistica. Rita di Gaetano Donizetti la primavera scorsa, ed ora Édith, di Maurizio Fabrizio, nuova committenza da parte del teatro nel segno del contemporaneo, sono testimonianza di una volontà istituzionale di scommettere sulla ricerca e sulle nuove generazioni».

«È un grande lavoro di collaborazione quello che l’Opera Carlo Felice ha saputo mettere in piedi con l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova i cui allievi, per la prima volta, sotto la guida dei loro docenti, si sono occupati totalmente dell’intera progettazione scenografica, costumistica e di regia dell’opera Édith che andrà in scena da domenica 17 dicembre – dichiara la coordinatrice delle politiche culturali in Regione Jessica Nicolini. Tutto ciò con un’intera produzione in cartellone nella stagione ufficiale. In questo modo insieme ai soci che lo sostengono, Regione e Comune in primis, il Teatro attua in pieno l’obiettivo statutario della cooperazione tra con le Istituzioni di alta Formazione artistica del territorio, non solo la Ligustica, ma anche l’Università e il Conservatorio di Musica Nicolò Paganini. Si tratta di una grande occasione per gli studenti che, per la prima volta, lavoreranno a fianco dei più grandi protagonisti della scena teatrale internazionale. Grande soddisfazione dunque per la capacità dell’Opera Carlo Felice di guardare al futuro, in un rapporto sempre più radicato tra città e regione e grazie anche alla presenza di migliaia di giovani spettatori durante la stagione lirica e dei concerti».

Biografie

Donato Renzetti è uno dei più stimati direttori d’orchestra della scuola italiana. Ha diretto molte delle più prestigiose orchestre, tra cui la London Sinfonietta, la London Philharmonic, la Philharmonia Orchestra, la English Chamber Orchestra, la DSO Berlin, la Tokyo Philharmonic, l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, tutta la RAI Orchestre, la Dallas Symphony, la Belgian Radio and Television Orchestra a Bruxelles, l’Orchestre National du Capitol de Toulouse e l’Orchestre National de Lyon. Direttore principale dell’Orchestra Regionale Toscana dal 1987 al 1992, dal 2004 al 2007 è stato anche direttore principale ospite del Teatro Real de Sao Carlos e direttore artistico e musicale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana dal 2007 al 2013. Nel 2015 è stato nominato direttore della Filarmonica Gioachino Rossini. Per 30 anni ha insegnato direzione d’orchestra all’Accademia Musicale Pescarese. Nel 2019 trasferisce la sua attività didattica all’Alta Scuola di Perfezionamento di Saluzzo, in collaborazione con la Filarmonica Teatro Regio Torino.

Elisabetta Courir, regista, inizia il suo approccio con la musica da bambina, venendo selezionata nel Coro delle voci bianche della Scala. Ai corsi di perfezionamento di Mimo di Bartoli e di Drammaturgia di Ronconi, ha affiancato gli studi classici e musicali, insieme a Lettere Moderne con indirizzo in Storia del teatro. Il suo lavoro nasce dalla collaborazione con Egisto Marcucci ed è sfociato nel sodalizio con la Compagnia Teatrale I Fratellini. Debutta nella lirica al Filarmonico di Verona con Tamerlano, e da allora sono seguiti molti allestimenti. Dal 2001 al 2021 ha collaborato stabilmente con il Rossini Opera Festival in qualità di regista e docente degli allievi dell’Accademia durante i seminari permanenti di studio sull’ interpretazione rossiniana. Dal 2015 alterna la professione di regista all’impegno di docente di Interpretazione al Conservatorio di Darfo Boario Terme e di Regia all’ Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.

Francesca Marsella, diplomata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dopo un Master in Architettura per lo Spettacolo della Facoltà di Architettura di Genova, inizia a lavorare in teatro come attrezzista e pittrice di scena e come assistente alle scene e ai costumi. Firma scene e costumi per vari teatri, tra i quali il Teatro Nazionale, il Teatro della Tosse, il Teatro dell’Archivolto e il Teatro Cargo di Genova, il Teatro di Roma, il Teatro Stabile di Bolzano, il CSS Teatro Stabile d’Innovazione del Friuli-Venezia Giulia, il CRT di Milano, il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona. Partecipa alla Biennale Teatro di Venezia con tre spettacoli della compagnia Kronoteatro firmando scene e costumi. Affianca la professione di scenografa e costumista l’impegno di docente di Costume per lo spettacolo presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.

Luciano Novelli lavora per la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova dal 1992, dal 2016 ad oggi è direttore allestimenti scenici e lighting designer. Ha inoltre lavorato in qualità di assistente lighting designer al Puccini Festival di Torre del Lago, e in qualità di lighting designer e responsabile tecnico al Festival del Mediterraneo di Genova. Dal 2018 è docente di Illuminotecnica e Progettazione informatica multimediale all’accademia Ligustica di Belle arti di Genova. È responsabile tecnico Festival Internazionale di Nervi dal 2020. Nell’ambito del Balletto e del Musical è stato lighting designer della compagnia Arbalete dal 1995 al 2006, e della compagnia Deos ensemble dal 2013 al 2016. Si è inoltre occupato di disegno e organizzazione tecnica per la presentazione della gamma Piaggio del 2008 a Roma.

Angelo Boriolo si è laureato in Disegno industriale al Politecnico di Milano, perfezionandosi in seguito in Tecniche di scrittura e Regia teatrale, Scenografia, Montaggio e Produzione. Dal 2006 al 2015 è stato docente di Teoria e pratica dell’immagine tecnologica all’Università di Bolzano, e dal 2011 al 2015 di Modelli per il design al Politecnico di Milano. Attualmente è docente di Tecniche di montaggio all’Accademia Ligustica di Belle Arti. Durante la sua carriera si è occupato di regia e montaggio per diverse produzioni operistiche, televisive e cinematografiche, videointerviste e mostre per prestigiose istituzioni e aziende italiane.

Biglietti

I settore: 100,00 euro

II settore: 80,00 euro

III settore: 60,00 euro

IV settore: 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Biglietteria

Galleria Cardinale Siri, 6
16121 GENOVA
Telefono +39 010 5381.433-399
e-mail: biglietteria@carlofelice.it

Per i gruppi è attivo l’indirizzo gruppi@vivaticket.com a cui rivolgersi per le prenotazioni e l’acquisto di biglietti della nostra Stagione.

Orari

Da lunedì al sabato, dalle ore 9.30 alle ore 19.00.
Spettacoli serali: apertura un’ora prima dell’inizio, chiusura 15 minuti dopo l’inizio.
Spettacoli pomeridiani o serali di domenica: apertura due ore prima dell’inizio, chiusura 15 minuti dopo l’inizio.