DOPPIO DEBUTTO PER CARLO VISTOLI ALLA SAN FRANCISCO OPERA E ALLA WIENER STAATSOPER  

Il controtenore è protagonista in due titoli di Händel: è Arsace in Partenope nel teatro californiano dal 15 giugno, cantando per la prima volta negli Stati Uniti in un’opera in scena, e dal 6 luglio vestirà i panni di Giulio Cesare nel teatro della capitale austriaca

Si preannuncia un’estate all’insegna della musica di Georg Friedrich Händel e su palcoscenici prestigiosi quella di Carlo Vistoli, protagonista di un doppio debutto – alla San Francisco Opera e alla Wiener Staatsoper – cantando in due titoli del grande compositore barocco.  

Nel teatro californiano ospitato nel War Memorial Opera House, dal 15 al 28 giugno il controtenore interpreta per la prima volta Arsace nella pluripremiata produzione di Partenope, che il regista Christopher Alden ambienta in un salotto parigino degli anni ’20. Lo spettacolo segna il debutto scenico di Vistoli negli Stati Uniti. Sul podio Christopher Moulds e nel ruolo del titolo il soprano francese Julie Fuchs. La recita di domenica 23 giugno è inoltre trasmessa in diretta streaming alle 14 (orario di San Francisco, quindi le 23 in Italia) e sarà disponibile on demand per 48 ore dal giorno successivo. Informazioni su sfopera.com/digital

Dopo il successo dello scorso gennaio all’Opéra di Monte-Carlo, dal 6 al 9 luglio Vistoli torna a vestire i panni del dittatore romano in quella stessa produzione del Giulio Cesare in Egitto firmata da Davide Livermore – che si è ispirato al celebre film “Assassinio sul Nilo” – e diretta da Gianluca Capuano, salendo per la prima volta sul palco del più celebre teatro di Vienna. Accanto a lui, nuovamente, Cecilia Bartoli nella parte di Cleopatra. Sempre alla Wiener Staatsoper, l’11 luglio, il controtenore sarà inoltre protagonista del Gala “Farinelli & Friends” diretto da Capuano, insieme alla stessa Bartoli e a Varduhi Abrahamyan, Julie Fuchs, Ann Hallenberg, Sara Mingardo, Regula Mühlemann, Anne Sofie von Otter, Max Emanuel Cenčić, Peter Kálmán, Kangmin Justin Kim, Maxim Mironov, Rolando Villazón e Bruno de Sá.

Vistoli sarà nuovamente impegnato in Italia dal 26 settembre al 5 ottobre per il suo debutto nella stagione del Teatro alla Scala di Milano, cantando Alidoro in una nuova produzione dell’Oronteadi Cesti con la regia di Robert Carsen diretta da Giovanni Antonini, e il 18 e 19 ottobre al Teatro Farnese di Parma con Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi per il Festival Verdi.

CARLO VISTOLI È GIULIO CESARE IN TOURNÉE IN EUROPA


Il controtenore è protagonista dell’opera di Händel in forma di concerto, accanto a Cecilia Bartoli e con Gianluca Capuano sul podio di Les Musiciens du Prince Monaco, dal 19 ottobre al 1° novembre 2023

La Philharmonie Luxembourg, il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, il Bozar di Bruxelles, il Concertgebouw di Amsterdam e la Philharmonie di Colonia: sono le tappe della tournée europea che questo autunno – dal 19 ottobre al 1° novembre – vedrà il controtenore Carlo Vistoli protagonista nel ruolo del titolo del Giulio Cesare in Egitto di Georg Friedrich Händel, proposto in forma di concerto.
Accanto a lui in tutte le date, nella parte di Cleopatra, il grande mezzosoprano Cecilia Bartoli; sul podio Gianluca Capuano dirige Les Musiciens du Prince Monaco. Vistoli ritroverà, inoltre, questi stessi musicisti l’anno prossimo per il suo debutto all’Opéra di Monte-Carlo a gennaio e alla Staatsoper di Vienna a luglio, in una nuova produzione del Giulio Cesare in Egitto firmata da Davide Livermore, dove interpreterà ancora il dittatore romano.
«Giulio Cesare, creato da Händel per uno dei più importanti castrati dell’epoca, il Senesino, – dice Vistoli – è un ruolo iconico e direi fondamentale nel percorso di un controtenore. Come tutti i grandi ruoli da primo uomo offre un ampio ventaglio di possibilità espressive: dall’aria lenta e patetica all’aria di paragone, passando per quelle di furore e di funambolica coloratura. Avendo già felicemente collaborato con Cecilia Bartoli e Gianluca Capuano in altri progetti, sono impaziente di presentare con loro il più famoso titolo händeliano, prima in alcune delle più prestigiose sale da concerto e poi in scena, in un allestimento inedito, in due grandi teatri europei».
A completare il cast dell’opera in tournée sono chiamati i controtenori Max Emanuel Cenčić come Tolomeo e Kangmin Justin Kim come Sesto Pompeo, il contralto Sara Mingardo come Cornelia – ad eccezione dell’appuntamento in Lussemburgo in cui canterà Kristina Hammarström – e il basso José Coca Loza come Achilla.
Si parte il 19 ottobre dalla modernissima Philharmonie Luxembourg, per proseguire il 23 e 25 ottobre nel celeberrimo teatro parigino novecentesco, il Théâtre des Champs-Elysées, dove Vistoli è ospite frequente e dove tornerà anche a febbraio 2024 per interpretare Rinaldo nell’opera omonima di Händel. Il 27 ottobre Giulio Cesare in Egitto fa tappa a Bruxelles nel Centro per le Belle Arti “Bozar” e il 30 ottobre arriva nella sala da concerto di fine Ottocento tra le più importanti al mondo: il Concertgebouw di Amsterdam. L’ultima data, il 1° novembre, è in programma in Germania alla Kölner Philharmonie.
Al termine della tournée, dal 19 al 26 novembre, Carlo Vistoli sarà impegnato alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino nel Mitridate, re di Ponto di Mozart, dove canterà la parte di Farnace per la prima volta, con Marc Minkowski sul podio di Les Musiciens du Louvre e la regia di Satoshi Miyagi.

I TRE CONTROTENORI ALL’OPERA DI ROMA VENERDI’ 20 OTTOBRE

Carlo Vistoli, Raffaele Pe e Aryeh Nussbaum Cohen fanno rivivere i fasti dell’epoca dei castrati

Dirige Rinaldo Alessandrini

Pavarotti, Carreras e Domingo. I tre tenori sono stati un fenomeno musicale popolarissimo negli anni Novanta. Ma c’è stata un’epoca, tra il XVII e il XVIII secolo, in cui la fama e la celebrità ce l’avevano i castrati. Autentiche star contese dalle corti e dai palcoscenici europei, Farinelli, Senesino, Carestini e Caffarelli alimentarono un mito che rivive oggi grazie ai controtenori, richiestissimi in tutto il mondo per il repertorio barocco e non solo.

Nei giorni in cui va in scena il Giulio Cesare di Händel, che vede protagonisti tre tra i più grandi controtenori di oggi, l’Opera di Roma propone un concerto che intende far rivivere i fasti, le glorie ma anche le rivalità del tempo dei castrati, in una serata intitolata “I tre controtenori”, in programma al Teatro Costanzi venerdì 20 ottobre alle ore 20. Sul palco salgono Carlo Vistoli, Raffaele Pe e Aryeh Nussbaum Cohen, per una sfida di virtuosismi vocali che si dispiega tra le più belle e note pagine del repertorio barocco, e che arriva fino a Rossini. Sul podio un autentico specialista come Rinaldo Alessandrini, che dirige l’orchestra della fondazione capitolina.

La serata si apre con arie e duetti tratti da celebri opere di Antonio Vivaldi, Georg Friedrich Händel e Leonardo Vinci, come Nel profondo cieco mondo (dall’Orlando Furioso di Vivaldi), Stille amare (dal Tolomeo di Händel) e Tu vuoi ch’io viva (dall’Artaserse di Vinci). Canti di cavalieri, tiranni ed eroi che, protagonisti di storie e intrecci romanzeschi, in quelle note si fermavano a esplorare il proprio dramma interiore, le passioni e i tormenti. Non mancano pagine musicali di notevole difficoltà: ricca di colorature e cadenze, Con l’ali di costanza (che canterà Raffaele Pe) è considerata l’aria più impegnativa dell’Ariodante di Händel. Passando per la più famosa opera di Christoph Willibald Gluck, l’Orfeo ed Euridice (Nussbaum Cohen ne eseguirà la struggente aria di Orfeo Che farò senza Euridice?), il programma prosegue fino all’Ottocento con Rossini: dal suo Tancredi Vistoli canterà l’aria Di tanti palpiti, la cui celebre cabaletta da sempre rappresenta, per i cantanti del repertorio, uno dei massimi vertici virtuosistici.

Tutti e tre i protagonisti del concerto condividono una carriera internazionale che li vede protagonisti nei maggiori teatri e festival del mondo. La loro passione per la cultura barocca si estende alla promozione di concerti, iniziative e lavori discografici con i quali i tre artisti si fanno fautori dell’ascolto e della promozione della musica barocca: Raffaele Pe, ad esempio, – definito dal Times “a baroque star” – con il suo album “Giulio Cesare. A Baroque Hero” ha ottenuto un Premio Abbiati come Miglior Disco, ed è il fondatore de La lira di Orfeo, collettivo di musicisti e artisti specializzati nel repertorio barocco. Anche Carlo Vistoli ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali – tra i quali un Premio Farinelli e il Primo Premio al Concorso Renata Tebaldi – e vanta un’ampia produzione discografica con Erato, Harmonia Mundi e Ricercar. Forte dell’esperienza e del successo ottenuto nei maggiori palchi americani e da poco sulle scene europee è invece Aryeh Nussbaum Cohen, che canta per la prima volta a Roma dopo Monaco, Berlino e il Festival di Glyndebourne. Sul podio, uno dei massimi esperti nell’interpretazione della musica barocca, Rinaldo Alessandrini: clavicembalista, organista e pianista, dirige nei più prestigiosi teatri al mondo (dalla Carnegie Hall di New York al Liceu di Barcellona). Ha fondato l’ensemble Concerto Italiano, con il quale ha vinto il Premio Abbiati.

Dopo il concerto del 20 ottobre, Pe, Vistoli e Cohen saranno ancora rispettivamente Giulio Cesare, Tolomeo e Sesto Pompeo nell’ultima replica, al Teatro Costanzi, del Giulio Cesare in Egitto di Händel nella messa in scena di Damiano Michieletto, prevista per il 21 ottobre alle ore 18.00.

DEBUTTA IN ITALIA IL GIULIO CESARE DI HÄNDEL FIRMATO DA MICHIELETTO.

Dirige Rinaldo Alessandrini.

Protagonisti tre grandi controtenori come Raffaele Pe, Aryeh Nussbaum Cohen e Carlo Vistoli, affiancati da Mary Bevan e Sara Mingardo

Dal 13 al 21 ottobre all’Opera di Roma

«Un uomo solo, un po’ goffo, che non ne combina una di giusta». Così Damiano Michieletto descrive il protagonista del Giulio Cesare in Egitto, il capolavoro di Georg Friedrich Händel che realizza al Teatro dell’Opera di Roma dal 13 al 21 ottobre. La prima di venerdì 13 ottobre, ore 19, in diretta da Radio3 Rai, è preceduta dall’Anteprima giovani riservata ai minori di 26 anni mercoledì 11 (ore 19) e seguita dalla Lezione di Opera tenuta da Giovanni Bietti sabato 14 ottobre (ore 16). Lo spettacolo arriva per la prima volta in Italia dopo aver debuttato nel maggio 2022 al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi ed essere andato in scena anche all’Opéra National de Montpellier e all’Opera di Lipsia, teatri che lo coproducono assieme alla Fondazione Capitolina.

«Sembra che il dramma si svolga attorno a Giulio Cesare, alle sue spalle – prosegue il regista Michieletto – Tolomeo ambisce al potere e si immerge in una spirale di cinismo; Cleopatra intesse trame e seduzioni; Sesto cerca di vendicare il padre e compie un percorso di maturazione generazionale. In mezzo a loro vedo un Cesare quasi spettatore, come se tutto quello che doveva realizzare (le conquiste, la gloria, le vittorie) fossero tappe già compiute del suo percorso. Händel ritrae un uomo già vecchio, e nella realtà storica morirà pochi anni dopo le vicende narrate nell’opera, appena rientrato a Roma. Gli toccherà subire una congiura e un tradimento, lo stesso trattamento riservato a Pompeo all’inizio dell’opera. Di fatto il Giulio Cesare di Händel è un dramma sul destino – conclude Michieletto – simbolizzato in scena da un trio di Parche che avvolgono il protagonista con i loro fili rossi, stabilendo il tempo della vita. Un’opera nella quale incombono i presentimenti di un destino e di una morte che le azioni frivole del generale romano sembrano voler allontanare».

L’opera di Händel è diretta da un grande specialista del repertorio barocco come Rinaldo Alessandrini, alla guida dell’orchestra dell’Opera di Roma. Clavicembalista, organista e fortepianista, Alessandrini è regolarmente impegnato come direttore nei teatri più prestigiosi del mondo, dalla Scala a La Monnaie di Bruxelles, passando per la Carnegie Hall di New York, il Liceu di Barcellona e molti altri. Ha fondato l’ensemble Concerto Italiano, con il quale ha vinto il Premio Abbiati.

Accanto a Michieletto sono impegnati Paolo Fantin per la realizzazione delle scene, Agostino Cavalca per i costumi e Alessandro Carletti per le luci. I movimenti coreografici sono firmati da Thomas Wilhelm.

Protagonisti sul palco sono tre tra i più grandi controtenori di oggi: Raffaele Pe, nel ruolo del titolo, Carlo Vistoli come Tolomeo e Aryeh Nussbaum Cohen nella parte di Sesto Pompeo. I tre cantanti saranno inoltre impegnati nel concerto I tre controtenori in programma venerdì 20 ottobre alle ore 20 al Teatro Costanzi e in diretta su Rai Radio3. Nelle recite del 17 e del 19 ottobre, la parte di Tolomeo sarà invece affidata al controtenore francese Rémy Brès-Feuillet, che l’ha già interpretata nell’allestimento di Michieletto a Lipsia.

Accanto a loro, nell’opera di Händel, cantano il soprano Mary Bevan come Cleopatra, il contralto Sara Mingardo nella parte di Cornelia, il baritono Rocco Cavalluzzi in quella di Achilla, il controtenore ,come Nireno e il baritono Patrizio La Placa come Curio.

Definito dal “Times” baroque star, Raffale Pe (Giulio Cesare) è artista di riferimento e infaticabile promotore della cultura barocca. Ha realizzato un album dal titolo Giulio Cesare. A baroque Hero che ha ottenuto il Premio Abbiati come Miglior Disco ed è ospite dei maggiori teatri del mondo. Nel 2015 ha fondato La Lira di Orfeo, un collettivo di musicisti e artisti che promuove e riscopre il repertorio barocco. Canta per la prima volta il Giulio Cesare in Italia e debutta all’Opera di Roma. Mary Bevan (Cleopatra), rinomata soprano inglese, ha vinto il premio Young Artist della Royal Philharmonic Society e ha ricevuto un Exceptional Young Talent ai Critics’ Circle Music Award. Debutta all’Opera di Roma e nella parte di Cleopatra. Vincitore di un Grammy Award, Aryeh Nussbaum Cohen (Sesto Pompeo) è un giovane controtenore nato a New York che, dopo aver cantato in tutti i principali teatri americani, sta sviluppando la sua carriera anche in Europa dove recentemente ha debuttato a Monaco, Berlino e al Festival di Glyndebourne. Canta per la prima volta all’Opera di Roma. Sara Mingardo (Cornelia) è tra i contralti più apprezzati e ricercati della scena odierna: vincitrice di due Grammy Award e del Premio Abbiati, collabora stabilmente con i principali direttori d’orchestra internazionali. Carlo Vistoli – già Tolomeo nel Giulio Cesare firmato da Michieletto a Parigi e Montpellier – torna all’Opera di Roma dopo l’Orfeo ed Euridice del 2019. È vincitore del Premio Farinelli nel 2012 e del Primo Premio al Concorso Renata Tebaldi nel 2013. Dopo l’impego nella Capitale come Tolomeo, sarà Giulio Cesare nel capolavoro di Händel a Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Colonia e il prossimo anno a Montecarlo e a Vienna. Rémy Brès-Feuillet (Tolomeo nelle recite del 17 e del 19) ha vinto nel 2021 lo Young Artist Award al Concorso Cesti dell’Innsbrucker Festwochen der Alten Musik. Collabora con la compagnia Théâtre NoNo con la quale ha avviato una ricerca intorno alla voce del controtenore e al suo rapporto con la teatralità e la creazione contemporanea.

Composta da Händel nel 1723, Giulio Cesare in Egitto è considerata tra le sue opere migliori. La prima rappresentazione andò in scena a Londra nel febbraio del 1724, ottenendo un successo travolgente: dopo le prime 12 repliche, l’opera fu ripresa nel 1725, nel 1730 e nel 1732. Il libretto, affidato a Nicola Francesco Haym, fu adattato da un testo preesistente di Giacomo Francesco Bussani, musicato da Antonio Sartorio nel 1676, che venne modificato e aggiornato con nuove arie e recitativi. Di ambientazione esotica, Giulio Cesare si ispira alla campagna egiziana intrapresa dal generale romano tra il 48 e il 47 a. C. Introdotta da una trionfale ouverture, l’opera comincia dunque con l’arrivo di Cesare ad Alessandria d’Egitto per inseguire il nemico Pompeo, in fuga dopo la sconfitta di Farsalo.

La prima rappresentazione si terrà venerdì 13 ottobre alle ore 19. Le repliche sono previste per domenica 15 (ore 16.30), martedì 17 (ore 19), giovedì 19 (ore 19) e sabato 21 ottobre (ore 18). L’Anteprima Giovani è in programma per mercoledì 11 ottobre alle ore 19. Giovanni Bietti terrà la Lezione di Opera su Giulio Cesare in Egitto di Händel sabato 14 ottobre alle 16 sempre al Teatro Costanzi.