L’omaggio a Frank Sinatra del Ravello Festival all’Opéra di Monte Carlo

L’Omaggio a Frank Sinatra, prodotto dal Ravello Festival e andato in scena a chiusura del Festival 2023, sarà riproposto a Monte Carlo il prossimo 2 dicembre 2024.

Gli stessi interpreti, Vittorio Grigolo, la Filarmonica Giuseppe Verdi di Salerno, la Salerno Jazz Orchestra diretti da Demo Morselli, si esibiranno sul palcoscenico del Teatro dell’Opera di Monte Carlo che ha come direttore artistico Cecilia Bartoli.

È motivo di grande soddisfazione – dichiara il Presidente della Fondazione Ravello Alessio Vladvedere che uno spettacolo concepito, prodotto e realizzato a Ravello possa portarne nel mondo il nome confermando la vocazione internazionale del suo Festival.

CECILIA BARTOLI E GRANDI NOMI DEL BAROCCO PER IL 41^ MONTEVERDI FESTIVAL 

L’edizione più ricca di sempre: più di trenta appuntamenti e due nuove produzioni d’opera

A Cremona dal 14 al 23 giugno 2024 

Parte domani la quarantunesima edizione del Monteverdi Festival, con le celebri voci internazionali del sopranista Samuel Mariño, del controtenore Nicolò Balducci, del baritono Mauro Borgioni, dei soprani Francesca Lombardi Mazzulli Giulia Bolcato e con la partecipazione straordinaria di Cecilia Bartoli, la cantante lirica italiana più conosciuta al mondo, in una delle sue rare presenze nel nostro Paese. Da segnalare il debutto in Italia del regista francese Olivier Fredj, celebrato in tutta Europa per la sua recente Bastarda alla Monnaie di Bruxelles, che firma la nuova regia de L’Orfeo, e quello al Festival del giovane Roberto Catalano, che mette in scena il Polittico monteverdiano.

Ospiti anche grandi direttori specialisti del barocco come Antonio GrecoFrancesco CortiFabio BiondiGiordano AntonelliWilliam ChristieFederico Maria SardelliGianluca Capuano alla guida di orchestre come Il Pomo d’oro, il Concerto de’ CavalieriEuropa GalanteMusica Antiqua LatinaLes Arts FlorissantsModo AntiquoLes Musiciens du Prince, l’Orchestra Monteverdi Festival – Cremona Antiqua.A Cremona, dal 14 al 23 giugno, prende il via l’edizione del Monteverdi Festival più ricca di sempre.

Monteverdi padre dell’opera lirica. L’Italia vanta la paternità di innumerevoli invenzioni che hanno contribuito a cambiare la storia sociale, civile, culturale, scientifica, antropologica della società. Cremona ne è stata, per certi aspetti, uno dei centri più vitali. La musica è l’ambito della più audace rivoluzione di cui la città è stata protagonista. Claudio Monteverdi nacque qui, nel 1567. Genio rivoluzionario e visionario, coraggioso padre dell’opera lirica e del melodramma, Monteverdi ha dato il la alla nascita del genere teatrale e musicale che, più di tutti, appassiona l’umanità da secoli e rende famosa nel mondo l’Italia e la lingua italiana, tanto che l’Unesco ha recentemente dichiarato la pratica del canto lirico italiano patrimonio immateriale dell’Umanità. 

Oltre trenta appuntamenti con produzioni d’opera, concerti, incontri, residenze formative ed esperienze crossover tra più linguaggi performativi. Due nuove produzioni liriche monteverdiane: il Festival si apre al Teatro Ponchielli con L’Orfeoil primo capolavoro nella storia del melodramma, con la direzione musicale di Francesco Corti, la regia di Olivier Fredj e nel cast i vincitori del Concorso internazionale di canto barocco CMC – Cavalli Monteverdi Competition, e il Polittico Monteverdiano, progetto che celebra i 400 anni dalla prima rappresentazione de Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, mettendo in scena, per la prima volta in epoca moderna, i madrigali in stile rappresentativo, tra cui appunto il celebre Combattimento, con la regia di Roberto Catalano. Direttore al cembalo Antonio Greco,che è anche direttore musicale principale del Festival. 

Sette i concerti, nelle chiese, nei teatri e nei palazzi storici più belli della città, con artisti di fama internazionale come il sopranista Samuel Mariño, che rilegge i capolavori del barocco con l’intento dichiarato di diffondere un messaggio di libertà e di accettazione universali; il violinista Fabio Biondi,alla guida della sua prestigiosa orchestra Europa Galante; ma anche il celebre Modo Antiquo diretto da Federico Maria Sardelli e l’ensemble Musica Antiqua Latina guidato da Giordano Antonelli. Uno degli appuntamenti più attesi sarà quello con Les Arts Florissants, il noto complesso fondato e diretto da William Christie. E c’è anche Voces Suaves, gruppo vocale di Basilea tra i più rinomati del repertorio rinascimentale e barocco.


Non manca poi l’Orchestra del Monteverdi Festival – Cremona Antiqua, nata nel 2021 come orchestra in residenza del Monteverdi Festival e composta dai più attivi musicisti italiani e stranieri in questo repertorio, guidati da Antonio Greco. Ma è un Festival anche di grandi sorprese, come l’incontro pubblico su Monteverdi con l’ospite d’eccezione John Eliot Gardiner e il gala di chiusura che vede Gianluca Capuano dirigere Les Musiciens du Prince con la partecipazione straordinaria di Cecilia Bartoli, stella mondiale del canto lirico, artista tra le più raffinate del repertorio barocco, per la prima volta a Cremona. 

Tra gli eventi che hanno anticipato l’inaugurazione del Festival, ha avuto un grande successo il Vespro della beata Vergine, pietra miliare della produzione monteverdiana, lo scorso maggio nella Chiesa di San Marcellino. Un omaggio del Festival alla città e ai cremonesi che custodiscono il patrimonio del loro più illustre concittadino.

Protagonisti l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone, il Coro del Centro di Musica Antica Ghislieri di Pavia. 

Per dieci giorni Cremona vedrà nei luoghi più simbolici della città appuntamenti inclusivi e originali come “MonteverdiDappertutto”, che porta la musica del Divin Claudio a lavoratori e lavoratrici di aziende e strutture sanitarie, “MonteverdiNight”, con proposte musicali notturne in un connubio tra danza, musica, improvvisazione e teatro. Non mancheranno, inoltre, i workshop dedicati ai più giovani grazie alla residenza di musica antica “MonteverdiAcademy”. 

Il Monteverdi Festival, dove da sempre tradizione e innovazione coesistono proiettando il nostro patrimonio musicale nel futuro, giunge alla quarantunesima edizione per celebrare Monteverdi, l’opera, la sua musica straordinaria, il suo lascito, la sua Cremona: capitale dell’intera scena musicale barocca e culla del canto lirico. Dove tutto è nato e tutto rinasce. 

CARLO VISTOLI È GIULIO CESARE IN TOURNÉE IN EUROPA


Il controtenore è protagonista dell’opera di Händel in forma di concerto, accanto a Cecilia Bartoli e con Gianluca Capuano sul podio di Les Musiciens du Prince Monaco, dal 19 ottobre al 1° novembre 2023

La Philharmonie Luxembourg, il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, il Bozar di Bruxelles, il Concertgebouw di Amsterdam e la Philharmonie di Colonia: sono le tappe della tournée europea che questo autunno – dal 19 ottobre al 1° novembre – vedrà il controtenore Carlo Vistoli protagonista nel ruolo del titolo del Giulio Cesare in Egitto di Georg Friedrich Händel, proposto in forma di concerto.
Accanto a lui in tutte le date, nella parte di Cleopatra, il grande mezzosoprano Cecilia Bartoli; sul podio Gianluca Capuano dirige Les Musiciens du Prince Monaco. Vistoli ritroverà, inoltre, questi stessi musicisti l’anno prossimo per il suo debutto all’Opéra di Monte-Carlo a gennaio e alla Staatsoper di Vienna a luglio, in una nuova produzione del Giulio Cesare in Egitto firmata da Davide Livermore, dove interpreterà ancora il dittatore romano.
«Giulio Cesare, creato da Händel per uno dei più importanti castrati dell’epoca, il Senesino, – dice Vistoli – è un ruolo iconico e direi fondamentale nel percorso di un controtenore. Come tutti i grandi ruoli da primo uomo offre un ampio ventaglio di possibilità espressive: dall’aria lenta e patetica all’aria di paragone, passando per quelle di furore e di funambolica coloratura. Avendo già felicemente collaborato con Cecilia Bartoli e Gianluca Capuano in altri progetti, sono impaziente di presentare con loro il più famoso titolo händeliano, prima in alcune delle più prestigiose sale da concerto e poi in scena, in un allestimento inedito, in due grandi teatri europei».
A completare il cast dell’opera in tournée sono chiamati i controtenori Max Emanuel Cenčić come Tolomeo e Kangmin Justin Kim come Sesto Pompeo, il contralto Sara Mingardo come Cornelia – ad eccezione dell’appuntamento in Lussemburgo in cui canterà Kristina Hammarström – e il basso José Coca Loza come Achilla.
Si parte il 19 ottobre dalla modernissima Philharmonie Luxembourg, per proseguire il 23 e 25 ottobre nel celeberrimo teatro parigino novecentesco, il Théâtre des Champs-Elysées, dove Vistoli è ospite frequente e dove tornerà anche a febbraio 2024 per interpretare Rinaldo nell’opera omonima di Händel. Il 27 ottobre Giulio Cesare in Egitto fa tappa a Bruxelles nel Centro per le Belle Arti “Bozar” e il 30 ottobre arriva nella sala da concerto di fine Ottocento tra le più importanti al mondo: il Concertgebouw di Amsterdam. L’ultima data, il 1° novembre, è in programma in Germania alla Kölner Philharmonie.
Al termine della tournée, dal 19 al 26 novembre, Carlo Vistoli sarà impegnato alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino nel Mitridate, re di Ponto di Mozart, dove canterà la parte di Farnace per la prima volta, con Marc Minkowski sul podio di Les Musiciens du Louvre e la regia di Satoshi Miyagi.