CECILIA BARTOLI E GRANDI NOMI DEL BAROCCO PER IL 41^ MONTEVERDI FESTIVAL 

L’edizione più ricca di sempre: più di trenta appuntamenti e due nuove produzioni d’opera

A Cremona dal 14 al 23 giugno 2024 

Parte domani la quarantunesima edizione del Monteverdi Festival, con le celebri voci internazionali del sopranista Samuel Mariño, del controtenore Nicolò Balducci, del baritono Mauro Borgioni, dei soprani Francesca Lombardi Mazzulli Giulia Bolcato e con la partecipazione straordinaria di Cecilia Bartoli, la cantante lirica italiana più conosciuta al mondo, in una delle sue rare presenze nel nostro Paese. Da segnalare il debutto in Italia del regista francese Olivier Fredj, celebrato in tutta Europa per la sua recente Bastarda alla Monnaie di Bruxelles, che firma la nuova regia de L’Orfeo, e quello al Festival del giovane Roberto Catalano, che mette in scena il Polittico monteverdiano.

Ospiti anche grandi direttori specialisti del barocco come Antonio GrecoFrancesco CortiFabio BiondiGiordano AntonelliWilliam ChristieFederico Maria SardelliGianluca Capuano alla guida di orchestre come Il Pomo d’oro, il Concerto de’ CavalieriEuropa GalanteMusica Antiqua LatinaLes Arts FlorissantsModo AntiquoLes Musiciens du Prince, l’Orchestra Monteverdi Festival – Cremona Antiqua.A Cremona, dal 14 al 23 giugno, prende il via l’edizione del Monteverdi Festival più ricca di sempre.

Monteverdi padre dell’opera lirica. L’Italia vanta la paternità di innumerevoli invenzioni che hanno contribuito a cambiare la storia sociale, civile, culturale, scientifica, antropologica della società. Cremona ne è stata, per certi aspetti, uno dei centri più vitali. La musica è l’ambito della più audace rivoluzione di cui la città è stata protagonista. Claudio Monteverdi nacque qui, nel 1567. Genio rivoluzionario e visionario, coraggioso padre dell’opera lirica e del melodramma, Monteverdi ha dato il la alla nascita del genere teatrale e musicale che, più di tutti, appassiona l’umanità da secoli e rende famosa nel mondo l’Italia e la lingua italiana, tanto che l’Unesco ha recentemente dichiarato la pratica del canto lirico italiano patrimonio immateriale dell’Umanità. 

Oltre trenta appuntamenti con produzioni d’opera, concerti, incontri, residenze formative ed esperienze crossover tra più linguaggi performativi. Due nuove produzioni liriche monteverdiane: il Festival si apre al Teatro Ponchielli con L’Orfeoil primo capolavoro nella storia del melodramma, con la direzione musicale di Francesco Corti, la regia di Olivier Fredj e nel cast i vincitori del Concorso internazionale di canto barocco CMC – Cavalli Monteverdi Competition, e il Polittico Monteverdiano, progetto che celebra i 400 anni dalla prima rappresentazione de Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, mettendo in scena, per la prima volta in epoca moderna, i madrigali in stile rappresentativo, tra cui appunto il celebre Combattimento, con la regia di Roberto Catalano. Direttore al cembalo Antonio Greco,che è anche direttore musicale principale del Festival. 

Sette i concerti, nelle chiese, nei teatri e nei palazzi storici più belli della città, con artisti di fama internazionale come il sopranista Samuel Mariño, che rilegge i capolavori del barocco con l’intento dichiarato di diffondere un messaggio di libertà e di accettazione universali; il violinista Fabio Biondi,alla guida della sua prestigiosa orchestra Europa Galante; ma anche il celebre Modo Antiquo diretto da Federico Maria Sardelli e l’ensemble Musica Antiqua Latina guidato da Giordano Antonelli. Uno degli appuntamenti più attesi sarà quello con Les Arts Florissants, il noto complesso fondato e diretto da William Christie. E c’è anche Voces Suaves, gruppo vocale di Basilea tra i più rinomati del repertorio rinascimentale e barocco.


Non manca poi l’Orchestra del Monteverdi Festival – Cremona Antiqua, nata nel 2021 come orchestra in residenza del Monteverdi Festival e composta dai più attivi musicisti italiani e stranieri in questo repertorio, guidati da Antonio Greco. Ma è un Festival anche di grandi sorprese, come l’incontro pubblico su Monteverdi con l’ospite d’eccezione John Eliot Gardiner e il gala di chiusura che vede Gianluca Capuano dirigere Les Musiciens du Prince con la partecipazione straordinaria di Cecilia Bartoli, stella mondiale del canto lirico, artista tra le più raffinate del repertorio barocco, per la prima volta a Cremona. 

Tra gli eventi che hanno anticipato l’inaugurazione del Festival, ha avuto un grande successo il Vespro della beata Vergine, pietra miliare della produzione monteverdiana, lo scorso maggio nella Chiesa di San Marcellino. Un omaggio del Festival alla città e ai cremonesi che custodiscono il patrimonio del loro più illustre concittadino.

Protagonisti l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone, il Coro del Centro di Musica Antica Ghislieri di Pavia. 

Per dieci giorni Cremona vedrà nei luoghi più simbolici della città appuntamenti inclusivi e originali come “MonteverdiDappertutto”, che porta la musica del Divin Claudio a lavoratori e lavoratrici di aziende e strutture sanitarie, “MonteverdiNight”, con proposte musicali notturne in un connubio tra danza, musica, improvvisazione e teatro. Non mancheranno, inoltre, i workshop dedicati ai più giovani grazie alla residenza di musica antica “MonteverdiAcademy”. 

Il Monteverdi Festival, dove da sempre tradizione e innovazione coesistono proiettando il nostro patrimonio musicale nel futuro, giunge alla quarantunesima edizione per celebrare Monteverdi, l’opera, la sua musica straordinaria, il suo lascito, la sua Cremona: capitale dell’intera scena musicale barocca e culla del canto lirico. Dove tutto è nato e tutto rinasce. 

Doppio concerto sinfonico Mitteleuropa a Rapallo ed al Teatro Carlo Felice

Fabio Biondi sarà solista al violino e direttore dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice nel concerto sinfonico Mitteleuropa, in doppio appuntamento mercoledì 24 gennaio alle ore 21.00 presso la Chiesa di Sant’Anna di Rapallo per la rassegna Liguria Musica, e giovedì 25 gennaio, alle ore 20.00, all’Opera Carlo Felice Genova nell’ambito della Stagione sinfonica del Teatro.

Il programma si apre con l’Ouverture K. 527 da Don Giovanni, uno dei più celebri capolavori mozartiani. Il dramma giocoso venne composto nel 1787 e rappresentato per la prima volta il 29 ottobre dello stesso anno. Le memorie della moglie di Mozart, Konstanze, rivelano che l’ouverture venne composta solo a poche ore dalla prima. Si tratta di un brano bipartito, nel quale vengono esposti due dei principali temi che verranno poi sviluppati nello svolgimento dell’azione: quello del Commendatore – il destino che incombe – nell’Andante in re minore, e quello di Don Giovanni – complesso ed esuberante – nell’Allegro molto in re maggiore.

Segue il Concerto per violino e orchestra in re minore composto da Mendelssohn nel 1822, a soli tredici anni. Per molti anni non si sono avute notizie del Concerto, perso tra i manoscritti del compositore e ritrovato solo nel 1951 dal violinista Yehudi Menuhin, che ne curò la pubblicazione l’anno successivo. Il Concerto è articolato in tre movimenti, Allegro – Andante – Allegro, e, nonostante la giovane età del compositore, sono già evidenti la solidissima formazione e la fantasiosa invenzione tematica.

In chiusura, la prima Sinfonia di Mendelssohn, composta nel 1824. Il compositore aveva già a lungo sperimentato lavori di ampio respiro, con le sue dodici sinfonie per orchestra d’archi, e dimostrò grande equilibrio anche nella gestione del più esteso organico orchestrale. In particolare nella struttura formale nei quattro movimenti – Allegro di molto, Andante, Menuetto e Allegro con fuoco – emergono modelli quali le ultime sinfonie di Haydn e di Mozart. È invece nella scrittura che Mendelssohn espresse sin da subito un approccio personale e innovativo.

Biglietti:

Mercoledì 24 gennaio:

Ingresso gratuito con biglietto presso la sede del concerto

Giovedì 25 gennaio:

I settore 35,00 euro

II settore 30,00 euro

Under 30* 15,00 euro

Under 18*10,00 euro

*tutti i settori

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Biografia

Fabio Biondi ha iniziato la sua carriera molto giovane, spinto da una precoce curiosità culturale e musicale che lo ha portato a collaborare quale primo violino con i più famosi ensemble specializzati nell’esecuzione di musica antica con strumenti e prassi esecutiva originali. Nel 1989 la svolta decisiva con la fondazione di Europa Galante, che in pochissimi anni è divenuto l’ensemble italiano specializzato in musica antica più famoso e più premiato. Con Europa Galante, Fabio Biondi è invitato nei più importanti Festival e nelle sale da concerto più famose del mondo, quali il Teatro alla Scala di Milano, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, la Suntory Hall di Tokio, il Concertgebouw di Amsterdam, la Royal Albert Hall di Londra, il Musikverein a Vienna, il Lincoln Center di New York, la Sydney Opera House. In pochi anni è stato venduto quasi un milione di dischi, Le quattro stagioni incise per Opus 111 sono diventate un vero caso internazionale. In veste di solista e direttore, collabora con orchestre quali Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, Chicago Symphony Orchestra, Opera di Halle, Orchestra da Camera di Zurigo, Orchestra da Camera di Norvegia, Orchestra Mozarteum di Salisburgo, la Mahler Chamber Orchestra. Negli ultimi anni, il repertorio si è ampliato con Anna Bolena di Bellini, Lucrezia Borgia di Donizetti, Macbeth, Il corsaro ed Ernani di Verdi. Nelle ultime stagioni, in qualità di solista, si è esibito al Théâtre de la Ville di Parigi, alla Reading Concert Hall e al Kings Place di Londra con le Sonate e Partite di Bach, pubblicate per Naïve nel 2022.