TCBO: FRANCESCA DEGO, MARTIN OWEN E ALESSANDRO TAVERNA PER IL “TRIPLO” CONCERTO DI CAMPOGRANDE

La bacchetta è quella del giovane Diego Ceretta, che propone anche due sinfonie: la “Classica” di Prokof’ev e l’Ottava di Dvořák

Venerdì 27 settembre alle 20.30, Auditorium Manzoni

È fresco di battesimo il Concerto per violino, corno, pianoforte e orchestra di Nicola Campogrande, compositore in residenza del Teatro Comunale di Bologna, che si potrà ascoltare nella Stagione della Fondazione lirico-sinfonica felsinea. Tre solisti di fama internazionale come la violinista Francesca Dego, il cornista Martin Owen e il pianista Alessandro Taverna – già impegnati nella prima esecuzione assoluta lo scorso 13 settembre al Festival Internazionale di Musica di Portogruaro – interpreteranno questa pagina anche per il pubblico bolognese, all’Auditorium Manzoni, venerdì 27 settembre alle 20.30. Sul podio dell’Orchestra del Comunale torna un giovane talento come Diego Ceretta, Direttore principale dell’Orchestra della Toscana, che propone anche due sinfonie: la “Classica” di Sergej Prokof’ev e l’Ottava di Antonín Dvořák.

È uscito lo scorso giugno per l’etichetta Chandos Records il disco che Francesca Dego, Martin Owen (Corno Principale della BBC Symphony Orchestra) e Alessandro Taverna hanno dedicato ai trii per violino, corno e pianoforte di Brahms, Ligeti e Mozart che – ricorda Campogrande nel raccontare la nascita del suo nuovo lavoro – «sono i tre grandi brani davvero eseguiti per questo repertorio molto limitato e sostanzialmente non esistono concerti per questa formazione e orchestra che circolino davvero […] Nel dialogo con l’orchestra – dice ancora il compositore – ciascuno dei tre strumenti solisti porta con sé un coloratissimo bagaglio, dove convivono la sua identità timbrica, le sue abitudini musicali, le sue costrizioni tecniche, il repertorio del passato: tutti aspetti dei quali non si può non tenere conto. Ma, anziché essere limitazioni, questi per me sono stati potentissimi stimoli per la fantasia».

La Sinfonia n. 1 in re maggiore op. 25 di Prokof’ev, completata nel 1917, è detta “Classica” per i rimandi allo stile settecentesco. Queste infatti le parole che si leggono nel Diario del musicista russo: «Ho concepito il progetto di comporre tutta una sinfonia senza l’aiuto del pianoforte. In una simile opera i coloriti orchestrali risultano più netti e chiari. Così mi è venuta in mente l’idea di una sinfonia nello stile di Haydn, perché lavorando nella classe di Čerepnin, la tecnica di Haydn mi era diventata particolarmente limpida, una familiarità che mi dava più sicurezza nel gettarmi senza pianoforte in quelle acque pericolose».

Chiude la serata la Sinfonia n. 8 in sol maggiore op. 88 di Dvořák, diretta dal compositore boemo per la prima volta a Praga nel 1890. Grande successo anche alla sua seconda esecuzione alla St. James Hall di Londra, come testimoniato dallo stesso autore: «Dopo il primo movimento ci fu un applauso universale, ma dopo il secondo fu più forte, e dopo il terzo fu così tempestoso che mi sono dovuto girare parecchie volte verso l’uditorio, ma dopo il finale ci fu una tempesta, nella platea, nelle gallerie, fra la gente seduta dietro l’organo, tutti battevano le mani in modo quasi insopportabile, in breve è stato tutto così meraviglioso e sereno come fossimo a casa a Praga». Con il suo penultimo lavoro sinfonico, Dvořák intendeva «scrivere un’opera diversa da tutte le altre Sinfonie, con idee personali e lavorate in modo nuovo» per cercare di emanciparsi, con la sua Ottava, dal modello tedesco.

Main Partner della Stagione Sinfonica 2024 del Teatro Comunale di Bologna è Intesa Sanpaolo, grazie al cui sostegno sono inoltre aperte gratuitamente alle scuole gran parte delle prove generali dei concerti.

I biglietti – da 10 a 40 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale (Largo Respighi, 1), dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 15; il giorno del concerto presso l’Auditorium Manzoni da 1 ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio dello spettacolo. 

Per ogni concerto della Stagione Sinfonica 2024 è in programma “Note a margine”, una rassegna di incontri con il pubblico che si tengono circa 30 minuti prima dell’inizio del concerto presso il foyer del bar dell’Auditorium Manzoni. 

STAGIONE SINFONICA 2024 DEL TCBO

Venerdì 27 settembre ore 20.30, Auditorium Manzoni

Diego Ceretta direttore

Francesca Dego violino

Martin Owen corno

Alessandro Taverna pianoforte

Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Nicola Campogrande

Concerto per violino, corno, pianoforte e orchestra

  1. Andante
  2. Larghetto
  3. Andantino

Sergej Sergeevič Prokof’ev

Sinfonia n. 1 in Re maggiore op. 25, “Classica”

  1. Allegro
  2. Intermezzo. Larghetto
  3. Gavotta. Non troppo allegro
  4. Finale. Molto vivace

Antonín Dvořák

Sinfonia n. 8 in Sol maggiore op. 88, B. 163

  1. Allegro con brio
  2. Adagio
  3. Allegretto grazioso
  4. Allegro, ma non troppo

FRANCESCA DEGO OMAGGIA BUSONI NEL CENTENARIO DELLA SCOMPARSA CON IL SUO NUOVO DISCO CHANDOS  

Registrato con la BBC Symphony Orchestra diretta da Dalia Stasevska, sarà pubblicato il 1° marzo e contiene inoltre il Concerto per violino di Brahms  

A novembre in uscita per l’etichetta discografica londinese anche le Sonate per violino di Busoni incise dalla violinista italo-americana  

È dedicato a Johannes Brahms ea Ferruccio Busoni, scomparso cent’anni fa, il nuovo disco Chandos di Francesca Dego, il suo sesto per l’etichetta discografica londinese, in uscita venerdì 1° marzo 2024. Accanto alla violinista è protagonista la bacchetta finlandese di origini ucraine Dalia Stasevska, sul podio della BBC Symphony Orchestra di cui è la Direttrice ospite principale.

Per la prima volta i due concerti per violino dei due grandi compositori vengono incisi da due donne.  

«Poter registrare il Concerto per violino di Brahms è un sogno e una pietra miliare per ogni violinista, e in particolare per me – dice Francesca Dego. Questo brano è stato fonte di ispirazione sul palco e fuori dal palco da quando l’ho suonato per la prima volta all’età di 15 anni. Ho letto interviste a grandi pedagoghi e musicisti del passato nelle quali si dice che non bisognerebbe toccare questo concerto prima di avere quarant’anni e la barba! Quindi forse è stato coraggioso, o avventato, studiarlo così giovane, ma sicuramente mi ha salvata dal timore reverenziale per la musica, che può essere paralizzante. Uno dei motivi per cui mi sono innamorata del Concerto per violino di Busoni – commenta ancora la violinista – è il fatto che sia permeato dello spirito del capolavoro di Brahms, le cui allusioni emergono a volte come omaggio diretto e a volte come spettro inevitabile. Mi sento privilegiata ad aver potuto esplorare questo repertorio in compagnia di una direttrice d’orchestra eccezionale come Dalia Stasevska e della straordinaria BBC Symphony Orchestra». 

I due concerti per violino in re maggiore accostati nell’album sono strettamente intrecciati: Busoni scrisse il suo nel 1896-97 per Henri Petri, violinista olandese allievo di Joseph Joachim, l’amico intimo a cui Brahms dedicò nel 1878 il suo concerto. Busoni compose inoltre, nel 1913, una cadenza per il primo movimento del Concerto di Brahms – scelta da Francesca Dego per questa incisione – che utilizza linee e soluzioni tecniche simili a quelle del lavoro brahmsiano. Anche le vite dei due compositori furono legate: nonostante il loro rapporto personale e professionale sia stato complesso, Brahms aiutò a far decollare la carriera del giovane Busoni e quest’ultimo – in segno di stima e riconoscenza verso la musica del compositore tedesco – suonò al funerale di Brahms proprio il suo Concerto n. 1 per pianoforte op. 15.  

Il 5 e 6 marzo all’Auditorium di Bolzano e di Trento, Francesca Dego suonerà il Concerto di Busoni con l’Orchestra Haydn diretta da Markus Stenz.  

L’omaggio della violinista italo-americana e dell’etichetta Chandos al compositore toscano, nel centenario della morte, proseguirà con l’uscita a novembre delle sue Sonate per violino.

Accanto a Dego al pianoforte Francesca Leonardi.