A Bridge of Music al Teatro Carlo Felice

A Bridge of Music – Genova

Musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco, Ottorino Respighi e Felix Mendelssohn

Arpa Ieuan Jones

Soprano Francesca Dotto

Direttore Davide Massiglia

Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova

Mercoledì 25 settembre 2024, ore 20.00

Teatro Carlo Felice

Mercoledì 25 settembre 2024, alle ore 20.00Davide Massiglia sarà alla direzione dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice, dell’arpista Ieuan Jones e del soprano Francesca Dotto nel primo appuntamento della tournée A Bridge of Music Genova – New York. L’ingresso è libero.

Il programma musicale si apre con la prima esecuzione assoluta della nuova edizione del Concertino per arpa e orchestra di Mario Castelnuovo-Tedesco, compositore fiorentino emigrato negli Stati Uniti nel 1939 a causa delle leggi razziali e voce unica nel panorama italiano del Novecento. Sarà presente al concerto Diana Castelnuovo-Tedesco, nipote del compositore da anni impegnata in una preziosa attività di catalogazione, divulgazione e promozione del suo vasto catalogo musicale (che spazia dalla musica per strumento solo, alla cameristica, al teatro musicale e alla musica per cinema). Il programma prosegue con Deità silvane di Ottorino Respighi, cinque liriche per soprano e piccola orchestra su testi di Antonio Rubino (disegnatore sanremese di cui quest’anno si celebra il sessantesimo anniversario della morte) eseguite per la prima volta con questo organico alla Aeolian Hall di New York nel 1926. In chiusura, la celebre Sinfonia n. 4 Italiana di Felix Mendelssohn. Mario Castelnuovo-Tedesco e Ottorino Respighi rappresentano a pieno quel legame musicale tra Italia e Stati Uniti che il progetto A Bridge of Music mette in luce e che vede nel proprio epigono Lorenzo Da Ponte. Entrambi i compositori furono particolarmente attivi negli USA, dove diverse prime assolute di loro lavori vennero calorosamente accolte dal pubblico e dalla critica (ne sono esempio i successi del Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Castelnuovo-Tedesco e di Maria Egiziaca e Vetrate di chiesa di Respighi).

A Bridge of Music è un progetto culturale internazionale ideato dal Sovrintendente Claudio Orazi nel 2016 con lo scopo di valorizzare la musica quale volano della diplomazia culturale tra l’Italia e gli Stati Uniti. Nel 2025 ricorrerà il bicentenario dell’esecuzione della prima opera lirica italiana degli Stati Uniti (Il barbiere di Siviglia, novembre 1825). In vista delle celebrazioni per tale significativo appuntamento e dopo il successo della programmazione dedicata del 2023, l’Opera Carlo Felice propone una tournée 2024 che si inaugura a Genova con il concerto diretto da Davide Massiglia, per proseguire attraverso un ponte ideale fino a New York, dove Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro –, l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice e il violinista Giuseppe Gibboni (vincitore del 56° Premio Paganini) saranno protagonisti di un concerto in doppia data (martedì 8 e mercoledì 9 ottobre alle ore 20.00 alla Saint Patrick’s Old Cathedral) dedicato a Lorenzo Da Ponte e a Niccolò Paganini con musiche di Mozart e Paganini.

La tournée si avvale del supporto di ItaleaMinistero degli Affari EsteriUnione Europea NextGenerationEUMinistero della CulturaComune di GenovaRegione LiguriaFondazione Corriere della SerainLiguria – Agenzia Regionale per la Promozione TuristicaColumbia UniversityPremio PaganiniLorenzo Da Ponte InstituteNational Italian American FoundationComune di New YorkSaint Patrick’s Old CathedralFriends of the Erben OrganItalian American MuseumLittle Italy Merchants Association e Mulberry Street Partnership.

Ingresso libero 

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Biografie

Ieuan Jones è stato all’età di tredici anni il membro più giovane della National Youth Orchestra of Wales, dove ha acquisito una preziosa esperienza orchestrale con Marie Goossens. A sedici anni alla National Youth Orchestra of Great Britain ha incontrato Marisa Robles, in seguito sua tutor al Royal College of Music. Nel 1985 è stato insignito dal Queen Mother’s Rose Bowl come studente più distinto del suo anno e ha vinto la Tagore Gold Medal. Nello stesso anno, ha vinto il Royal Overseas League International Commonwealth Competition, successivamente è arrivato al secondo posto al prestigioso Israel International Harp Competition in Gerusalemme. Durante la sua carriera è stato in tournée come arpista solista in molti rinomati teatri e festival in tutto il mondo, tra cui il Melbourne Festival, Hong Kong, Buenos Aires, Madrid, Amsterdam Concertgebouw, Giappone, Manila, Bangkok, Brunei, Singapore, Polonia e molti altri, riscuotendo grande successo di critica. Il suo lavoro è ora concentrato sull’insegnamento al Royal College of Music di Londra, università posta al 1° posto a livello mondiale come “Università di arti e spettacolo”, dove è professore dal 1997 e dove è stato nominato “Membro Onorario dell’RCM” nel 2016 dall’allora Principe Carlo. È chiamato con regolarità come giudice in numerose competizioni internazionali.

Francesca Dotto si è diplomata in flauto traverso al Conservatorio di Bologna, successivamente ha intrapreso lo studio del canto lirico con Elisabetta Tandura, diplomandosi nel 2011 con lode e menzione d’onore al Conservatorio di Castelfranco Veneto. Dopo essersi distinta in diversi concorsi di canto internazionali (finalista al Concorso Voci Verdiane di Busseto ed al concorso Corradetti di Padova, secondo premio al Concorso Callas di Verona) nel 2012 ha debuttato come Musetta nella Bohème al Teatro La Fenice di Venezia, facendosi notare fin da subito per la raffinata musicalità e le doti interpretative. Prosegue la sua carriera interpretando Lucrezia Borgia al Teatro Verdi di Padova e La traviata al Verdi di Sassari ed è proprio il ruolo di Violetta che le permette di emergere sulla scena della lirica internazionale, calcando palcoscenici di grande prestigio in Italia (Opera di Roma, Teatro San Carlo di Napoli, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Filarmonico di Verona) ed all’estero (Atene, Lima, Tokyo e Berlino). I numerosi ruoli da protagonista che ha in repertorio, ad esempio Donna Anna in Don Giovanni e Fiordiligi in Così fan tutte di Mozart, Norma di Bellini, Anna Bolena ed Elena nel Marino Faliero di Donizetti, Luisa Miller e Leonora nel  Trovatore di Verdi, Mimì nella Bohème e Liù in Turandot di Puccini, le hanno portato grandi successi in tutti i più importanti teatri italiani e in molti teatri esteri, come Wiener Staatsoper, Semperoper Dresden, Grand Théâtre di Ginevra, Opéra de Lausanne, Opéra Royal de Wallonie di Liegi, Greek National Opera, Festival Granda di Lima, Tokyo Bunka Kaikan, NCPA di Pechino, Kömische Oper di Berlino. Ha collaborato con direttori quali Chung, Conlon, Oren, R. Abbado, Santi, Meir Wellber, e con registi quali Brockhaus, Livermore, Michieletto, Ozpetek, Poda, Vick.

Davide Massiglia inizia a studiare pianoforte all’età di 7 anni con Umberto Battegazzore. Partecipa a diverse masterclass distinguendosi tra i migliori allievi e gli viene conferito il diploma di merito presso la Civica Accademia di Tortona. Oltre agli studi tradizionali in Conservatorio di pianoforte con Umberto Battegazzore, composizione con Ugo Nastrucci e direzione d’orchestra con Giulio Prandi, consegue il diploma in direzione d’orchestra presso l’Accademia di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo sotto la guida di Donato Renzetti. Nel 2019, appena ventunenne, guida l’orchestra giovanile Monferrato Classic Orchestra nell’esecuzione della Sinfonia n. 1 di Beethoven e del Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra di Chopin. La passione per il melodramma si disvelerà quando, in qualità di direttore del coro dell’Accademia Civica di Tortona, si troverà ad approfondire lo studio di alcune opere del grande repertorio: Madama ButterflyLa bohème e La traviata. La pratica si consolida con la partecipazione a qualificate masterclass: Le nozze di Figaro e La bohème a Roma con Donato Renzetti, Cavalleria rusticana a Orvieto con Stefano Ranzani, repertorio sinfonico e operistico, a Parma con Daniele Agiman e a Ferrara con Luciano Acocella. Nel 2022 dirige il Coro e l’Orchestra della Fondazione Ghislieri di Pavia, l’Orchestra de I Musici di Parma con il soprano Cinzia Forte e l’Orchestra della Toscana. Il percorso professionale si completa di un nuovo traguardo: diventa l’assistente ufficiale di Donato Renzetti collaborando con grandi teatri nazionali ed internazionali: Sferisterio di Macerata, Opernhaus di Zurigo, Opera Carlo Felice Genova, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro dell’Opera di Roma e con artisti quali Nucci, Meli, Giannattasio, Pirozzi, Salsi e Pertusi. Nel 2023 dirige Andrea Chénier al Teatro Lirico di Cagliari, la sua prima opera in una Fondazione Lirico Sinfonica, e prosegue la collaborazione con Renzetti, direttore emerito del Carlo Felice di Genova. Il teatro genovese, affidata al Maestro la direzione di A Midsummer Night’s Dream di B. Britten, gli conferisce il ruolo di Direttore musicale di palcoscenico in occasione della tournée alla Royal Opera House di Muscat in Oman. Nel 2024, in occasione della settimana inaugurale di Pesaro Capitale Italiana della Cultura, dirige il concerto lirico sinfonico alla guida della Filarmonica Gioachino Rossini, che aveva già condotto l’anno precedente nella produzione di Histoire du soldat di Stravinskij. Il palcoscenico internazionale lo vede sul podio per  La bohème su invito dell’Armenian National Opera and Ballet Theatre per la stagione 2023-2024, registrando un grande successo da parte del pubblico.

La storia dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice inizia nei primi anni del ‘900; l’attività sinfonica e operistica è da allora continuativa. Con un repertorio che spazia dal Seicento alla musica contemporanea, la compagine si distingue per produttività e versatilità. Sul podio si avvicendano direttori di rilevanza internazionale, per citarne solo alcuni: Victor De Sabata, Igor Stravinsky, Franco Capuana, Sergiu Celibidache, Hermann Scherchen, Claudio Abbado, Alceo Galliera, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovič, Gianandrea Gavazzeni, Daniel Oren, Antonio Pappano, Christian Thielemann, Daniele Gatti, Gennadij Roždestvenskij, Bruno Campanella, Zubin Mehta, Nello Santi, Sir Neville Marriner, Kirill Petrenko, Hartmut Haenchen, Vladimir Fedoseev, Andrea Battistoni, Fabio Luisi (Direttore onorario), Donato Renzetti (Direttore emerito). Dal 2022 Riccardo Minasi è il Direttore musicale. Numerose sono le incisioni registrate al Teatro Carlo Felice, in particolare di produzioni liriche, per etichette quali Deutsche Grammophon, Decca, Sony, TDK, Rai-Trade, Nuova Era Records, Arthaus Musik, Dynamic, Bongiovanni, Denon/Nippon Columbia e BMG-Ricordi. L’alto livello artistico consolidato negli anni le consente di prendere parte a manifestazioni di grande prestigio quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Ravello Festival, il Festival di musica sacra Anima Mundi di Pisa, e d’esibirsi in importanti sedi nazionali e internazionali quali il Parco della Musica di Roma, il Teatro degli Arcimboldi di Milano, l’Auditorium della Conciliazione di Roma, il Teatro dal Verme di Milano, la Royal Opera House di Muscat, la Astana Opera, il Mariinskij Concert Hall, la Basilica di S. Francesco ad Assisi.

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Maria Egiziaca di Ottorino Respighi nella visione registica di Pier Luigi Pizzi e con la direzione musicale di Manlio Benzi al Teatro Malibran dall’8 al 16 marzo

Maria Egiziaca di Ottorino Respighi va in scena al Teatro Malibran da venerdì 8 marzo 2024 nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2023-2024, titolo di rarissima esecuzione (l’ultima volta a Venezia risale al 1956), il «mistero» in tre episodi, su libretto di Claudio Guastalla, sarà in scena in un nuovo allestimento della Fondazione Teatro La Fenice con la regia, le scene e i costumi di Pier Luigi Pizzi e con Manlio Benzi alla testa dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice e di un cast composto da Francesca Dotto nel ruolo eponimo con Vincenzo Costanzo, Simone Alberghini, Luigi Morassi, Ilaria Vanacore e William Corrò. Cinque le recite al Teatro Malibran, l’8, 10, 12, 14, 16 marzo 2024. La prima di venerdì 8 marzo 2024 ore 19.00 sarà trasmessa in differita Rai Radio3.

         L’opera si ispira a una leggenda medioevale, narrata nell’anonimo poema agiografico Vida de Santa Maria Egipciaca: una donna dissoluta in gioventù, che improvvisamente sente l’impulso irrefrenabile di recarsi a Gerusalemme. Qui si pente dei suoi peccati, dopodiché – indotta da un angelo – si ritira nel deserto, vivendo in preghiera fino all’approssimarsi della morte, assistita nei suoi ultimi momenti da un monaco santo (Zosimo), che poi provvede a seppellirla con l’aiuto di un leone. La partitura, densa di arcaismi, con echi di canto gregoriano, musica rinascimentale e monteverdiana, debuttò in forma di concerto alla Carnegie Hall di New York il 16 marzo 1932, mentre fu proposta per la prima volta in versione scenica al Teatro Goldoni di Venezia nell’agosto dello stesso anno.

         «Maria è una prostituta, che nei suoi giovani anni non si è risparmiata, ma che sulla via di Damasco sente una chiamata divina e vuole redimersi – spiega il regista Pier Luigi Pizzi –. Dunque intraprende un viaggio a Gerusalemme per prendere su di sé il sacrificio di Cristo, ne affronta il portato sacrificale e umano e infine muore in odore di santità. All’inizio Maria incontra un pellegrino che vuole impedirle di salire sulla nave perché la considera indegna peccatrice. Tuttavia lei riesce a partire seducendo i marinai. È questa la sua prima fase esistenziale legata alla carne. Poi arriva a Gerusalemme e davanti al tempio incontra un lebbroso, un povero e una cieca, come lei in atto di redenzione. Nuovamente scacciata dal pellegrino, è invece guidata da un angelo sulla via del pentimento e della penitenza. Dopo anni di solitudine e di astinenza nel deserto, giunta alla fine della sua esistenza trova un monaco eremita che la assolve dal peccato e la assiste nel transito. In poco più di un’ora di musica la protagonista passa da uno stato di sfrontata bellezza a quello di vecchiaia impietosamente consunta da quarant’anni di digiuni nel deserto. Le indicazioni che si ricavano dal libretto, ci raccontano che nell’ultima sua apparizione è completamente nuda.

         In questo momento, alla vigilia dell’inizio delle prove vere e proprie – continua Pizzi – sono alla ricerca di immagini che corrispondano a ciò che la musica suggerisce e che servano a orientare il pubblico nella definizione del tempo e dei luoghi dell’azione: l’Egitto, la Terra Santa, il deserto ».

         «Dal punto di vista musicale si tratta di una partitura estremamente succulenta – ha dichiarato il direttore Manlio Benzi –. Ci sono tre pannelli, ognuno dei quali ha una sua decisa e specifica tinta musicale, che poi è anche drammaturgica. E senza soluzione di continuità i passaggi da uno all’altro sono costituiti da due meravigliosi ponti di interludio strumentale. È un’opera eminentemente sinfonica, che utilizza un’orchestra sostanzialmente da camera, estremamente ricercata e sintomatica nelle scelte strumentali, mai scontate: ci sono i legni, due clarinetti, due corni, due tromboni, un clavicembalo… Gli strumenti sono scelti in modo assai oculato, avendo il compositore le idee assolutamente chiare sulle tinte musicali che voleva mettere in campo. Perciò oltre ai tre atti, incontriamo questi due ampi interludi strumentali, che richiamano ancora una volta la natura sinfonica dell’opera. La prima peculiarità di questo lavoro di Respighi è il fantastico equilibrio del tutto. Quest’ora abbondante di musica è perfettamente proporzionata nelle relazioni tra le sue parti. Così come altrettanto curata e calligrafica è la struttura strumentale».

         Il cast del nuovo allestimento veneziano di Maria Egiziaca è composto da Francesca Dotto nel ruolo del tiolo; Vincenzo Costanzo nel doppio ruolo del marinaio e del lebbroso; Simone Alberghini in quelli del pellegrino e dell’abate Zosimo; Luigi Morassi in quelli di un altro compagno e del povero; Ilaria Vanacore in quelli della cieca, e della voce dell’angelo; William Corrò in quello della voce dal mare. Maestro del Coro Alfonso Caiani.

         Cinque le repliche in programma, con i seguenti orari e turni di abbonamento: venerdì 8 marzo 2024 ore 19.00 (turno A), domenica 10 marzo ore 15.30 (turno B), martedì 12 marzo ore 19.00 (turno D), giovedì 14 marzo ore 19.00 (turno E) e sabato 16 marzo ore 15.30 (turno C). Le recite dell’8 e del 12 marzo rientrano nell’ambito del progetto «La Fenice per la città», quelle del 10, 14 e 16 marzo in «La Fenice per la città metropolitana», iniziative realizzate in collaborazione con la Municipalità e con la Città metropolitana di Venezia dedicate ai residenti nel comune e nel territorio della città metropolitana di Venezia.

Per informazioni www.teatrolafenice.it