I due Foscari di Giuseppe Verdi chiude la Stagione Lirica 2022-2023 del Teatro La Fenice.
Nel cast Luca Salsi, Francesco Meli e Anastasia Bartoli, direttore Sebastiano Rolli, regia Grischa Asagaroff
Con I due Foscari di Giuseppe Verdi si chiude la Stagione Lirica e Balletto 2022-2023 della Fondazione Teatro La Fenice. Altro titolo da tempo atteso sul palcoscenico veneziano, se si considera che l’ultima messinscena risale al 1977, l’opera verrà proposta in un allestimento della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con la regia di Grisha Asagaroff, scene e costumi d’ispirazione d’epoca di Luigi Perego, light design di Valerio Tiberi e coreografia di Cristiano Colangelo. Specialista del repertorio verdiano, Sebastiano Rolli guiderà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice – maestro del Coro Alfonso Caiani – e un cast che vede quali interpreti principali il baritono Luca Salsi, il tenore Francesco Meli e il soprano Anastasia Bartoli. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro La Fenice il 6, 8, 10, 12 e 14 ottobre 2023. La prima di venerdì 6 ottobre 2023 ore 19.00 sarà trasmessa in diretta su Rai Radio3.
I due Foscari debuttò al Teatro Argentina di Roma il 3 novembre 1844: tragedia lirica in tre atti, su libretto di Francesco Maria Piave tratto dall’omonimo dramma di Lord Byron, l’opera è ambientata nella Venezia dei dogi del 1457 e rappresenta meglio di ogni altra la tinta tragica del genio verdiano. «Quest’opera – spiega il direttore d’orchestra Sebastiano Rolli – è un ulteriore passo avanti nello scavo della psicologia del personaggio: un padre che condanna il figlio perché lo Stato lo impone rappresenta un rovello che la musica cerca di risolvere; va da sé che nei Due Foscari Verdi non riuscirà a esaurire la figura del vecchio Francesco nella misura in cui verrà a capo di Simone, Filippo, Macbeth o Rigoletto. Da questo punto di vista siamo di fronte a una partitura preparatoria nella quale rinveniamo i temi e gli archetipi cari a Verdi, assistiamo a come il suo genio comincia a trattarli e tocchiamo con mano quanto il percorso da lui intrapreso sia stato straordinariamente ricco».
«Nel costruire il nostro spettacolo – dichiara il regista Grischa Asagaroff –, siamo partiti dal sepolcro di Francesco Foscari che si trova alla chiesa dei Frari. Questa tomba è l’elemento portante di quasi tutta la nostra scena. Questo assume per me molta importanza, perché effettivamente il personaggio di Francesco è estremamente complesso nel suo essere dolorosamente diviso tra il grande amore che prova per suo figlio e la posizione che ricopre nello Stato. Si trova a che fare con un Consiglio dei Dieci composto da figure reazionarie che non gli sono amiche. Ritengono che sia stato per troppo a lungo doge e desiderano sbalzarlo dal trono. È un po’ come accade con la politica di oggi, dove le diverse fazioni cercano di ottenere il potere, magari anche attraverso azioni o accuse false. I seguaci di Loredano vogliono annientare Francesco. Lui vive questa scissione tra l’essere padre e l’essere doge con grande dolore. Inoltre è anziano, molto più anziano di quanto fosse normale a quei tempi. È molto vicino anche alla moglie di Jacopo, Lucrezia, e ai suoi bambini. Tuttavia nella sua veste di capo di Stato è costretto a condannare il figlio. La musica è splendida, non operiamo nessun taglio (o forse al massimo uno piccolissimo, vedremo insieme al direttore d’orchestra). Quando l’anno passato ho affrontato I due Foscari per la prima volta come regista ho studiato la partitura nei minimi particolari, e mi sono reso conto che è un’opera magnifica».
Nell’analisi dei costumi e delle soluzioni scenografiche adottate, il costumista e scenografo Luigi Perego ha sottolineato soprattutto la funzione evocativa che un’opera come questa, nella sua ambientazione storica, riesce a trasmettere: «Venezia è da sempre una fonte inesauribile di creazioni evocative: il fatto stesso che sia una città destinata a scomparire sprofondando nelle acque evidenzia perfettamente quello che è il cuore del capolavoro verdiano. Il mondo del doge Francesco Foscari che svanisce letteralmente davanti a lui. Per quanto riguarda le scene mi sono lasciato ispirare dal Monumento al Doge Francesco Foscari nella Basilica dei Frari a Venezia, penso che sia perfetto: elaborando scenograficamente il monumento come se fosse una grande torre, facendolo girare esso crea gli ambienti dell’opera».
Nel cast dell’allestimento veneziano figurano Luca Salsi nel ruolo del doge di Venezia Francesco Foscari; Francesco Meli in quello di suo figlio Jacopo Foscari; mentre Anastasia Bartoli (6, 8, 12, 14/10), in alternanza con Marigona Qerkezi (10/10) sarà sua moglie, Lucrezia Contarini. Riccardo Fassi interpreterà Jacopo Loredano, membro del Consiglio dei Dieci; Marcello Nardis, Barbarigo, senatore, membro della Giunta; Carlotta Vichi sarà Pisana, amica e confidente di Lucrezia. Completano il cast i comprimari Alessandro Vannucci e Victor Hernan Godoy nel fante del Consiglio dei Dieci; Antonio Casagrande ed Enzo Borghetti nel servo del doge.I due Foscari sarà proposto con sopratitoli in italiano e in inglese. Ecco il dettaglio delle recite e dei turni di abbonamento: venerdì 6 ottobre 2023 ore 19.00 (turno A); domenica 8 ottobre ore 15.30 (turno B); martedì 10 ottobre ore 19.00 (turno D); giovedì 12 ottobre ore 19.00 (turno E); sabato 14 ottobre ore 15.30 (turno C).