TCBO: I DIPINTI DEL “CIRCO” DI BOTERO PER L’ELISIR D’AMORE DI DONIZETTI
Debutta a Bologna l’allestimento firmato da Victor García Sierra; sul podio Diego Ceretta
In scena al Comunale Nouveau dal 24 al 30 novembre 2023
È ispirato alla produzione figurativa dell’artista colombiano Fernando Botero – scomparso lo scorso settembre – e in particolare alla sua serie di dipinti intitolata “Il Circo”, l’allestimento dell’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti prodotto da Nausica Opera International, che arriva nella Stagione d’Opera 2023 del Teatro Comunale di Bologna. Lo spettacolo con regia e scene firmate da Victor García Sierra – rappresentato per la prima volta al Teatro Verdi di Busseto nel 2014 con lo stesso Botero presente in sala – è in programma a partire da venerdì 24 novembre alle 20.00 al Comunale Nouveau e in replica fino al 30 novembre. Sul podio un talento italiano in ascesa come il ventisettenne Diego Ceretta, Direttore principale dell’ORT-Orchestra della Toscana, reduce dal recente successo al Wexford Festival Opera in un altro titolo di Donizetti: il raro Zoraida di Granata.
Con queste parole il regista Sierra, venezuelano di origine e italiano d’adozione, Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Carlos Cruz-Diez e direttore generale del concorso internazionale di canto lirico “Alcalá de Henares” di Madrid, racconta l’idea alla base di questo Elisir d’amore, che vede i costumi curati da Marco Guion e le luci da Stefano Gorreri: «Generosità e colore sono caratteristiche che identificano lo stile unico e inconfondibile del maestro Fernando Botero. Nel tentativo di unire il suo stile con l’opera italiana, mi sono ispirato a due dei suoi quadri della serie “Il Circo”; da uno ho sviluppato la scenografia, dall’altro un chiaro richiamo dei suoi personaggi con quelli dell’opera L’elisir d’amore».
Come protagonisti si alternano rispettivamente sul palco – nelle recite del 24, 26, 29 novembre e del 25, 28, 30 novembre – Karen Gardeazabal e Lavinia Bini nella parte di Adina, Juan Francisco Gatell e Valerio Borgioni come Nemorino, Andrea Vincenzo Bonsignore e Ian Antem nei panni di Belcore e Marco Filippo Romano e Vincenzo Taormina in quelli del Dottor Dulcamara; Elena Borin è Giannetta.
L’Orchestra e il Coro, preparato da Gea Garatti Ansini, sono quelli del Teatro Comunale di Bologna.
Il “melodramma giocoso” in due atti su musica di Donizetti e libretto di Felice Romani, tratto da Le Philtre (Il filtro) di Eugène Scribe, fu rappresentato la prima volta al Teatro della Canobbiana di Milano il 12 maggio del 1832. Il successo fu immediato per l’opera che sa essere leggera ma anche malinconica, come testimonia la celeberrima aria di Nemorino “Una furtiva lagrima”.
Presenting partner dello spettacolo è Illumia.
Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.
I biglietti – da 15 a 100 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio. Info: www.tcbo.it / https://www.tcbo.it/eventi/lelisir-damore-2023/
In occasione della Prima dell’Elisir d’amore, venerdì 24 novembre alle ore 19.00 nel Foyer del Comunale Nouveau – alla presenza di Elena Di Gioia, Delegata alla Cultura di Bologna e Città Metropolitana, e di Fulvio Macciardi, Sovrintendente del TCBO – verrà inaugurata una mostra dedicata ai lavori di riqualificazione in atto al Teatro Comunale di Bologna, che sarà fruibile al pubblico durante tutte le recite del capolavoro donizettiano. La mostra a cura di Cristina Berselli e Gabriele Fiolo, che espone le foto di Ivano Adversi e Gabriele Fiolo e i video di Mario Tarquini – Ottiche Creative, è un progetto dell’Associazione TerzoTropico-APS, anche promotrice dell’iniziativa insieme all’Associazione Tempo e Diaframma APS e alla Fondazione Teatro Comunale di Bologna, ed è realizzata con il contributo della Fondazione Rusconi e con il patrocinio del Comune di Bologna.