Teatro alla Scala : Lorenzo Viotti dirige Rimskij-Korsakov, Ravel e Rachmaninov

Nelle tre serate per la Stagione Sinfonica il 19, 22 e 23 febbraio David Fray interpreta il Concerto in sol di Ravel.

Il concerto del 23 sarà trasmesso in diretta da LaScalaTv.

Lunedì 19, giovedì 22 e venerdì 23 febbraio Lorenzo Viotti dirige la Filarmonica della Scala per la Stagione sinfonica del Teatro con un articolato programma che include il Capriccio spagnolo op. 34 di Nikolaj Rimskij-Korsakov, il Concerto in sol per pianoforte di Maurice Ravel con David Fray e le Danze sinfoniche op. 45 di Sergej Rachmaninov. Il concerto del 23 febbraio sarà trasmesso in diretta su www.lascala.tv.

Lorenzo Viotti, classe 1990, è uno dei direttori più interessanti e ricercati del panorama internazionale. Al Piermarini ha debuttato a 27 anni sul podio dell’Orchestra dell’Accademia, che ha nuovamente diretto nel 2020. Dal 2018 collabora regolarmente con la Filarmonica della Scala. Il debutto operistico è avvenuto nel 2020 con Roméo et Juliette di Gounod nell’allestimento di Bartlett Sher con Diana Damrau e Vittorio Grigolo, mentre nel 2022 ha diretto una nuova produzione di Thaïs di Massenet con la regia di Olivier Py e Marina Rebeka protagonista. Questo mese è impegnato alla Scala per il Simon Boccanegra verdiano, con cui ha raccolto un ottimo successo personale.

Nato a Losanna in una famiglia di musicisti italo-francese, Viotti ha studiato pianoforte, canto e percussioni a Lione. Ha poi frequentato il corso di direzione d’orchestra di Georg Mark al Conservatorio di Vienna, suonando parallelamente come percussionista in diverse importanti orchestre, tra cui i Wiener Philharmoniker, e si è ulteriormente perfezionato nella direzione con Nicolás Pasquet al Conservatorio ‘Franz Liszt’ di Weimar. Dopo aver vinto nel 2013 il Concorso Internazionale di Direzione d’orchestra di Cadaqués e quello della MDR di Lipsia, si è imposto all’attenzione internazionale nel 2015, a 25 anni, quando ha ottenuto il Nestlé and Salzburg Festival Young Conductors Award.

Nel 2017 ha vinto l’International Opera Award nella categoria ‘emergenti’ e dal 2018 al 2021 è stato Direttore musicale dell’Orchestra Gulbenkian di Lisbona. Attualmente è Direttore principale della Netherlands Philharmonic Orchestra e della Dutch National Opera (DNO).

Molto richiesto come Direttore ospite, dirige regolarmente prestigiose orchestre come i Berliner Philharmoniker, l’Orchestra del Royal Concertgebouw di Amsterdam, la Sächsische Staatskapelle di Dresda, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, i Wiener Symphoniker, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese e la Royal Philharmonic Orchestra; in particolare, ha una stretta collaborazione con i Münchner Philharmoniker, la Staatskapelle Berlin e la Tokyo Symphony Orchestra. Dopo il Simon Boccanegra per la regia di Daniele Abbado alla Scala, dirigerà Die Csárdásfürstin di Emmerich Kálmán all’Opera di Zurigo. Nella Stagione 2023-2024 continuerà la sua collaborazione con Barrie Kosky con una nuova produzione del Trittico (completando una trilogia pucciniana iniziata con Turandot e proseguita con Tosca). Inoltre svolgerà una lunga tournée in Germania, Svizzera e Spagna con i Wiener Philharmoniker e un’altra in Germania e in Belgio con la Netherlands Philharmonic Orchestra e si dirigerà per la prima volta un’opera di Wagner, il Lohengrin ad Amsterdam.

Il pianista David Fray, nato a Tarbes, in Francia, si esibisce in tutto il mondo in recital, concerti sinfonici e di musica da camera, con un repertorio che spazia da Bach a Boulez.

Ha collaborato con i massimi direttori d’orchestra, tra cui Marin Alsop, Semyon Bychkov, Christoph Eschenbach, Paavo Järvi, Kurt Masur, Riccardo Muti, Yannick Nézet-Séguin, Esa-Pekka Salonen e Jaap van Zweden.

Suona regolarmente con orchestre quali l’Orchestre de Paris, l’Orchestra dell’Opéra di Parigi e quella del Concertgebouw di Amsterdam, l’Orchestre National du Capitole di Tolosa, l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, le Filarmoniche di Los Angeles, New York e Londra, le Orchestre Sinfoniche di Cleveland, San Francisco, Boston e Chicago, l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, la NHK Japan e la Jerusalem Symphony Orchestra, in sedi prestigiose come la Philharmonie e il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, la Wigmore Hall di Londra, la Carnegie Hall di New York, il Musikverein di Vienna, i BBC Proms, il Festival di Aix-en-Provence, il Festival di Primavera di Praga e i Sommets musicaux di Gstaad.

Nella Stagione 2023-2024 ha impegni con l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo diretta da Jaap van Zweden al Palais Princier di Monaco, al Festival di Salisburgo, con la Pacific Symphony diretta da Alexander Shelley alla Schubertiade di Schwarzenberg, con la RSO Wien diretta da Marin Alsop al Musikverein di Vienna in un programma di musiche di Bernstein e Šoštakovič, con l’Orchestre National de France e Jaap van Zweden e con l’Orchestre de Chambre de Paris; inoltre recital al Théâtre des Champs-Elysées e alla Salle Gaveau di Parigi, al Conservatorio di Milano per le Serate Musicali, al Teatro di San Carlo di Napoli e al Beethoven-Haus di Bonn.

Teatro alla Scala

Stagione sinfonica 2023-2024

Lunedì 19 febbraio 2024 ore 20 (turno A)

Giovedì 22 febbraio 2024 ore 20 (turno B)

Venerdì 23 febbraio 2024 ore 20 (turno C)

Filarmonica della Scala

Lorenzo Viotti, direttore

David Fray, pianoforte

Nikolaj Rimskij-Korsakov

Capriccio spagnolo op. 34

Maurice Ravel

Concerto in sol per pianoforte

Sergej Rachmaninov

Danze sinfoniche op. 45

Prezzi: da 110 a 18 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

Un nuovo Simon Boccanegra per la Scala: dirige Lorenzo Viotti, regia di Daniele Abbado, Luca Salsi è il Doge

Attesa per l’Amelia di Eleonora Buratto (che si alterna con Anita Hartig) e per il Gabriele Adorno di Matthew Polenzani.

Diretta su LaScalaTv il 14 febbraio.

Simon Boccanegra va in scena al Teatro alla Scala per sette rappresentazioni dal 1° al 24 febbraio con la direzione di Lorenzo Viotti e un nuovo allestimento di Daniele Abbado che firma anche le scene insieme a Angelo Linzalata mentre i costumi sono di Nanà Cecchi e le luci di Alessandro Carletti.

Con Simone Luca Salsi aggiunge un nuovo titolo alla sua galleria di personaggi verdiani alla Scala dopo Francesco Foscari, Don Carlo in Ernani, Macbeth, Renato in Un ballo in maschera e Rodrigo in Don Carlo lo scorso 7 dicembre.

La parte di Amelia/Maria è l’occasione per l’attesissimo debutto verdiano alla Scala di Eleonora Buratto dopo le splendide prove in Donizetti e Mozart.

Il 21 e 24 febbraio la parte sarà sostenuta da Anita Hartig.

Altro sicuro motivo di interesse della produzione è il debutto alla Scala di uno dei più affermati tenori americani, Charles Castronovo, che sarà sostituito il 21 e 24 dall’emergente italiano.

Ain Anger, applauditissimo Pimen nel Boris che ha inaugurato la scorsa Stagione, è Fiesco, mentre Roberto de Candia è Paolo Albiani.

La rappresentazione di mercoledì 14 febbraio sarà trasmessa in diretta sulla piattaforma LaScalaTv, dove resterà visibile fino al 21 febbraio.

Un’ora prima dell’inizio di ogni rappresentazione si terrà una conferenza introduttiva all’opera tenuta da Claudio Toscani presso il Ridotto dei Palchi “A. Toscanini”.

Simon Boccanegra è un’opera cardine nel percorso artistico di Giuseppe Verdi ma anche nella costituzione dell’identità scaligera: dopo l’incerta prima veneziana del 1857 il titolo risorse nel 1881 al Piermarini in una nuova versione elaborata da Verdi e Arrigo Boito sotto gli auspici di Giulio Ricordi. E ancora alla Scala sono legate le tappe principali dell’affermazione novecentesca dell’opera, dall’esecuzione diretta da Gianandrea Gavazzeni nel 1965 a quella storica diretta da Claudio Abbado con la regia di Strehler, senza dimenticare le successive direzioni di Daniel Barenboim e Myung-Whun Chung. Il nuovo allestimento scaligero segna il debutto verdiano al Piermarini del trentatreenne Lorenzo Viotti, dopo le brillanti prove offerte nel repertorio francese (Roméo et Juliette e Thaïs). Nella sua intervista alla Rivista scaligera il giovane maestro ricorda come Simon Boccanegra sia stata la prima opera a cui ha assistito dal vivo, a cinque anni: dirigeva suo padre Marcello.  Spiega Viotti: “Sono convinto che sia il testamento musicale di Verdi. Certo, dopo verranno altri due capolavori e Pezzi sacri, ma la distanza tra questi e Boccanegra è enorme e indicativa. Lo dicono la raffinatezza dei valori musicali della partitura, la velocità impressa all’azione drammatica attraverso la concisione dei pochi pezzi chiusi, il nuovo stile di canto. E la stessa tinta complessiva: la prima versione era triste, la seconda lo è ancora di più. Quasi ogni persona ha la ‘sua’ versione. O, meglio, l’opera si racconta a ognuno in maniera diversa”.  Simili considerazioni ispirano il regista Daniele Abbado: “Non sono sicuro del fatto che ci sia una vera riconciliazione alla fine dell’opera. C’è tra Simone e Gabriele Adorno, tra Amelia e Fiesco, ma tra Simone e il suo popolo resta un grande punto interrogativo. Il finale rimane, per me, un finale amaro. Anche per questo seguirò la didascalia di Verdi che lei citava, in modo che quando Simone muore ci sia un buio totale in sala”.

L’opera

Opera radicalmente innovativa nella struttura drammaturgica (i fatti rappresentati nel Prologo precedono di 25 anni l’azione dell’Atto I), non del tutto trasparente nel disegno narrativo abbozzato dallo stesso Verdi e versificato dal Piave, e decisamente insolita per la cupezza del colore orchestrale, Simon Boccanegra cadde alla prima rappresentazione alla Fenice di Venezia nel 1857, fu applaudita poco dopo a Napoli e di nuovo fischiata alla Scala nel 1859.

“Credevo di aver fatto qualcosa di possibile, ma pare che mi sia ingannato, vedremo in seguito chi abbia torto” scriveva Verdi alla contessa Maffei dopo l’insuccesso alla prima.

Il sipario si alzò nuovamente su Simone oltre vent’anni dopo, grazie all’intuizione di Giulio Ricordi che propose a Verdi una collaborazione con Arrigo Boito. Questi apportò importanti modifiche al libretto, Verdi alla partitura: il 24 marzo 1881 il Teatro alla Scala celebrava il buon successo della seconda edizione del Simone, che tuttavia, soprattutto in Italia, non riusciva ad avere un cammino agevole. Alla Scala, Simone appare nel 1955 diretto da Francesco Molinari-Pradelli con uno spettacolo di Mario Frigerio che si avvale delle scene di Nicola Benois e delle voci di Aldo Protti e Cesare Siepi. Dieci anni dopo Gianandrea Gavazzeni, convinto sostenitore dell’opera, la riporta in scena in uno spettacolo firmato da Margherita Wallmann e ancora Benois, con Guelfi e Ghiaurov come Simone e Fiesco; ma la consacrazione agli occhi degli studiosi e nel cuore del pubblico avviene il 7 dicembre 1971 con la storica edizione Abbado-Strehler che schiera Cappuccilli, Ghiaurov, Freni e Gianni Raimondi (in disco sarà José Carreras). Lo spettacolo, immediatamente riconosciuto come un capolavoro, è ripreso nel 1973, 76, 78, 79, 81 e 82. Occorre poi attendere il 2010 perché Daniel Barenboim riporti il titolo alla Scala nello spettacolo firmato da Federico Tiezzi e un cast formato da Plácido Domingo, Ferruccio Furlanetto, Anja Harteros e Fabio Sartori. Barenboim si altererà con Stefano Ranzani nella ripresa del 2014, in cui Domingo e Leo Nucci impersonavano il Doge come sarebbe avvenuto nelle rappresentazioni dirette da Myung-Whun Chung nel 2016 nel cui cast figuravano anche Carmen Giannattasio in alternanza con Krassimira Stoyanova e Giorgio Berrugi. Nucci e Stoyanova sarebbero poi tornati insieme a Fabio Sartori nelle nuove date dirette dal Maestro Chung nel 2018.   

LOCANDINA

1, 4, 11, 14, 17, 21, 24 febbraio 2024

Giuseppe Verdi

SIMON BOCCANEGRA

Melodramma in un prologo e tre atti

Libretto di Francesco Maria Piave e Arrigo Boito

Nuova produzione Teatro alla Scala

Direttore LORENZO VIOTTI

Regia DANIELE ABBADO

Scene daniele abbado e angelo linzalata

Costumi nanà cecchi

Movimenti coreografici simona bucci              

Luci alessandro carletti

Personaggi e interpreti principali

Simon Boccanegra                 Luca Salsi

Jacopo Fiesco                         Ain Anger

Paolo Albiani                         Roberto de Candia

Pietro                                      Andrea Pellegrini

Amelia (Maria)                       Eleonora Buratto

                                               Anita Hartig (21, 24 feb.)

Gabriele Adorno                    Charles Castronovo

                                               Matteo Lippi (21, 24 feb.)

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Maestro del Coro Alberto Malazz

Date:

Giovedì 1 febbraio 2024 ore 20 ~ Turno Prime Opera

Domenica 4 febbraio 2024 ore 14.30 ~ Turno N Abbonamento Week-end

Domenica 11 febbraio 2024 ore 20 ~ Turno C

Mercoledì 14 febbraio 2024 ore 20 ~ Turno A

Sabato 17 febbraio 2024 ore 20 ~ Turno D

Mercoledì 21 febbraio 2024 ore 20 ~ Turno B

Sabato 24 febbraio 2024 ore 20 ~ Fuori abbonamento

Prezzi:

da 300 a 36 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

Si ringrazia la Fondazione Milano per la Scala

e la signora Aline Foriel-Destezet