Al 50° Festival della Valle d’Itria sabato 3 agosto a Palazzo Ducale di Martina Franca la Nona Sinfonia di Beethoven con l’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari diretti da Riccardo Frizza.

Voci soliste Jacquelyn Wagner, Eleonora Filipponi, Ladislav Elgr, Simon Lim.

 A duecento anni dalla prima esecuzione, l’omaggio del Festival al capolavoro musicale di tutti i tempi

L’1 agosto la replica di “Aladino e la lampada magica” di Nino Rota e il 2 agosto l’ultima replica di “Norma” di Bellini diretta da Fabio Luisi

Patrimonio Unesco, capolavoro di tutti i tempi, simbolo di fratellanza, unità, pace, gioia, la Nona Sinfonia di Beethoven veniva eseguita per la prima volta il 7 maggio 1824 a Vienna in un gremito Theater am Kärntnertor che accolse con entusiasmo quella storica esecuzione. A duecento anni da quell’evento rivoluzionario per la storia della musica occidentale, il 50° Festival della Valle d’Itria propone l’esecuzione della celeberrima partitura chiamando a raccolta a Palazzo Ducale di Martina Franca sabato 3 agosto (ore 21) l’Orchestra e il Coro del Teatro Petruzzelli di Bari diretti da Riccardo Frizza, con le voci soliste di Jacquelyn Wagner (soprano, applauditissima Norma nella produzione in corso del Festival), Eleonora Filipponi (mezzosoprano), Ladislav Elgr (tenore), Simon Lim (basso).

Il concerto viene introdotto dal giornalista e critico musicale Sandro Cappelletto.

Grandiosa architettura sonora, la Sinfonia in re minore op. 125 per soli, coro e orchestra appare in alcuni frammenti, schizzi e appunti sui taccuini del musicista di Bonn già prima del 1824, segno che da tempo Beethoven aveva immaginato un’opera che fosse un grande affresco sinfonico e corale, che andasse oltre i confini classici strumentali della Sinfonia inserendo nell’ultimo movimento un percorso nuovo, con l’impiego del coro e voci soliste, impegnate nella celebre ode di Schiller An die Freude che era diventata in quegli anni un simbolo degli ideali dei giovani tedeschi.

Il concerto del 7 maggio 1824, al Theater am Kärntnertor, rimase memorabile: la nuova Sinfonia fu diretta dallo stesso autore, insieme a tre brani della Missa Solemnis. Se l’esecuzione non fu impeccabile, a causa del poco tempo a disposizione per le prove, l’entusiasmo del pubblico fu invece enorme, tributando a Beethoven non gli applausi, che difficilmente avrebbe potuto sentire, ma un festoso sventolare di fazzoletti.

“È un grande privilegio affrontare questo monumento della musica di ogni tempo che duecento anni fa rivoluzionò la stessa concezione sinfonica e non solo per la presenza delle voci e del coro quanto per il messaggio di libertà e di fratellanza universale che il compositore prese da Schiller per farlo prima suo e poi di tutti quelli che l’ascoltarono quel 7 maggio del 1824 al Theater am Kärntnertor di Vienna, sventolando entusiasticamente alla fine i fazzoletti (affinché Beethoven, sordo, che condivideva il palco con il direttore, intendesse l’entusiasmo dei presenti). E da allora la Sinfonia Corale è una delle pietre miliari della musica e del pensiero occidentali”. Così racconta Riccardo Frizza, gradito ritorno al Festival della Valle d’Itria: “Torno a Martina Franca con emozione. Nell’estate del 2001, che segnò il mio debutto come direttore d’orchestra, lì affrontai un tutto Verdi (i Quattro pezzi sacri e il Libera me, Domine composto come ultimo brano della Messa ideata per celebrare il primo anniversario della morte di Rossini). E torno per partecipare all’edizione del cinquantenario di questo festival nato dalla volontà di alcuni visionari e diventato un autentico patrimonio musicale mondiale”.

Nella stessa giornata, alle ore 17 presso il Chiostro del Carmine, l’ultimo dei Concerti del Sorbetto con “Assaggi rossiniani” offerti dal mezzosoprano Saori Sugiyama, dal tenore Pepe Hannan, dal baritono Francesco Bossi (tutti provenienti dall’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”), accompagnati al pianoforte da Eugenio Aiello. In programma le più belle arie d’opera di Gioachino Rossini, da La cambiale di matrimonio, L’italiana in Algeri, La Cenerentola, Il signor Bruschino, Il barbiere di Siviglia. Al termine la consueta degustazione di un fresco sorbetto.

LE REPLICHE DELLE OPERE DEL FESTIVAL

Nelle due giornate che precedono la Nona Sinfonia di Beethoven, il Festival prosegue la sua programmazione a Palazzo Ducale giovedì 1 agosto (ore 21) con la seconda replica di Aladino e la lampada magica fiaba musicale di Nino Rota del 1968, per la direzione musicale di Francesco Lanzillotta alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari, regia di Rita Cosentino, e venerdì 2 agosto (ore 21) con l’ultima replica della Norma di Bellini, l’opera con cui il Festival ha inaugurato la sua 50esima edizione in omaggio alla storica edizione del 1977 che rese celebre il Festival a livello internazionale. Fabio Luisi dirige i complessi orchestrali e corali del Teatro Petruzzelli di Bari, regia di Nicola Raab, e un cast di voci internazionali.

Programma su www.festivaldellavalleditria.it

Biglietti: Norma e Aladino da 10 a 60 euro, Nona di Beethoven da 10 a 40 euro; Concerto del Sorbetto 5 euro. Info: tel. +39 080 4805100, info@festivaldellavalleditria.it

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sabato 3 agosto

ore 17, Chiostro del Carmine, Martina Franca

ASSAGGI ROSSINIANI

Saori Sugiyama mezzosoprano

Pepe Hannan tenore

Francesco Bossi baritono

Eugenio Aiello pianoforte

Gioachino Rossini (1792-1868)

“Grazie, grazie, troppo presto” da La cambiale di matrimonio (F. Bossi)

“Pensa alla patria” da L’italiana in Algeri (S. Sugiyama)

“Sì, ritrovarla io giuro” da La Cenerentola (P. Hannan)

“Un soave non so che” da La Cenerentola (S. Sugiyama, P. Hannan)

“Nel teatro del grande mondo” da Il signor Bruschino (F. Bossi)

“Cruda sorte, amor tiranno!” da L’italiana in Algeri (S. Sugiyama)

“Ecco, ridente in cielo” da Il barbiere di Siviglia (P. Hannan)

“All’idea di quel metallo” da Il barbiere di Siviglia (P. Hannan, F. Bossi)

“Dunque io son… tu non m’inganni?” da Il barbiere di Siviglia (S. Sugiyama, F. Bossi)

ore 21

Palazzo Ducale, Martina Franca

IX SINFONIA DI BEETHOVEN

Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari

Riccardo Frizza direttore

Jacquelyn Wagner soprano

Eleonora Filipponi mezzosoprano

Ladislav Elgr tenore

Simon Lim basso

Marco Medved maestro del coro

Presentazione a cura di Sandro Cappelletto

Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 per soli, coro e orchestra

DUE SOPRANI, COME NEL 1977, PER LA “NORMA” DEL FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA

di Gaetano Laudadio

Ancora un grande successo  per la seconda recita di Norma, sul grande palco del Palazzo Ducale di Martina Franca per la 50ma edizione del Festival della Valle d’Itria. Un folto pubblico, con la presenza di tanti stranieri e di appassionati del Belcanto, hanno assistito alla seconda rappresentazione di Norma, opera in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, e tratto da L’Infanticide” di Louis-Alexandre Soumet.
Norma inaugurò la stagione di Carnevale e Quaresima 1832, come era consuetudine in quegli anni, del Teatro alla Scala di Milano, il 26 dicembre del 1831 e nonostante l’insuccesso della prima, rimase in cartellone per svariate settimane, riscuotendo successivamente il meritato successo.

Considerata uno dei capolavori della storia operistica italiana, è una composizione belcantistica e romantica elaborata da Felice Romani con versi perfetti per la musicalità di Bellini.

E’ una storia dolorosa, intessuta di tutti quelli che sono gli aspetti complicati delle storie segrete degli amanti.  Ambientata in Gallia, durante la dominazione dell’impero romano, vede come protagonista la sacerdotessa Norma, figlia del capo dei Druidi Oroveso; ella è l’amante segreta di Pollione, il proconsole romano e quindi donna, madre e sacerdotessa!!!

Dalla loro relazione clandestina sono nati due figli, allevati all’insaputa di tutti, dalla fedele Clotilde. Il proconsole, intanto, si è invaghito di Adalgisa, una giovane novizia del Tempio d’Irminsul ed intende lasciare Norma. Scoperto l’inganno Adalgisa interrompe la relazione con Pollione e solidarizza con la sacerdotessa Norma, anche lei colpevole per aver mancato al suo giuramento di castità.

La scenografia di Leila Fteita (anche costumista) che rappresenta per tutto il tempo il palazzo di Creonte, con una facciata rossa come insanguinata, è scarna ma efficace. Già dall’inizio, all’apparire di Norma sullo sfondo del palazzo di Creonte appaiono le fiamme che anticipano la tremenda conclusione e sarà proprio lì che avverrà la sublimazione di Norma immolandosi nel rogo da lei stessa preparato. All’annuncio delle intenzioni di Norma, Pollione capisce la grandezza del gesto da lei voluto e decide di morire con lei.   

Questa edizione martinese con la regia di Nicola Raab, ha proposto nel ruolo di Norma, la soprano Jacquelyn Wagner, che ha saputo con la sua presenza scenica dare grande potenza e drammaticità al suo ruolo con delle vere acrobazie vocali.

Brava, delicata l’interpretazione della romantica Valentina Farcas nel ruolo di  Adalgisa, l’altra amante di Pollione.    

Particolarmente apprezzati ed applauditi la cavatina “Casta Diva” , il  terzetto Norma, Adalgisa e Pollione – “Ah! di qual sei tu vittima” ed i duetti Norma e Adalgisa –“ Deh! con te, con te li prendi… “ e quello tra Norma e Pollione – “Qual cor tradisti, qual cor perdesti”.

Altro plauso va all’Orchestra del Teatro Petruzzelli, perfetta nel rispettare il gesto puntuale e preciso del M° Fabio Luisi, che ha saputo trasmettere ai maestri d’orchestra l’intensità e la drammaticità della partitura.; rimane una presenza importante per il Festival martinese.

Bravissimi i coristi del Petruzzelli, ben preparati dal M° Marco Medved, sia per la scelta fatta di creare ai lati del palco un effetto stereofonico sia anche e soprattutto per la precisione dei loro interventi: notevole l’intervento finale “Guerra,guerra”. Un incoraggiamento anche ai due allievi dell’Accademia Saori Sugiyama e Zachary McCulloch.

Alla fine applausi scroscianti per tutti i protagonisti.

L’opera sarà replicata il 28 luglio ed il 2 agosto sempre alle ore 21.00 e sempre a Palazzo Ducale

28 LUGLIO / 2 AGOSTO · ore 21

PALAZZO DUCALE, MARTINA FRANCA

NORMA di Vincenzo Bellini

Tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani

Edizione Ricordi, a cura di Roger Parker

Direttore Fabio Luisi

Regia Nicola Raab

Scene e costumi Leila Fteita

Norma Jacquelyn Wagner

Adalgisa Valentina Farcas

Pollione Airam Hernández

Oroveso Goran Jurić

Clotilde Saori Sugiyama

Flavio Zachary McCulloch

Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari

Marco Medved, Maestro del coro

La foto è di Clarissa Lapolla