Anche la Danza con atristi di spicco al Ravenna Festival

Tra le costellazioni di eventi di Ravenna Festival non può mancare quella della danza. 


Il Ballet de l’Opéra de Lyon propone un doppio omaggio a Merce Cunningham in esclusiva italiana: Cunningham Forever è un dittico composto da Beach Birds, su musica di John Cage e ispirato alle movenze dei gabbiani, e Biped, un dialogo tra danzatori e ologrammi con le musiche originali eseguite dal vivo dal loro autore Gavin Bryars e il suo ensemble (7 giugno). 
Fra repertorio classico e moderno – senza trascurare novità contemporanee – Les étoiles, il gala curato da Daniele Cipriani, è impreziosito quest’anno da Eleonora Abbagnato, Davide Riccardo, Alessandro Frola e altre stelle del mondo della danza (19 giugno). Il divo della danza spagnola Serge Bernal è invece assoluto protagonista di SeR, una trascinante serata in prima italiana ispirata alla cultura iberica e allo spirito gitano su coreografie originali (molte a sua firma), lungo una playlist che spazia da Beyoncé a Vivaldi, da Saint-Saëns a musiche live (1 luglio). 
A quattro anni dalla scomparsa di Ezio Bosso, Virgilio Sieni gli dedica Un amico, coreografia in prima con la complicità del violoncello di Mario Brunello (3 luglio). È in prima anche redrum del gruppo nanou, un tributo a The Shining di Stephen King e al film di Stanley Kubrick che dissolve gli ordinari confini tra palco e platea (dal 17 al 26 maggio).  
Il Progetto RIC.CI curato da Marinella Guatterini punta a rimettere in moto la memoria della danza contemporanea italiana dall’inizio degli anni Ottanta sino alla fine dei Novanta; l’ultima fatica è Fragili film / Solo agli specchi di Marianna Troise (21 maggio).
Gli spazi di Classis saranno invece abitati dalle MicroDanze ideate da Aterballetto: di sala in sala, le brevissime performance danzate di 6-7 minuti intrecciano un dialogo serrato con l’esposizione ma anche con lo spettatore (3, 4 luglio).

Sarà Riccardo Muti con i Wiener Philarmoniker ad aprire il RAVENNA FESTIVAL 2024 il prossimo 11 maggio che si chiuderà il 9 luglio.

In maggio-giugno : Romagna in fiore 15-21 ed a novembre la Trilogia d’Autunno.

E fu sera e fu mattina: scegliendo per titolo le parole che nella Genesi marcano il succedersi dei giorni della Creazione, la XXXV edizione di Ravenna Festival riflette sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta, adottando nuove pratiche ecosostenibili per lo spettacolo dal vivo, ma anche sul valore della creatività come risorsa per comunità inclusive e multiculturali.

Riccardo Muti apre il Festival l’11 maggio con i Wiener Philharmoniker, mentre – a un anno dall’alluvione in Romagna – la rassegna Romagna in fiore porta concerti gratuiti e green nei territori colpiti.

Tra gli ospiti del programma estivo ci sono Simon Rattle, Kirill Petrenko, Accademia Bizantina, Eleonora Abbagnato, Sergio Bernal, il Ballet de l’Opéra de Lyon, il Philip Glass Ensemble, Giovanni Sollima, Mario Brunello, Paolo Fresu e Omar Sosa, Colapesce Dimartino, Ian Bostridge, Hildur Gudnadóttir, Laura Morante…

Anche quest’anno Ravenna Festival vanta oltre cento alzate di sipario, con il coinvolgimento di più di un migliaio di artisti, grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna, del partner principale Eni e degli sponsor al fianco della manifestazione.

CARNET OPEN (min. 4 spettacoli)
-15% sul prezzo dei biglietti

I giovani al festival
• Under 18: 5 Euro, ove previsto
• Carta Giovani Nazionale (18-35 anni): sconto 50% ove previsto


Il programma della rassegna Romagna in Fiore (gratuita) sarà disponibile dal 12 marzo

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E fu sera e fu mattina: con questa formula il libro della Genesi marca il succedersi dei giorni della Creazione. Che sia la settimana del racconto biblico o gli oltre nove miliardi di anni che secondo la scienza intercorrono fra il Big Bang e la formazione del pianeta Terra, che il mondo sia nato dalla sconfitta di un dio mostruoso, da un uovo o da una canzone, dalle fiamme di un grande incendio o dal tuffo di un uccello nelle acque primordiali, una cosa è certa: non c’è più tempo.

Nelle parole dell’attivista Greta Thunberg c’è l’emergenza di agire a difesa di un pianeta le cui risorse stiamo esaurendo e avvelenando, pervertendone gli equilibri per profitto o noncuranza pur di fronte ai devastanti effetti del cambiamento climatico. E nel titolo scelto per la XXXV edizione di Ravenna Festival – E fu sera e fu mattina – c’è il desiderio non solo di riflettere e sensibilizzare attraverso i linguaggi dello spettacolo, ma anche di esplorare e adottare nuove pratiche ecosostenibili.

A un anno dall’alluvione in Romagna, il Festival dedica infatti parte della programmazione ad alcuni dei territori più colpiti, con concerti gratuiti e rigorosamente nel segno del green per scoprire e riscoprire la Romagna in fiore e celebrarne lo spirito di resilienza e comunità.

Dall’altra parte, le parole della Genesi sono l’occasione per meditare sull’atto di creazione che è proprio di ogni arte e sul valore della creatività, anch’essa forma di resistenza che può superare gli ostacoli della discriminazione e farsi risorsa per le comunità.

Riccardo Muti apre il Festival l’11 maggio sul podio dei Wiener Philharmoniker, per poi tornare alla guida della sua Orchestra Cherubini in due concerti. Il secondo è quello delle Vie dell’Amicizia, per il quale sarà eseguito lo Stabat Mater di Giovanni Sollima per ricordare il dramma dei migranti; quest’anno il progetto dell’Amicizia si compone anche del debutto dello spettacolo dedicato alla velocista somala Samia Yusuf Omar, sul cui sogno olimpionico si sono chiuse le acque del Mediterraneo.

Sull’orizzonte sinfonico si stagliano altri due maestri del calibro di Simon Rattle e Kirill Petrenko, entrambi per la prima volta al Festival. Mentre i film della Trilogia Qatsi di Godfrey Reggio e Philip Glass, proposti con le musiche originali eseguite dal vivo con la partecipazione del Philip Glass Ensemble, sono uno sguardo sul rapporto fra uomo e mondo, a Sant’Apollinare in Classe Ottavio Dantone guida Accademia Bizantina nella Creazione di Haydn, oratorio traboccante di gratitudine e meraviglia di fronte al Creato.

Il Museo Classis ospita le quattro giornate della Chiamata alle arti, con cui Cristina Mazzavillani Muti ha invitato giovani e giovanissimi a esprimersi e confrontarsi in una varietà di linguaggi artistici, ma “partecipazione” è la parola d’ordine anche per il Pluto di Aristofane che Marco Martinelli rimette in vita con gli adolescenti del territorio napoletano, per il Grande Teatro di Lido Adriano e per la seconda anta del Don Chisciotte ad ardere del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.

Non mancano gli appuntamenti nelle basiliche cittadine, incluse quelle bizantine patrimonio Unesco; il Festival ha inoltre commissionato una nuova sacra rappresentazione dedicata all’imperatrice romana Galla Placidia.

La sezione danza include invece la prima di Un amico di Virgilio Sieni, il Ballet de l’Opéra de Lyon, il gala Les étoiles con Eleonora Abbagnato e SeR di Sergio Bernal.

Il Festival, che tornerà in scena dal 15 al 21 novembre con la Trilogia d’Autunno, è anche a Cervia-Milano Marittima con la rassegna di parole e note Il Trebbo in musica, a Lugo nell’elegante Pavaglione e a Russi con la maestosa scenografia di Palazzo S. Giacomo.

L’Orchestra Cherubini, che quest’anno festeggia il ventennale della propria creazione, rinnova il progetto La musica senza barriere, che ne vede le formazioni da camera portare la musica in RSA, ospedali, carceri e luoghi di volontariato, cultura e arte nel territorio di Ravenna e oltre.

Martedì 13 febbraio alle 20.30, per la Stagione concertistica, il violoncellista Mario Brunello interpreta Johann Sebastian Bach

Martedì 13 febbraio alle 20.30 (turno A) è in programma il secondo appuntamento della Stagione concertistica 2024 del Teatro Lirico di Cagliari che prevede, in un’unica, imperdibile serata, il ritorno a Cagliari del violoncellista Mario Brunello (Castelfranco Veneto, 1960), solista, direttore e artista ricercato, la cui ultima esibizione al Teatro Lirico risale al 28 febbraio/1° marzo 2014.

Il programma prevede l’esecuzione di: Sonata n. 1 in sol minore per violino BWV 1001, Partita n. 1 in si minore per violino BWV 1002, Partita n. 2 in re minore per violino BWV 1004 di Johann Sebastian Bach.

Lo spettacolo ha una durata complessiva di 1 ora e 30 minuti circa compreso l’intervallo.

I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.

Da lunedì 8 gennaio 2024 è possibile acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione concertistica; lo stesso servizio è possibile anche online attraverso il circuito di prevendita www.vivaticket.it.

Prezzi biglietti: platea € 35 (settore giallo), € 30 (settore rosso), € 25 (settore blu); I loggia € 30 (settore giallo), € 25 (settore rosso), € 20 (settore blu); II loggia € 10 (settore unico).

Ai giovani under 35 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell’inizio.

Stagione concertistica 2024

martedì 13 febbraio, ore 20.30 – turno A

Mario Brunello

violoncello piccolo

Johann Sebastian Bach

Sonata n. 1 in sol minore per violino BWV 1001

(17 minuti circa)

Partita n. 1 in si minore per violino BWV 1002

(28 minuti circa)

intervallo

Partita n. 2 in re minore per violino BWV 1004

(30 minuti circa)

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Servizio promozione culturale scuola@teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin.

La Direzione si riserva di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it.

Mario Brunello – Violoncello piccolo

Mario Brunello è uno dei più affascinanti, completi e ricercati artisti della sua generazione. Solista, direttore, musicista da camera e di recente pioniere di nuove sonorità con il suo violoncello piccolo, è stato il primo europeo a vincere il Concorso Čaikovskij a Mosca nel 1986. Il suo stile autentico e appassionato lo ha portato a collaborare con i più importanti direttori d’orchestra quali: Antonio Pappano, Valery Gergiev, Myung-whung Chung, Yuri Temirkanov, Zubin Mehta, Ton Koopman, Manfred Honeck, Riccardo Muti, Daniele Gatti, Seiji Ozawa, Riccardo Chailly e Claudio Abbado. Nell’arco della sua lunga carriera, Mario Brunello si è esibito con le più prestigiose orchestre del mondo tra cui: London Symphony e London Philharmonic Orchestra, Philadelphia Orchestra, San Francisco Symphony, NHK Tokyo, Accademia di Santa Cecilia, Orchestre Philharmonique de Radio France, Filarmonica della Scala e Filarmonica di Monaco, Venice Baroque Orchestra. L’attività concertistica di Mario Brunello è molto densa di impegni sia in Italia che all’estero. Tra gli impegni più recenti ci sono concerti alla Wigmore Hall di Londra, al Gstaad Festival, alla Fundaçao Gulbenkian di Lisbona, al Bachcelona Festival di Barcelona, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Kioi Hall di Tokyo, al Muziekgebouw di Eindhoven, alla Berliner Philharmonie, al Vredenburg di Utrecht, alla Istanbul Sanat Concert Hall, a La Chaux de Fonds, alla Sala Verdi di Milano, all’Auditorium Lingotto di Torino e al Parco della Musica di Roma. Mario Brunello suona un prezioso Maggini dei primi del Seicento, al quale ha affiancato negli ultimi anni il violoncello piccolo a quattro corde. Questo strumento, molto usato in epoca barocca, è costruito nella tipica accordatura violinistica (mi, la, re, sol), ma un’ottava più bassa, mantenendo quindi la profondità e le sfumature più scure tipiche del violoncello. Proprio queste peculiarità hanno spinto Mario Brunello ad esplorare i capolavori musicali del repertorio per violino di Bach, Vivaldi, Tartini e contemporanei. L’integrale delle Sonate e Partite di Bach al violoncello piccolo è stata la prima rivelatoria incisione discografica di Mario Brunello per ARCANA, nel 2019, ed ha ricevuto il plauso della critica. Le potenzialità del violoncello piccolo sono state amplificate con il secondo album, Sonar in Ottava,con Giuliano Carmignola, l’Accademia dell’Annunciata e Riccardo Doni vincitore del Best Concert Recording del 2020 da BBC Music Magazine. Il terzo disco dedicato a Giuseppe Tartini per il 250° anniversario dalla sua morte è stato premiato con il “Diapason d’or”.

L’album con le Sei Suonate a cembalo certato e violino solo di Bach arricchisce la trilogia “Brunello Bach Series” per Arcana/OUTHERE, completata nel gennaio 2023 con l’ultimo cd intitolato “Bach Transcriptions” dedicato alla trascrizione dei Concerti di Bach per vari strumenti, con Mario Brunello al violoncello piccolo nuovamente affiancato dall’Accademia dell’Annunciata e Riccardo Doni. Dalla stretta collaborazione con la Kremerata Baltica e Gidon Kremer sono nate due registrazioni d’eccezione: “The Protecting Veil” di Tavener registrato al Festival di Lockenhaus e “Searching for Ludwig”(novembre 2020) – tributo a Beethoven che vede due quartetti di Beethoven, nella versione per orchestra d’archi, dividersi la scena con brani contemporanei d’ispirazione beethoveniana di Léo Ferré e Giovanni Sollima. Il prossimo progetto discografico di Mario Brunello sarà dedicato alla musica di Weinberg con l’incisione delle 4 Sonate per violoncello solo. La pubblicazione è prevista per la primavera del 2024. Mario Brunello è il Direttore Artistico dei Festival Arte Sella e dei Suoni delle Dolomiti. A ottobre 2020 è stato nominato Direttore Artistico del Festival di Stresa, succedendo a Gianandrea Noseda.