Venerdì 15 marzo 2024, alle ore 20, prima recita di “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti.

L’opera, diretta dal maestro Daniele Gatti, è proposta con la storica regia di Jonathan Miller, ripresa in questa occasione da Stefania Grazioli.

In locandina Marco Filippo Romano come Don Pasquale; Markus Werba nella parte del Dottor Malatesta; Sara Blanch è Norina; Yijie Shi interpreta Ernesto mentre Oronzo D’Urso veste i panni di Un notaro.

La recita del 15 marzo 2024 sarà trasmessa in differita su Rai Radio 3

A poche settimane di distanza dall’inizio dell’86ª edizione del Festival del Maggio, venerdì 15 marzo alle ore 20, nella Sala Grande del Teatro, va in scena una delle più celebri opere di Gaetano Donizetti, il Don Pasquale. Lo spettacolo è proposto nello storico, e ormai celebre, allestimento di Jonathan Miller – ripreso da Stefania Grazioli – un doveroso tributo del Teatro a un grande regista e a un allestimento molto amato, fin da subito, da pubblico e critica che è stato poi messo in scena in diversi teatri europei: una grande casa di bambole in cui si svolgeranno tutte le disavventure dei protagonisti dell’opera. Sul podio il maestro Daniele Gatti, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio, che affronta per la prima volta questo titolo restando fedele alle origini dell’opera (napoletane e francesi) e mettendone in risalto il linguaggio rossiniano.

Cinque le recite complessive: il 15, il 19 e il 23 marzo alle ore 20 e il 17 e 24 marzo alle ore 15:30.

Sul palcoscenico Marco Filippo Romano veste i panni del protagonista della vicenda, Don Pasquale, anziano e ricco settantenne e zio di Ernesto, interpretato da Yijie Shi, giovane innamorato della giovane vedova Norina, interpretata da Sara Blanch

Markus Werba, che torna al Maggio dopo le recite del Don Giovanni  e Falstaff nell’ambito dell’85° Festival del Maggio, veste i panni del Dottor Malatesta; Oronzo d’Urso, talento dell’Accademia del Maggio, è invece Un notaro. 

Chiudono il cast come Tre voci soliste due artisti del Coro del Maggio, Valeriia Matrosova e Massimiliano Esposito, e Carlo Cigni.

Sempre i talenti dell’Accademia del Maggio saranno i protagonisti della recita del 23 marzo: le parti di Norina, del Dottor Malatesta e di Ernesto saranno infatti interpretate rispettivamente da Nikoletta HertsakMatteo Mancini e Lorenzo Martelli.

In questo allestimento del Maggio Musicale Fiorentino le scene e i costumi e le luci sono rispettivamente curati – come nell’edizione del 2001 e del 2011 – da Isabella Bywater e Jvan Morandi con le luci realizzate in questa occasione da Emanuele Agliati.

Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.

Mercoledì 13 marzo 2024, alle ore 17, nel Ridotto del Foyer di Galleria del Teatro del Maggio, Luca Zoppelli presenta l’opera; l’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Prima di ogni recita sono inoltre proposte al pubblico le presentazioni degli spettacoli, tenute da Katiuscia Manetta, Maddalena Bonechi e Marco Cosci: le guide si tengono nel Foyer della Sala Zubin Mehta o nel Foyer di Galleria della Sala Grande 45 minuti circa prima dell’inizio di ogni recita.

Sul podio della Sala Grande il maestro Daniele Gatti, che dirige l’opera di Donizetti per la prima volta nella sua carriera: “Ho colto al volo l’opportunità di affrontare per la prima volta il Don Pasquale, non avendola mai diretta ho avuto l’occasione di studiarla e di scoprirla e di ‘entrare’ così nel mondo del belcanto italiano, che nel corso della mia carriera ho toccato solo poche volte. Mi piace vedere quest’opera come un omaggio di Donizetti al teatro rossiniano buffo – mantenendo naturalmente l’impronta romantica tipica donizettiana – evidenziato da questo passaggio continuo tra un gesto affettivo di ricordo e uno sguardo sereno al genio di Rossini che scrive questo tipo di opere nei primi anni del XIX secolo: lo sentiamo in alcuni procedimenti armonici e l’uso di alcuni stereotipi tipici dell’opera buffa, con la sola differenza del recitativo, che in questo caso non è secco ma accompagnato. Inoltre ho la fortuna di avere un cast davvero eccellente ed è un grande piacere affrontare così per la prima volta questo titolo”.

Il Don Pasquale, in scena per la settima volta nel corso delle stagioni del Maggio, viene dunque proposto per la terza occasione nell’ormai storica regia firmata da Jonathan Miller nel settembre 2001, da subito accolta con grande calore dal pubblico e dalla critica; un allestimento portato inoltre con altrettanto successo a Milano, al Teatro alla Scala, alla Royal Albert Hall di Londra e all’Opera di Bilbao. Il grande regista londinese ambienta la vicenda nella casa di Don Pasquale, che è sì una dimora borghese settecentesca, ma pensata scenicamente come una grande casa delle bambole su tre piani, con ogni ambiente di essa curato e ben definito, dalla cucina al soggiorno fino alle camere da letto, mentre costumi e trucco rimarcano il carattere brioso dell’opera di Donizetti. 

“È un’opera in cui decisamente ne vedremo delle belle” ha sottolineato Stefania Grazioli, parlando dell’allestimento da lei ripreso di Jonathan Miller “Il Don Pasquale è la terza e ultima opera buffa di Gaetano Donizetti, che sappiamo essere stata una persona dotata di grande senso dell’umorismo; la vicenda – per quanto piena di momenti buffi e situazioni divertenti – non ha una comicità fine a sé stessa, bensì più profonda, con momenti anche malinconici. Il libretto è di altissimo livello, sia perché perfettamente connesso con la partitura sia perché riesce a bilanciare, proprio attraverso l’alternanza fra momenti divertenti e situazioni dal retrogusto più amaro. La regia di Miller, che fa capire in modo cristallino la sua grande sapienza teatrale, è ricca di gag davvero splendide ed è un grande onore e piacere riprendere questo allestimento, potendo contribuire con il lavoro svolto insieme al maestro Daniele Gatti e a tutto lo splendido cast di questa produzione”.

Marco Filippo Romano, che interpreta lo sfortunato protagonista della vicenda, Don Pasquale, torna al Maggio dopo le recite de L’elisir d’amore dell’estate del 2019: “Nonostante abbia già interpretato questo splendido ruolo all’estero, per me queste recite segnano il mio debutto come Don Pasquale in Italia; farlo qui al Teatro del Maggio, con questa straordinaria regia di Miller e insieme alla direzione del maestro Daniele Gatti – con cui ho la fortuna di collaborare per la prima volta – è assolutamente emozionante. Il vecchio Don Pasquale è senz’altro uno dei ‘principi’ dei ruoli buffi: nonostante questo non ha le tipiche caratteristiche, ad esempio, del buffo di stampo rossiniano; questa differenza, in Donizetti, la troviamo nelle frasi molto legate fra loro e da una malinconia spesso accentuata musicalmente o scenicamente. Con il protagonista dell’opera ci troviamo dunque davanti a un personaggio che, bensì sia vecchio, ha e sente nuovamente della vitalità dentro di sé, come sottolineato anche da alcuni passaggi musicali; egli, cercando di conquistare Norina, riscopre un sentimento che non aveva probabilmente da quando era giovane”.

La bella vedova Norina è interpretata da Sara Blanch, che sarà inoltre fra i protagonisti del concerto inaugurale diretto dal maestro Daniele Gatti dell’86°Festival del Maggio in programma il prossimo 13 aprile.

Parlando del personaggio di Norina, Sara Blanch ne ha sottolineato la grande forza e la grande indipendenza: “È una donna davvero capace, con esperienza nelle relazioni e che spesso prende l’iniziativa e credo che sia proprio lei in realtà il grande motore immobile della vicenda, che poi verrà orchestrata dal Dottor Malatesta: lei fa questo in risposta al fatto di sentire il suo amore con Ernesto ostacolato bruscamente da Don Pasquale. Ecco allora nascere in Norina questo grande spirito di ribellione davanti a questa ingiustizia e la necessità assoluta di cambiare lo stato della vicenda. Dal mio punto di vista trovo sia davvero interessante interpretare una parte del genere, perché permette di mostrare una donna con più sfumature; la rabbia per la vicenda con il vecchio Don Pasquale, i momenti di tenerezza con Ernesto e anche le tante situazioni in cui dimostra di avere anche una vena molto spiritosa: è davvero un personaggio completo”. 

Markus Werba, da poco protagonista come Leporello nel Don Giovanni, opera inaugurale dell’85°Festival del Maggio, e come Ford in Falstaff, nella medesima edizione del Festival, interpreta il Dottor Malatesta, colui che tesserà le trame della vicenda per far sì che, a spese del vecchio Don Pasquale, Norina ed Ernesto possano finalmente convolare a giuste nozze: “Il Dottor Malatesta è il vero e proprio deus ex machina della storia; infatti, nonostante sia proprio lui quello incaricato dal vecchio protagonista per trovargli una moglie, è molto legato a Ernesto è dunque ordisce le trame per ingannare Don Pasquale e far sì che il suo amico e Norina possano sposarsi. È infatti lui che suggerisce al protagonista di sposare sua sorella Sofronia (in realtà impersonata da Norina) facendogli credere che sia una giovane bella e pura appena uscita di convento. In questo modo, organizzando questo finto matrimonio, la vera Norina – sotto mentite spoglie – avrà modo di far davvero ‘impazzire’ Don Pasquale, facendogli spendere un sacco di soldi e progettando grandi feste, facendo chiamare sarti e gioiellieri e disdegnando le sue attenzioni affettuose”.

Yijie Shi, che torna sulle scene del Maggio dopo un’altra opera di Donizetti, la Lucia di Lammermoor del settembre 2015,veste i panni di Ernesto, il giovane innamorato di Norina: “è bellissimo poter tornare al Maggio, mi mancava moltissimo. La prima volta, credo, fu nel 2012 nel vecchio Teatro per “Il viaggio a Reims” di Rossini; le ultime, invece, nel 2014 (Falstaff) e Lucia di Lammermoor (2015) qui nel nuovo teatro. Sono davvero molto contento di essere tornato a Firenze (e in Europa) e ringrazio tantissimo il teatro”. Oronzo D’Urso, da poco fra i protagonisti de La principessa di gelo dello scorso febbraio, interpreta Un notaro.Chiudono la compagnia di canto due artisti del Coro del Maggio – Valeriia Matrosova e Massimiliano Esposito – e Carlo Cigni.

L’opera:

Il libretto è scritto da Giovanni Ruffini (anche se firmato da Michele Accursi), ed è un rifacimento del libretto scritto da Angelo Anelli nel 1810 per Ser Marcantonio di Stefano Pavesi. È un dramma buffo certamente, ma Don Pasquale segna un punto di arrivo e uno di rottura per l’opera buffa siglato da Donizetti; è l’approdo di una tradizione comica italiana che percorre i secoli comunque né troppo farsesca né troppo comica, ed è l’opera nella quale la commedia si affaccia verso l’amarezza. È l’antica trama, da Donizetti articolata in tre concisi atti, del vecchio (Don Pasquale), economo e celibe, raggirato con l’offerta di una sposa ingenua, la vedova invece scaltra e maliziosa che ama riamata il nipote di Don Pasquale. Equivoci e travestimenti, metamorfosi, spese, finte nozze, simulati tradimenti e insulti per far sì che il vecchio maledica le sue nozze fino a che, scoperta la verità dell’architettura a suo danno, non si rassegna a benedire le nozze tra i giovani. Il libretto, nella definizione drammaturgica offerta dalla musica di Donizetti, è un modello d’efficienza e di eleganza: un prontuario ben congegnato di situazioni comiche ritmate dall’intuito teatrale malizioso e attuale. 

La locandina

DON PASQUALE

di Gaetano Donizetti

Dramma buffo in tre atti

Libretto di M. A. (Michele Accursi),

Giovanni Ruffini e Gaetano Donizetti da Angelo Anelli 

Edizione Edwin F. Kalmus & Co., Inc., Roca Baton, Florida

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Direttore Daniele Gatti

Regia Jonathan Miller

ripresa da Stefania Grazioli

Scene e costumi Isabella Bywater

Luci Jvan MorandiRealizzate da Emanuele Agliati

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Don Pasquale Marco Filippo Romano

Dottor Malatesta Markus Werba/Matteo Mancini (23)

Ernesto Yijie Shi/Lorenzo Martelli (23)

Norina Sara Blanch/Nikoletta Hertsak (23)

Un notaro Oronzo D’Urso

Tre voci soliste Valeriia MatrosovaMassimiliano Esposito,Carlo Cigni

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro del Coro Lorenzo Fratini


In lingua originale
Con sopratitoli in italiano e inglese a cura di Prescott Studio, Firenze

Prezzi:

Visibilità limitata e ascolto: 15€

Galleria: 30€

Palchi: 40€

Platea 4: 50€ – Platea 3: 60€ – Platea 2: 75€ – Platea 1: 90€

Continuano le domeniche al Maggio del Ciclo “C’è musica & musica”

Domenica 12 novembre alle ore 11, in Sala Zubin Mehta, l’appuntamento è con una selezione dai celeberrimi “Carmina Burana” di Carl Orff. 

Tanti i protagonisti della mattinata in musica: dal direttore, il maestro del Coro del Maggio Lorenzo Fratini; il soprano Nikoletta Hertsak e il baritono Matteo Mancini, talenti dell’Accademia del Maggio e Loris Di Leo e Claudio Marchetti al pianoforte.

Si informa il gentile pubblico che i biglietti per lo spettacolo di domenica 12 novembre 2023 sono del tutto esauriti.

Dopo il successo di Pierino e il lupo, che ha visto la Sala Zubin Mehta esaurita in ogni suo ordine di posto per ben due domeniche consecutive, continua lo spumeggiante ciclo di concerti C’è musica & musica: l’appuntamento – il primo della serie dedicata alla scoperta delle forme degli strumenti con le voci – è domenica 12 novembre alle ore 11, sempre in Sala Mehta, con una delle più famose e amate composizioni di sempre: i celebri Carmina Burana di Carl Orff dai quali verrà offerta una significativa selezione.

Sul podio della Sala Mehta, alla guida degli Strumentisti, del Coro del Maggio e del Coro di voci bianche dell’Accademia, il maestro del Coro Lorenzo FratiniNikoletta Hertsak Matteo Mancini, talenti dell’Accademia del Maggio, sono le voci soliste; al pianoforte Loris Di Leo e Claudio Marchetti mentre un ampio ensemble compone i percussionisti della mattinata: Lorenzo D’Attoma, Saverio Rufo, Alessandro Pedroni, Andrea Petracca eFederica Martinelli.

Parlando del concerto del 12 novembre, il maestro Lorenzo Fratini si è detto entusiasta di poter proporre ad un pubblico così giovane e fresco uno dei grandi capolavori della tradizione del ‘900 come i Carmina Burana, dai quali il maestro ha fatto una selezione dei pezzi più celebri e trascinanti: “Per questo appuntamento del Ciclo “C’è musica&musica” – che si basa sui meravigliosi Carmina Burana di Orff – abbiamo deciso di fare una selezione delle parti più coinvolgenti da cui è formata la composizione, che tratta temi affascinanti come la fortuna, l’amore e la vita goliardica. Sarebbe inoltre davvero bello e divertente riuscire, in un’occasione così particolare, a coinvolgere tutto il pubblico per cantare tutti insieme un breve frammento dello spettacolo insieme al nostro Coro e al nostro Coro di voci bianche”.

Fra le più note composizioni del ‘900 i Carmina Burana, scritti da Carl Orff tra il 1935 e l’anno successivo, sono una cantata scenica ispirata da 24 poemi tra quelli trovati nella raccolta medievale omonima del XII secolo. Appurato il grandissimo successo ottenuto della prima esecuzione, Orff – con l’intento di permettere l’esecuzione del pezzo anche a organici ridotti – decise di realizzare un’ulteriore versione per soli, coro misto, due pianoforti e percussioni. 
Anche in questa versione alternativa il cuore rimane il potere della Fortuna su tutte le situazioni umane. Il ciclo si apre (e si chiude) con un grandioso inno alla dea che regola tutte le vicende umane, la Fortuna imperatrice del mondo.

Ricordiamo che ogni concerto è proposto a 15 euro per gli adulti e 5 euro per i ragazzi fino a 18 anni ed è comprensivo della prima colazione – a partire dalle ore 9.30 – servita presso il bar del Foyer del Teatro. Il concerto del 12 novembre è esaurito.

Inoltre, grazie alla collaborazione con Unicoop Firenze, è allestita, in uno spazio adiacente alla zona del bar del Foyer, una zona dedicata ai giovanissimi, con i prodotti di cancelleria della linea ecologica ViviVerde Coop, che mette a disposizione dei ragazzi materiali per la scrittura e il disegno.

I concerti saranno anticipati dalle presentazioni di Giovanni Vitali e Cristina Bersanelli.

La locandina:

CARMINA BURANA di Carl Orff per soli, 2 pianoforti, percussioni, coro e coro di voci bianche edizione: schott music, mainz rappresentante per l’italia: suvini zerboni, milano 

Direttore e Maestro del Coro 

Lorenzo Fratini 

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Maestro del Coro di voci bianche 

Sara Matteucci 

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Soprano Nikoletta Hertsak 


Baritono Matteo Mancini 

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Pianoforti 

Loris Di LeoClaudio Marchetti

Percussioni
Lorenzo D’Attoma,Saverio Rufo,Alessandro Pedroni,Andrea Petracca,Federica Martinelli

Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino 

Durata dello spettacolo 1 ora circa

MARTEDÌ 7 AL VIA CENERENTOLA #25

Concerti, proiezione e incontri dedicati allo spettacolo di Ronconi 

E’ in programma dal 7 al 30 novembre il progetto Cenerentola #25, che celebra il 25° anniversario della messinscena di Luca Ronconi al ROF 1998.

L’iniziativa ha come oggetto la realizzazione di un percorso di divulgazione dei contenuti storici e artistici legati alla conoscenza dell’opera lirica quale simbolo del patrimonio culturale italiano nel mondo anche attraverso le tecnologie digitali.

La Cenerentola andò in scena con la regia di Luca Ronconi, le scene di Margherita Palli e i costumi di Carlo Diappi il 10 agosto 1998 al Palafestival.


Carlo Rizzi diresse l’ORT – Orchestra della Toscana e il Coro da Camera di Praga. Del cast facevano parte Juan Diego Flórez (Don Ramiro), Alessandro Corbelli (Dandini), Bruno Praticò (Don Magnifico), Rosanna Savoia (Clorinda), Marina Comparato (Tisbe), Vesselina Kasarova (Angelina-Cenerentola), Lorenzo Regazzo (Alidoro).

Martedì 7 novembre alle 20 al Multiplex Giometti Cinema sarà trasmessa la ripresa RAI  della Cenerentola  riproposta al ROF due anni dopo, nel 2000. Sul podio tornò Carlo Rizzi, alla guida dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e del Coro da Camera di Praga. Il cast fu quasi tutto rinnovato, ad eccezione di Juan Diego Flórez e Bruno Praticò che conservarono i ruoli di Don Ramiro e Don Magnifico, mentre il personaggio di Cenerentola fu affidato a Sonia Ganassi, accanto a Roberto De Candia (Dandini), Ekaterina Morozova (Clorinda), Sonia Prina (Tisbe) e Nicola Ulivieri (Alidoro).

La proiezione sarà preceduta da una introduzione a cura di Ilaria Narici, Direttore scientifico della Fondazione Rossini. L’ingresso è gratuito.

Mercoledì 8 novembre alle 18.30 nella Sala della Repubblica del Teatro Rossini si terrà il ROF Talk La Cenerentola 25 anni dopo, con la partecipazione di Luigi Ferrari (Presidente dell’Istituto Nazionale Studi Verdiani, all’epoca Direttore artistico del ROF), Angelo Foletto (Presidente dell’Associazione nazionale critici musicali), Ilaria Narici (Direttore scientifico della Fondazione Rossini), Ernesto Palacio (Sovrintendente del ROF) e i membri del cast che il giorno successivo canteranno La Cenerentola. Nel corso del Talk sarà presentato il progetto interattivo realizzato per il ROF dalla digital agency Indici Opponibili: una piattaforma didattica da utilizzare come strumento del programma di formazione Crescendo per Rossini.

Giovedì  9 novembre alle 21 al Teatro Rossini sarà eseguita una selezione di brani della Cenerentola. Nel cast, giovani affermati interpreti formati nell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”: Chiara Tirotta (Cenerentola), Pietro Adaini (Don Ramiro), Giuseppe Toia (Don Magnifico), Matteo Mancini (Dandini), Giacomo Nanni (Alidoro). Al pianoforte Alessandro Uva.

Domenica 12 novembre alle 18 al Teatro Rossini il pianista Francesco Libetta terrà un recital dal titolo Rossini e dintorni, eseguendo musiche di Rossini, Sogner, Valeri, Vernet, Kalkbrenner e Liszt, con pagine rare ispirate a temi rossiniani.

Seguiranno due appuntamenti di promozione internazionale del progetto al Consolato d’Italia a New York (lunedì 27 novembre) e all’Ambasciata d’Italia a Berlino (giovedì 30 novembre), nei quali sarà riproposta la selezione di brani da Cenerentola e annunciato il programma dettagliato del ROF 2024. Si parlerà anche di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura.

Informazioni e biglietteria per i concerti del 9 e 12 novembre: 0721.387621 – www,vivaticket.it