I “MOTI” DI MITO SETTEMBREMUSICA PER IL PRIMO FESTIVAL FIRMATO DA GIORGIO BATTISTELLI 

Milan e Torino uniscono tifosi di calcio e appassionati di musica; si commemorano gli “Invincibili” a 75 anni dalla tragedia di Superga 

Stefano Massini porta due nuovi melologhi sulle storiche aziende Campari e Martini & Rossi 

In Piazza San Carlo: inaugurazione con la Nona di Beethoven; Ludovico Einaudi; Giovanni Sollima con i 100 cellos 

Il melologo di Toni Servillo per celebrare Puccini  

A Torino e Milano dal 6 al 22 settembre 2024 

Un Festival per raggiungere tutti, ovunque. Un Festival pensato proprio per gli spazi che ha a disposizione. Un Festival che non è solo una vetrina di ciò che accade oggi nella musica italiana e internazionale, ma che interpreta in modo creativo la contemporaneità, connettendo in modo insolito mondi apparentemente distanti. MITO SettembreMusica 2024 non è quindi solo la rassegna di Milano e Torino, ma diventa un Festival che valorizza l’unicità delle due città. Unici e non replicabili sono anche gli appuntamenti della diciottesima edizione – in programma dal 6 al 22 settembre a Torino e Milano, con dedica alla memoria di Anna Gastel – ideati dal nuovo Direttore artistico Giorgio Battistelli: «Il Festival quest’anno propone eventi fortemente diversificati fra i due poli tra i quali si svolge, per mettere in moto gli spettatori e creare quanto più possibile un “pubblico di MITO”, con uno scambio più stretto fra le due città».  

È Piazza San Carlo a Torino il palcoscenico dell’inaugurazione, venerdì 6 settembre alle 21, con la monumentale Nona Sinfonia di Beethoven diretta dal giovane Michele Spotti, Direttore musicale dell’Opera e della Filarmonica di Marsiglia, qui alla guida dei complessi del Teatro Regio di Torino. Oltre che al centro del concerto di apertura, Beethoven sarà una figura che attraversa, illumina e lega con un filo invisibile tutta la programmazione del Festival, come uno specchio del passato per riflettere sul presente. Si apre invece al Teatro alla Scala il cartellone milanese, domenica 8 settembre alle 18, con la Filarmonica della Scala e Riccardo Chailly sul podio, in un programma che include due figure fondamentali della musica del secondo dopoguerra, Luciano Berioe Wolfgang Rihm, accostate a Maurice Ravel.  

Gioco di parole con MITO, il titolo “MOTI” non è il solo tema di quest’anno: “MITOlogie orchestrali”; “Ascoltare con gli occhi”; “Artistiche imprese”; “Puccini, la musica, il mondo”; “Musica su due piedi” sono le cinque isole tematiche attraverso le quali si snoda il cartellone 2024, «tutte abitate da creazioni contemporanee – spiega Battistelli – che spesso sono accostate a grandi classici nei concerti sinfonici o concepite (e commissionate) per progetti specialmente sviluppati per MITO. L’attenzione speciale riservata alla musica del presente, imperativo morale per un festival che si voglia pensare come contemporaneo, vuole anche riannodare un filo con il SettembreMusica delle origini attraverso le monografie dedicate a grandi figure di compositori contemporanei». 

“Musica su due piedi” vede il tifoso di calcio seduto accanto all’appassionato di musica, per creare un cortocircuito tra la dimensione sportiva e quella della musica contemporanea. Protagoniste due leggendarie squadre calcistiche come il Milan e il Torino. In particolare, a 75 anni dalla tragedia di Superga che il 4 maggio 1949 vide scomparire il Grande Torino, MITO commemora la squadra degli “Invincibili” con un progetto musicale molto simbolico. “Musica su due piedi vuole essere un omaggio alla cultura calcistica espressa dalle due città: le serate di Milano e Torino si rivolgono a diverse tipologie di spettatori, ampliando il potenziale bacino di appassionati di musica d’arte con un pubblico di tifosi. Questo “quasi melodramma” dedicato alle grandi squadre delle due città è uno spettacolo della memoria, con immagini di repertorio e musiche create per l’occasione dai compositori Fabio Vacchi e Carlo Crivelli. Per la serata “Un diavolo a tutto campo. Un incontro tra musica, video arte e gioco del calcio. Protagonista la squadra AC Milan” le composizioni di Vacchi saranno eseguite dall’Orchestra Sinfonica e dal Coro Sinfonico di Milano diretti da Diego Ceretta, lunedì 9 settembre alle ore 20 all’Auditorium di Milano. Le musiche di Crivelli per la serata “All’infinito. Storia e gloria del Torino e dei tifosi granata tra musica, video arte e gioco del calcio” saranno interpretate dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e dal Coro Maghini diretti da Enrico Pagano, venerdì 20 settembre alle 20 all’Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto. Per entrambe le serate l’utilizzo del prezioso materiale d’archivio è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Teche Rai. 

“Artistiche imprese” è il progetto inedito affidato a Stefano Massini, che sceglie per i suoi due nuovi melologhi le storiche aziende di Torino e Milano Martini & Rossi e Camparie propone una riflessione su quale impatto queste abbiano avuto e continuino ad avere sulle città e sui cittadini. «Le vicende delle due aziende si prestano a comporre un quadro appassionante e inedito del nostro evolverci nel tempo, a cavallo fra i secoli – dice il Direttore artistico. A fare da sfondo le due capitali industriali del Nord italiano, motore di sviluppo sociale ma anche culturale in senso ampio per l’intero Paese». La voce del drammaturgo toscano dialogherà con un ensemble jazz, a Torino sabato 7 settembre alle ore 17 al Teatro Carignano e a Milano domenica 8 settembre alle ore 21 al Teatro Dal Verme. 

In “Ascoltare con gli occhi” è centrale l’aspetto visivo della musica: sono concerti che spaziano dal Barocco alla Contemporanea e abitano spazi insoliti ai confini del teatro o della performance. Il torinese Ludovico Einaudi sarà protagonista sabato 7 settembre alle 21 di In a Time Lapse Reimagined in Piazza San Carlo a Torino con un grande concerto per la sua città. Lo stesso palcoscenico accoglierà, domenica 8 settembre alle 21, anche i 100 cellos guidati dall’estro di Giovanni Sollima e di Enrico Melozzi. All’interno del percorso “Ascoltare con gli occhi” sono anche presentate in prima italiana Ishjärta di Lisa Streich e no Concerto di Simon Steen-Andersen, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Robert Treviño, e la partecipazione della pianista Rei Nakamura e dell’attore Vinicio Marchioni; e ancora – sempre con l’Orchestra Rai diretta da Vimbayi Kaziboni – A House Of Call del tedesco Heiner Goebbels, ciclo di invocazioni, preghiere, poesie e canzoni per grande orchestra con registrazioni di suoni e voci provenienti da tutto il mondo; in prima italiana anche Erdenmarsch di Fabio Nieder con la Percussion Orchestra e lo Schlagquartett Köln diretti da Peter Rundel. Lo spazio insolito ma suggestivo di Le Roi Music Hall di Torino e l’antica Chiesa di Santa Maria Rossa in Crescenzago a Milano, sono invece lo scenario dei concerti di musica barocca che vedono protagonista il grande specialista di questo genere Ottavio Dantone, insieme al contralto Delphine Galou

Con “Puccini, la musica e il mondo” non manca l’omaggio al grande compositore nel centesimo anniversario della scomparsa, accostando la sua poetica e le sue tecniche compositive a quelle di autori contemporanei e coevi. Composizioni di Erich Wolfgang Korngold, Alexander Zemlinsky, Richard Strauss e Béla Bartók, ma anche di Franco Alfano, Giorgio Federico Ghedini e Alfredo Casella abbozzano un affresco sonoro di un’epoca a cavallo di due secoli dalla quale il grande lucchese trasse la linfa per le sue composizioni. All’interno di questa area tematica, Toni Servillo porta il melologo “Puccini, Puccini che cosa vuoi da me” su testo di Giuseppe Montesano, insieme all’Orchestra I Pomeriggi Musicali diretta da Gianna Fratta, giovedì 19 settembre alle 20 all’Auditorium del Lingotto. Oltre 200 bambini delle scuole di Milano e Torino e circa 30 studenti dei Conservatori sono, inoltre, coinvolti nel progetto educativo La principessa di gelo, costruito attorno alla Turandot pucciniana, mercoledì 18 settembre a Torino e domenica 22 settembre a Milano. 

Per il tema “MITOlogie orchestrali” sono ospiti di MITO grandi compagini: oltre alle già citate Filarmonica della Scala e Orchestra del Teatro Regio, che aprono i cartelloni delle due città, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia guidata da Gianandrea Noseda interpreta Con brio di Jörg Widmann, il Concerto per due pianoforti K.365 di Mozart con Jan Lisiecki e Francesco Piemontesi e la Quinta di Beethoven, domenica 15 settembre a Milano. Noseda è anche sul podio della Filarmonica di Torino, martedì 10 settembre all’Auditorium Rai, in un programma che comprende Lyric for strings di George Walker, i frammenti sinfonici dalla Donna serpente di Casella e la Settima Sinfonia di Beethoven. Inoltre, gli attesi appuntamenti con l’Orchestra e il Coro dell’Opera di Lione, diretti da Daniele Rustioni, confermano la volontà di MITO di aprirsi all’internazionalità. A Milano il 13 e a Torino il 14 settembre. 

Infine, rilievo particolare nella programmazione è dato a giovani interpreti italiani, molti già affermati a livello internazionale, sollecitati in proposte musicali inconsuete e spesso aperte alla lingua del presente. «Con loro e grazie a loro si metteranno in moto i diversi eventi del Festival», conclude Giorgio Battistelli. 

«MITO ci dimostra come la cultura non sia da considerarsi statica, monolitica, ma una serie di realtà e di possibilità in movimento – dicono i Sindaci della Città di Torino e Milano Stefano Lo Russo e Giuseppe Sala. In questo quadro la musica è il veicolo ideale: una forma d’arte capace di parlare a tutte e tutti, senza distinzione, in grado di essere trasversale alle generazioni e di oltrepassare i confini, facendosi punto di unione e incontro». 

MITO SettembreMusica è un progetto delle Città di Torino e Milano, con il contributo del Ministero della Cultura, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino e dalla Fondazione I Pomeriggi Musicali, con il sostegno – sin dalla prima edizione – del Partner Intesa Sanpaolo, della Fondazione Compagnia di San Paolo, degli sponsor Iren, Pirelli e Fondazione Fiera Milano e ancora dello sponsor tecnico Xori Group, con il contributo di Fondazione CRT e del supporter Nova Coop. Intesa Sanpaolo, oltre a essere Presenting Partner dei tre concerti torinesi in Piazza San Carlo e del concerto inaugurale con la Filarmonica della Scala a Milano, ospita nell’Auditorium del proprio grattacielo a Torino due concerti: il primo mercoledì 11 settembre, dedicato a liriche di Franco Alfano, e il secondo lunedì 16 settembre, con Harawi per voce e pianoforte di Olivier Messiaen. 

La Rai – con Rai CulturaRai 5 e Radio3 – e i quotidiani La Stampa e Corriere della Sera sono Media partner del Festival. 

Il treno ufficiale di MITO è Frecciarossa

www.mitosettembremusica.it  

Il violino di Laura Marzadori solista d’eccezione nel concerto della Filarmonica di Benevento diretta da Michele Spotti

La programmazione della stagione musicale del Ravello Festival, dopo il concerto inaugurale, prosegue giovedì 11 luglio (ore 20) con l’Orchestra Filarmonica di Benevento che torna a Ravello, dopo le applaudite esibizioni degli scorsi anni, tutte all’Auditorium Niemeyer, per calcare il palco del Belvedere di Villa Rufolo, condotta da Michele Spotti.

Il maestro classe ’93, Direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Marsiglia dal 2023, vanta un curriculum prestigioso che dal 2022 annovera anche la direzione musicale della formazione sannita. Nella Città della musica l’ensemble eseguirà un programma di grande appeal composto dalla Quinta sinfonia di Beethoven e con Laura Marzadori violino solista, al debutto in città, e dall’altrettanto celebre Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op.35 di Cajkovskij. La Marzadori, attualmente primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, si è imposta giovanissima all’attenzione del pubblico e della critica conquistando i massimi riconoscimenti in numerosi concorsi e vincendo a soli 25 anni, con giudizio unanime della commissione presieduta da Daniel Barenboim, il concorso internazionale bandito dalla Scala che, in pochi mesi, le ha dato la possibilità di lavorare a fianco dei più grandi direttori al mondo: Daniel Barenboim, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Daniel Harding, Zubin Mehta e Antonio Pappano.

Sabato 13 luglio (ore 20) a chiudere la prima settimana festivaliera l’attesissima Nona di Beethoven con protagonista ancora l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli sotto la direzione di Edward Gardner con un cast vocale di assoluto prestigio formato dal soprano Ailyn Pérez, dal mezzosoprano Elisabeth DeShong, dal tenore René Barbera e dal baritono Simon Keenlyside, tutti al loro debutto a Ravello.

Ricordiamo che la Fondazione Ravello promuove la musica tra i giovani under 25 mettendo a disposizione biglietti a tariffa agevolata (10 euro) per tutti gli eventi.

Il Ravello Festival è sostenuto dalla Regione Campania e dal MiC. www.ravellofestival.com | Tel. 089 858422 | boxoffice@ravellofestival.com

Giovedì 11 luglio

Belvedere di Villa Rufolo, ore 20.00

Orchestra Filarmonica di Benevento

Direttore, Michele Spotti

Laura Marzadori, violino

Posto unico € 50

Programma

Petr Ilic Cajkovskij (1840 – 1893)

Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op.35

Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)

Sinfonia n.5 in do minore op. 67

Il Maggio Musicale Fiorentino illustra la programmazione da settembre a dicembre del 2024.

Daniele Gatti dirigerà Madama Butterfly in un nuovo allestimento con la regia di Lorenzo Mariani per completare il tributo del Maggio nel centenario dalla morte di Giacomo Puccini e tre concerti sinfonici

Molto confortante l’apprezzamento del pubblico per la programmazione del Festival

Gli abbonamenti potranno essere rinnovati a partire dall’11 giugno e fino al 25 giugno compreso

I nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 28 giugno

I biglietti singoli saranno messi in vendita a partire dall’11 giugno per le date fuori abbonamento e a partire dal 9 luglio per le date in abbonamento

Il Maggio Musicale Fiorentino rende nota la programmazione da settembre a dicembre che completa il cartellone del 2024 e che nasce con un semplice quanto sentito ringraziamento al pubblico che ha affollato e riempito le sale del Maggio con ritrovato entusiasmo e interesse. Con il risanamento e dunque il rientro alla gestione ordinaria del Maggio, il sovrintendente Carlo Fuortes, quindi anche confortato dall’onda del successo di pubblico, si è impegnato per arricchire l’offerta musicale del Maggio a partire dalla programmazione “Estate al Maggio!” in Cavea, e dell’ultima a parte della stagione a partire da settembre e fino a dicembre.

Cinque opere liriche e vale a dire la ripresa di Cenerentola di Gioachino Rossini (direttore Gianluca Capuano, regia di Manu Lalli) poi Madama Butterfly di Giacomo Puccini (Daniele Gatti direttore, regia di Lorenzo Mariani) e La traviata di Giuseppe Verdi (Roberto Abbado direttore, regia di Stefania Grazioli), in due nuovi allestimenti e un dittico che associa Mavra (altrettanto nuovo) di Igor Stravinskij alla ripresa Gianni Schicchi di Giacomo Puccini (direttore Francesco Lanzillotta , regia di Denis Krief); diciassette concerti tra appuntamenti sinfonico corali, sinfonici e di canto.

Sul podio per questi Zubin Mehta e Daniele Gatti e con loro Dmitry Matvienko, Riccardo Frizza, Alessandro Bonato, Luciano Acocella, Matteo Parmeggiani, Glass Marcano, Federico Maria Sardelli, Francesco Lanzillotta, Michele Spotti, Ivor Bolton, e recital di canto con Jessica Pratt, Teresa Iervolino e Nicola Alaimo, un concerto speciale dedicato a Puccini “Puccini racconta Puccini” nel giorno del centenario dalla morte, un’opera per bambini, La fiaba di Tristano con la regia di Manu Lalli e la direzione di Giuseppe La Malfa e un Festival dedicato ai Cori di voci bianche di sette Fondazioni lirico sinfoniche italiane, compresa quella dell’Accademia del Maggio, compongono la programmazione che porta il Maggio a chiudere l’anno in corso con questi ultimi mesi del Festival segnati come si è detto da un grandissimo successo di pubblico e che si è riverberato molto favorevolmente e positivamente sulle stime inizialmente previste per la biglietteria.

Successo tale che ha fatto registrare infatti il “tutto esaurito” in tutte le recite delle opere Turandot e Tosca e nel concerto inaugurale del Festival diretto da Daniele Gatti, nel concerto dei Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti, poi per quello diretto da Myung-Whun Chung e in quello finale del 13 giugno diretto da Zubin Mehta. Tutto esaurito anche per i quattro concerti del “Progetto giovani musicisti” con i complessi da camera del Conservatorio Cherubini e della Scuola di Musica di Fiesole e il concerto Gamo del 5 giugno e grande favore di botteghino per le altre occasioni di spettacolo nei tre mesi di programmazione che stanno per concludersi.

La biglietteria

Gli abbonamenti divisi in tre turni A, B e Pomeridiano potranno essere rinnovati a partire dall’11 giugno e fino al 25 giugno compreso

Sono previsti un abbonamento (A, B, Pomeridiano) che riunisce le opere e i concerti sinfonici per un totale di 14 spettacoli con prezzi a partire dai 370 euro in galleria fino ai 975 euro nel primo settore di platea per il turno A e di 910 euro nel primo settore di platea per i turni B e Pomeridiano.

Un abbonamento (A, B, Pomeridiano) solo alle opere che parte dai 120 euro della galleria fino ai 440 euro nel primo settore di platea per il turno A e di 370 euro nel primo settore di platea per i turni B e Pomeridiano.

È previsto anche un abbonamento solo al ciclo concertistico (10 concerti) che parte dai 275 euro di galleria della Sala Grande e settore C della sala Mehta fino ai 595 euro di platea 1 in Sala Grande e del settore A della sala Mehta.

I nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 28 giugno.

I biglietti singoli saranno messi in vendita a partire dall’11 giugno per le date fuori abbonamento e a partire dal 9 luglio per le date in abbonamento.

La programmazione estiva “Estate al Maggio!”

L’estate prevede il ciclo “Estate al Maggio!” inserito nella programmazione dell’Estate Fiorentina 2024 del Comune di Firenze con la messa in scena di Il barbiere di Siviglia il 18, 20, 22 e 24 luglio alle ore 21, in Cavea. Il teatro all’aperto sul tetto del Maggio per l’occasione godrà di un palcoscenico costruito allo scopo e di una buca d’orchestra. L’opera è diretta dal giovane Riccardo Bisatti con l’ormai “tradizionale” regia di Damiano Michieletto, qui ripresa da Andrea Bernard. A quasi vent’anni esatti dalla sua prima messa in scena, avvenuta nel luglio del 2005 al Teatro Romano di Fiesole e dunque nata e pensata in origine per uno spazio aperto, proprio come la Cavea del Maggio, giunge alla sua decima messa in scena nelle stagioni del Teatro. Nonostante l’età, mantiene intatta tutta la sua freschezza, originalità e modernità che ne hanno fatto nel corso del tempo un allestimento “sempre verde” e apprezzatissimo del Maggio.

Sempre in Cavea, sotto le stelle, il concerto sinfonico corale “Sogno di una notte di mezza estate”, musiche di scena Op. 61. di Felix Mendelssohn Bartholdy, il 23 luglio alle 21, sarà diretto da un altro giovane direttore Hankyeol Yoon, già pluripremiato in numerosi concorsi tra cui recentemente il prestigioso primo premio “Herbert von Karajan Young Conductors Award”. Grazie a questa importante vittoria il Maggio Fiorentino gli ha offerto il debutto italiano con il doppio concerto lo scorso febbraio – accolto con calore sia dal pubblico che dalla critica – e lo ha riconfermato per questa estate, anticipando il suo debutto al Festival di Salisburgo nel prossimo mese di agosto.

Questi due appuntamenti fiorentini seguono le due importanti tournée internazionali, la prima in Cina a Tianjin il 19 e 20 giugno e Beijing il 21, 22 e 23 giugno, e la seconda in Slovenia al Ljubljana Festival dall’ 8 al 10 luglio. In entrambi i tour sul podio nelle diverse occasioni salirà il maestro Zubin Mehta. Squisitamente concertistico il programma in Cina: a Tianjin verrà eseguito il 19 giugno il concerto n.2 per pianoforte e Orchestra di Fryderyk Chopin (solista Vanessa Benelli Mosell) e la Sinfonia n. 7 in Re minore, Op. 70, B. 141 di Antonín Dvořák; il 20 verrà eseguito un programma tutto dedicato a Ludwig van Beethoven con il concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61 con Amira Abouzara solista al violino, e la Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92. A Beijing verranno proposti i primi due programmi il 21 e il 22, mentre l’ultima sera del 23 giugno assieme al concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Chopin verrà eseguita la beethoveniana sinfonia n.7. A Ljubljana l’8 e il 10 luglio il maestro dirigerà Il trovatore di Giuseppe Verdi, nell’allestimento scenico firmato da Cesare Lievi – ripreso da Stefania Grazioli– che ha debuttato nella Sala Mehta del Teatro del Maggio nell’autunno del 2022 mentre il 9 luglio il maestro Mehta dirigerà un concerto sinfonico con le composizioni di Ludwig van Beethoven.

Le opere da settembre a dicembre 2024

Si alza il sipario della sala Grande del Teatro del Maggio il 20 settembre, con repliche il 22, il 24 e 27 settembre con La cenerentola, di Gioachino Rossini, nell’allestimento del maggio con la regia di Manu Lalli e la direzione di Gianluca Capuano che torna al Maggio dopo il grande successo di Alcina. Le scene sono di Roberta Lazzeri, i costumi di Gianna Poli le luci di Vincenzo Apicella. Lo spettacolo andato in scena all’aperto nel Cortile dell’Ammannati a Palazzo Pitti nel 2017 e stato anche allestito sul palcoscenico della sala grande del Maggio nel 2018. Tra gli interpreti principali Teresa Iervolino, già presente nell’ultima edizione nella parte di Angelina e Marco Filippo Romano in quella di Don Magnifico. Clorinda e Tisbe saranno Maria Laura Iacobellis e Aleksandra Meteleva.

Secondo titolo operistico è Madama Butterfly, di Giacomo Puccini in scena dal 24 ottobre e con repliche 27 e 31 e 2 novembre.

Un nuovo allestimento con la firma di Lorenzo Mariani, le scene di Alessandro Camera e i costumi di Silvia Aymonino e la direzione di Daniele Gatti. Il maestro ha diretto il capolavoro pucciniano solo in tre occasioni nel passato: a Chicago nel 1991 e poi al Met di New York nel 1994 e a Bologna nel 2003. Protagonista dell’opera nella parte di Cio-Cio-San è Carolina Lòpez Moreno, soprano il cui nome ritornerà ancora nelle locandine del Maggio a cominciare da La traviata in scena da novembre, opera nella quale interpreterà – debuttandola – la parte di Violetta. In locandina come Pinkerton torna Piero Pretti il quale ha colto un grande successo nelle recite di Tosca come Cavaradossi ora in cartellone (una recita sarà sostenuta dal tenore Vincenzo Costanzo, anche lui attualmente impegnato in Tosca); Sharpless sarà il baritono Nicola Alaimo che il giorno dopo l’ultima recita di Butterfly del 2 novembre, il 3 tornerà sul palcoscenico per il terzo concerto di canto della stagione autunnale.

Il 19 novembre con repliche il 21, 24, 26, 30 e 1 dicembre va in scena un nuovo allestimento di La traviata di Giuseppe Verdi, con la direzione di Roberto Abbado e la regia di Stefania Grazioli. Le luci sono di Valerio Tiberi. Si alternano nella parte di Violetta Carolina Lòpez Moreno e Julia Muzychenko (entrambe al debutto); Alfredo sarà Giovanni Sala che si alternerà con Matheus Pompeu.

A chiudere la programmazione operistica il 15 dicembre con repliche il 18, 20 e 22 è in cartellone un “buffo” dittico con il nuovo allestimento di Mavra di Igor Stravinskij e la ripresa di Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. La regia e le scene di entrambe sono di Denis Krief, che aveva già firmato lo Schicchi nel 2019 e che per questa occasione ambienterà anche la novità nel medesimo impianto scenico. Sul podio sale Francesco Lanzillotta. Nel cast nelle due opere Ivàn Ayòn Rivas (L’ussaro e Mavra ) in Mavra e Rinuccio nello Schicchi. In Mavra cantano Julia Muzychenco (appena ascoltata anche come Violetta), Kseniia Nikolaieva, Aleksandra Meteleva. In Gianni Schicchi, Roberto De Candia è Gianni Schicchi, Lauretta è Julia Muzychenco, Zita è Kseniia Nikolaieva, Nella è Nikoletta Hertsak; Simone è Adriano Gramigni, La Ciesca è Aleksandra Meteleva.

In tutte le opere in buca l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; in scena il Coro del Maggio Musicale Fiorentino. Direttore del Coro è il maestro Lorenzo Fratini.

Il programma di concerti sinfonico corali, sinfonici e di canto

A dare avvio alla programmazione concertistica il 7 settembre, è in calendario il concerto sinfonico diretto da Dmitry Matvienko (al debutto fiorentino) che eseguirà la suite Romeo e Giulietta di Prokofiev e, di Sergej Rachmaninov, il concerto n.3 in re minore op. 30 per pianoforte e orchestra con il pianista Giovanni Bertolazzi. Questo come i successivi del 19 e del 26 settembre sono dedicati al repertorio russo, proposto per tutti e tre con varie angolazioni sia dal punto di vista dei compositori come Rachmaninov, appunto, poi Cajkovskij e Musorgskij sia dei loro più popolari lavori. Il 19 il concerto è affidato alla bacchetta di Alessandro Bonato e il 26 sul podio salirà Luciano Acocella. A fianco di Bertolazzi, come lui altri due affermati pianisti italiani Francesco Libetta che eseguirà il celebre concerto n.2 in do minore op.18 di Rachmaninov (il 19) e Giuseppe Albanese che affronterà l’altrettanto famosissimo concerto n.1 in si bemolle minore op. 23 di Cajkovskij.

In settembre anche due importanti concerti con protagoniste due stelle del canto molto amate dal pubblico. Il primo dei due è in calendario il 12 e vede il soprano Jessica Pratt, con la quale il Maggio costruirà un progetto artistico pluriennale, con il direttore Riccardo Frizza eseguire con l’Orchestra e il Coro del Maggio, alcune grandi “scene di pazzia”, incorniciate dalle sinfonie, da opere quali La sonnambula e I puritani di Bellini, Emilia di Liverpool, Lucia di Lammermoor, La Favorite e Linda di Chamounix di Donizetti. I brani eseguiti sono tutti contenuti nel CD “Delirio” che dà il nome al concerto e che offre un panorama di quelle eroine che hanno consacrato il soprano australiano come grandissima protagonista del bel canto. Il maestro del Coro è Lorenzo Fratini.

Il 29 settembre sarà il mezzosoprano Teresa Iervolino, immediatamente dopo il suo impegno nelle recite di La cenerentola nella parte di Angelina, a essere protagonista del secondo concerto di canto con l’Orchestra del Maggio diretta da Matteo Parmeggiani. Iervolino eseguirà arie da Semiramide di Rossini, da Ernani di Verdi e la cantata per voce e orchestra Giovanna d’Arco di Rossini (nell’orchestrazione di Luca Giovanni Logi); in programma anche le sinfonie da Elisabetta, regina d’Inghilterra di Gioachino Rossini e da Luisa Miller di Giuseppe Verdi.

Il mese di settembre si completa il 28 e 29 (e con l’ultimo concerto il 5 ottobre) con il Festival dei Cori di Voci Bianche di sette Fondazioni Lirico sinfoniche italiane: quella del Maggio con il coro dell’Accademia, e poi del Teatro di San Carlo di Napoli, del Teatro Regio di Torino, del Teatro alla Scala di Milano, del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro Carlo Felice di Genova e del Teatro dell’Opera di Roma. La maestra del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci.

Il maestro Zubin Mehta, il direttore emerito a vita del Maggio darà avvio alla programmazione sinfonica d’ottobre, il 6 alle ore 17 con l’esecuzione della sinfonia n.8 in do minore di Anton Bruckner mentre il maestro Daniele Gatti il direttore principale, il 10, 17 e il 26 ottobre chiude un ideale “Progetto Brahms”, che ha attraversato il 2024 ed è iniziato nei concerti di febbraio (Hankyeol Yoon e Min Chung), con Ein Deutsches Requiem, il 10 ottobre e poi con l’integrale delle sinfonie: il 17 ottobre la n.3 e la n.1 e poi il 26 ottobre la sinfonia n.2 e la sinfonia n.4.

Il baritono Nicola Alaimo il giorno dopo l’ultima recita di Butterfly del 2 novembre, il 3 tornerà sul palcoscenico per il terzo concerto di canto della stagione autunnale. Sul podio come per il concerto con Teresa Iervolino, troviamo di nuovo Matteo Parmeggiani. In programma rare composizioni tutte di Gaetano Donizetti dalle opere Alahor in Granata, Parisina, Maria di Rohan, Torquato Tasso tutte incluse nel CD edito dal Maggio “Donizetti grand seigneur”.

Il mese di novembre dopo le prime occasioni offerte dall’ultima recita di Butterfly e dal concerto di canto di Alaimo, viene ufficialmente battezzato l’8 – venerdì – alle ore 20 e il 9 – sabato – alle ore 18 dalla talentuosa figura artistica di Glass Marcano vincitrice nel 2020 del premio dell’Orchestra della prima edizione del concorso internazionale “La MaestrA” di Parigi, concorso che si tiene ogni due anni. Venezuelana con una formazione nell’ambito di “El Sistema di Josè Antonio Abreu” la direttrice eseguirà pagine di Leonard Bernstein: West side story e Candide e sarà affiancata dal soprano Génesis Moreno anche lei venezuelana e come Marcano si è formata nel sistema Abreu ed è la recente vincitrice del IX Premio Kraus nel settembre 2023. La seconda parte del concerto prevede l’esecuzione della Sinfonia n.9 in mi minore op. 95 Dal nuovo mondo di Antonìn Dvorak.

Il 15 novembre alle ore 20 in Sala Mehta, Federico Maria Sardelli grande interprete del repertorio barocco sale sul podio per un concerto che vedrà la partecipazione del sopranista Bruno de Sà, vera star mondiale del canto barocco dalle qualità vocali straordinarie che per la prima volta canta a Firenze. Pagine di Filz, Mozart, Cherubini e Carl Philipp Emanuel Bach.

Il 29 novembre alle ore 20, giorno esatto in cui ricorre il centenario della morte di Giacomo Puccini, è in programma uno spettacolo ”Puccini racconta Puccini” nel quale, con la drammaturgia di Alberto Mattioli che attinge direttamente dall’epistolario pucciniano per i testi che saranno interpretati da Alfonso Antoniozzi nella parte di Puccini, si racconta la vita del grande compositore; verranno eseguite dall’Orchestra del Maggio con la direzione di Francesco Lanzillotta, alcune delle pagine meno note e più raramente eseguite del repertorio pucciniano come per esempio i pezzi sinfonici. Orchestra e Coro del Maggio, direttore del Coro, Lorenzo Fratini.

Il mese di dicembre si apre con l’ultima recita di La traviata e il 5 è ospite del Maggio l’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Thomas Dausgaard; sui leggii la sinfonia n.5 in si bemolle maggiore di Anton Bruckner. Venerdì 13 dicembre alle ore 20 e sabato 14 alle ore 18 Michele Spotti al suo debutto fiorentino dirige l’Orchestra e il Coro del Maggio in Die erste Walpurgisnacht (La prima notte di Valpurga) cantata di Felix Mendelssohn-Bartholdy e la Sinfonia n.5 in mi minore op.64 di Cajkovskij. Maestro del Coro, Lorenzo Fratini.

Il 21 dicembre torna Ivor Bolton, direttore che è stato molto vicino nel passato al Maggio Fiorentino e che propone un concerto con la sinfonia n.38 in re maggiore K 504, Praga, di Mozart e di Stravinskij, Pulcinella, suite dal concerto e la “Sinfonia di salmi”, per coro – diretto da Lorenzo Fratini – e Orchestra. Il 22 dicembre è in programma il concerto di Natale con il Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. La maestra del coro di voci bianche è Sara Matteucci.

La programmazione del periodo autunnale si arricchisce con lo spettacolo per le famiglie La fiaba di Tristano in collaborazione con Venti Lucenti per il progetto “All’Opera”. La regia, la scrittura scenica e i costumi sono di Manu Lalli, direttore Giuseppe La Malfa, in buca l’Orchestra del Maggio. Protagonisti gli attori e gli animatori di Venti Lucenti, i centodieci bambini e ragazzi del Progetto “All’Opera”. È un nuovo allestimento del Maggio Fiorentino in coproduzione con Venti Lucenti e in collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. È un progetto di Fondazione CR Firenze a cura di Venti Lucenti. In collaborazione con l’Assessorato all’Educazione, Welfare e Immigrazione del Comune di Firenze.

Il Teatro del Maggio ringrazia i soci fondatori e i soci privati.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia per il sostegno i Soci: Soci di diritto Fondatori Pubblici: Repubblica Italiana nel Ministero della Cultura, Comune di Firenze e Regione Toscana.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia altrettanto i Soci Fondatori privati:

Fondazione CR Firenze, Intesa Sanpaolo; Baker Hughes, Allianz, Gucci, Publiacqua, Toscana Aeroporti, Unicoop Firenze, Salvatore Ferragamo, Toscana Energia, Università di Firenze, Pitti Immagine; gli Sponsor: Enel, Caffè Borbone, Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, Zignago Vetro, Cassetti Gioielli; gli Sponsor Tecnici: Tecnoconference, Torrigiani.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia inoltre tutti gli aderenti all’Albo degli Associati: le Aziende mecenati, i Soci Corporate plus, i Sostenitori, i Benemeriti, i Soci effettivi, i Soci effettivi junior, i Soci, e l’Associazione Amici del Maggio Musicale Fiorentino.

101° Arena di Verona Opera Festival 2024 : Inaugurazione il 7 giugno con la celebrazione del Canto lirico in Italia patrimonio dell’umanità

IL NUOVO SECOLO DEL TEATRO OPERISTICO PIÙ GRANDE DEL MONDO

Inaugurazione il 7 giugno con l’evento straordinario del Ministero della Cultura per celebrare la pratica del canto lirico in Italia patrimonio dell’umanità 

 E l’8 giugno grande apertura di stagione con la Turandot firmata da Zeffirelli nel centenario della scomparsa di Puccini

Una nuova produzione della Bohème con la regia di Alfonso Signorini, al debutto areniano

Per la prima volta Anna Netrebko è Tosca in Arena 

Grandi ritorni di Ekaterina Semenchuk, Yusif Eyvazov, Amartuvshin Enkhbat, Ludovic Tèzier, Vasilisa Berzhanskaya, Lawrence Brownlee, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Roberto Alagna, Luca Micheletti, Vittorio Grigolo, Elena Stikhina, Jonas Kaufmann, Luca Salsi 

Tra le voci che debuttano in Arena Aigul Akhmetshina, Pretty Yende, Erin Morley, Juliana Grigoryan, René Barbera, Igor Golovatenko, Marta Torbidoni, Paolo Bordogna

Prima volta in Anfiteatro anche per i direttori Michele Spotti, George Petrou e Leonardo Sini 

Inizia il nuovo secolo dell’Arena di Verona Opera Festival. Cinquanta appuntamenti in cartellone dal 7 giugno al 7 settembre, fra cui tre titoli dedicati a Giacomo Puccini nel centenario della morte.

La 101a stagione apre con la spettacolare Turandot firmata da Franco Zeffirelli, in programma l’8 giugno alle 21.30 Tosca che vede Anna Netrebko per la prima volta in questo ruolo in Arena, nella storica produzione “noir” di Hugo De Ana e un nuovo allestimento della Bohème firmato da Alfonso Signorini al debutto in Anfiteatro  sono gli altri due capolavori del compositore lucchese in scena nell’edizione 2024. 

 Altre quattro opere iconiche coronano il Festival: l’Aida di Giuseppe Verdi è rappresentata in due diverse produzioni, quella “di cristallo” firmata da Stefano Poda per il centesimo Festival (dal 14 giugno al 1° agosto) e l’allestimento rievocativo della storica Aida del 1913 curata da Gianfranco de Bosio (dal 10 agosto al 5 settembre) di cui ricorre il centenario dalla nascita; Carmen di George Bizet nella messinscena “kolossal” con regia e scene di Franco Zeffirelli (dal 5 luglio al 7 settembre); Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nell’elegante allestimento rococò di Hugo De Ana (dal 21 giugno al 6 settembre). 

Inaugurazione straordinaria il 7 giugno con l’evento in mondovisione La Grande Opera italiana Patrimonio dell’Umanità, promosso dal Ministero della Cultura e realizzato in collaborazione con la Fondazione Arena di Verona, per celebrare la pratica del canto lirico in Italia, proclamata patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

Protagonisti 150 professori d’orchestra e oltre 300 artisti del coro, provenienti da tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche italiane. 7

Sul podio anche il Maestro Riccardo Muti

La Turandot che apre l’Opera Festival sarà registrata da Rai Cultura e trasmessa in differita su Rai3, è diretta dal giovane Michele Spotti – al debutto areniano come le bacchette di George Petrou, impegnato nel Barbiere di Siviglia, e Leonardo Sini, sul podio per Carmen – e vede protagoniste nella serata di apertura le voci di Ekaterina Semenchuk (ruolo del titolo), Yusif Eyvazov (Il principe ignoto) e Mariangela Sicilia (Liù). Lo spettacolo è in scena dall’8 al 29 giugno. 

Come sempre, le grandi stelle internazionali dell’opera lirica rinnovano la loro presenza in Anfiteatro, rendendo ogni serata una prima. Fra le oltre settanta presenze da tutto il mondo, i graditi ritorni di Amartuvshin Enkhbat, Ludovic Tèzier, Vasilisa Berzhanskaya, Lawrence Brownlee, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Roberto Alagna, Luca Micheletti, Vittorio Grigolo, Elena Stikhina, Jonas Kaufmann, Luca Salsi, e oltre un terzo del cast alla prima volta in Arena, fra cui si segnalano debutti illustri come quelli di Aigul Akhmetshina, che è Carmen (5 e 13 luglio), Pretty Yende, che è Micaela nella stessa produzione (3 e 8 agosto), Juliana Grigoryan, che è Mimì nella Bohème (19 e 27 luglio), René Barbera (21 e 27 giugno) nella parte del Conte di Almaviva nel Barbiere di Siviglia

Anche per il Festival 2024 non mancano le serate-evento, quest’anno ben sei. Torna la grande danza di Roberto Bolle and friends in doppia data il 23 e il 24 luglio; la Nona Sinfonia di Beethoven, a duecento anni dalla sua creazione, diretta da Andrea Battistoni e con i complessi areniani e le voci soliste di Erin Morley e Ivan Magrì, entrambi al debutto in Arena, insieme ad Anna Maria Chiuri e Alexander Vinogradov, l’11 agosto. E ancora Plácido Domingo Noche Española è la serata di gala in programma il 21 agosto, che vede il ritorno dell’artista insieme ad altre grandi voci della lirica; sempre attesi i Carmina Burana di Orff, diretti da Michele Spotti, in programma il 1° settembre con solisti Jessica Pratt, Filippo Mineccia, Youngjun Park. Torna infine il balletto al Teatro Romano di Verona con due date di Zorba il greco di Theodorakis, con le coreografie originali di Lorca Massine, il 27 e il 28 agosto.   

Inoltre, in anteprima mondiale, Fondazione Arena di Verona e Balich Wonder Studio presentano un grande concerto immersivo con proiezioni tridimensionali per celebrare Le quattro stagioni, in occasione dei 300 anni dalla pubblicazione del capolavoro di Antonio Vivaldi. Viva Vivaldi. The four seasons immersive concert è in programma il 28 agosto con l’Orchestra dell’Arena di Verona e il violinista Giovanni Andrea Zanon, nel progetto visionario e multisensoriale del creative director Marco Balich. Un approccio completamente nuovo alla scenografia, attraverso la tecnologia, per avvicinare un pubblico sempre più giovane all’Opera Festival. 

Si segnala per il Festival 2024 la variazione degli orari d’inizio spettacolo, posticipati di 15 minuti rispetto alle ultime edizioni: le rappresentazioni di giugno inizieranno alle 21.30, a luglio alle 21.15 e in agosto e settembre alle 21.00. Sono confermati i biglietti alle stesse tariffe 2023, già in vendita su arena.it, sui canali social dell’Arena di Verona e su Ticketone, gestore della biglietteria con UniCredit, major partner di Fondazione Arena. Speciali riduzioni sono riservate agli under 30 e agli over 65.

Alla conferenza stampa di Roma, nella nuova sede dell’Associazione Stampa Estera in Italia, presente il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, che dichiara: «L’Arena di Verona, con la sua storia lunga 101 Festival, ha il know-how artistico e professionale per ospitare il grande evento del 7 giugno, una serata unica che raduna tutto il mondo della cultura in un omaggio all’opera. Sarà il primo evento di quella che diventerà una tradizione annuale, da tenere ogni volta in un grande luogo di incontro all’insegna dell’immenso patrimonio che è il canto lirico».

«Il nuovo secolo del Festival areniano si apre con le celebrazioni della pratica del Canto lirico patrimonio dell’Umanità e con un’estate sorprendente di opera e grande spettacolo – afferma Cecilia Gasdia, Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona -.  Per tre mesi esatti, sul palcoscenico dell’Arena di Verona saliranno i più importanti cantanti e direttori, sia artisti affermati e di fama internazionale sia giovani stelle e promesse dell’opera e della musica sinfonica. Siamo orgogliosi di presentare non solo una stagione ricca di proposte, di spessore e qualità artistica, ma anche uno sguardo sul futuro dell’opera e della musica classica, sugli artisti di domani e sul modo stesso di fruizione dell’esperienza a teatro. E tutto ciò si aggiunge all’Arena di Verona, che è un teatro a cielo aperto davvero speciale».

«Una programmazione straordinaria che, dopo i record del centesimo Festival, alza nuovamente l’asticella della proposta culturale di Fondazione Arena – sottolinea Stefano Trespidi, Vice Direttore Artistico di Fondazione Arena -. Il cartellone della stagione 2024 accontenterà diverse tipologie di pubblico, con proposte tradizionali, come Aida nello storico allestimento 1913, a centoundici anni esatti dalla prima Aida in Arena, e Tosca eseguita dalle stelle della lirica, affiancate a progetti contemporanei e d’avanguardia come l’immersivo Viva Vivaldi e la più recente Aida ‘di cristallo’, che aggiungono innovazione nell’esperienza e nell’impatto visivo alla qualità artistica dei massimi compositori e delle loro opere».

Info: www.arena.it

Biglietteria 

Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona – biglietteria@arenadiverona.it  

Call center (+39) 045 800.51.51 – www.arena.it

Punti di prevendita TicketOne  

Informazioni 

Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona 

Via Roma 7/D, 37121 Verona – ufficio.stampa@arenadiverona.it  

tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939 -1847 

XXVI CONCERTO DI NATALE IN SENATO

L’ORCHESTRA E IL CORO DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA CON LE GRANDI VOCI ITALIANE DELLA LIRICA INTERNAZIONALE

Al tradizionale evento natalizio, in diretta su Rai1, erano presenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Premier Giorgia Meloni.

Presenti il Presidente di Fondazione Arena, Sindaco di Verona, Damiano Tommasi con il Sovrintendente Cecilia Gasdia e il Presidente della Provincia di Verona Flavio Massimo Pasini

Si è tenuto, questa mattina, domenica 10 dicembre, a Palazzo Madama, il Concerto di Natale in Senato. L’evento, in diretta televisiva su Rai1, ha visto protagonisti l’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena di Verona, diretti dal maestro Michele Spotti. Al tradizionale appuntamento natalizio, giunto alla XXVI edizione, erano presenti le più alte cariche dello Stato: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. E ancora i Ministri della Difesa Guido Crosetto e della Cultura Gennaro Sangiuliano, con il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, oltre a parlamentari, autorità militari e religiose.

Un omaggio alla grande Opera italiana con le voci di Anna Pirozzi, Giuliana Gianfaldoni, Nicola Alaimo, Alessandro Abis e Vittorio Grigolo, accompagnate dall’Orchestra e dal Coro della Fondazione Arena di Verona, che quest’anno ha celebrato il suo 100° Festival lirico.

In aula per l’evento, condotto da Milly Carlucci, il Presidente di Fondazione Arena, Sindaco di Verona, Damiano Tommasi e il Sovrintendente Cecilia Gasdia. Presente anche il Presidente della Provincia di Verona Flavio Massimo Pasini.

Una grande soddisfazione per tutta la Fondazione Arena che ha festeggiato, oggi, insieme a tutta l’Italia, il grande riconoscimento Unesco al Canto lirico italiano, un’assunzione di responsabilità per l’Arena di Verona e il suo Festival dove si esalta al massimo questa buona Pratica – sottolinea il Presidente di Fondazione Arena, Sindaco di Verona Damiano Tommasi -. Grande l’intensità di questa giornata speciale in Senato in cui abbiamo toccato con mano l’emotività e il coinvolgimento che il canto lirico sprigiona, in un luogo tanto simbolico per il nostro Paese. Il modo migliore per augurarci un Buon Natale”.

La gioia, l’entusiasmo e il calore del pubblico in Senato ci ha inondati di felicità – afferma il Sovrintendente di Fondazione Arena Cecilia Gasdia -, soprattutto davanti alla richiesta di un bis, che non è stato trasmesso in tv ma è stato eseguito dall’Orchestra nel tripudio generale. Chiudiamo questo 2023, anno del centesimo Festival lirico in Arena, con un senso di riconoscenza enorme. Per Fondazione Arena è stato un onore immenso, oggi, essere qui in Senato per il tradizionale Concerto di Natale. Ringraziamo il Presidente del Senato Ignazio La Russa e il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi per l’invito e per questo riconoscimento, giunto al termine di una incredibile stagione e della proclamazione della Pratica del Canto lirico in Italia Patrimonio dell’Umanità Unesco”.

A dirigere l’Orchestra Michele Spotti, classe 1993, direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Marsiglia e reduce da grandi successi internazionali. Maestro del Coro di Fondazione Arena Roberto Gabbiani.

Il concerto si è aperto con “Il canto degli italiani” di Mameli e con il saluto del Presidente del Senato Ignazio La Russa. Al centro del programma musicale una scelta di arie dal repertorio operistico nazionale: “E lucevan le stelle” da Tosca e “Nessun dorma” da Turandot, entrambe di Puccini, e “Una furtiva lagrima” dall’Elisir d’amore di Donizetti interpretate dal tenore Vittorio Grigolo. Così come “Largo al factotum” dal Barbiere di Siviglia di Rossini con la voce del baritono Nicola Alaimo e “Vecchia Zimarra” dalla Bohème di Puccini con il basso Alessandro Abis. E ancora “Casta Diva” da Norma di Bellini con il soprano Anna Pirozzi e “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi di Puccini con il soprano Giuliana Gianfaldoni, cavalli di battaglia di Maria Callas, ricordata e celebrata nel centenario della nascita. Non sono mancate due pagine celeberrime di Verdi come “Va pensiero” da Nabucco e il “Brindisi” dalla Traviata cantato in duetto da Pirozzi e Grigolo.  A grande richiesta il bis dell’Orchestra con l’Ouverture del Guglielmo Tell.

Dalla musica alla letteratura. Per i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, l’appuntamento natalizio in Senato ha voluto ricordare il grande scrittore, poeta e drammaturgo proponendo il finale dal suo capolavoro, il romanzo storico I promessi sposi, nell’interpretazione dell’attore pluripremiato Sergio Castellitto, omaggiato dal Presidente del Senato della campanella usata per aprire e chiudere le sedute d’Aula.

CONCERTO DI NATALE IN SENATO L’ORCHESTRA E IL CORO DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA CON LE GRANDI VOCI ITALIANE DELLA LIRICA INTERNAZIONALE

  Domenica 10 dicembre, alle ore 12.25, in diretta Rai1

Le celebrazioni per i 100 anni dell’Opera all’Arena di Verona si chiudono con il tradizionale evento natalizio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Domenica 10 dicembre, si terrà, a Palazzo Madama, il Concerto di Natale in Senato. L’evento, giunto alla XXVI edizione, vedrà protagonisti l’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena di Verona, diretti dal maestro Michele Spotti. Il tradizionale appuntamento, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente del Senato Ignazio La Russa e delle più alte autorità dello Stato, è prodotto da Rai Parlamento e sarà trasmesso in diretta su Rai1, alle ore 12.25. Così come su Rai Italia, il canale per gli italiani che vivono all’estero. L’evento sarà condotto da Milly Carlucci.

Un omaggio alla grande Opera italiana con le voci di Anna Pirozzi, Giuliana Gianfaldoni, Nicola Alaimo, Roberto Tagliavini e Vittorio Grigolo, accompagnate dall’Orchestra e dal Coro della Fondazione Arena di Verona, che quest’anno ha celebrato il suo 100° Festival lirico.

A dirigere l’Orchestra sarà Michele Spotti, classe 1993, direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Marsiglia e reduce da grandi successi internazionali. Maestro del Coro di Fondazione Arena è Roberto Gabbiani.

Al centro del programma musicale una scelta di arie dal repertorio operistico nazionale: “E lucevan le stelle” da Tosca e “Nessun dorma” da Turandot, entrambe di Puccini, e “Una furtiva lagrima” dall’Elisir d’amore di Donizetti interpretate dal tenore Vittorio Grigolo. Così come “Largo al factotum” dal Barbiere di Siviglia di Rossini con la voce del baritono Nicola Alaimo e “Vecchia Zimarra” dalla Bohème di Puccini con il basso Roberto Tagliavini. E ancora “Casta Diva” da Norma di Bellini con il soprano Anna Pirozzi e “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi di Puccini con il soprano Giuliana Gianfaldoni, cavalli di battaglia di Maria Callas, ricordata e celebrata nel centenario della nascita. Non mancheranno, poi, due pagine celeberrime di Verdi come “Va pensiero” da Nabucco e il “Brindisi” dalla Traviata cantato in duetto da Pirozzi e Grigolo.  

Dalla musica alla letteratura.

Per i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, l’appuntamento natalizio in Senato ricorderà il grande scrittore, poeta e drammaturgo proponendo il finale dal suo capolavoro, il romanzo storico I promessi sposi, nell’interpretazione dell’attore pluripremiato Sergio Castellitto.