ULTIMO CONCERTO DELLA STAGIONE SINFONICA 2024 AL TEATRO FILARMONICO  

Venerdì 29 e sabato 30 novembre, l’Orchestra areniana esegue due capolavori della sinfonia diretta da Wolfram Christ, già prima viola dei Berliner, con la voce del soprano Mojca Erdmann

La Stagione Sinfonica 2024 di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico si chiude quest’anno con un doppio appuntamento dedicato a due pietre miliari della sinfonia: da un lato gli abissi romantici dell’Ottava di Schubert, nota come Incompiuta, dall’altro la Quarta di Mahler, detta La Vita celestiale dal titolo del lied cantato dal soprano, a compimento di un viaggio dalle gioie e inquietudini terrene al paradiso immaginato dai fanciulli.

Formazione completa per l’Orchestra di Fondazione Arena che più volte ha eseguito Schubert ma, in quasi cinquant’anni al Filarmonico, ha affrontato la Quarta mahleriana solo in due occasioni. Doppio debutto per il direttore Wolfram Christ e la solista Mojca Erdmann, lui direttore già noto anche come prima viola sia dei Berliner Philharmoniker che dell’orchestra all-star di Lucerna voluta da Claudio Abbado, lei soprano lirico affermato a livello internazionale in un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo coi massimi direttori di oggi. L’imperdibile appuntamento è venerdì 29 novembre alle 20 e sabato 30 novembre alle 17. Questa seconda data rientra nel programma del Festival Internazionale di Musica del Veneto.

Il concerto, decimo e ultimo appuntamento del cartellone che ha visto BCC Veneta main sponsor della Stagione Artistica 2024 al Teatro Filarmonico, avrà una durata di 80 minuti circa più un intervallo.

Il programma del 10° concerto del 29 e 30 novembre

È del 1822 il manoscritto dell’Ottava sinfonia di Franz Schubert, solo due movimenti sui quattro previsti dalla forma classica. Un terzo fu abbozzato ma non completato e, ufficialmente, nessun finale fu mai intrapreso. Finita nel cassetto di un amico, ne uscì solo quarant’anni dopo, postuma, per essere eseguita la prima volta a Vienna nel 1865. Con la sua apertura cupa e misteriosa in si minore, rappresenta un unicum affascinante, accanto alle inquietudini romantiche di Beethoven, Schumann ma anche di successivi maestri, come Mahler. La composta elegia del secondo movimento in Mi maggiore pare già completare il percorso sotteso alla sinfonia, come l’altra faccia di una stessa medaglia. Se solo Schubert fosse sopravvissuto ai suoi 31 anni, avrebbe forse sviluppato questo capolavoro, che tuttavia rimane tale anche nella (o forse proprio per la) forma che conosciamo.

Gustav Mahler, direttore d’orchestra di successo da fine ‘800, deve molto allo Schubert di Lieder e Ländler: indaffaratissimo all’Opera imperiale e con la già celebre Filarmonica, poteva comporre solo d’estate. I suoi cicli liederistici influenzarono le prime sinfonie: la Seconda, la Terza e la Quarta (completata nel 1900) contengono testi già musicati, dalla raccolta Il Corno magico del fanciullo di Brentano. I canti giungono a coronamento di percorsi sinfonici che non hanno un programma dichiarato ma che sono ben percepibili dal pubblico. La Quarta sinfonia in Sol maggiore si apre con un primo tempo festoso e fanciullesco che richiama i modelli classici; le ombre emergono nei sinistri valzer dello Scherzo, guidati da un violino solista “scordato” per espressa volontà dell’autore. Languido, sognante, lacerante è il tempo lento, prima di giungere ai cancelli del cielo del Lied finale, in un paradiso molto terreno e familiare, immaginato da un bimbo che conosce la fame e la miseria: il suo canto, affidato al soprano, descrive i santi come buoni vicini, in una festa dove regnano abbondanza e serenità. Una tenerezza indimenticabile e struggente.    

Nel 2025 si celebrerà il 50° anniversario dalla riapertura del Teatro Filarmonico. Saranno dieci gli appuntamenti sinfonici, tutti in doppia data, più due concerti straordinari, con programmi da Mozart a Berio, passando per i grandi classici di Beethoven, Chopin, Mahler, Rachmaninov, Prokof’ev, con prime esecuzioni e anniversari dedicati a Salieri, Ravel, Bartók e Šostakovič. I migliori interpreti internazionali e le bacchette emergenti saranno protagonisti a Verona con l’Orchestra e il Coro di Fondazione Arena. In vendita i nuovi abbonamenti alla Stagione Sinfonica e ai sei titoli della Stagione d’Opera, così come speciali carnet e singoli biglietti.

Già in vendita abbonamenti, carnet e biglietti singoli per la nuova Stagione Sinfonica 2025

Filarmonico 2025: nuovi abbonamenti, carnet e biglietti

Biglietti da 10 a 26 euro, con tariffe speciali under30, disponibili al link www.arena.it/it/teatro-filarmonico, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni concerto, alla Biglietteria del Filarmonico in via Mutilati.

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA

Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona

Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45

Tel. 045 8005151

BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO

Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona

Aperta due ore prima dello spettacolo

Tel. 045 8002880

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Call center +39 045 8005151

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LA MUSICA DEL MARE PER IL DEBUTTO DI PHILIPPE JORDAN CON L’ORCHESTRA RAI

Solista Mojca Erdmann per il Poème de lamour et de la mer di Chausson

Giovedì 14 dicembre alle 20.30, anche in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura

Replica venerdì 15 dicembre alle 20

Segna il debutto sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai del direttore svizzero Philippe Jordan il concerto di giovedì 14 dicembre alle 20.30, all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, con trasmissione in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale raicultura.it. Replica venerdì 15 dicembre alle 20.

Già direttore musicale dell’Opéra di Parigi, dei Wiener Symphoniker e attuale direttore della Staatsoper di Vienna, Jordan è apprezzato per il suo ampio repertorio, sia operistico sia sinfonico. Figlio del direttore d’orchestra Armin Jordan, fin da bambino ha desiderato seguire le orme paterne. Si è formato al Conservatorio di Zurigo, è stato assistente di Jeffrey Tate e Daniel Barenboim, e presto ha iniziato una carriera che l’ha portato a essere protagonista sui podi più prestigiosi. Oltre che direttore è anche pianista e suona spesso in recital solistici o concerti da camera.

In apertura di concerto Jordan propone Meeresstille und glückliche Fahrt (Calma di mare e viaggio felice), l’ouverture da concerto che Felix Mendelssohn-Bartholdy scrisse a soli diciott’anni ispirandosi a due poesie di Goethe. Si prosegue con altre suggestioni determinate dal mondo marino: il Poème de lamour et de la mer (Poema dell’amore e del mare) di Ernest Chausson, scritto tra il 1882 e il 1892 su testi dell’amico poeta Maurice Bouchor. A interpretare i suoi versi è chiamata Mojca Erdmann, nota per l’ampiezza del suo repertorio, che spazia dal barocco alla musica contemporanea, con una predilezione per Mozart: è protagonista di due importanti incisioni di Don Giovanni e Così fan tutte

L’ambiente costiero è protagonista anche della seconda parte, con i Four sea interludes op. 33a di Benjamin Britten. Tratti dal Peter Grimes – considerato uno dei massimi capolavori di teatro musicale del Novecento  i cosiddetti interludi marini rimandano ai suoni e ai colori della costa del Suffolk, in Inghilterra, dove il compositore era nato e dove ha ambientato la sua opera. 

In chiusura un’altra pagina di grandissima musica francese: La mer, tre schizzi sinfonici per orchestra di Claude Debussy. Composta tra il 1903 e il 1905, la partitura colpì quasi con violenza la sensibilità del pubblico dell’epoca e inaugurò un modo tutto nuovo di ritrarre la natura in musica, privilegiando le misteriose corrispondenze dell’immaginazione al naturalismo ottocentesco, e aprendo agli avventurosi sviluppi della musica del XX secolo.

I biglietti per il concerto, da 9 a 30 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino. Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.