Il Maggio Musicale Fiorentino illustra la programmazione da settembre a dicembre del 2024.

Daniele Gatti dirigerà Madama Butterfly in un nuovo allestimento con la regia di Lorenzo Mariani per completare il tributo del Maggio nel centenario dalla morte di Giacomo Puccini e tre concerti sinfonici

Molto confortante l’apprezzamento del pubblico per la programmazione del Festival

Gli abbonamenti potranno essere rinnovati a partire dall’11 giugno e fino al 25 giugno compreso

I nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 28 giugno

I biglietti singoli saranno messi in vendita a partire dall’11 giugno per le date fuori abbonamento e a partire dal 9 luglio per le date in abbonamento

Il Maggio Musicale Fiorentino rende nota la programmazione da settembre a dicembre che completa il cartellone del 2024 e che nasce con un semplice quanto sentito ringraziamento al pubblico che ha affollato e riempito le sale del Maggio con ritrovato entusiasmo e interesse. Con il risanamento e dunque il rientro alla gestione ordinaria del Maggio, il sovrintendente Carlo Fuortes, quindi anche confortato dall’onda del successo di pubblico, si è impegnato per arricchire l’offerta musicale del Maggio a partire dalla programmazione “Estate al Maggio!” in Cavea, e dell’ultima a parte della stagione a partire da settembre e fino a dicembre.

Cinque opere liriche e vale a dire la ripresa di Cenerentola di Gioachino Rossini (direttore Gianluca Capuano, regia di Manu Lalli) poi Madama Butterfly di Giacomo Puccini (Daniele Gatti direttore, regia di Lorenzo Mariani) e La traviata di Giuseppe Verdi (Roberto Abbado direttore, regia di Stefania Grazioli), in due nuovi allestimenti e un dittico che associa Mavra (altrettanto nuovo) di Igor Stravinskij alla ripresa Gianni Schicchi di Giacomo Puccini (direttore Francesco Lanzillotta , regia di Denis Krief); diciassette concerti tra appuntamenti sinfonico corali, sinfonici e di canto.

Sul podio per questi Zubin Mehta e Daniele Gatti e con loro Dmitry Matvienko, Riccardo Frizza, Alessandro Bonato, Luciano Acocella, Matteo Parmeggiani, Glass Marcano, Federico Maria Sardelli, Francesco Lanzillotta, Michele Spotti, Ivor Bolton, e recital di canto con Jessica Pratt, Teresa Iervolino e Nicola Alaimo, un concerto speciale dedicato a Puccini “Puccini racconta Puccini” nel giorno del centenario dalla morte, un’opera per bambini, La fiaba di Tristano con la regia di Manu Lalli e la direzione di Giuseppe La Malfa e un Festival dedicato ai Cori di voci bianche di sette Fondazioni lirico sinfoniche italiane, compresa quella dell’Accademia del Maggio, compongono la programmazione che porta il Maggio a chiudere l’anno in corso con questi ultimi mesi del Festival segnati come si è detto da un grandissimo successo di pubblico e che si è riverberato molto favorevolmente e positivamente sulle stime inizialmente previste per la biglietteria.

Successo tale che ha fatto registrare infatti il “tutto esaurito” in tutte le recite delle opere Turandot e Tosca e nel concerto inaugurale del Festival diretto da Daniele Gatti, nel concerto dei Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti, poi per quello diretto da Myung-Whun Chung e in quello finale del 13 giugno diretto da Zubin Mehta. Tutto esaurito anche per i quattro concerti del “Progetto giovani musicisti” con i complessi da camera del Conservatorio Cherubini e della Scuola di Musica di Fiesole e il concerto Gamo del 5 giugno e grande favore di botteghino per le altre occasioni di spettacolo nei tre mesi di programmazione che stanno per concludersi.

La biglietteria

Gli abbonamenti divisi in tre turni A, B e Pomeridiano potranno essere rinnovati a partire dall’11 giugno e fino al 25 giugno compreso

Sono previsti un abbonamento (A, B, Pomeridiano) che riunisce le opere e i concerti sinfonici per un totale di 14 spettacoli con prezzi a partire dai 370 euro in galleria fino ai 975 euro nel primo settore di platea per il turno A e di 910 euro nel primo settore di platea per i turni B e Pomeridiano.

Un abbonamento (A, B, Pomeridiano) solo alle opere che parte dai 120 euro della galleria fino ai 440 euro nel primo settore di platea per il turno A e di 370 euro nel primo settore di platea per i turni B e Pomeridiano.

È previsto anche un abbonamento solo al ciclo concertistico (10 concerti) che parte dai 275 euro di galleria della Sala Grande e settore C della sala Mehta fino ai 595 euro di platea 1 in Sala Grande e del settore A della sala Mehta.

I nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 28 giugno.

I biglietti singoli saranno messi in vendita a partire dall’11 giugno per le date fuori abbonamento e a partire dal 9 luglio per le date in abbonamento.

La programmazione estiva “Estate al Maggio!”

L’estate prevede il ciclo “Estate al Maggio!” inserito nella programmazione dell’Estate Fiorentina 2024 del Comune di Firenze con la messa in scena di Il barbiere di Siviglia il 18, 20, 22 e 24 luglio alle ore 21, in Cavea. Il teatro all’aperto sul tetto del Maggio per l’occasione godrà di un palcoscenico costruito allo scopo e di una buca d’orchestra. L’opera è diretta dal giovane Riccardo Bisatti con l’ormai “tradizionale” regia di Damiano Michieletto, qui ripresa da Andrea Bernard. A quasi vent’anni esatti dalla sua prima messa in scena, avvenuta nel luglio del 2005 al Teatro Romano di Fiesole e dunque nata e pensata in origine per uno spazio aperto, proprio come la Cavea del Maggio, giunge alla sua decima messa in scena nelle stagioni del Teatro. Nonostante l’età, mantiene intatta tutta la sua freschezza, originalità e modernità che ne hanno fatto nel corso del tempo un allestimento “sempre verde” e apprezzatissimo del Maggio.

Sempre in Cavea, sotto le stelle, il concerto sinfonico corale “Sogno di una notte di mezza estate”, musiche di scena Op. 61. di Felix Mendelssohn Bartholdy, il 23 luglio alle 21, sarà diretto da un altro giovane direttore Hankyeol Yoon, già pluripremiato in numerosi concorsi tra cui recentemente il prestigioso primo premio “Herbert von Karajan Young Conductors Award”. Grazie a questa importante vittoria il Maggio Fiorentino gli ha offerto il debutto italiano con il doppio concerto lo scorso febbraio – accolto con calore sia dal pubblico che dalla critica – e lo ha riconfermato per questa estate, anticipando il suo debutto al Festival di Salisburgo nel prossimo mese di agosto.

Questi due appuntamenti fiorentini seguono le due importanti tournée internazionali, la prima in Cina a Tianjin il 19 e 20 giugno e Beijing il 21, 22 e 23 giugno, e la seconda in Slovenia al Ljubljana Festival dall’ 8 al 10 luglio. In entrambi i tour sul podio nelle diverse occasioni salirà il maestro Zubin Mehta. Squisitamente concertistico il programma in Cina: a Tianjin verrà eseguito il 19 giugno il concerto n.2 per pianoforte e Orchestra di Fryderyk Chopin (solista Vanessa Benelli Mosell) e la Sinfonia n. 7 in Re minore, Op. 70, B. 141 di Antonín Dvořák; il 20 verrà eseguito un programma tutto dedicato a Ludwig van Beethoven con il concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61 con Amira Abouzara solista al violino, e la Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92. A Beijing verranno proposti i primi due programmi il 21 e il 22, mentre l’ultima sera del 23 giugno assieme al concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Chopin verrà eseguita la beethoveniana sinfonia n.7. A Ljubljana l’8 e il 10 luglio il maestro dirigerà Il trovatore di Giuseppe Verdi, nell’allestimento scenico firmato da Cesare Lievi – ripreso da Stefania Grazioli– che ha debuttato nella Sala Mehta del Teatro del Maggio nell’autunno del 2022 mentre il 9 luglio il maestro Mehta dirigerà un concerto sinfonico con le composizioni di Ludwig van Beethoven.

Le opere da settembre a dicembre 2024

Si alza il sipario della sala Grande del Teatro del Maggio il 20 settembre, con repliche il 22, il 24 e 27 settembre con La cenerentola, di Gioachino Rossini, nell’allestimento del maggio con la regia di Manu Lalli e la direzione di Gianluca Capuano che torna al Maggio dopo il grande successo di Alcina. Le scene sono di Roberta Lazzeri, i costumi di Gianna Poli le luci di Vincenzo Apicella. Lo spettacolo andato in scena all’aperto nel Cortile dell’Ammannati a Palazzo Pitti nel 2017 e stato anche allestito sul palcoscenico della sala grande del Maggio nel 2018. Tra gli interpreti principali Teresa Iervolino, già presente nell’ultima edizione nella parte di Angelina e Marco Filippo Romano in quella di Don Magnifico. Clorinda e Tisbe saranno Maria Laura Iacobellis e Aleksandra Meteleva.

Secondo titolo operistico è Madama Butterfly, di Giacomo Puccini in scena dal 24 ottobre e con repliche 27 e 31 e 2 novembre.

Un nuovo allestimento con la firma di Lorenzo Mariani, le scene di Alessandro Camera e i costumi di Silvia Aymonino e la direzione di Daniele Gatti. Il maestro ha diretto il capolavoro pucciniano solo in tre occasioni nel passato: a Chicago nel 1991 e poi al Met di New York nel 1994 e a Bologna nel 2003. Protagonista dell’opera nella parte di Cio-Cio-San è Carolina Lòpez Moreno, soprano il cui nome ritornerà ancora nelle locandine del Maggio a cominciare da La traviata in scena da novembre, opera nella quale interpreterà – debuttandola – la parte di Violetta. In locandina come Pinkerton torna Piero Pretti il quale ha colto un grande successo nelle recite di Tosca come Cavaradossi ora in cartellone (una recita sarà sostenuta dal tenore Vincenzo Costanzo, anche lui attualmente impegnato in Tosca); Sharpless sarà il baritono Nicola Alaimo che il giorno dopo l’ultima recita di Butterfly del 2 novembre, il 3 tornerà sul palcoscenico per il terzo concerto di canto della stagione autunnale.

Il 19 novembre con repliche il 21, 24, 26, 30 e 1 dicembre va in scena un nuovo allestimento di La traviata di Giuseppe Verdi, con la direzione di Roberto Abbado e la regia di Stefania Grazioli. Le luci sono di Valerio Tiberi. Si alternano nella parte di Violetta Carolina Lòpez Moreno e Julia Muzychenko (entrambe al debutto); Alfredo sarà Giovanni Sala che si alternerà con Matheus Pompeu.

A chiudere la programmazione operistica il 15 dicembre con repliche il 18, 20 e 22 è in cartellone un “buffo” dittico con il nuovo allestimento di Mavra di Igor Stravinskij e la ripresa di Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. La regia e le scene di entrambe sono di Denis Krief, che aveva già firmato lo Schicchi nel 2019 e che per questa occasione ambienterà anche la novità nel medesimo impianto scenico. Sul podio sale Francesco Lanzillotta. Nel cast nelle due opere Ivàn Ayòn Rivas (L’ussaro e Mavra ) in Mavra e Rinuccio nello Schicchi. In Mavra cantano Julia Muzychenco (appena ascoltata anche come Violetta), Kseniia Nikolaieva, Aleksandra Meteleva. In Gianni Schicchi, Roberto De Candia è Gianni Schicchi, Lauretta è Julia Muzychenco, Zita è Kseniia Nikolaieva, Nella è Nikoletta Hertsak; Simone è Adriano Gramigni, La Ciesca è Aleksandra Meteleva.

In tutte le opere in buca l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; in scena il Coro del Maggio Musicale Fiorentino. Direttore del Coro è il maestro Lorenzo Fratini.

Il programma di concerti sinfonico corali, sinfonici e di canto

A dare avvio alla programmazione concertistica il 7 settembre, è in calendario il concerto sinfonico diretto da Dmitry Matvienko (al debutto fiorentino) che eseguirà la suite Romeo e Giulietta di Prokofiev e, di Sergej Rachmaninov, il concerto n.3 in re minore op. 30 per pianoforte e orchestra con il pianista Giovanni Bertolazzi. Questo come i successivi del 19 e del 26 settembre sono dedicati al repertorio russo, proposto per tutti e tre con varie angolazioni sia dal punto di vista dei compositori come Rachmaninov, appunto, poi Cajkovskij e Musorgskij sia dei loro più popolari lavori. Il 19 il concerto è affidato alla bacchetta di Alessandro Bonato e il 26 sul podio salirà Luciano Acocella. A fianco di Bertolazzi, come lui altri due affermati pianisti italiani Francesco Libetta che eseguirà il celebre concerto n.2 in do minore op.18 di Rachmaninov (il 19) e Giuseppe Albanese che affronterà l’altrettanto famosissimo concerto n.1 in si bemolle minore op. 23 di Cajkovskij.

In settembre anche due importanti concerti con protagoniste due stelle del canto molto amate dal pubblico. Il primo dei due è in calendario il 12 e vede il soprano Jessica Pratt, con la quale il Maggio costruirà un progetto artistico pluriennale, con il direttore Riccardo Frizza eseguire con l’Orchestra e il Coro del Maggio, alcune grandi “scene di pazzia”, incorniciate dalle sinfonie, da opere quali La sonnambula e I puritani di Bellini, Emilia di Liverpool, Lucia di Lammermoor, La Favorite e Linda di Chamounix di Donizetti. I brani eseguiti sono tutti contenuti nel CD “Delirio” che dà il nome al concerto e che offre un panorama di quelle eroine che hanno consacrato il soprano australiano come grandissima protagonista del bel canto. Il maestro del Coro è Lorenzo Fratini.

Il 29 settembre sarà il mezzosoprano Teresa Iervolino, immediatamente dopo il suo impegno nelle recite di La cenerentola nella parte di Angelina, a essere protagonista del secondo concerto di canto con l’Orchestra del Maggio diretta da Matteo Parmeggiani. Iervolino eseguirà arie da Semiramide di Rossini, da Ernani di Verdi e la cantata per voce e orchestra Giovanna d’Arco di Rossini (nell’orchestrazione di Luca Giovanni Logi); in programma anche le sinfonie da Elisabetta, regina d’Inghilterra di Gioachino Rossini e da Luisa Miller di Giuseppe Verdi.

Il mese di settembre si completa il 28 e 29 (e con l’ultimo concerto il 5 ottobre) con il Festival dei Cori di Voci Bianche di sette Fondazioni Lirico sinfoniche italiane: quella del Maggio con il coro dell’Accademia, e poi del Teatro di San Carlo di Napoli, del Teatro Regio di Torino, del Teatro alla Scala di Milano, del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro Carlo Felice di Genova e del Teatro dell’Opera di Roma. La maestra del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci.

Il maestro Zubin Mehta, il direttore emerito a vita del Maggio darà avvio alla programmazione sinfonica d’ottobre, il 6 alle ore 17 con l’esecuzione della sinfonia n.8 in do minore di Anton Bruckner mentre il maestro Daniele Gatti il direttore principale, il 10, 17 e il 26 ottobre chiude un ideale “Progetto Brahms”, che ha attraversato il 2024 ed è iniziato nei concerti di febbraio (Hankyeol Yoon e Min Chung), con Ein Deutsches Requiem, il 10 ottobre e poi con l’integrale delle sinfonie: il 17 ottobre la n.3 e la n.1 e poi il 26 ottobre la sinfonia n.2 e la sinfonia n.4.

Il baritono Nicola Alaimo il giorno dopo l’ultima recita di Butterfly del 2 novembre, il 3 tornerà sul palcoscenico per il terzo concerto di canto della stagione autunnale. Sul podio come per il concerto con Teresa Iervolino, troviamo di nuovo Matteo Parmeggiani. In programma rare composizioni tutte di Gaetano Donizetti dalle opere Alahor in Granata, Parisina, Maria di Rohan, Torquato Tasso tutte incluse nel CD edito dal Maggio “Donizetti grand seigneur”.

Il mese di novembre dopo le prime occasioni offerte dall’ultima recita di Butterfly e dal concerto di canto di Alaimo, viene ufficialmente battezzato l’8 – venerdì – alle ore 20 e il 9 – sabato – alle ore 18 dalla talentuosa figura artistica di Glass Marcano vincitrice nel 2020 del premio dell’Orchestra della prima edizione del concorso internazionale “La MaestrA” di Parigi, concorso che si tiene ogni due anni. Venezuelana con una formazione nell’ambito di “El Sistema di Josè Antonio Abreu” la direttrice eseguirà pagine di Leonard Bernstein: West side story e Candide e sarà affiancata dal soprano Génesis Moreno anche lei venezuelana e come Marcano si è formata nel sistema Abreu ed è la recente vincitrice del IX Premio Kraus nel settembre 2023. La seconda parte del concerto prevede l’esecuzione della Sinfonia n.9 in mi minore op. 95 Dal nuovo mondo di Antonìn Dvorak.

Il 15 novembre alle ore 20 in Sala Mehta, Federico Maria Sardelli grande interprete del repertorio barocco sale sul podio per un concerto che vedrà la partecipazione del sopranista Bruno de Sà, vera star mondiale del canto barocco dalle qualità vocali straordinarie che per la prima volta canta a Firenze. Pagine di Filz, Mozart, Cherubini e Carl Philipp Emanuel Bach.

Il 29 novembre alle ore 20, giorno esatto in cui ricorre il centenario della morte di Giacomo Puccini, è in programma uno spettacolo ”Puccini racconta Puccini” nel quale, con la drammaturgia di Alberto Mattioli che attinge direttamente dall’epistolario pucciniano per i testi che saranno interpretati da Alfonso Antoniozzi nella parte di Puccini, si racconta la vita del grande compositore; verranno eseguite dall’Orchestra del Maggio con la direzione di Francesco Lanzillotta, alcune delle pagine meno note e più raramente eseguite del repertorio pucciniano come per esempio i pezzi sinfonici. Orchestra e Coro del Maggio, direttore del Coro, Lorenzo Fratini.

Il mese di dicembre si apre con l’ultima recita di La traviata e il 5 è ospite del Maggio l’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Thomas Dausgaard; sui leggii la sinfonia n.5 in si bemolle maggiore di Anton Bruckner. Venerdì 13 dicembre alle ore 20 e sabato 14 alle ore 18 Michele Spotti al suo debutto fiorentino dirige l’Orchestra e il Coro del Maggio in Die erste Walpurgisnacht (La prima notte di Valpurga) cantata di Felix Mendelssohn-Bartholdy e la Sinfonia n.5 in mi minore op.64 di Cajkovskij. Maestro del Coro, Lorenzo Fratini.

Il 21 dicembre torna Ivor Bolton, direttore che è stato molto vicino nel passato al Maggio Fiorentino e che propone un concerto con la sinfonia n.38 in re maggiore K 504, Praga, di Mozart e di Stravinskij, Pulcinella, suite dal concerto e la “Sinfonia di salmi”, per coro – diretto da Lorenzo Fratini – e Orchestra. Il 22 dicembre è in programma il concerto di Natale con il Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. La maestra del coro di voci bianche è Sara Matteucci.

La programmazione del periodo autunnale si arricchisce con lo spettacolo per le famiglie La fiaba di Tristano in collaborazione con Venti Lucenti per il progetto “All’Opera”. La regia, la scrittura scenica e i costumi sono di Manu Lalli, direttore Giuseppe La Malfa, in buca l’Orchestra del Maggio. Protagonisti gli attori e gli animatori di Venti Lucenti, i centodieci bambini e ragazzi del Progetto “All’Opera”. È un nuovo allestimento del Maggio Fiorentino in coproduzione con Venti Lucenti e in collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. È un progetto di Fondazione CR Firenze a cura di Venti Lucenti. In collaborazione con l’Assessorato all’Educazione, Welfare e Immigrazione del Comune di Firenze.

Il Teatro del Maggio ringrazia i soci fondatori e i soci privati.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia per il sostegno i Soci: Soci di diritto Fondatori Pubblici: Repubblica Italiana nel Ministero della Cultura, Comune di Firenze e Regione Toscana.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia altrettanto i Soci Fondatori privati:

Fondazione CR Firenze, Intesa Sanpaolo; Baker Hughes, Allianz, Gucci, Publiacqua, Toscana Aeroporti, Unicoop Firenze, Salvatore Ferragamo, Toscana Energia, Università di Firenze, Pitti Immagine; gli Sponsor: Enel, Caffè Borbone, Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, Zignago Vetro, Cassetti Gioielli; gli Sponsor Tecnici: Tecnoconference, Torrigiani.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia inoltre tutti gli aderenti all’Albo degli Associati: le Aziende mecenati, i Soci Corporate plus, i Sostenitori, i Benemeriti, i Soci effettivi, i Soci effettivi junior, i Soci, e l’Associazione Amici del Maggio Musicale Fiorentino.

Myung-Whun Chung dirige il Requiem di Giuseppe Verdi in occasione dei 150 anni dalla prima esecuzione assoluta

Myung-Whun Chung sarà di nuovo protagonista nell’ambito della Stagione Sinfonica 2023-2024 della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. Giovedì 28 marzo 2024 ore 20.00, in replica venerdì 29 marzo 2024 ore 20.00, il maestro sudcoreano dirigerà la Messa da Requiem per soli, coro e orchestra di Giuseppe Verdi, monumentale composizione di musica sacra di cui ricorre nel 2024 il centocinquantesimo anniversario della prima esecuzione assoluta. Insieme all’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo istruito da Alfonso Caiani – saranno impegnate le voci soliste del soprano Angela Meade, del mezzosoprano Annalisa Stroppa, del tenore Fabio Sartori e del basso Riccardo Zanellato. La prima di giovedì 28 marzo 2024 ore 20.00 sarà trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio3.

Il programma musicale del concerto inaugurale propone una delle pagine più affascinanti del repertorio sacro, considerata a buon ragione il monumento sinfonico-corale più importante del repertorio italiano. L’idea di comporre una Messa da Requiem interessò Giuseppe Verdi fin dal 1868, anno della morte di Gioachino Rossini: fu in quel momento che il compositore propose all’editore Ricordi di farsi da intermediario nella creazione di una composizione funebre di carattere collettivo, coinvolgendo i maggiori musicisti del tempo per tributare un omaggio al più illustre rappresentante della tradizione musicale italiana. Verdi compose allora il «Libera me», ma il progetto a più mani della ‘Messa per Rossini’ naufragò e il compositore dovette temporaneamente rinunciare al desiderio di completare la sua composizione sacra. L’occasione per tornarvi giunse al bussetano qualche anno più tardi, quando a morire fu un’altra figura centrale della cultura nazionale, lo scrittore Alessandro Manzoni, verso il quale Verdi provava una grandissima ammirazione. Il Requiem vide così la luce nel 1874 e il 22 maggio, nel primo anniversario della scomparsa dell’autore dei Promessi sposi, poté debuttare nella Chiesa di San Marco a Milano sotto la direzione dello stesso Verdi.

Come di consueto, il concerto di giovedì 28 marzo sarà preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.

I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 130,00; ridotto abbonati da € 15,00 a € 90,00) sono acquistabili nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it. Il concerto di giovedì 28 marzo rientra nell’ambito del progetto «La Fenice per la città»; quella di venerdì 29 marzo in «La Fenice per la città metropolitana», iniziative realizzate in collaborazione con la Municipalità e con la Città metropolitana di Venezia dedicate ai residenti nel comune e nel territorio della città metropolitana di Venezia. 

Myung-Whun Chung

Nato in Corea, inizia l’attività musicale come pianista, debuttando all’età di sette anni, a ventun anni vince il secondo premio al Concorso Pianistico Čajkovskij di Mosca. Frequenta negli USA i corsi di perfezionamento al Mannes College e successivamente alla Juilliard School di New York, nel 1979 diviene assistente di Carlo Maria Giulini alla Los Angeles Philharmonic dove nel 1981 è nominato direttore associato. Dal 1984 al 1990 è direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Saarbrüken, dal 1987 al 1992 direttore principale invitato del Teatro Comunale di Firenze, tra il 1989 e il 1994 direttore musicale dell’Opéra de Paris-Bastille e, dal 1997 al 2005, direttore principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. 

Nel 1995 fonda la Asia Philharmonic, formata dai migliori musicisti di otto Paesi asiatici. Nel 2005 è nominato direttore musicale della Seoul Philharmonic Orchestra e nel 2016 direttore musicale onorario della Tokyo Philharmopnic Orchestra. Dal 2011 è direttore ospite principale della Dresden Staatskapelle. Dal 2000 al 2015 è stato direttore musicale dell’Orchestre Philharmonique de Radio France, di cui dal 2016 è direttore onorario. Nel 2023 è stato nominato direttore emerito della Filarmonica della Scala .Ha diretto molte delle orchestre più prestigiose del mondo, fra cui i Berliner e i Wiener Philharmoniker, il Concertgebouw di Amsterdam, le principali orchestre di Londra e di Parigi, l’Orchestra Filarmonica della Scala, la Bayerische Rundfunk, le orchestre sinfoniche di Boston e di Chicago, l’Orchestra della Metropolitan Opera di New York, la New York Philharmonic Orchestra e le orchestre sinfoniche di Cleveland e di Philadelphia. In Italia gli sono stati conferiti il Premio Abbiati e il Premio Toscanini. In Francia nel 1991 è stato nominato artista dell’anno dal Sindacato professionale della critica drammatica e musicale francese e nel 1992 il Governo francese gli ha assegnato la Légion d’Honneur. Nel 1995 e di nuovo nel 2002 ha avuto il Premio Victoire de la Musique. Nel 2011 gli è stato conferito il titolo di Commadeur dans l’ordre des Arts et Lettres dal ministro della Cultura francese.

Nel luglio 2013 la Città di Venezia gli ha consegnato le chiavi della città per il suo impegno verso il Teatro la Fenice e la vita musicale della città e il Teatro La Fenice gli ha conferito il premio Una vita nella musica. Nel 2017 è stato nominato Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia per il suo contributo alla cultura italiana e il 1 giugno 2022 il presidente della Repubblica Italiana gli ha consegnato l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2015 l’Associazione della critica musicale italiana gli ha assegnato il Premio Abbiati per Simon Boccanegra di Verdi (rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia) e per l’attività sinfonica con l’Accademia di Santa Cecilia e con l’Orchestra Filarmonica della Scala. Attualmente è direttore onorario di Tokyo Philharmonic Orchestra, di Staatskapelle Dresden, di Orchestre Philharmonique de Radio France. Parallelamente alla sua attività musicale è impegnato in iniziative di carattere umanitario e di diffusione della musica classica tra le giovani generazioni, nonché di salvaguardia dell’ambiente. Ambasciatore del Programma delle Nazioni Unite per il Controllo internazionale della droga (UNDCP), nel 1995 è stato nominato Uomo dell’anno dall’UNESCO e l’anno successivo il governo della Corea gli ha conferito il Kumkuan, il più importante riconoscimento in campo culturale, per il suo contributo alla vita musicale coreana.

È attualmente ambasciatore onorario per la Cultura della Corea del Sud, il primo nella storia del governo del suo Paese. Chung e i musicisti dell’Orchestra Philharmonique de Radio France sono stati nominati nel 2007 ambasciatori dell’UNICEF e nel 2008 ha ricevuto l’incarico di Goodwill Ambassador dall’UNICEF come riconoscimento per il suo impegno a favore dell’infanzia. Nel 2012 Myung-Whun Chung è riuscito a riunire, per la prima volta per un concerto alla Salle Pleyel a Parigi, la Unhasu Orchestra della Corea del Nord e la Orchestre Philharmonique de Radio France. 

Myung-Whun Chung al Malibran venerdì 23 e sabato 24 marzo nella doppia veste di direttore e pianista solista

In programma il Triplo Concerto di Beethoven e la Quarta Sinfonia di Brahms

Myung-Whun Chung torna alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice in una serie di due concerti – al Malibran e al Teatro La Fenice – che si svolgeranno nell’ambito della Stagione Sinfonica 2023-2024 della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. Nel primo dei due appuntamenti, in programma al Teatro Malibran venerdì 22 marzo 2024 ore 20.00 (turno S) e sabato 23 marzo 2024 ore 17.00 (turno U), il maestro sudcoreano sarà impegnato nella doppia veste di direttore e pianista solista, per l’esecuzione del Concerto per pianoforte, violino, violoncello e orchestra in do maggiore op. 56 di Ludwig van Beethoven che sarà interpretato insieme con i solisti Roberto Baraldi al violino e Emanuele Silvestri al violoncello. Nella seconda parte della serata la scena sarà invece tutta per uno dei capolavori del sinfonismo tedesco, la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms.

Di Ludwig van Beethoven (1770-1827), verrà eseguito il Triplo Concerto in do maggiore op. 56 per pianoforte, violino, violoncello e orchestra, una composizione che, seppur abbozzata sullo stesso quaderno dove andavano prendendo forma l’Eroica e il Fidelio, è senz’altro ancora immersa nel mondo luminoso e a-problematico della musica del Settecento. Lo si percepisce anche da circostanze ‘esteriori’: l’impiego di più solisti, che era frequente fino alla metà di quel secolo ma era ormai diventato desueto nei Paesi di area tedesca; oppure il fatto che fu composto su commissione, per esaudire un desiderio di un esponente dell’aristocrazia, il fratello dell’imperatore Francesco ii, l’arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena, che era grande appassionato di musica e allievo dello stesso Beethoven.

Scrivendo la parte del pianoforte, il compositore di Bonn dovette tener conto delle possibilità del suo giovane pupillo – scrisse per lui una parte piuttosto facile ma anche brillante e vistosa, per evitare che fosse messo in ombra dagli altri due solisti – ed è logico dedurne che fu questo il motivo per cui Beethoven affiancò al pianoforte altri due strumenti, le cui parti sono più impegnative, soprattutto quella del violoncello, che si spinge spesso nel registro acuto. La prima esecuzione ebbe luogo nel 1805 nel corso di un concerto privato nel Palais Augarten, di proprietà dell’imperatore.

Johannes Brahms (1833-1897) compose la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 durante il soggiorno estivo «del tutto delizioso» – così scrisse il compositore a Clara Schumann – nel piccolo villaggio stiriano di Mürzzuschlag, alle pendici del monte Semmering, fra il 1884 e il 1885. La prima esecuzione, il 25 ottobre 1885 con l’orchestra della Cappella ducale di Meiningen diretta dall’autore, fu un successo notevole, confermato nella tournée successiva diretta da Bülow in Germania e Olanda. Il compositore tedesco concepì i suoi lavori sinfonici, e quest’ultimo in particolare, come punto di arrivo di un lungo cammino di ricerca e indagine sull’orchestra e le sue problematiche, secondo una personalità per la quale il perfezionamento stilistico, la selezione, il labor limae, la sintesi erano una linea guida.

Giunse a rielaborare echi beethoveniani di monumentale imponenza, richiami al folklore e a sentimenti appartenenti a intime sfere, cantabilità liederistica con tratti di commossa confessione, bagliori cameristici, tecniche compositive e alchimie combinatorie sviluppate dalla riflessione sulle forme antiche, in una visione del mondo tra distacco superiore e lacerazione interiore. L’orchestra viene studiata in tutte le sue possibili magie d’intreccio, risultando incredibilmente compatta, con scelte strumentali volte strategicamente a valorizzare il carattere peculiare di ogni tema. 

Come di consueto, il concerto di venerdì 22 marzo sarà preceduto da un incontro a ingresso libero, in quest’occasione tenuto dal musicologo Mauro Masiero, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale.

I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 90,00) sono acquistabili nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it.

Nel successivo concerto della Stagione Sinfonica 2023-2024, in programma giovedì 28 marzo 2024 ore 20.00 e 29 marzo 2024 ore 20.00, Myung-Whun Chung dirigerà la Messa da Requiem per soli, coro e orchestra di Giuseppe Verdi, monumentale composizione di musica sacra di cui ricorre nel 2024 il centocinquantesimo anniversario della prima esecuzione assoluta. Insieme all’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo istruito da Alfonso Caiani – saranno impegnate le voci soliste del soprano Angela Meade, del mezzosoprano Annalisa Stroppa, del tenore Fabio Sartori e del basso Riccardo Zanellato.

Myung-Whun Chung

Nato in Corea, inizia l’attività musicale come pianista, debuttando all’età di sette anni, a ventun anni vince il secondo premio al Concorso Pianistico Čajkovskij di Mosca. Frequenta negli USA i corsi di perfezionamento al Mannes College e successivamente alla Juilliard School di New York, nel 1979 diviene assistente di Carlo Maria Giulini alla Los Angeles Philharmonic dove nel 1981 è nominato direttore associato. Dal 1984 al 1990 è direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Saarbrüken, dal 1987 al 1992 direttore principale invitato del Teatro Comunale di Firenze, tra il 1989 e il 1994 direttore musicale dell’Opéra de Paris-Bastille e, dal 1997 al 2005, direttore principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.  Nel 1995 fonda la Asia Philharmonic, formata dai migliori musicisti di otto Paesi asiatici. Nel 2005 è nominato direttore musicale della Seoul Philharmonic Orchestra e nel 2016 direttore musicale onorario della Tokyo Philharmopnic Orchestra. Dal 2011 è direttore ospite principale della Dresden Staatskapelle. Dal 2000 al 2015 è stato direttore musicale dell’Orchestre Philharmonique de Radio France, di cui dal 2016 è direttore onorario. Nel 2023 è stato nominato direttore emerito della Filarmonica della Scala .Ha diretto molte delle orchestre più prestigiose del mondo, fra cui i Berliner e i Wiener Philharmoniker, il Concertgebouw di Amsterdam, le principali orchestre di Londra e di Parigi, l’Orchestra Filarmonica della Scala, la Bayerische Rundfunk, le orchestre sinfoniche di Boston e di Chicago, l’Orchestra della Metropolitan Opera di New York, la New York Philharmonic Orchestra e le orchestre sinfoniche di Cleveland e di Philadelphia. In Italia gli sono stati conferiti il Premio Abbiati e il Premio Toscanini. In Francia nel 1991 è stato nominato artista dell’anno dal Sindacato professionale della critica drammatica e musicale francese e nel 1992 il Governo francese gli ha assegnato la Légion d’Honneur. Nel 1995 e di nuovo nel 2002 ha avuto il Premio Victoire de la Musique. Nel 2011 gli è stato conferito il titolo di Commadeur dans l’ordre des Arts et Lettres dal ministro della Cultura francese. Nel luglio 2013 la Città di Venezia gli ha consegnato le chiavi della città per il suo impegno verso il Teatro la Fenice e la vita musicale della città e il Teatro La Fenice gli ha conferito il premio Una vita nella musica. Nel 2017 è stato nominato Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia per il suo contributo alla cultura italiana e il 1 giugno 2022 il presidente della Repubblica Italiana gli ha consegnato l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2015 l’Associazione della critica musicale italiana gli ha assegnato il Premio Abbiati per Simon Boccanegra di Verdi (rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia) e per l’attività sinfonica con l’Accademia di Santa Cecilia e con l’Orchestra Filarmonica della Scala. Attualmente è direttore onorario di Tokyo Philharmonic Orchestra, di Staatskapelle Dresden, di Orchestre Philharmonique de Radio France. Parallelamente alla sua attività musicale è impegnato in iniziative di carattere umanitario e di diffusione della musica classica tra le giovani generazioni, nonché di salvaguardia dell’ambiente. Ambasciatore del Programma delle Nazioni Unite per il Controllo internazionale della droga (UNDCP), nel 1995 è stato nominato Uomo dell’anno dall’UNESCO e l’anno successivo il governo della Corea gli ha conferito il Kumkuan, il più importante riconoscimento in campo culturale, per il suo contributo alla vita musicale coreana. È attualmente ambasciatore onorario per la Cultura della Corea del Sud, il primo nella storia del governo del suo Paese. Chung e i musicisti dell’Orchestra Philharmonique de Radio France sono stati nominati nel 2007 ambasciatori dell’UNICEF e nel 2008 ha ricevuto l’incarico di Goodwill Ambassador dall’UNICEF come riconoscimento per il suo impegno a favore dell’infanzia. Nel 2012 Myung-Whun Chung è riuscito a riunire, per la prima volta per un concerto alla Salle Pleyel a Parigi, la Unhasu Orchestra della Corea del Nord e la Orchestre Philharmonique de Radio France. 

Tutto esaurito per il Concertgebouw diretto da Myung-Whun Chung

In programma il Concerto per pianoforte K 453 di Mozart con Emanuel Ax e la Sinfonia n° 7 di Bruckner.

Alla Scala in queste settimane si succedono Chung e Muti per le Orchestre ospiti e Chailly e Barenboim per la Filarmonica.

Il Concertgebouw mancava dalla Scala dal 2008.

Domenica 21 gennaio per il ciclo delle ‘Orchestre ospiti’ il Maestro Myung-Whun Chung dirige il  Concertgebouw di Amsterdam nel Concerto per pianoforte in sol maggiore K 453 di Mozart con Emanuel Ax e la Sinfonia n° 7 in mi maggiore di Bruckner. È la settima presenza della grande Orchestra olandese, generalmente considerata tra le migliori del mondo, nel nostro Teatro: la prima, nel 1956, aveva sul podio Eduard van Beinum, e l’ultima, nel 2008, Mariss Jansons. I concerti del 1991, 1994, 1996 e 1999 sono stati diretti da Riccardo Chailly, Direttore Musicale del Concertgebouw dal 1988 al 2004, succedendo a Bernard Haitink e precedendo Mariss Jansons.

Il concerto si inserisce in un periodo di grandi presenze direttoriali al Piermarini: nello stesso ciclo il 27 è atteso Riccardo Muti alla testa della Chicago Symphony Orchestra, mentre la Stagione della Filarmonica, inaugurata lo scorso 15 gennaio da Riccardo Chailly, ospiterà Daniel Barenboim il 29 (con prova aperta il 27 in occasione della Giornata della Memoria) e ancora Myung-Whun Chung il 2 febbraio. Contemporaneamente la Stagione d’Opera presenta alcuni dei migliori direttori della nuova generazione: Michele Gamba acclamatissimo in Médée, Lorenzo Viotti all’atteso debutto verdiano con Simon Boccanegra e Thomas Guggeis per la prima volta al Piermarini con Die Entführung aus dem Serail.

Myung-Whun Chung

Myung-Whun Chung, il cui debutto al Piermarini risale al 1989 sul podio della Filarmonica e al 1992 in buca per una sensazionale Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič, alla Scala ha diretto anche Salome, Madama Butterfly, Idomeneo, Der Freischütz di Carl Maria von Weber e tre titoli verdiani: Simon Boccanegra, Don Carlo e La traviata. Direttore Emerito della Filarmonica della Scala dal 2023 e Direttore ospite principale della Staatskapelle di Dresda, oltre che Direttore Musicale Onorario della Tokyo Philharmonic Orchestra, dell’Orchestre Philharmonique de Radio France di Parigi e della KBS (Korean Broadcasting System) Orchestra, è stato recentemente nominato Direttore artistico della nuova Busan Opera and Concert Hall in Corea del Sud. È stato tra l’altro Direttore Principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e Direttore Musicale dell’Opéra de Paris-Bastille.

Dal 2008, Myung-Whun Chung è Ambasciatore Internazionale di buona volontà per il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, UNICEF.

Koninklijk Concertgebouworkest

L’Orchestra del Concertgebouw è una delle migliori orchestre al mondo. L’eccezionale acustica del Concertgebouw gioca un ruolo importante in questo senso. Altrettanto importante è la qualità dei musicisti stessi e l’influenza esercitata sull’Orchestra dai suoi direttori principali, che sono stati solo sette dalla fondazione dell’Orchestra nel 1888: Willem Kes (Direttore principale dal 1888 al 1895), Willem Mengelberg (1895-1945), Eduard van Beinum (1945-1959), Bernard Haitink (1961-1988), Riccardo Chailly (1988-2004), Mariss Jansons (2004-2015) e Daniele Gatti (settembre 2016 – agosto 2018). L’Orchestra ha nominato il suo prossimo, giovanissimo Direttore: Klaus Mäkelä.

Compositori di spicco come Gustav Mahler, Richard Strauss e Igor Stravinskij hanno diretto l’Orchestra in più di una occasione. L’Orchestra collabora inoltre regolarmente con compositori contemporanei, tra cui John Adams, George Benjamin, Tan Dun e Thomas Adès.

Emanuel Ax

Nato da genitori polacchi nell’odierna Leopoli, in Ucraina, Emanuel Ax si è trasferito con la famiglia a Winnipeg, in Canada, quando era ancora bambino. Ha debuttato a New York nella Young Concert Artists Series e nel 1974 ha vinto il primo Concorso Pianistico Internazionale Arthur Rubinstein a Tel Aviv. Nel 1975 ha vinto il Michaels Award of Young Concert Artists, seguito quattro anni dopo dal Premio Avery Fisher.

La Stagione 2023/2024 è incentrata sulla prima mondiale del Concerto per pianoforte di Anders Hillborg, commissionatogli dalla San Francisco Symphony e da Esa-Pekka Salonen, con successive esecuzioni a Stoccolma e New York. La continuazione del progetto di tournée e registrazione “Beethoven For 3” con i partner Leonidas Kavakos e Yo-Yo Ma li porterà nel Mid-West a gennaio. In recital Ax potrà essere ascoltato sulla costa occidentale in autunno e sulla costa centro-occidentale/orientale in primavera, e alla Carnegie Hall in aprile. Un ampio tour europeo comprenderà concerti in Olanda, Italia, Germania, Francia e Repubblica Ceca.

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Domenica 21 gennaio 2024 ~ ore 20

Orchestre ospiti 2023/2024

ROYAL CONCERTGEBOUW ORCHESTRA

MYUNG-WHUN CHUNG, direttore

Wolfgang Amadeus Mozart

Concerto n. 17 in sol magg. K 453

per pianoforte e orchestra

Emanuel Ax, pianoforte

Anton Bruckner

Sinfonia n. 7 in mi magg.

(edizione Leopold Nowak 1954)

Prezzi: da 110 a 18 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

14 dicembre 2003 – 14 dicembre 2023- vent’anni dalla riapertura del Teatro La Fenice

Il 14 dicembre ricorre il ventennale della riapertura del Teatro La Fenice. Esattamente vent’anni fa, Riccardo Muti aprì la Settimana Inaugurale nel Teatro di Campo San Fantin ricostruito dopo il devastante incendio del 1996, in un concerto che si svolse alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, delle massime autorità dello Stato e della città, del pubblico dei cittadini e dei lavoratori del Teatro. La scelta del programma musicale non fu casuale: Muti diresse l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice in una pagina dal significato beneaugurante, La consacrazione della casa di Ludwig van Beethoven, insieme ad altri brani improntati alla grande tradizione della civiltà musicale veneziana: di Igor Stravinskij, compositore che riposa nel cimitero dell’Isola di San Michele; di Antonio Caldara, compositore veneziano e protagonista della vita artistica della città lagunare fra Sei e Settecento; e di Richard Wagner, legatissimo a Venezia per avervi soggiornato varie volte e per avervi creato il secondo atto di Tristan und Isolde e parte di Parsifal, diretto una sua sinfonia giovanile nel 1882 alle Sale Apollinee della Fenice.

A quel concerto memorabile del 14 dicembre 2003 seguirono altri eventi musicali eccezionali, con un concerto della Philharmonia Orchestra di Londra diretta da Christian Thielemann; con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Santa Cecilia di Roma e il Coro di Voci Bianche Aureliano diretti da Myung-Whun Chung; con l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice di Venezia diretti da Marcello Viotti; con Elton John; e poi, per la prima volta a Venezia, con i Wiener Philharmoniker, diretti da Mariss Jansons; e con la serie di eventi dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov.

Chung, protagonista del terzo concerto di quella ‘straordinaria’ settimana, diede inizio  proprio con quell’evento a un’amicizia intensissima con il Teatro veneziano, che lo ha portato nel corso di questi anni a condurre le compagini veneziane nell’esecuzione dei più grandi capolavori sinfonici e lirici e a regalare all’oramai affezionatissimo pubblico della Fenice alcune delle sue più magistrali interpretazioni.

Stavolta, a vent’anni da quel concerto del 17 dicembre 2003, toccherà alla Sesta Sinfonia Pastorale di Beethoven e a Le Sacre du printemps di Stravinskij: con questo programma musicale di grandissimo richiamo Myung-Whun Chung tornerà alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice nei tre concerti in programma al Teatro La Fenice venerdì 15 dicembre 2023 ore 20.00 (turno S), sabato 16 dicembre 2023 ore 20.00 (trasmesso in diretta su Rai Radio3) e domenica 17 dicembre 2023 ore 17.00 (turno U), nell’ambito della Stagione Sinfonica 2023-2024.

Myung-Whun Chun dirige alla Fenice 3 concerti  il 15,16 e 17 dicembre in programma la Pastorale di Beethoven e Le Sacre du printemps di Stravinskij

La Sesta Sinfonia Pastorale di Beethoven e Le Sacre du printemps di Stravinskij: con questo programma musicale di grandissimo richiamo Myung-Whun Chung torna alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice nei tre concerti in programma al Teatro La Fenice venerdì 15 dicembre 2023 ore 20.00 (turno S), sabato 16 dicembre 2023 ore 20.00 (diretta Rai Radio3) e domenica 17 dicembre 2023 ore 17.00 (turno U), nell’ambito della Stagione Sinfonica 2023-2024. Si tratta tra l’altro, per Chung e la Fenice, di un felicissimo anniversario: proprio vent’anni fa, il 17 dicembre 2003, il pluripremiato maestro coreano dirigeva un dei concerti della settimana inaugurale per la riapertura della sala di Campo San Fantin dopo l’incendio.

Il programma si aprirà con la Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 di Ludwig van Beethoven (1770-1827), un lavoro che, per volere del suo stesso autore, porta la celebre denominazione di Pastorale. E la partitura è, di fatto, un vero e proprio inno alla natura, una «voce che rivela l’armonia segreta del creato» – per usare le parole del musicologo Luigi Magnani –, ben lontana da qualsiasi intento banalmente descrittivo riconducibile alla cosiddetta ‘musica a programma’. In una nota del suo taccuino, Beethoven fu estremamente chiaro: «nessuna pittura, ma vi sono espresse le sensazioni che suscita nell’uomo il piacere della campagna, e sono rappresentati alcuni sentimenti della vita dei campi […] Più espressione di sensazioni che pittura». L’opera fu composta intorno al 1807-1808 ed eseguita per la prima volta nella famosa Accademia del 22 dicembre al Theater an der Wien di Vienna, un concerto vocale e strumentale nel quale debuttarono, tra gli altri, anche la Quinta Sinfonia e la Fantasia corale del musicista di Bonn.

Profondamente legato al tema della natura – ma con suggestioni musicali molto lontane dal classicismo beethoveniano – è anche il secondo brano in programma, Le Sacre du printemps (La sagra della primavera) di Igor Stravinskij (1882-1971). Quando debuttò, il 29 maggio 1913, al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, con la coreografia di Vaslav Nijinsky e le scene e i costumi di Nicholas Roerich, la rappresentazione suscitò un vero e proprio ‘scandalo’, scatenando addirittura una rissa in sala. Le reazioni furono a dir poco contraddittorie, tra chi, come Maurice Ravel, gridava al genio e chi se ne andava schifato da quel ‘rumore’. Certo è che la serata fu indimenticabile e che la presentazione al pubblico di quel balletto, interpretato sulla scena dai Balletti Russi, decretò la fine di un’epoca, l’archiviazione delle forme musicali romantiche e l’inizio della modernità in musica.

In occasione del primo concerto diretto da Myung-Whun Chung, si rinnoverà il consueto appuntamento con le conferenze di approfondimento della Stagione Sinfonica: il concerto di venerdì 15 dicembre 2023 sarà infatti preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.

I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 130,00) sono acquistabili nella biglietteria del Teatro La Fenice e nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it.