Myung-Whun Chung dirige il Requiem di Giuseppe Verdi in occasione dei 150 anni dalla prima esecuzione assoluta

Myung-Whun Chung sarà di nuovo protagonista nell’ambito della Stagione Sinfonica 2023-2024 della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. Giovedì 28 marzo 2024 ore 20.00, in replica venerdì 29 marzo 2024 ore 20.00, il maestro sudcoreano dirigerà la Messa da Requiem per soli, coro e orchestra di Giuseppe Verdi, monumentale composizione di musica sacra di cui ricorre nel 2024 il centocinquantesimo anniversario della prima esecuzione assoluta. Insieme all’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo istruito da Alfonso Caiani – saranno impegnate le voci soliste del soprano Angela Meade, del mezzosoprano Annalisa Stroppa, del tenore Fabio Sartori e del basso Riccardo Zanellato. La prima di giovedì 28 marzo 2024 ore 20.00 sarà trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio3.

Il programma musicale del concerto inaugurale propone una delle pagine più affascinanti del repertorio sacro, considerata a buon ragione il monumento sinfonico-corale più importante del repertorio italiano. L’idea di comporre una Messa da Requiem interessò Giuseppe Verdi fin dal 1868, anno della morte di Gioachino Rossini: fu in quel momento che il compositore propose all’editore Ricordi di farsi da intermediario nella creazione di una composizione funebre di carattere collettivo, coinvolgendo i maggiori musicisti del tempo per tributare un omaggio al più illustre rappresentante della tradizione musicale italiana. Verdi compose allora il «Libera me», ma il progetto a più mani della ‘Messa per Rossini’ naufragò e il compositore dovette temporaneamente rinunciare al desiderio di completare la sua composizione sacra. L’occasione per tornarvi giunse al bussetano qualche anno più tardi, quando a morire fu un’altra figura centrale della cultura nazionale, lo scrittore Alessandro Manzoni, verso il quale Verdi provava una grandissima ammirazione. Il Requiem vide così la luce nel 1874 e il 22 maggio, nel primo anniversario della scomparsa dell’autore dei Promessi sposi, poté debuttare nella Chiesa di San Marco a Milano sotto la direzione dello stesso Verdi.

Come di consueto, il concerto di giovedì 28 marzo sarà preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.

I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 130,00; ridotto abbonati da € 15,00 a € 90,00) sono acquistabili nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it. Il concerto di giovedì 28 marzo rientra nell’ambito del progetto «La Fenice per la città»; quella di venerdì 29 marzo in «La Fenice per la città metropolitana», iniziative realizzate in collaborazione con la Municipalità e con la Città metropolitana di Venezia dedicate ai residenti nel comune e nel territorio della città metropolitana di Venezia. 

Myung-Whun Chung

Nato in Corea, inizia l’attività musicale come pianista, debuttando all’età di sette anni, a ventun anni vince il secondo premio al Concorso Pianistico Čajkovskij di Mosca. Frequenta negli USA i corsi di perfezionamento al Mannes College e successivamente alla Juilliard School di New York, nel 1979 diviene assistente di Carlo Maria Giulini alla Los Angeles Philharmonic dove nel 1981 è nominato direttore associato. Dal 1984 al 1990 è direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Saarbrüken, dal 1987 al 1992 direttore principale invitato del Teatro Comunale di Firenze, tra il 1989 e il 1994 direttore musicale dell’Opéra de Paris-Bastille e, dal 1997 al 2005, direttore principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. 

Nel 1995 fonda la Asia Philharmonic, formata dai migliori musicisti di otto Paesi asiatici. Nel 2005 è nominato direttore musicale della Seoul Philharmonic Orchestra e nel 2016 direttore musicale onorario della Tokyo Philharmopnic Orchestra. Dal 2011 è direttore ospite principale della Dresden Staatskapelle. Dal 2000 al 2015 è stato direttore musicale dell’Orchestre Philharmonique de Radio France, di cui dal 2016 è direttore onorario. Nel 2023 è stato nominato direttore emerito della Filarmonica della Scala .Ha diretto molte delle orchestre più prestigiose del mondo, fra cui i Berliner e i Wiener Philharmoniker, il Concertgebouw di Amsterdam, le principali orchestre di Londra e di Parigi, l’Orchestra Filarmonica della Scala, la Bayerische Rundfunk, le orchestre sinfoniche di Boston e di Chicago, l’Orchestra della Metropolitan Opera di New York, la New York Philharmonic Orchestra e le orchestre sinfoniche di Cleveland e di Philadelphia. In Italia gli sono stati conferiti il Premio Abbiati e il Premio Toscanini. In Francia nel 1991 è stato nominato artista dell’anno dal Sindacato professionale della critica drammatica e musicale francese e nel 1992 il Governo francese gli ha assegnato la Légion d’Honneur. Nel 1995 e di nuovo nel 2002 ha avuto il Premio Victoire de la Musique. Nel 2011 gli è stato conferito il titolo di Commadeur dans l’ordre des Arts et Lettres dal ministro della Cultura francese.

Nel luglio 2013 la Città di Venezia gli ha consegnato le chiavi della città per il suo impegno verso il Teatro la Fenice e la vita musicale della città e il Teatro La Fenice gli ha conferito il premio Una vita nella musica. Nel 2017 è stato nominato Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia per il suo contributo alla cultura italiana e il 1 giugno 2022 il presidente della Repubblica Italiana gli ha consegnato l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2015 l’Associazione della critica musicale italiana gli ha assegnato il Premio Abbiati per Simon Boccanegra di Verdi (rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia) e per l’attività sinfonica con l’Accademia di Santa Cecilia e con l’Orchestra Filarmonica della Scala. Attualmente è direttore onorario di Tokyo Philharmonic Orchestra, di Staatskapelle Dresden, di Orchestre Philharmonique de Radio France. Parallelamente alla sua attività musicale è impegnato in iniziative di carattere umanitario e di diffusione della musica classica tra le giovani generazioni, nonché di salvaguardia dell’ambiente. Ambasciatore del Programma delle Nazioni Unite per il Controllo internazionale della droga (UNDCP), nel 1995 è stato nominato Uomo dell’anno dall’UNESCO e l’anno successivo il governo della Corea gli ha conferito il Kumkuan, il più importante riconoscimento in campo culturale, per il suo contributo alla vita musicale coreana.

È attualmente ambasciatore onorario per la Cultura della Corea del Sud, il primo nella storia del governo del suo Paese. Chung e i musicisti dell’Orchestra Philharmonique de Radio France sono stati nominati nel 2007 ambasciatori dell’UNICEF e nel 2008 ha ricevuto l’incarico di Goodwill Ambassador dall’UNICEF come riconoscimento per il suo impegno a favore dell’infanzia. Nel 2012 Myung-Whun Chung è riuscito a riunire, per la prima volta per un concerto alla Salle Pleyel a Parigi, la Unhasu Orchestra della Corea del Nord e la Orchestre Philharmonique de Radio France. 

Myung-Whun Chung al Malibran venerdì 23 e sabato 24 marzo nella doppia veste di direttore e pianista solista

In programma il Triplo Concerto di Beethoven e la Quarta Sinfonia di Brahms

Myung-Whun Chung torna alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice in una serie di due concerti – al Malibran e al Teatro La Fenice – che si svolgeranno nell’ambito della Stagione Sinfonica 2023-2024 della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. Nel primo dei due appuntamenti, in programma al Teatro Malibran venerdì 22 marzo 2024 ore 20.00 (turno S) e sabato 23 marzo 2024 ore 17.00 (turno U), il maestro sudcoreano sarà impegnato nella doppia veste di direttore e pianista solista, per l’esecuzione del Concerto per pianoforte, violino, violoncello e orchestra in do maggiore op. 56 di Ludwig van Beethoven che sarà interpretato insieme con i solisti Roberto Baraldi al violino e Emanuele Silvestri al violoncello. Nella seconda parte della serata la scena sarà invece tutta per uno dei capolavori del sinfonismo tedesco, la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms.

Di Ludwig van Beethoven (1770-1827), verrà eseguito il Triplo Concerto in do maggiore op. 56 per pianoforte, violino, violoncello e orchestra, una composizione che, seppur abbozzata sullo stesso quaderno dove andavano prendendo forma l’Eroica e il Fidelio, è senz’altro ancora immersa nel mondo luminoso e a-problematico della musica del Settecento. Lo si percepisce anche da circostanze ‘esteriori’: l’impiego di più solisti, che era frequente fino alla metà di quel secolo ma era ormai diventato desueto nei Paesi di area tedesca; oppure il fatto che fu composto su commissione, per esaudire un desiderio di un esponente dell’aristocrazia, il fratello dell’imperatore Francesco ii, l’arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena, che era grande appassionato di musica e allievo dello stesso Beethoven.

Scrivendo la parte del pianoforte, il compositore di Bonn dovette tener conto delle possibilità del suo giovane pupillo – scrisse per lui una parte piuttosto facile ma anche brillante e vistosa, per evitare che fosse messo in ombra dagli altri due solisti – ed è logico dedurne che fu questo il motivo per cui Beethoven affiancò al pianoforte altri due strumenti, le cui parti sono più impegnative, soprattutto quella del violoncello, che si spinge spesso nel registro acuto. La prima esecuzione ebbe luogo nel 1805 nel corso di un concerto privato nel Palais Augarten, di proprietà dell’imperatore.

Johannes Brahms (1833-1897) compose la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 durante il soggiorno estivo «del tutto delizioso» – così scrisse il compositore a Clara Schumann – nel piccolo villaggio stiriano di Mürzzuschlag, alle pendici del monte Semmering, fra il 1884 e il 1885. La prima esecuzione, il 25 ottobre 1885 con l’orchestra della Cappella ducale di Meiningen diretta dall’autore, fu un successo notevole, confermato nella tournée successiva diretta da Bülow in Germania e Olanda. Il compositore tedesco concepì i suoi lavori sinfonici, e quest’ultimo in particolare, come punto di arrivo di un lungo cammino di ricerca e indagine sull’orchestra e le sue problematiche, secondo una personalità per la quale il perfezionamento stilistico, la selezione, il labor limae, la sintesi erano una linea guida.

Giunse a rielaborare echi beethoveniani di monumentale imponenza, richiami al folklore e a sentimenti appartenenti a intime sfere, cantabilità liederistica con tratti di commossa confessione, bagliori cameristici, tecniche compositive e alchimie combinatorie sviluppate dalla riflessione sulle forme antiche, in una visione del mondo tra distacco superiore e lacerazione interiore. L’orchestra viene studiata in tutte le sue possibili magie d’intreccio, risultando incredibilmente compatta, con scelte strumentali volte strategicamente a valorizzare il carattere peculiare di ogni tema. 

Come di consueto, il concerto di venerdì 22 marzo sarà preceduto da un incontro a ingresso libero, in quest’occasione tenuto dal musicologo Mauro Masiero, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale.

I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 90,00) sono acquistabili nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it.

Nel successivo concerto della Stagione Sinfonica 2023-2024, in programma giovedì 28 marzo 2024 ore 20.00 e 29 marzo 2024 ore 20.00, Myung-Whun Chung dirigerà la Messa da Requiem per soli, coro e orchestra di Giuseppe Verdi, monumentale composizione di musica sacra di cui ricorre nel 2024 il centocinquantesimo anniversario della prima esecuzione assoluta. Insieme all’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo istruito da Alfonso Caiani – saranno impegnate le voci soliste del soprano Angela Meade, del mezzosoprano Annalisa Stroppa, del tenore Fabio Sartori e del basso Riccardo Zanellato.

Myung-Whun Chung

Nato in Corea, inizia l’attività musicale come pianista, debuttando all’età di sette anni, a ventun anni vince il secondo premio al Concorso Pianistico Čajkovskij di Mosca. Frequenta negli USA i corsi di perfezionamento al Mannes College e successivamente alla Juilliard School di New York, nel 1979 diviene assistente di Carlo Maria Giulini alla Los Angeles Philharmonic dove nel 1981 è nominato direttore associato. Dal 1984 al 1990 è direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Saarbrüken, dal 1987 al 1992 direttore principale invitato del Teatro Comunale di Firenze, tra il 1989 e il 1994 direttore musicale dell’Opéra de Paris-Bastille e, dal 1997 al 2005, direttore principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.  Nel 1995 fonda la Asia Philharmonic, formata dai migliori musicisti di otto Paesi asiatici. Nel 2005 è nominato direttore musicale della Seoul Philharmonic Orchestra e nel 2016 direttore musicale onorario della Tokyo Philharmopnic Orchestra. Dal 2011 è direttore ospite principale della Dresden Staatskapelle. Dal 2000 al 2015 è stato direttore musicale dell’Orchestre Philharmonique de Radio France, di cui dal 2016 è direttore onorario. Nel 2023 è stato nominato direttore emerito della Filarmonica della Scala .Ha diretto molte delle orchestre più prestigiose del mondo, fra cui i Berliner e i Wiener Philharmoniker, il Concertgebouw di Amsterdam, le principali orchestre di Londra e di Parigi, l’Orchestra Filarmonica della Scala, la Bayerische Rundfunk, le orchestre sinfoniche di Boston e di Chicago, l’Orchestra della Metropolitan Opera di New York, la New York Philharmonic Orchestra e le orchestre sinfoniche di Cleveland e di Philadelphia. In Italia gli sono stati conferiti il Premio Abbiati e il Premio Toscanini. In Francia nel 1991 è stato nominato artista dell’anno dal Sindacato professionale della critica drammatica e musicale francese e nel 1992 il Governo francese gli ha assegnato la Légion d’Honneur. Nel 1995 e di nuovo nel 2002 ha avuto il Premio Victoire de la Musique. Nel 2011 gli è stato conferito il titolo di Commadeur dans l’ordre des Arts et Lettres dal ministro della Cultura francese. Nel luglio 2013 la Città di Venezia gli ha consegnato le chiavi della città per il suo impegno verso il Teatro la Fenice e la vita musicale della città e il Teatro La Fenice gli ha conferito il premio Una vita nella musica. Nel 2017 è stato nominato Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia per il suo contributo alla cultura italiana e il 1 giugno 2022 il presidente della Repubblica Italiana gli ha consegnato l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2015 l’Associazione della critica musicale italiana gli ha assegnato il Premio Abbiati per Simon Boccanegra di Verdi (rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia) e per l’attività sinfonica con l’Accademia di Santa Cecilia e con l’Orchestra Filarmonica della Scala. Attualmente è direttore onorario di Tokyo Philharmonic Orchestra, di Staatskapelle Dresden, di Orchestre Philharmonique de Radio France. Parallelamente alla sua attività musicale è impegnato in iniziative di carattere umanitario e di diffusione della musica classica tra le giovani generazioni, nonché di salvaguardia dell’ambiente. Ambasciatore del Programma delle Nazioni Unite per il Controllo internazionale della droga (UNDCP), nel 1995 è stato nominato Uomo dell’anno dall’UNESCO e l’anno successivo il governo della Corea gli ha conferito il Kumkuan, il più importante riconoscimento in campo culturale, per il suo contributo alla vita musicale coreana. È attualmente ambasciatore onorario per la Cultura della Corea del Sud, il primo nella storia del governo del suo Paese. Chung e i musicisti dell’Orchestra Philharmonique de Radio France sono stati nominati nel 2007 ambasciatori dell’UNICEF e nel 2008 ha ricevuto l’incarico di Goodwill Ambassador dall’UNICEF come riconoscimento per il suo impegno a favore dell’infanzia. Nel 2012 Myung-Whun Chung è riuscito a riunire, per la prima volta per un concerto alla Salle Pleyel a Parigi, la Unhasu Orchestra della Corea del Nord e la Orchestre Philharmonique de Radio France.