TCBO: IL PRIMO “RING” DI WAGNER DIRETTO DA OKSANA LYNIV

Con Das Rheingold (L’oro del Reno) prende il via l’esecuzione integrale in due anni della Tetralogia in forma di concerto

Mercoledì 12 e giovedì 13 giugno alle 20.00 all’Auditorium Manzoni

Si confronta per la prima volta con Der Ring des Nibelungen (L’anello del Nibelungo) di Richard Wagner Oksana Lyniv, prima donna sul podio a Bayreuth nella storia del festival dedicato alle opere del compositore tedesco e Direttrice musicale del teatro divenuto tempio del culto wagneriano in Italia: il Comunale di Bologna. L’esecuzione integrale della Tetralogia – in programma in forma di concerto nell’arco di due anni – prende il via all’Auditorium Manzoni mercoledì 12 giugno alle 20.00, e in replica giovedì 13 giugno alla stessa ora, con il prologo Das Rheingold (Loro del Reno). La prima giornata del ciclo, Die Walküre (La Valchiria), sarà poi in cartellone il prossimo 17 e 19 ottobre; seguiranno nel 2025 la seconda giornata, Siegfried (Sigfrido), e la terza giornata, Götterdämmerung (Il crepuscolo degli dei).

«L’oro del Reno è l’inizio di un viaggio nel quale Wagner espone la sua filosofia – commenta Oksana Lyniv. Con questo ciclo monumentale il compositore voleva mostrare all’uomo cosa succede quando si sacrifica l’amore per la brama di potere. Dal momento in cui Alberich ruba l’oro dal suo ambiente naturale, rinunciando per sempre all’amore, incomincia un percorso alla scoperta della più profonda natura umana, che si conclude con il crollo del Walhalla e il ritorno dell’oro al suo stato originario. Con questa utopia Wagner sperava di poter cambiare l’umanità…».

Il re degli dei Wotan è interpretato dal baritono Thomas Johannes Mayer, mentre il nano del popolo dei Nibelunghi Alberich è interpretato dal basso-baritono Claudio Otelli.

Nel cast accanto a loro Liviu Holender (Donner), Wolfgang Ablinger-Sperrhacke (Loge), Cornel Frey (Mime), Sorin Coliban (Fasolt), Wilhelm Schwinghammer (Fafner), Atala Schöck (Fricka), Sonja Šarić (Freia), Paolo Antognetti (Froh), Bernadett Fodor (Erda), Yuliya Tkachenko (Woglinde), Marina Ogii (Wellgunde) e Egle Wyss (Flosshilde).

L’Orchestra è quella del TCBO.

Das Rheingold costituisce l’antefatto o – per dirla con le parole dell’autore – la vigilia della “sagra scenica” in quattro drammi ispirata al poema epico tedesco “Nibelungenlied” e alle antiche saghe dell’Edda, racchiudendo già in sé – nelle sue quattro scene – la struttura complessiva del ciclo. Anche se quest’opera fu la prima ad essere composta tra il 1853 e il 1854, Wagner la “pensò” per ultima, perché elaborò il Ring a ritroso partendo dalla Götterdämmerung. La prima assoluta dell’Oro del Reno si tenne al Teatro Nazionale di Monaco nel 1869 per volontà di re Ludwig di Baviera e non del compositore, che considerò infatti, quale reale battesimo dell’opera, la sua successiva rappresentazione come parte dell’intera Tetralogia che nel 1876 inaugurò il nuovo Festspielhaus di Bayreuth. Nell’aprile del 1883, due mesi dopo la morte di Wagner a Venezia, il Teatro Comunale di Bologna mise in scena il Ring in lingua originale e con le scene e i costumi utilizzati a Bayreuth; solido il legame del compositore tedesco con la città di Bologna – dalla quale aveva ricevuto la cittadinanza onoraria – e con il Comunale, che aveva rappresentato in prima italiana ben cinque sue opere.

Dirompente e innovativo per l’epoca il celebre attacco iniziale sulla nota prolungata di mi bemolle; Wagner descrisse così in Mein Leben come gli si era rivelato: “Caddi in una specie di dormiveglia, nel quale ebbi improvvisamente la sensazione di sprofondare in una forte corrente d’acqua. Il suo romorio si precisò ben presto come un suono musicale, e precisamente l’accordo in mi bemolle maggiore, dissolto in arpeggi continuamente ondeggianti; questi arpeggi si configurarono in forme melodiche sempre più mosse, ma senza mai uscire dalla triade pura di mi bemolle maggiore, che con la sua continuità pareva prestare una significazione infinita all’elemento in cui sprofondavo. Con la sensazione delle onde che ora rumoreggiavano alte su di me, mi destai bruscamente atterrito dal mio dormiveglia. Tosto riconobbi che mi si era bruscamente rivelato il preludio orchestrale dell’Oro del Reno […]”.

Il ciclo bolognese Der Ring des Nibelungen è dedicato all’imprenditore e filantropo Marino Golinelli, da sempre amante e sostenitore delle arti, della musica e del teatro, e fondatore di Fondazione Golinelli che ha sostenuto la realizzazione della tetralogia.

Entrambe le serate saranno introdotte al pubblico da Alberto Mattioli, a partire da 45 minuti prima dell’inizio, presso il foyer del bar dell’Auditorium Manzoni. 

I biglietti – da 15 a 60 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale (Largo Respighi, 1), dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 15; il giorno del concerto presso l’Auditorium Manzoni da 1 ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio dello spettacolo. 

Info: https://www.tcbo.it/eventi/das-rheingold/

TCBO: JACOPO GASSMANN DEBUTTA ALLA REGIA LIRICA CON “MACBETH”

     

Protagonisti della nuova produzione del capolavoro verdiano Roman Burdenko, Ekaterina Semenchuk e Antonio Poli. Sul podio Daniel Oren

In scena al Comunale Nouveau dal 12 al 18 aprile

«Questo progetto ruota intorno a nuclei poetici concettuali emersi prima di tutto dalla lettura di Shakespeare: è lui che mi ha aperto le porte per accedere a Verdi». Sono le parole del regista Jacopo Gassmann, che racconta come si sia approcciato al Macbeth di Giuseppe Verdi che segna il suo debutto operistico. Lo spettacolo è una nuova produzione proposta in prima assoluta al Comunale Nouveau da venerdì 12 aprile alle 20 e in replica fino al 18 aprile. «Si tratta di un lungo viaggio – prosegue il regista romano – quello di un uomo in particolare, e di una donna, alle radici del male; è l’inabissamento progressivo di una coscienza, di uno sguardo nel grande e inesplorato territorio del rimosso».

Sul podio torna il direttore d’orchestra israeliano Daniel Oren, alla guida di un cast di primo piano che vede protagoniste le voci del baritono Roman Burdenko come Macbethe del mezzosoprano Ekaterina Semenchuk come Lady Macbeth – entrambi per la prima volta nella stagione del TCBO – e del tenore Antonio Poli come Macduff.

La compagine vocale è completata da Riccardo Fassi nelle vesti di Banco, Anna Cimmarrusti in quelle della Dama di Lady Macbeth, Marco Miglietta come Malcolm, Kwangsik Park nei panni del Medico, Gabriele Ribis come Un domestico di Macbeth, Il sicario e L’araldo, e ancora Sandro Pucci (Prima apparizione), Chiara Salentino (Seconda apparizione) e Benedetta Zanetti Oliva (Terza apparizione).

Il cast alternativo vede impegnati nelle tre parti principali George Gagnidze (13 e 18 aprile), Daniela Schillaci (13 e 14 aprile) e Paolo Antognetti (13 aprile).

Jacopo Gassmann, regista teatrale che ha appena portato in scena “The City” di Martin Crimp in una tournée che ha toccato anche il LAC di Lugano e l’Arena del Sole di Bologna, firma al Comunale Nouveau il suo primo spettacolo operistico avvalendosi della collaborazione di Gregorio Zurla per le scene, Gianluca Sbicca per i costumi, Gianni Staropoli per le luci, Marco Grassivaro per i video e Marco Angelilli per i movimenti scenici. «Il nostro Macbeth si cala in una valle del perturbante – commenta ancora Gassmann – quella cosa stranamente familiare ma anche sconosciuta che ci provoca sgomento, disorientamento. Macbeth vive in questa perturbazione dell’anima, incamminandosi inesorabilmente verso una notte in cui tutto è destinato ad andare male, in cui l’ordine delle cose, le gerarchie della natura e degli esseri umani vengono rovesciati. […]

Nel testo shakespeariano troviamo un viatico al percorso verdiano: un momento molto preciso lo vediamo dopo la morte di re Duncan quando è Macduff a recarsi nelle stanze del re e scoprirne il cadavere. In Shakespeare, Macduff esce e pronuncia la frase “affacciatevi alla camera, e una nuova Gorgone vi accecherà. Non mi chiedete di parlare”. Leggendola il mio sguardo e il pensiero sono volati subito alla Medusa di Caravaggio che sarà evidentemente citata: apparirà una enorme Medusa caravaggesca che fissa il suo sguardo su di noi, convocandoci inevitabilmente». Tra le altre citazioni quella nella grande scena del banchetto: «Gli ospiti non hanno abiti regali e non li indossano ma li “portano” – spiega il regista – come mi è accaduto di vedere nella performance “Embodying Pasolini” dove Tilda Swinton “sfilava” con i costumi dei film pasoliniani senza “vestirli”, ma mostrandoli. Qui il banchetto si fa spettrale e questi abiti non indossati ci parlano di un’incoronazione precaria, falsa, destinata alla catastrofe».

L’Orchestra e il Coro – istruito da Gea Garatti Ansini – sono quelli del Teatro Comunale di Bologna.

A preparare le voci bianche è Alhambra Superchi.

Opera fosca, colma di ambizioni, malvagità, streghe e complotti, Macbeth costituisce il primo reale contatto di Giuseppe Verdi con un testo di William Shakespeare, autore al quale si ispirerà per struttura dei drammi, per contenuti e forme. Decima opera verdiana, debuttò in una prima versione a Firenze nel 1847, quindi a Parigi nel 1865 e alla Scala nel 1874.

Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.

I biglietti – da 25 a 150 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

Info: www.tcbo.it / https://www.tcbo.it/eventi/macbeth/

TCBO: CON “MANON LESCAUT” E L’OMAGGIO A PUCCINI SI INAUGURA LA STAGIONE D’OPERA 2024  

La nuova produzione, proposta in prima assoluta al Comunale Nouveau dal 26 al 31 gennaio, vede la direzione di Oksana Lyniv e la regia di Leo Muscato  

La recita del 26 gennaio ore 20.00 è trasmessa anche in diretta su Rai Radio3  

Con Manon Lescaut di Giacomo Puccini, nel centenario della scomparsa del compositore, si apre la Stagione d’Opera 2024 del Teatro Comunale di Bologna. La nuova produzione, in programma in prima assoluta al Comunale Nouveau a partire da venerdì 26 gennaio alle 20.00 – anche con trasmissione in diretta su Rai Radio3 – è firmata dal regista Leo Muscato, al debutto nel teatro felsineo, e vede la Direttrice musicale Oksana Lyniv affrontare il titolo per la prima volta. Lo spettacolo è in replica fino al 31 gennaio

«Un anno fa, quando il teatro ha temporaneamente lasciato la sua sede storica per trasferirsi in un luogo inedito – racconta il Sovrintendente Fulvio Macciardi – siamo partiti per un’avventura che presentava molte incognite. Oggi il Comunale Nouveau è diventato il nuovo spazio della musica a Bologna: un luogo di produzione artistica, di incontro e di creatività che arricchisce l’intera città. Un sentito ringraziamento va al lavoro e all’impegno profuso da tutti i comparti del Teatro, e un grazie speciale va al nostro pubblico, che ci segue e dà fiducia, e a coloro che ci hanno sostenuto in questo percorso e continuano a farlo ogni giorno». 

«Nel 1889 il trentunenne Puccini firmò un contratto con Ricordi per Manon Lescaut – dice Oksana Lyniv – e contemporaneamente stava lavorando a una versione ridotta dei Meistersinger von Nürnberg di Wagner per La Scala di Milano, entrando in contatto con le sperimentazioni armoniche wagneriane. La partitura utilizza la tecnica del Leitmotiv – penso al suono orchestrale e al linguaggio armonico per la descrizione del mondo emotivo di Manon Lescaut e De Grieux, che si ispirano al Tristano e Isotta – ma è anche arricchita da citazioni dalle prime opere giovanili di Puccini, che rispecchiano lo spirito dell’epoca in cui la vicenda è ambientata».   

Secondo la visione del regista, nei quattro atti dell’opera i protagonisti sono sempre sul punto di partire, o di fuggire da qualcosa, o da qualcuno. «È come se la terra bruciasse sotto i loro piedi – racconta Leo Muscato – e impedisse loro di fermarsi e ragionare sulle conseguenze delle loro azioni. Per questa ragione, ciò che tiene insieme i quattro differenti luoghi della nostra messa in scena è proprio la terra che brucia, è proprio il deserto, un luogo metaforico che nell’opera di Puccini arriva nel IV atto. Il personaggio di Manon è un’anima in costante oscillazione tra estremi emotivi opposti. A volte è una forza della natura, animata da una gioia contagiosa e da un desiderio irrefrenabile di avventura e amore; altre volte sprofonda in un’oscurità emotiva che la fa apparire tormentata e vulnerabile e bisognosa di protezione. Ci impiega pochi secondi per decidere di fuggire al proprio destino seguendo uno sconosciuto che ha incontrato qualche minuto prima. La sua fuga scapicollata con Des Grieux – conclude il regista – si trasforma in stupefacente alchimia sessuale che travolgerà entrambi in un turbine di emozioni e impulsi, e che trasformerà il loro amore in una relazione tossica, in cui ognuno riesce a tirare fuori il peggio dell’altro».  

Premiato come miglior regista prima dalla critica teatrale, nel 2007, e poi dalla critica musicale, nel 2012, oggi Muscato collabora con i palcoscenici operistici italiani più prestigiosi: dal Teatro dell’Opera di Roma alla Scala di Milano. Nella nuova produzione bolognese le scene dello spettacolo sono curate da Federica Parolini, i costumi sono di Silvia Aymonino e le luci di Alessandro Verazzi.  

Debutta nel ruolo della protagonista il soprano Erika Grimaldi, recentemente applaudita a Bologna nell’Andrea Chénier di Giordano e nella Forza del destino di Verdi, affiancata sul palco dal tenore Luciano Ganci (come Renato Des Grieux) e dal baritono Claudio Sgura (come Lescaut). Nelle recite del 27 e 31 gennaio questi tre personaggi sono invece interpretati da Lana Kos, Roberto Aronica e Gustavo Castillo. Completano il cast Giacomo Prestia nei panni di Geronte di Ravoir, Paolo Antognetti in quelli di Edmondo, Kwangsik Park nelle vesti dell’Oste e in quelle del Sergente degli arcieri, Bruno Lazzaretti come Il maestro di ballo, Aloisa Aisemberg come Un musico, Cristiano Olivieri come Un lampionaio e Costantino Finucci come Il comandante di marina. L’Orchestra e il Coro – preparato da Gea Garatti Ansini – sono quelli della Fondazione lirico-sinfonica bolognese.  

Dopo il grande successo della prima rappresentazione assoluta al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1893, il 4 novembre di quello stesso anno Manon Lescaut debuttò al Comunale di Bologna con esiti altrettanto positivi (e ben diciotto repliche). Si trattava della terza opera di Puccini, dopo l’esordio convincente con Le Villi e l’incerta accoglienza riservata a Edgar. Il dramma lirico in quattro atti su libretto di autore anonimo, cui collaborarono lo stesso Puccini, Giuseppe Giacosa, Luigi Illica, Ruggero Leoncavallo, Domenico Oliva, Marco Praga e Giulio Ricordi, fu scritto tra il 1889 e il 1892. Il soggetto, tratto dal romanzo Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut di François-Antoine Prévost, aveva già suscitato l’interesse di altri due compositori prima di Puccini: i francesi Daniel Auber e Jules Massenet. Manon Lescaut manca dalla Stagione del teatro bolognese dal 2002.  

Opening partner dello spettacolo è Gruppo Hera. «Confermiamo con convinzione il nostro sostegno il Teatro Comunale di Bologna, una delle più significative eccellenze culturali del territorio – afferma Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Comunicazione e Relazioni Esterne della multiutility – e siamo molto lieti di tenere a battesimo l’opera che inaugura la stagione 2024 del Comunale Nouveau, nella sede temporanea che abbiamo contribuito ad allestire per permettere alla città di continuare a godere di un’offerta artistica e musicale ricca, stimolante e di assoluto valore». 

I biglietti – da 25 a 150 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio. Info: https://www.tcbo.it/eventi/manon-lescaut/ 

A partire dalle recite di Manon Lescaut, sul soffitto del Foyer del Comunale Nouveau sarà visibile la nuova installazione permanente site-specific composta di specchi realizzata dal duo Antonello Ghezzi, dal titolo Ed intanto la mia testa, a cura del Teatro Comunale. L’opera vuole idealmente accompagnare il pubblico verso la platea: «Siamo spettatori ma anche protagonisti – spiegano i due artisti – perché se alziamo lo sguardo ci siamo noi tra le parole della Cenerentola di Rossini, e quel nodo avviluppato è l’amore ma è anche la nostra vita, nella quale tutti andiamo a tentoni verso l’aria oscura. Per fortuna, grazie ai sentimenti che proviamo e grazie al teatro, possiamo finalmente cominciare a delirare, a sognare e a ricordarci che siamo allo stesso tempo spettatori, protagonisti, comparse e drammaturghi. Siamo qui e ora, siamo in un teatro nuovo ma che porta con sé tutta la storia del Teatro Comunale di Bologna». 

Info: www.tcbo.it / www.tcbo.it/eventi/manon-lescaut/ 

www.tcbo.it  

Manon Lescaut   

Dramma lirico in quattro atti  
Libretto di Ruggero Leoncavallo, Domenico Oliva, Giulio Ricordi, Luigi Illica, Marco Praga, Giuseppe Giacosa e Giacomo Puccini   

Musica di Giacomo Puccini  

Direttrice Oksana Lyniv  

Regia Leo Muscato  

Maestro del Coro Gea Garatti Ansini  

Scene Federica Parolini   

Costumi Silvia Aymonino  

Luci Alessandro Verazzi  

Assistente alla regia Marialuisa Bafunno  

Assistente alle scene Matteo Martini  

Assistente ai costumi Agnese Rabatti  

Personaggi e interpreti  

Manon Lescaut Erika Grimaldi (26, 28, 30 gennaio) / Lana Kos (27, 31 gennaio)  

Lescaut Claudio Sgura (26, 28, 30 gennaio) / Gustavo Castillo (27, 31 gennaio)  

Renato Des Grieux Luciano Ganci (26, 28, 30 gennaio) / Roberto Aronica (27, 31 gennaio)  

Geronte Di Ravoir Giacomo Prestia 

Edmondo Paolo Antognetti  

Il maestro di ballo Bruno Lazzaretti

Un musico Aloisa Aisemberg   

Un lampionaio Cristiano Olivieri  

Un comandante di marina Costantino Finucci  

L’oste / Un sergente degli arcieri Kwangsik Park  
   

Nuova produzione del Teatro Comunale di Bologna   

Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Comunale di Bologna  
   

Date  

Venerdì 26 gennaio ore 20, Turno Prime  

Sabato 27 gennaio ore 18, Turno Pomeriggio 1  

Domenica 28 gennaio ore 16, Turno Domenica  

Martedì 30 gennaio ore 20, Turno Sera 1  

Mercoledì 31 gennaio ore 18, Turno Pomeriggio 2