TCBO: IL TRITTICO DI PUCCINI È UN VIAGGIO NELLA COMMEDIA DANTESCA SECONDO PIER FRANCESCO MAESTRINI.

SUL PODIO ROBERTO ABBADO

La nuova produzione in prima assoluta vede in scena, nella stessa serata, le tre opere Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi

Tra i protagonisti Franco Vassallo, Roberto Aronica, Chiara Isotton, Chiara Mogini e Roberto de Candia

Dal 5 al 12 luglio al Comunale Nouveau

Rimanda metaforicamente alla Divina Commedia di Dante Alighieri la nuova produzione in prima assoluta del Tritticodi Giacomo Puccini nella visione del regista Pier Francesco Maestrini e nell’interpretazione del direttore d’orchestra Roberto Abbado, terzo omaggio in stagione del Teatro Comunale di Bologna alcompositore toscano nel centenario della scomparsa dopo Manon Lescaut e Tosca. Le tre opere in un atto che compongono il celebre capolavoro – Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi originariamente pianificate dalla fondazione lirico-sinfonica felsinea in esecuzioni separate, saranno invece riunite in quattro serate che le vedranno congiuntamente in scena dal 5 al 12 luglio al Comunale Nouveau. Lo spettacolo è coprodotto con il Teatro Verdi di Trieste.

L’idea del regista di accostare i tre atti unici pucciniani alle tre cantiche della Divina Commedia – Inferno, Purgatorio, Paradiso – nasce proprio da uno dei primissimi progetti dello stesso compositore per il suo Trittico, poi accantonato mantenendo un riferimento dantesco diretto solo nel Gianni Schicchi. Rimane però, secondo Maestrini, «questa idea con le anime dannate nel Tabarro, con le anime in attesa di redenzione in Suor Angelica, con il colpo di genio del ‘paradisiaco’ Schicchi. Non è certo un caso – spiega il regista – se buona parte del terzo titolo che compone la trilogia è scritto in endecasillabi, o quando Suor Angelica appare e canta ‘I desideri sono i fior dei vivi, non fioriscon nel regno delle morte…’ rimanda alla preghiera di San Benedetto nel Paradiso». 

Tra i riferimenti visivi nell’allestimento – che vede le scene firmate da Nicolás Boni, i costumi da Stefania Scaraggi e le luci da Daniele Naldi – spicca quello alle illustrazioni di Gustave Doré per la Divina Commedia «che peraltro – prosegue Maestrini – hanno influenzato tanto cinema, compreso quel Al di là dei sogni che direi è il mio riferimento principale per questo Trittico».

Sul podio felsineo torna Roberto Abbado, vincitore nel 2008 del “Premio Abbiati” e Direttore principale della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, che sarà impegnato anche nella Stagione Sinfonica in corso il prossimo 9 dicembre al Manzoni.

La cupa vicenda del Tabarro sulle chiatte della Senna – su libretto di Giuseppe Adami tratto da La Houppelande di Didier Gold – vede alternarsi nelle diverse date i baritoni Franco Vassallo e Dario Solari nei panni di Michele, i tenori Roberto Aronica e Mikheil Sheshaberidze in quelli di Luigi e i soprani Chiara Isotton e Amarilli Nizza nelle vesti di Giorgetta. Completano il cast Cristina Melis (Frugola), Xin Zhang (Tinca), Luciano Leoni (Talpa), Marco Puggioni (Venditore di canzonette), Tatiana Previati e Cristobal Campos come i due amanti.

Chiara Isotton e Amarilli Nizza si alternano, poi, come protagoniste nel ruolo del titolo in Suor Angelica, toccante e spietata opera su libretto di Giovacchino Forzano ambientata in un monastero alla fine del Seicento. La Zia Principessa è il soprano Chiara Mogini, Manuela Custer è la Badessa, Federica Giansanti la Maestra delle Novizie, mentre Vittoriana De Amicis, Elena Borin e Laura Cherici sono rispettivamente Suor Genovieffa, la Suora Zelatrice e la Suora infermiera.

Si chiude in burla il Trittico con Gianni Schicchi, una “bizzarria” di ispirazione dantesca ancora su libretto di Forzano che – nonostante il carattere comico – ruota attorno a due frodi e un lutto nella Firenze medievale. Protagonisti il baritono Roberto de Candia nel ruolo del titolo, i tenori Giorgio Misseri e Giuseppe Castoro che si alternano come Rinuccio e il soprano Darija Auguštan come Lauretta. Completano il cast Manuela Custer nei panni di Zita, Vittoriana De Amicis in quelli di Nella, Laura Cherici come La Ciesca. Tra i personaggi maschili le voci di Luciano Leoni come Betto di Signa, di Mattia Denti come Simone e di Michele Patti come Marco.

L’Orchestra, il Coro preparato da Gea Garatti Ansini, e il Coro di Voci Bianche istruito da Alhambra Superchi sono quelli del TCBO. 

Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.

I biglietti – da 20 a 120 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

TCBO:IL SECONDO OMAGGIO A PUCCINI CON TOSCA NELLA LETTURA DI OKSANA LYNIV

Torna lo spettacolo con la regia di Giovanni Scandella, già proposto nella scorsa stagione a Bologna e in Giappone, che vede ancora protagonisti accanto alla Direttrice musicale Carmen Giannattasio e Roberto Aronica

E dopo questo appuntamento la produzione fa tappa anche a Wiesbaden

In scena al Comunale Nouveau dal 26 al 30 aprile

Dopo l’inaugurazione di Stagione con Manon Lescaut, il Teatro Comunale di Bologna e la Direttrice musicale Oksana Lyniv tornano ad omaggiare Giacomo Puccini nel centenario della scomparsa con un caposaldo del teatro musicale italiano come Tosca, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. L’allestimento con la regia di Giovanni Scandella la scorsa estate ha debuttato al Nouveau, poi è volato in Giappone in autunno per la tournée, ora va in scena nuovamente sul palcoscenico bolognese da venerdì 26 aprile alle 20.00 (repliche fino al 30 aprile) e infine il 16 e 17 maggio farà tappa all’Hessisches Staatstheater di Wiesbaden per l’Internationale Maifestspiele. Sul podio in tutte queste occasioni Oksana Lyniv, che torna a dirigere l’Orchestra e il Coro felsinei dopo il recente debutto al Metropolitan di New York in un altro titolo pucciniano: Turandot.

Sul palco del Comunale Nouveau sono protagonisti il soprano Carmen Giannattasio nel ruolo della celebre cantante Floria Tosca, il tenore Roberto Aronica nei panni del pittore Mario Cavaradossi e il baritono Gabriele Viviani nella veste del terribile barone Vitellio Scarpia, capo della polizia. Nella recita del 27 aprile il ruolo del titolo sarà invece interpretato dal soprano Valentina Boi, che debutta nella Stagione del teatro bolognese. Completano la compagine vocale Christian Barone come Cesare Angelotti e Carceriere, Paolo Maria Orecchia come Sagrestano, Paolo Antognetti nella parte di Spoletta e Nicolò Ceriani in quella di Sciarrone. 

La recita del 30 aprile sarà diretta da Serhii Nesteruk. Il Coro del TCBO è istruito da Gea Garatti Ansini, mentre quello di Voci Bianche è preparato da Alhambra Superchi. Le scene sono ideate da Manuela Gasperoni, i costumi da Stefania Scaraggi e le luci da Daniele Naldi.

Raccontando il lavoro fatto sullo spettacolo, Scandella ricorda come Tosca sia «un esempio perfetto di commistione tra orrido, crudeltà e sintomi di modernità. L’operazione di Puccini – dice il regista – è estremamente intelligente da un punto di vista teatral-musicale: quegli elementi anche così grezzi diventano reali e necessari. Nella trasformazione melodrammatica diventano quasi “personaggi” volti a una teatralizzazione del dramma e lontani dal testo di Sardou. Quello che Puccini modifica e trasforma è nello svestire i personaggi di ogni pomposità creando genialmente una sorta di atmosfera dove è il personaggio a reinventare l’ambiente, alleggerendo allo stesso tempo l’azione scenica e portando l’opera dai cinque ai tre atti. Ecco la cornice da cui ho preso spunto». 

Presenting partner è Illumia. «Illumia conferma con grande piacere il proprio sostegno anche per il 2024 alla Fondazione Teatro Comunale di Bologna, come Partner dell’opera Tosca, in questi giorni in scena al Comunale Nouveau. Con il supporto al Teatro Comunale lavoriamo anno dopo anno per ricordare a noi stessi l’importanza del perseguire il bello in tutte le sue forme, andando alla ricerca di un’energia culturale che vogliamo contribuire a mantenere viva nei nostri territori». 

I biglietti – da 20 a 120 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

Info: www.tcbo.it / https://www.tcbo.it/eventi/tosca2024/

Prosegue l’omaggio a Giacomo Puccini nell’anno delle celebrazioni del centenario con “La fanciulla del West” in scena al Regio dal 22 marzo al 2 aprile 2024

Attesissima nuova produzione firmata da Valentina Carrasco
Mentre i primi film di ambientazione western, brevissimi e muti, facevano furore sul grande schermo, nel 1910 Giacomo Puccini pensò di trasferire una di quelle storie di pistoleri e di disperati sul prestigioso palcoscenico del Metropolitan Opera di New York. Il risultato fu La fanciulla del West, un’opera del tutto originale sia per il soggetto sia per lo stile musicale. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio, il maestro Francesco Ivan Ciampa saprà stabilire tra orchestra e palcoscenico la necessaria e stretta collaborazione, con la precisione e il vigore che lo contraddistinguono

Al suo debutto al Regio, la regista argentina Valentina Carrasco – vincitrice del Premio Abbiati per La Favorite del Donizetti Opera 2022 – prende spunto dalle suggestioni cinematografiche del libretto e della partitura, proponendo un nuovo allestimento che rende omaggio al genere western. Tre interpreti acclamati per le loro qualità musicali e sceniche ricoprono i ruoli principali: Jennifer Rowley debutta nel ruolo di Minnie, Roberto Aronica è il bandito Johnson e Gabriele Viviani lo sceriffo Jack Rance. La nuova produzione sarà in scena a partire da venerdì 22 marzo alle ore 20 per otto recite fino a martedì 2 aprile.

Compositore e direttore d’orchestra, Francesco Ivan Ciampa torna a dirigere le compagini artistiche del Teatro dopo l’ultima esperienza con Cavalleria rusticana (Regio Opera Festival, 2022). Alla guida di grandi produzioni italiane e internazionali, negli ultimi anni ha diretto Turandot e Madama Butterfly al Festival Puccini a Torre del Lago e Il corsaro, I masnadieri e Nabucco al Festival Verdi di Parma. Durante la sua carriera è stato anche assistente di Antonio Pappano e di Daniel Oren.

Valentina Carrasco firma la sua prima regia per il Teatro Regio. Nata a Buenos Aires, studia musica, danza e letteratura. A Parigi prosegue il lavoro nel campo del film e dei video. Collabora con La Fura dels Baus dal 2000, è co-autrice di XXX, lo spettacolo più rappresentato della compagnia. In ambito operistico, con Àlex Ollé firma Le Grand Macabre di Ligeti (Bruxelles, Londra, Barcellona, Buenos Aires, Adelaide Festival, Opera di Roma), nel 2011 Quartett di Francesconi (Scala di Milano, Holland Festival, Lille) e Tristan und Isolde (Opéra de Lyon), nel 2017 Il trovatore all’Opera di Roma, Oedipe di Enescu (Royal Opera House di Londra), nel 2019 Manon Lescaut a Francoforte.

Al di fuori de La Fura dels Baus firma la prima mondiale di una nuova versione del ciclo wagneriano al Colón di Buenos Aires, la coreografia de La strada di Luc van Hove ad Anversa e Gand, Don Giovanni a Perm, diretto da Teodor Currentzis e vincitore del Golden Mask di Mosca. Apre la stagione 2019/20 dell’Opera di Roma con Les Vêpres siciliennes diretti da Daniele Gatti, regia per la quale è nominata come migliore regista all’International Opera Awards di Londra. A giugno 2020 firma Gianni Schicchi al Festival Puccini, prima produzione europea post lockdown. Nel 2021 ha messo in scena Aida al Festival di Macerata e, nel 2022, Simon Boccanegra al Festival Verdi di Parma e La Favorite al Teatro Donizetti di Bergamo, premio Abbiati dell’Associazione Italiana dei Critici Musicali come migliore spettacolo dell’anno, poi ripresa all’Opéra national de Bordeaux. Ha debuttato con Nixon in China all’Opéra di Parigi nel 2023.

Debutta nel ruolo di Minnie, proprietaria della “Polka”, il soprano americano Jennifer Rowley, acclamata in tutto il mondo per la sua voce indimenticabile e la straordinaria presenza scenica, sarà per la prima volta ospite del Teatro Regio. Riprenderà quindi il ruolo a luglio sotto la direzione del maestro Daniel Oren per la stagione del Centro Nazionale per le Arti dello Spettacolo di Pechino. Due graditissimi ritorni al Regio: il baritono Gabriele Viviani, come sceriffo Jake Rance, e il tenore Roberto Aronica, nel ruolo del fuorilegge Dick Johnson (Ramerrez).

Nei ruoli principali si alterneranno: Oksana Dyka (Minnie), Massimo Cavalletti (Jake Rance) e Amadi Lagha (Dick Johnson). Completano il cast: Francesco Pittari (Nick), Paolo Battaglia (Ashby), Filippo Morace (Sonora), Cristiano Olivieri (Trin), Eduardo Martínez (Sid e Billy Jackrabbit), Alessio Verna (Bello), Enzo Peroni (Harry), Enrico Maria Piazza (Joe), Giuseppe Esposito (Happy), Tyler Zimmerman (Larkens), Ksenia Chubunova (Wowkle), Gustavo Castillo (Jake Wallace), Adriano Gramigni (José Castro), Alejandro Escobar e Luigi Della Monica (un postiglione). Eduardo Martínez, Enrico Maria Piazza, Tyler Zimmerman e Ksenia Chubunova sono tutti Artisti del Regio Ensemble.

Ambientazione western e originale utilizzo della tecnologia, per un effetto “cinema” live, caratterizzano le scene della nuova produzione firmate da Carles Berga e Peter van Praet.

Silvia Aymonino ha creato i costumi che richiamano le atmosfere di film cult di Sergio Leone come C’era una volta il West e Il buono, il brutto e il cattivo, e si ispirano a fotografie e documenti storici. Gianluca Mamino è direttore della fotografia; le luci sono di Peter van Praet.

Lorenzo Nencini è assistente alla regia, Agnese Rabatti assistente ai costumi e Chiara La Ferlita assistente alle scene. Il Coro del Teatro Regio è istruito, come di consueto, dal Maestro Ulisse Trabacchin.

«È necessario rinnovarsi o morire», poiché «l’armonia oggi e l’orchestra non sono le stesse», così Giacomo Puccini esprimeva all’inizio del ‘900 il proprio desiderio di rinnovamento. La fanciulla del West, andata in scena a New York nel 1910 con protagonisti Enrico Caruso, Emmy Destinn e Pasquale Amato e con Arturo Toscanini sul podio, incarna questa aspirazione.

L’opera in tre atti, su libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini, è tratta dal dramma The Girl of the Golden West di David Belasco, una pièce di forti contrasti passionali e d’avventura che propone uno scontro all’interno di un triangolo amoroso (come già in Tosca), incorniciato dal mondo dei minatori all’epoca della febbre dell’oro, che tanto affascinò Puccini. Il compositore – come già aveva mirabilmente ottenuto con il Giappone in Madama Butterfly – evoca in musica l’ambiente western utilizzando materiale folklorico americano, melodie autentiche come quella di Jake Wallace «Che faranno i vecchi miei», il canto Dooda dooda day, danze esotiche (ragtime, bolero), una ninna-nanna pellerossa; inventa melodie ad hoc per l’arrivo della posta, per l’inseguimento a cavallo dei cowboys, preannunciando il tipico stile dei commenti musicali dei film western americani.

La fanciulla protagonista dell’opera è Minnie, una giovane energica e generosa che gestisce il saloon di un villaggio di cercatori d’oro in California. Di lei è innamorato, non ricambiato, lo sceriffo Jake Rance. La vita di Minnie è sconvolta dall’arrivo del bandito Dick Johnson, che ne conquista il cuore; nel tentativo di salvarlo dalla forca, la giovane arriverà a giocarsi la felicità in una partita a poker.

L’Anteprima Giovani, riservata agli Under 30, è in programma giovedì 21 marzo alle ore 20. L’opera sarà presentata mercoledì 20 marzo al Piccolo Regio Puccini alle ore 18, nella conferenza-concerto a ingresso libero condotta da Susanna Franchi.