ROBERTO DEVEREUX PRIMO TITOLO OPERISTICO DELLA DECIMA EDIZIONE DEL DONIZETTI OPERA

Sul podio il direttore musicale del festival Riccardo Frizza; la regia è di Stephen Langridge
 
Come Elisabetta I il soprano Jessica Pratt, Roberto Devereux è il tenore John Osborne, mentre Simone Piazzola sarà Nottingham e Raffaella Lupinacci Sara
 
La première sarà preceduta dall’incontro di approfondimento e prove aperte di Donizetti Talk e dall’anteprima dedicata agli under 30

Teatro Donizetti, Bergamo
Venerdì 8 novembre, ore 17.30 (Donizetti Talk)
martedì 12 novembre, ore 17 (anteprima under 30)
venerdì 15 novembre, ore 20 (fuori abbonamento)
sabato23 novembre, ore 20 (fuori abbonamento – in opzione al Turno C)
giovedì 28 novembre, ore 20 (Turno A)

Si avvicina il debutto del primo titolo in scena al Teatro Donizetti: Roberto Devereuxopera fra le più amate di Gaetano Donizetti in programma venerdì 15 novembre alle ore 20 (repliche sabato 23 novembre e giovedì 28 novembre sempre alle ore 20). Mancano quindi pochi giorni all’inizio ufficiale della decima edizione del festival Donizetti Opera, manifestazione di rilievo internazionale dedicata al compositore bergamasco e dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza.
 
Tappa immancabile verso la première di Roberto Devereux il Donizetti Talk in calendario venerdì 8 novembre alle ore 17.30 nella Sala Riccardi del Teatro Donizetti con i musicologi dell’Area scientifica del festival Livio Aragona e Maurizio Merisio e la partecipazione del direttore Riccardo Frizza e del regista Stephen Langridge. Il pubblico avrà poi la possibilità di accedere alle prove d’insieme dell’opera ed assistere quindi in anteprima ad una scena della nuova produzione. Per partecipare è consigliata la prenotazione su www.donizettiopera.org. Martedì 12 novembre alle ore 17.00 sarà invece il pubblico dei giovani a poter assistere all’opera grazie all’anteprima under 30, il cui biglietto ha un costo di 10 euro.
 
«Roberto Devereux è la mia opera donizettiana preferita» ha avuto modo più volte di dichiarare il direttore musicale del festival Riccardo Frizza che, dopo averla interpretata in giro per il mondo, sarà sul podio dell’Orchestra Donizetti Opera portando sui leggii l’Edizione Nazionale realizzata da Casa Ricordi in collaborazione e con il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti a cura di Julia Lockhart, pubblicata nel 2022.
«Roberto Devereux è un capolavoro, anzi forse il capolavoro di Donizetti, almeno nel campo dell’opera italiana – sottolinea Frizza­ – È il titolo della svolta, della maturità completa. Ci saranno altri capolavori, specie francesi, ma nessuno sposterà più in alto l’asticella dell’ispirazione donizettiana. Per forza: una vicenda fortissima e appassionante, dai caratteri ben tratteggiati, una straordinaria figura di donna di potere innamorata, una grande invenzione musicale e una grandissima libertà formale, che trascende le forme chiuse che erano ancora la regola del melodramma dell’epoca. E, in fin dei conti, un soggetto tutto sommato insolito, unico, credo, nell’enorme catalogo donizettiano: la caducità del tempo, degli uomini e delle cose».
 
La regia è invece dell’inglese Stephen Langridge che è attualmente direttore artistico del festival di Glyndebourne oltre a essere ospite fisso di importanti palcoscenici come la Royal Opera House di Londra, la Lyric Opera di Chicago, il festival di Salisburgo. «La nostra messinscena – dichiara Langridge – è sicuramente contemporanea, ma ambientata in un mondo elisabettiano di fantasia. Non ho nulla contro l’uso di abiti contemporanei per esplorare un soggetto storico (Shakespeare lo faceva continuamente!), ma questa volta io e Katie Davenport, che firma sia le scene che i costumi, abbiamo voluto mantenere il sapore del mondo elisabettiano. La produzione non è affatto realistica o oggettiva, ma nemmeno l’opera di Donizetti lo è. È piuttosto una messinscena soggettiva, che consente di esplorare paesaggi emotivi e psicologici interiori».
 
Protagonisti vocali di questa che è «l’ultima tappa della saga noir che negli anni Donizetti dedicò alla dinastia Tudor» (P. Fabbri), sono alcuni celebri interpreti del Belcanto come Jessica Pratt (Elisabetta), John Osborn (Roberto Devereux), Simone Piazzola (Nottingham), Raffaella Lupinacci (Sara), David Astorga (Cecil), Ignazio Melnikas (allievo della Bottega Donizetti 2024) e Fulvio Valenti (Un famigliare di Nottingham e Un Cavaliere); scene e costumi sono di Katie Davenport; l’allestimento è coprodotto con il Teatro Sociale di Rovigo.
 
Donizetti lavorò alla composizione dell’opera nel corso dell’estate del 1837, un periodo funestato da eventi negativi, come la morte del terzo figlio e soprattutto dell’amata moglie Virginia Vasselli. Il Devereux è un’opera di svolta. Rispetto ai precedenti titoli “inglesi”, e giovandosi dell’esperienza maturata, il musicista indagò più a fondo la figura di Elisabetta, e ne ricavò un personaggio tragico e sfaccettato, al quale corrisponde una vocalità impervia, virtuosistica e dolente allo stesso tempo.

 
Sostenitori, partner, sponsor
Fondamentale anche nel 2024 il sostegno di Comune di Bergamo, Ministero della Cultura, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Bergamo. E ancora del Main partner Allianz (membro Benemerito della Fondazione Teatro Donizetti). Con il sostegno di Intesa Sanpaolo, SIAD, KPMG, Polo Tematico Avantgarde, Rea Dalmine, Abilita. Sponsor Curnis / Rolex, Automha. Partner tecnici ATB e Claypaky. In collaborazione con il Politecnico delle Arti “G. Donizetti – G. Carrara”, la Fondazione Mia, Rotary Club Terra di San Marco, Opera Europa, Fedora. Media partner Unibg On Air.
 
Un ringraziamento speciale agli Ambasciatori di Donizetti e a tutti coloro che sostengono l’attività della Fondazione Teatro Donizetti tramite ArtBonus
A2A • ATB Mobilità • Sacbo • Uniacque
Il Maestro Siad
I capolavori Fine Foods
Le pietre miliari Alfaparf Group • Calfin • Curnis Gioielli 3C • Gruppo Rulmeca • IRE OMBA • Legami• Nuova Demi • OMB Valves
Le rarità 3V Eagle • Allegrini • Automha • Before Advisory • Beltrami Linen • Bodega G. & C. • Brembomatic Pedrali • Carba • Caseificio Defendi Luigi • Catellani & Smith • CRS Impianti • CX Centax • Dalmine • Diachem • Effegi • Ferretticasa • Flow Meter • FraMar • Fratelli Rota Nodari • Gemels • Gruppo Alimentare Ambrosini • Impresa Edile Stradale Artifoni • Intertrasport • Iterchimica • Levorato • Lovato Electric • LVF Valve Solutions • MA.BO. • Milestone • Montello • Neodecortech • Panestetic • Pellegrini • Persico • Polo Telematico Avantgarde • Qintesi • Revi4 • Ri.Gom.Ma • Sinergia • Stucchi Group • Studio Berta Nembrini Colombini & Associati • Trussardi Petroli • Zanetti
Hanno inoltre donato ANCE Associazione Nazionale Costruttori Edili Bergamo • Fecs • Rota Fumagalli Gioielleria
 
martedì 12 novembre, ore 17 (anteprima under 30)
venerdì 15 novembre, ore 20 (fuori abbonamento)
sabato23 novembre, ore 20 (fuori abbonamento – in opzione al Turno C)
giovedì 28novembre, ore 20 (Turno A)
 
Teatro Donizetti, Bergamo

Roberto Devereux
tragedia lirica in tre atti di Salvadore Cammarano
Musica di Gaetano Donizetti
 
Prima esecuzione: Napoli, Real Teatro di San Carlo, 28 ottobre 1837
Edizione critica a cura di Julia Lockhart © Casa Ricordi, Milano con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti
 
Direttore Riccardo Frizza
Regia Stephen Langridge
Scene e costumi Katie Davenport
Luci Peter Mumford
Regia animazione pupazzo Poppy Franziska
Assistente alla regia Katerina Petsatodi
 
Elisabetta Jessica Pratt
Il duca di Nottingham Simone Piazzola
Sara Raffaella Lupinacci
Roberto Devereux John Osborn
Lord Cecil David Astorga
Sir Gualtiero Raleigh Ignas Melnikas*
Un famigliare di Nottingham Fulvio Valenti
e Un Cavaliere
 
Allievo della Bottega Donizetti
 
Mimo Luca Maino
Burattinai per l’animazione del pupazzo Noemi Giannico, Matteo Moglianesi
 
Orchestra Donizetti Opera
Coro dell’Accademia Teatro alla Scala
Maestro del Coro Salvo Sgrò
 
Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti
in coproduzione con il Teatro Sociale di Rovigo


Biglietteria
Piazza Cavour, 15 – Bergamo – T. 035 4160601/602/603 – martedì-sabato, ore 16-20
biglietteria@fondazioneteatrodonizetti.org
gruppi@fondazioneteatrodonizetti.org
 
Costo dei biglietti:
– Roberto Devereux e Don Pasquale: da 120 euro a 16 euro
– Zoraida di Granada: da 105 euro a 16 euro
– LU OpeRave: 25 euro
 
Carnet weekend
Tutti gli spettacoli di ciascun fine settimana con lo sconto del 25%
Carnet sabato
I biglietti per le opere in tre sabati diversi con lo sconto del 25%
 
Gli spettacoli nei giorni feriali avranno inizio alle ore 20 nei giorni feriali e alle ore 15.30 la domenica.

Riccardo Frizza dirige “Le villi” al Regio Teatro Regio di Torino, dal 19 al 26 aprile 2024

Pier Francesco Maestrini firma il nuovo allestimento del primo successo di Giacomo Puccini, un’opera giovanile piena di irruenza

Il Teatro Regio prosegue il suo omaggio a Giacomo Puccini, nell’anno del centenario, e porta in scena la sua opera d’esordio: Le villi che, fin dalla sua prima rappresentazione al Teatro Dal Verme di Milano nel 1884, mise immediatamente in evidenza la capacità del giovane compositore di creare melodie intense e potenti scritture sinfoniche. Una nuova versione, rimaneggiata in tempi record all’indomani della prima, debuttò proprio al Regio di Torino nel 1884. Riproponiamo Le villi, per la prima volta dopo quel clamoroso successo di centoquaranta anni fa, con la conduzione di Riccardo Frizza, specialista del repertorio, che dirige Orchestra e Coro del Regio, quest’ultimo istruito da Ulisse Trabacchin. La nuova produzione è curata da Pier Francesco Maestrini, originario di Firenze, che, dal suo debutto nella regia d’opera nel 1993, ha messo in scena oltre 100 produzioni in Italia e nel mondo spaziando dal repertorio barocco al verismo italiano. Il regista, per la prima volta al Regio, è animato dal desiderio di esplorare il mondo ultramondano e demoniaco. Maestrini parte da un presupposto: non deve trarre in inganno che Puccini si sia ispirato al balletto Giselle di Adolphe Adam per l’opera-ballo Le villi, perché nella musica riversa tutta la sua irruenza giovanile con l’intento, non mediato dalla prudenza della maturità, di scioccare lo spettatore. Protagonisti Roberta Mantegna nel ruolo di Anna, Martin Muehle in quello di Roberto e Simone Piazzola come Guglielmo Wulf. La nuova produzione sarà in scena a partire da venerdì 19 aprile alle ore 20 per sei recite fino a venerdì 26 aprile.

Nato a Brescia, Riccardo Frizza si è formato al Conservatorio di Milano e all’Accademia Chigiana di Siena ed è considerato fra i principali direttori d’orchestra della sua generazione. Dal 2017 è direttore musicale del festival Donizetti Opera di Bergamo. Nel giugno 2021 ha vinto il Premio Ópera come migliore direttore musicale per la Lucia di Lammermoor in scena all’Opera di Bilbao. Dal 2022 è Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica e Coro della Radio Ungherese. Torna al Regio dopo aver diretto il Concerto di Gala dedicato ai 50 anni della riapertura del Teatro.

Nel ruolo di Anna Roberta Mantegna, il soprano palermitano ha dato un’ottima prova come duchessa Elena ne I Vespri siciliani del luglio 2023 al Regio. «Forte di un’emissione franca, ben timbrata e sostenuta sul fiato e nella parola […] conferma la completezza e la solidità dell’artista, nonché la capacità di gestire le proprie energie» (L’Ape Musicale).

Accanto a lei, nel ruolo di Roberto, debutta il tenore tedesco-brasiliano Martin Muehle, elogiato dalla stampa per la sua abilità vocale e l’intensità emozionante in alcuni dei ruoli più impegnativi per un tenore spinto drammatico.

Guglielmo Wulf, il padre di Anna, sarà interpretato da Simone Piazzola, uno dei baritoni di punta della sua generazione, che ha vinto due volte il prestigioso Premio Abbiati della critica teatrale: nel 2015 per la sua interpretazione del ruolo di Simon Boccanegra e nel 2019 per l’incisione della Messa per Rossini realizzata da Decca, direttore Riccardo Chailly.

Nei ruoli dei tre protagonisti si alterneranno: Laura Giordano (Anna), Azer Zada (Roberto) e Gezim Myshketa (Guglielmo).

Le scene del nuovo allestimento sono a cura di Guillermo Nova, i costumi di Luca Dell’Alpi, la coreografia è di Michele Cosentino e le luci di Bruno Ciulli.

Ideata inizialmente come un atto unico, l’opera-ballo Le Willis debuttò al Teatro Dal Verme il 31 maggio 1884, il teatro era gremito e il pubblico e la critica entusiasti. Puccini scrisse alla madre: «Successo clamoroso. Diciotto chiamate. Ripetuto tre volte finale primo. Sono felice». Per la successiva rappresentazione al Teatro Regio di Torino, il 26 dicembre 1884, l’opera fu riveduta dall’autore in una versione ampliata, con nuove arie e un nuovo intermezzo orchestrale, e il titolo divenne Le villi. Il pubblico apprezzò l’abile combinazione di tradizione italiana ed elementi wagneriani e l’accolse in trionfo. Seguirono altre rappresentazioni memorabili: ad Amburgo nel 1892 con la direzione di Gustav Mahler e al Metropolitan di New York nel 1908 con Arturo Toscanini sul podio.

Il soggetto risale a una leggenda di origine slava narrata in un saggio dal poeta tedesco Heinrich Heine; il tema venne poi reso maggiormente noto al pubblico teatrale grazie alla versione di Théophile Gautier, con la collaborazione di Vernoy de Saint-Georges, Giselle ou Les Willis, musicato da Adolphe Adam: un balletto romantico, scritto per Carlotta Grisi nel 1841. Sicuramente il librettista Ferdinando Fontana conosceva entrambe le fonti, ma sembra più probabile che abbia tratto il suo argomento dal racconto francese di Alphonse Karr, Les Willis, del 1852. La vicenda è ambientata in un piccolo villaggio della Foresta Nera dove vivono i due fidanzati Anna e Roberto, il quale deve recarsi a Magonza per una eredità e che, nella grande città, tradisce e dimentica la promessa sposa. La giovane, con il cuore infranto, muore e si trasforma in una villi, leggendaria creatura maligna sovrannaturale, che per vendicarsi dell’amante infedele lo costringe a partecipare a una danza infernale e frenetica che lo lascerà senza vita.

L’Anteprima Giovani, riservata agli Under 30, è in programma giovedì 18 aprile alle ore 20.

In occasione del 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini e della prima rappresentazione moderna a Torino dell’opera Le villi, venerdì 19 aprile al Piccolo Regio Puccini si terrà il convegno dal titolo Un genio al debutto. Gli anni giovanili di Giacomo Puccini; interverranno: Andrea Balestri, Virgilio Bernardoni, Gabriella Biagi Ravenni, Francesco Cesari, Elisabetta Fava, Federico Fornoni, Adriana Guarnieri Corazzol, Alessandra Palidda e Marco Targa. Con una testimonianza di Carlo Carignani, nipote dell’omonimo musicista, amico e stretto collaboratore di Puccini. L’organizzazione è a cura del Centro Studi Giacomo Puccini e del Teatro Regio. Ingresso libero.

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI

I biglietti per Le villi sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio e on line su www.teatroregio.torino.it

Biglietteria del Teatro Regio

Piazza Castello 215 – Torino | Tel. 011.8815.241 – 011.8815.242 | biglietteria@teatroregio.torino.it

Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica: ore 10.30-15.30;

un’ora prima degli spettacoli

Per tutte le informazioni e gli aggiornamenti: www.teatroregio.torino.it



 



SOLD OUT AL FILARMONICO PER LA PRIMA DI UN BALLO IN MASCHERA.

Teatro Filarmonico di Verona: Un Ballo in maschera di Giuseppe Verdi

OLTRE 600 STUDENTI ALL’ANTEPRIMA

Recite dei prossimi giorni:

Domenica 17 dicembre ore 15.30

Mercoledì 20 dicembre ore 19.00

Venerdì 22 dicembre ore 20.00

Sabato 23 dicembre ore 15.30

Un Teatro Filarmonico da tutto esaurito. Domenica 17 dicembre, la prima di Un Ballo in maschera, titolo che chiude la Stagione Lirica 2023, ha registrato ben 1.200 spettatori. E, venerdì scorso, all’Anteprima Scuola, prova generale apertaai giovani, erano oltre 600 gli studenti presenti in sala, da Verona e provincia, ma non solo, a conferma del crescente interesse delle scuole alla stagione invernale di Fondazione Arena. Un record per Arena Young, il progetto che punta a coinvolgere le nuove generazioni attraverso percorsi formativi di avvicinamento all’Opera e alla musica. Un finale di stagione entusiasmante che chiude l’anno del Centesimo.

Imperdibile l’opera verdiana tornata dopo oltre vent’anni anni dall’unico precedente al Filarmonico, per la regia di Marina Bianchi in un allestimento classico del Regio di Parma con le ritrovate scene del 1913, dipinte da Carmignani. Fondali e principali di carta, dallo straordinario effetto tridimensionale, recuperati da un vecchio baule e restaurati per riapparire in scena a distanza di oltre un secolo. Titolo di grandi voci per antonomasia, opera di melodie, passioni e colpi di scena, Un Ballo in maschera vede in scena un ricco cast diretto dal maestro Francesco Ivan Ciampa, protagonista è il Governatore di Luciano Ganci, col baritono Simone Piazzola nei panni dell’amico e inconsapevole rivale in amore; nel ruolo di primadonna si alternano Maria Josè Siri e Daria Masiero. Le recite di Un Ballo in maschera proseguiranno per tutta la settimana, con repliche mercoledì 20 dicembre alle 19, venerdì 22 dicembre alle 20 e, anticipando eccezionalmente l’ultimo turno pomeridiano, sabato 23 dicembre alle 15.30.

Scritto da Verdi sui versi del librettista Somma, il teatralissimo Un Ballo in maschera viene da un’opera precedente di Auber ispirata al vero assassinio di Re Gustavo III di Svezia: la progettata Vendetta in domino, per titolo, soggetto e contenuti, incontrò enormi ostacoli con la censura prima a Napoli, quindi a Roma, dove andò in scena nel 1859 con un successo tale da lanciare l’acronimo “Viva V.E.R.D.I.” in un’Italia non ancora unificata. Da allora, Un Ballo in maschera non è mai uscito dal repertorio, conquistando le più belle voci di ieri e di oggi, e naturalmente il pubblico, nel mondo e in Arena, dove è stato rappresentato per 45 serate dal 1932 al 2014, e anche al Teatro Filarmonico, dove è comparso solo nel 2002.

La vicenda si svolge non più alla corte illuminista svedese ma a Boston nel ‘600, ancora colonia inglese, dove il governatore, il Conte Riccardo, vanta amici e sostenitori, tra cui Renato, ma anche nemici disposti a congiurare e ucciderlo. L’intreccio politico fa da sfondo a quello amoroso che, una volta svelato, creerà un insanabile contrasto fra amore e lealtà: Riccardo è infatti segretamente innamorato di Amelia, moglie del suo migliore amico Renato. Alla musica forse più appassionata di tutto Verdi, si aggiunge la presenza, altrove non frequente e qui in perfetto equilibrio, dell’elemento soprannaturale, le profezie dell’indovina Ulrica, e di quello umoristico, incarnato dal paggio Oscar, scanzonato alter ego di Riccardo. Verdi crea in questa partitura un caleidoscopio di colori e personaggi, finezze piscologiche e orchestrali, e alcune delle melodie più belle e immortali del repertorio operistico.

Ad interpretarle a Verona è un cast internazionale di prestigio: il tenore Luciano Ganci, applaudito anche in Arena e al suo atteso esordio al Filarmonico, è Riccardo, con il celebre soprano Maria Josè Siri quale Amelia (per le recite del 20 e 23) alternata a Daria Masiero (22/12), e col baritono veronese Simone Piazzola nei panni di Renato. Il paggio Oscar, frizzante ruolo en travesti, è affidato al soprano Enkeleda Kamani, e la maga Ulrica al mezzosoprano Anna Maria Chiuri, mentre i congiurati Samuel e Tom sono i bassi Romano Dal Zovo e Nicolò Donini. Completano il cast Fabio Previati come marinaio Silvano e Salvatore Schiano di Cola nel doppio ruolo di giudice e servo di Amelia.

Sul podio dell’Orchestra di Fondazione Arena il maestro Francesco Ivan Ciampa, giovane direttore più volte apprezzato a Verona anche in occasione dell’Opera Festival estivo. Il Coro preparato da Roberto Gabbiani è impegnato in scena con mimi, figuranti e i Tecnici di Fondazione Arena.

Lo spettacolo ha la regia dell’esperta Marina Bianchi e riporta alla luce le classiche scene dipinte da Giuseppe Carmignani per il Teatro Regio di Parma nel 1913, centenario verdiano celebrato anche a Verona con la prima Aida areniana. L’istituzione parmense, in coproduzione con l’Auditorio de Tenerife, ha restaurato e riallestito le tele con l’ausilio di Leila Fteita, qui coordinatrice dello spazio scenico e degli arredi, i nuovi costumidi Lorena Marin e le luci di Andrea Borelli.

Biglietti disponibili al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico.

Fondazione Arena di Verona ringrazia BCC di Verona e Vicenza e Metinvest – Saving Lives, per il sostegno alle attività della Stagione Artistica 2023 al Teatro Filarmonico in qualità di main sponsor.

Arena Young. Studenti e personale di scuole, università, accademie potranno assistere alle rappresentazioni infrasettimanali con tariffe speciali e l’opportunità di partecipare al Preludio un’ora prima dello spettacolo, un momento di approccio alla trama, ai personaggi e al linguaggio del teatro in musica, che avrà luogo in Sala Maffeiana a cura di Fondazione Arena. Per Un Ballo in mascherasarà possibile partecipare al Preludio mercoledì 20 alle ore 18 e venerdì 22 dicembre alle ore 19. Informazioni e prenotazioni: Area Formazione e Promozione Scuole scuola@arenadiverona.it – tel 045 8051933.

Domenica 17 dicembre · ore 15.30

Mercoledì 20 dicembre · ore 19.00

Venerdì 22 dicembre · ore 20.00

Sabato 23 dicembre · ore 15.30* variazione turno B pomeridiano

UN BALLO IN MASCHERA

Melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi

Libretto di Antonio Somma

Direttore Francesco Ivan Ciampa

Regia Marina Bianchi

Scene Giuseppe Carmignani

Coordinamento spazio scenico e arredi Leila Fteita

Costumi Lorena Marin

Luci Andrea Borelli

Riccardo Luciano Ganci

Renato Simone Piazzola

Amelia Maria José Siri 17, 20, 23/12 · Daria Masiero 22/12

Ulrica Anna Maria Chiuri

Oscar Enkeleda Kamani

Silvano Fabio Previati

Samuel Romano Dal Zovo

Tom Nicolò Donini

Un giudice / Un servo di Amelia Salvatore Schiano Di Cola

Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

Maestro del Coro Roberto Gabbiani

Allestimento storico del 1913 del Teatro Regio di Parma, in coproduzione con Auditorio de Tenerife

Tempi di spettacolo: Atto I 55’ circa – intervallo – Atto II 35’ circaintervallo – Atto III 50’ circa

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona

Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45  –  Tel. 045 8005151

BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona

Aperta due ore prima dello spettacolo  –  Tel 045 8002880

biglietteria@arenadiverona.it – Call center (+39) 0458005151 – www.arena.it – Punti vendita TicketOne.it

UN BALLO IN MASCHERA, CAPOLAVORO DI VERDI, CORONA LA STAGIONE LIRICA 2023 AL FILARMONICO

Dal 17 al 23 dicembre, Fondazione Arena mette in scena il più appassionato dei melodrammi verdiani

Francesco Ivan Ciampa dirige Orchestra e Coro di Fondazione Arena, con un cast internazionale di prestigio

L’opera torna, dopo oltre vent’anni anni dall’unico precedente al Filarmonico, per la regia di Marina Bianchi in un allestimento classico del Regio di Parma con le ritrovate scene del 1913

Un Ballo in maschera

di Giuseppe Verdi

Domenica 17 dicembre ore 15.30

Mercoledì 20 dicembre ore 19.00

Venerdì 22 dicembre ore 20.00

Sabato 23 dicembre ore 15.30

Teatro Filarmonico di Verona

Titolo di grandi voci per antonomasia, opera di melodie, passioni e colpi di scena, Un Ballo in maschera completa la Stagione Lirica 2023 al Teatro Filarmonico. Nel ricco cast diretto dal maestro Ciampa, protagonista è il Governatore di Luciano Ganci, col baritono Simone Piazzola nei panni dell’amico e inconsapevole rivale in amore; nel ruolo di primadonna si alternano Maria Josè Siri e Daria Masiero. Lo spettacolo di Marina Bianchi ricostruisce l’epoca d’oro del melodramma con le eleganti tele dipinte nel 1913 da Carmignani.

Scritto da Verdi sui versi del librettista Somma, il teatralissimo Un Ballo in maschera viene da un’opera precedente di Auber ispirata al vero assassinio di Re Gustavo III di Svezia: la progettata Vendetta in domino, per titolo, soggetto e contenuti, incontrò enormi ostacoli con la censura prima a Napoli, quindi a Roma, dove andò in scena nel 1859 con un successo tale da lanciare l’acronimo “Viva V.E.R.D.I.” in un’Italia non ancora unificata. Da allora, Un Ballo in maschera non è mai uscito dal repertorio, conquistando le più belle voci di ieri e di oggi, e naturalmente il pubblico, nel mondo e in Arena, dove è stato rappresentato per 45 serate dal 1932 al 2014, e anche al Teatro Filarmonico, dove è comparso solo nel 2002. E dove oggi torna per chiudere la Stagione Lirica 2023 in un nuovo allestimento “storico” del Regio di Parma nei giorni 17, 20, 22 e 23 dicembre.   

La vicenda si svolge non più alla corte illuminista svedese ma a Boston nel ‘600, ancora colonia inglese, dove il governatore, il Conte Riccardo, vanta amici e sostenitori, tra cui Renato, ma anche nemici disposti a congiurare e ucciderlo. L’intreccio politico fa da sfondo a quello amoroso che, una volta svelato, creerà un insanabile contrasto fra amore e lealtà: Riccardo è infatti segretamente innamorato di Amelia, moglie del suo migliore amico Renato. Alla musica forse più appassionata di tutto Verdi, si aggiunge la presenza, altrove non frequente e qui in perfetto equilibrio, dell’elemento soprannaturale, le profezie dell’indovina Ulrica, e di quello umoristico, incarnato dal paggio Oscar, scanzonato alter ego di Riccardo. Verdi crea in questa partitura un caleidoscopio di colori e personaggi, finezze piscologiche e orchestrali, e alcune delle melodie più belle e immortali del repertorio operistico.

Ad interpretarle a Verona sarà un cast internazionale di prestigio: il tenore Luciano Ganci, applaudito anche in Arena e al suo atteso esordio al Filarmonico, sarà Riccardo, con il celebre soprano Maria Josè Siri quale Amelia (per le recite del 17, 20 e 23) alternata a Daria Masiero (22/12), e col baritono veronese Simone Piazzola nei panni di Renato. Il paggio Oscar, frizzante ruolo en travesti, sarà affidato al soprano Enkeleda Kamani, e la maga Ulrica al mezzosoprano Anna Maria Chiuri, mentre i congiurati Samuel e Tom saranno i bassi Romano Dal Zovo e Nicolò Donini. Completano il cast Fabio Previati come marinaio Silvano e Salvatore Schiano di Cola nel doppio ruolo di giudice e servo di Amelia.

Sul podio dell’Orchestra di Fondazione Arena salirà il maestro Francesco Ivan Cimapa, giovane direttore più volte apprezzato a Verona anche in occasione dell’Opera Festival estivo. Il Coro preparato da Roberto Gabbiani sarà impegnato in scena con mimi, figuranti e i Tecnici di Fondazione Arena.

Lo spettacolo avrà la regia dell’esperta Marina Bianchi e riporta alla luce le classiche scene dipinte da Giuseppe Carmignani per il Teatro Regio di Parma nel 1913, centenario verdiano celebrato anche a Verona con la prima Aida areniana. L’istituzione parmense, in coproduzione con l’Auditorio de Tenerife, ha restaurato e riallestito le tele con l’ausilio di Leila Fteita, qui coordinatrice dello spazio scenico e degli arredi, i nuovi costumidi Lorena Marin e le luci di Andrea Borelli.

Dopo la prima di domenica 17 dicembre alle 15.30, Un Ballo in maschera replicherà mercoledì 20 alle 19, venerdì 22 alle 20 e, anticipando eccezionalmente l’ultimo turno pomeridiano, sabato 23 dicembre alle 15.30.

Biglietti disponibili al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico. Già in vendita anche abbonamenti e biglietti singoli per la nuova e ricca Stagione 2024.  

«Il Teatro Filarmonico, ‘l’altro volto dell’Arena’, propone i capolavori del repertorio lirico e sinfonico meno frequenti o inediti in Anfiteatro – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena e Un Ballo in maschera, che dopo lunga assenza conclude questa Stagione Lirica, è un capolavoro che merita di essere riscoperto con la massima cura possibile su questo palcoscenico. Lo spettacolo che vedremo è un omaggio allo stile di messinscena con cui è nata l’Opera, e la compagnia comprende alcuni dei migliori artisti di oggi nel panorama internazionale, con attenzione ai giovani di talento. Varietà e qualità della proposta artistica ci hanno guidati anche nella Stagione 2024, già disponibile, piena di sorprese, novità e artisti di rilievo».

La prima di Un Ballo in maschera è dedicata al maestro Julian Kovatchev, scomparso prematuramente in Corea poche settimane fa: apprezzato da pubblico, critica e colleghi come artista e persona, per oltre 150 serate alla guida dei complessi artistici areniani, debuttò a Verona proprio nel 2002 dirigendo quest’opera.

Fondazione Arena di Verona ringrazia BCC di Verona e Vicenza e Metinvest – Saving Lives, per il sostegno alle attività della Stagione Artistica 2023 al Teatro Filarmonico in qualità di main sponsor.

Arena Young. Parallele alle Stagione Lirica e Sinfonica sono le iniziative rivolte a studenti e personale di scuole, università, accademie. Fra queste, la richiesta Anteprima riservata a studenti e giovani che si terrà venerdì 15 dicembre alle 16. Dopo il debutto, proseguirà anche la rassegna Ritorno a teatro, un percorso di avvicinamento all’opera e alla musica sinfonica proposto dalla Fondazione Arena di Verona: l mondo della Scuola potrà assistere alle rappresentazioni infrasettimanali con tariffe speciali e l’opportunità di partecipare al Preludio un’ora prima dello spettacolo, un momento di approccio alla trama, ai personaggi e al linguaggio del teatro in musica, che avrà luogo in Sala Maffeiana a cura di Fondazione Arena. Per Un Ballo in mascherasarà possibile partecipare al Preludio mercoledì 20 alle ore 18 e venerdì 22 dicembre alle ore 19. Informazioni e prenotazioni: Area Formazione e Promozione Scuole scuola@arenadiverona.it – tel 045 8051933.

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Stagione 2024: già in vendita biglietti e abbonamenti. È aperta la vendita dei nuovi abbonamenti e dei biglietti singoli della Stagione d’Opera e Balletto e della Stagione Sinfonica al Teatro Filarmonico. I prezzi degli abbonamenti della Stagione d’Opera e Balletto vanno da 84 a 318 euro in base al settore prescelto, mentre gli abbonamenti per la Stagione Sinfonica vanno da 73 a 182 euro. Oltre agli abbonamenti tradizionali si segnalano le tre formule carnet che permettono di costruire una propria agenda di appuntamenti con gli spettacoli proposti da Fondazione Arena al Teatro Filarmonico: infatti, superando la modalità del turno e del posto fisso, il carnet (3 ingressi per l’Opera; 4 ingressi per la Sinfonica) permette di scegliere trasversalmente tra tutte le recite in programma e di utilizzare i tagliandi uno per volta o globalmente, per una o più serate, risparmiando così sull’acquisto del singolo biglietto. Infine è proposta anche l’opzione mista Venerdì in Platea: 8 spettacoli fra opere e concerti da 169 a 243 euro. Biglietti singoli per ogni serata sono già in vendita riconfermando gli stessi prezzi in vigore nel 2023, a partire da 10 euro.

In esclusiva per gli abbonati, sono compresi due spettacoli dell’Arena Opera Festival 2024. Nell’abbonamento alla Stagione d’Opera e Balletto c’è una recita della storica Aida che rievoca la prima areniana del 1913 (22 agosto), mentre chi si abbona alla Stagione Sinfonica ha inclusa la serata-evento dedicata alla IX Sinfonia di Beethoven (11 agosto). Per coloro che sceglieranno il maxi-abbonamento Opera + Sinfonica, è previsto in omaggio un biglietto di Poltronissima Gold per uno dei due eventi sopracitati. Infine, gli abbonati al Teatro Filarmonico avranno diritto ad una tariffa speciale (circa il 30% di sconto) per l’acquisto di un biglietto per il 101° Arena di Verona Opera Festival 2024, già in vendita sul sito www.arena.it.

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA

Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona

Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45

Tel. 045 8005151

BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO

Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona

Aperta due ore prima dello spettacolo

Tel 045 8002880

biglietteria@arenadiverona.it

Call center (+39) 045 8005151

www.arena.it