Sabato 20 luglio ore 21, per il 50° Festival della Valle d’Itria, il mezzosoprano Teresa Iervolino canta le più belle arie d’opera alla Masseria Mangiato di Martina Franca nel secondo appuntamento de “Il canto degli ulivi”.

Alle ore 17 al Chiostro di San Domenico, prendono il via i “Concerti del Sorbetto”, tre appuntamenti con i giovani e talentuosi interpreti dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”. Dopo la musica, la degustazione di un fresco sorbetto

Domenica 21 luglio replica di “Norma” a Palazzo Ducale.

Una antica masseria del XV secolo, conservatasi intatta nel tempo, la Masseria Mangiato di Martina Franca, ospita il secondo appuntamento de “Il canto degli ulivi”, il format che porta la musica del 50° Festival della Valle d’Itria tra i secolari ulivi delle più belle masserie del territorio.

Sabato 20 luglio (ore 21), per il concerto “Notti d’estate”, la protagonista è il mezzosoprano Teresa Iervolino, artista acclamata a livello internazionale come una delle voci principali del Belcanto e del Barocco, impegnata nel Festival anche nella nuova produzione di Ariodante di Händel in scena al Teatro Verdi dal 22 luglio. Accompagnata al pianoforte da Andrea del Bianco, la Iervolino canta arie da camera di Mercadante, Donizetti e Berlioz, nonché alcune delle più celebri arie d’opera dalla Semiramide di Rossini, la Carmen di Bizet e Samson et Dalila di Saint-Saëns. All’incontro musicale segue il brindisi con un fresco calice di vino, nella degustazione curata da Masseria Croce Piccola.

I CONCERTI DEL SORBETTO

Nelle cornici storiche del Chiostro di San Domenico e del Chiostro del Carmine di Martina Franca, per il 50° Festival della Valle d’Itria, prendono il via i “Concerti del Sorbetto”, tre appuntamenti musicali, in orario pomeridiano, con i giovani talenti che ogni anno, da tutto il mondo, raggiungono Martina Franca per frequentare l’Accademia di canto intitolata a Rodolfo Celletti.

Il 20, 27 luglio e il 3 agosto (ore 17), il pubblico avrà l’occasione di approfondire in ogni concerto un differente repertorio belcantistico – mozartiano, handeliano e rossiniano –, degustando al termine un fresco sorbetto.

Si parte sabato 20 luglio al Chiostro di San Domenico con il concerto “Incontro con Mozart”. Il soprano Rosalba Aurora Ducato, il tenore Pepe Hannan e il basso-baritono Giovanni Accardi, accompagnati al pianoforte da Piergiuseppe Lofrumento, cantano alcune arie d’opera mozartiane, da Le nozze di Figaro, Il flauto magico, Idomeneo, Così fan tutte, Don Giovanni, La clemenza di Tito.

Il “sorbetto” di sabato 27 luglio al Chiostro di San Domenico è dedicato al repertorio barocco, da sempre fiore all’occhiello del Festival della Valle d’Itria. Nel concerto “Un tocco di Barocco”, cantano il soprano Giulia Pierucci, tenore Manuel Caputo, basso Omar Cepparolli, al clavicembalo c’è Matteo Saverio Grasso. In programma, capolavori di Vivaldi e di Händel, tra cui brani da Ariodante (1735), titolo di raro ascolto in Italia, che quest’anno il Festival porta in scena.

Sabato 3 agosto al Chiostro del Carmine il sorbetto si unisce agli “Assaggi rossiniani” offerti dal mezzosoprano Saori Sugiyama, dal tenore Pepe Hannan, dal baritono Francesco Bossi, accompagnati al pianoforte da Eugenio Aiello nelle arie d’opera di Rossini, delle sue più conosciute opere, da La cambiale di matrimonio a L’italiana in Algeri, da La Cenerentola al Il barbiere di Siviglia.

Scuola di eccellenza nazionale operante nell’ambito dell’altissima formazione musicale, l’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” di Martina Franca, promossa e organizzata dalla Fondazione Paolo Grassi in collaborazione con il Festival della Valle d’Itria, offre a giovani cantanti lirici una formazione altamente specifica nei diversi aspetti della tecnica, dello stile e dell’interpretazione del Belcanto italiano e del teatro musicale fino alle espressioni della contemporaneità. Dal 2014 il piano didattico prevede anche un corso per maestri collaboratori riservato a giovani pianisti.

LA REPLICA DI “NORMA”, DIRETTA SU RAI RADIO3

Tra gli eventi del fine settimana del Festival della Valle d’Itria, si segnala inoltre la replica a Palazzo Ducale di Martina Franca della Norma di Bellini domenica 21 luglio ore 21 (in diretta anche su Rai Radio3). Dirige Fabio Luisi, alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari, con la regia di Nicola Raab, scene e costumi di Leila Fteita, e un cast di voci internazionale: Jacquelyn Wagner (Norma), Valentina Farcas (Adalgisa), Airam Hernandez (Pollione), Saori Sugiyama (Clotilde), Zachary McCulloch (Flavio), Goran Jurić (Oroveso). Il maestro del coro è Marco Medved.

METTIAMOCI ALL’OPERA

Per “Mettiamoci all’opera” gli incontri dedicati a introdurre il pubblico al programma del Festival della Valle d’Itria, il Chiostro di San Domenico esporrà dal 20 al 31 luglio i lavori degli studenti degli Istituti comprensivi di Martina Franca e dell’Istituto Comprensivo di Cisternino su Aladino e la lampada magica, realizzati nel laboratorio a cura della regista Rita Cosentino (inaugurazione il 20 luglio ore 19.45). Mentre il 21 luglio al Chiostro delle Agostiniane (ore 19) l’incontro “Lo sguardo che racconta” con gli studenti del DAMS di Bari che intervistano il cast di Aladino.

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Programma su www.festivaldellavalleditria.it

Biglietti: posto unico Concerti del sorbetto 5 euro. Il canto degli ulivi (20 luglio) da 15 a 25 euro; Norma da 60 a 25 euro.

Info: tel. +39 080 4805100, info@festivaldellavalleditria.it

L’Ariodante di Händel dal 22 luglio al Teatro Verdi di Martina Franca, secondo titolo del 50° Festival della Valle d’Itria.

La riscoperta di un titolo di raro ascolto in Italia, fra le opere più riuscite del compositore di Halle, affidato all’ensemble barocco Modo Antiquo diretto da Federico Maria Sardelli, la regia di Torsten Fischer e un cast di voci specializzato nel repertorio barocco.

Lunedì 22 luglio alle ore 21 la diretta su Rai Radio3

Da sempre fiore all’occhiello del Festival della Valle d’Itria, la riscoperta del repertorio barocco quest’anno verterà su Ariodante di Georg Friedrich Händel, secondo titolo della cinquantesima edizione del festival, in scena da lunedì 22 luglio al Teatro Verdi di Martina Franca (repliche il 25 e 29 luglio, ore 21, la prima del 22 viene trasmessa in diretta su Rai Radio3). Dramma musicale in tre atti, su un adattamento del libretto di Antonio Salvi, andato in scena l’8 gennaio 1735 al Covent Garden di Londra, viene per quest’occasione proposto nella nuova edizione critica a cura di Bernardo Ticci per il Festival della Valle d’Itria e affidato all’ensemble barocco Modo Antiquo diretto dal suo fondatore Federico Maria Sardelli, al terzo e ultimo anno di residenza artistica al festival.

Ritroviamo nei ruoli principali alcuni fra i migliori interpreti specializzati in questo repertorio: Cecilia Molinari (Ariodante), Teresa Iervolino (Polinesso), Francesca Lombardi Mazzulli (Ginevra), Biagio Pizzuti (Re di Scozia), Theodora Raftis (Dalinda), Manuel Amati (Lurcanio), Manuel Caputo (Odoardo).

Regia, scene e costumi sono del team artistico formato da Torsten Fischer (regia), Herbert Schäfer (drammaturgia e scenografia) e Vasilis Triantafillopoulos(costumi).

Fonte d’ispirazione della trentatreesima opera handeliana è l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, un omaggio del festival per i 550 anni del grande poeta italiano che si festeggiano nel 2024. Una trama intricata e complessa, con virtù offese e poi riconosciute, malvagità punita e trionfo dell’onore per un’opera che si chiude con l’esaltazione dei più nobili sentimenti, una vera e propria commedia umana dove i veri protagonisti sono i personaggi piuttosto che mondi fantastici e paesaggi magici che siamo abituati a ritrovare in gran parte dei soggetti barocchi.

Assente dai teatri e festival italiani da oltre dieci anni “l’Ariodante – ha ricordato Federico Maria Sardelli – rappresenta l’Händel della piena maturità. Eseguirlo al Festival della Valle d’Itria, luogo storicamente votato alla riscoperta del repertorio barocco, mi emoziona particolarmente. Molto eseguito all’estero, manca invece nel panorama musicale italiano, motivo di grande onore poterlo dunque proporre per il cinquantesimo del Festival”.

La regia pensata dal tedesco Torsten Fischer sarà una sorta di viaggio emotivo fra i personaggi. Una lettura moderna in cui Ariodante si rivolge al pubblico d’oggi: “Volubilità dell’amore, brama di potere, intrighi diabolici e di tradimento, di amore cieco… Attraverso la musica celeste di Händel viviamo un viaggio fra i mondi emotivi dei sentimenti umani – ha spiegato Fischer –. Ho cercato di tirare fuori la parte più pura dei personaggi e tutte le possibili sfaccettature dell’essere umano. Lo spettatore può ritrovarsi in questa storia come in uno specchio che riflette la vita dei nostri giorni. Senza distinzione di genere: non è importante essere uomo o donna, ma essere umano”.

LA FORTUNA DELL’OPERA

L’opera aprì la prima stagione operistica del Covent Garden di Londra gestito all’epoca dall’impresario John Rich, sfidando la concorrenza dell’Opera della Nobiltà. Nel 1735 Händel ebbe a disposizione anche una compagnia di ballo per cui compose la musica di una serie di numeri di ballo all’interno dell’opera. A disposizione aveva anche una valida compagnia di canto con il castrato Giovanni Carestini nel ruolo di Ariodante e il soprano Anna Maria Strada del Pò per il ruolo di Ginevra, cui si affiancarono altri cantanti inglesi attivi sui principali palcoscenici londinesi. Tuttavia, sebbene oggi sia considerata una delle sue partiture più riuscite, particolarmente ricca di melodie cantabili e di passaggi virtuosistici, l’opera nel 1735 incontrò un modesto successo, testimoniato dalle sole 11 repliche; anche la ripresa dell’anno seguente, senza balli e con modifiche e aggiunte di arie, non ottenne il successo desiderato. Dovettero passare quasi due secoli per vedere rinascere Ariodante, con la prima ripresa moderna a Stoccarda nel 1926 cui seguirono altre produzioni internazionali che rimisero in repertorio l’opera.

LA TRAMA

L’opera racconta la vicenda del principe Ariodante e della sua promessa sposa Ginevra, figlia del re di Scozia. Per mezzo di un elaborato raggiro e con la complicità di Dalinda, dama di compagnia di Ginevra, Polinesso riesce nell’intento di far credere ad Ariodante di godere anch’egli dei favori della principessa. Ariodante, che è stato visto gettarsi da una scogliera, viene creduto morto, mentre Ginevra viene condannata a morte dal re, suo padre, a causa delle calunnie sulla sua supposta immoralità. Polinesso, tuttavia, ferito a morte in un duello da Lurcanio fratello di Ariodante, confessa il suo raggiro prima di spirare; Ariodante e Ginevra possono finalmente unirsi in matrimonio.

Programma su www.festivaldellavalleditria.it

Biglietti: da 40 a 15 euro. Info: tel. +39 080 4805100, info@festivaldellavalleditria.it

22 · 25 · 29 LUGLIO · ore 21

MARTINA FRANCA, TEATRO VERDI

ARIODANTE

Dramma musicale in tre atti HWV 33

Poesia da Ginevra principessa di Scozia di Antonio Salvi

(dopo Ludovico Ariosto, Orlando furioso)

Prima rappresentazione: Londra, Covent Garden, 8 gennaio 1735

Nuova edizione critica a cura di Bernardo Ticci

per il Festival della Valle d’Itria

Direttore Federico Maria Sardelli

Regia Torsten Fischer

Scene Herbert Schäfer

Costumi Vasilis Triantafillopoulos

Ariodante Cecilia Molinari mezzosoprano

Ginevra Francesca Lombardi Mazzulli soprano

Polinesso Teresa Iervolino contralto

Re di Scozia Biagio Pizzuti basso

Lurcanio Manuel Amati tenore

Dalinda Theodora Raftis soprano

Odoardo Manuel Caputo tenore

Orchestra Barocca Modo Antiquo

Direttore di palcoscenico Grazia Nigri

Maestro di sala e Maestro al cembalo Simone Ori

Maestri collaboratori Ettore Papadia, Matteo Saverio Grasso

Maestri collaboratori di palcoscenico Stefania Paparella, Annarita Semeraro

Maestro collaboratore alle luci Gabriella Caroli

Maestro collaboratore ai sovratitoli Chiara Raguso

Nuova produzione del Festival della Valle d’Itria

Lo spettacolo viene trasmesso in diretta su Rai Radio3 il 22 luglio

Il Maggio Musicale Fiorentino illustra la programmazione da settembre a dicembre del 2024.

Daniele Gatti dirigerà Madama Butterfly in un nuovo allestimento con la regia di Lorenzo Mariani per completare il tributo del Maggio nel centenario dalla morte di Giacomo Puccini e tre concerti sinfonici

Molto confortante l’apprezzamento del pubblico per la programmazione del Festival

Gli abbonamenti potranno essere rinnovati a partire dall’11 giugno e fino al 25 giugno compreso

I nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 28 giugno

I biglietti singoli saranno messi in vendita a partire dall’11 giugno per le date fuori abbonamento e a partire dal 9 luglio per le date in abbonamento

Il Maggio Musicale Fiorentino rende nota la programmazione da settembre a dicembre che completa il cartellone del 2024 e che nasce con un semplice quanto sentito ringraziamento al pubblico che ha affollato e riempito le sale del Maggio con ritrovato entusiasmo e interesse. Con il risanamento e dunque il rientro alla gestione ordinaria del Maggio, il sovrintendente Carlo Fuortes, quindi anche confortato dall’onda del successo di pubblico, si è impegnato per arricchire l’offerta musicale del Maggio a partire dalla programmazione “Estate al Maggio!” in Cavea, e dell’ultima a parte della stagione a partire da settembre e fino a dicembre.

Cinque opere liriche e vale a dire la ripresa di Cenerentola di Gioachino Rossini (direttore Gianluca Capuano, regia di Manu Lalli) poi Madama Butterfly di Giacomo Puccini (Daniele Gatti direttore, regia di Lorenzo Mariani) e La traviata di Giuseppe Verdi (Roberto Abbado direttore, regia di Stefania Grazioli), in due nuovi allestimenti e un dittico che associa Mavra (altrettanto nuovo) di Igor Stravinskij alla ripresa Gianni Schicchi di Giacomo Puccini (direttore Francesco Lanzillotta , regia di Denis Krief); diciassette concerti tra appuntamenti sinfonico corali, sinfonici e di canto.

Sul podio per questi Zubin Mehta e Daniele Gatti e con loro Dmitry Matvienko, Riccardo Frizza, Alessandro Bonato, Luciano Acocella, Matteo Parmeggiani, Glass Marcano, Federico Maria Sardelli, Francesco Lanzillotta, Michele Spotti, Ivor Bolton, e recital di canto con Jessica Pratt, Teresa Iervolino e Nicola Alaimo, un concerto speciale dedicato a Puccini “Puccini racconta Puccini” nel giorno del centenario dalla morte, un’opera per bambini, La fiaba di Tristano con la regia di Manu Lalli e la direzione di Giuseppe La Malfa e un Festival dedicato ai Cori di voci bianche di sette Fondazioni lirico sinfoniche italiane, compresa quella dell’Accademia del Maggio, compongono la programmazione che porta il Maggio a chiudere l’anno in corso con questi ultimi mesi del Festival segnati come si è detto da un grandissimo successo di pubblico e che si è riverberato molto favorevolmente e positivamente sulle stime inizialmente previste per la biglietteria.

Successo tale che ha fatto registrare infatti il “tutto esaurito” in tutte le recite delle opere Turandot e Tosca e nel concerto inaugurale del Festival diretto da Daniele Gatti, nel concerto dei Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti, poi per quello diretto da Myung-Whun Chung e in quello finale del 13 giugno diretto da Zubin Mehta. Tutto esaurito anche per i quattro concerti del “Progetto giovani musicisti” con i complessi da camera del Conservatorio Cherubini e della Scuola di Musica di Fiesole e il concerto Gamo del 5 giugno e grande favore di botteghino per le altre occasioni di spettacolo nei tre mesi di programmazione che stanno per concludersi.

La biglietteria

Gli abbonamenti divisi in tre turni A, B e Pomeridiano potranno essere rinnovati a partire dall’11 giugno e fino al 25 giugno compreso

Sono previsti un abbonamento (A, B, Pomeridiano) che riunisce le opere e i concerti sinfonici per un totale di 14 spettacoli con prezzi a partire dai 370 euro in galleria fino ai 975 euro nel primo settore di platea per il turno A e di 910 euro nel primo settore di platea per i turni B e Pomeridiano.

Un abbonamento (A, B, Pomeridiano) solo alle opere che parte dai 120 euro della galleria fino ai 440 euro nel primo settore di platea per il turno A e di 370 euro nel primo settore di platea per i turni B e Pomeridiano.

È previsto anche un abbonamento solo al ciclo concertistico (10 concerti) che parte dai 275 euro di galleria della Sala Grande e settore C della sala Mehta fino ai 595 euro di platea 1 in Sala Grande e del settore A della sala Mehta.

I nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 28 giugno.

I biglietti singoli saranno messi in vendita a partire dall’11 giugno per le date fuori abbonamento e a partire dal 9 luglio per le date in abbonamento.

La programmazione estiva “Estate al Maggio!”

L’estate prevede il ciclo “Estate al Maggio!” inserito nella programmazione dell’Estate Fiorentina 2024 del Comune di Firenze con la messa in scena di Il barbiere di Siviglia il 18, 20, 22 e 24 luglio alle ore 21, in Cavea. Il teatro all’aperto sul tetto del Maggio per l’occasione godrà di un palcoscenico costruito allo scopo e di una buca d’orchestra. L’opera è diretta dal giovane Riccardo Bisatti con l’ormai “tradizionale” regia di Damiano Michieletto, qui ripresa da Andrea Bernard. A quasi vent’anni esatti dalla sua prima messa in scena, avvenuta nel luglio del 2005 al Teatro Romano di Fiesole e dunque nata e pensata in origine per uno spazio aperto, proprio come la Cavea del Maggio, giunge alla sua decima messa in scena nelle stagioni del Teatro. Nonostante l’età, mantiene intatta tutta la sua freschezza, originalità e modernità che ne hanno fatto nel corso del tempo un allestimento “sempre verde” e apprezzatissimo del Maggio.

Sempre in Cavea, sotto le stelle, il concerto sinfonico corale “Sogno di una notte di mezza estate”, musiche di scena Op. 61. di Felix Mendelssohn Bartholdy, il 23 luglio alle 21, sarà diretto da un altro giovane direttore Hankyeol Yoon, già pluripremiato in numerosi concorsi tra cui recentemente il prestigioso primo premio “Herbert von Karajan Young Conductors Award”. Grazie a questa importante vittoria il Maggio Fiorentino gli ha offerto il debutto italiano con il doppio concerto lo scorso febbraio – accolto con calore sia dal pubblico che dalla critica – e lo ha riconfermato per questa estate, anticipando il suo debutto al Festival di Salisburgo nel prossimo mese di agosto.

Questi due appuntamenti fiorentini seguono le due importanti tournée internazionali, la prima in Cina a Tianjin il 19 e 20 giugno e Beijing il 21, 22 e 23 giugno, e la seconda in Slovenia al Ljubljana Festival dall’ 8 al 10 luglio. In entrambi i tour sul podio nelle diverse occasioni salirà il maestro Zubin Mehta. Squisitamente concertistico il programma in Cina: a Tianjin verrà eseguito il 19 giugno il concerto n.2 per pianoforte e Orchestra di Fryderyk Chopin (solista Vanessa Benelli Mosell) e la Sinfonia n. 7 in Re minore, Op. 70, B. 141 di Antonín Dvořák; il 20 verrà eseguito un programma tutto dedicato a Ludwig van Beethoven con il concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61 con Amira Abouzara solista al violino, e la Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92. A Beijing verranno proposti i primi due programmi il 21 e il 22, mentre l’ultima sera del 23 giugno assieme al concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Chopin verrà eseguita la beethoveniana sinfonia n.7. A Ljubljana l’8 e il 10 luglio il maestro dirigerà Il trovatore di Giuseppe Verdi, nell’allestimento scenico firmato da Cesare Lievi – ripreso da Stefania Grazioli– che ha debuttato nella Sala Mehta del Teatro del Maggio nell’autunno del 2022 mentre il 9 luglio il maestro Mehta dirigerà un concerto sinfonico con le composizioni di Ludwig van Beethoven.

Le opere da settembre a dicembre 2024

Si alza il sipario della sala Grande del Teatro del Maggio il 20 settembre, con repliche il 22, il 24 e 27 settembre con La cenerentola, di Gioachino Rossini, nell’allestimento del maggio con la regia di Manu Lalli e la direzione di Gianluca Capuano che torna al Maggio dopo il grande successo di Alcina. Le scene sono di Roberta Lazzeri, i costumi di Gianna Poli le luci di Vincenzo Apicella. Lo spettacolo andato in scena all’aperto nel Cortile dell’Ammannati a Palazzo Pitti nel 2017 e stato anche allestito sul palcoscenico della sala grande del Maggio nel 2018. Tra gli interpreti principali Teresa Iervolino, già presente nell’ultima edizione nella parte di Angelina e Marco Filippo Romano in quella di Don Magnifico. Clorinda e Tisbe saranno Maria Laura Iacobellis e Aleksandra Meteleva.

Secondo titolo operistico è Madama Butterfly, di Giacomo Puccini in scena dal 24 ottobre e con repliche 27 e 31 e 2 novembre.

Un nuovo allestimento con la firma di Lorenzo Mariani, le scene di Alessandro Camera e i costumi di Silvia Aymonino e la direzione di Daniele Gatti. Il maestro ha diretto il capolavoro pucciniano solo in tre occasioni nel passato: a Chicago nel 1991 e poi al Met di New York nel 1994 e a Bologna nel 2003. Protagonista dell’opera nella parte di Cio-Cio-San è Carolina Lòpez Moreno, soprano il cui nome ritornerà ancora nelle locandine del Maggio a cominciare da La traviata in scena da novembre, opera nella quale interpreterà – debuttandola – la parte di Violetta. In locandina come Pinkerton torna Piero Pretti il quale ha colto un grande successo nelle recite di Tosca come Cavaradossi ora in cartellone (una recita sarà sostenuta dal tenore Vincenzo Costanzo, anche lui attualmente impegnato in Tosca); Sharpless sarà il baritono Nicola Alaimo che il giorno dopo l’ultima recita di Butterfly del 2 novembre, il 3 tornerà sul palcoscenico per il terzo concerto di canto della stagione autunnale.

Il 19 novembre con repliche il 21, 24, 26, 30 e 1 dicembre va in scena un nuovo allestimento di La traviata di Giuseppe Verdi, con la direzione di Roberto Abbado e la regia di Stefania Grazioli. Le luci sono di Valerio Tiberi. Si alternano nella parte di Violetta Carolina Lòpez Moreno e Julia Muzychenko (entrambe al debutto); Alfredo sarà Giovanni Sala che si alternerà con Matheus Pompeu.

A chiudere la programmazione operistica il 15 dicembre con repliche il 18, 20 e 22 è in cartellone un “buffo” dittico con il nuovo allestimento di Mavra di Igor Stravinskij e la ripresa di Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. La regia e le scene di entrambe sono di Denis Krief, che aveva già firmato lo Schicchi nel 2019 e che per questa occasione ambienterà anche la novità nel medesimo impianto scenico. Sul podio sale Francesco Lanzillotta. Nel cast nelle due opere Ivàn Ayòn Rivas (L’ussaro e Mavra ) in Mavra e Rinuccio nello Schicchi. In Mavra cantano Julia Muzychenco (appena ascoltata anche come Violetta), Kseniia Nikolaieva, Aleksandra Meteleva. In Gianni Schicchi, Roberto De Candia è Gianni Schicchi, Lauretta è Julia Muzychenco, Zita è Kseniia Nikolaieva, Nella è Nikoletta Hertsak; Simone è Adriano Gramigni, La Ciesca è Aleksandra Meteleva.

In tutte le opere in buca l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; in scena il Coro del Maggio Musicale Fiorentino. Direttore del Coro è il maestro Lorenzo Fratini.

Il programma di concerti sinfonico corali, sinfonici e di canto

A dare avvio alla programmazione concertistica il 7 settembre, è in calendario il concerto sinfonico diretto da Dmitry Matvienko (al debutto fiorentino) che eseguirà la suite Romeo e Giulietta di Prokofiev e, di Sergej Rachmaninov, il concerto n.3 in re minore op. 30 per pianoforte e orchestra con il pianista Giovanni Bertolazzi. Questo come i successivi del 19 e del 26 settembre sono dedicati al repertorio russo, proposto per tutti e tre con varie angolazioni sia dal punto di vista dei compositori come Rachmaninov, appunto, poi Cajkovskij e Musorgskij sia dei loro più popolari lavori. Il 19 il concerto è affidato alla bacchetta di Alessandro Bonato e il 26 sul podio salirà Luciano Acocella. A fianco di Bertolazzi, come lui altri due affermati pianisti italiani Francesco Libetta che eseguirà il celebre concerto n.2 in do minore op.18 di Rachmaninov (il 19) e Giuseppe Albanese che affronterà l’altrettanto famosissimo concerto n.1 in si bemolle minore op. 23 di Cajkovskij.

In settembre anche due importanti concerti con protagoniste due stelle del canto molto amate dal pubblico. Il primo dei due è in calendario il 12 e vede il soprano Jessica Pratt, con la quale il Maggio costruirà un progetto artistico pluriennale, con il direttore Riccardo Frizza eseguire con l’Orchestra e il Coro del Maggio, alcune grandi “scene di pazzia”, incorniciate dalle sinfonie, da opere quali La sonnambula e I puritani di Bellini, Emilia di Liverpool, Lucia di Lammermoor, La Favorite e Linda di Chamounix di Donizetti. I brani eseguiti sono tutti contenuti nel CD “Delirio” che dà il nome al concerto e che offre un panorama di quelle eroine che hanno consacrato il soprano australiano come grandissima protagonista del bel canto. Il maestro del Coro è Lorenzo Fratini.

Il 29 settembre sarà il mezzosoprano Teresa Iervolino, immediatamente dopo il suo impegno nelle recite di La cenerentola nella parte di Angelina, a essere protagonista del secondo concerto di canto con l’Orchestra del Maggio diretta da Matteo Parmeggiani. Iervolino eseguirà arie da Semiramide di Rossini, da Ernani di Verdi e la cantata per voce e orchestra Giovanna d’Arco di Rossini (nell’orchestrazione di Luca Giovanni Logi); in programma anche le sinfonie da Elisabetta, regina d’Inghilterra di Gioachino Rossini e da Luisa Miller di Giuseppe Verdi.

Il mese di settembre si completa il 28 e 29 (e con l’ultimo concerto il 5 ottobre) con il Festival dei Cori di Voci Bianche di sette Fondazioni Lirico sinfoniche italiane: quella del Maggio con il coro dell’Accademia, e poi del Teatro di San Carlo di Napoli, del Teatro Regio di Torino, del Teatro alla Scala di Milano, del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro Carlo Felice di Genova e del Teatro dell’Opera di Roma. La maestra del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci.

Il maestro Zubin Mehta, il direttore emerito a vita del Maggio darà avvio alla programmazione sinfonica d’ottobre, il 6 alle ore 17 con l’esecuzione della sinfonia n.8 in do minore di Anton Bruckner mentre il maestro Daniele Gatti il direttore principale, il 10, 17 e il 26 ottobre chiude un ideale “Progetto Brahms”, che ha attraversato il 2024 ed è iniziato nei concerti di febbraio (Hankyeol Yoon e Min Chung), con Ein Deutsches Requiem, il 10 ottobre e poi con l’integrale delle sinfonie: il 17 ottobre la n.3 e la n.1 e poi il 26 ottobre la sinfonia n.2 e la sinfonia n.4.

Il baritono Nicola Alaimo il giorno dopo l’ultima recita di Butterfly del 2 novembre, il 3 tornerà sul palcoscenico per il terzo concerto di canto della stagione autunnale. Sul podio come per il concerto con Teresa Iervolino, troviamo di nuovo Matteo Parmeggiani. In programma rare composizioni tutte di Gaetano Donizetti dalle opere Alahor in Granata, Parisina, Maria di Rohan, Torquato Tasso tutte incluse nel CD edito dal Maggio “Donizetti grand seigneur”.

Il mese di novembre dopo le prime occasioni offerte dall’ultima recita di Butterfly e dal concerto di canto di Alaimo, viene ufficialmente battezzato l’8 – venerdì – alle ore 20 e il 9 – sabato – alle ore 18 dalla talentuosa figura artistica di Glass Marcano vincitrice nel 2020 del premio dell’Orchestra della prima edizione del concorso internazionale “La MaestrA” di Parigi, concorso che si tiene ogni due anni. Venezuelana con una formazione nell’ambito di “El Sistema di Josè Antonio Abreu” la direttrice eseguirà pagine di Leonard Bernstein: West side story e Candide e sarà affiancata dal soprano Génesis Moreno anche lei venezuelana e come Marcano si è formata nel sistema Abreu ed è la recente vincitrice del IX Premio Kraus nel settembre 2023. La seconda parte del concerto prevede l’esecuzione della Sinfonia n.9 in mi minore op. 95 Dal nuovo mondo di Antonìn Dvorak.

Il 15 novembre alle ore 20 in Sala Mehta, Federico Maria Sardelli grande interprete del repertorio barocco sale sul podio per un concerto che vedrà la partecipazione del sopranista Bruno de Sà, vera star mondiale del canto barocco dalle qualità vocali straordinarie che per la prima volta canta a Firenze. Pagine di Filz, Mozart, Cherubini e Carl Philipp Emanuel Bach.

Il 29 novembre alle ore 20, giorno esatto in cui ricorre il centenario della morte di Giacomo Puccini, è in programma uno spettacolo ”Puccini racconta Puccini” nel quale, con la drammaturgia di Alberto Mattioli che attinge direttamente dall’epistolario pucciniano per i testi che saranno interpretati da Alfonso Antoniozzi nella parte di Puccini, si racconta la vita del grande compositore; verranno eseguite dall’Orchestra del Maggio con la direzione di Francesco Lanzillotta, alcune delle pagine meno note e più raramente eseguite del repertorio pucciniano come per esempio i pezzi sinfonici. Orchestra e Coro del Maggio, direttore del Coro, Lorenzo Fratini.

Il mese di dicembre si apre con l’ultima recita di La traviata e il 5 è ospite del Maggio l’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Thomas Dausgaard; sui leggii la sinfonia n.5 in si bemolle maggiore di Anton Bruckner. Venerdì 13 dicembre alle ore 20 e sabato 14 alle ore 18 Michele Spotti al suo debutto fiorentino dirige l’Orchestra e il Coro del Maggio in Die erste Walpurgisnacht (La prima notte di Valpurga) cantata di Felix Mendelssohn-Bartholdy e la Sinfonia n.5 in mi minore op.64 di Cajkovskij. Maestro del Coro, Lorenzo Fratini.

Il 21 dicembre torna Ivor Bolton, direttore che è stato molto vicino nel passato al Maggio Fiorentino e che propone un concerto con la sinfonia n.38 in re maggiore K 504, Praga, di Mozart e di Stravinskij, Pulcinella, suite dal concerto e la “Sinfonia di salmi”, per coro – diretto da Lorenzo Fratini – e Orchestra. Il 22 dicembre è in programma il concerto di Natale con il Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. La maestra del coro di voci bianche è Sara Matteucci.

La programmazione del periodo autunnale si arricchisce con lo spettacolo per le famiglie La fiaba di Tristano in collaborazione con Venti Lucenti per il progetto “All’Opera”. La regia, la scrittura scenica e i costumi sono di Manu Lalli, direttore Giuseppe La Malfa, in buca l’Orchestra del Maggio. Protagonisti gli attori e gli animatori di Venti Lucenti, i centodieci bambini e ragazzi del Progetto “All’Opera”. È un nuovo allestimento del Maggio Fiorentino in coproduzione con Venti Lucenti e in collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. È un progetto di Fondazione CR Firenze a cura di Venti Lucenti. In collaborazione con l’Assessorato all’Educazione, Welfare e Immigrazione del Comune di Firenze.

Il Teatro del Maggio ringrazia i soci fondatori e i soci privati.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia per il sostegno i Soci: Soci di diritto Fondatori Pubblici: Repubblica Italiana nel Ministero della Cultura, Comune di Firenze e Regione Toscana.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia altrettanto i Soci Fondatori privati:

Fondazione CR Firenze, Intesa Sanpaolo; Baker Hughes, Allianz, Gucci, Publiacqua, Toscana Aeroporti, Unicoop Firenze, Salvatore Ferragamo, Toscana Energia, Università di Firenze, Pitti Immagine; gli Sponsor: Enel, Caffè Borbone, Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, Zignago Vetro, Cassetti Gioielli; gli Sponsor Tecnici: Tecnoconference, Torrigiani.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia inoltre tutti gli aderenti all’Albo degli Associati: le Aziende mecenati, i Soci Corporate plus, i Sostenitori, i Benemeriti, i Soci effettivi, i Soci effettivi junior, i Soci, e l’Associazione Amici del Maggio Musicale Fiorentino.

SARA’ “NORMA” DI BELLINI, IL 17 LUGLIO, AD APRIRE IL 50° FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA

Festival della Valle d’Itria , Martina Franca (TA), 17 luglio – 6 agosto 2024

Annunciati titoli, cast e date delle tre opere che

segnano l’edizione n. 50 del Festival della Valle d’Itria:

Norma di Bellini, Aladino e la lampada magica di Rota,

Ariodante di Händel

Aperta la biglietteria on line

50 anni di festival. 50 anni di musica, rarità e riscoperte. Il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca compie nel 2024 mezzo secolo di storia. Una realtà divenuta nel corso del tempo patrimonio prezioso ed eccellenza della cultura italiana nel mondo, aperta a un pubblico internazionale, attento e curioso.

L’edizione del 2024, firmata dal direttore artistico Sebastian F. Schwarz e organizzata dalla Fondazione Paolo Grassi, vede un calendario fitto di 21 giorni, dal 17 luglio al 6 agosto.

In foto : Sebastian F. Schwarz

Tre i titoli delle opere, tre diversi stili musicali, dal belcanto al barocco fino al Novecento, in un arco temporale di oltre due secoli: sono Norma di Vincenzo Bellini, Aladino e la lampada magica di Nino Rota, Ariodante di Georg Friedrich Händel.

Il Festival si arricchisce, come di consueto, di un nutrito numero concerti di musica da camera e liederistica, musica sacra, barocca, sinfonica (con l’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven a 200 dalla composizione), jazz, incontri con gli artisti e spettacoli di prosa, di cui programmi e date saranno presto resi noti.

A fare da cornice al Festival, alcuni luoghi simbolo di Martina Franca – il Palazzo Ducale, il Teatro Verdi, il chiostro della Chiesa di San Domenico, la Basilica barocca di San Martino – e le più belle masserie del territorio, fra gli uliveti secolari del territorio pugliese.

Più che mai, nella presente edizione – racconta Sebastian F. Schwarz – il festival si rivolge a un pubblico vasto e diverso: agli amanti dell’opera barocca, quanto ai melomani che apprezzano il grande repertorio del Belcanto, alle famiglie intere per una favola da Mille e una notte o a chi vuole ricordare il bicentenario della sinfonia più famosa della storia della musica, come la Nona di Beethoven… Invitiamo tutti in Puglia per festeggiare con noi il 50° Festival della Valle d’Itria”.

LE OPERE IN PROGRAMMA

Aprirà il Festival mercoledì 17 luglio (repliche 21, 28 luglio e 2 agosto, ore 21) nello storico cortile del Palazzo Ducale, una nuova produzione della Norma di Vincenzo Bellini, con la direzione di Fabio Luisi, direttore musicale del Festival, fra le bacchette più autorevoli nel panorama musicale internazionale.

Prendendo come riferimento l’edizione critica di Casa Ricordi, i ruoli di Norma e Adalgisa saranno affidati a due soprani, riportando l’esecuzione all’originale volontà del compositore, come già in una storica edizione del 1977 che rese celebre il Festival della Valle d’Itria a livello internazionale.

Debuttano nei ruoli delle due donne i soprani Jacquelyn Wagner (Norma) e Valentina Farcas (Adalgisa), nel ruolo di Pollione il tenore Airam Hernandez e nel ruolo di Oroveso il basso Simon Lim.

La regia è affidata alla tedesca Nicola Raab, dalla consolidata esperienza internazionale in campo lirico, scene e costumi di Leila Fteita, già premio Abbiati 2022 per l’allestimento de Il Giocatore alla 48ª edizione del Festival.

L’opera, coprodotta con la Fondazione Petruzzelli di Bari, vedrà protagonista l’Orchestra del teatro barese e il suo Coro.

Dal 27 luglio (repliche il 30 luglio, 1 e 4 agosto, ore 21) a Palazzo Ducale il Festival omaggia Nino Rota con l’allestimento di Aladino e la lampada magica “fiaba lirica” del 1968 del compositore che scelse la Puglia come terra d’adozione, e di cui il Festival ha già allestito nelle edizioni passate Il cappello di paglia e Napoli Milionaria. Sul podio Francesco Lanzilotta, direttore fra i più interessanti della sua generazione, apprezzato nei maggiori teatri europei, alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari. Firma la regia l’argentina Rita Cosentino artista presente nei principali palcoscenici teatrali, con una particolare attenzione al pubblico dei più giovani, scene e costumi di Leila Fteita.

Nei ruoli principali il tenore Marco Ciaponi (Aladino), il soprano Claudia Urru (Principessa), Marco Filippo Romano (Mago e Re) e il baritono Alexandr Ilvakhin (Il genio dell’anello). A loro si affianca il Coro di voci bianche della Fondazione Paolo Grassi (direttore Angela Lacarbonara), nato da un progetto che coinvolge le scuole del territorio, occasione per avvicinare i ragazzi al mondo della lirica e alla realtà del Festival.

L’attenzione al repertorio barocco, con l’allestimento di titoli di raro ascolto e di grande bellezza, quest’anno verterà sull’Ariodante (1735) di Georg Friedrich Händel, in occasione dei 550 anni della nascita di Ludovico Ariosto, il cui Orlando furioso è fonte di ispirazione dell’opera handeliana. Protagonisti, al Teatro Verdi il 22 luglio (repliche il 25 e 28 luglio, ore 21), l’ensemble Modo Antiquo diretto dal suo fondatore Federico Maria Sardelli (al terzo e ultimo anno di residenza artistica al Festival), e alcuni fra i migliori interpreti specializzati in questo repertorio: Cecilia Molinari (Ariodante), Teresa Iervolino (Polinesso), Biagio Pizzuti (Re di Scozia), Theodora Raftis (Dalinda), Manuel Amati (Lurcanio). Regia, scene e costumi porteranno la firma del consolidato team formato da Torsten Fischer (regia), scene di Herbert Schäfer (drammaturgia e scenografia) e Vasilis Triantafillopoulos (costumista).

IL CONCERTO SINFONICO

Fra gli appuntamenti in programma, si segnala l’esecuzione della imponente Nona Sinfonia di Beethoven a 200 anni dalla composizione, il 3 agosto (ore 21) a Palazzo Ducale, con l’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari diretti da Riccardo Frizza.

Il 50° Festival della Valle d’Itria è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di Martina Franca.

Programma del festival su www.festivaldellavalleditria.it

Abbonamenti e biglietti disponibili su festivaldellavalleditria.vivaticket.it

Biglietti opere: intero da 25 a 70 euro, senior da 20 a 50 euro, under 30 da 15 a 30 euro, under 15 a Palazzo Ducale 10 e 15 euro. Concerto sinfonico: intero 40 e 25 euro (senior 30 e 20 euro, under 30 20 e 15 euro). Abbonamenti alle 3 opere da 120 a 60 euro.

Info: tel. +39 080 4805100, info@festivaldellavalleditria.it

Martina Franca (TA), 17 luglio – 6 agosto 2024

50° Festival della Valle d’Itria

NORMA di Vincenzo Bellini

Tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani

direttore musicale Fabio Luisi

regia Nicola Raab

allestimento Leila Fteita

17, 21, 28 luglio e 2 agosto, ore 21

Palazzo Ducale, Martina Franca

Protagonisti:

Norma Jacquelyn Wagner (soprano)

Adalgisa Valentina Farcas (soprano)

Pollione Airam Hernandez (tenore)

Oroveso Simon Lim (basso)

Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari

Coro del Teatro Petruzzelli di Bari

ARIODANTE

Georg Friedrich Händel

Dramma per musica in tre atti su libretto di Antonio Salvi

direttore musicale Federico Maria Sardelli

regia Torsten Fischer

scene e drammaturgia Herbert Fischer

costumi Vasilis Triantafillopoulos

22, 25 e 29 luglio, ore 21

Teatro Verdi, Martina Franca

Protagonisti:

Ariodante Cecilia Molinari (mezzosoprano)

Polinesso Teresa Iervolino (mezzosoprano)

Dalinda Theodora Raftis (soprano)

Lurcanio Manuel Amati (tenore)

Il Re di Scozia Biagio Pizzuti (basso baritono)

Orchestra Barocca Modo Antiquo

ALADINO E LA LAMPADA MAGICA

Nino Rota

Fiaba lirica in tre atti di Vinci Verginelli da Mille e una notte

27, 30 luglio, 1, 4 agosto, ore 21

Palazzo Ducale, Martina Franca

direttore musicale Franesco Lanzilotta

regia Rita Cosentino

allestimento Leila Fteita

Protagonisti:

Aladino Marco Ciaponi (tenore)

Principessa Claudia Urru (soprano)

Il Mago, il Re Marco Filippo Romano (basso baritono)

Il genio dell’anello Aleksandr Ilvakhin (baritono)

Coro delle voci bianche di Martina Franca

Sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125

Ludwig van Beethoven

direttore musicale Riccardo Frizza

Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari

Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari

Coro del Teatro Petruzzelli di Bari

3 agosto, ore 21

Palazzo Ducale, Martina Franca

Solisti in via di definizione

Completano il programma del Festival (calendario di prossima pubblicazione) il Concerto per lo Spirito, i concerti del sorbetto, i concerti nelle masserie e la rassegna “In orbita. Il Festival tra piazze e contrade”

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LE OPERE E IL CONCERTO SINFONICO DEL FESTIVAL IN ORDINE CRONOLOGICO

17 luglio NORMA di Vincenzo Bellini (Palazzo Ducale)

21 luglio NORMA di Vincenzo Bellini (Palazzo Ducale)

22 luglio ARIODANTE di Georg Friedrich Händel (Teatro Verdi)

25 luglio ARIODANTE di Georg Friedrich Händel (Teatro Verdi)

27 luglio ALADINO E LA LAMPADA MAGICA di Nino Rota (Palazzo Ducale)

28 luglio NORMA di Vincenzo Bellini (Palazzo Ducale)

29 luglio ARIODANTE di Georg Friedrich Händel (Teatro Verdi)

30 luglio ALADINO E LA LAMPADA MAGICA di Nino Rota (Palazzo Ducale)

1 agosto ALADINO E LA LAMPADA MAGICA di Nino Rota (Palazzo Ducale)

2 agosto NORMA di Vincenzo Bellini (Palazzo Ducale)

3 agosto BEETHOVEN, Nona Sinfonia

4 agosto ALADINO E LA LAMPADA MAGICA di Nino Rota (Palazzo Ducale)

Tutti gli spettacoli e il concerto sinfonico hanno inizio alle ore 21

Boito, Puccini, Rossini, Hertel: ecco la Stagione lirica e di balletto 2024 del Teatro Lirico di Cagliari

La Stagioni concertistica, lirica e di balletto 2024 del Teatro Lirico di Cagliari, sono state presentate questa mattina, nella Media Factory, dal Sovrintendente Nicola Colabianchi e dall’Assessore all’innovazione tecnologica, ambiente e politiche del mare del Comune di Cagliari Alessandro Guarracino:

La Stagione lirica e di balletto 2024 vuole essere un sentito e rispettoso omaggio del Teatro Lirico di Cagliari all’arte immensa che ci ha lasciato il maestro Giacomo Puccini, in occasione del centenario della sua scomparsa.

Ecco quindi che due fra i suoi popolarissimi capolavori sono il fulcro della nostra rassegna musicale, anche se la stessa viene inaugurata, come consuetudine, da un titolo raro che quest’anno è il monumentale Nerone di Arrigo Boito che vedeva la luce proprio nello stesso 1924.

A queste opere si aggiungono un allestimento coloratissimo e spassosissimo dell’Italiana rossiniana e La fille mal gardée uno dei balletti classici di più rara esecuzione.

La Stagione concertistica 2024 prevede 5 concerti sinfonico-corali, 3 sinfonici e 4 cameristici con dei graditissimi debutti a Cagliari ed altrettanto graditi ritorni sul nostro palcoscenico e con dei programmi musicali talvolta ricercati talaltra popolari ma mai banali.

Entrambe le Stagioni dureranno, solo per quest’anno, da gennaio/febbraio fino a luglio, dal momento che, a partire dalla successiva (2024-2025), queste seguiranno una diversa calendarizzazione iniziando in settembre/ottobre per concludersi nella primavera inoltrata dell’anno seguente. Questo per uniformarci agli altri teatri nazionali ed internazionali ed avere con loro un rapporto artistico e cronologico omogeneo.

Un “anno zero” importante, quindi, per la nostra Fondazione, per i suoi lavoratori, ma soprattutto per l’affezionato pubblico che invito al sostegno, alla presenza e al consueto calore per un reciproco scambio di emozioni.” Nicola Colabianchi

Venerdì 9 febbraio alle 20.30 si alza il sipario sulla Stagione lirica e di balletto 2024 del Teatro Lirico di Cagliari. Una stagione sempre molto attesa dal numeroso pubblico che anche quest’anno assume un valore aggiunto e un carattere di ripresa ancora più importanti e che, nonostante la breve durata, propone un ricco cartellone di opere e balletti. Nello specifico sono previste quattro opere ed un balletto per gli otto turni di abbonamento (oltre alle recite mattutine rivolte a scuole e famiglie), a dimostrazione della continua crescita della produzione e delle alzate di sipario. I titoli delle quattro opere, di cui una nuova produzione del Teatro Lirico di Cagliari, sono: Nerone, Tosca, L’Italiana in Algeri, Madama Butterfly e il classico La fille mal gardée per il balletto.

Anche la Stagione 2024 è tesa a valorizzare la grande Opera italiana con tre fra i più significativi compositori dell’Ottocento e Novecento: Rossini, Puccini e Boito. Un cartellone di equilibrio tra la musica di repertorio e quella più “nascosta” e sconosciuta, alla quale il Teatro Lirico di Cagliari pone sempre molta attenzione nel rendersi attivo nella sua promozione culturale e non solo nella sua tutela e salvaguardia. La novità assoluta riguarda la figura di Arrigo Boito, insigne compositore, librettista e letterato che aderì al movimento della Scapigliatura e firmò soltanto due opere liriche: Mefistofele, una fra le più note e amate nel secolo scorso e che oggi merita una giusta riscoperta, e Nerone. Un’occasione unica per il pubblico cagliaritano che potrà, in soli quattro mesi (novembre 2023/febbraio 2024), ascoltare entrambe le opere ed apprezzare i due nuovi allestimenti scenici, in un immaginario viaggio fra il grandioso dramma musicale di matrice letteraria (Faust di Goethe) e il monumentale affresco storico dai tratti spiccatamente decadentistici.

Dopo le inaugurazioni dedicate alla musica del Novecento italiano (La campana sommersa nel 2016 e La bella dormente nel 2017, entrambe di Respighi, Turandot di Busoni nel 2018, Palla de’ Mozzi di Marinuzzi nel 2020, Cecilia di Refice nel 2022, Gloria di Cilea nel 2023), la Stagione 2024 vede un’altra preziosa rarità musicale questa volta di Arrigo Boito (Padova, 1842 – Milano, 1918) che viene eseguita per la prima volta in Sardegna: Nerone, tragedia in quattro atti, su libretto proprio. La seconda ed ultima opera composta da Arrigo Boito che la lasciò incompiuta e che viene completata da Antonio Smareglia e Vincenzo Tommasini, viene rappresentata per la prima volta il 1° maggio 1924 al Teatro alla Scala di Milano (direttore Arturo Toscanini), ed ottiene, per l’epoca, uno straordinario successo (“il più grande evento artistico dell’anno” scrissero all’epoca), anche se presto uscirà dal repertorio dei teatri ed è ormai raramente eseguita (l’ultima esecuzione in Italia risale al 1975 all’Auditorium Rai di Torino, diretta da Gianandrea Gavazzeni).

Nerone viene rappresentato dal 9 al 18 febbraio, in un nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari. Sul podio c’è il maestro Francesco Cilluffo (Torino, 1979), direttore e compositore, tra i giovani musicisti italiani più seguiti dalla critica, già applaudito a Cagliari nel febbraio 2023, in occasione dell’inaugurazione della Stagione lirica con Gloria, mentre la regia è firmata da Fabio Ceresa (Rivolta d’Adda, 1981), apprezzato librettista e regista al suo debutto a Cagliari, e che, fra l’altro, ha curato, nel 2015, il libretto per La Ciociara di Marco Tutino, eseguita al Teatro Lirico di Cagliari nel 2017.

Nel ruolo dell’imperatore romano protagonista dell’opera si alternano Amadi Lagha e Konstantin Kipiani, mentre in quello di Simon Mago cantano Franco Vassallo e Abramo Rosalen e in quello di Asteria Valentina Boi e Rachele Stanisci.

Cinquantasei anni trascorsero tra il primo segnale del progetto Nerone (una lettera di Boito al fratello Camillo del 19 aprile 1862) e la morte del suo autore, che lasciò l’opera incompleta nell’orchestrazione. Un enorme arco di tempo, che probabilmente non ha eguali nella storia dell’opera e che la dice lunga sui problemi e sulle incertezze che caratterizzarono il Boito post-Mefistofele. In questi cinquantasei anni Boito mise a punto un’impressionante mole di materiale preparatorio (abbozzi musicali, appunti e iconografia su scene e costumi, schede su personaggi e situazioni drammatiche, taccuini di lessico e metrica e persino un intero trattato di armonia concepito ad hoc), utilizzando fra l’altro, in maniera capillare, un’amplissima bibliografia, che va dai più importanti storici latini (Tacito, Svetonio) fino agli studiosi del suo tempo (Renan, Mommsen). L’opera, progettata originariamente in cinque atti, fu ridotta a quattro negli anni Dieci, dopo la pubblicazione della tragedia in versi (1901), nella quale è presente anche il quinto atto. Al completamento dell’orchestrazione lavorarono Tommasini e Smareglia, sotto la supervisione di Toscanini, che fu anche il direttore della prima rappresentazione. Lo sfarzosissimo allestimento del Nerone, con le scene e i costumi disegnati da Lodovico Pogliaghi seguendo le minuziose indicazioni lasciate da Boito stesso, fu uno dei massimi esiti della scenotecnica scaligera del primo Novecento.

Il secondo appuntamento con l’opera, in scena dal 15 al 24 marzo, è con Tosca, melodramma in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, tratto dal dramma La Tosca di Victorien Sardou, e musica di Giacomo Puccini (Lucca, 1858 – Bruxelles, 1924), assente da Cagliari dal 2019.

È il primo dei due omaggi che il Teatro Lirico di Cagliari rivolge alla memoria del maestro Puccini, in occasione del Centenario della sua scomparsa.

Si tratta della ripresa di un coinvolgente allestimento del Teatro Lirico di Cagliari, la cui regia è curata dal fiorentino Pier Francesco Maestrini che, a Cagliari, ha firmato Turandot di Puccini (con le scene di Pinuccio Sciola), La campana sommersa di Respighi, Rigoletto di Verdi e, appunto nel marzo 2019, Tosca.

La direzione musicale è affidata a Beatrice Venezi (Lucca, 1990), una delle giovani rivelazioni della scena internazionale che ritorna a Cagliari dopo l’enorme successo di pubblico ottenuto lo scorso maggio/giugno con La Traviata. A lei spetta il compito di dirigere l’Orchestra, il Coro del Teatro Lirico di Cagliari e il Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari nel capolavoro del geniale compositore toscano.

Il cast d’interpreti è composto da: Veronika Dzhioeva (Floria Tosca); Murat Karahan (Mario Cavaradossi); Dalibor Jenis/Ivan Inverardi (Il barone Scarpia).

Un gradito ritorno per il pubblico cagliaritano del celeberrimo ed amatissimo melodramma di Giacomo Puccini, la cui prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900: l’opera è ricca di effetti scenici a tinte forti, di particolari realistici, di passioni elementari espresse da motivi energici e melodie impetuose, ed è indubbiamente tra le più rappresentative e popolari del repertorio verista. Accanto ai due protagonisti, Tosca e Cavaradossi, si delinea la figura di Scarpia, motore del dramma, prima grande parte scritta da Puccini per una voce baritonale.

La vicenda, ambientata a Roma nel giugno 1800, si sviluppa, nell’arco di una sola giornata, in tre celebri ed affascinanti monumenti: la Basilica di Sant’Andrea della Valle (atto I), Palazzo Farnese (atto II) e Castel Sant’Angelo (atto III). L’amore passionale e sincero che unisce Floria Tosca, celebre cantante, a Mario Cavaradossi, pittore d’idee liberali, viene usato dal barone Scarpia, capo della polizia, a suo favore («L’uno al capestro, l’altra fra le mie braccia…», atto I). Si innesca, così, un dramma della gelosia e dell’inganno che, irrimediabilmente, condurrà al tragico epilogo: Scarpia, dopo aver firmato la condanna a morte di Cavaradossi, viene pugnalato da Tosca che, dopo aver assistito alla finta/vera fucilazione dell’amante, si lancia da Castel Sant’Angelo.

Dal 3 al 12 maggio, ritorna, dopo ventisette anni (l’ultima edizione risale al 1997), uno dei capolavori buffi più popolari e amati: L’Italiana in Algeri, dramma giocoso in due atti su libretto di Angelo Anelli e musica di Gioachino Rossini (Pesaro, 1792 – Parigi, 1868). L’allestimento, del 2009, arriva dal Teatro Regio di Torino, ed è firmato, per la regia, da Vittorio Borrelli (Torino, 1959), acuto interprete soprattutto del Cigno di Pesaro, il compositore che più ha diretto durante la sua carriera.

Il cast vede, quali raffinati ed espressivi protagonisti: Teresa Iervolino/Anna-Doris Capitelli (Isabella), Maharram Huseynov (Mustafà), Bogdan Mihai/Chuan Wang (Lindoro), Giulio Mastrototaro/Vincenzo Taormina (Taddeo).

Certamente graditissimo sarà il ritorno sul podio di Jan Latham-Koenig (Regno Unito, 1953), che diresse una sola volta a Cagliari, all’Auditorium del Conservatorio, nell’aprile 1988. Maestro di levatura internazionale dalla carriera stellare ed ampia che comprende un repertorio vastissimo di musica sinfonica e lirica, oltre 50 registrazioni, la direzione delle maggiori orchestre mondiali, la fondazione di nuovi complessi e la direzione artistica di prestigiosi teatri quali, attualmente, il Colòn di Buenos Aires.

Se la manciata di giorni che Gioachino Rossini, poco più che ventenne, impiegò per comporre L’Italiana in Algeri è forse una leggenda teatrale, certo è che il ritmo vivacissimo della musica che scandisce e sottolinea le divertenti trovate drammaturgiche, insieme alla modernità del tema, fece subito entrare l’opera nel mito. Quasi certamente tratta da una storia vera, l’opera è un concentrato di vitalità, un gioioso ingranaggio musicale.

Il Bey Mustafà è stanco della moglie Elvira e vorrebbe ripudiarla dandola in sposa allo schiavo Lindoro: vuole prendere nel suo harem una donna italiana piena di carattere, e chi meglio dell’affascinante Isabella, appena naufragata sulle coste algerine? Ma il carattere vivace della donna, in realtà fidanzata di Lindoro, è davvero forte e indipendente, e Isabella saprà prendere per il naso tutti i suoi spasimanti in un gioco degli equivoci in cui alla fine trionfano l’intelligenza femminile e la fedeltà coniugale.

Un ammiratore d’eccezione come Stendhal definì il dramma giocoso «una follia organizzata e completa: la perfezione del genere buffo», e infatti il suo successo è ininterrotto dal 22 maggio 1813 a oggi: dal suo debutto, al Teatro San Benedetto di Venezia, l’opera non è mai uscita dal repertorio ed è oggi uno dei titoli rossiniani più rappresentati al mondo.

La Stagione lirica e di balletto riprende, dal 21 al 26 maggio (sette recite), con il ritorno della grande danza classica d’autore con un titolo tanto raro quanto coinvolgente che viene eseguito per la seconda volta a Cagliari (la prima fu nell’estate 1986 all’Anfiteatro Romano), nonostante la sua lunga ed articolata storia pluricentenaria: La fille mal gardée, balletto in due atti su musica di Peter Ludwig Hertel (Berlino, 1817-1899), nell’interpretazione del Corpo di Ballo e dei Solisti dell’Accademia Ucraina di Balletto e con la coreografia di Egor Scepaciov.

La fille mal gardée ha subìto nel tempo le più inimmaginabili modifiche nel titolo, nei nomi dei personaggi, nella coreografia e nella musica. Fu rappresentato la prima volta a Bordeaux nel 1789. È un’incantevole commedia che fa sorridere ed è proprio questo l’intento di tutti gli allievi dell’Accademia coinvolti nei vari ruoli sulle coreografie di Egor Scepaciov, direttore artistico dell’Accademia Ucraina di Balletto, in una versione appositamente creata per la tournée italiana.

La Stagione lirica e di balletto si conclude nei mesi estivi, a favore del pubblico di abbonati e dei numerosissimi turisti presenti nell’Isola, con un gradito ritorno, a distanza di tre anni dall’ultima rappresentazione (marzo 2021, in diretta televisiva e in streaming durante il lockdown) e sei dall’ultima con il pubblico in sala.

Si tratta di uno dei melodrammi più celebri, amati e popolari della storia della musica: Madama Butterfly, tragedia giapponese in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal racconto Madame Butterfly di John Luther Long e dal dramma Madame Butterfly di David Belasco, su musica di Giacomo Puccini che viene rappresentato dal 28 giugno al 7 luglio per nove serate, di cui 8 in abbonamento e 1 fuori abbonamento.

L’affascinante allestimento originale arriva dal Teatro alla Scala (dove è andato in scena, per la prima volta, nel dicembre 1985/gennaio 1986 e poi fino al 2006-2007 per altre sei volte) ed attualmente è di proprietà del Teatro Lirico di Cagliari: si tratta di una messinscena di essenziale semplicità, con precisi riferimenti storici della tradizione nipponica, moderna, sobria e nel totale rispetto del dettato pucciniano che a Cagliari è firmata per la regia da Daniela Zedda da un’idea di Keita Asari, illustre regista cinematografico e teatrale nipponico (Tokyo, 1933-2018).

L’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico saranno guidati da Gianluca Martinenghi (Milano, 1968), bacchetta che ha affiancato alla direzione d’orchestra, anche importanti studi in musicologia e numerosi incarichi direttivi (attualmente è il Segretario artistico del Teatro Regio di Torino).

Nei quattro ruoli principali si alternano i cantanti: Marta Mari (Madama ButterflyCio-Cio-San); Carlo Ventre/Ragaa Eldin (F. B. Pinkerton); Devid Cecconi (Sharpless); Agostina Smimmero/Emilia Rukavina (Suzuki).

Rappresentata per la prima volta a Milano, al Teatro alla Scala, il 17 febbraio 1904, l’opera è ambientata a Nagasaki ed è incentrata sul personaggio di Butterfly, giovanissima geisha sedotta dal tenente americano Pinkerton, da lui abbandonata e infine suicida. Madama Butterfly può essere definita un monodramma in cui la musica analizza la storia interiore dell’unica protagonista, dall’ingenuità iniziale ai primi sospetti sul proprio destino, fino al terzo atto in cui domina assoluta sulla scena. Siamo davanti al dramma psicologico di una donna all’ombra della quale si muovono tutti gli altri personaggi, l’ancella Suzuki con delicata partecipazione, le pallide figure di Pinkerton e Sharpless e le macchiette di Goro e Yamadori. Attento all’atmosfera esotica del dramma, Puccini ricorse a ritmi e motivi giapponesi liberamente reinventati, nel massimo sforzo di ricostruzione ambientale di quell’estremo Oriente che, alla fine dell’Ottocento, aveva sostituito, nella moda letteraria e teatrale, le turcherie in voga nel Settecento ed in età rossiniana.

Tutti gli spettacoli vengono eseguiti dall’Orchestra e dal Coro, diretto da Giovanni Andreoli, del Teatro Lirico di Cagliari.

Stagione lirica e di balletto 2024

venerdì 9 febbraio, ore 20.30 – turno A

sabato 10 febbraio, ore 19 – turno G

domenica 11 febbraio, ore 17 – turno D

martedì 13 febbraio, ore 11 – Ragazzi all’opera!

mercoledì 14 febbraio, ore 20.30 – turno B

giovedì 15 febbraio, ore 19 – turno F

venerdì 16 febbraio, ore 11 – Ragazzi all’opera!

venerdì 16 febbraio, ore 20.30 – turno C

sabato 17 febbraio, ore 17 – turno I

domenica 18 febbraio, ore 17 – turno E

Nerone

tragedia in quattro atti

libretto e musica Arrigo Boito

personaggi e interpreti principali

Nerone Amadi Lagha/Konstantin Kipiani

Simon Mago Franco Vassallo/Abramo Rosalen

Asteria Valentina Boi/Rachele Stanisci

Rubria Deniz Uzun/Mariangela Marini

Fanuel Roberto Frontali/Leon Kim

Tigellino Dongho Kim/Alessandro Abis

maestro concertatore e direttore Francesco Cilluffo

Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari

maestro del coro Giovanni Andreoli

regia Fabio Ceresa

nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari

venerdì 15 marzo, ore 20.30 – turno A

sabato 16 marzo, ore 19 – turno G

domenica 17 marzo, ore 17 – turno D

martedì 19 marzo, ore 11 – Ragazzi all’opera!

mercoledì 20 marzo, ore 20.30 – turno B

giovedì 21 marzo, ore 19 – turno F

venerdì 22 marzo, ore 11 – Ragazzi all’opera!

venerdì 22 marzo, ore 20.30 – turno C

sabato 23 marzo, ore 17 – turno I

domenica 24 marzo, ore 17 – turno E

Centenario pucciniano

Tosca

melodramma in tre atti

libretto Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal dramma La Tosca di Victorien Sardou

musica Giacomo Puccini

personaggi e interpreti principali

Floria Tosca Veronika Dzhioeva

Mario Cavaradossi Murat Karahan

Il barone Scarpia Dalibor Jenis/Ivan Inverardi

maestro concertatore e direttore Beatrice Venezi

Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari

Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari

maestro del coro Giovanni Andreoli

maestro del coro di voci bianche Francesco Marceddu

regia Pier Francesco Maestrini

allestimento del Teatro Lirico di Cagliari

venerdì 3 maggio, ore 20.30 – turno A

sabato 4 maggio, ore 19 – turno G

domenica 5 maggio, ore 17 – turno D

martedì 7 maggio, ore 11 – Ragazzi all’opera!

mercoledì 8 maggio, ore 20.30 – turno B

giovedì 9 maggio, ore 19 – turno F

venerdì 10 maggio, ore 11 – Ragazzi all’opera!

venerdì 10 maggio, ore 20.30 – turno C

sabato 11 maggio, ore 17 – turno I

domenica 12 maggio, ore 17 – turno E

L’Italiana in Algeri

dramma giocoso in due atti

libretto Angelo Anelli

musica Gioachino Rossini

personaggi e interpreti principali

Isabella Teresa Iervolino/Anna-Doris Capitelli

Mustafà Maharram Huseynov

Lindoro Bogdan Mihai/Chuan Wang

Taddeo Giulio Mastrototaro/Vincenzo Taormina

maestro concertatore e direttore Jan Latham-Koenig

Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari

maestro del coro Giovanni Andreoli

regia Vittorio Borrelli

allestimento del Teatro Regio di Torino

martedì 21 maggio, ore 20.30 – turno A

mercoledì 22 maggio, ore 20.30 – turno B

giovedì 23 maggio, ore 19 – turno F

venerdì 24 maggio, ore 20.30 – turno C

sabato 25 maggio, ore 15.30 – turno E

sabato 25 maggio, ore 20.30 – turno G

domenica 26 maggio, ore 17 – turno D

La fille mal gardée

balletto in due atti

coreografia Egor Scepaciov

musica Peter Ludwig Hertel

Corpo di Ballo e Solisti dell’Accademia Ucraina di Balletto

Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari

venerdì 28 giugno, ore 20.30 – turno A

sabato 29 giugno, ore 19 – turno G

domenica 30 giugno, ore 17 – turno D

martedì 2 luglio, ore 20.30 – fuori abbonamento

mercoledì 3 luglio, ore 20.30 – turno B

giovedì 4 luglio, ore 19 – turno F

venerdì 5 luglio, ore 20.30 – turno C

sabato 6 luglio, ore 19 – turno I

domenica 7 luglio, ore 17 – turno E

Centenario pucciniano

Madama Butterfly

tragedia giapponese in tre atti

libretto Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal racconto Madame Butterfly di John Luther Long e dal dramma Madame Butterfly di David Belasco

musica Giacomo Puccini

personaggi e interpreti principali

Madama Butterfly (Cio-Cio-San) Marta Mari

F. B. Pinkerton Carlo Ventre/Ragaa Eldin

Sharpless Devid Cecconi

Suzuki Agostina Smimmero/Emilia Rukavina

maestro concertatore e direttore Gianluca Martinenghi

Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari

maestro del coro Giovanni Andreoli

regia Daniela Zedda, da un’idea di Keita Asari

allestimento originale del Teatro alla Scala, di proprietà del Teatro Lirico di Cagliari

La Biglietteria del Teatro Lirico di Cagliari

I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.

La Stagione lirica e di balletto 2024 prevede sette turni di abbonamento (A, B, C, D, E, F, G), per cinque spettacoli ciascuno (quattro serate di lirica e il balletto) e l’ottavo turno I per quattro opere liriche (tutte tranne il balletto).

La campagna abbonamenti per la Stagione lirica e di balletto si apre giovedì 9 novembre 2023 con le conferme e variazioni su posti disponibili possibili fino a sabato 20 gennaio 2024. I nuovi abbonamenti saranno in vendita da giovedì 9 novembre 2023 fino a domenica 24 marzo 2024 (termine ultimo per abbonarsi ad un numero ridotto di spettacoli).

Da sottolineare, inoltre, la possibilità di acquistare da martedì 6 febbraio 2024 i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione lirica e di balletto; lo stesso servizio è possibile anche online attraverso il circuito di prevendita www.vivaticket.it.

Ai giovani under 35 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di abbonamenti e biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell’inizio.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin. Biglietteria online: www.vivaticket.com.

La Direzione si riserva di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it

prezzi

Stagione lirica e di balletto 2024

 turno Aturni B, C, Dturni E, F, Gturno I
settoreabbonamento 5 spettacolibigliettoabbonamento 5 spettacolibigliettoabbonamento 5 spettacolibigliettoabbonamento 4 spettacolibiglietto
 plateaplateaplateaplatea
giallo€ 190,00€ 75,00€ 170,00€ 75,00€ 155,00€ 50,00€ 125,00€ 50,00
rosso€ 165,00€ 60,00€ 160,00€ 60,00€ 135,00€ 40,00€ 110,00€ 40,00
blu€ 145,00€ 50,00€ 140,00€ 50,00€ 115,00€ 30,00€ 90,00€ 30,00
 I loggiaI loggiaI loggiaI loggia
giallo€ 160,00€ 55,00€ 140,00€ 55,00€ 115,00€ 40,00€ 95,00€ 40,00
rosso€ 135,00€ 45,00€ 125,00€ 45,00€ 105,00€ 30,00€ 85,00€ 30,00
blu€ 115,00€ 40,00€ 110,00€ 40,00€ 90,00€ 25,00€ 70,00€ 25,00
 II loggiaII loggiaII loggiaII loggia
giallo€ 100,00€ 35,00€ 90,00€ 35,00€ 85,00€ 25,00€ 70,00€ 25,00
rosso€ 85,00€ 25,00€ 75,00€ 25,00€ 70,00€ 20,00€ 55,00€ 20,00
blu€ 65,00€ 20,00€ 60,00€ 20,00€ 55,00€ 15,00€ 45,00€ 15,00