DIEGO CERETTA DIRIGE LA FILARMONICA TOSCANINI CON IL TRIO DI PARMA PER L’INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE CONCERTISTICA 2024
Realizzata dalla Società dei Concerti di Parma,
la Stagione Concertistica del Teatro Regio di Parma si rinnova
nel segno della sinergia tra le tre istituzioni musicali più importanti della città.
In programma, il Triplo Concerto di Ludwig van Beethoven,
tra l’elegia Crisantemi di Giacomo Puccini
e la Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” di Antonín Dvořák.
Teatro Regio di Parma
venerdì 26 gennaio 2024, ore 20.30
È affidato alla bacchetta di Diego Ceretta il concerto inaugurale della Stagione Concertistica 2024 del Teatro Regio di Parma, realizzata da Società dei Concerti di Parma, venerdì 26 gennaio 2024, ore 20.30. Il giovane direttore, fresco del debutto al Teatro Regio di Parma ne Il barbiere di Siviglia, torna a dirigere la Filarmonica Arturo Toscanini in un programma che affianca pagine di Beethoven, Dvořák, Puccini: una serata di grande musica, nel segno della sinergia che lega le tre istituzioni musicali della città.
A condividere il palcoscenico con la Filarmonica Toscanini, un’altra grande eccellenza parmigiana: il Trio di Parma, con Ivan Rabaglia al violino, Enrico Bronzi al violoncello, Alberto Miodini al pianoforte. Costituitosi nel 1990 tra le aule del Conservatorio “Arrigo Boito”, con una carriera che vanta concerti in tutto il mondo accanto a prestigiose incisioni discografiche e un forte impegno didattico, il Trio di Parma sarà protagonista della serata con il Triplo concerto in do maggiore per pianoforte, violino e violoncello, op. 56 di Ludwig van Beethoven. Composto nel pieno periodo eroico, tra il 1803 e il 1804, espressamente per l’Arciduca Rodolfo, a cui era destinata la parte del pianoforte, il Triplo Concerto rappresenta un unicum del suo genere, a metà tra concerto, brano da camera e, per espressa ammissione del compositore, “sinfonia concertante”.
La seconda parte del programma ci porta Oltreoceano, con la Sinfonia n. 9 in mi minore “Dal Nuovo Mondo”, op. 95, di Antonín Dvořák. Ultimo lavoro sinfonico del compositore ceco, eseguita per la prima volta nel dicembre 1893 alla Carnegie Hall, l’op.95 è espressione da un lato di un sentimento di gratitudine verso una terra in cui trascorse una fase particolarmente felice della sua carriera, durante la quale ricoprì la direzione del Conservatorio di New York; dall’altro la passione verso la musica popolare, che si tramuta nei quattro movimenti della sinfonia in suggestioni tipiche della cultura musicale nativo – americana.
Ad introdurre la serata, un omaggio a Giacomo Puccini nel centenario della sua scomparsa, con l’elegia Crisantemi, composto nel 1890 originariamente per quartetto per la morte dell’amico Amedeo I, nella sua trascrizione per orchestra d’archi.
NOTE AL PROGRAMMA di Giuseppe Martini
È prassi sminuire il Triplo concerto di Beethoven: non indimenticabile, esperimento grossolano, buccia di banana e così via. Trovarsi fra certi colossi beethoveniani di quegli anni 1803-1804 (Sonate “Waldstein” e “Appassionata”, Sinfonia Eroica, Quarto Concerto per pianoforte) lo fa impallidire, almeno per scarsezza di sublimità, e in più il grosso se lo prende il violoncello, visto che gli esecutori su cui era stato modellato erano un violoncellista professionista (Anton Kraft), un buon violinista (Karl August Seidler) e un pianista dilettante allievo di Beethoven (l’arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena). Per cui, anziché ripetere che si tratta di un concerto mediocre a causa dello squilibrio qualitativo fra i solisti per cui fu scritto, sarebbe il caso di chiedersi se il Triplo non sia semmai un ottimo concerto nonostante quello squilibrio. E neppure concerto, giacché appartiene al genere sinfonia concertante per ammissione di Beethoven («una sinfonia concertante con quei tre strumenti è proprio una novità»), cioè un pezzo di gusto moderno che puntava allo spettacolo con un profluvio di pensieri e una preponderanza solistica sull’orchestra come nel terzo Concerto per pianoforte. Resta l’impressione che il Triplo sia stato pensato per il pianista di sangue blu che, non all’altezza di sostenere un concerto da solo, necessitò degli altri due: da qui, casomai, il problema di come distribuire gli interventi fra quei solisti. Beethoven se la cava nell’Allegro facendo passare fra di loro gli affabili temi con raffinata scioltezza, il pianoforte spesso fa da connettore, l’orchestra quasi sempre da modesto sostegno; il Largo è di dolce pensosità appannaggio del violoncello sul registro alto, il rondò un’accattivante battaglia (“alla Polacca”) con tre couplet e una coda umoristica: e alla fine non si resta certo delusi, nonostante i grattacapi di un committente impegnativo.
Anche Dvorák con la Nona Sinfonia aveva avuto committenti impegnativi: ma si chiamavano gratitudine, quella per Stati Uniti che gli avevano offerto la direzione del Conservatorio di New York; si chiamavano musica popolare, come quella a cui aveva legato tanto impegno nella sua Boemia. La Nona, che debuttò trionfalmente il 16 dicembre 1893 alla Carnegie Hall, è zeppa di spirito di musica indiana e di canti di piantagioni, forse cita anche uno spiritual, ma ciò che resta nella mente è l’invenzione di un mondo sonoro che ha siglato una volta per tutte
i paesaggi nordamericani, le praterie lunghe, le terre rosse e le terre grigie, i canyon dove flauti e corni sono richiami lontani e ancestrali.
E pensare che pochi mesi prima l’America di Puccini era invece desolazione: la Louisiana dove morivano di stenti Des Grieux e Manon su una musica di interminabile tormento riciclata da Crisantemi, il quartetto d’archi che aveva scritto nel 1890 per la morte dell’amico Amedeo I d’Aosta, e che fu suonato per la prima volta in quello stesso anno al Conservatorio di Milano proprio la sera del 26 gennaio.
STAGIONE CONCERTISTICA 2024
Teatro Regio di Parma
venerdì 26 gennaio 2024, ore 20.30
TRIO DI PARMA
Violino Ivan Rabaglia Violoncello Enrico Bronzi
Pianoforte Alberto Miodini
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
Direttore DIEGO CERETTA
Musiche di Ludwig Van Beethoven, Antonin Dvorák
lunedì 19 febbraio 2024, ore 20.30
QUARTETTO INDACO
Violino ELEONORA MATSUNO, IDA DI VITA
Viola JAMIANG SANTI Violoncello COSIMO CAROVANI
Pianoforte ALESSANDRO TAVERNA
Musiche di Johannes Brahms
domenica 3 marzo 2024, ore 20.30
Flauto EMMANUEL PAHUD
Clavicembalo TREVOR PINNOCK
Violoncello JONATHAN MANSON
Musiche di Johann Sebastian Bach, Georg Philipp Telemann
lunedì 18 marzo 2024, ore 20.30
Pianoforte MICHAIL PLETNËV
Musiche di Frédéric Chopin, Alexander Scrjabin
lunedì 22 aprile 2024, ore 20.30
Pianoforte ANDREA LUCCHESINI
Musiche di Ludwig Van Beethoven,
Robert Schumann, Franz Liszt
domenica 26 maggio 2024, ore 17.30
Chitarra BERTA ROJAS
In occasione del Paganini Guitar Festival
BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Concerto fuori abbonamento.
Biglietti da €30,00 a €148,00; riduzioni under30 e abbonati Società dei Concerti
Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it
ORARI DI APERTURA dal martedì al sabato ore 11.00-13.00 e 17.00-19.00 e un’ora precedente lo spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora precedente lo spettacolo. Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi. Il pagamento presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma può essere effettuato con denaro contante in Euro, con assegno circolare non trasferibile intestato a Fondazione Teatro Regio di Parma, con PagoBancomat, con carte di credito Visa, Cartasi, Diners, Mastercard, American Express. È inoltre possibile utilizzare i voucher di rimborso ricevuti a fronte degli spettacoli annullati per l’emergenza sanitaria. I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili online su teatroregioparma.it. L’acquisto online non comporta alcuna commissione di servizio.