DUE SOPRANI, COME NEL 1977, PER LA “NORMA” DEL FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA

di Gaetano Laudadio

Ancora un grande successo  per la seconda recita di Norma, sul grande palco del Palazzo Ducale di Martina Franca per la 50ma edizione del Festival della Valle d’Itria. Un folto pubblico, con la presenza di tanti stranieri e di appassionati del Belcanto, hanno assistito alla seconda rappresentazione di Norma, opera in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, e tratto da L’Infanticide” di Louis-Alexandre Soumet.
Norma inaugurò la stagione di Carnevale e Quaresima 1832, come era consuetudine in quegli anni, del Teatro alla Scala di Milano, il 26 dicembre del 1831 e nonostante l’insuccesso della prima, rimase in cartellone per svariate settimane, riscuotendo successivamente il meritato successo.

Considerata uno dei capolavori della storia operistica italiana, è una composizione belcantistica e romantica elaborata da Felice Romani con versi perfetti per la musicalità di Bellini.

E’ una storia dolorosa, intessuta di tutti quelli che sono gli aspetti complicati delle storie segrete degli amanti.  Ambientata in Gallia, durante la dominazione dell’impero romano, vede come protagonista la sacerdotessa Norma, figlia del capo dei Druidi Oroveso; ella è l’amante segreta di Pollione, il proconsole romano e quindi donna, madre e sacerdotessa!!!

Dalla loro relazione clandestina sono nati due figli, allevati all’insaputa di tutti, dalla fedele Clotilde. Il proconsole, intanto, si è invaghito di Adalgisa, una giovane novizia del Tempio d’Irminsul ed intende lasciare Norma. Scoperto l’inganno Adalgisa interrompe la relazione con Pollione e solidarizza con la sacerdotessa Norma, anche lei colpevole per aver mancato al suo giuramento di castità.

La scenografia di Leila Fteita (anche costumista) che rappresenta per tutto il tempo il palazzo di Creonte, con una facciata rossa come insanguinata, è scarna ma efficace. Già dall’inizio, all’apparire di Norma sullo sfondo del palazzo di Creonte appaiono le fiamme che anticipano la tremenda conclusione e sarà proprio lì che avverrà la sublimazione di Norma immolandosi nel rogo da lei stessa preparato. All’annuncio delle intenzioni di Norma, Pollione capisce la grandezza del gesto da lei voluto e decide di morire con lei.   

Questa edizione martinese con la regia di Nicola Raab, ha proposto nel ruolo di Norma, la soprano Jacquelyn Wagner, che ha saputo con la sua presenza scenica dare grande potenza e drammaticità al suo ruolo con delle vere acrobazie vocali.

Brava, delicata l’interpretazione della romantica Valentina Farcas nel ruolo di  Adalgisa, l’altra amante di Pollione.    

Particolarmente apprezzati ed applauditi la cavatina “Casta Diva” , il  terzetto Norma, Adalgisa e Pollione – “Ah! di qual sei tu vittima” ed i duetti Norma e Adalgisa –“ Deh! con te, con te li prendi… “ e quello tra Norma e Pollione – “Qual cor tradisti, qual cor perdesti”.

Altro plauso va all’Orchestra del Teatro Petruzzelli, perfetta nel rispettare il gesto puntuale e preciso del M° Fabio Luisi, che ha saputo trasmettere ai maestri d’orchestra l’intensità e la drammaticità della partitura.; rimane una presenza importante per il Festival martinese.

Bravissimi i coristi del Petruzzelli, ben preparati dal M° Marco Medved, sia per la scelta fatta di creare ai lati del palco un effetto stereofonico sia anche e soprattutto per la precisione dei loro interventi: notevole l’intervento finale “Guerra,guerra”. Un incoraggiamento anche ai due allievi dell’Accademia Saori Sugiyama e Zachary McCulloch.

Alla fine applausi scroscianti per tutti i protagonisti.

L’opera sarà replicata il 28 luglio ed il 2 agosto sempre alle ore 21.00 e sempre a Palazzo Ducale

28 LUGLIO / 2 AGOSTO · ore 21

PALAZZO DUCALE, MARTINA FRANCA

NORMA di Vincenzo Bellini

Tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani

Edizione Ricordi, a cura di Roger Parker

Direttore Fabio Luisi

Regia Nicola Raab

Scene e costumi Leila Fteita

Norma Jacquelyn Wagner

Adalgisa Valentina Farcas

Pollione Airam Hernández

Oroveso Goran Jurić

Clotilde Saori Sugiyama

Flavio Zachary McCulloch

Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari

Marco Medved, Maestro del coro

La foto è di Clarissa Lapolla

SARA’ “NORMA” DI BELLINI, IL 17 LUGLIO, AD APRIRE IL 50° FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA

Festival della Valle d’Itria , Martina Franca (TA), 17 luglio – 6 agosto 2024

Annunciati titoli, cast e date delle tre opere che

segnano l’edizione n. 50 del Festival della Valle d’Itria:

Norma di Bellini, Aladino e la lampada magica di Rota,

Ariodante di Händel

Aperta la biglietteria on line

50 anni di festival. 50 anni di musica, rarità e riscoperte. Il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca compie nel 2024 mezzo secolo di storia. Una realtà divenuta nel corso del tempo patrimonio prezioso ed eccellenza della cultura italiana nel mondo, aperta a un pubblico internazionale, attento e curioso.

L’edizione del 2024, firmata dal direttore artistico Sebastian F. Schwarz e organizzata dalla Fondazione Paolo Grassi, vede un calendario fitto di 21 giorni, dal 17 luglio al 6 agosto.

In foto : Sebastian F. Schwarz

Tre i titoli delle opere, tre diversi stili musicali, dal belcanto al barocco fino al Novecento, in un arco temporale di oltre due secoli: sono Norma di Vincenzo Bellini, Aladino e la lampada magica di Nino Rota, Ariodante di Georg Friedrich Händel.

Il Festival si arricchisce, come di consueto, di un nutrito numero concerti di musica da camera e liederistica, musica sacra, barocca, sinfonica (con l’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven a 200 dalla composizione), jazz, incontri con gli artisti e spettacoli di prosa, di cui programmi e date saranno presto resi noti.

A fare da cornice al Festival, alcuni luoghi simbolo di Martina Franca – il Palazzo Ducale, il Teatro Verdi, il chiostro della Chiesa di San Domenico, la Basilica barocca di San Martino – e le più belle masserie del territorio, fra gli uliveti secolari del territorio pugliese.

Più che mai, nella presente edizione – racconta Sebastian F. Schwarz – il festival si rivolge a un pubblico vasto e diverso: agli amanti dell’opera barocca, quanto ai melomani che apprezzano il grande repertorio del Belcanto, alle famiglie intere per una favola da Mille e una notte o a chi vuole ricordare il bicentenario della sinfonia più famosa della storia della musica, come la Nona di Beethoven… Invitiamo tutti in Puglia per festeggiare con noi il 50° Festival della Valle d’Itria”.

LE OPERE IN PROGRAMMA

Aprirà il Festival mercoledì 17 luglio (repliche 21, 28 luglio e 2 agosto, ore 21) nello storico cortile del Palazzo Ducale, una nuova produzione della Norma di Vincenzo Bellini, con la direzione di Fabio Luisi, direttore musicale del Festival, fra le bacchette più autorevoli nel panorama musicale internazionale.

Prendendo come riferimento l’edizione critica di Casa Ricordi, i ruoli di Norma e Adalgisa saranno affidati a due soprani, riportando l’esecuzione all’originale volontà del compositore, come già in una storica edizione del 1977 che rese celebre il Festival della Valle d’Itria a livello internazionale.

Debuttano nei ruoli delle due donne i soprani Jacquelyn Wagner (Norma) e Valentina Farcas (Adalgisa), nel ruolo di Pollione il tenore Airam Hernandez e nel ruolo di Oroveso il basso Simon Lim.

La regia è affidata alla tedesca Nicola Raab, dalla consolidata esperienza internazionale in campo lirico, scene e costumi di Leila Fteita, già premio Abbiati 2022 per l’allestimento de Il Giocatore alla 48ª edizione del Festival.

L’opera, coprodotta con la Fondazione Petruzzelli di Bari, vedrà protagonista l’Orchestra del teatro barese e il suo Coro.

Dal 27 luglio (repliche il 30 luglio, 1 e 4 agosto, ore 21) a Palazzo Ducale il Festival omaggia Nino Rota con l’allestimento di Aladino e la lampada magica “fiaba lirica” del 1968 del compositore che scelse la Puglia come terra d’adozione, e di cui il Festival ha già allestito nelle edizioni passate Il cappello di paglia e Napoli Milionaria. Sul podio Francesco Lanzilotta, direttore fra i più interessanti della sua generazione, apprezzato nei maggiori teatri europei, alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari. Firma la regia l’argentina Rita Cosentino artista presente nei principali palcoscenici teatrali, con una particolare attenzione al pubblico dei più giovani, scene e costumi di Leila Fteita.

Nei ruoli principali il tenore Marco Ciaponi (Aladino), il soprano Claudia Urru (Principessa), Marco Filippo Romano (Mago e Re) e il baritono Alexandr Ilvakhin (Il genio dell’anello). A loro si affianca il Coro di voci bianche della Fondazione Paolo Grassi (direttore Angela Lacarbonara), nato da un progetto che coinvolge le scuole del territorio, occasione per avvicinare i ragazzi al mondo della lirica e alla realtà del Festival.

L’attenzione al repertorio barocco, con l’allestimento di titoli di raro ascolto e di grande bellezza, quest’anno verterà sull’Ariodante (1735) di Georg Friedrich Händel, in occasione dei 550 anni della nascita di Ludovico Ariosto, il cui Orlando furioso è fonte di ispirazione dell’opera handeliana. Protagonisti, al Teatro Verdi il 22 luglio (repliche il 25 e 28 luglio, ore 21), l’ensemble Modo Antiquo diretto dal suo fondatore Federico Maria Sardelli (al terzo e ultimo anno di residenza artistica al Festival), e alcuni fra i migliori interpreti specializzati in questo repertorio: Cecilia Molinari (Ariodante), Teresa Iervolino (Polinesso), Biagio Pizzuti (Re di Scozia), Theodora Raftis (Dalinda), Manuel Amati (Lurcanio). Regia, scene e costumi porteranno la firma del consolidato team formato da Torsten Fischer (regia), scene di Herbert Schäfer (drammaturgia e scenografia) e Vasilis Triantafillopoulos (costumista).

IL CONCERTO SINFONICO

Fra gli appuntamenti in programma, si segnala l’esecuzione della imponente Nona Sinfonia di Beethoven a 200 anni dalla composizione, il 3 agosto (ore 21) a Palazzo Ducale, con l’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari diretti da Riccardo Frizza.

Il 50° Festival della Valle d’Itria è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di Martina Franca.

Programma del festival su www.festivaldellavalleditria.it

Abbonamenti e biglietti disponibili su festivaldellavalleditria.vivaticket.it

Biglietti opere: intero da 25 a 70 euro, senior da 20 a 50 euro, under 30 da 15 a 30 euro, under 15 a Palazzo Ducale 10 e 15 euro. Concerto sinfonico: intero 40 e 25 euro (senior 30 e 20 euro, under 30 20 e 15 euro). Abbonamenti alle 3 opere da 120 a 60 euro.

Info: tel. +39 080 4805100, info@festivaldellavalleditria.it

Martina Franca (TA), 17 luglio – 6 agosto 2024

50° Festival della Valle d’Itria

NORMA di Vincenzo Bellini

Tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani

direttore musicale Fabio Luisi

regia Nicola Raab

allestimento Leila Fteita

17, 21, 28 luglio e 2 agosto, ore 21

Palazzo Ducale, Martina Franca

Protagonisti:

Norma Jacquelyn Wagner (soprano)

Adalgisa Valentina Farcas (soprano)

Pollione Airam Hernandez (tenore)

Oroveso Simon Lim (basso)

Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari

Coro del Teatro Petruzzelli di Bari

ARIODANTE

Georg Friedrich Händel

Dramma per musica in tre atti su libretto di Antonio Salvi

direttore musicale Federico Maria Sardelli

regia Torsten Fischer

scene e drammaturgia Herbert Fischer

costumi Vasilis Triantafillopoulos

22, 25 e 29 luglio, ore 21

Teatro Verdi, Martina Franca

Protagonisti:

Ariodante Cecilia Molinari (mezzosoprano)

Polinesso Teresa Iervolino (mezzosoprano)

Dalinda Theodora Raftis (soprano)

Lurcanio Manuel Amati (tenore)

Il Re di Scozia Biagio Pizzuti (basso baritono)

Orchestra Barocca Modo Antiquo

ALADINO E LA LAMPADA MAGICA

Nino Rota

Fiaba lirica in tre atti di Vinci Verginelli da Mille e una notte

27, 30 luglio, 1, 4 agosto, ore 21

Palazzo Ducale, Martina Franca

direttore musicale Franesco Lanzilotta

regia Rita Cosentino

allestimento Leila Fteita

Protagonisti:

Aladino Marco Ciaponi (tenore)

Principessa Claudia Urru (soprano)

Il Mago, il Re Marco Filippo Romano (basso baritono)

Il genio dell’anello Aleksandr Ilvakhin (baritono)

Coro delle voci bianche di Martina Franca

Sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125

Ludwig van Beethoven

direttore musicale Riccardo Frizza

Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari

Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari

Coro del Teatro Petruzzelli di Bari

3 agosto, ore 21

Palazzo Ducale, Martina Franca

Solisti in via di definizione

Completano il programma del Festival (calendario di prossima pubblicazione) il Concerto per lo Spirito, i concerti del sorbetto, i concerti nelle masserie e la rassegna “In orbita. Il Festival tra piazze e contrade”

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LE OPERE E IL CONCERTO SINFONICO DEL FESTIVAL IN ORDINE CRONOLOGICO

17 luglio NORMA di Vincenzo Bellini (Palazzo Ducale)

21 luglio NORMA di Vincenzo Bellini (Palazzo Ducale)

22 luglio ARIODANTE di Georg Friedrich Händel (Teatro Verdi)

25 luglio ARIODANTE di Georg Friedrich Händel (Teatro Verdi)

27 luglio ALADINO E LA LAMPADA MAGICA di Nino Rota (Palazzo Ducale)

28 luglio NORMA di Vincenzo Bellini (Palazzo Ducale)

29 luglio ARIODANTE di Georg Friedrich Händel (Teatro Verdi)

30 luglio ALADINO E LA LAMPADA MAGICA di Nino Rota (Palazzo Ducale)

1 agosto ALADINO E LA LAMPADA MAGICA di Nino Rota (Palazzo Ducale)

2 agosto NORMA di Vincenzo Bellini (Palazzo Ducale)

3 agosto BEETHOVEN, Nona Sinfonia

4 agosto ALADINO E LA LAMPADA MAGICA di Nino Rota (Palazzo Ducale)

Tutti gli spettacoli e il concerto sinfonico hanno inizio alle ore 21

Per la Stagione d’Opera e di Balletto 2023-2024 del Teatro Regio di Torino : “La Rondine” di Giacomo Puccini

Sensualità, eleganza e disincanto nell’opera di Puccini

Il regista Rousseau l’ambienta nel ’73 in omaggio al Regio di Mollino

Francesco Lanzillotta dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro

La rondine, Teatro Regio, dal 17 al 26 novembre 2023

Proseguendo l’omaggio a Giacomo Puccini nell’anno delle celebrazioni del Centenario (1924-2024), da venerdì 17 a domenica 26 novembre va in scena La rondine in un nuovo allestimento di Pierre-Emmanuel Rousseau, che colloca l’azione nel 1973 in omaggio ai 50 anni del nuovo Regio progettato da Carlo Mollino. La musica brillante, ironica e disincantata di questa preziosa gemma pucciniana è affidata alle mani esperte del maestro Francesco Lanzillotta, riconosciuto interprete del repertorio novecentesco, che dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, quest’ultimo istruito da Ulisse Trabacchin. Nel cast, nomi straordinari e noti al grande pubblico insieme a giovani artisti che siamo felici di invitare per la prima volta al Regio. Nel ruolo della protagonista Magda è la straordinaria Olga Peretyatko: il soprano russo torna nel nostro teatro dopo la partecipazione a I puritani nel 2015; Lisette è Valentina Farcas, soprano romeno già apprezzato nel Falstaff del 2017; le due voci tenorili protagoniste sono quelle di Mario Rojas (Ruggero), che debutta al Regio, e di Santiago Ballerini (Prunier), che torna dopo L’elisir d’amore del 2018.

La produzione del Regio si realizza grazie al sostegno di Italgas, Socio Sostenitore del Teatro Regio e fiero sostenitore negli anni dei suoi cartelloni, che contribuiscono allo sviluppo culturale delle comunità e a perpetuare la memoria e la conoscenza di giganti del passato anche tra le nuove generazioni.

Mathieu Jouvin afferma: «Puccini è uno dei pilastri della nostra Stagione 23/24, che presenta titoli più popolari del repertorio classico, come La bohème e La fanciulla del West, e altri meno noti al grande pubblico come La rondine, Le villi e Il trittico. Come Sovrintendente mi considero l’incaricato di un servizio pubblico, quello della lirica, e quindi sento l’obbligo di rispettare le aspettative degli spettatori, ma al tempo stesso intendo prendere qualche rischio proponendo opere poco conosciute e offrendo titoli originali come La Juive (che ha inaugurato la Stagione), La rondine o The Tender Land, che ci permettono di incuriosire il pubblico attraverso una programmazione non scontata».

Sul podio di Orchestra e Coro del Teatro Regio sale Francesco Lanzillotta, che torna al Regio dopo aver diretto Norma di Vincenzo Bellini nel 2022. Romano, Lanzillotta si è diplomato in direzione d’orchestra al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, ed è considerato uno dei più interessanti direttori nel panorama musicale italiano. Direttore musicale del Macerata Opera Festival dal 2017 al 2021, negli ultimi anni ha diretto nei più importanti teatri italiani ed europei; è molto attivo in Russia e ha diretto a Pechino, in Corea del Sud e a Toronto. Il suo repertorio operistico spazia dai classici ai contemporanei; inoltre, compone musica per balletti, teatro, film. «Avere la possibilità di ascoltare e vedere La rondine – opera assai rara – è un’occasione da non mancare. La partitura è raffinata ed elegante, con un’orchestra piena di mille colori, divertente ma intrisa di una certa dose di cinismo, e contemporaneamente, soprattutto nel secondo atto, una partitura in cui l’omaggio alla danza è evidente: pensiamo all’uso del valzer, ma anche di altre danze tipiche dell’epoca come il fox-trot, lo slow-fox, il one-step e il tango che Puccini – essendo compositore estremamente curioso –fa proprie. Noi qui rappresentiamo la seconda versione dell’opera, quella del 1920, in cui Magda lascia Ruggero, ovvero il finale in cui Puccini abbandona un certo tipo di sentimentalismo per aprire le porte al gelo della principessa Turandot, che da lì a poco affronterà; quindi è molto interessante questo collegamento tra il finale della Rondine e l’ultima opera che il compositore scriverà».

Regia, scene e costumi sono di Pierre-Emmanuel Rousseau, che torna al Regio con questa nuova creazione dopo aver inaugurato la Stagione 2023 con Il barbiere di Siviglia. Dopo il diploma al Conservatorio di Rouen e dopo un’importante formazione universitaria, ha iniziato a lavorare nel mondo dell’opera come assistente di Jean-Claude Auvray, Stéphane Braunschweig, Jérôme Deschamps, John Dew e Macha Makeieff. Nel 2010 ha firmato L’Amant Jaloux di André Grétry all’Opéra Royal de Versailles e all’Opéra Comique di Parigi. Dal 2013 collabora stabilmente con l’Opera di Biel-Solothurn, dove ha firmato scenografie, scene e costumi per Viva la Mamma, Il turco in Italia, Le Comte Ory e Don Pasquale. Nel 2019/20 ha collaborato con i teatri d’opera di Angers, Nantes e Rennes per La clemenza di Tito, nonché con l’Opéra de Rouen e il Festival di Sanxay per la ripresa del Barbiere di Siviglia creata all’Opéra national du Rhin nel 2018. Afferma Rousseau: «La rondine è un’opera che merita di essere vista perché è molto più profonda di quanto il tema suggerisca. È la storia di Magda, una donna moderna, che decide del proprio destino e conquista l’indipendenza; quindi per me è un’opera femminista. In questa produzione, nel ruolo della protagonista abbiamo cantanti straordinarie come Olga Peretyatko e Carolina López Moreno, che sapranno interpretare intensamente questo personaggio. Ho scelto di collocare l’azione nel 1973 in omaggio ai 50 anni del nuovo Regio progettato da Carlo Mollino, anno che permette di evocare nel mio allestimento il fascino degli anni di Yves Saint Laurent, Jacques de Bascher, Loulou de la Falaise, Brigitte Bardot e Serge Gainsbourg; come un film di Claude Sautet, che vede innamorarsi – e dilaniarsi a vicenda – Romy Schneider, Alain Delon e Michel Piccoli, in un vortice di musica senza fiato».

Dopo le giovanili Le villi ed Edgar, La rondine è l’opera meno conosciuta di Giacomo Puccini. Il Teatro Regio propone questo titolo a centosei anni dalla prima esecuzione (Monte-Carlo, Théâtre de l’Opéra, 27 marzo 1917) e a ventinove dall’ultima rappresentazione a Torino (Teatro Regio, 1994). La genesi del lavoro risale al 1913, quando il Carltheater di Vienna commissionò al compositore un’operetta. Puccini, insoddisfatto dall’impianto drammatico confezionato dai librettisti Heinz Reichert e Alfred Willner, trasformò La rondine in un’opera vera e propria, affidandosi al librettista Giuseppe Adami. Alla protagonista, la giovane Magda, riserva una parte vocalmente impervia e una drammaturgia che la fa diventare un ideale trait d’union tra due grandi eroine tragiche del melodramma: Mimì e Violetta. La gestazione del lavoro si trascinò tra continui ripensamenti fra il 1913 e il 1915 e, a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, fu rappresentata solo nel 1917.

A Parigi, nel salotto della bella ed elegante Magda de Civry, protetta del ricco Rambaldo, capita una sera Ruggero, un giovane arrivato dalla provincia. Tutti gli consigliano di andare a divertirsi al Bal Bullier – celebre locale notturno parigino – dove, poco dopo, si reca anche Magda travestita da cameriera. Trascinata dai rimpianti per i suoi anni più spensierati, quando era poverissima e viveva sognando il grande amore, Magda si abbandona alla passione nata tra lei e Ruggero e a un turbinoso valzer che travolge la sala. Senza rivelare nulla di sé, lo segue in Costa Azzurra, abbandonando agi e lusso. Ma quando Ruggero le chiede di sposarlo, e dipinge all’amata un ritratto idilliaco della loro futura vita in campagna, in Magda cresce l’inquietudine: teme di trovarsi imprigionata in un meccanismo soffocante. La donna si rende conto che non potrà mai essere la moglie di Ruggero, né la madre dei suoi figli: quel futuro non le si addice ed esce per sempre dalla sua vita, scegliendo di prendere in mano il proprio destino e di ritornare a vivere a Parigi.

Stella del firmamento operistico internazionale, Olga Peretyatko è la protagonista Magda de Civry. Nata e cresciuta a San Pietroburgo, è oggi uno dei soprani più richiesti al mondo grazie alla voce straordinariamente coinvolgente e alla presenza scenica seducente e sicura. Ospite fissa nei più importanti teatri d’opera e sale da concerto, ha collaborato con i più famosi direttori d’orchestra e registi teatrali del mondo; ha pubblicato sei album acclamati dalla critica su Sony Classical e, nel 2021, ha pubblicato il nuovo album solista Songs for Maya, dedicato alla nascita della sua primogenita e prodotto da Melodiya. Voce estesissima e di qualità superlativa, Valentina Farcas canta nel ruolo della cameriera Lisetta. Nata in Romania, dopo il diploma in pianoforte alla Musikakademie di Bucarest ha intrapreso lo studio del canto alla Musikhochschule di Essen, diplomandosi con lode. Ha lavorato con alcuni dei più importanti direttori del nostro tempo, tra cui Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Kirill Petrenko e con registi quali Damiano Michieletto, Barrie Kosky e Laurent Pelly. Nel ruolo di Ruggero Lastouc è Mario Rojas, che si è formato presso il Ryan Opera Center della Lyric Opera di Chicago e il Conservatorio di musica di San Francisco. Nel 2019 è stato invitato a cantare al concerto del Maestro Plácido Domingo nella sua città natale, Torreón, nello stato messicano di Coahuila, davanti a 30.000 persone. Il tenore Santiago Ballerini, riconosciuto come uno dei principali interpreti del repertorio belcantistico, sostiene il ruolo del poeta Prunier. Il 18, 21 e 23 novembre i protagonisti sono: Carolina López Moreno (Magda), Marilena Ruta (Lisette), Oreste Cosimo (Ruggero) e Marco Ciaponi (Prunier). Completano il cast: Vladimir Stoyanov (Rambaldo), Matteo Mollica (Périchaud e Rabonnier), Paweł Żak (Gobin e Adolfo), Rocco Lia (Crébillon e Un maggiordomo), Amélie Hois (Yvette e Georgette), Irina Bogdanova (Bianca e Lolette), Ksenia Chubunova (Suzy e Gabriella), Pierina Trivero / Caterina Borruso (Un cantore), Luigi Della Monica (Un giovine), Rita La Vecchia, Laura Lanfranchi e Paola Isabella Lopopolo (Fioraie), Lyudmyla Porvatova (Fioraia e Ragazza), Eugenia Braynova e Daniela Valdenassi (Ragazze), Roberto Guenno, Luigi Della Monica, Alejandro Escobar e Matteo Pavlica (Studenti).

La coreografia è di Carmine de Amicis, le luci di Gilles Gentner; Jean-François Martin è assistente alla regia e Guillemine Burin des Roziers è assistente alle scene.

La rondine è in scena per sette recite dal 17 al 26 novembre; l’Anteprima Giovani, riservata agli Under 30, è in programma giovedì 16 novembre alle ore 20.

L’opera sarà presentata mercoledì 8 novembre al Piccolo Regio Puccini alle ore 18, nella conferenza-concerto a ingresso libero condotta da Susanna Franchi, con la partecipazione del direttore d’orchestra, del regista e con interventi musicali degli Artisti del Regio Ensemble, accompagnati al pianoforte da Carlo Caputo.

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI

I biglietti per La rondine sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio

e on line su www.teatroregio.torino.it

Biglietteria del Teatro Regio

Piazza Castello 215 – Torino | Tel. 011.8815.241 – 011.8815.242 | biglietteria@teatroregio.torino.it

Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica: ore 10.30-15.30;

un’ora prima degli spettacoli

Per tutte le informazioni e gli aggiornamenti: www.teatroregio.torino.it