LA CENERENTOLA DAL 17 NOVEMBRE AL FILARMONICO

Quattro rappresentazioni fino al 24 novembre per la favola buffa di Rossini

Il ‘dramma buffo’ va in scena nella Stagione d’opera e balletto di Fondazione Arena in uno spettacolo che coniuga fiaba ed emancipazione femminile. Cast di apprezzati belcantisti, con Kataeva, Adaini, Luongo, Lepore nella vivace regia di Manu Lalli. Orchestra e Coro areniani sono diretti da Francesco Lanzillotta 

Giovedì 14 novembre alle 18, in Sala Filarmonica, incontro gratuito di approfondimento con il docente e critico musicale Davide Annachini

E dal 13 novembre aprono i nuovi abbonamenti della Stagione Artistica 2025 per i 50 anni del Teatro Filarmonico

La Cenerentola

di Gioachino Rossini

Domenica 17 novembre ore 15.30

Mercoledì 20 novembre ore 19.00

Venerdì 22 novembre ore 20.00

Domenica 24 novembre ore 15.30

Teatro Filarmonico di Verona

La Cenerentola, opera del 1817, è la storia delle favole, della “bontà in trionfo”. Proprio come una favola, tra camini fuligginosi, livree e balli principeschi, va in scena al Teatro Filarmonico nell’allestimento del Maggio Fiorentino firmato dalla regista Manu Lalli, che racconta la storia di Rossini sottolineandone l’invito all’emancipazione giovanile e femminile. A dar vita all’indimenticabile musica fra virtuosismi, agilità, crescendo e scioglilingua, Maria Kataeva debutta con Pietro Adaini, Alessandro Luongo, Carlo Lepore, giovani voci e i complessi areniani diretti da Francesco Lanzillotta. Repliche 20, 22 e 24 novembre

A Verona, in tempi recenti, è comparsa una volta sola, sempre al Filarmonico, otto anni fa: ora La Cenerentola, capolavoro fra i maggiori di Rossini, va in scena come penultimo titolo della Stagione d’Opera e Balletto 2024 di Fondazione Arena, con un apprezzato allestimento fiorentino e un affiatato cast di belcantisti.

L’opera racconta in due atti la storia di Angelina, soprannominata Cenerentola, bistrattata dalle sorellastre Clorinda e Tisbe e dal patrigno Don Magnifico, nobile decaduto e avido. Nel loro cadente castello arriva il Principe Ramiro, giovane che sta cercando l’amore fra le ragazze del regno: lo fa in incognito, come scudiero del suo stesso cameriere, lo spiritoso Dandini, a sua volta finto principe, ai cui piedi si getta l’intera famiglia di Cenerentola. Al posto della fata, c’è Alidoro, maestro di Ramiro che, vestito da mendicante, testa la bontà della più rinnegata tra le figlie di Magnifico e, premiandola, la manda al ballo. Qui è colpo di fulmine col Principe. A mezzanotte lei, in fuga, non perde la scarpetta ma un bracciale, che Ramiro le riporterà. Una storia d’amore a lieto fine e un gioco di spassosi equivoci tra alcuni dei personaggi più buffi dell’opera italiana.

Gioachino Rossini, già famoso ma in forsennata attività, aveva diviso il pubblico romano nel febbraio 1816, con la sua versione del Barbiere di Siviglia, soggetto già musicato da Paisiello, ma presto destinata a scalzarlo nel repertorio. Da allora aveva scritto per Napoli La Gazzetta e uno dei suoi primi esperimenti nell’opera seria, con l’inedito Otello da Shakespeare. Fu solo dopo questo dramma che musicò il libretto di Jacopo Ferretti (il quarto in un anno e, pare in soli trenta giorni) per un altro teatro romano, il Valle, dove Cenerentola andò in scena e conquistò il pubblico. Per il poco tempo a disposizione, i recitativi e alcuni numeri musicali (oggi espunti) furono composti dal collega Agolini. A Verona La Cenerentola torna dal 17 novembre per quattro recite con tutti i brani rossiniani e un cast di affiatati interpreti diretti dal maestro Francesco Lanzillotta, atteso ritorno sul podio di Orchestra di Fondazione Arena e Coro preparato da Roberto Gabbiani.

Angelina, la protagonista del titolo, è il mezzosoprano Maria Kataeva, al debutto al Filarmonico, mentre il Principe Don Ramiro è il tenore Pietro Adaini, già applaudito come esordiente proprio in questo ruolo otto anni fa. I buffi mattatori Dandini e Don Magnifico hanno voce e corpo rispettivamente del baritono Alessandro Luongo e del basso Carlo Lepore, mentre le sorellastre Clorinda e Tisbe sono interpretate dal soprano Daniela Cappiello e dal contralto Valeria Girardello, già apprezzate anche nel Festival areniano, come l’Alidoro del basso Gabriele Sagona, deus ex machina della vicenda. La quale è raccontata dalla regista Manu Lalli con il tono delle fiabe e il gioco frizzante della girandola buffa, senza rinunciare ad una recitazione moderna e ad un invito ai più giovani ad appropriarsi dei propri sogni. L’opera debutta nell’allestimento del Maggio Musicale Fiorentino, nato per il Giardino di Boboli e ripreso con successo anche al nuovo Teatro, con scene di Roberta Lazzeri e costumi di Gianna Poli. 

La Cenerentola, capolavoro del belcanto, opera divertente, tenera e pirotecnica, debutta domenica 17 novembre alle 15.30 e replica mercoledì 20 novembre alle 19, venerdì 22 novembre alle 20 e domenica 24 novembre alle 15.30. Biglietti, disponibili al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni recita, alla Biglietteria stessa del Teatro Filarmonico in via Mutilati.

A partire dal 13 novembre è inoltre possibile diventare nuovi abbonati alle stagioni Lirica e Sinfonica 2025 di Fondazione Arena: una stagione speciale per i 50 anni dalla riapertura del Teatro Filarmonico, con titoli e programmi imperdibili dal ‘700 alla contemporaneità, passando per il grande repertorio da Mozart a Puccini.

Prosegue anche il ciclo di incontri di approfondimento gratuiti, in questo caso occasione per scoprire -o riscoprire- La Cenerentola rossiniana, con il docente e giornalista musicale Davide Annachini, giovedì 14 novembre alle 18 in Sala Filarmonica (via Roma 1). L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

La nuova BCC Veneta è main sponsor della Stagione Artistica 2024 del Teatro Filarmonico.

ARENA YOUNG

Prosegue la ricca programmazione di Arena Young, spettacoli, incontri e iniziative di Fondazione Arena per bambini, studenti, famiglie, personale di scuole, università, accademie. La Cenerentola debutta per loro con l’Anteprima scuole, lo spettacolo di venerdì 15 novembre alle 16 riservato a studenti e giovani.

Dopo la prima, con Andiamo a teatro, il mondo della Scuola potrà assistere alle rappresentazioni infrasettimanali al Teatro Filarmonico e partecipare al Preludio un’ora prima dello spettacolo: un momento di approccio alla trama, ai personaggi e al linguaggio del teatro in musica, a cura di Fondazione Arena, nella prestigiosa Sala Maffeiana. Per La Cenerentola è possibile partecipare al Preludio mercoledì 20 novembre alle 18 e venerdì 22 novembre alle 19.

La Cenerentola, titolo particolarmente adatto al pubblico giovane, verrà presentata anche in una speciale riduzione dell’opera per i più piccoli: all’interno de Il teatro si racconta, rassegna di spettacoli mattutini dedicati alle scuole, andrà in scena Cenerentola. Un lampo, un sogno, un gioco, spettacolo in cui l’opera di Rossini incontra le fiabe che l’hanno ispirata, con gli stessi interpreti dello spettacolo integrale e la regia di Manu Lalli. L’appuntamento è martedì 19 novembre alle 10.30

Info e prenotazioni: Ufficio Formazione scuola@arenadiverona.it – tel 045 8051933

Markus Stenz ancora protagonista in Fenice dirige Ives, Bellini e estratti dal Parsifal di Wagner

Ancora Markus Stenz protagonista al Teatro La Fenice, nell’ambito della Stagione Sinfonica 2023-204. Dopo il doppio concerto dello scorso fine settimana e il grande successo della tourneè ad Amburgo, il maestro tedesco sarà di nuovo alla testa di Orchestra e Coro del Teatro La Fenice sabato 6 luglio 2024 ore 20.00 (turno S) e domenica 7 luglio 2024 ore 17.00 (turno U) per dirigere un programma articolato in tre parti, che si aprirà con The Unanswered Question di Charles Ives, proseguirà con la Sinfonia dalla Norma di Vincenzo Bellini e si concluderà con alcuni estratti dal Parsifal di Richard Wagner.

Interpreti solisti dei brani wagneriani saranno il basso-baritono Alex Esposito nel ruolo di Amfortas, il basso Adolfo Corrado in quello di Titurel, il basso Tareq Nazmi in quello di Gurnemanz; il tenore Leonardo Cortellazzi sarà Parsifal; una voce dall’alto il mezzosoprano Valeria Girardello.

Maestro del Coro Alfonso Caiani.

Il tentativo di trasformare in suoni, in codice acustico, in espressione musicale delle raffinate quistiones filosofiche trova rilievo in diverse opere ma, al di fuori di ogni ragionevole dubbio, The Unanswered Question (1906) di Charles Ives (1874-1954) è probabilmente la più nota tra quelle più fortemente emblematiche.  Raramente un autore ha raggiunto livelli così pregnanti di interrelazione tra mondo interiore speculativo e creazione artistica. Centrata sulla domanda metafisica per eccellenza e, dunque, sull’impossibilità di una risposta esaustiva, la composizione è retta da una precisa simbologia che possiamo identificare nei ‘comportamenti’ musicali dei gruppi di strumenti. L’opera ha in sé, oltre a ciò, una grande forza innovativa proprio perché la concezione ivesiana di trasporre in musica concetti astratti, domande metafisiche, psichiche evocazioni porta il compositore ad avere, nei confronti del linguaggio musicale, un atteggiamento di grande libertà, svincolandolo in modo sostanziale dagli aspetti più normativi del codice grammaticale.

            Dopo un lungo periodo di ‘fraintendimento’, Norma di Vincenzo Bellini (1801-1835), rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano nel 1831, tornò a nuova vita proprio grazie all’irrompere sulle scene, alla metà del Novecento, di Maria Callas che interpretò questo ruolo anche al Teatro La Fenice nel 1950. L’opera ha una sinfonia eroica che guarda alla tragica severità del classicismo di Gluck. Si tratta di un unico movimento (Allegro maestoso e deciso) legato al clima del dramma che introduce e anticipa inoltre alcuni motivi musicali che ritroveremo nell’opera.

            Ispirato liberamente a Parzival, un poema epico del XIII secolo di Wolfram von Eschenbach, il Parsifal di Richard Wagner (1813-1883) fu rappresentato per la prima volta al Festspielhaus di Bayreuth il 26 luglio 1882, pochi mesi prima della morte dell’autore. L’estremo sforzo creativo del sommo maestro segna la trasformazione del Wort-Ton-Drama (Dramma di parola e musica) in Bühnenweihfestspiel (Azione scenica sacrale). Un avvicinamento alla religione – non tanto all’ortodossia cristiana, quanto a un sincretismo, in cui il cristianesimo convive con il buddismo e l’induismo – che provocò la ben nota avversione da parte di Nietzsche. Di questo capolavoro, il programma propone alcune pagine particolarmente significative. A partire dall’interludio sinfonico Verwandlungsmusik, (Musica della trasformazione), caratterizzata dall’avvicendarsi di numerosi leitmotiv – tra cui il ricorrente Motivo delle Campane e lo straziante Motivo della Sofferenza –, in un graduale crescendo a misura che Parsifal e Gunemanz si avvicinano al castello. Seguirà «Nun achte wohl und laß mich seh’n», la suggestiva enunciazione del Motivo del Gral, seguito dai timpani con la loro incisiva versione ancora del Motivo delle Campane. Il solenne corteo dei Cavalieri del Gral precede il rito dello svelamento del Gral. Amfortas viene portato su una lettiga, mentre la voce di suo padre Titurel, proveniente dalla tomba in cui vive rinchiuso, lo invita a compiere il sacro rito:

Il concerto di sabato 6 luglio 2024 sarà preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Mauro Masiero, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.

I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 90,00) sono acquistabili nella biglietteria del Teatro La Fenice e nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it.

Main partner della Stagione è Intesa Sanpaolo.

Markus Stenz

Ha ricoperto incarichi di grande rilievo, tra cui quelli di direttore principale della Netherlands Radio Philharmonic Orchestra, direttore ospite principale della Baltimore Symphony Orchestrae più recentemente direttore in residence della Seoul Philharmonic Orchestra. È stato direttore musicale generale della città di Colonia e Gürzenich-Kapellmeister per undici anni, dirigendo Don Giovanni, il Ring, Lohengrin, Tannhäuser e Die Meistersinger von Nürnberg, così come Jenůfa e Káťa Kabanová di Janáček e Love and Other Demons di Eötvös. Ha debuttato nell’opera nel 1988 al Teatro La Fenicee, dopo il successo di varie settimane di concerti con quell’Orchestra, lascorsa stagione ha diretto a Venezia Der fliegende Holländer di Wagner etornerà nelle prossime due stagioni per Ariadne auf Naxos e Lohengrin. Nel2018 ha diretto Die Gezeichneten di Schreker alla Bayerische Staatsoper diMonaco e quell’anno ha visto anche la luce l’attesa prima mondiale di Fin de partie di Kurtág alla Scala, dove, nella stessa stagione, ha diretto Elektra di Strauss. Quell’evento è stato seguito da performance dell’opera di Kurtágalla Dutch National Opera e la sua première francese all’Opéra Nationalde Paris. Nella stagione 2023-2024 ritorna alla Dutch National Opera adirigere Rise and Fall of the City of Maagonny, viaggia a Hangzhou, inCina, per Die Walküre e dirige una speciale performance di Fin de partie nella città natale di Kurtág, Budapest, prima di andare in tour ad Amburgoe Colonia. In Germania dirige inoltre concerti con mdr-SinfonieorchesterLeipzig, Stuttgarter Philharmoniker e Staatskapelle Halle. Questa stagionevede anche il ritorno all’Orchestre National de Lyon e, sulla scia di ungrande successo nel 2022 con la City of Birmingham Symphony Orchestra (CBSO), con la Sinfonia n. 2 di Mahler, vi ritorna per la Sinfonia n. 7 di Bruckner. In Italia dirige sia l’Orchestra della Toscana che l’Orchestra Haydn di Bolzano, e in seguito ritorna alla New Jersey Symphony e fa il suo debutto con la Naples Philharmonic.