IL BARBIERE DI SIVIGLIA. Sabato 6 luglio, alle 21.15. Il mese di luglio si apre con i titoli più amati del 101° Arena di Verona Opera Festiva

Il mese di luglio si apre con i titoli più amati del 101° Arena di Verona Opera Festival, anticipando di un quarto d’ora l’inizio degli spettacoli. Venerdì 5 luglio, alle ore 21.15, debutta Carmen, mentre sabato 6 e domenica 7 vanno in scena rispettivamente Il Barbiere di Siviglia e Aida, entrambi con nuovi artisti nel cast.

IL BARBIERE DI SIVIGLIA. Sabato 6 luglio, alle 21.15, si rinnova la vivace festa rococò nel grande giardino firmato da Hugo De Ana per il capolavoro di Rossini, un labirinto di siepi e rose rosse che diventano magici set interni ed esterni per la vicenda. L’astuto barbiere Figaro aiuterà il Conte di Almaviva, in incognito a Siviglia, a conquistare la bella Rosina, tenuta prigioniera dal vecchio tutore Bartolo, con la complicità dei servi e di Basilio, maestro di musica.

Nei panni del protagonista Nicola Alaimo, applaudito al gala in mondovisione del 7 giugno, fa il suo esordio stagionale così come il Conte del tenore Dmitry Korchak e il Bartolo del baritono-buffo Misha Kiria. Si conferma l’apprezzata Vasilisa Berzhanskaya come Rosina mentre, per una sola eccezionale serata, il perfido Basilio è interpretato dal giovane Riccardo Fassi. Completano il cast Marianna Mappa, Nicolò Ceriani e Domenico Apollonio. Ad accompagnare i frizzanti recitativi e a dirigere Orchestra e Coro di Fondazione Arena, il maestro ellenico George Petrou.

AIDA. Domenica 7 luglio, alle 21.15, l’opera regina dell’Arena chiude la settimana, alla quinta recita dell’originale allestimento “di cristallo” creato per il 100° Festival da Stefano Poda, regista vincitore del Premio Abbiati della critica musicale italiana per il miglior spettacolo 2023. Accanto alla protagonista, Maria José Siri, fa il suo debutto stagionale il mezzosoprano Clémentine Margaine nei panni della principessa Amneris, rivale in amore di Aida. Al centro è Radames, generale egizio, qui interpretato dal tenore Yusif Eyvazov, già applaudito in Turandot. Tornano Igor Golovatenko come Amonasro, re etiope e padre di Aida, e Rafał Siwek come gran sacerdote Ramfis, mentre esordisce il basso Marko Mimica come Re degli egizi. Completano la locandina Francesca Maionchi (sacerdotessa) e Riccardo Rados (messaggero). L’alternanza nel cast internazionale tocca anche il podio: per la prima di due serate, dirige il Maestro Alvise Casellati. Ai complessi artistici di Fondazione Arena, per la visionaria messinscena si aggiunge il lavoro di oltre trecento fra mimi, figuranti, minori, Ballo e Tecnici, a ricreare un Egitto sospeso tra simboli antichi e materiali innovativi, alta moda e arte contemporanea, giochi di luce e inedite trasparenze che valorizzano le linee stesse dell’Anfiteatro, in un viaggio dantesco dalla guerra alla pace.

Turandot alla Scala per il Centenario pucciniano

Michele Gamba dirige il nuovo allestimento di Davide Livermore

con Anna Netrebko, Yusif Eyvazov (in alternanza con Roberto Alagna),

Rosa Feola e Vitalij Kowaljov

Diretta su LaScalaTv e su arte.tv il 4 luglio in collaborazione con Unitel e Arte Concert.

Il 25, giorno della Prima, sarà presentata nel Ridotto dei Palchi la moneta commemorativa

del centenario pucciniano realizzata dal Poligrafico dello Stato e dedicata a Turandot.

Il nuovo allestimento di Turandot è parte delle celebrazioni aperte con La rondine

e che continueranno a novembre con una mostra al Museo in collaborazione

con l’Archivio Ricordi e un concerto diretto da Riccardo Chailly.

Le celebrazioni per il Centenario della morte di Giacomo Puccini proseguono al Teatro alla Scala con un nuovo allestimento di Turandot, in scena per sette rappresentazioni dal 25 giugno al 15 luglio con la direzione di Michele Gamba e la regia di Davide Livermore che partecipa anche al disegno delle scene insieme a Gabriela Peronetti e Gep Cucco, mentre i costumi sono firmati da Mariana Fracasso, le luci da Antonio Castro e i video da D-Wok.  

La nuova Turandot è occasione del ritorno di Anna Netrebko, al suo terzo titolo pucciniano alla Scala dopo La bohème del 2012 e Tosca con cui aveva inaugurato la Stagione 2019/2020. L’artista è attesa anche il prossimo 7 dicembre nella Forza del destino con Riccardo Chailly, che la dirigerà anche il 29 novembre – giorno della morte di Puccini – in un concerto straordinario insieme a Jonas Kaufmann, dedicato ai primi lavori del compositore, dalle Villi a Manon Lescaut. Con lei canteranno in tutte le recite di Turandot Rosa Feola come Liù e Vitalij Kowaljov come Timur, mentre nella parte di Calaf si alterneranno Yusif Eyvazov                              (25 e 28 giugno, 4 e 6 luglio) e Roberto Alagna (9, 12 e 15 luglio), che il 23 giugno sarà impegnato anche in una serata pucciniana per il ciclo dei Recital di Canto. Il Coro, personaggio chiave dell’opera, è diretto da Alberto Malazzi.

25, 28 giugno; 4, 6, 9, 12, 15 luglio 2024 ~ ore 20

Giacomo Puccini

TURANDOT

Dramma lirico in tre atti e cinque quadri

Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni

Nuova produzione Teatro alla Scala

Direttore MICHELE GAMBA

Regia DAVIDE LIVERMORE

Scene eleonora peronetti, paolo gep cucco, davide livermore

Costumi mariana fracasso

Luci antonio castro

Luci d-wok

Personaggi e interpreti principali

La Principessa Turandot        Anna Netrebko

Il Principe Ignoto (Calaf)       Yusif Eyvazov (25, 28 giu., 4, 6 lug.)

Roberto Alagna (9, 12, 15 lug.)

Liù                                          Rosa Feola

L’imperatore Altoum             Raúl Giménez

Timur                                     Vitalij Kowaljow

Ping                                        Sung-Hwan Damien Park

Pang                                        Chuan Wang

Pong                                       Jinxu Xiahou

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala

Maestro del Coro Alberto Malazzi

Maestro del Corodi Voci Bianche Bruno Casoni

Turandot, lasciata incompiuta alla morte del compositore nel 1924, andò in scena per la prima volta il 25 aprile 1926 alla Scala con la direzione di Arturo Toscanini e il finale di Franco Alfano che verrà utilizzato anche in questa produzione. Alla prima Toscanini interruppe la rappresentazione alla morte di Liù, deponendo la bacchetta e pronunciando le parole (variamente riportate) “Qui finisce l’opera perché il Maestro è morto”. Anche in questa Turandot del Centenario lo spettacolo si fermerà in un momento di omaggio al grande compositore prima di proseguire con il finale di Alfano. 

Il direttore

Michele Gamba, che il 1° giugno ha diretto al Quirinale il Concerto per la Festa della Repubblica (che è stata occasione per celebrare anche i 30 anni dell’Orchestra della Rai), ha con il Teatro alla Scala un rapporto consolidato. Dopo essere salito sul podio per I due Foscari, Le nozze di Figaro, L’elisir d’amore e la prima assoluta di Madina di Fabio Vacchi, oltre che in diversi concerti da direttore e da pianista, Gamba ha ottenuto un forte successo personale alla Scala dirigendo nel 2022 il nuovo allestimento di Rigoletto di Verdi con la regia di Mario Martone e nel ‘24 la prima scaligera di Médée di Cherubini in versione originale francese con la regia di Damiano Michieletto. Poche settimane prima, la sua direzione dell’Elisir d’amore al Metropolitan di New York veniva salutata dal New York Times come “performance classica dell’anno” per il 2023. Nella Stagione 2024/2025 tornerà per Tosca, ripresa dell’allestimento di Davide Livermore, ma già nell’autunno sarà a Milano per il Requiem di Verdi all’Auditorium. 

Lo spettacolo

Davide Livermore e il suo team hanno realizzato per la Scala produzioni di Tamerlano di Händel, Don Pasquale di Donizetti, ben quattro serate inaugurali con Riccardo Chailly (Attila di Verdi, Tosca di Puccini la serata televisiva …a riveder le stelle durante il lockdown e Macbeth), La Gioconda e Les Contes d’Hoffmann. Nella versione di Livermore Turandot sarà una fiaba in cui i personaggi sono archetipi in cui possiamo riconoscere i passi da compiere nel cammino verso la realizzazione di noi stessi. Un mondo di principi e principesse che devono imparare a vincersi per diventare re e regine: al principe Calaf che deve vincere la paura per poter scoprire lui per primo il suo nome corrisponde la principessa Turandot che deve seppellire il lutto e la maledizione dell’ava Lu Ling per diventare del tutto se stessa. In scena una gigantesca lente mobile evidenzia gli elementi simbolici di un mondo di sogno – o d’incubo – costruito a partire da un’accurata ricerca iconografica sull’arte cinese di oggi.

Le scenografie sono opere d’arte digitale ideate e progettate da D-Wok, tra le prime società al mondo a rendere virtuali le scenografie per i palcoscenici operistici, mescolando la dimensione analogica con la dimensione digitale. La concezione è di Davide Livermore, con la direzione di Paolo Gep Cucco, direttore creativo di D-Wok, creatore e direttore di manifestazioni e progetti internazionali di entertainment design e video design. Lo spazio scenico assume quindi una concezione rinnovata, che unisce la tradizione dell’opera italiana con le tecnologie più all’avanguardia.

Turandot alla Scala

Il 25 aprile 1926 il sipario si leva sulla prima assoluta dell’ultima opera di Giacomo Puccini: cantano Rosa Raisa e Miguel Fleta, le scene sono quelle celeberrime di Galileo Chini, i costumi altrettanto celebri sono firmati da Caramba, ma alcune fonti li attribuiscono a Umberto Brunelleschi, e Toscanini depone la bacchetta alla morte di Liù, le ultime note di pugno del Maestro. Nello stesso 1926 e poi nel 1928 e 1929 (con Georges Thill) lo spettacolo è ripreso da Ettore Panizza, nel 1930 da Giuseppe del Campo, nel 1932 da Victor de Sabata, nel 1935 da Gino Marinuzzi con Gina Cigna, Giacomo Lauri Volpi e Mafalda Favero. Marinuzzi riprende il titolo nel 1939 con un nuovo allestimento di Colomanno Nadasdy, sostituito già nel 1942 con Franco Ghione sul podio da uno spettacolo di Mario Frigerio destinato a tornare nel 1944 di nuovo con Marinuzzi e nel 1948 con Franco Capuana. Dieci anni dopo Antonino Votto battezza la versione di Margherita Wallmann con un cast favoloso: Birgit Nilsson Turandot e Di Stefano e Corelli ad alternarsi come Calaf. La formazione regge con lievi variazioni nel 1960 e ‘62, nel 1964 dirige Gavazzeni, nel 1968 Georges Prêtre, nel 1970 Nino Sanzogno, nel 1976 Zubin Mehta. Una nuova pietra miliare nell’interpretazione dell’opera alla Scala è posta nel 1983 dalla coppia formata da Lorin Maazel e Franco Zeffirelli con le voci di Ghena Dimitrova, Nicola Martinucci, Plácido Domingo e Franco Bonisolli ad alternarsi come Calaf e Katia Ricciarelli come Liù. Un trionfo replicato nel 1985, 1988 e 1989. Georges Prêtre torna nel 2001 con le voci di Alessandra Marc e Nicola Martinucci e lo spettacolo di Keita Asari che sarà ripreso agli Arcimboldi da Carlo Rizzi nel 2004. Nel 2011 un nuovo spettacolo è firmato da Giorgio Barberio Corsetti, dirige Valery Gergiev. L’ultima apparizione di Turandot è il 1° maggio 2015 quando, per la turbolenta inaugurazione di Expo tra contestazioni e black bloc, Riccardo Chailly, da poco nominato Direttore musicale, dirige Nina Stemme, Aleksandrs Antonenko e Maria Agresta nello splendido spettacolo creato da Nikolaus Lehnhoff per Amsterdam e ripensato per gli spazi della Scala. È la prima volta che il finale di Luciano Berio viene proposto a Milano in forma scenica dopo essere stato diretto in concerto dallo stesso Chailly con l’allora Orchestra Verdi.  

Grandi voci per Cavalleria rusticana e Pagliacci nel classico spettacolo di Mario Martone

Dirige Giampaolo Bisanti. Diretta streaming il 26 aprile su LaScalaTV.

Il ritorno in scena dal 16 aprile al 5 maggio del dittico formato dagli atti unici Cavalleria rusticana di Piero Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, nella produzione ormai classica firmata da Mario Martone nel 2011 e già ripresa nel 2014 (solo Cavalleria insieme a Le spectre de la rose) e 2015, si avvale di una spettacolare sfilata di grandi voci nelle parti principali. Il direttore Giampaolo Bisanti avrà a disposizione in Cavalleria rusticana Elīna Garanča e Saioa Hernández come Santuzza, Brian Jagde e Yusif Eyvazov come Turiddu, Amartuvshin Enkhbat e Roman Burdenko come Alfio, oltre a Francesca Di Sauro come Lola ed Elena Zilio come Mamma Lucia. In Pagliacci canteranno Irina Lungu come Nedda, Fabio Sartori come Canio, Mattia Olivieri come Silvio, Amartuvshin Enkhbat e Roman Burdenko come Tonioe Jinxu Xiahou come Peppe.

La rappresentazione del 26 aprile sarà trasmessa in live streaming sulla piattaforma LaScalaTv. Prosegue la collaborazione fra Teatro alla Scala e Corriere della Sera/7 con la conduzione congiunta di Mario Acampa e Gian Luca Bauzano durante l’intervallo. Dopo la diretta, il video resterà disponibile on demand fino al 3 maggio.

Un’ora prima dell’inizio di ogni recita, presso il Ridotto dei Palchi, si terrà una conferenza introduttiva all’opera tenuta da Liana Püschel.

Il dittico Cavalleria rusticana e Pagliacci fa parte del progetto inclusivo del Teatro: saranno disponibili servizi per persone con disabilità uditiva il 26 aprile alle ore 20; per persone con disabilità visiva il 28 aprile alle ore 14.30.

Il dittico probabilmente più famoso della storia dello spettacolo calca nuovamente le scene scaligere dopo l’ultima ripresa in occasione dell’Expo. In quel frangente si proponeva come uno dei volti più rappresentativi del teatro musicale italiano. Analogamente, nel breve giro di due anni e quattro giorni (maggio 1890 - maggio 1892), fra il Teatro Costanzi (l’attuale Teatro dell’Opera) di Roma e il Teatro Dal Verme di Milano quei due titoli avevano rappresentato l’apertura di una via nuova dell’opera italiana, con cui una nuova generazione di compositori nati nel decennio attorno all’Unità d’Italia archiviava di prepotenza, aggirando qualsiasi costruzione teorica, la stagione del Romanticismo. Lo faceva, peraltro non senza ambiguità né astuzie, in nome della realtà, di un vero assai meno poetico e più brutale di quello perseguito da Verdi o da Manzoni.

Stagione d’Opera 2023~2024

16, 18, 21, 23, 26, 28, 30 aprile; 2, 5 maggio 2024

Pietro Mascagni

Cavalleria rusticana

Melodramma in un atto

Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci

(Edizione Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)

Ruggero Leoncavallo

Pagliacci

Dramma in un prologo e due atti

Libretto di Ruggero Leoncavallo

 (Edizione Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)

Produzione Teatro alla Scala

Direttore GIAMPAOLO BISANTI

Regia MARIO MARTONE

Scene SERGIO TRAMONTI

Costumi URSULA PATZAK

Luci PASQUALE MARI

Coreografia DANIELA SCHIAVONE

Personaggi e interpreti di Cavalleria rusticana

Santuzza          Elīna Garanča

                        Saioa Hernández (30 apr.; 2, 5 mag.)

Lola                 Francesca Di Sauro

Turiddu           Brian Jagde

                        Yusif Eyvazov (18, 30 apr.)

Alfio                Amartuvshin Enkhbat
Roman Burdenko (18, 21, 23, 26 apr.)

Mamma Lucia Elena Zilio

Personaggi e interpreti di Pagliacci

Nedda              Irina Lungu

Canio               Fabio Sartori

Tonio               Amartuvshin Enkhbat

                        Roman Burdenko (18, 21, 23, 26 apr.)

Peppe               Jinxu Xiahou

Silvio               Mattia Olivieri

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala

Maestro del Coro ALBERTO MALAZZI

Maestro del Coro di Voci Bianche BRUNO CASONI

Date:

Martedì 16 aprile 2024 ore 20 ~ Turno Prime Opera

Giovedì 18 aprile 2024 ore 20 ~ Turno M Abbonamento Mini

Domenica 21 aprile 2024 ore 14.30 ~ Turno N Abbonamento Weekend

Martedì 23 aprile 2024 ore 20 ~ Turno O Abbonamento Mini

Venerdì 26 aprile 2024 ore 20 ~ Fuori abbonamento

Domenica 28 aprile 2024 ore 14.30 ~ Fuori abbonamento

Martedì 30 aprile 2024 ore 20 ~ Fuori abbonamento

Giovedì 2 maggio 2024 ore 20 ~ Turno G

Domenica 5 maggio 2024 ore 14.30 ~ Fuori abbonamento

Prezzi: da 300 a 36 euro

Infotel: 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.or

101° Arena di Verona Opera Festival 2024 : Inaugurazione il 7 giugno con la celebrazione del Canto lirico in Italia patrimonio dell’umanità

IL NUOVO SECOLO DEL TEATRO OPERISTICO PIÙ GRANDE DEL MONDO

Inaugurazione il 7 giugno con l’evento straordinario del Ministero della Cultura per celebrare la pratica del canto lirico in Italia patrimonio dell’umanità 

 E l’8 giugno grande apertura di stagione con la Turandot firmata da Zeffirelli nel centenario della scomparsa di Puccini

Una nuova produzione della Bohème con la regia di Alfonso Signorini, al debutto areniano

Per la prima volta Anna Netrebko è Tosca in Arena 

Grandi ritorni di Ekaterina Semenchuk, Yusif Eyvazov, Amartuvshin Enkhbat, Ludovic Tèzier, Vasilisa Berzhanskaya, Lawrence Brownlee, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Roberto Alagna, Luca Micheletti, Vittorio Grigolo, Elena Stikhina, Jonas Kaufmann, Luca Salsi 

Tra le voci che debuttano in Arena Aigul Akhmetshina, Pretty Yende, Erin Morley, Juliana Grigoryan, René Barbera, Igor Golovatenko, Marta Torbidoni, Paolo Bordogna

Prima volta in Anfiteatro anche per i direttori Michele Spotti, George Petrou e Leonardo Sini 

Inizia il nuovo secolo dell’Arena di Verona Opera Festival. Cinquanta appuntamenti in cartellone dal 7 giugno al 7 settembre, fra cui tre titoli dedicati a Giacomo Puccini nel centenario della morte.

La 101a stagione apre con la spettacolare Turandot firmata da Franco Zeffirelli, in programma l’8 giugno alle 21.30 Tosca che vede Anna Netrebko per la prima volta in questo ruolo in Arena, nella storica produzione “noir” di Hugo De Ana e un nuovo allestimento della Bohème firmato da Alfonso Signorini al debutto in Anfiteatro  sono gli altri due capolavori del compositore lucchese in scena nell’edizione 2024. 

 Altre quattro opere iconiche coronano il Festival: l’Aida di Giuseppe Verdi è rappresentata in due diverse produzioni, quella “di cristallo” firmata da Stefano Poda per il centesimo Festival (dal 14 giugno al 1° agosto) e l’allestimento rievocativo della storica Aida del 1913 curata da Gianfranco de Bosio (dal 10 agosto al 5 settembre) di cui ricorre il centenario dalla nascita; Carmen di George Bizet nella messinscena “kolossal” con regia e scene di Franco Zeffirelli (dal 5 luglio al 7 settembre); Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nell’elegante allestimento rococò di Hugo De Ana (dal 21 giugno al 6 settembre). 

Inaugurazione straordinaria il 7 giugno con l’evento in mondovisione La Grande Opera italiana Patrimonio dell’Umanità, promosso dal Ministero della Cultura e realizzato in collaborazione con la Fondazione Arena di Verona, per celebrare la pratica del canto lirico in Italia, proclamata patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

Protagonisti 150 professori d’orchestra e oltre 300 artisti del coro, provenienti da tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche italiane. 7

Sul podio anche il Maestro Riccardo Muti

La Turandot che apre l’Opera Festival sarà registrata da Rai Cultura e trasmessa in differita su Rai3, è diretta dal giovane Michele Spotti – al debutto areniano come le bacchette di George Petrou, impegnato nel Barbiere di Siviglia, e Leonardo Sini, sul podio per Carmen – e vede protagoniste nella serata di apertura le voci di Ekaterina Semenchuk (ruolo del titolo), Yusif Eyvazov (Il principe ignoto) e Mariangela Sicilia (Liù). Lo spettacolo è in scena dall’8 al 29 giugno. 

Come sempre, le grandi stelle internazionali dell’opera lirica rinnovano la loro presenza in Anfiteatro, rendendo ogni serata una prima. Fra le oltre settanta presenze da tutto il mondo, i graditi ritorni di Amartuvshin Enkhbat, Ludovic Tèzier, Vasilisa Berzhanskaya, Lawrence Brownlee, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Roberto Alagna, Luca Micheletti, Vittorio Grigolo, Elena Stikhina, Jonas Kaufmann, Luca Salsi, e oltre un terzo del cast alla prima volta in Arena, fra cui si segnalano debutti illustri come quelli di Aigul Akhmetshina, che è Carmen (5 e 13 luglio), Pretty Yende, che è Micaela nella stessa produzione (3 e 8 agosto), Juliana Grigoryan, che è Mimì nella Bohème (19 e 27 luglio), René Barbera (21 e 27 giugno) nella parte del Conte di Almaviva nel Barbiere di Siviglia

Anche per il Festival 2024 non mancano le serate-evento, quest’anno ben sei. Torna la grande danza di Roberto Bolle and friends in doppia data il 23 e il 24 luglio; la Nona Sinfonia di Beethoven, a duecento anni dalla sua creazione, diretta da Andrea Battistoni e con i complessi areniani e le voci soliste di Erin Morley e Ivan Magrì, entrambi al debutto in Arena, insieme ad Anna Maria Chiuri e Alexander Vinogradov, l’11 agosto. E ancora Plácido Domingo Noche Española è la serata di gala in programma il 21 agosto, che vede il ritorno dell’artista insieme ad altre grandi voci della lirica; sempre attesi i Carmina Burana di Orff, diretti da Michele Spotti, in programma il 1° settembre con solisti Jessica Pratt, Filippo Mineccia, Youngjun Park. Torna infine il balletto al Teatro Romano di Verona con due date di Zorba il greco di Theodorakis, con le coreografie originali di Lorca Massine, il 27 e il 28 agosto.   

Inoltre, in anteprima mondiale, Fondazione Arena di Verona e Balich Wonder Studio presentano un grande concerto immersivo con proiezioni tridimensionali per celebrare Le quattro stagioni, in occasione dei 300 anni dalla pubblicazione del capolavoro di Antonio Vivaldi. Viva Vivaldi. The four seasons immersive concert è in programma il 28 agosto con l’Orchestra dell’Arena di Verona e il violinista Giovanni Andrea Zanon, nel progetto visionario e multisensoriale del creative director Marco Balich. Un approccio completamente nuovo alla scenografia, attraverso la tecnologia, per avvicinare un pubblico sempre più giovane all’Opera Festival. 

Si segnala per il Festival 2024 la variazione degli orari d’inizio spettacolo, posticipati di 15 minuti rispetto alle ultime edizioni: le rappresentazioni di giugno inizieranno alle 21.30, a luglio alle 21.15 e in agosto e settembre alle 21.00. Sono confermati i biglietti alle stesse tariffe 2023, già in vendita su arena.it, sui canali social dell’Arena di Verona e su Ticketone, gestore della biglietteria con UniCredit, major partner di Fondazione Arena. Speciali riduzioni sono riservate agli under 30 e agli over 65.

Alla conferenza stampa di Roma, nella nuova sede dell’Associazione Stampa Estera in Italia, presente il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, che dichiara: «L’Arena di Verona, con la sua storia lunga 101 Festival, ha il know-how artistico e professionale per ospitare il grande evento del 7 giugno, una serata unica che raduna tutto il mondo della cultura in un omaggio all’opera. Sarà il primo evento di quella che diventerà una tradizione annuale, da tenere ogni volta in un grande luogo di incontro all’insegna dell’immenso patrimonio che è il canto lirico».

«Il nuovo secolo del Festival areniano si apre con le celebrazioni della pratica del Canto lirico patrimonio dell’Umanità e con un’estate sorprendente di opera e grande spettacolo – afferma Cecilia Gasdia, Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona -.  Per tre mesi esatti, sul palcoscenico dell’Arena di Verona saliranno i più importanti cantanti e direttori, sia artisti affermati e di fama internazionale sia giovani stelle e promesse dell’opera e della musica sinfonica. Siamo orgogliosi di presentare non solo una stagione ricca di proposte, di spessore e qualità artistica, ma anche uno sguardo sul futuro dell’opera e della musica classica, sugli artisti di domani e sul modo stesso di fruizione dell’esperienza a teatro. E tutto ciò si aggiunge all’Arena di Verona, che è un teatro a cielo aperto davvero speciale».

«Una programmazione straordinaria che, dopo i record del centesimo Festival, alza nuovamente l’asticella della proposta culturale di Fondazione Arena – sottolinea Stefano Trespidi, Vice Direttore Artistico di Fondazione Arena -. Il cartellone della stagione 2024 accontenterà diverse tipologie di pubblico, con proposte tradizionali, come Aida nello storico allestimento 1913, a centoundici anni esatti dalla prima Aida in Arena, e Tosca eseguita dalle stelle della lirica, affiancate a progetti contemporanei e d’avanguardia come l’immersivo Viva Vivaldi e la più recente Aida ‘di cristallo’, che aggiungono innovazione nell’esperienza e nell’impatto visivo alla qualità artistica dei massimi compositori e delle loro opere».

Info: www.arena.it

Biglietteria 

Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona – biglietteria@arenadiverona.it  

Call center (+39) 045 800.51.51 – www.arena.it

Punti di prevendita TicketOne  

Informazioni 

Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona 

Via Roma 7/D, 37121 Verona – ufficio.stampa@arenadiverona.it  

tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939 -1847 

MACERATA OPERA FESTIVAL 2024

Dal 19 luglio all’11 agosto allo Sferisterio omaggio a Giacomo Puccini con Turandot e La bohème, festa per le 60 stagioni con Norma di Vincenzo Bellini


Torna la danza con Notte Morricone di Marcos Morau con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, un concerto di gala e i Carmina burana
 
Tra gli artisti in locandina Francesco Ivan Ciampa, Fabrizio Maria Carminati, Valerio Galli, i soprani Ruth Iniesta, Roberta Mantegna, Mariangela Sicilia e Marta Torbidoni, i tenori Yusif Eyvazov, Antonio Poli e Angelo Villari, i baritoni Mario Cassi e Lodovico Filippo Ravizza
Le produzioni sono firmate dai registi Paco Azorín, Maria Mauti e Leo Muscato
 
Biglietti in vendita da martedì 19 dicembre a Macerata e online
“…e qui la Luna l’abbiamo vicina…” questo verso dalla Bohème di Puccini traccia la linea programmatica scelta dal sovrintendente Flavio Cavalli e dal nuovo direttore artistico Paolo Gavazzeni per il Macerata Opera Festival, dal 19 luglio all’11 agosto 2024 allo Sferisterio: Turandot e La bohème di Giacomo Puccini, Norma di Vincenzo Bellini, tre capolavori del repertorio due dei quali del compositore toscano nel centenario della morte; il terzo titolo è legato invece al significativo traguardo delle 60 stagioni d’opera nel monumento iconico di Macerata, divenute negli anni un appuntamento musicale estivo da non perdere ma soprattutto una occasione di valore assoluto per la città e per tutte le Marche.
 
«Siamo orgogliosi di presentare una stagione, quella del 60° Macerata Opera Festival, che darà lustro alla città e allo Sferisterio grazie al lavoro del sovrintendente Cavalli e del nuovo direttore artistico Gavazzeni e alla funzionalità della struttura – ha commentato il presidente Sandro Parcaroli – . Un’attività presentata nei tempi che proporrà titoli importanti e di grande successo con nomi di rilievo nazionale e internazionale. Una stagione che, nel centenario della morte, sarà dedicata al compositore Giacomo Puccini, uno dei più significativi operisti di tutti i tempi. Oltre alla proposta artistica di elevata qualità, il MOF rappresenta per Macerata un traino anche dal punto di vista turistico ed economico».

«Rivolgiamo ai maceratesi gli auguri di fine anno per noi nel miglior modo possibile presentando la nuova stagione del Macerata Opera Festival – dichiara il sovrintendente Flavio Cavalli. Il bilancio di questa manifestazione è composto per il 60% da contributi pubblici e da quelli privati: alla città di Macerata, alla Provincia e alla Regione ne viene restituita la maggior parte attraverso il lavoro di tutte le maestranze regionali e alle commissioni fatte a piccole e medie imprese del territorio. I finanziamenti generano inoltre un indotto con un effetto moltiplicatore che va da 6 a 7 per le attività commerciali di ogni genere. Questi dati diventano ancora più importanti alla luce della convocazione dell’Associazione Arena Sferisterio avvenuta quest’anno ad una audizione per la discussione di due disegni di legge, presentati dagli onorevoli Giorgia Latini e Irene Manzi e oggi in corso di approvazione, per l’erogazione di un contributo speciale a favore del nostro Ente e per riconoscere lo Sferisterio venga riconosciuto come monumento nazionale».
 
Ancora la Luna – che illumina il pubblico nelle serate estive allo Sferisterio, offre un’esperienza unica di musica all’aperto, legata alla perfetta acustica naturale del luogo – attraversa significativamente i versi e l’ambientazione delle tre opere: una favolistica Luna d’Oriente risplende sul capolavoro incompiuto di Puccini; lo stesso argenteo chiarore si riflette sui volti di Rodolfo e Mimì; alla Luna si rivolge la sacerdotessa belliniana.

«Ogni teatro – racconta il direttore artistico Paolo Gavazzeni – ha un proprio DNA che va studiato e compreso e le mie idee artistiche in questo mese si sono plasmate su questo luogo che ha una propria storia nella quale mi sono immerso. La meravigliosa acustica naturale dello Sferisterio permette di poter ideare grandi spettacoli musicali fatti per la gente e quest’anno ci sono due grandi anniversari che celebreremo: la 60a Stagione e il 100° anno della morte di Giacomo Puccini, figura fondamentale che ha contribuito affinché oggi il canto lirico italiano sia riconosciuto come patrimonio dell’umanità. Questo festival proporrà una programmazione compatta in quattro settimane e ogni sera di ogni weekend dal 19 luglio all’11 agosto proporrà uno spettacolo. Insieme alle opere di Puccini, sarà proposta “Norma”, titolo che si sarebbe voluto mettere scena per la prima stagione lirica allo Sferisterio, progetto che non si realizzò a causa della guerra: proporre l’opera di Bellini vuole essere un gesto di buon auspicio per il futuro del Sferisterio. Sarà un festival molto italiano e ho voluto privilegiare, quando ho potuto, artisti italiani nella convinzione che un festival per acquisire l’internazionalità deve innanzitutto mostrare la propria identità artistica che è importante costruire con le forze che ci sono sul territorio».
 
Turandot (19 e 28 luglio, 3 e 10 agosto) di Giacomo Puccini sarà eseguita incompiuta, così come lasciata dal compositore (cioè sino alla morte di Liù, come sancito al Teatro alla Scala dal direttore d’orchestra Arturo Toscanini in occasione della prima postuma). Allo Sferisterio, la struggente e crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, sarà affidata al regista spagnolo Paco Azorín, che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che aveva entusiasmato il pubblico nel Macbeth del 2019. Interpreti principali Olga Maslova (Turandot), Angelo Villari (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Antonio Di Matteo (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong).
 
Norma (20 e 26 luglio, 4 e 9 agosto) di Vincenzo Bellini festeggia il traguardo delle 60 edizioni di festival operistico allo Sferisterio: scegliendo il capolavoro del Cigno di Catania – che era tra le ipotesi valutate ai primi del Novecento quando si decise di trasformare lo stadio della palla al bracciale in teatro – si celebra la città e coloro che vollero portare l’opera in questo luogo. Il nuovo allestimento sarà firmato dalla regista e documentarista milanese Maria Mauti, alla sua prima esperienza con il teatro d’opera; sul podio un veterano del belcanto come Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico del Teatro Bellini di Catania. Protagonista Marta Torbidoni (Norma), giovane soprano marchigiano che si sta imponendo sui palcoscenici di tutto il mondo, affiancata da un’altra voce molto apprezzata come quella del soprano Roberta Mantegna (Adalgisa), mentre i principali ruoli maschili saranno sostenuti da Antonio Poli (Pollione) e Riccardo Fassi (Oroveso).
 
Con il terzo titolo, quello scelto tra i successi dei festival precedenti, si torna all’omaggio a Puccini: La bohème (27 luglio, 2, 7 e 11 agosto) nella produzione del regista Leo Muscato, vincitrice del XXXII Premio Abbiati 2012 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali. Sul podio un apprezzato interprete di Puccini come Valerio Galli e un cast di rilievo con Mariangela Sicilia (Mimì), Yusif Eyvazov (Rodolfo), Mario Cassi (Marcello) e Daniela Cappiello (Musetta). Un’opera che già Puccini immagina giovane, carica di tensioni emotive e sociali, e che Muscato ha ambientato nella Parigi tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, caratterizzata da un fermento altrettanto intenso rispetto a quello evocato dal compositore.
 
Dalle locandine del Macerata Opera Festival 2024, composte in maggioranza da interpreti di rilievo e giovani emergenti soprattutto italiani, emerge la volontà di omaggiare il recente riconoscimento ottenuto dall’UNESCO che ha inserito la pratica del canto lirico italiano nella lista dei Beni Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
 
Nella programmazione non mancheranno i concerti e la danza, componendo così un cartellone diversificato che torna nell’apprezzata formula dei tre titoli operistici per ogni weekend.
 
Domenica 21 luglio un concerto di gala “Notte di luna” completa il weekend del debutto delle due nuove produzioni operistiche, una occasione unica per completare i festeggiamenti per le 60 edizioni di festival allo Sferisterio. Sul podio Michelangelo Mazza, con alcuni degli interpreti vocali impegnati nelle produzioni e la partecipazione del violinista Giovanni Andrea Zanon, tra i virtuosi dell’archetto più apprezzati nelle sale da concerto del mondo.
Giovedì 8 agosto appuntamento con i celebri Carmina burana di Carl Orff diretti da Andrea Battistoni e con Giuliana Gianfaldoni (soprano), Alasdair Kent (tenore) e Mario Cassi (baritono). Questa grande cantata scenica di ispirazione medievale a partire dal testo latino originale che intona, composta negli anni Trenta del Novecento, è una delle pagine sinfonico-corali più fortunate del secolo scorso, divenuta molto famosa anche per il suo uso frequente di alcuni suoi frammenti nella pubblicità e nel cinema.
Per la danza, debutta allo Sferisterio una nuova creazione dal titolo Notte Morricone(1° agosto)in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, ideata e firmata dal premiato coreografo spagnolo Marcos Moraucon le musiche del celebre autore italiano di colonne sonore.
Anche questi spettacoli rientrano nel motivo conduttore lunare, sotteso sia ai testi cantati dei Carmina burana, sia ad alcuni dettagli delle ambientazioni del gala (il 21 luglio ci sarà Luna piena) nonché allo spettacolo di danza.
 
Come è ormai tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma nel 2024, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali nelle attività dello Sferisterio.
 
Accanto alle proposte del ciclo “Lo Sferisterio a scuola”, che saranno rese note nelle prossime settimane e saranno destinate all’infanzia (3-5 anni), agli studenti delle classi elementari e medie (6-13 anni) e a quelli delle scuole superiori (14-18 anni), il nuovo direttore artistico Paolo Gavazzeni ha ideato un nuovo percorso di avvicinamento dedicato agli spettatori di ogni età, dal titolo “Tutti all’opera” con una serie di incontri-spettacolo al Teatro Lauro Rossi dedicati alle opere, la partecipazione alle prove d’assieme allo Sferisterio e la possibilità per chi seguirà l’intero percorso di acquistare biglietti per gli spettacoli ad un prezzo agevolato.

Biglietteria
La vendita dei biglietti sarà aperta martedì 19 dicembre dalle ore 11,sia alla biglietteria di Macerata (piazza Mazzini 10) che online su sferisterio.it o su vivaticket.it
I prezzi per i titoli operistici (Turandot, Norma, La bohème)hanno un costo da euro 15 a euro 170; i biglietti del settore Platino per le prime rappresentazioni hanno un costo di 200 euro.
I biglietti per il balletto Notte Morricone hanno un costo da 15 a 70 euro.
I biglietti per i due concerti hanno un costo da 20 a 60 euro.
Sono previste le consuete riduzioni under30 e Over 65; per gli under14 biglietto a 1 euro se acquistato insieme ad un biglietto a prezzo intero.
Saranno poi disponibili tre tipologie di abbonamento per le opere. Con la formula Open 2 si potranno comprare 2 biglietti per due dei tre titoli (es. un biglietto per una data a scelta di Turandot + un biglietto per una data a scelta di Norma o La bohème) con il 15% di sconto. Con la formula Open 3 si potranno comprare 3 biglietti per i tre titoli (uno per ogni opera) con il 25% di sconto. Con la formula Open 6 si potranno comprare 6 biglietti per i tre titoli (due per ogni opera) con il 30% di sconto.
 
La biglietteria a Macerata in Piazza Mazzini 10 è aperta da martedì a sabato, ore 10-13 e 16:30-19:30
tel. 0733 230735 boxoffice@sferisterio.it.
 
Ulteriori dettagli e locandine complete su sferisterio.it
 
Turandot
Dramma lirico in tre atti su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi. Giacomo Puccini la lasciò incompiuta alla sua morte il 29 novembre 1924 e così venne eseguita in Prima al Teatro alla Scala il 26 aprile 1926. Esistono due finali realizzati da Franco Alfano e più recentemente a Luciano Berio. Ispirata a un oriente fantastico, racconta la sfida sensuale tra l’ostinato Calaf e la “principessa di gelo” Turandot cui si contrappone la purezza dell’amore di Liù.
 
Norma
Opera in due atti su libretto di Felice Romani, tratto dalla tragedia di Louis-Alexandre Soumet (1786-1845). Composta da Vincenzo Bellini in meno di tre mesi, nel 1831, debuttò al Teatro alla Scala il 26 dicembre dello stesso anno registrando un fiasco clamoroso a causa di ostilità nei confronti sia del Cigno catanese che della protagonista Giuditta Pasta. Considerato uno dei capolavori assoluti dell’opera Romantica, narra una vicenda affine al mito di Medea, è vicenda di amore e gelosia, ripicche e vendette tra innamorati traditi.
 
La bohème
Quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger. Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 1° febbraio 1896. Un gruppo di amici trascorre la giovinezza a Parigi destreggiandosi tra sogni d’amore e cruda realtà. Rodolfo e Mimì vedono infrangere il loro amore dinanzi alla povertà e alla malattia.

Anna Netrebko sarà Tosca all’Arena di Verona Opera Festival 2024

La stella dell’opera conferma il suo legame con Verona e, per la prima volta in Arena, sarà la protagonista dell’opera di Puccini con Yusif Eyvazov e Luca Salsi

In scena il 2, 9, 16 agosto: già in vendita i biglietti per le tre date e per tutto il Festival 2024

Anna Netrebko tornerà da protagonista all’Arena di Verona. E, per la prima volta, sarà Tosca. Un legame, quello con l’anfiteatro romano e la città scaligera, sempre più profondo. Il suo debutto a Verona risale al 2019 con tre recite come Leonora ne Il Trovatore. Da allora, anche nelle estati segnate dalla pandemia, la stella dell’opera non è mai mancata all’appuntamento del Festival areniano, proponendo ogni anno un personaggio diverso: dopo essere stata protagonista del Gala 2020 con brani di Verdi, Cilea, Donizetti e Giordano, ha interpretato Turandot nel 2021, Aida e Turandot nel 2022, per aprire e chiudere con recite sold-out il 100° Festival 2023 rispettivamente come Aida e La Traviata.

Accanto al partner di vita e in scena, il tenore Yusif Eyvazov (Mario Cavaradossi) e al baritono Luca Salsi (il Barone Scarpia), Anna Netrebko guiderà il cast internazionale del Festival 2024 interpretando per la prima volta in Arena la protagonista di Tosca di Puccini per le prime tre rappresentazioni dell’opera nell’apprezzato allestimento curato per regia, scene e costumi da Hugo De Ana, una produzione che unisce potenti simboli, sontuosi costumi tradizionali, rapidi cambi di scena ed effetti mozzafiato.

La storia di Floria Tosca, creata dal drammaturgo Victorien Sardou per Sarah Bernhardt nel 1887, conquistò subito Giacomo Puccini che, dopo lunghe trattative, ne affidò il libretto ai fidi Giacosa e Illica, riscuotendo alla prima romana del 1900 un successo clamoroso e ininterrotto, facendo della protagonista la diva per eccellenza del repertorio operistico. A Roma, esattamente nell’anno 1800, sullo sfondo delle guerre tra rivoluzionari francesi e il potere del Papa Re, la celebre cantante Tosca vede la politica e la Storia stravolgere completamente la sua vita e il suo amore, in un triangolo avvincente e musicalmente rivoluzionario come un thriller ante-litteram.

Il fascino ricco, complesso ed istrionico della Tosca pucciniana prenderà voce e vita nell’artista Anna Netrebko, che debuttò nel medesimo ruolo al Metropolitan di New York nel 2018, riprendendolo trionfalmente per l’inaugurazione della Scala 2019/20, quindi solo per alcune recite a Madrid e Buenos Aires, e finalmente sarà a Verona per le serate di 2, 9 e 16 agosto. Anche la quarta e ultima recita del titolo riserverà sorprese, con un cast interamente rinnovato che sarà annunciato nelle prossime settimane insieme a tutti gli artisti del 101° Festival.

I biglietti sono già in vendita per tutte le date dell’Arena di Verona Opera Festival 2024: 48 serate dall’8 giugno al 7 settembre, fra 7 titoli d’opera, 5 gala e 1 balletto.

Biglietteria 

Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona

biglietteria@arenadiverona.it – Call center (+39) 045 800.51.51 

www.arena.it

Punti di prevendita TicketOne   

Informazioni 

Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona 

Via Roma 7/D, 37121 Verona – tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939

ufficio.stampa@arenadiverona.it   

Con la Turandot di Giacomo Puccini firmata da Vasily Barkhatov e diretta da Dan Ettinger il Teatro di San Carlo inaugura la Stagione 2023/2024 dedicata alle celebrazioni dei Centenari di Giacomo Puccini (1924-2024) e di Maria Callas (1923-2023)

 

 Protagonisti Sondra Radvanovsky, Yusif Eyvazov e Rosa Feola

Sabato 9 dicembre ore 20

Lo spettacolo sarà trasmesso da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15 e in diretta streaming sulla piattaforma Medici.tv

 Il Teatro di San Carlo inaugura la Stagione 2023/2024 con Turandot, ultimo capolavoro di Giacomo Puccini, compositore di cui nel 2024 ricorrono i 100 anni dalla morte.

Il sipario si alzerà sabato 9 dicembre 2023 sulla nuova produzione per la regia di Vasily Barkhatov, al suo debutto al San Carlo.

Barkhatov, nato a Mosca nel 1983, è tra i registi più richiesti della sua generazione, tra le ultime produzioni operistiche che ha firmato si ricordano Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi alla Deutsche Oper Berlin e Le Grand Macabre di György Ligeti all’Opera di Francoforte.

“In questa produzione – dichiara il regista – desideravo preservare la bellezza del trionfo finale dell’amore che sembra un super Happy End, un concentrato di tutti i lieto-fine della storia dell’opera. Certo, non sappiamo quale fosse l’intenzione reale di Puccini, ma per me è molto rilevante che ci fosse un precedente, il lieto-fine a sorpresa della Fanciulla del West, quasi come un musical (o un futuro film hollywoodiano). Il mio secondo punto di partenza è stato attribuire un maggiore valore umano ai due protagonisti. Nel tempo infatti Calaf e Turandot si sono trasformati in nomi simbolici conosciuti da tutti, proprio come Romeo e Giulietta, Otello e Desdemona, ma di cui non conosciamo l’intima umanità. Volevo offrire più livelli, a loro e alla storia, con ulteriori sottotesti e contesti, ma allo stesso tempo conservare il carattere originario, la bellezza della fiaba”.

La direzione di Turandot è affidata al direttore musicale Dan Ettinger, alla sua prima inaugurazione sancarliana, sul podio alla testa di Orchestra e Coro del Lirico di Napoli.

“Lo sguardo curioso di Puccini – afferma Ettinger – va con questa sua ultima opera ben oltre Butterfly. In Turandot giunge all’estremo la voglia del compositore di sperimentare, la sua curiosità. Puccini sperimenta motivi, melodie, frammenti ritmici, ogni possibile via per portare il suo viaggio davvero oltre i limiti. Pensiamo all’orchestrazione, dove usa strumenti esclusivamente occidentali, ma che imitano quelli cinesi senza inserirne di autentici. Con mezzi del tutto tradizionali, raggiunge il suo scopo che è di “imitare” non copiare la realtà, con risultati artistici eccezionali. Da un lato l’uso dell’orchestra sembra davvero convenzionale, soprattutto nella situazione attuale delle grandi orchestre occidentali. Ma è l’uso che Puccini fa dell’orchestra, la sua orchestrazione, che è semplicemente geniale. È vero che inserisce un solo autentico strumento cinese, il gong, ma se guardiamo all’intera sezione delle percussioni, tutte rigorosamente occidentali, quel che riesce a creare con questi diversi strumenti non può che essere definito geniale”.

Le scene di questa nuova produzione del Teatro di San Carlo sono di Zinovy Margolin mentre firma i costumi Galya Solodovnikova, le luci sono di Alexander Sivaev.

Un cast internazionale vede in primo piano Sondra Radvanovsky, una delle grandi voci del nostro tempo, affrontare il ruolo della principessa Turandot con al suo fianco Yusif Eyvazov nei panni del principe Calaf e Rosa Feola in quelli di Liù.

In alternanza con il cast principale saranno invece impegnati nelle recite del 10, 13 e 16 dicembre, Oksana Dyka (Turandot), SeokJong Baek (Calaf), Amina Edris (Liù).

Nella compagnia di canto anche Alexander Tsymbalyuk (Timur), Nicola Martinucci (Altoum), Alessio Arduini (Ping), Gregory Bonfatti (Pang), Francesco Pittari (Pong), Sergio Vitale (Un mandarino).

Completano il cast Valeria Attianese (Prima ancella), Linda Airoldi (Seconda ancella), Vasco Maria Vagnoli (Il Principino di Persia). Maestro del Coro è Piero Monti.  Il Coro di voci bianche è guidato come sempre da Stefania Rinaldi.

Lo spettacolo è dedicato anche a Maria Callas nel centenario dalla nascita (1923 – 2023), che cantò per la prima volta al Teatro San Carlo nel 1949 proprio il ruolo di Turandot per tre rappresentazioni.

Opera in tre atti e cinque quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, Turandot mancava dalle scene sancarliane dal 2015 e andrà in scena nella versione con il finale di Franco Alfano.  Sette in tutto le recite, in programma dal 9 al 17 dicembre.

La serata del 9 dicembre sarà trasmessa da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15 e in diretta streaming sulla piattaforma Medici.tv.

Nei primi mesi del 2024 Turandot sarà diffusa anche nei cinema internazionali di Australia, Spagna e paesi di lingua spagnola oltre che sulla piattaforma SigmArt.

Teatro di San Carlo

sabato 9 dicembre 2023, ore 20

INAUGURAZIONE

Giacomo Puccini
TURANDOT

dramma lirico in tre atti e cinque quadri

Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi

Direttore | Dan Ettinger
Regia | Vasily Barkhatov
Scene | Zinovy Margolin
Costumi | Galya Solodovnikova
Luci | Alexander Sivaev ♭

Interpreti
La Principessa Turandot | Sondra Radvanovsky (9, 12, 15, 17) / Oksana Dyka (10, 13, 16)

L’Imperatore Altoum | Nicola Martinucci

Timur | Alexander Tsymbalyuk

Calaf | Yusif Eyvazov (9, 12, 15, 17) / Seokjong Baek  (10, 13, 16)

Liù | Rosa Feola (9, 12, 15, 17) / Amina Edris  (10, 13, 16)

Ping | Alessio Arduini

Pang | Gregory Bonfatti

Pong | Francesco Pittari

Un Mandarino | Sergio Vitale

Prima ancella | Valeria Attianese 

Seconda ancella | Linda Airoldi 

Il Principino di Persia | Vasco Maria Vagnoli 

  debutto al Teatro di San Carlo ♮ Artista del Coro

Orchestra e Coro e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro | Piero Monti

Maestro del Coro di Voci Bianche | Stefania Rinaldi 

Nuova produzione del Teatro di San Carlo

Teatro di San Carlo
sabato 9 dicembre 2023, ore 20 – domenica 10 dicembre 2023, ore 17

martedì 12 dicembre 2023, ore 20 – mercoledì 13 dicembre 2023, ore 20

venerdì 15 dicembre 2023, ore 20 – sabato 16 dicembre 2023, ore 20

domenica 17 dicembre 2023, ore 17

Con la Turandot di Giacomo Puccini firmata da Vasily Barkhatov e diretta da Dan Ettinger  il Teatro di San Carlo inaugura la Stagione 2023 – 2024 e apre le celebrazioni per i 100 anni dalla morte del compositore (1924 – 2024)

 Protagonisti Sondra Radvanovsky, Yusif Eyvazov e Rosa Feola

Sabato 9 dicembre ore 20

Lo spettacolo sarà trasmesso da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15

Il Teatro di San Carlo inaugura la Stagione 2023/2024 con Turandot, ultimo capolavoro di Giacomo Puccini, compositore di cui nel 2024 ricorrono i 100 anni dalla morte.

Il sipario si alzerà sabato 9 dicembre 2023 sulla nuova produzione per la regia di Vasily Barkhatov, al suo debutto al San Carlo.

La direzione di Turandot è affidata al direttore musicale Dan Ettinger, alla sua prima inaugurazione sancarliana, sul podio alla testa di Orchestra e Coro del Lirico di Napoli.

Nato a Mosca, classe 1983, Barkhatov è tra i registi più richiesti della sua generazione, tra le ultime produzioni operistiche che ha firmato si ricordano Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi alla Deutsche Oper Berlin e Le Grand Macabre di György Ligeti all’Opera di Francoforte.

Le scene sono di Zinovy Margolin mentre firma i costumi Galaya Solodovnikova, le luci sono di Alexander Sivaev.

Un cast internazionale vede in primo piano Sondra Radvanovsky, una delle grandi voci del nostro tempo, affrontare il ruolo della principessa Turandot con al suo fianco Yusif Eyvazov nei panni del principe Calaf e Rosa Feola in quelli di Liù.

In alternanza con il cast principale ci saranno invece, nelle recite del 10, 13 e 16 dicembre, Oksana Dyka (Turandot), Seok Jong Baek (Calaf), Amina Edris (Liù).

Nella compagnia di canto anche Alexander Tsymbalyuk (Timur), Alessio Arduini (Ping), Gregory Bonfatti (Pang), Francesco Pittari (Pong), Sergio Vitale (Un mandarino). Completano il cast Valeria Attianese (Prima ancella), Linda Airoldi (Seconda ancella), Vasco Maria Vagnoli (Il Principino di Persia). Maestro del Coro è Piero Monti.

Opera in tre atti e cinque quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, Turandot mancava dalle scene sancarliane dal 2015 e andrà in scena nella versione con il finale di Franco Alfano.   Sette in tutto le recite, in programma dal 9 al 17 dicembre.

La serata è trasmessa da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15.

Teatro di San Carlo

sabato 9 dicembre 2023, ore 20

INAUGURAZIONE

Giacomo Puccini
TURANDOT

dramma lirico in tre atti e cinque quadri

Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi

Direttore | Dan Ettinger
Regia | Vasily Barkhatov
Scene | Zinovy Margolin
Costumi | Galya Solodovnikova
Luci | Alexander Sivaev 

Interpreti
La Principessa Turandot | Sondra Radvanovsky (9, 12, 15, 17) / Oksana Dyka (10, 13, 16)

L’Imperatore Altoum | Nicola Martinucci

Timur | Alexander Tsymbalyuk

Calaf | Yusif Eyvazov (9, 12, 15, 17) / Seokjong Baek  (10, 13, 16)

Liù | Rosa Feola (9, 12, 15, 17) / Amina Edris  (10, 13, 16)

Ping | Alessio Arduini

Pang | Gregory Bonfatti

Pong | Francesco Pittari

Un Mandarino | Sergio Vitale

Prima ancella | Valeria Attianese 

Seconda ancella | Linda Airoldi 

Il Principino di Persia | Vasco Maria Vagnoli 

debutto al Teatro di San Carlo

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro | Piero Monti

Nuova produzione del Teatro di San Carlo

Teatro di San Carlo
sabato 9 dicembre 2023, ore 20 – domenica 10 dicembre 2023, ore 17

martedì 12 dicembre 2023, ore 20 – mercoledì 13 dicembre 2023, ore 20

venerdì 15 dicembre 2023, ore 20 – sabato 16 dicembre 2023, ore 20

domenica 17 dicembre 2023, ore 17